Gianmaria Pica per "il Riformista"
LUCA CORDERO DI MONTEZEMOLOMentre a BruxeIles i commissari sono «scettici» sul decreto anti-scalate di Tremonti, in Italia si vorrebbe estendere la norma anche al settore ferroviario. Ntv, società fondata da Montezemolo e Della Valle, ha come primo azionista (con il 20 per cento delle quote) il francese Sncf. Matteoli: «Dobbiamo considerare la questione della reciprocità». Spunta anche uno spettro di conflitto d'interessi. Il dibattito sulla difesa dell'italianità delle nostre imprese si sposta sul fronte ferroviario e su Nuovo trasporti viaggiatori (Ntv), la società privata dei treni costituita nel 2006 da Luca di Montezemolo (attuale presidente), Diego Della Valle, Gianni Punzo e Giuseppe Sciarrone.
DIEGO DELLA VALLEOggi l'azionariato dell'azienda ferroviaria si è allargato. Il capitale sociale è cresciuto a 263,6 milioni di euro e i fondatori hanno ridotto le loro quote per dare spazio ad altri azionisti: Della Valle-Montezemolo-Punzo possiedono circa l'11,2 ciascuno, mentre le quote di maggioranza relativa (ognuna pari al 20 per cento) sono nelle mani di Imi Investimenti, società controllata da Intesa Sanpaolo, e della francese Société Nationale des Chemins de Fer (Sncf).
Alcuni esponenti del Pdl hanno spiegato al quotidiano finanziario Mf che il decreto anti-scalate potrebbe essere esteso anche al trasporto ferroviario. Al Riformista il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli, non nasconde la questione e dice: «Sul fronte ferroviario la questione è complessa, da una parte dobbiamo privatizzare il settore, dall'altra dobbiamo tenere in considerazione la grande questione della reciprocità». E sul tema della reciprocità ferroviaria la Francia è sempre stata ostile nei confronti dell'Italia.
TREMONTISono dieci anni che il nostro paese ha aperto il mercato ai privati, mentre le ferrovie transalpine non solo sono chiuse ma, nonostante i molti solleciti Antitrust, da Parigi non è mai arrivato il via libera a operare sull'alta velocità francese alle Ferrovie dello Stato. Il motivo? Visto che l'Ue impone la liberalizzazione del settore ferroviario, la scusa francese è scontata: «Intoppi burocratici». Così, senza reciprocità, potrebbe essere stoppato in Parlamento l'ingresso di Ntv. La società si definisce «primo operatore privato italiano sulla rete ferroviaria ad alta velocità». I suoi treni si chiamano «.Italo».
Montezemolo NTVNtv ha voluto anteporre "il punto" a Italo «per unire all'italianità propria del nome il concetto di Internet e della tecnologia della rete». Ma di italiano ha solo il nome. Infatti Ntv utilizza i nuovi treni Agv della Alstom, gruppo industriale francese controllato - con il 30 per cento delle quote - dalla Bouygues, altro colosso francese che si occupa anche di edilizia, telefonia e tv. Persino la tecnologia della rete - garantita dal "punto" - non riflette l'italianità.
MAURO MORETTI AD FSGiovedì scorso British Telecom ha firmato con Ntv un accordo di full outsourcing per la progettazione e lo sviluppo dell'infrastruttura di comunicazione e per la gestione dei servizi Ict. In una nota di Ntv, Bt risulta «unico partner tlc». Comunque, la società presieduta da Montezemolo rivendica la sua italianità. Fa sapere che Ntv ha sede a Roma, è gestita da italiani e il socio francese Sncf nomina solo due consiglieri su sedici. Ma quando si parla di italianità dentro Ntv avanza lo spettro del conflitto d'interesse.
cmt10 diego della valle gianni punzoUn conflitto che poi è alla luce del sole. Dall'ultimo bilancio Ntv disponibile (quello relativo all'esercizio 2009) gli stessi consiglieri della società hanno messo a verbale i "rapporti con le parti correlate". Così, risulta che il socio fondatore Punzo «presiede la società con la quale è stato siglato l'accordo per la realizzazione dell'impianto di manutenzione della flotta»: al 31 dicembre 2009 risultano iscritti a bilancio - riferiti proprio a Punzo - circa 40 milioni di euro nella voce «immobilizzazioni materiali in corso» e 3,7 milioni nella voce «debiti verso fornitori».
4a11 altero matteoliMontezemolo è presidente di Ntv, ma anche azionista di riferimento - con il fondo Charme Investments - di Poltrone Frau (di cui è anche membro del cda) e nel bilancio della società ferroviaria spuntano più di 550mila euro riferiti a Poltrone Frau nella voce «immobilizzazioni materiali - mobili e arredi». Inoltre, Montezemolo nel 2009 era presidente dell'Università Luiss (oggi non lo è più) e risultano iscritti alla Luiss Business School 5.895 euro nella voce «costi per servizi».
Forse è in conflitto anche Della Valle. Nel bel mezzo dello scontro dentro Generali (azionista di Ntv con il 15 per cento) il patron della Tod's ha affermato: «Considero Ntv un ottimo investimento per me, e credo che lo sia anche per Generali. Detto questo, sarà il consiglio a decidere, quali sono le cose più giuste per la compagnia». Domani si riunisce il cda di Generali.