Alessia Meloni per "la Stampa"
Un delitto apparentemente risolto, ma che in realtà presenta molteplici risvolti da approfondire. Un intricato puzzle che potrebbe appassionare i giallisti. Imprenditori d'assalto, riciclaggio, malavita, investimenti al limite del legale, evasione fiscale e truffe a ripetizione. Questi gli ingredienti di una storia che dai quartieri popolari arriva fino alle zone vip della capitale.
Una storia culminata con l'omicidio avvenuto venerdì sera, davanti al teatro delle Vittorie, dell'imprenditore romano Roberto Ceccarelli. Delitto che potrebbe intrecciarsi con una maxitruffa da 170 milioni di euro compiuta da Gianfranco Lande attraverso una società con sede ai Parioli. Un «Roberto Ceccarelli» è in una delle liste di clienti di Lande, mentre il solo cognome compare altre due volte.
roberto ceccarelli per terra foto gmtImprenditore, marito e un padre di famiglia (tre figli, due maschi e una femmina), Ceccarelli nasce 45 anni fa. Figlio di un'infermiera e di un operaio, riesce a salire rapidamente la scala sociale. La sua corsa termina violentemente venerdì scorso all'ora di cena, quando viene freddato con due colpi di una calibro 22 alla schiena. Due gli indagati: il 70enne Attilio Pascarella e suo nipote, Daniele Pezzotti di 37.
roberto ceccarelli foto gmtEntrambi già arrestati per l'accusa di omicidio volontario, per loro il procuratore aggiunto Pierfilippo Laviani e il sostituto Silvia Santucci hanno chiesto al gip la convalida del fermo. Non è ancora chiaro chi abbia sparato: sarà l'esame dello stub a sciogliere il nodo. Partito da Tor Bella Monaca, Ceccarelli da giovane avrebbe avuto contatti con persone legate alla banda della Magliana. Dello stesso quartiere sono originari anche i due indagati.
roberto ceccarelli foto gmtNel corso degli anni Ceccarelli ha aperto molte società, dedite al commercio di auto, al noleggio di barche, alla compravendita d'immobili e al catering. L'imprenditore è stato anche implicato in alcune vicende giudiziarie: una maxi truffa alla sanità regionale del Lazio, un'indagine sul riciclaggio con import-export di auto, un'altra sul clan mafioso Tomasello.
carabinieri e polizia foto gmtDel delitto inizialmente si è accusato Attilio Pascarella, 70enne senza fissa dimora. Domenica notte il colpo di scena, il nipote di Attilio, Daniele Pezzotti, è stato a sua volta fermato per l'omicidio. Entrambi del quartiere della Magliana, Attilio per anni qui ha gestito un negozio di animali. Poi il vizio delle corse dei cavalli l'ha ridotto sul lastrico. Con la pensione sociale non riesce più a mantenersi, vende casa e finisce in mezzo alla strada. Per sbarcare il lunario fa da prestanome in varie società, tra cui anche quelle di Ceccarelli.
banda della maglianaProprio il bisogno di denaro sarebbe il movente del delitto. La sua prima confessione spontanea, però, non convince gli inquirenti: domenica sera viene così fermato il nipote. In realtà chi indaga è convinto che a sparare sia stato proprio il 70enne, mentre il nipote avrebbe solo presenziato al delitto. I due, dopo una discussione per ragioni economiche, stavano aspettando che Ceccarelli uscisse dall'ufficio. Il 37enne, anche lui della Magliana, con precedenti per droga e a sua volta coinvolto nelle attività dei Ceccarelli, potrebbe aver convinto il parente a sparare: se fosse stato condannato, vista l'età se la sarebbe cavata con poco.
Sul caso incombe anche l'ombra della maxitruffa ai Parioli: si vuole accertare se vi sia un nesso tra il delitto e alcuni episodi di violenza e intimidazione legati alla riscossione di soldi affidati al gruppo guidato da Lande. Ribattezzato «il Madoff dei Parioli», il 49enne consulente finanziario romano è in carcere dal 24 marzo con l'accusa di aver truffato oltre 1500 investitori. Ex funzionario di banca per anni avrebbe esercitato abusivamente l'attività d'intermediazione finanziaria promettendo rapidi arricchimenti in cambio di rischi non calcolati. Da Lande a Ceccarelli, molti sospetti e tanti traffici loschi, su cui ora ha accesso un faro anche la Direzione distrettuale antimafia.