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ANSELMI: “MULLER PENSA CHE LE PERPLESSITÀ NEI SUOI CONFRONTI SIANO STATE FORME DI AUTOLESIONISMO!”

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Riceviamo e pubblichiamo:

MARCO MULLER

Lettera 1
Caro Dago,
Marco Müller, incassato il via libera a maggioranza dal cda, 3 contro 2, fa lo spiritoso dicendo che finalmente, dopo cinque mesi, potrà smettere di intonare tutte le sere "Roma nun fa' la stupida stasera". Povero Armando Trovajoli... Insomma, le legittime perplessità nei confronti del suo agire e dei suoi accaniti sostenitori (Anica, Abete, ministero, centrodestra, Udc, sindaco e governatrice),sarebbero state forme di autolesionismo capitolino, una sorta di zeppa nel motore della storia, un modo per spegnere un sogno. Evidentemente per Müller vale il senso di quel meraviglioso epigramma di Sandro Bajini che recita:
«Io sono quel che sono: Quando ti faccio un torto Io mi chiedo perdono»
Saluti Michele Anselmi

Lettera 2
Monte Dei Paschi Di Siena: banca fondata nel 1472, sfondata nel 2007, affondata nel 2013. Non fiori né opere di bene.

GIUSEPPE MUSSARI FABRIZIO VIOLA

Lettera 3
Freccero sbaglia cavallo ,monta in groppa al cavallo, "Grillo !°", che porta, da tutte le parti, fuori che,alla presidenza RAI.
lo stregone di Suviana

Lettera 4
Io tutta questa differenza tra Hillary Clinton col trucco e senza trucco non la vedo....

Lettera 5
Gentile redazione di Dagospia,
sono certo che siete stati colpiti anche voi dalla astuta tecnica messa in atto dal ministro Fornero. La tattica è semplice ed efficace: prima si dice una cosa, poi se ne fa un'altra, opposta a quella dichiarata. La Fornero pianse nella prima conferenza stampa governativa ma poi fece piangere i pensionati.

HILLARY CLINTON SENZA TRUCCO

Un paio di giorni fa disse di sentire la responsabilita' per non aver fatto abbastanza per le persone ("i segmenti", li ha chiamati lei...) non abbienti; oggi stabilisce che gli esodati possono essere al massimo 65mila, non uno di piu'.
E se fossero di piu'? "...Si arrangino...", sembra voler dire il ministro.
Sentite condoglianze all'Italia e a noi Italiani.
Il samurai.

Lettera 6
Caro Dago,
l'operazione della banca antonveneta fu fatta in un periodo in cui le banche si espandevano vertiginosamente e c'era una grossa bolla del settore bancario e di sopravvalutazione degli istituti scoppiata giusto qualche mese dopo...si disse che se Monte dei Paschi non avesse fatto quella operazione sarebbe uscita per sempre dal giro delle "grande banche" e così divenne la terza banca italiana. Mussari era un idolo a Siena. Vista la cosa con gli occhi di oggi, sembrano cose assurde, ma con gli occhi di allora non lo erano.

P.s.: strano che non si sia ancora detto che vi fossero legami con la 'ndrangheta...visto che ora quando non si sa cosa infilarci nell'inchiesta per destare scalpore si tira sempre in ballo qualche clan calabrese...
Alessandro

montepaschi siena sede

Lettera 7
Dago, col senno di poi e' facile, pero' visti i risultati del PDL, mi chiedo se fosse davvero opportuno esodare il soldato Fede Emilio a poche settimane dal voto.
Un abbraccio.
Paolo da lontano

EMILIO FEDE

Lettera 8
Dago darling, a proposito di fiaschi di buon vino rosso del Chiantishire e delle Euganean Hills, non c'era un gentleman che pare avesse detto "We have a bank"? O meglio "Nous avons une banque", dato che prob.come Cavour parla anche la lingua di Cambronne. Quando si dice il "change" o lo 'Yes, we can": da "Proletari di tutto il mondo, unitevi" a "Banchieri di tutto il mondo, unitevi". Mentre i guitti e i giostrai mediatici nostrani ci deliziano con la laurea del Trota e le vacanze di Formigoni, ecc. ecc.
Natalie Paav

Lettera 9
In Italia la legge e' uguale per tutti, e le indagini sono ugualmente ripartite a ridosso delle elezioni. A destra colpiscono subito prima, a sinistra subito dopo.
Stefano55

Lettera 10
Caro Dago,
è noto a tutti, tranne ai magistrati, che nel mondo per aggiudicarsi ogni tipo di affare e specialmente vendita di armi, sfruttamento giacimenti, ecc. ecc. si devono pagare mediazioni (non tangenti).
A che gioco vogliono giocare i nostri magistrati? Se andiamo avanti cosi non ci sarà più nessun paese che vorrà fare affari con noi con buona pace della nostra occupazione (anzi disoccupazione).
Ciao.
Enrico

MASSIMO DALEMA

Lettera 11
Caro Dago,
mi domando quando il Baffino Nazionale la smetterà di minacciar querele ogni volta che qualcuno si azzarda a sollevare questioni sulla sua leggerezza -chiamiamola così- nello scegliere figuri più o meno discutibili in qualità di amici, giullari di corte o non ben specificati conoscent(Tarantini, Emiliano, Tedesco, Enrico Intini, etc.):
Forse - anche lui come il Banana - dovrebbe imparare a selezionare meglio le persone di cui si circonda.
Saluti,
Derek W.

Lettera 12
Obama favorevole ai matrimoni gay. Pragmatico, dopo aver abituato gli Americani a prenderlo nel culo, gli consente giustamente di sposarsi.
AP

BEPPE GRILLO MOVIMENTO 5 STELLE

Lettera 13
Penati-Gavio e MPS-Antonveneta. Ohibò! Non sarà che hanno lo stesso minimo e (M)assimo comune denominatore?
Stesso metodo, stessi mandanti...

Lettera 14
Caro Dagp,
Digiamolo : Grillo non vuole che i suoi partecipino ai talk show perché ama il soliloquio, senza contraddittorio. Come Travaglio che quando viene contraddetto perde efficacia, s'impappina e le narici gli diventano rosse. Diciamo che è gente da autoerotismo e non da scopata. Persino Bocchino, nel botta e risposta, è più efficace di loro .
Ciao
Natalino Russo Seminara

MARIO DRAGHI ALLA BCE

Lettera 15
Caro Dago, a Siena, per l'Antonveneta, pare esserci stata sulla lizza una nuova contrada : la cresta. Da individuare il mossiere che ha abbassato il canapo, il cavallo scosso e il fantino che ha vinto il cencio.
Saluti, Labond

Lettera 16
dove era draghi ai tempi dello swap con goldman per entrare nell' euro si sa
dove era draghi ai tempi dello swap con morgan che ci e' costato miliardi si sa
dove era draghi ai tempi ai tempi di antonveneta si sa
dove e' finito draghi ora si sa

Lettera 17
Dagoorefici, l'ho sempre pensato ma adesso diventa chiaro: noi in Europa abbiamo dei politici, soprattutto in Italia, che fanno pena, lo sappiamo bene. Però anche in USA non è che se la passino bene.

E' una classe politica, quella USA, infantile rispetto alla nostra volpona, avida, famiglistica, mafiosa, attaccata alla poltrona, incapace, melliflua, senza idee, slegata dalle esigenze vere del popolo che rappresenta solo quando le fa comodo. Quella USA è infantile, e dunque bugiarda, appunto come i bambini che dicono e fanno senza sapere ciò che dicono, ma solo per fare colpo.

CENA ALLA CASA BIANCA: BARACK OBAMA

Prendiamo lo scolaretto Obama che assomiglia nel suo modo di fare al bamby Zapatero (entrambi piacciono alle femministe perchè ne seguono i dettami): dice il nostro abbronzato che è diventato favorevole ai matrimoni gay, lui cristiano (?), perchè, pensa che ti ripensa, alla fine ha scoperto la regola aurea del "trattare il prossimo come vorremmo essere trattati noi".

Ora si possono dire puttanate anche in americano quante se ne vogliono, ma far passare una legge divina che recita "Ama il tuo prossimo come te stesso" con una interpretazione obamiana a favore dei matrimoni gay è qualcosa che supera il mio piccolo modo di pensare. E' un esempio scolastico di dove si può arrivare per strumentalizzare a fini elettorali qualcosa che è la negazione stessa di Dio, ossia il matrimonio tra due persone dello stesso sesso. E' qualcosa di ridicolo, di immondo, di schifoso, questo passaggio obamiano: avrebbe fatto più bella figura copiare da Zapatero che, da buon ateo, almeno non è ricorso a questi mezzucci. E' più cristiano Zapatero, ateo, che non Obama. Anatema su Obama e i suoi seguaci italici.
Luciano.

TOMMASI SCILIPOTI

Lettera 18
Caro Dago, leggo che in Grecia i premier incaricati stanno cadendo uno dopo l'altro come i dieci piccoli indiani, senza riuscire a formare alcun governo. Leggo pure che i due partiti maggiori messi assieme hanno 149 deputati su 300 e per fare maggioranza mancherebbero 2 voti....Due voti? E che ci vuole? Vuoi vedere che non ci sarà uno Scilipoti o un De Gregorio ad Atene? Se ci fosse colà un Berlusca si metterebe a ridere: "ghe pensi mi"...Altro che disastro nazionale, nuove elezioni a giugno e probabile uscita
dall'Euro. Con un milioncino, probabilmente pure meno, vista la situazione greca, due o
tre "responsabili" sarebbero presto trovati ed arruolati. E si farebe pure contenta quella "portagiacchette per mancanza di prove", per dirla alla tua maniera, della culona Merkel.
Ezzelino da Romano

 


TWITTA LA TETTA! - PER GLI ESIBIZIONISTI CHE AMANO LA PRIVACY, ARRIVA L’APP CHE DOPO 10 SECONDI DISTRUGGE LA FOTO EROTIC

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Vittoria Cecchi Gori da "The InQuisitr"

ANTHONY WEINER

http://bit.ly/KNHZum

Volete mandare foto luride al vostro amore? Temete però che una volta finito l'amore, rimarranno solo dei bei primi piani dei vostri genitali, pronte per essere mostrate agli amici o, peggio, pubblicate su internet?

RIHANNA

Nessun problema, oggi c'è "SmartChat", la nuova app per smartphone, che permette di condividere immagini con tutti, impedendone la circolazione. Lo strumento perfetto per gli amanti del "sexting", il sesso non più telefonico, non più cibernetico, non più via inestetiche webcam, ma via messaggini. Le comunicazioni inviate con "Smartchat" non sono inoltrabili e basta decidere dopo quanto farle auto-distruggere. Il massimo sono 10 secondi.

