Natalia Aspesi per "la Repubblica"
ASPESIC´è un gran tumulto in questi giorni a Milano, invasa da tanti più arredi di quanti il mondo intero possa assorbire; a causa dell´unico vero evento cosmopolita della città, se non del Paese, il Salone Internazionale del Mobile, arrivano da tutto il mondo, a fare lo struscio in un festoso e immenso labirinto del design, migliaia di specialisti e adepti del ramo.
Interi quartieri-buffet offrono spumante e mojto e stuzzichini, come fossero un roboante paese dei balocchi in cui ogni lampada di architetto cinese, ogni pentola di showgirl bulgara, ogni letto di stilista italiana, ogni poltrona di matematico uzbeko, ogni cucina di ingegnere nucleare iraniano, ogni oggetto di marmo o pelliccia, ghiaccio o spazzatura, specchio o sale grosso, ha attorno il suo capannello di ammiratori col bicchiere di plastica in mano.
maugham somersetMercato immenso del lusso e del bizzarro, del creativo e dell´horror, del visto e del rivisto, dell´utile e dell´inservibile, la città offre lo spettacolo esaltante e opprimente della casa instabile e nevrotica, che accumula e invecchia, che ieri era un nido confortevole e domani sarà antipatica e inabitabile.
Mutevole e inquieta, vissuta da single scontenti, da coppie precarie, da famiglie allargate, amata fino a quando conterrà amore, detestata quando l´amore si disperderà: oppure svuotata, perduta, dalla fine dell´abbondanza, dalla nuova improvvisa penuria. Quindi: potrà una serie di sedie d´artista di cartapesta a forma di pesce, rinvigorire l´amore? Oppure: sarà un servizio di piatti di pietra ollaria del celebre scultore, a rimpiazzare l´amore fuggito da casa? O passando da cinque a un locale, avrà senso il costosissimo monoblocco del giovane brioso designer, cucinalettodivanobagno, tutto insieme, viola ed arancione?
Immagini dal salone del mobile di milanoChissà se per puro capriccio, nel più arabeggiante dei padiglioni del Salone, o magari in un ex-macello diventato galleria d´arte nel cosiddetto Fuori Salone, ci potrebbe ancora essere posto, a causa dei corsi e ricorsi, per il gusto che furoreggiò ricchissimo nei primi decenni del secolo scorso, solennemente antidesign ai suoi albori, a causa di due eccentriche e fortunate arredatrici, una inglese che lavorò negli Stati Uniti e una americana che lavorò in Europa: e di cui non si sono ancora perse le tracce nelle case altoborghesi dell´Italia di oggi, (vedi i servizi sulle magioni di signore di varia celebrità e talvolta, nobiltà) se non addirittura negli studi di design contemporanei molto alla moda e molto collegati alla moda.
Immagini dal salone del mobile di milanoA una e all´altra di queste signore ´900, risale per esempio la fine del deplorevole addobbo vittoriano, e la conquista della luce con le stanze tinte a colori pastello, dei neri mobili vecchi fuori epoca laccati di bianco, dei tessuti di chinz come tappezzeria delle camere da letto di campagna, dei bagni sontuosi arredati con quadri d´autore e divani Luigi XV.
Immagini dal salone del mobile di milanoE per esempio l´inglese, Syrie Maugham, usò per le sue case una versione bianca, che porta il suo nome, del famoso telefono "afrodisiaco" di Dalí su disegno di Edward James, con cornetta a forma di aragosta; mentre l´americana, Elsie de Wolfe, riuscì a placare lo scandalo quando nelle nobili magioni francesi accostò alle venerabili boiserie delle grandi famiglie, le sedie di plastica trasparente da lei disegnate, con sedile di tessuto leopardato, che usava ovunque: gli stilisti di oggi che tanto furono lodati e imitati per i loro divani maculati, non sono stati altro che dei diligenti imitatori.
Immagini dal salone del mobile di milanoDi colpo le signore, che sino a quel momento al massimo avevano ricamato dei cuscini, si inventarono la professione di arredatrice, talune diventando famose. Come Syrie Maugham, che allestiva le sue abitazioni acquistando mobili rari o facendoli fare da abili artigiani: la sua idea, fortunata, fu di lasciare attaccato ad ogni oggetto il cartellino del prezzo.
