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CAOS E SEDUTA FIUME PER IL PROCESSO BREVE - IL PD LEGGE LA COSTITUZIONE E GIACHETTI SFOTTE: “FAREMO MASSIMO DUE VOTI IN TUTTA LA GIORNATA” - DALLE 18 RIUNIONE DEI CAPIGRUPPO - CENA PDL GIOVEDÌ SERA - IL TAR RIMANDA ALLA CONSULTA LA CONCILIAZIONE DI ALFANO - L’ATTENTATO A BELPIETRO? IL TERRORISTA ERA SOLO UN LADRUNCOLO - MARTELLI E MANCINO SI SCAZZANO SULLA TRATTATIVA STATO-MAFIA - BARBARESCHI VOTA COL PDL… PER SBAGLIO…

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camera dei deputati

1. GIUSTIZIA E COSTITUZIONE,BATTAGLIA A CAMERA...
(AGI) -
"Una settimana incandescente, quella che si annuncia", mentre oggi "sara' una giornata difficile". Aveva visto giusto Gianni Letta stamane, anche se, almeno per ora, la battaglia alla Camera sul processo breve si snoda con una pacatezza densa di significato, attraverso la 'lettura' in Aula della Costituzione, la strada scelta dal Pd per l'ostruzionismo. Per sottolineare, come Dario Franceschini ricorda al Pd, che se "si calpestano lo Stato di diritto, i principi della nostra Costituzione, e con i tempi contingentati, utilizzeremo una parte del nostro tempo per leggere gli articoli della nostra Costituzione che state calpestando".

Angelino Alfano tiene a ricordare che la "prescrizione breve" contestata dall'opposizione "incide in termini molto tenui solo sugli incensurati" e osserva che "argomenti e modalita' dell'ostruzionismo", utilizzati "legittimamente" dall'opposizione, "hanno poco a che fare con il merito" della proposta di legge in discussione.

"Sul processo breve oggi la maggioranza riuscira' a votare uno, al massimo due, emendamenti. E quando lo decideremo noi". E' il pronostico di Roberto Giachetti, esperto delle 'tattiche' d'Aula. "La maggioranza, che in realta' non c'e', dovra' sottoporsi a quello che io chiamo il Vietnam di 190 emendamenti, a meno che tutti i ministri e i sottosegretari vengano a votare". Ecco perche' "per essere chiari, oggi dubito che riusciranno a fare piu' di due voti. Oggi li terremo in Aula per tutto il giorno ad ascoltarci e poi, quando lo riterremo - prevede - faremo uno, al massimo due voti in tutta la giornata".

ANGELINO ALFANO

E' il capogruppo della Lega a Montecitorio, Marco Reguzzoni, a ribadire invece che il processo breve "serve a tutti i cittadini" e a respingere le critiche arrivate dal Csm dicendo che "avrebbe il compito di coordinare la magistratura e farebbe bene a fare il suo lavoro e la politica a fare il suo mestiere". Anche il Pd, comunque, promette battaglia.

2. CAMERA, ALLE 18 CONFERENZA DEI CAPIGRUPPO...
(ANSA) -
La conferenza dei capigruppo di Montecitorio è convocata per le 18. All'ordine del giorno della riunione il prosieguo dell'esame del testo sulla prescrizione breve a Montecitorio. Inizialmente era stato previsto che al voto finale si sarebbe giunti per domani sera.

3. D'ALEMA, MENO MALE CHE C'E' NAPOLITANO, AUSPICHIAMO SCIOGLIMENTO CAMERE...
(Adnkronos)
- "Meno male che c'e'", il Capo dello Stato, "in questo momento rappresenta l'unico punto di riferimento per i cittadini". Cosi' Massimo D'Alema ha concluso la lettura in Aula dell'articolo 87 della Costituzione sui poteri del Presidente della Repubblica, nella serie di interventi di esponenti del Pd durante l'esame alla Camera del ddl sul cosiddetto processo breve. "Mi sia consentito ancora -ha proseguito il presidente del Copasir- di leggere la prima riga dell'articolo successivo: 'il Presidente della Repubblica puo', sentiti i loro presidenti, sciogliere le Camere'. Piu' che una lettura e' un auspicio".