Dopo l'apertura (e la chiusura forzata da parte di hacker anti-bullismo online) di "Is Anyone Up", il sito che permetteva di pubblicare gli autoscatti erotici delle proprie ex, dopo le carriere rovinate di politici e morti di fama vari che amavano twittare I loro piselli, tette e masturbazioni, è arrivata la soluzione che salva la privacy e l'esibizionismo.

Anthony Weiner oggi sarebbe ancora al Congresso Usa, probabile front-runner del dopo-Obama. Le tette di Scarlett Johansson sarebbero ancora private, e innumerevoli sconosciute non sarebbero state sputtanate da fidanzati rosiconi.

Certo, nulla vieta che la foto, nei dieci secondi in cui è visibile, non venga ri-fotografata da un altro telefono o macchinetta. Ma l'app ti avvisa se chi riceve la foto fa uno screenshot con l'iPhone...

 

FOTO NUDE DELLE STAR: SCARLETT JOHANSSONANTHONY WEINER

BARROSO ULTIMATUM: “SE LA GRECIA NON RISPETTA LE REGOLE, MEGLIO CHE ESCA DALL’EURO” - MILANO +1,7%, SPREAD CALA A 398

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1 - GRECIA: BARROSO, SE NON RISPETTA REGOLE MEGLIO CHE ESCA DA EURO
Radiocor - 'Se un membro del club non rispetta le regole, e' meglio che se ne vada dal club'. Lo ha detto il presidente della Commissione Europea Jose ' Manuel Barroso, riferendosi alla Grecia, in una intervista andata in onda su Sky Tg24. E ha aggiunto: 'Ho molto rispetto per la democrazia greca e il parlamento greco, Ma devo anche rispettare gli altri 16 parlamenti nazionali che hanno approvato il programma per la Grecia'.

PAPADEMOS E BARROSO

2 - GRECIA, TSIPRAS SCRIVE A VERTICI UE: RIESAMINARE PROGRAMMA AUSTERITÀ
(LaPresse/AP) - Il leader della sinistra radicale greca Syriza, Alexis Tsipras, ha scritto ai vertici dell'Unione europea per esortarli a "riesaminare l'intero quadro della strategia in corso" in merito al rigoroso programma di austerità imposto ad Atene. La lettera è indirizzata al presidente dell'Ue Herman Van Rompuy, a quello della Commissione europea Joao Manuel Barroso e al capo della Bce, Mario Draghi.

TSIPRAS

Nel testo Tsipras sottolinea come il forte rifiuto del popolo verso le misure espresso tramite il voto di domenica, ha spogliato gli impegni assunti dalla Grecia della "legittimità politica". I tagli punitivi, continua, non sono riusciti a risolvere i problemi del Paese, stanno distruggendo ulteriormente l'economia e minacciando di creare una "crisi umanitaria".

3 - BORSA, LA GIORNATA: MIB VOLATILE, SALE CON BANCHE E TRIMESTRALI
(LaPresse) - Giornata positiva per i listini europei, compresa Piazza Affari. La Borsa di Milano recupera da una mattinata in rosso e chiude in positivo, con l'indice Ftse Mib che avanza dell'1,69% a 14.004,94 punti e il Ftse All-Share avanza dell'1,5% a 15.032,48 punti. Oggi la Bce ha chiarito che sull'economia dell'eurozona prevale ancora l'incertezza. E l'incertezza si manifesta in sedute di scambi molto volatili, proprio come quella odierna. Tuttavia è calata leggermente la pressione sui bond sovrani, con lo spread tra Btp e Bund a 10 anni sceso di nuovo sotto 400 punti base.

PIAZZA AFFARI - MAURIZIO CATTELAN

Nonostante in Grecia sia sempre più in salita la formazione di un nuovo governo, rispondono bene le principali piazze europee. L'indice Ftse 100 di Londra sale dello 0,25% a 5.543,95 punti, il Dax di Francoforte avanza dello 0,66% a 6.518 punti e il Cac 40 di Parigi mostra un incremento dello 0,37% a 3.130,17 punti. A Madrid, l'indice Ibex balza del 3,42% a 7.045,7 punti, mentre ad Atene il Ftse Athex 20 avanza del 6,22% a 244,25 punti.

A Milano brillano le banche, con Banco Popolare (+2,48% a 1,011 euro), Banca Montepaschi (+4,07% a 0,2429 euro), Bper (+3,03% a 4,218 euro), Intesa Sanpaolo (+6,26% a 1,087 euro) e Ubi Banca (+3,03% a 2,514 euro). Balzo di Unicredit (+6,76% a 2,842 euro), in scia ai conti trimestrali sopra le attese. Piazza Cordusio mostra un utile in rialzo del 12,8% a 914 milioni di euro, con l'amministratore delegato Federico Ghizzoni che parla di "progressi soddisfacenti nell'esecuzione del piano strategico". Cedono invece Popolare di Milano (-0,73% a 0,3551 euro) e Mediobanca (-1,27% a 3,274 euro).

Giornata di trimestrali oggi a Piazza Affari. Gli investitori hanno gradito i conti di A2A (+9,66% a 0,4929 euro). Il risultato netto dell'utility lombarda si è attestato a 76 milioni di euro, a fronte degli 85 milioni di euro dello stesso periodo dello scorso anno, ma con ricavi in crescita a 1,957 miliardi, contro gli 1,745 miliardi dei primi tre mesi dell'esercizio precedente. Bene anche Prysmian (+0,86% a 11,73 euro), che ha registrato nel primo trimestre 2012 un utile in crescita del 215,2% su base annua a 42 milioni di euro, grazie al consolidamento di Draka. Pioggia di acquisti anche su Azimut (+7,43% a 7,59 euro), che ha comunicato un trimestre da record per utile e ricavi. In scia ai conti trimestrali diffusi ieri, che vedono un utile a 97 milioni di euro, Enel Green Power sale del 9,31% a 1,315 euro. In positivo anche Enel (+2,14% a 2,48 euro). Tonfo invece per Pirelli, che perde il 9,5% a 8,525 euro, mentre vola Mediolanum (+5,49% a 3,034 euro). Finmeccanica ha ottenuto un nuova commessa dal governo dell'Australia per la fornitura all'Aeronautica militare di dieci velivoli Alenia Aermacchi C-27J Spartan di nuova produzione. Il contratto vale circa 800 milioni di euro. Il titolo del colosso pubblico sale del 3,04% a 2,914 euro.

GIUSEPPE MUSSARI FABRIZIO VIOLA

Tra gli industriali acquisti anche su Fiat (+1,83% a 3,452 euro). Fuori dal paniere principale, nella galassia Ligresti vola Fonsai (+8% a 0,925 euro) e salgono Premafin (+0,35% a 0,2004 euro) e Milano Assicurazioni (+1,93% a 0,2326 euro). Acquisti su Unipol (+1,38% a 21,38 euro).

4 - BORSA, SPREAD BTP-BUND CHIUDE SOTTO QUOTA 400 PUNTI
(LaPresse) - Chiude in calo lo spread tra Btp e Bund a 10 anni attestandosi a 398 punti base, a fronte dei 408 punti di ieri. Il rendimento dei decennali italiani sul mercato secondario è al 5,52%. Scende a 445 punti base il differenziale tra Bonos spagnoli e bund, con i decennali di Madrid che si allontanano dai massimi dallo scorso novembre al 5,99%.

5 - MPS: VIOLA, NESSUN RISCHIO PER BANCA DA BOND FRESH
(Il Sole 20 Ore Radiocor) - Non c'e' nessun rischio per banca Mps legato all'emissione Fresh del 2008 finito sotto i fari della Procura di Siena. Lo afferma l'ammin istratore delegato di banca Mps, Fabrizio Viola. 'Sto aumentando il mio grado di conoscenza (sul Fresh 2008, ndr) sul fatto che non c'e' nessun rischio. Le risposte che mi hanno dato dalla struttura della banca sono tranquillizzanti'.

6 - UNICREDIT: UTILE NETTO I TRIM 914 MLN (+13%), DI CUI 477 MLN DA RIACQUISTO BOND
Radiocor - UniCredit ha chiuso il primo trimestre dell'anno con un utile netto di 914 milioni, in aumento del 12,8% rispetto agli 810 mi lioni di un anno fa e in netto miglioramento rispetto ai 114 milioni dell'ultimo trimestre 2011. Il dato e' superiore al consensus degli analisti che era di 805 milioni. La banca precisa che sull'utile netto totale 477 milioni sono dovuti al riacquisto di obbligazioni Tier 1 e Upper Tier II. L'utile netto normalizzato e' di 444 milioni (-45% su base annua e +80% rispetto al IV trimestre 2011).

Federico Ghizzoni UNICREDIT

7 - TELECOM: BERNABE', ENTRO TRE MESI NUOVO A.D. IN BRASILE
(ANSA) - Andrea Mangoni sostituisce solo in via temporanea Luca Luciani alla guida di Tim Brasil ma Telecom sta cercando un nuovo amministratore delegato per la controllata sudamericana e conta di far tornare la situazione alla normalità entro tre mesi. Lo ha indicato il presidente Franco Bernabé nella conference call sulla trimestrale. "Quello che abbiamo deciso di fare è dare ad Andrea Mangoni il compito di operare in qualità di supervisore temporaneamente, ha una forte esperienza e gestirà la transizione, ma stiamo già cercando altri che potrebbero assumere il ruolo di Luca per rilanciare il piano di Tim Brasil, piano che non cambierà", ha affermato Bernabé. "Io stesso sarò coinvolto e nel giro di tre mesi riusciremo a tornare all'assoluta normalità", ha concluso.

8 - FONSAI: RISULTATO I TRIMESTRE TORNA IN UTILE PER 73,5 MLN
Radiocor - Torna in positivo il risultato consolidato di Fondiaria-Sai nel primo trimestre, chiuso con un utile netto di 73,5 milioni di euro contro la perdita di 24,9 milioni un anno prima. La raccolta premi ammonta a 2,49 miliardi, in calo del 16,5%, con una flessione piu' significativa nei rami vita (-31% a 859 milioni) rispetto al segmento danni (1,63 miliardi, -6,1%). Il combined ratio e' pari al 99,1% contro 100,9%. Il margine di solvibilita' del gruppo risulta del 91,6% dal 78,2% di fine dicembre 2011.

Franco Bernabe

9 - FONSAI: GHIZZONI, PERICOLOSO RINVIARE, CONTINUARE CON UNIPOL
Radiocor - La posizione di UniCredit sull'operazione Fonsai-Unipol 'non e' cambiata rispetto a ieri. Noi stiamo lavorando sull'ipotesi Unipol e anche oggi il nostro consiglio ha approvato la ristrutturazione del debito Premafin che e' propedeutica all'avvio dell'operazione nel suo complesso'. Lo ha detto Federico Ghizzoni, numero uno di UniCredit, principale creditore e azionista di Fonsai al 6,6%, commentando la proposta alternativa avanzata ieri da Sator e Palladio.

