Oliviero Beha per "Il Fatto Quotidiano"
OLIVIERO BEHATra sabato e domenica ci siamo giocati lo scudetto, perlomeno credo: salvo errori od omissioni ma da parte del solo Milan, campionato andato e direi meritato, in un contesto di calcio italiano in piena regressione. Una faccia del prisma-Paese, naturalmente. Una faccia che ormai non serve più neppure come arma di distrazione di massa, o come fusibile nel processo oppiaceo del tifoso che anzi esce dallo stadio/studio tv ancora più nervoso: come spiegare altrimenti l'inciviltà dei tifosi della Samp che minacciano di morte i giocatori o la solita sassaiola di triste routine a Firenze dopo un Fiorentina-Juve che al massimo meritava pomodori e neppure della migliore qualità?
Il fusibile tifo/pallone non è più tale, nel cortocircuito sociale del sistema: è invece ormai una miccia continua che dà fuoco alle polveri e lavora anche in funzione del più generale senso di impotenza in altri momenti della giornata, un detonatore e non uno sfiatatoio di passioni. Mischiato com'è al business, nella Rotondolatria fatichi a distinguere lo sfruttamento dall'emozione, il gusto estetico disgustato dal senso etico ("vinca il migliore...") ormai insensato.
La Roma ad esempio sembra ora molto più un affare all'americana - se si confermeranno le cose come dicono - con ribassi in Borsa e una Consob non so davvero quanto vigile, piuttosto che un problema di gol sbagliati da Menez o da Vucinic.
SILVIO BERLUSCONICerto, li hanno sbagliati salvo "rifarsi poi di quel che promise allor perché di tanto inganni i romanisti tuoi" almeno per il montenegrino ma fuori tempo massimo: ma nel frattempo nella notte tra venerdì e sabato la cordata parlava di Opa, di offerta pubblica d'acquisto delle azioni che immagino avranno comprato soprattutto i tifosi della "Magica" non esattamente con lo spirito con cui si comprano titoli bancari, o industriali, o energetici o del lusso (cfr. Della Valle che ha definito possedere la Fiorentina da parte sua "un hobby"... tra l'esultanza della cittadinanza).
E a che prezzo, signori, quest'Opa? Alla metà o poco più del prezzo di Borsa di venerdì e a un terzo o poco meno del prezzo di collocamento ormai un secolo fa. Una brutta storia temo, tra opacità pallonara e opacità borsistica, che chi sa perché mi ricorda tanto la vicenda Alitalia: allora si bloccò il titolo un giorno qualunque per poi non rimetterlo mai più in contrattazione, qui un istituto cedente come Unicredit (quotato in Borsa) vende con una serie di asterischi tutti da verificare a chi compra con il denaro stesso prestatogli da Unicredit, sapendo però già il prezzo dell'Opa: che avreste fatto voi, possedendo tale lungimiranza, del titolo Roma? Non avreste venduto venerdì? Bravi, ci siamo, ci siete.
AllegriQuindi cari tifosi azionisti, ecco l'ennesimo risvolto brutto, bruttissimo della faccenda, mentre tifate per una squadra sbadata che ormai alla Champions dovrà rinunciare, anche qui salvo precipizi altrui nelle ultime cinque giornate. Contro il Palermo poteva vincere, ma è stata punita anche meritatamente per gli errori dei singoli e l'impressione forte dei gruppuscoli nel gruppo.
Tornando alla cima, Milan facile sulla Sampdoria in via di retrocessione quasi alla moviola: se non si dà una scossa, a partire dall'allenatore (Cavasin al posto di Di Carlo? Solo pensarlo è stato follia, ma via...), se il club invece che dire alla vigilia delle partite "Saremo con voi anche in B" trasformando la disponibilità dirigenziale in ovvia rabbia tifosa, tirasse le briglie della squadra, bè, potrebbe ancora salvarsi. Qualche scontro diretto nel girone d'andata l'ha pur portato a casa e quindi almeno a uno spareggio potrebbe arrivare. Ma siamo appunto in una lunga lotta per non retrocedere, dal Catania giù fino al Brescia, due posti a perdere, sei squadre coinvolte, una retrocessione alla moviola quanto lo scudetto è diventato breve improvvisamente, come il processo in Parlamento. Potenza del mix tra calcio e politica...
lapr massimo moratti 08Subito dietro il Milan, c'è un onorevolissimo Napoli che ha mal disposto di uno stadio pieno contro un'Udinese abborracciata ma organizzata, e con assai meno pressione: il tifo può risultare un'arma a doppio taglio. La serenità di Guidolin e soci in una città la cui Regione annovera poco più del numero di spettatori che ha messo insieme (un milione abbondante di patiti) finora il San Paolo di Cavani e Lavezzi, evidentemente in certi momenti funziona di più. Rimane la fattuale considerazione che il Napoli con le due milanesi e ora anche con l'Udinese ha rimediato assai poco, e forse senza il gol non dato a Brocchi non avrebbe battuto neppure la Lazio, che insegue da quarta il preliminare di Champions. Poi c'è subito l'Udinese, dunque tutto ancora aperto.
