1 - DAGOREPORT
E' vero che Consuelo, moglie di Giampiero Castellacci de Villanova, è stata avvistata a Cortina nelle scorse settimane, ma secondo i bene informati dei Monti Parioli, era lì per il suo lavoro di architetto, non per villeggiare nella casa comprata negli ultimi anni in barba alle inchieste in corso. Quello che non è sfuggito a molti (dei non truffati), era però il numero sempre crescente di tele di de Chirico, Fontana, e di altri artisti dalle opere milionarie, che abbellivano le pareti della casa romana di Giampy. Da sempre benestante, ma mai milionario, almeno fino all'incontro con Lande...
2 - «MIO MARITO IL MADOFF DEI PARIOLI? È UN FARFALLONE. E PURE INGENUO»...
Goffredo Buccini per il "Corriere della Sera"
La voce è energica, benché sembri venire dalla stiva di una nave in tempesta: «Sono Consuelo Castellacci, basta fango!» . Prego? «Lei ha scritto un pezzo tremendo, mio marito Giampiero l'avete già bell'e condannato. Ora deve far parlare anche me. Il mio avvocato mi ha detto di non telefonarle che è peggio, ne ricaverò altro fango: ma sono troppo arrabbiata, mi ascolti, non le mentirò» .
Nella grande truffa dei Parioli non ci sono solo gli stereotipi sul Madoff alla vaccinara, che tanto offendono la signora Consuelo; non soltanto le copertine di qualche periodico patinato che fotografano il glamour fasullo di affaristi ingordi, bellone in decolleté e bamboccioni sessantenni disposti a tutto; e nemmeno la disperazione di chi, non essendo milionario, aveva puntato, o la va o la spacca, sulla moltiplicazione dei risparmi promessa da questi furbetti del quartierino-bene.
GIORGIO DE CHIRICOC'è anche una voce di donna che trova il coraggio di levarsi dal lussuoso appartamento di Monti Parioli dove ormai da anni s'è consumata la fine di un matrimonio, «siamo separati in casa da prima che cominciassero questi guai, per ragioni sentimentali... lui era un farfallone» .
Eccola qui, dunque, la moglie di Giampi, al secolo Giampiero Castellacci de Villanova: che nonostante rovesci giudiziari e amarezze affettive continua a fare la moglie, anche perché ha da difendere, comprensibilmente, il futuro di Francesco, il figliolo ventitreenne con la passionaccia per la Formula Tre, e quel tanto o poco che resta dei quattrini di famiglia. «Siamo sul lastrico» , dice.
Non tutti sono disposti a crederle. «Quindici giorni fa li hanno visti a Cortina, altro che lastrico» , mormora qualche vocina dalla platea inviperita dei truffati. «Non tollero che mio marito venga definito truffatore, non lo è» . Scusi, signora, ma il giudice che l'ha arrestato, per ora, la vede diversamente.
«Beh, mio marito ci ha messo pure i soldi suoi, ci credeva, eccome, a quel Gianfranco Lande, il capo di tutto l'affare. E ci ha messo anche i soldi dei fratelli, che non ha affatto portato via come lei scrive: anche loro ci hanno creduto, anche loro hanno messo i danari spontaneamente. Come migliaia di clienti in tutti questi venticinque anni. Mica li ha minacciati con la pistola alla testa, sa? Ci credevano. Pure Enrico Vanzina, ho letto quello che dice: beh, funzionava talmente bene questo affare che lui ha portato la moglie direttamente da Lande, per farle investire i suoi soldi. Lo sapeva o no?» .
Vanzina, per la verità, dice piuttosto che era «come a Monopoli: soldi di carta» , quelli veri se li erano già fregati Giampi e Lande mentre sparavano ai clienti cifre a casaccio di cui nessuno aveva la disponibilità: «una truffa enorme» . Consuelo, che di mestiere fa l'architetta, difende la trincea di famiglia come un avvocato ostinato: «Senta, Lande è la vera mente, un disgraziato. Ha arraffato i soldi e li ha nascosti chissà dove, io lo sapevo che prendeva certi aerei per l'estero» .
DARIO VERGASSOLA DAVID RIONDINOMa tutti, nella Roma salottiera rimasta con un palmo di naso, giurano che senza il bel Giampi, il rampollo di buona famiglia arcinoto dalla spiaggia di Castiglioncello ai circoli di golf romani, nessuno si sarebbe fidato di una brutta grinta come quello lì. «Beh, questo è vero» , sospira la signora Consuelo: «Mio marito è stato un fregnone. S'è consegnato ciecamente a questo tipo che aveva conosciuto alla San Paolo tanti anni fa.