'Noi continuiamo su questa strada - ha aggiunto - non conosco i contenuti, dal punto di vista industriale, della proposta alternativa, mentre conosco quelli della proposta Unipol-Fonsai e sono convinto che sia l'unica con un contenuto industriale. Penso che sia pericoloso rimandare la soluzione e quindi noi siamo determinati ad andare avanti sulla strada nota'.

10 - BCE: AD APRILE ALLENTAMENTO STRETTA CREDITO A FAMIGLIE E PMI
Radiocor - 'I dati sulla moneta e sul credito fino a marzo confermano che le condizioni finanziarie si sono sostanzialmente stabilizzate e dunque, in linea con quanto si prefiggevano le misure dell'Eurosistema, che e' stata evitata una correzione brusca e disordinata dei bilanci degli enti creditizi'. E' quanto rileva la Bce nel bollettino mensile diffuso oggi. 'A tale riguardo - scrive la Bce - i risultati dell'indagine sul credito bancario di aprile indicano che l'inasprimento netto dei criteri applicati dalle banche dell'area dell'euro per la concessione di prestiti alle societa' non finanziarie e alle famiglie e' diminuito in misura notevole nel primo trimestre dell'anno rispetto a fine 2011, anche per effetto del miglioramento delle condizioni di finanziamento delle banche'.

mario draghi

Facendo invece un bilancio dei dati raccolti fra ottobre 2011 e marzo 2012, la Bce rileva un peggioramento del credito alle Pmi. 'Per quanto riguarda l'esito effettivo delle richieste di prestiti bancari da parte de lle Pmi nel periodo ottobre 2011-marzo 2012 - rileva il Bollettino - il 13% delle Pmi ha dichiarato di essersi vista rifiutare il credito richiesto (in rialzo dal 10% della precedente rilevazione)'. Si tratta della percentuale piu' elevata dopo il massimo del 18% registrato nella seconda meta' del 2009, e segnala pertanto la presenza di vincoli per quanto riguarda l'accesso delle Pmi ai prestiti bancari nel periodo in rassegna.

11 - PIRELLI: +48% UTILE NETTO NEL PRIMO TRIMESTRE A 122,9 MLN
Radiocor - Pirelli ha chiuso il primo trimestre 2012 con utili consolidati di competenza in crescita del 48,4% a 122,9 milioni su ricavi per 1,556 miliardi (+11,1%). Il margine ebit cresce al 13,5% dal 10%,2% di un anno fa. Il gruppo ha rivisto i target dei ricavi di fine anno, indicando a 'circa 6,45 miliardi' il nuovo obiettivo che comporterebbe una crescita del 14%. La precedente stima era di circa 6,6 miliardi (+17%). L'ebit e' previsto 'pari ad almeno 800 milioni' con un margine sui ricavi 'superiore al 12%'. In precedenza la societa' aveva indicato la stima dell'ebit margin a 'superiore o uguale al 12%'.

Marco Tronchetti Provera

12 - ENEL: -1,4% UTILE NETTO I TRIMESTRE A 1,184 MLD, +8,5% RICAVI
Radiocor - Enel ha chiuso il primo trimestre con un utile netto di gruppo pari a 1,184 miliardi, in calo dell'1,4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e su cui pesa la Robin tax, e ricavi in crescita dell'8,5% a 21,19 miliardi. Lo comunica la societa'. L'ebitda scende del 2,2% a 4,3 miliardi per effetto della riduzione del margine della generazione in Italia, l'utile ordinario cala del 15,1% a 1 miliardo.

L'indebitamento netto sale del 2,2% a 45,617 miliardi per la stagionalita' della fatturazione che influenza il capitale circolante. In un contesto economico che continua a essere negativo, commenta l'amministratore delegato, Fulvio Conti, 'i risultati del periodo sono stati piu' favorevoli rispetto alle previsioni e sostanzialmente in linea con quelli dello scorso anno' e il gruppo sara' in grado di 'raggiungere tutti gli obiettivi gia' indicati per il 2012, nonostante gli effetti negativi dei provvedimenti regolatori fino ad oggi introdotti in Spagna'.

13 - GOLDMAN SACHS: NEL I TRIM ACQUISTA 2,3 MLD$ TITOLI STATO ITALIANI
Radiocor - Milano, 10 mag - Goldman Sachs nel primo trimestre 2012 ha acquistato 2,3 miliardi di dollari di titoli di stato italiani e ha incrementato l'esposizione su una serie di paesi europei periferici. E' quanto si legge nel filing sui conti del primo trimestre depositato alla Sec.

GOLDMAN SACHS

14 - S&P: RISCHIO TEMPESTA PERFETTA NEL CREDITO, ENTRO 2016 DA RACCOGLIERE 46.000 MLD
Radiocor - Tra il 2012 e il 2016 le aziende non finanziarie a livello globale dovranno raccogliere tra i 43.000 e i 46.000 miliardi d i dollari (circa 35.000 miliardi di euro) di denaro fresco per rifinanziare da una parte i bond in scadenza (nella misura di 30.000 miliardi di dollari) e dall'altra per finanziare i programmi di crescita. E' quanto rileva oggi S&P nel primo di una serie di articoli sulla spada di Damocle rappresentata dall'accesso al credito nel medio-lungo periodo (The credit overhang: is a 46$ trillion perfect storm brewing?).

In condizioni normali questo non rappresenterebbe un problema, osservano gli analisti di S&P, ma questa enorme domanda di fondi potrebbe accentuare i problemi del credito in una fase in cui le banche stanno cercando di ristrutturare i loro bilanci e gli investitori in bond e azioni stanno rivedendo le loro posizioni in termini di rischio-rendimenti. 'Questi fattori, insieme all'attuale crisi del debito europeo, a una ripresa economica modesta negli Stati Uniti dopo la grande recessione e alla prospettiva di un rallentamento della crescita cinese - osserva S&P - pone le condizioni perche' si possa fo rmare una tempesta perfetta nel mercato del credito'.

standard big

L'agenzia di rating sottolinea tuttavia come l'assunto di base rimanga la convinzione che le banche globali e i mercati del debito saranno ampiamente in grado di continuare a fornire la maggior parte della liquidita' necessaria alle aziende per gestire in maniera proattiva il rinnovo dei titoli di debito in scadenza. 'Tuttavia - continua S&P - l'equilibrio e' fragile e punti di debolezza gia' esistenti o nuovi potrebbero contribuire a determinare un'uscita dall'assunto di base'.

Sullo sfondo cio' che preoccupa l'agenzia di rating e' che i governi non sono piu' in grado di intervenire per far fronte a un'eventuale tempesta perfetta sul credito avendo gia' utilizzato al massimo il proprio arsenale di armi fiscali. Inoltre 'alcuni paesi devono implementare misure di austerita' a vari livelli per far fronte a propri problemi di debito sovrano e di deficit fiscale'.

ennio doris

15 - MEDIOLANUM: DORIS, CI ASPETTIAMO UTILE RECORD NEL 2012
Radiocor - Dopo il brillante primo trimestre, chiuso con un utile record, Ennio Doris, il numero uno di Mediolanum, guarda con ottimismo al resto dell'esercizi o, prevedendo un risultato altrettanto storico per il gruppo. 'Credo che i nostri utili saranno record anche per l'anno. Basti pensare che il nostro massimo del passato e' poco sotto i 240 milioni di utili adesso ne abbiamo fatto oltre 178 nel primo trimestre', ha indicato Doris in un colloquio telefonico con Radiocor, rilevando che 'anche se dovesse esserci un nuovo ripiego dei titoli a fair value, che nel trimestre ci hanno dato la componente straordinaria, le componenti ordinarie quali le commissioni di gestione e l'interest spread sicuramente ci faranno superare abbondantemente il record del passato'.

RE SAUDITA ABDULLAH

16 - EGITTO, FIRMATI ACCORDI CON ARABIA SAUDITA PER AIUTI ECONOMICI
(LaPresse/AP) - L'Arabia Saudita ha siglato una serie di accordi con l'Egitto mirati a contribuire alla stabilizzazione dell'economia del Cairo. Un comunicato odierno dell'ambasciatore saudita in Egitto afferma che Riyad ha deciso di fornire al Cairo 500 milioni di dollari di aiuti e di depositare in seguito un altro miliardo di dollari nella Banca centrale egiziana. L'ambasciatore Ahmad Abdul-Aziz Kattan ha aggiunto che Riyad soddisferà la richiesta dell'Egitto di importare l'equivalente di 250 milioni di dollari in gas butano, di cui la nazione nordafricana si trova a corto. L'economia egiziana è in forte crisi in seguito alla deposizione del presidente Hosni Mubarak e al caos politico ad essa seguito.

 

OBAMA: LA CRISI PUÒ CONTAGIARCI - FISCO, PROFESSIONISTI EVASORI, GIÀ SCOPERTI 190 MILIONI - L’AEROPORTO DI BERLINO? IN R

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Il Velino.it

Il CORRIERE DELLA SERA - In apertura, a sinistra "Strategia del terrore. Massacro a Damasco". Editoriale di Franco Venturini "Noi con lo sguardo altrove". A destra: "Lettera di Monti a Napolitano: ‘Realizzerò il mio mandato'" con il retroscena "I timori e la rassicurazione" di Marzio Breda. Taglio centrale "Novità su lavoro e partite Iva". Con fotonotizia sotto: "Basta giacca e cravatta, lo stile Zuckerberg". A destra: "Le incertezze (inutili) sugli esodati, ora si decida". Sotto: "Provenzano, i misteri del tentato suicidio". E accanto: "I grillini di oggi e quel paragone con ‘L'uomo qualunque'".

giornali

LA REPUBBLICA - In apertura: "Governo, un miliardo per i poveri". Sotto "Co.co.pro, salario minimo e assegno di disoccupazione". Sotto: "Fisco, professionisti evasori, già scoperti 190 milioni". E ancora giù: "Il superboss Provenzano tenta il suicidio, salvato dagli agenti". Accanto con foto "Siria, bombe sulla tregua Onu. Damasco devastata: 55 vittime". A destra: "La bandiera dei diritti civili che sventola sulla Casa Bianca". Sotto "Juan Carlos e le donne, il tramonto del Rey" e accanto: "Il mio E.T. ha 30 anni, non avrei dovuto tradirlo" di Steven Spielberg.

