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1- ORMAI è GUERRA APERTA CON SCAZZI A RIPETIZIONE E SFANCULAMENTI MEDIATICI TRA I MINISTRI LOMBARDI DEL PDL (GELMINI, LA RUSSA, PAOLO ROMANI) E LA SANTADECHÉ ALLE PRESE CON LA MANIFESTAZIONE CONTRO LA MAGISTRATURA POLITICIZZATA 2- CONTRO IL DIKTAT DI DANIELINA, AL PALAZZO DI GIUSTIZIA DI MILANO OGGI DI MINISTRI NEANCHE L’OMBRA PERCHÉ, SPIEGA LA PROFESSORINA GELMINI \"SAREBBE INOPPORTUNO\". RISPETTO AL RUOLO DI MINISTRO, DICE LEI. MENTRE È PROBABILE CHE PENSI A BEN ALTRO 3- SOTTO SOTTO, COVA LA BATTAGLIA DELLA SOLITA SANTANCHÉ CHE STA BRIGANDO DA TEMPO INSIEME ALLA MARIA \"SCONFITTA\" BRAMBILLA PER ASSUMERE FORMALMENTE NEL PARTITO IL RUOLO DI RESPONSABILE DI TUTTE LE INIZIATIVE MOVIMENTISTE DEL PDL

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DAGOREPORT
dal nostro infiltrato speciale Minimo

SANTANCHè E GELMINI

Pomeriggio e mattinata convulsa per i vertici lombardi del Pdl alle prese con la manifestazione davanti al Palazzo di Giustizia di Milano. Già, perché la gestazione della protesta è stata piuttosto faticosa e ricca di scazzi a ripetizione. Tanto che Adalberto Signore sul Il Giornale parla di "qualche malumore all'interno del Pdl con un vorticoso giro di telefonate tra i vertici lombardi (ministri compresi) che avrebbero preferito un sit in low profile. Niente simboli, nessuna presenza di peso e giusto un centinaio di persone per dare un segnale. Berlusconi, però, è categorico al che a manifestare contro la magistratura politicizzata dovrebbero esserci ben quattro ministri, il termometro di uno scontro istituzionale sempre più caldo".

PAOLO ROMANI

Una notizia che al Giornale non prendono sotto gamba, tanto da spararla nel catenaccio di pagina 3. E invece al Palazzo di Giustizia di Milano oggi di ministri neanche l'ombra perché, spiega la professorina Gelmini "sarebbe inopportuno". Rispetto al ruolo di ministro, dice lei. Mentre è probabile che pensi a ben altro. Già, perché il giro di telefonate di cui sopra non è stato solo "vorticoso" ma "furibondo". Con Gelmini, La Russa, Romani a dare addosso alla solita Santanché, sponsor principale della protesta inizialmente pensata dal neocordinatore del Pdl in Lombardia Mantovani (vale la pena di ricordare che il suo predeccessore s'è dovuto dimettere per non aver difeso a dovere la povera madrelingua inglese Minetti).

brambilla jpeg

Danielina, infatti, sta brigando da tempo insieme alla Brambilla per assumere formalmente nel partito il ruolo di responsabile di tutte le iniziative movimentiste. E 'sta balzana idea di Mantovani che neanche l'aveva consultata proprio non gli è andata giù. Così, è andata subito ad arringare il Cavalier Pompetta: "Loro vogliono farla senza simboli? No. I simboli del Pdl devono esserci. Loro vogliono farla senza ministri? No. Ci mancherebbe che si vergognino di difendere il presidentissimo".

Così, Zio Silvio alza il telefono e chiama Mantovani: si va in piazza e ci vanno pure i big. Irripetibili i toni delle telefonate tra ministri e dirigenti locali che avessero avuto sotto mano la Santanché l'avrebbero strangolata. E che stamattina si sono risentiti ancora al telefono: la manifestazione si fa, ma a quell'arpia non gliela diamo vinta, in piazza noi non ci saremo. Sarebbe "inopportuno". Rispetto al galateo istituzionale? 'Sti cazzi delle istituzioni... Sarebbe inopportuno rispetto alla Santanché.