Giachetti Roberto

4. CENA VERTICI PARTITO-MINISTRI PDL GIOVEDI'SERA A ROMA...
(ANSA)
- Una cena per discutere tutti insieme del partito. Sarà questo uno degli argomenti che il vertice del PdL discuterà giovedì sera in un albergo della Capitale. All'incontro convocato dal capogruppo alla Camera Fabrizio Cicchitto e da quello del Senato, Maurizio Gasparri, saranno presenti tutti i big del partito oltre ovviamente a tutti i ministri. La cena, spiegano alcuni esponenti pidiellini, ha l'obiettivo di ricompattare le varie anime del Pdl con l'obiettivo di arrivare ad una tregua interna dopo le fibrillazioni dei giorni scorsi. All'incontro non dovrebbero mancare nemmeno Claudio Scajola che domani sera riunirà a cena diversi esponenti della sua fondazione.

5. TAR, A CONSULTA NORME MEDIACONCILIAZIONE...
(ANSA)
- Sarà la Corte Costituzionale a decidere sulla legittimità del regolamento sulla media-conciliazione. Lo ha deciso la prima sezione del Tar del Lazio che ha sollevato questioni di legittimità di alcune parti del regolamento emanato dal Ministero della Giustizia per introdurre la mediazione e la conciliazione obbligatoria nelle controversie civili e commerciali.

Alcune delle disposizioni inserite nel Regolamento sulla 'media-conciliazione' contrasterebbero con l'articolo 24 della Costituzione, che prevede che tutti possono agire in giudizio per la tutela dei propri diritti e interessi legittimi, e con l'articolo 77, che prevede che il governo non può, senza delega delle Camere, emanare decreti che abbiano valore di legge ordinaria. Questi alcuni degli argomenti per i quali il Tar del Lazio, con una ordinanza lunga e tecnica, ha richiamato l'attenzione della Corte costituzionale, decidendo di trasmetterle gli atti sui quali hanno proposto ricorso l'Oua e l'Unione Nazionale delle Camere Civili.

6. OUA,'RISCHIO PARALISI,ALFANO SOSPENDA MEDIAZIONE'
(ANSA)
- "Dopo la decisione del Tar Lazio è necessario sospendere la obbligatorietà della mediaconciliazione. Il ministro Alfano non può fare finta di niente, la giustizia civile è a rischio caos, se non si interviene andiamo incontro a una paralisi del sistema, le cui uniche vittime sono i cittadini" . L'Organismo unitario dell'avvocatura rilancia sulla mediazione; e dopo aver chiesto al Guardasigilli di aprire il confronto con l'avvocatura sollecita "scelte coraggiose", come quella di "sospendere la obbligatorietà della mediaconciliazione che viola gli articoli 24 e 77 della Costituzione".

DALEMA

"Il sistema di obbligatorietà introdotto in Italia è estraneo a tutti i Paesi europei e contrasta con la libertà di accesso dei cittadini alla giustizia imponendo costi, procedure e ricadute illegittime sul processo - dice il presidente Maurizio De Tilla - Ci appelliamo al senso di responsabilità del Governo e del Parlamento per eliminare un istituto (quello della obbligatorietà della conciliazione che danneggia i cittadini) ed è viziato di palese incostituzionalità".

7. PM, NON CI FU ATTENTATO NEI CONFRONTI DI BELPIETRO...
(Adnkronos) - Non ci fu un attentato vero e proprio alla vita di Maurizio Belpietro. E' questa la conclusione dei magistrati milanesi dopo i fatti del primo ottobre dello scorso anno quando il caposcorta del direttore di Libero si imbatte' e sparo' in direzione di un uomo sorpreso sulle scale della palazzina dove abita Belpietro.

GASPARRI

Tutte le indagini condotte dalla Procura di Milano portano a "escludere con ragionevole certezza l'ipotesi che i fatti siano riconducibili a un preordinato piano di attentare alla vita di Belpietro". Il 7 aprile scorso i magistrati milanesi, Ferdinando Pomarici e Grazia Pradella, hanno inoltrato all'ufficio gip una richiesta di archiviazione del caso "essendo rimasto ignoto l'autore del reato". Il procedimento era stato iscritto per tentato omicidio, detenzione e porto d'armi ai danni di Alessandro Mastore, il caposcorta di Maurizio Belpietro, l'uomo che incrocio' lo sconosciuto sulle scale della palazzina dove abita il direttore di 'Libero'.