LA STAMPA - In apertura: "Obama: la crisi può contagiarci". Sotto "Rutelli: Il terzo Polo non è morto". Accanto "Catanzaro ottanta ore per il sindaco". A sinistra editoriale di Mario Calabresi "Il dramma dei suicidi oltre le cifre". Tav, blocchi in tutta Italia". Al centro con foto "Apre il Salone del libro, in coda per Fruttero". A sinistra "Le lezioni che puliscono la politica". Sotto "Barack e i gay, idealismo e calcolo sottile". Sotto "Parlandone da vivo" di Massimo Gramellini. In alto i tre box, partendo da sinistra "Terrore a Damasco. Strage di studenti" a seguire "Mafia, Provenzano tenta di uccidersi". E "Questa Juve vale già la Champions".

HILLARY CLINTON SENZA TRUCCO

IL GIORNALE - In apertura: "Monti ha rotto i mattoni" con articolo di Francesco Forte. Con foto al centro: "I nostri politici? Sono su Marte" di Mario Giordano. Sotto: "Salario minimo per i precari. E ora assumere sarà più facile". Sotto: "Guerra Santa nel Pd all'ombra del Monte Paschi". A destra "Quattro giorni per contare i voti. Ma che Italia è?" di Mario Cervi. In basso la rubrica di Marcello Veneziani "Più vanno in tv e più li detestano".

IL SOLE 24 ORE - In apertura: "Lavoro, salario minimo ai collaboratori a progetto". Sotto "CsC: la ripresa si sta allontanando". A sinistra editoriale di Marco Onado "Stato e mercato, le ragioni delle imprese". Taglio centrale: "I rating cinesi scelgono l'Italia". Ancora sotto: "L'aeroporto di Berlino? In ritardo di 20 anni". A destra "Crediti Pa, il Governo prova ad accelerare". Sotto "Monti: deciso a realizzare il mandato. Fase difficile, ma il Paese ce la farà". A seguire "Duplice attentato a Damasco, strage di civili". "Profumo: nessuno stop al rilancio di Mps". E: "Provenzano tenta il suicidio in carcere: salvato".

IL MESSAGGERO - In apertura: "Monti: realizzerò il mio mandato" Sotto l'intervista a "Frattini: ‘Costruiamo subito la casa di tutti i moderati'". A sinistra editoriale di Oscar Giannino: "La crisi, il mercato, il ruolo dello Stato". Con foto in taglio alto sotto l'apertura: "Luis Enrique lascia, Roma su Montella". Taglio centrale: "Lavoro, così cambia la riforma, "Salario base per i contratti a progetto. Una tantum a chi perde il posto". Sotto: "Provenzano tenta il suicidio in carcere". In basso: "Calcetto a scuola, muore a 17 anni soffriva di cuore, indagato il professore". A seguire: "La prima di Muti per il Papa" e a destra "A Rosi il Leone d'oro alla carriera: ‘Premiato il mio cinema di impegno'".

padania-11maggio

IL TEMPO - In apertura: "L'Europa sull'orlo della crisi di nervi" con editoriale di Mario Sechi. Al centro, fotonotizia: "Adios Luis. L'allenatore: ‘Ho fallito me ne vado'". A destra: "Il rigorismo tedesco sconvolge l'Unione". Sotto: "L'idea tecnica trasforma i cittadini in delatori" e ancora giù: "La politica rimetta il suo abito buono". In basso: "Alemanno e Ornaghi, duello da film".

IL FATTO QUOTIDIANO - In apertura: "Ruby, lo schiaffo di Monti". Sotto: "Lugano addio, a rischio il segreto bancario". Sotto "Un pentito: ‘Garrone pagò i boss per girare Gomorra a Scampia'". Sotto: "Videla e i silenzi del Vaticano". Accanto: "Siena, profumo di sfascio". A destra editoriale di Marco Travaglio: "Bestiario grillesco".

 

IL DADO È TRATTO: LA GRANDE GERMANIA MOLLA AL SUO DESTINO LA PICCOLA GRECIA

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ansa.it

ANGELA MERKELANGELA MERKEL

La zona euro può sopportare un'uscita della Grecia dalla moneta unica: lo ha detto oggi il ministro tedesco delle Finanze, Wolfgang Schaeuble. In un'intervista al quotidiano regionale tedesco Rheinische Post, Schaeuble ha dichiarato che la zona euro è più solida di due anni fa. "Abbiamo imparato molto da questi ultimi due anni e costruito dei meccanismi di protezione. I pericoli di contaminazione per gli altri Paesi della zona euro si sono indeboliti e l'area euro è nel suo insieme diventata più resistente", ha spiegato. "La crisi ha dimostrato che quando bisogna agire in fretta, l'Europa può reagire rapidamente. L'idea che non siamo in grado di reagire a breve termine di fronte a un imprevisto è falsa", ha concluso il ministro.

BARROSO, VIA SE NON RISPETTA IMPEGNI - "Se un membro del club non rispetta le regole, è meglio che se ne vada dal club". Lo ha detto il presidente della Commissione Europea José Manuel Barroso, riferendosi alla Grecia, in una intervista a Sky Tg24.

barroso Wolfgang Schaeuble

"Ho molto rispetto per la democrazia greca e il parlamento greco. Ma devo anche rispettare gli altri 16 parlamenti nazionali che hanno approvato il programma per la Grecia", ha spiegato Barroso, sottolineando che "tutti devono rispettare gli accordi". Ma se questi "non sono rispettati", ha concluso, "vuol dire che non esistono più le condizioni per continuare" a far parte dell'eurozona.

STAMPA, TIMORE URNE E PRESSING UE FAVORISCE ACCORDI - Il timore dei risultati di nuove elezioni e le forti pressioni da parte dei partner europei potrebbero produrre un risultato positivo durante la riunione dei leader dei partiti sotto la presidenza del capo dello Stato Karolos Papoulias che potrebbe svolgersi fra domenica 13 e lunedì 14.

E' quanto riferiscono oggi in prima quasi tutti i giornali ateniesi ricordando che stamani il leader del Pasok, Evanghelos Venizelos, riprenderà le consultazioni per la formazione di un nuovo governo incontrando prima il leader di Nea Dimocratia, Antonis Samaras, e quindi Alexis Tsipras di Syriza.

ALEXIS TSIPRAS DEL PARTITO SYRIZAevangelos-venizelos

Le preoccupazioni per un eventuale nuovo ricorso alle urne si basano sui risultati dei primi sondaggi di opinione condotti in Grecia a quattro giorni dalle consultazioni secondo cui, in caso di nuove elezioni, la Coalizione delle Sinistre radicali (Syriza) avrebbe il maggior numero di voti (23,8%) scavalcando di 6,4 punti percentuali Nea Democratia che passerebbe al secondo posto con il 17,4% delle preferenze.

Seguirebbero il Pasok al terzo posto con il 10,8%, Greci Indipendenti (Anexartiti Ellines) al quarto posto con l'8,7%, seguito dal Partito Comunista di Grecia (Kke) con il 6%, Alba Dorata (Chrisi Avghì) con il 4,9% e infine Sinistra Democratica con il 4,2%. La proposta, ieri, del leader di Sinistra Democratica Fotis Kouvelis, per la formazione di un nuovo esecutivo "ecumenico" di cui farebbero parte tutti i partiti, potrebbe essere un buon punto di partenza.

antonis samaras LA GRECIA AFFONDA

A prescindere dalla formula della proposta, l'obiettivo principale è quello di formare un governo di coalizione fra Nea Dimocratia, Pasok e Sinistra Democratica, che disporrebbe di una maggioranza di 168 parlamentari e che potrebbe durare fino alle elezioni europee del 2014. Da un tale esecutivo sarebbero naturalmente esclusi il filo-nazista Chisi Avghì, il partito comunista e i Greci Indipendenti (nazionalista) in quanto non interessati a partecipare ad un governo che avrebbe come obiettivo la revisione e non l'abolizione completa del Memorandum. Per quanto riguarda Syriza, gli analisti politici sostengono che molto difficilmente parteciperebbe a un governo "ecumenico", specialmente dopo i risultati degli ultimi sondaggi.

 

 

BUSINESS INTERNATIONAL - JOBS NELLA PARODIA DEI GHOSTBUSTERS (VIDEO) - IL “CULO ROBOT” DA SCULACCIARE (VIDEO)…

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jp morgan

DAGOREPORT
1 - FINANCIAL TIMES
JP MORGAN PERDE 2 MILIARDI DI DOLLARI PER UN ERRORE "EGREGIO"
http://on.ft.com/J4zxWw

JPMorgan Chase ha annunciato una perdita di 2 miliardi di dollari in una negoziazione di titoli derivati, che l'amministratore delegato Jamie Dimon ha attribuito a "errori, sciatteria e cattivo giudizio", avvertendo che "poteva andare peggio".

FACEBOOK

L'AFFARE FACEBOOK-INSTAGRAM RISCHIA DI RITARDARE
http://on.ft.com/J4A4rp

Un'indagine su possibili violazioni della concorrenza in merito all'acquisto del servizio di foto-sharing, Instagram, da parte di Facebook per 1 miliardo di dollari rischia di rinviare la chiusura della transazione al di là del secondo trimestre, l'obiettivo fissato dalla società per l'Offerta Pubblica Iniziale.

INSTAGRAM

2 - THE WALL STREET JOURNAL
LA NUOVA CAMPAGNA DELL'FBI CONTRO LO SPIONAGGIO AZIENDALE
http://on.wsj.com/Lv3mmx

Il Federal Bureau of Investigation lancerà una nuova campagna pubblicitaria cercando di fermare le spie straniere dal rubare i segreti commerciali delle società statunitensi.
L'FBI svelerà cartelloni pubblicitari in nove città in tutto il paese con il messaggio: "proteggete i segreti commerciali dell'America". I cartelloni indirizzeranno il pubblico ad una sezione del sito dell'FBI in cui si forniscono tutte le informazioni necessarie a tutelarsi dallo spionaggio aziendale.

STEVE JOBS

STEVE JOBS NELLA PARODIA DEI GHOSTBUSTERS (VIDEO)
http://bit.ly/Jn4rdN

Nel nuovo video, Jobs fa la parodia del film Ghostbusters. Il giovane Jobs, con un computer Apple legato alla schiena, è un membro della "Blue Busters", che è un riferimento al "Big Blue", soprannome dato a IBM.

FRANCOIS HOLLANDE

4 - LES ECHOS
FRANCOIS HOLLANDE HA UN PATRIMONIO DI 1,17 MILIONI DI EURO
http://bit.ly/JGYlpj

La dichiarazione dei redditi pubblicata nella Gazzetta ufficiale rivela un patrimonio di beni immobili del valore di 1,17 milioni di euro. Il nuovo presidente non possiede nessun titolo di società quotate in borsa.

