DAGOREPORT
Claudio Scajola e Giulio Tremonti
Giulio T. arriva a Montecitorio questo pomeriggio, tra un viaggio e l'altro (core business del suo impegno di ministro difensore dei conti pubblici di fronte alla comunità internazionale). Si siede distrattamente al banco del governo per qualche minuto e dà un'occhiata in giro.
Poi, proprio mentre Angelino Alfano gli si siede accanto, ma la coincidenza è assolutamente casuale o almeno tale voleva sembrare, adocchia un semplice deputato tra i banchi dell'aula e lo raggiunge inerpicandosi su per l'emiciclo.
scajola moglie colosseo
Si appoggia con le ginocchia al sedile del banco inferiore e, quasi a sottolineare il gesto se qualcuno non l'avesse capito, scherza: "Lasciatemi inginocchiare". Resta qualche minuto con le spalle a Gianbocchino Fini, poi si accomoda al fianco del semplice deputato e i due parlano fitto fitto esattamente per 22 minuti (le stime divergono leggermente arrivando fino a 30 minuti perché alcuni dei presenti hanno cominciato a cronometrare un po' in ritardo).
BERLUSCONI TREMONTI
Il semplice deputato di cui sopra è Scajola Claudio. Poi non veniteci più a dire che Giulio T. non sa comunicare: la cosa non soltanto non è passata inosservata ma ha fatto quel rumore silenzioso che fanno le cose importanti, anche perché non c'era la Duciona Mussolini a fotografare. Le conseguenze politiche di questo gesto si potranno vedere in futuro, o anche domani, se ci saranno.
tremonti-maroni
Quel che è certo è che è stato un gesto simbolico che fa tabula rasa anche di certe incomprensioni del passato, di quando era ministro anche il semplice deputato, il quale magari allora avrebbe potuto pensare che nella vicenda della casa comprata a sua insaputa poteva esserci anche qualche zampino interessato. E poi non veniteci a dire che Giulio T. sembra anaffettivo.