E' piu' probabile, sostengono gli inquirenti, che l'uomo non fosse altro che un ladro o un rapinatore che mai si sarebbe aspettato di essere scoperto cosi'. E il fatto che la pistola che aveva indosso, e che si e' poi rivelata non funzionante, avvalora questa tesi. In altre parole, per gli inquirenti quella sera sulle scale della palazzina dove vive Maurizio Belpietro c'era effettivamente qualcuno, forse un ladro, ma di certo non voleva attentare alla vita del direttore di 'Libero'. Ora spettera' al gip valutare gli elementi raccolti dai magistrati e disporre l'archiviazione del caso o ordinare nuovi approfondimenti.

BELPIETRO

8. SCONTRO TRA EX MINISTRI MARTELLI E MANCINO EX GUARDASIGILLI, INFORMAI VIMINALE SU CONTATTI ROS-CIANCIMINO...
(ANSA)
- Piu' che un confronto e' stato uno scontro quello tra gli ex ministri Claudio Martelli e Nicola Mancino che ieri sono stati messi uno davanti all'altro dai magistrati palermitani che indagano sulla trattativa tra mafia e Stato nel periodo delle stragi. Per quasi due ore il procuratore Francesco Messineo e i sostituti Nino Di Matteo, Paolo Guido e Lia Sava hanno assistito, nella sede romana della Direzione investigativa antimafia, al botta e risposta tra i due ex ministri che sono rimasti sulle loro posizioni iniziali. Solo una delle due versioni puo' essere vera e adesso i pm dovranno valutare i verbali per decidere se indagare uno dei due ex politici.

L'episodio su cui Martelli e Mancino non concordano sarebbe accaduto ai primi di luglio del 1992, un paio di settimane prima della strage di via D'Amelio. L'ex guardasigilli Martelli, come riportano alcuni quotidiani, sostiene di aver informato Mancino, all'epoca titolare del ministero dell'Interno, dei contatti del Ros con l'ex sindaco mafioso Vito Ciancimino. Martelli ne era stato messo a conoscenza da direttore degli Affari penali, Liliana Ferraro, che a sua volta lo aveva saputo dal colonnello dei carabinieri Giuseppe De Donno.

fca02 claudio martelli

Sempre secondo Martelli, Ferraro gli avrebbe parlato della ricerca, da parte del Ros, di una copertura politica. 'Mancino mi rispose - ha raccontato Martelli ai pm e lo ha ribadito ieri - che si era appena insediato, di dargli tempo. Mi disse: 'Fammi informare, vedro' di che si tratta''. La circostanza e' stata assolutamente esclusa dall'ex ministro dell'Interno, che ha detto di ricordare bene quell'incontro. 'Mai ho ricevuto lamentele sul Ros da parte del ministro della Giustizia. - ha detto Mancino - Ricordo di aver parlato con lui in quei giorni, ma solo di questioni politiche. Mai sono stato messo a conoscenza di una qualsivoglia trattativa con la mafia'.

9. BOSSI, DA MARONI RABBIA DI UNA NOTTE, NO USCITA DA UE...
(ANSA)
- "Non usciamo dall'Ue. E' solo uno stimolo per far fare le cose. Dopo una notte passa la rabbia di Maroni". Lo ha affermato Umberto Bossi conversando con i cronisti a Montecitorio.
"La soluzione sono i respingimenti e le espulsioni. Bisogna pattugliare le coste e fermarli a casa loro", spiega il Senatur. "La Ue è un problema - aggiunge - ma noi andiamo avanti per la nostra strada, come abbiamo sempre fatto".

NICOLA MANCINO E MOGLIE

10. BARBARESCHI, HO FIRMATO PER ERRORE PDL FINANZIAMENTI...
(ANSA)
- "Ho firmato per un banale errore la proposta di legge sull'aumento dei soldi e dei rimborsi elettorali ai partiti, nella mia valutazione non mi ero accorto che non era una riorganizzazione volta a una maggiore trasparenza e chiarezza, ma una manovra per garantire ulteriori risorse ai gruppi politici" Lo dichiara Luca Barbareschi, deputato del Gruppo Misto e Vicepresidente della Commissione Trasporti e Telecomunicazioni.

"Il periodo che il nostro paese sta vivendo - continua Barbareschi - impone semmai una maggiore morigeratezza e attenzione alle spese, come presto saremo chiamati a fare direttamente dall'Europa. La politica dovrebbe essere in prima fila con strategie economiche adeguate, mentre si sta rischiando di essere distratti da interessi che ancora una volta hanno ben poco a che fare con i problemi del Paese" - conclude Barbareschi

 


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