5 - LA TRIBUNE
PER BARACK OBAMA, L'EUROPA DOVREBBE SEGUIRE L'ESEMPIO AMERICANO
http://bit.ly/Jiik21

Il Presidente degli Stati Uniti ritiene che i leader europei, per affrontare meglio la crisi, farebbero meglio a seguire l'esempio degli Stati Uniti adottando un piano per la ripresa economica. Obama ha fatto riferimento a queste critiche ieri sera alla cena per la raccolta di fondi per la sua campagna elettorale.

IL CULO ROBOT SHIRI BARACK OBAMA

6 - MASHABLE
IL TUO "CULO ROBOT" DA SCULACCIARE È QUI, BABY! (VIDEO)
http://on.mash.to/Jksxax

Pronti per sculacciare qualche culo robot? Ora è possibile grazie a "Shiri".

 

TEMPESTA GRECA SULL’EUROPA - AUSTERITÀ: AUMENTA LA TENSIONE FRA ANGELA MERKEL E FRANÇOIS HOLLANDE

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DAGOREPORT

THE WASHINGTON POST THE WALL STREET JOURNAL

1 - THE NEW YORK TIMES - A sinistra, "La campagna di Obama spinge la questione dei matrimoni gay" - A destra, "Jp Morgan perde 2 miliardi di dollari dalle sue attività" - Al centro, "Mentre la crescita rallenta, sorgono dubbi sul centralismo statale della Cina"

2 - THE WASHINGTON POST - Al centro, "Gli scherzi di Romney potrebbero andare troppo lontano", "Con i suoi compagni di classe si divertiva moltissimo, ma a volte creava incidenti problematici" - A destra, "Delle esplosioni scuotono la capitale siriana" - A sinistra, "L'evoluzione di Obama sui matrimoni gay" - In basso, "Il programma della FDA (Food and Drug Administration) sostiene una droga per prevenire l'infezione da Hiv"

3 - THE WALL STREET JOURNAL (EUROPE) - In alto, "Il partito di estrema sinistra solleva le speranze della coalizione greca" - Al centro, "Kamikaze uccidono 55 persone nella capitale della Siria" - In basso, "Buffett aiuterà a finanziare l'offerta più ricca di Coty per Avon"

4 - THE GUARDIAN - In apertura, "Coulson: Cameron mi ha chiesto delle intercettazioni una sola volta" - In alto, "Iniziano i giochi: la torcia olimpica inizia il suo lungo viaggio verso Londra" - In basso, "L'interferenza dell'Iran spinge i giovani yemeniti verso la jihad"

THE NEW YORK TIMES THE TIMES

5 - THE INDEPENDENT - In apertura, "Coulson: il N° 10 non mi ha mai chiesto delle intercettazioni" - In alto, "Grazie, presidente: i gay americani salutano la presa di posizione di Obama"

6 - THE TIMES - In apertura, "L'agente segreto che ha sventato l'attentato esplosivo negli Stati Uniti è inglese" - In alto, "Il principe Carlo presenta il meteo: la previsione è... che continuerà a lungo a piovere su di noi"

7 - THE DAILY TELEGRAPH - In apertura, "I peggiori dipendenti pubblici saranno licenziati" - A sinistra, "Hollande ‘pronto a fermare' il piano di salvataggio dell'euro" - Al centro, "Il principe di Galles: un presentatore meteo regale" - A destra, "Pressione sul primo ministro per l'inchiesta su Hunt"

8 - FINANCIAL TIMES - In apertura, "L'Ue preme per un piano per l banca più duro per la Spagna" - A destra, "Leveson inquiry: Coulson nega che esistesse il conflitto di interessi" - Al centro, "Hands immetterà 20 milioni di sterline in Terra Firma" - In basso, "Il sistema fiore all'occhiello della coalizione paga 200 mila dollari per creare un solo posto di lavoro"

9 - DAILY MAIL - In apertura, "Il Regno Unito drogato di sonniferi", "Dall'inizio della crisi economica aumenta l'insonnia da stress" - In basso, "Camilla la meteorina"

THE GUARDIAN THE INDEPENDENT

10 - DAILY EXPRESS - In apertura, "Dramma pensioni per milioni di persone"

11 - LE MONDE - In apertura, "Tempesta greca sull'Europa" - Al centro, "Legislative: gli stati maggiori in battaglia" - "Nuovo patron e nuove frontiere per Michelin" - In basso, "I poliziotti depressi cercano un ministro che possa ascoltarli"

12 - LE FIGARO - In apertura, "Rigore fiscale: Merkel non vuole cedere su nulla con Hollande", "Aumenta la tensione fra il presidente e il cancelliere" - A destra, "Valérie Trierweiler, il suo ruolo accanto al presidente" - In alto, "Inchiesta sull'offerta del nuovo stadio di Lille"

13 - LIBÉRATION - In apertura, "Matrimoni gay: hanno detto sì!"

14 - LA CROIX - In alto, "La minaccia dei piani sociali" - Al centro, "Perché la polizia è scesa in strada" - In basso, "Barack Obama si pronuncia a favore dei matrimoni omosessuali"

LIBERATION THE DAILY TELEGRAPH

15 - LES ECHOS - In apertura, "Hollande aumenterà l'ISF da quest'estate" - A destra, "Laurence Parisot: il mio messaggio al nuovo presidente" - Al centro, "Indebolito, il Credito immobiliare francese è in vendita" - "Angela Merkel nella trappola dell'austerità"

16 - LA TRIBUNE - In apertura, "Pensioni: la prima sfida sociale di Hollande" - In basso, "Come Facebook spera di farsi piacere dagli investitori" - "L'F-35B caccia il Rafale dalle portaerei britanniche"

17 - EL PAIS - In apertura, "Il revisore dei conti di Bankia avvertì di un altro buco di 2,5 miliardi" - In alto, "Un sanguinoso attentato a Damasco rovina i piani di pace in Siria" - A destra, "Bruxelles taglia del 90% le tariffe nella Ue di internet mobile"

 

IL VICEDIRETTORE DI RADIO UNO RAI CHIAMA IL “CONTROVERSO” MONSIGNOR BREGANTINI E VIENE DIMISSIONATO

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Eleonora Lavaggi per il "Fatto quotidiano"

Accuse di censura, dimissioni pesanti, redazioni in subbuglio, ascolti a picco e ‘spiegazioni urgenti' da dare al capo: a neanche tre anni dalla nomina, non sembra più tanto comoda la poltrona di Antonio Preziosi alla guida di Rai Radio1. Lo dicono i fatti. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è arrivata lunedì scorso, quando sul tavolo del direttore generale Lorenza Lei sono arrivate le dimissioni del vicedirettore del Gr1 Vito Cioce.

ANTONIO PREZIOSI

Ma che le cose a Rai Radio 1 non andassero per il verso giusto era palese sin dalla fine dello scorso anno. In pochi mesi, infatti, c'erano state due defezioni di peso: quella del caporedattore della redazione cronaca, Mario Vitanza, e quella di Angela Mariella, caporedattore di Prima di Tutto, programma che ‘apre' il palinsesto quotidiano.

Entrambe, del resto, per ‘divergenza' di vedute con il direttore Preziosi. Se a ciò si aggiunge lo stato di agitazione proclamato dal comitato di redazione del Giornale Radio sei giorni fa e, soprattutto, i dati emersi da un'indagine dell'Istituto Piepoli (Radio 1 Rai quinta emittente più ascoltata d'Italia), lo stato di salute di quella che fino a prova contraria dovrebbe essere la prima radio del Paese è quantomeno dubbio.

TARCISIO BERTONE

CENSURE VATICANE?
La controprova è arrivata nel cda tenutosi oggi a Viale Mazzini, durante il quale il consigliere d'amministrazione Giorgio Van Straten ha riferito i motivi delle dimissioni presentate da Vito Cioce, peraltro considerato ‘vicino' ad Antonio Preziosi. Il passo indietro dell'ex vicedirettore sarebbe la conseguenza di una censura subìta ad opera del direttore. Motivo del contendere un'intervista a monsignor Giancarlo Bregantini, arcivescovo di Campobasso-Bojano e presidente della Commissione lavoro, giustizia e pace della Conferenza episcopale italiana.

Il 6 maggio scorso, Cioce aveva previsto l'intervento del prelato nell'edizione mattutina: il suo parere sarebbe stato un pezzo d'appoggio a quello di cronaca sull'escalation di suicidi che si sta verificando in Italia a causa della crisi economica. L'idea, però, a Preziosi non è piaciuta: ha telefonato al vicedirettore e ha ordinato la rimozione dell'intervista da tutti i Gr, motivando la decisione con il fatto che non si sarebbe fatto un buon servizio al Vaticano facendo commentare a un ‘vescovo controverso' un argomento delicato.

Cioce si è sentito desautorato e si è dimesso. I retroscenisti, però, dicono altro. E cioè: Preziosi sarebbe molto vicino alla linea politica del cardinale Tarcisio Bertone, mentre Bregantini, rivestendo un ruolo importante nella Cei, sarebbe fedele al cardinale Angelo Bagnasco. Che Bertone e Bagnasco non si amino, poi, è il segreto di Pulcinella.

VERNA: "DUE FATTI, UNA CRISI"
"Chiaramente ci sono due versioni contrastanti" ha detto al fattoquotidiano.it il segretario dell'Usigrai Carlo Verna. "Per Cioce è stata una censura, per Preziosi un normale intervento editoriale - ha spiegato il segretario - Il direttore mi ha assicurato che lui non voleva commenti sulla questione suicidi, ma solo pezzi di cronaca. E se commenti ci dovevano essere, questi dovevano arrivare da laici e non da ambienti religiosi perché lui è considerato da sempre vicino al Vaticano e non voleva alimentare queste voci".

Van STRATEN

A prescindere dalle motivazioni fornite da Preziosi, secondo Carlo Verna è impossibile non notare i problemi ai vertici di Rai Radio 1. "Indagheremo per capire se c'è stata censura o meno - ha detto - , per ora mi limito a sottolineare due fatti certi: la crisi all'interno della direzione di Rai Radio 1 dopo le dimissioni di un vicedirettore e la presenza di un'intervista realizzata e mai mandata in onda. Con il passo indietro di Cioce si è messa in moto una macchina: farà il suo corso e capiremo cosa è accaduto".

LA QUESTIONE IN CDA E I DATI DELL'ISTITUTO PIEPOLI
In attesa degli sviluppi sindacali, la questione oggi è approdata al consiglio d'amministrazione di viale Mazzini. A tirarla in ballo è stato il consigliere in quota Pd Giorgio Van Straten, che ha sottolineato la gravità delle accuse di Cioce in merito alla gestione sia del giornale radio che di Radio1. Van Straten, inoltre, ha sottolineato come le questioni denunciate da Cioce (che lamenta anche la mancata assegnazione delle deleghe ai vicedirettori, la mancanza di autonomia decisionale e la difficoltà di comunicazione col direttore) arrivino in un periodo non buono per Rai Radio 1 in termini di ascolti.