Immagini dal salone del mobile di milanoGli ospiti delle sue celebri cene, celebrità, reali, star della café society, magnati internazionali, incantati dal suo gusto, dopo l´ultimo liquorino, finivano per comprare, svuotandole la casa e consentendole di riempirla di nuove meraviglie. Con gran fastidio del padrone di casa, il marito di Syrie, che era l´allora celebre e ricco scrittore Somerset Maugham, che conquistò anche gli italiani con i suoi tanti romanzi, diventati anche film (Il velo dipinto, La diva Giulia, Schiavo d´amore, ecc).
Diverso era il metodo commerciale di Elsie de Wolfe. E per esempio al risveglio dei suoi ospiti nelle tante camere delle sue dimore, domandava se avevano dormito bene, se erano stati caldi, se avevano apprezzato per questo la migliore delle coperte, se avrebbe fatto loro piacere portarla a casa: se sì, la sapiente mercantessa rispondeva, «è tua, dammi pure 800 dollari».
Immagini dal salone del mobile di milanoDunque ci sono donne nate nell´era vittoriana che hanno avuto vite molto più avventurose e impegnative delle più impegnate e turbolente donne contemporanee. Come, appunto, Gwendoline Maud Syrie Barnardo, nata nel 1879, nel 1901 sposa un ricco industriale chimico americano, di 27 anni più vecchio di lei, viaggia ovunque con lui, ne ha un figlio, se ne va con un seducente finanziere americano, si mette con un maggiore australiano, passa a un altro americano fondatore a Londra dei grandi magazzini Selfridges; per poi incantare il commediografo più in voga del momento, Somerset Maugham, che pur preferendo i giovanotti, fu ben lieto di procreare con lei una amatissima piccina, nata a Roma nel 1915, sposando Syrie nel 1917, senza peraltro cambiare le sue abitudini.
Immagini dal salone del mobile di milanoMaugham abitava nella villa Moresque di Cap Ferrat, appartenuta a Re Leopoldo II del Belgio, lei tra Londra, Parigi e Hollywood, diventando la più ardita degli arredatori di sontuose case per milionari simili a quelle dei film con Jean Harlow, con immensi saloni accecanti di luce per le pareti di specchio, camere da letto avvolte in bianchi tendaggi di velo, e scalinate di marmo ispirate ai palazzi barocchi italiani.
Immagini dal salone del mobile di milanoAnche la sua rivale Elsie de Wolfe, americana nata nel 1865, ebbe una vita delle più brillanti, malgrado fosse bruttina: presentata alla regina Vittoria giovinetta, diventata attrice, eroina in Francia della prima guerra mondiale, si sistemò ventenne con Bessie Marbury, una scapolona americana ricchissima, sino a quando nel 1926, a 61 anni, senza avvertire la disperata compagna, sposò il di lei più giovane (e un po´ meno ricco) Sir Charles Mendl, che pur inseguendo un nugolo di donne giovani, fu un compagno di massimo prestigio ed affetto.
Immagini dal salone del mobile di milanoA lei era rimasta la meravigliosa villa Trianon acquistata dalla sua Bessie: era una palazzina che aveva fatto parte del palazzo di Versailles, ed era stata lasciata andare in rovina, ma che Elsie aveva restaurato e arredato immaginandosi Maria Antonietta. Tutti i ricchi europei e i californiani, e newyorchesi volevano i suoi saloni bianchi, e le pareti di legno intrecciato, e i tendaggi di chinz, e i divani di tessuti a righe, e quei bagni sontuosi in cui far salotto.
Immagini dal salone del mobile di milanoNel luglio del 1950, mentre l´avvocato le rileggeva il testamento da lei appena dettato, Lady Mendl si assopì, e risvegliandosi confusa chiese da buona mercante, cosa le toccava: "niente", le rispose l´avvocato; «e perché?» «Perché lei è morta», concluse l´uomo.