Lande faceva certe conferenze all'hotel Parco dei Principi illustrando la bontà dei suoi prodotti finanziari, Giampiero ha imboccato. Come lui, tanti, che non erano sicuramente cerebrolesi. Mio marito è stato il primo truffato» . E naturalmente questa è una storia a due facce, proprio come il quartiere dove è nata, quei Parioli che sono vecchio e austero benessere ma anche spaparanzata ricchezza piovuta chissà come. Il Giampi «truffato» non pare uno che passava di lì bendato: nelle 162 pagine con cui il gip ne ordina l'arresto assieme a Lande e tre complici dell'imbroglio, è indicato come «amministratore della E. i. m.» , la società dei miracoli nel cuore della Roma pariolina.
Vero è che anche molte sue vittime vere o presunte lo descrivono come un batuffolo di leggerezza. Dunque? «Mio marito è nato molto bene. Mia suocera, che era una cugina di Mimosa Parodi Delfino, ha mandato i figli in collegi svizzeri, hanno studiato tedesco. Lui ogni tanto si sbagliava ancora, incespicava su qualche parola italiana. Non si è laureato. Quando l'ho conosciuto avevo trent'anni, lui 38. E uscivo da una relazione cervellotica. Volevo uno semplice, con poche cose in testa. Giampiero era così» .
SABINA GUZZANTIMa per quanto uno abbia la testa lieve, è dura immaginare che rendimenti al 15 o 20 per cento non nascondano inghippi... «E allora perché tanti gentiluomini non ci hanno pensato? Perché non denunciano? Glielo dico io: perché in certi ambienti appena senti parlare di guardia di finanza il panico è completo, nessuno vuole rogne» . E questo intrigo già da adesso si profila come un gigantesco scaricabarile, rogna tua salvezza mia. «Mio marito non è un agnello di Dio, d'accordo. Però ha portato ai giudici il suo contratto di consulenza, lui era un dipendente di Lande, capisce?» .
Andiamo... «Giampiero non merita di stare in cella coi delinquenti, non me lo fanno vedere e ha anche l'ulcera come suo papà: ha perso dieci chili. Lande di promotori ne aveva una ventina, Giampiero era uno dei venti. Li faceva motivare anche dagli psicologi, quando erano giù di corda. Adesso pare che mio marito sia il Male e gli altri Alice nel paese delle meraviglie. Ma allora venivano» . I soliti avidi, magari. Magari gli stessi che ricordano come l'ultima casa a Cortina se l'era comprata appena l'anno scorso, Giampi: quando le cose già volgevano al brutto. «È tutto sequestrato» .
Consuelo lo giura sul figlio: «A settembre abbiamo capito che Lande era un delinquente» . Lento, oltre che lieve, il nostro Giampi. «Lei non faccia lo spiritoso, io Giampiero lo rispetto» . Gli ha mai chiesto come facevano ad avere rendimenti così alti? «Sì» . E lui? «Diceva: Lande è un genio» . Lande in cella fa lo sciopero della fame. «Ciccione com'è, gli farà bene» .
SABINA GUZZANTI
3 - "UN COLLEGA MI PORTÒ DA UN AMICO FIDATO´ DA ALLORA NON HO PIÙ RIVISTO I MIEI SOLDI"...
Federica Angeli per "la Repubblica - Roma"
«Recentemente stavo riflettendo sull´essenza spirituale del denaro e ne ho tratto una certezza: l´invisibilità». Il cantautore David Riondino, ironizza così sulla truffa di cui è rimasto vittima.
Quanto tempo fa ha investito i suoi soldi?
«Una decina di anni fa. Dal finto broker mi portò un amico del mondo dello spettacolo. Aveva tutti i requisiti della persona perbene e seria, il broker dico. Così mi sono fidato».
E in tutti questi anni non ha mai chiesto conto del denaro che aveva investito?
«Certo. Ma mi rispondevano sempre che il denaro fermentava e cresceva sereno, come le opere buone. Siccome non l´ho mai più rivisto, nel tempo mi sono domandato se esisteva ancora. Insomma sono stato benestante in tutti questi anni senza di fatto esserlo. Ah l´impalpabilità del denaro: appare come una lotteria e scompare all´improvviso, come il silenzio di Dio».
Lei ha denunciato i truffatori?
«Sì, l´ho fatto un mese fa».
Quando si è accorto di essere vittima di un colossale raggiro?
«Qualche mese fa, quando qualcuno mi ha detto che su quei soldi c´era un problema. E quando ho chiesto conto, a Torregiani prima e a Lande dopo, mi hanno iniziato a dire una serie di bugie, fino via via a negarsi al telefono».
Ma quali spiegazioni le davano quando lei reclamava?
«Discorsi farneticanti, ma ci hanno messo dentro una specie di verità: si trattava di fondi che si potevano recuperare solo se qualcuno avesse rilevato la mia quota. Una specie di gioco dell´aereo, una trappola senza uscita in pratica. A quel punto mi sono rivolto ai magistrati».
Ci tolga una curiosità. Quanti soldi ha consegnato nelle mani del Madoff dei Parioli?
«Miliardi di miliardi. Scherzo, non era una cifra straordinaria».