Chiaro il riferimento alla rilevazione dell'Istituto Piepoli che, intervistando telefonicamente un campione di seimila cittadini tra febbraio e marzo 2012, ha stilato una classifica amarissima per l'emittente di Saxa Rubra. Secondo l'indagine, infatti, la radio più ascoltata d'Italia è RTL 102.5, seguita da Radio Deejay e Radio 105. Quarta RDS e solo quinta RadioUno. Un'onta: non era mai capitato che la prima emittente di viale Mazzini non fosse la radio più seguita dagli italiani.

I rilievi di Van Straten (ripresi anche da altri consiglieri) hanno lasciato il segno. Lorenza Lei, infatti, si è impegnata a riferire la prossima settimana in cda sul caso Cioce-Preziosi, con quest'ultimo che dovrà presentare quanto prima sul tavolo del dg una relazione urgente per spiegare l'accaduto e le questioni poste dal suo ex vicedirettore.

monsignor Giancarlo Bregantini

SUBBUGLIO IN REDAZIONE
Il caso Rai Radio1, però, non è considerato un problema solo ai piani alti di Viale Mazzini. Nei corridoi di Saxa Rubra, infatti, si è già passati dalle parole ai fatti. Il 4 maggio l'assembla di redazione del Gr, "preoccupata per l'immobilismo della direzione, che rimanda decisioni e rilancio del prodotto", ha dichiarato lo stato di agitazione, denunciando "una situazione particolarmente grave" in riferimento alle "mancate risposte ai problemi sollevati nei mesi scorsi", al "blocco di molte trasferte", alla "scarsa attenzione alla qualità delle trasmissioni di Radio1 e dei Gr" e alle "mancate informazioni sul palinsesto estivo e sulle forze lavorative (sostituzioni)".

Al contempo, il cdr ha invitato Antonio Preziosi a partecipare alla prossima assemblea "per fornire risposte concrete". Tutto questo, come detto, il 4 maggio. Dopo il caso di presunta censura, però, la situazione è ulteriormente peggiorata. Due i fatti nuovi di oggi: le dimissioni dal cdr di Americo Mancini e la lettera che molti redattori (tra cui quelli della redazione Vaticano, che parlano senza mezzi termini di censura a Bregantini e di "ostacoli a personalità di spicco del mondo cattolico") hanno scritto al comitato di redazione per chiedere di risolvere il prima possibile l'impasse.

E ieri, come se non bastasse, i giornali radio sono andati in onda in edizione ridotta per lo sciopero dei tecnici. Insomma, se due indizi fanno una prova, la teoria è semplice: Antonio Preziosi e la sua squadra non sono più sulla stessa linea d'onda. E gli ascoltatori, migrando su altre emittenti, dimostrano di averlo notato.

 

 


OBAMA PRIDE - LO SBARACCATO STRIZZA L’OCCHIO AI GAY E INCASSA I SOLDI DI HOLLYWOOD ALLA CENA DI CLOONEY…

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VIDEO
http://video.corriere.it/obama-cena-clooney/4a7ea7a0-9b34-11e1-81bc-34fceaba092f

obama barack


Angelo Vitaliano per il "Fatto Quotidiano"

matrimonio gay

"A un certo punto, ho semplicemente concluso che per me, personalmente, è importante andare oltre e dire che le coppie dello stesso sesso dovrebbero avere la possibilità di sposarsi". Così Barack Obama in un'intervista con Robin Roberts, per la Abc, già diventata una pietra miliare nella storia dei diritti di gay, lesbiche e transgender. Secondo le prime stime potrebbe essersi giocato l'elettorato moderato che consegna Stati chiave per la vittoria finale, come Ohio e Virgina.

D'altra parte c'è un notevole pezzo d'America che gioisce, non soltanto la comunità dei social network: su Twitter l'hashtag #marriageequality ha fatto subito il botto di contatti. Ma le organizzazioni progressiste omosessuali hanno un loro peso sull'elettorato e sono ormai riconquistate. Il voto omosessuale è stimato sul 5% del totale, Clinton ne aveva conquistato stabilmente il 72%, Obama dovrebbe andare oltre.

"Ho esitato a proposito dei matrimoni gay, in parte perché pensavo che le unioni civili fossero sufficienti. Ero cosciente del fatto che per molti la parola matrimonio evocasse credenze religiose", ha continuato Obama, chiarendo le ragioni della sua lunga evoluzione, durata quasi due anni, e che lo ha portato a cambiare diametralmente posizione riguardo ai matrimoni gay.

MALIA E SASHA OBAMA

E non fa mancare un riferimento alla sua fede Cristiana che, per molti, avrebbe dovuto tenerlo ben lontano dal prendere una posizione simile. "Alla base della fede c'è, non solo l'idea che Cristo si è sacrificato per noi, ma anche la ‘regola d'oro' che ci impone di trattare gli altri come noi vorremmo essere trattati. Io credo che questo è ciò che cerchiamo di insegnare ai nostri figli e che mi motiva come presidente".

mitt romney for president

E Sasha e Malia, le sue due figlie, avrebbero in qualche modo, sebbene "involontariamente", contributo a questa storica scelta di campo dal momento che molti genitori dei loro compagni di scuola sono coppie dello stesso sesso e, dunque, non riconoscerle come egualmente dignitose, invierebbe un messaggio sbagliato alle due ragazze. Queste le ragioni "contingenti" di una dichiarazione politicamente "rischiosa" perché relativa ad una delle questioni che maggiormente divide il Paese e che porterà inevitabilmente elettori indecisi a sostenere Mitt Romney. Il quale ha immediatamente ribadito, durante un comizio, che l'unica famiglia è quella composta da un uomo e una donna.

I Repubblicani, sempre più vicini a posizioni di estrema destra, più che conservatrici, possono ottenere una spinta in avanti soprattutto nei famosi "swing state" dove il testa a testa con Obama è davvero risicato e dove, spesso, sono proprio le battaglie per i diritti a fare la differenza . Proprio un'indagine di ieri, ad esempio, indicava che in Ohio, uno degli Stati "ballerini" per eccellenza, Romney ha guadagnato un altro punto avvicinandosi pericolosamente ad Obama che vincerebbe, oggi, solo con l'uno per cento. Sebbene rischiosa, tuttavia, la decisione del presidente era, in qualche modo, attesa da tempo e, ancora di più, nelle ultime settimane.

BIDEN

Una catena di eventi, infatti, aveva focalizzato l'attenzione dei media su quella che è considerata una battaglia per i diritti umani pari a quella combattuta per il riconoscimento dei diritti civili degli Afro Americani. Prima c'erano state le dimissioni di Richard Grenell, il portavoce di Mitt Romney, dichiaratamente gay, non gradito alla parte più conservatrice del partito.

GEORGE CLOONEY

Poi l'intervista per la trasmissione della Nbc "Meet the press", di domenica scorsa, durante la quale il vice presidente Joe Biden, da sempre un paladino dei diritti delle donne e dei gay, aveva dichiarato di non avere nessuna preclusione verso il matrimonio fra persone dello stesso sesso; lunedì gli aveva fatto eco, usando motivazioni simili, Arne Duncan, il ministro per l'Istruzione. Molti, dunque, attendevano un intervento di Obama in proposito che appariva "inevitabile sebbene rischioso".

Prevedibili le reazioni da un lato e dall'altro con i Repubblicani duramente critici nei confronti di Obama, inclusi i leader delle due organizzazioni gay vicine al Gop che si sono detti contenti di sapere che "il presidente Obama si è finalmente avvicinato alle posizioni di Dick Cheney". Cheney, infatti, la cui figlia è apertamente gay, aveva dichiarato di essere favorevole alle unioni fra persone dello stesso sesso.

L'intervista completa con le dichiarazioni di Obama è andata in onda ieri, nello stesso giorno in cui il presidente si è recato ad Hollywood per prendere parte ad una cena per raccogliere fondi, organizzata da George Clooney. Durante la cena sono stati raccolti 15 milioni di dollari, solo un terzo proveniente, però, dagli invitati (che hanno pagato 40 mila dollari a testa): il resto è arrivato da sottoscrizioni di piccole entità che davano diritto ad una lotteria il cui vincitore era allo stesso tavolo con Obama e Clooney.

 

AVVIO DEBOLE PER LE BORSE EUROPEE, RESTA ALTA L'INCERTEZZA SULLA SITUAZIONE POLITICA IN GRECIA: MILANO -1%

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1 - BORSA: EUROPA APRE IN ROSSO CON GLI OCCHI ALLA GRECIA, MILANO -1%...
Radiocor - Avvio debole per le Borse europee, mentre resta alta l'incertezza sulla situazione politica in Grecia e molti osservatori iniziano a riflettere sulle conseguenze di una possibile uscita di Atene dalla Zona Euro. A pesare sulle quotazioni e' anche la notizia che JpMorgan ha registrato perdite collegate al trading da 2 miliardi di dollari. A Piazza Affari, il Ftse All Share cede lo 0,96% e il Ftse Mib l'1,04%. Deboli anche Francoforte (-0,69%) e Parigi (-1%), ma la peggiore e' Madrid, in calo dell'1,4%.

CATTELAN PIAZZA AFFARI BORSA MILANO

Tra i titoli, male le banche, con Ubi giu' dell'1,91% e Intesa Sanpaolo dell'1,75%. Vendite su A2a (-3,63%), colpita dalle prese di beneficio dopo che ieri il titolo aveva chiuso in rally grazie alla trimestrale. Bene invece Parmalat (+1,05%) e Pirelli (+0,53%). Sul mercato dei cambi, euro in lieve calo verso la soglia di 1,29 dollari. La moneta unica vale 1,2920 dollari (1,2939 ieri) e 103,05 yen (103,47), mentre il dollaro/yen e' a 79,76 (79,95). Quanto infine alle materie prime, perde terreno in prezzo del petrolio: il future giugno sul Wti cede l'1,07% a 96,04 dollari al barile.

2 - BORSA TOKYO: NIKKEI CHIUDE IN CALO DELLO 0,63%, PESANO TIMORI GRECIA...
Radiocor - Chiusura negativa per la Borsa Tokyo, che ha perso lo 0,63% ancora sui timori per la situazione del debito in Europa, in attesa di novita' sul superamento dello stallo politico in Grecia. Ieri l'incarico di formare un nuovo esecutivo e' stato assegnato all'ex ministro Venizelos, che ha espresso l'intenzione di creare un governo di unita' nazionale pro-Europa. A penalizzare i listini e' stata anche la notizia che Jp Morgan ha registrato nelle ultime sei settimane perdite collegate al trading per 2 mld di dollari. Tra i titoli, Sony ha perso il 6,43% scivolando ai minimi dal 1980 a 1.135 yen, all'indomani della pubblicazione dei conti e dei target.

