1 - BANKOMAT PER DAGOSPIA
Oggi non perdetevi il carteggio - le lettere al Corriere - fra Mucchetti Prof Massimo ed il presidente degli industriali del fotovoltaico. 150 mila addetti, precisa subito il signor presidente, in un Paese dove per tradizione la verità è figlia dei voti, del numero dei lavoratori e delle tessere più che del ragionamento.
Il presidente difende la categoria, e fa bene, dai legittimi corsivi di Mucchetti contrario ai sussidi pubblici. Duello ineccepibile con buone ragioni da entrambe le parti.
Solo che il presidente butta lì un accenno: non dimentichiamoci quani sussidi pubblici vanno ai produttori privati delle cosiddette energie "assimilabili" alle rinnovabili. Lo scandalo lessicale dai pingui riflessi finanziari fu a suo tempo denunciato da una delle mitiche inchieste della Mi-Jena Gabanelli. Indovinate chi sono fra i principali percettori di contributi "assimilati"? I Moratti. Ma ovviamente non sono i soli.
Mucchetti non pare raccattare il velenoso accenno. Lo raccoglierà? Magari con una bella inchiesta e articolessa domenicale sui fruitori di soldi pubblici "assimilati"?
2 - LETTERA DI VALERIO NATALIZIA, PRESIDENTE GIFI (GRUPPO IMPRESE FOTOVOLTAICHE ITALIANE), A MASSIMO MUCCHETTI...
Dal "Corriere della Sera"
Ho letto l'articolo di Massimo Mucchetti sulle bollette e i sussidi per le rinnovabili ( Corriere, 31 marzo). È la seconda volta in pochissimi giorni che Mucchetti sviluppa i suoi ragionamenti per bocciare i fondi all'energia rinnovabile e per mettere in discussione l'intero settore fotovoltaico. Legittima posizione.
Io che rappresento le principali aziende del settore fotovoltaico che vanta circa 150 mila lavoratori, ritengo, però, che sia fuorviante sostenere che le bollette elettriche aumentino solo per colpa dei sussidi dati dal governo alle imprese produttrici di energia rinnovabile.
Un'accusa diretta eccessiva. La bolletta aumenta anche per la dipendenza dell'Italia dal petrolio e per altre voci che andrebbero analizzate meglio per far diminuire la spesa dei cittadini. Mi riferisco ad esempio al costo per il Cip 6 delle famigerate fonti "assimilate" piuttosto che alle tariffe speciali per le ferrovie o ancora alla quota per la dismissione delle centrali nucleari ed altro ancora.
In quanto lettori del Corriere, vorremmo che anche la nostra voce venisse ascoltata. Specialmente in questa fase in cui il nucleare è momentaneamente « sospeso » , dove il prezzo del petrolio aumenta per le tensioni in Libia e in Medio Oriente, bisogna con forza sviluppare alternative valide.
L'Italia dipende per più dell' 80% da fonti convenzionali ( importando dall'estero le materie prime e l'energia) e pertanto crediamo che il ricorso alle fonti rinnovabili sia doveroso. Inoltre, non viene mai sottolineato l'aspetto industriale del settore che ha permesso a tante aziende italiane di crescere e svilupparsi creando benefici diffusi sul territorio italiano.
Moratti al completoParliamo di migliaia di giovani molti dei quali laureati a cui è offerta la possibilità di esprimere le proprie competenze nel proprio Paese. Ci piacerebbe che l'argomento venisse affrontato anche considerando le opportunità che il Paese potrebbe cogliere attraverso lo sviluppo di questo settore e non solo dal punto di vista dei costi che genera.
3 - RISPOSTA DI MASSIMO MUCCHETTI...
Non sono contro i sussidi alle rinnovabili, ma contro il loro eccesso, che risulta sia dal paragone con i sussidi europei che dai ritorni anormali sul capitale di rischio che i sussidi italiani rendono possibili. L'Autorità per l'Energia, non il sottoscritto, spiega che lo 0,9% dell'aumento tariffario dipende dai combustibili e il 3% dalle rinnovabili. Quanto al Cip 6, l'abbiamo denunciato fin dagli anni 90, nel silenzio ufficiale di Confindustria. In ogni caso, un errore- o meglio, uno scandalo - non ne giustifica un altro.
Le Fs hanno lo sconto? Senza lo sconto dovrebbero aumentare il biglietto o lo Stato dovrebbe aumentare i trasferimenti, visto che l'Italia non può stare senza treni. Il nucleare l'ha fatto chiudere la maggioranza degli italiani, ed è normale che si sopporti l'onere di quella decisione. Ma dare 6 miliardi di sussidi l'anno per 20 anni al fotovoltaico di oggi, a tecnologia ancora in evoluzione, non le pare un'enormità?
Un'impresa fa il business plan con costi e benefici quando investe un milione. Le pare giusto che il governo impegni 120 miliardi a valuta corrente trattando in silenzio con le imprese del settore senza illustrare in pubblico le ricadute ambientali, sociali ed economiche dell'investimento con i numeri e senza retorica?