Ma attenzione: qui lo sceneggiatore del calendario e di tutto il Rotondame ha tirato fuori una carta a sorpresa. Sabato pasquale con Inter-Lazio, divise da tre punti. La prima sgassata, la seconda gasata. La prima in piena crisi di stanchezza, motivazioni, allenatore non più demiurgo ecc., la seconda contestata nel presidente e nel suo latino, nella nordicità seria di Reja, in qualche partita riuscita male ma protagonista di un supertorneo, sulla base delle sue forze. Chi l'avrebbe pronosticata così avanti (come il Napoli, come l'Udinese, a vero dire) alla vigilia? Eppure c'è chi si lamenta, e non è l'aquila volteggiante.
AURELIO DE LAURENTIISA Catania era dura, punti ne hanno fatti in pochi, e complice un "aiutino" arbitrale lungamente evocato da Lotito sia pure al contrario, esorcizzandolo per la Roma, e uno Zarate meraviglioso quando ragiona appena un po' (con lui vicino Totti farebbe ancora 25 gol a campionato...), la Lazio ha sbancato la piazza.
E dov'è dunque la carta a sorpresa dello sceneggiatore del Rotondame, del reame rotondo? Che ricordando l'anno scorso, quando Lazio-Inter fu quell'indegna patacca concordata per far passare l'Inter indenne verso lo scudetto e i tifosi antiromanisti benedirono l'inguacchio, adesso l'Inter in teoria potrebbe restituire il favore così da recuperare praticamente la Lazio in Champions al terzo posto in coabitazione.
Ma così sarebbe l'Inter a rischiare i preliminari, per gli scontri diretti, e addirittura l'Udinese potrebbe scippargli in volata il quarto posto anche perché l'ultima domenica c'è un Udinese-Milan a questo punto probabilmente buono solo per i friulani e per qualche giocatore che deve essere ceduto con lo sconto. Sapete come vanno queste cose, anche se non le scrive nessuno e le conoscono tutti...
MazzarriQuindi Inter-Lazio diventa importante, e rischiosa per entrambe, in una qualificazione Champions lunga dopo uno scudetto breve e prima di una retrocessione senza fine. Ormai tutti già parlano di mercato, e l'impressione è che la lezione di un campionato modesto non sia di alcun aiuto per nessuno. È bastata la novità del Napoli, o il fatto che si interrompesse l'egemonia gramsciana dell'Inter (gli piacerebbe, a Moratti: se vuole nobilitare il Gran Sardo vada in tribunale a raccontare tutto quello che sa di Calciopoli, tipo muoia Moggi con tutti i filistei...), per distrarsi con un campionato vinto indovinate da chi? Da Berlusconi, l'unico presidente davvero competente tra quelli in testa al campionato.
Adriano GallianiUno spreco come premier e come bunghista, un talento se applicato al pallone di cui oltre agli aspetti tecnici aveva già colto ogni valenza sociopoliticoeconomica cercando di comprare l'Inter da Fraizzoli ormai trent'anni fa. Per dire della multiformità del Caimano. Arrivato appunto allo "scudetto breve" con Pato ora infortunato (segnalato alla Fiorentina prima che lo prendesse il Milan), con Ibra acquistato per molto meno di quanto non abbiano speso prima gli altri acquirenti, con Boateng comprato da Preziosi (!!??), con Van Bommel per rilevare Pirlo lungo-degente, con Cassano gratis mentre la Samp affonda...
della valleInsomma, il mestiere loro lo sanno fare. Nel calcio. Nella politica giudicate voi anche se il primo serve alla seconda e solo in una dose circoscritta la seconda al primo. Quanto alla Formula 1, non era Berlusconi che voleva chiamare la Fiat Ferrari perché suonava meglio? Ha dato un'occhiata a quest'inizio di Mondiale Piloti? E del Marchionne d'esportazione che mi dice?
Dal processo breve allo scudetto breve all'americanizzazione breve? Che altro le viene in mente di breve al momento?