Credit Agricole e Generali logo

3 - INTESA SANPAOLO: CREDIT AGRICOLE CEDE 0,9% E SCENDE AL 2,9%...
Radiocor - Il Credit Agricole Sa ha ridotto la partecipazione in Intesa Sanpaolo portandola al 2,9%, con la cessione dello 0,9%. E' quanto annuncia il gru ppo francese nel comunicato sui conti del primo trimestre. La cessione - precisa la Banque Verte - ha comportato una minusvalenza. La banca francese ha registrato nel primo trimestre un utile in calo di quasi il 75% per le ricadute della Grecia e del piano di adattamento lanciato dal gruppo.

Il Ca Sa ha registrato nei primi tre mesi del 2012 un risultato netto consolidato di 252 milioni di euro contro 1 miliardo un anno prima, nettamente inferiore alle attese. L'impatto netto del piano di adattamento e' di -224 milioni di euro. La Grecia incide globalmente per 940 milioni, di cui 373 milioni per il piano di ristrutturazione del debito e 567 milioni per la filiale greca Emporiki (compresi gli accantonamenti relativi al rischio paese). Sull'andamento hanno inciso anche le minsuvalenze da cessioni di titoli, tra cui la riduzione della quota in Intesa Sanpaolo.

CINA RENMINBI

4 - CINA: IN APRILE RALLENTA RITMO CRESCITA PRODUZIONE INDUSTRIALE (+9,3%)...
Radiocor - Rallenta il ritmo di crescita della produzione industriale in Cina. In aprile, riferisce l'Ufficio nazionale di statistica, l'attivita' delle imprese e' aumentata del 9,3% contro l'11,9% di marzo. Gli investimenti in capitale fisso sono saliti del 20,2% nei primi quattro mesi del 2012 mentre nei primi 3 mesi il dato era cresciuto del 20,9%. E' intanto in rallentamento l'inflazione. I prezzi al consumo sono aumentati del 3,4% in aprile contro il 3,6% di marzo. Nel mese i prezzi sono saliti solo dello 0,1% grazie ad un calo dello 0,9% dei prezzi alimentari che, comunque, nell'anno, hanno registrato un impennata complessiva del 7%, restando il fattore principale di crescita del costo della vita.

Telefonica

5 - TELEFONICA: UTILE I TRIM CALA A 748 MLN, SVALUTA TELCO PER 337 MLN...
Radiocor - Telefonica ha chiuso il primo trimestre con un utile netto in calo del 53,9% rispetto ai primi tre mesi del 2011 a 748 milioni di euro, a causa soprattutto dell'impatto della svalutazione per 337 milioni di Telco, la holding azionista di Telecom Italia. Senza considerare gli elementi straordinari, i profitti sarebbe stati pari a 1,284 miliardi (-26,6%). I ricavi sono rimasti sostanzialmente invariati a 15,511 miliardi (+0,5%), l'ebitda e' sceso dell'8,8% a 5 miliardi e l'ebit del 17,8% a 2,511 mld. La base clienti ha totalizzato 309 milioni di accessi (+6,5%).

6 - I LIGRESTI E LE PENDENZE CON L'ERARIO E FONSAI...
Fa.P. per il "Sole 24 Ore" - I Ligresti non devono soldi solo alle banche che hanno finanziato a piene mani Imco e Sinergia le due holding di famiglia per le quali la Procura di Milano ha chiesto il fallimento. Tra le cause dell'insolvenza anche un cospicuo contenzioso fiscale. Per la sola Imco i periti di Ernst&Young hanno stimato rischi fiscali per un importo compreso tra un minimo di 15,9 milioni e un massimo di 25,3 milioni.

Salvatore Ligresti

Per buona parte sono contenziosi con l'Erario. Ovvio che i Ligresti possono in futuro anche vincere la diatriba con il Fisco, ma in caso contrario quei soldi diverrebbero perdite certe. Così come potrebbero diventare perdite sia la commessa di Parma San Pancrazio sia quella di Roma (via Fiorentini) dove i rischi stimati valgono fino a circa 120 milioni. In questo caso la controparte è FonSai la società assicurativa del gruppo. Esposta quindi con tutti, la famiglia. Non solo le banche ma anche lo Stato e le sue stesse quotate.

7 - SE IL MUTUO TEDESCO «SCAPPA» DALL'ITALIA...
Fa.P. per il "Sole 24 Ore" - Da domani quel pastore tedesco che campeggia sul sito della Bhw Italia (www.bhw.it) non vigilerà più sul vostro nuovo mutuo in salsa germanica. La Bausparkasse Ag attiva in Italia dal 1997 ha deciso di sospendere l'erogazione di mutui e contratti di risparmio nel nostro Paese.

MAURIZIO DALLOCCHIO jpeg

La motivazione, contenuta in una lettera inviata lo scorso aprile a tutti i vecchi clienti, richiama che «le condizione economiche e giuridiche generali in Italia hanno reso necessaria una rielaborazione della strategia e dopo aver ponderato diverse opzioni la presidenza di Bhw Bausparkasse Ag ha deciso di non espandere le attività nel mercato italiano». Insomma stop al Belpaese. Certo i vecchi clienti continueranno a essere seguiti dalla banca, ma di nuovi non se ne parla più. Cosa siano quelle condizioni economiche e giuridiche tali da spaventare addirittura il pastore tedesco della pubblicità è intuibile. A meno che non serva un cane di più grossa taglia.

8 - DALLOCCHIO SI SVESTE DEI COSTUMI SUNDEK...
S.Fi. per il "Sole 24 Ore" - Maurizio Dallocchio dice addio alla moda. Il fondo Dgpa di cui il super-consulente e rettore della Sda-Bocconi è promotore, ha messo in vendita Sundek, celebre marchio "giovane" di costumi da mare, molto popolare tra i surfisti. Sullo scaffale il fondo ha già messo Twin-Set, il brand di Simona Barbieri che ha conosciuto un boom improvviso e per il quale è in corsa Carlyle (dopo un iniziale interesse di Clessidra mentre rimane aperta l'opzione Borsa).

Twin-Set e Sundek, che l'anno scorso ha fatturato 25 milioni di euro, sono i due marchi del fashion in portafoglio di Dgpa e la messa in vendita contestuale sembra un segnale abbastanza chiaro: uscire dal settore. Più che altro il fondo sta tentando una mossa astuta: restituire ai sottoscrittori tutto il capitale cedendo solo due partecipazioni, quelle più appetibili, su dieci.

salini costruttori

9 - SALINI ATTENDE RISPOSTA...
R.Fi. per il "Sole 24 Ore" - Undici domande che hanno riempito ben quattro pagine di testo. Così, per voce del suo consulente legale, Sergio Erede, si è presentato il gruppo Salini, azionista con il 29,9%, all'assemblea di Impregilo tenuta lo scorso 27 aprile. Da quell'esordio sono trascorsi 13 giorni e al momento quegli interrogativi non hanno trovato risposta. Alla riunione dei soci, il presidente del general contractor, Massimo Ponzellini, aveva assicurato che quelle "curiosità" sul bilancio sarebbero state ampiamente appagate. Ma in che tempi? Tecnicamente Impregilo ha l'obbligo di pubblicare la relazione dell'assemblea, con le relative risposte ai quesiti, entro 30 giorni dall'assise. In questo caso, dunque, la data limite è il 27 maggio. È possibile, però, che già il cda di Impregilo sui conti convocato per lunedì 14 maggio metta il sigillo alle risposte. Vedremo.

10 - MORNING NOTE...
Radiocor

CDA (approvazione dati contabili) Buzzi Unicem, Exor, Generali, Parmalat, Seat PG.

Milano: assemblea Camfin. Per bilancio al 31/12/11, nomina Collegio sindacale, acquisto azioni proprie.

MASSIMO PONZELLINI

- Milano: proseguono i lavori della Giornata Nazionale della Previdenza. Alle ore 16,20 conferenza FeBAF 'Previdenza complementare: come migliorare accesso e regole? Proposte dell'industria finanziaria'. Partecipano, tra gli altri, Alessandro Rivera, direttore generale Sistema Bancario e Finanziario-Affari Legali del Ministero dell'Economia e delle Finanze; Laura Piatti, capo segreteria tecnica Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali; Raffaele Capuano, direttore generale COVIP; Angela Maria Bracci, Ufficio Finanza Associazione Bancaria Italiana; Sonia Maffei, direttore Previdenza e Immobiliare Assogestioni; Roberto Manzato, direttore Vita e Danni non Auto Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici.

Roma: assemblea ordinaria e straordinaria UniCredit. Parte ordinaria: bilancio al 31/12/11, nomine, varie. Parte straordinaria: modifiche statutarie.

Roma: conferenza stampa a palazzo Chigi del presidente del Consiglio, Mario Monti, e di vari ministri sulla riprogrammazione dei fondi comunitari destinati al Mezzogiorno.

Bruxelles: nuove stime macroeconomiche della Commissione europea su Ue, Eurozona e Stati membri.

CRISI: Csc, si allontana la ripresa (dai giornali); Governo: un miliardo per i poveri (Repubblica, pag. 3); Crediti pubblica amministrazione: in arrivo i decreti (dai giornali); Marcegaglia: sarebbe un primo segnale sul fronte della liquidita' (dai giornali); In Ue decollano i project bond, un tesoretto da 200 mld per far ripartire la crescita (Repubblica p. 9)

GOVERNO: Monti: deciso a finire il mandato (dai giornali)

LAVORO: Salario minimo ai collaboratori a progetto. Partite Iva: scudo sopra i 18mila euro (dai giornali); 'Il principio del merito in tutta la pubblica amministrazione', intervista al ministro per la Pubblica amministrazione Filippo Patroni Griffi (Sole 24 Ore p. 2); Il bonus produttivita' diventa strutturale (Sole 24 Ore p. 3)

FONDAZIONE SALVATORE MAUGERI

FISCO: Proroga in vista per il 55% sul risparmio energetico (Sole 24 Ore p. 8); Professionisti evasori, gia' scoperti 190 milioni (dai giornali)

MPS: Profumo: nessuno stop al rilancio. Mps parte lesa, nuova pista nell'indagine. Nel mirino anche l'ex d.g. Vigni e i sindaci (dai giornali)

FONSAI: Torna a fare profitti. Cda decisivo sul riassetto martedi'. Consob verso il verdetto, dubbi degli uffici tecnici (Sole 24 Ore, p. 30); Unipol e Fonsai accelerano verso la fusione (dai giornali)

MEDIASET: 'Investe contro la crisi', intervista all'a.d. di Rti Marco Giordani (Sole 24 Ore p. 32); 'Favoriti gli spot Mediaset', Passera non ha ancora risposto al richiamo Ue (Repubblica p. 15)

FINMECCANICA: Il finto sistema contro le ecomafie che costa alle aziende 500 milioni (Repubblica, p. 30-31)

ENI: Tangenti Eni in Kazakhstan, Scaroni e il dossier interno sparito (Corriere della sera p. 21)

MAUGERI: 'Dalle consulenze d'oro di Dacco' danno pazzesco alla fondazione', intervista ad Aldo Maugeri (Repubblica p. 11)

 

 

BLITZ DELLA DESTRA A ROMA: APPESI A NUMEROSI PONTI DELLA CAPITALE ALCUNI MANICHINI IMPICCATI

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(ANSA) - I numerosi suicidi che si registrano ogni giorno in Italia hanno ispirato il macabro blitz della Destra a Roma. Alcuni militati del movimento hanno appeso a numerosi ponti della Capitale alcuni manichini impiccati, in segno di protesta contro la politica del governo Monti, della Bce e dei leader Alfano, Bersani e Casini.

