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ONLY IN NEW YORK - perché MARTIN SCORSESE ha GIRAto UN DOCUMENTARIO SU FRAN LEBOWITZ? - eppure la CAUSTICA SCRITTRICE, bruttissima e ANTIDEMOCRATICA, lesbo E SNOB, anti-borghese e politicamente scorretta, HA PUBBLICATO in 40 anni SOLO DUE SMILZI VOLUMETTI di satira - il motivo è semplice: perché è la donna più intelligente di New York....

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1 - ECCO IL TRAILER DI "PUBLIC SPEAKING", DOCUMENTARIO HBO DI MARTIN SCORSESE SU E CON FRAN LEBOWITZ
http://bit.ly/fyFNBS

Public Speaking Fran Lebowitz e Scorsese

2 - FRAN LEBOWITZ: "LA MIA PAURA? SMETTERE DI ESSERE ANTIPATICA"
Livia Manera per "Io Donna - Corriere della Sera"


Non è bella, non è giovane, non è nemmeno simpatica e non è famosa se non in una ristretta cerchia di newyorkesi illuminati. Eppure la scrittrice Fran Lebowitz, sessant'anni portati con maschile eleganza, di cui trenta spesi nel timore di non riuscire più a scrivere, è la brillantissima protagonista di Public Speaking, documentario di Martin Scorsese prodotto dalla Hbo.

fran leibowitz

E come mai tanto onore? Probabilmente perché è la donna più intelligente di New York. Oppure perché è quella con lo humour più corrosivo. Di sicuro è una persona che non teme di dimostrarsi antidemocratica ("Non vedo perché la gente dovrebbe esprimersi. Solo chi ha talento ha diritto all'espressione artistica"), antidiplomatica ("Se abbiamo una classe politica orribile è colpa vostra"), e barricata nella sua torre d'avorio ("Mi raccomando non raccontarmi la tua storia, non mi interessa").

Se si pensa che nell'arco di una vita ha pubblicato solo due smilzi volumetti di critica sociale, l'ultimo nel 1981, e che malgrado questo da quarant'anni è sotto i riflettori è chiaro che ha qualcosa da insegnarci. Ha portato il suo celebre smoking a tutte le feste che contano e ha ispirato a Scorsese l'unico documentario che abbia mai dedicato a una donna: solo per questo Fran Lebowitz dovrebbe ricevere l'Oscar per la più lunga e meno giustificata carriera di celebrity dei nostri tempi.

Fran Lebowitz e Warhol

«Il titolo Public Speaking non significa che questo film è nato per incoraggiare gli altri a esprimersi. È stato fatto perché mi esprima io» ha detto presentando il documentario filmato quasi interamente tra le undici di sera e le cinque del mattino ("Marty e io siamo animali notturni") al Waverly Inn, uno dei ristoranti più chic di New York. Co-proprietario del Waverly Inn è Graydon Carter, che oltre a dirigere l'edizione statunitense di Vanity Fair ha prodotto questo film. Il risultato è una sorta di "libro orale", ideato sulla base di una sua personale certezza: «Se qualcuno registrasse le conversazioni telefoniche di Fran nell'arco di un anno, avrebbe in mano i cinque migliori testi di satira sul mercato».

Fran Lebowitz al Tribeca film festival

Molti sono d'accordo con lui. E non solo il giornalista Charlie Rose o l'attore Wallace Shawn. Anche la scrittrice Toni Morrison sembra esserne convinta, a giudicare dalla verve con cui si è prestata al gioco di intervistare pubblicamente la collega non-scrittrice, davanti alla cinepresa di Scorsese.

lebowitz fran

Per il resto, come dicevamo, il film è una lunga conversazione con questa donna tagliente che neanche le luci soffuse del Waverly Inn riescono ad addolcire. Conversazione da cui emerge il suo grande amore per una New York che non esiste più -la New York di Andy Warhol, l'artista che per primo ha scoperto il suo talento e l'ha lanciata poco più che ventenne come firma di punta di Interview - e il suo aristocratico disdegno per la città borghese che è diventata, dove tutti camminano con gli occhi fissi sul Blackberry e i passeggini per gemelli che ingombrano i marciapiedi testimoniano che oggi le donne, anche se giovani, concepiscono solo in vitro e queste sono le conseguenze.

Il documentario è anche un buffo catalogo di tutte le paure della protagonista: dal terrore delle automobili ("bombe piene di benzina, pronte a esplodere") a quello della malattia ("mi terrorizza l'idea di rimanere inferma. Se mi rompo un'unghia stacco la spina"). Ma soprattutto rivela il timore di non essere all'altezza dei propri obiettivi e quindi di subire una "paralisi creativa", paura che cerca di esorcizzare con una battuta (Domanda: come sai se tuo figlio sarà uno scrittore? Risposta: «Quando l'ostetrico ti mette lo stetoscopio sulla pancia e sente solo scuse»).

L'ultima storia del repertorio è dedicata al vizio del fumo. Quando il sindaco di New York, Michael Bloomberg ha bandito le sigarette dai locali pubblici, lei fumatrice accanita, incontrandolo a un party gli ha detto: «Lo sa come si chiama vedersi nei bar, parlare, bere e fumare? Si chiama Storia dell'arte». Lui ha finto di credere che scherzasse. Ma Fran si è limitata ad alzare le spalle: «Niente al mondo mi interessa meno di quello che pensa Bloomberg».

 


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