Cristina Taglietti per il "Corriere della Sera"
domenico procacci ed edoardo nesiEsce Picca, entra Nesi. A tre giorni dalla scadenza dei termini per la presentazione delle candidature (8 aprile) il gruppo Rcs ha finalmente definito la strategia per il premio Strega. Una strategia che soltanto ieri a tarda serata e con notizie un po' a singhiozzo, è arrivata a compimento. Il marchio Rizzoli, in corsa l'anno scorso con Silvia Avallone, quest'anno rinuncia e lascia il posto a Bompiani.
«In un primo incontro tenuto oggi (ieri per chi legge, ndr) che però dovrà essere definito meglio e approfondito - spiega Elisabetta Sgarbi, direttore editoriale di Bompiani -, ci siamo orientati verso la candidatura di Storia della mia gente di Edoardo Nesi, un libro che è andato molto bene e che ha suscitato un dibattito sulla piccola industria italiana».
Scartata l'ipotesi Umberto Eco («Vi pare che un signore di 80 anni vada a fregare un premio a un ragazzo?» ha commentato scherzosamente ieri) la candidatura di Nesi, già secondo con L'età dell'oro nel 2005 (l'anno in cui vinse Maggiani), è rimasta fino alla fine in ballottaggio con quella di un altro secondo classificato (nel 2007, dietro Ammaniti), Mario Fortunato, autore di Allegra Street.
ALBERTO ARBASINOLa decisione di Rizzoli di astenersi dalla corsa ha deluso Aurelio Picca la cui candidatura, con "Se la fortuna è nostra", memoir storico che rincorre per tre generazioni la storia della sua famiglia, solo venerdì scorso, dopo la defezione di Alberto Arbasino, sembrava certa.
La prima reazione di Picca è accalorata: «Da questa sera chiudo con la Rizzoli- dice-. Mi sembra una cosa indegna, che risponde solo a una logica di realpolitik. Non entro nel merito delle scelte, che peraltro al momento nemmeno conosco, ma non si può decidere sulla base di pure strategie di gioco. Va bene restare in disparte per Arbasino, ma quello della Rizzoli a questo punto mi sembra un atteggiamento a dir poco irriguardoso, dopo due mesi in cui mi hanno tenuto sull'ottovolante.
stre29 elisabetta sgarbiHo dato all'editore almeno sette libri, senza mai pretendere nulla, restando in disparte, aspettando il mio momento. Sono rimasto anche nei momenti più duri, quando non avevano scrittori. Questo è un romanzo che ho scritto con il sangue, sono stato male sette anni per farlo. Me lo chiedevano i miei avi.
Non voglio che si pensi che non viene sostenuto perché non vale, quando la decisione di candidarlo o meno non viene presa sulla base di un giudizio di valore. Oltretutto è anche una scelta sbagliata politicamente, perché sono certo che Se la fortuna è nostra aveva ottime possibilità. È un libro che piace a tutti, che aveva due sostenitori come Raffaele La Capria e Enzo Golino pronti a presentarlo. A questo punto aspetto che arrivi, come un messaggio in bottiglia, a chi lo vorrà raccogliere».
eco07 umberto ecoIl gruppo Rcs comunque corre con due marchi, dal momento che in gara c'è anche Alessandro Bertante con Nina dei lupi, edito da Marsilio. Due nomi anche per il gruppo di Segrate che correrà (anche se non ci sono ancora le presentazioni ufficiali) con i due marchi: Mario Desiati per Mondadori e Mariapia Veladiano per Einaudi Stile Libero e per il gruppo Gems, in gara con Bruno Arpaia (L'energia del vuoto, Guanda) e Giorgio Nisini (La città di Adamo, Fazi).