2- TENSIONI DAVANTI AL TRIBUNALE A MILANO
Corriere.it - video http://www.corriere.it/politica/11_febbraio_11/presidio-pdl-tribunale-milano_697c7f92-35d2-11e0-8fcc-00144f486ba6.shtml

IGNAZIO LARUSSA

Da un lato il presidio del Pdl davanti al palazzo di giustizia di Milano, dall'altro la via istituzionale con l'incontro previsto tra il premier e il presidente della Repubblica. Per tentare di sfuggire alla tempesta giudiziaria Silvio Berlusconi gioca contemporaneamente su due tavoli.

IL PRESIDIO - In mattinata è cominciato il presidio del Pdl in corso di Porta Vittoria, a Milano, davanti al Palazzo di Giustizia, proprio a sostegno di Silvio Berlusconi indagato dai magistrati milanesi per concussione e prostituzione minorile della giovane Ruby. Un centinaio di persone si sono raccolte attorno ad un gazebo sventolando bandiere del Pdl. Al collo hanno cartelli con su scritto: «No alla repubblica giudiziaria», «Cento processi, zero condanne uguale persecuzione», «Silvio devi resistere, resistere, resistere» e «La politica nei seggi elettorali non nei tribunali». In piazza è scesa anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Daniela Santanchè oltre ad alcuni esponenti del Pdl lombardo

C'E' ANCHE TORREGIANI - Tra i manifestanti anche Alberto Torregiani, responsabile del settore giustizia del Movimento per l'Italia e figlio di Pierluigi, il gioielliere milanese ucciso dai Pac di Cesare Battisti nel '79. «Sono qui perchè parte della magistratura continua ad alzare la voce, mentre dovrebbe lavorare in silenzio, come la maggior parte dei magistrati». A proposito dell'inchiesta riguardante la marocchina Ruby, che vede coinvolto il premier, Torregiani ha detto: «Forse c'è un briciolo di verità, ma in una montagna di assurdità». Molta gente che passa davanti a palazzo di giustizia dove c'è il presidio dei manifestanti, si ferma per esternare la sua contrarietà. Fino ad ora, però, al di là di qualche battibecco, non è accaduto nulla.

torreggiani

«PALAZZO DELL'INGIUSTIZIA» - «Vi dò una notizia, questo processo finirà in niente, non ci sono vittime dato che quelle presunte smentiscono di esserlo, e non c'è concussione perché non c'è un concusso: questo è il palazzo dell'ingiustizia» ha detto la Santanché parlando ai giornalisti e ai militanti presenti. Con lei ci sono anche Valentina Aprea, della commissione Cultura della Camera, Romano La Russa, assessore lombardo all'Industria.

«Berlusconi è una vittima dell'ingiustizia e di una vera e propria persecuzione giudiziaria, quanti processi ha subito che sono finiti in niente?», ha proseguito la Santanché sottolineando che «il problema è che le vittime sono gli italiani e l'immagine del Paese all'estero».

LA CONTROMANIFESTAZIONE - Di fronte a loro proprio al termine della scalinata del Palazzo di Giustizia una decina di persone, guidate da Piero Ricca espone cartelli con scritto «Berlusconi rispetta la Costituzione», «Basta impunità» e «Fatti processare». Tra i due gruppi contrapposti non sono mancati reciproci scambi di insulti subito sedati dalle forze dell'ordine che sono schierati tra le due fazioni.

santache

INCONTRO BERLUSCONI-NAPOLITANO - Intanto sul fronte più strettamente politico è stato annunciato l'atteso incontro tra il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e il premier Silvio Berlusconi. Secondo quanto riferiscono fonti ministeriali, infatti, Berlusconi salirà al Colle alle 17.00 di oggi.

 


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