MANICHINI IMPICCATI A PONTE CAVOUR ROMA MANICHINI IMPICCATI A PONTE CAVOUR ROMA

"Quanti morti dovranno esserci prima che questo governo vada a casa? - si chiede l'esponente romano della Destra, Giuliano Castellino - Questo blitz vuole denunciare la 'guerra' dichiarata dalla finanza internazionale all'Italia.

Numerosi i suicidi, come dati di un bollettino di guerra, a causa della crisi economica e delle politiche finanziarie, fatta di tasse, tagli e cancellazione di diritti, attuate da questo governo imposto dall'Europa e non votato dai cittadini. Con il nostro gesto vogliamo altresì condannare l'atteggiamento di Monti che di fronte a questa tragedia scarica le colpe su altri.

MANICHINI IMPICCATI A PONTE CAVOUR ROMA MANICHINI IMPICCATI A PONTE CAVOUR ROMA

Il premier e i partiti venduti e corrotti che lo sostengono, sappiano che non gli daremo tregua, che la Destra starà al fianco degli italiani in questa lotta di liberazione nazionale". Ed intanto il movimento prepara per il 9 giugno una manifestazione a Napoli contro il "governo delle banche e degli strozzini".

 

GAMBAROTTA: MUSSARI E RABIZZI HANNO VERSATO 175MILA € AL PD. E LO PRESCRIVE IL REGOLAMENTO DEL PARTITO SENESE!

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Riceviamo e pubblichiamo da Gianni Gambarotta:

GIUSEPPE MUSSARI Gianni Gambarotta

Caro Dagospia,

non conosco ancora il bilancio 2011 del PD. Ma da quello del 2010 risulta che Giuseppe Mussari, ex presidente del Monte dei Paschi di Siena e tuttora presidente dell'Abi, e il presidente della controllata da Mps Antonveneta, Ernesto Rabizzi, quell'anno sono stati tra i maggiori finanziatori del Partito Democratico senese. Insieme hanno versato 175 mila euro al partito della città del palio, per la precisione 100 mila euro Mussari e 75 mila Rabizzi.

Entrambi sono ovviamente di area pidiessina e per le nomine di entrambi è stato determinante l'intervento del Pd locale. Ma forse anche quello nazionale ne sapeva qualcosa, visto che ha redatto il bilancio. La circostanza del doppio versamento dei due banchieri è contenuta infatti nel rendiconto nazionale del partito di Pierluigi Bersani chiuso il 31 dicembre 2010, in uno specchietto a pagina 14 in cui vengono riportati i maggiori finanziatori delle sedi periferiche.

montepaschi siena sede PIERLUIGI BERSANI

I finanziamenti sono elencati sotto la voce «libere contribuzioni» e senza dubbio si tratta di atti dettati dalla volontà dei soggetti interessati. Anche se per quanto riguarda Siena, la vicenda va letta alla luce di ciò che impone il Regolamento finanziario del Pd locale.

All'articolo 31 quel testo stabilisce che non solo gli eletti alle cariche istituzionali, ma anche i nominati in «enti, società ed aziende» sono tenuti a versare al partito una somma non inferiore al 30 per cento «dell'indennità di carica o dei gettoni e/o medaglie di presenza, calcolato sul lordo percepito». Detto volgarmente: io partito ti do la poltrona, tu eletto mi dai l'obolo.

Un cordiale saluto

Gianni Gambarotta

 

 

NON TUTTO IL FORMAGGIO RIESCE COL BUCO - LA SVIZZERA HA COSTRUITO LA SUA RICCHEZZA SU UN ENORME SISTEMA DI RICICLAGGIO

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Vittorio Malagutti per il "Fatto quotidiano"

BANCHE SVIZZERE

"Sentito che cosa ha detto quella? Qui è finita per tutti. È solo questione di tempo, qualche anno, e poi ci costringono a chiudere bottega. La Svizzera intera può chiudere bottega". Il cielo cupo sopra Lugano in una domenica di pioggia ispira pensieri tristi, ma il banchiere che si fuma l'ennesima sigaretta seduto a un tavolo con vista lago non ha l'aria, e neppure il curriculum, dell'uomo sentimentale. Se la prende con una donna, la maledice senza neppure nominarla.

LUGANO-BANCHE SVIZZERE

La signora in questione si chiama Eveline Widmer-Schlumpf e siede al governo di Berna come presidente e responsabile delle Finanze. È lei, ormai, il nemico numero uno dei banchieri. La ministra svende agli stranieri il futuro della Confederazione, questa l'accusa. Peggio: si è arresa senza combattere di fronte alle pressioni di americani, tedeschi, inglesi, perfino degli italiani, tutti impegnati a dare la caccia al denaro nero degli evasori fiscali nascosto nelle banche elvetiche.

Finanza contro politica, mai visto nulla di simile da queste parti, in un Paese che ha sempre visto il governo allinearsi scrupolosamente alle direttive dei signori del denaro. Per la prima volta l'esecutivo di Berna ha osato mettere in discussione il tabù nazionale, l'inviolabile segreto bancario su cui il Paese degli orologi a cucù e del cioccolato ha costruito la sua enorme ricchezza. "La Svizzera lava più bianco", accusava più di vent'anni fa il sociologo ginevrino Jean Ziegler in un libro che faceva a pezzi la casta del potere elvetico, complice di un colossale sistema di riciclaggio.

BANCHE SVIZZERE UBS

LE NUOVE PAURE
I tempi cambiano. La Svizzera adesso ha paura. Gli Stati Uniti e l'Europa, travolti da una crisi economica senza precedenti, non possono più permettersi di ignorare il tesoro accumulato nei forzieri di Zurigo, Ginevra e Lugano da milioni di evasori fiscali. Mentre i tagli in bilancio massacrano il welfare, i governi devono dare un segnale d'impegno anche sul fronte delle entrate. E visto che le tasse, nuove e vecchie, finiscono per massacrare i soliti noti, che c'è di meglio di una crociata contro i santuari dell'evasione fiscale?

A Berna hanno capito il messaggio. "Il dovere di diligenza dei banchieri va esteso per evitare che giungano nei nostri istituti di credito fondi stranieri non dichiarati al fisco". Ecco, testuali, le parole della ministra Widmer-Schlumpf che tre mesi fa hanno acceso le polemiche. Se una simile riforma andasse in porto sarebbe una mezza rivoluzione. Adesso i banchieri hanno il dovere di fare ogni accertamento possibile sulla provenienza del denaro depositato dal cliente.

Se c'è il sospetto che i soldi siano il frutto di attività criminale allora scatta l'obbligo di denuncia all'autorità anti-riciclaggio. Il governo di Berna, questa la novità, vorrebbe che le verifiche del funzionario di banca fossero estese anche alle questioni fiscali. Non pagare le tasse diventa un crimine e quindi il cliente sospetto evasore va denunciato, proprio come il riciclatore del denaro della droga. E se un Paese straniero dovesse chiedere assistenza in un'indagine, anche amministrativa, su una presunta evasione tributaria, la banca svizzera sarebbe obbligata a fornire le informazioni richieste.

Eveline Wildmer Schlumpf ministro svizzero della giustizia

SEMPRE MENO SEGRETI
Gli ambienti finanziari protestano: fin qui le questioni fiscali erano al riparo da qualsiasi indagine. Il segreto bancario copriva tutto. "Va a finire che ci tocca chiedere la dichiarazione dei redditi ai clienti", esagera il banchiere ginevrino. I politici però insistono. Il governo di Berna, ha pubblicato un documento, una trentina di pagine, intitolato "Strategie per una piazza finanziaria competitiva e conforme alle leggi fiscali". É la "Weissgeldstrategie", la strategia del denaro bianco che serve a tagliare i ponti, almeno a parole, con un passato imbarazzante. Buoni propositi, niente di più.

Ma le ipotesi di riforma su una materia tanto delicata hanno mandato in bestia i banchieri. Sentite che cosa ha detto, una decina di giorni fa, il ticinese Sergio Ermotti, l'ex braccio destro di Alessandro Profumo all'Unicredit approdato l'anno scorso sulla poltrona di numero uno di Ubs, colosso del credito elvetico: "Gli attacchi al segreto bancario non sono altro che una guerra economica", ha dichiarato Ermotti al giornale zurighese SonntagsZeitung.

"Questa guerra mira a indebolire la piazza finanziaria elvetica per favorire i nostri concorrenti", ha aggiunto il capo di Ubs. Insomma, il mondo intero trama per svaligiare i forzieri svizzeri. La posta in gioco è colossale. Si calcola che le 320 banche della Confederazione gestiscano patrimoni per oltre 4.500 miliardi di euro. Più della metà di questo tesoro proviene da Paesi stranieri.

La sola Italia avrebbe contribuito con 150 miliardi. Una stima per difetto, probabilmente. I banchieri temono che la semplice possibilità di un accordo sulla tassazione dei capitali esportati illegalmente sia sufficiente a mettere in fuga buona parte dei clienti. E questo sarebbe un problema serio per un'economia come quella elvetica in cui il settore finanziario produce oltre il 10 per cento del valore aggiunto complessivo.

Sergio Ermotti

LA CRISI OLTRE LA FINANZA
La Svizzera però non è solo finanza. Nel territorio della Confederazione hanno sede migliaia di imprese che fanno business con l'Europa. E allora bisogna mantenere buoni rapporti con i Paesi vicini, altrimenti rischia di affondare l'economia, in gran parte orientata all'export.

Quando era ministro dell'Economia, Giulio Tremonti ha fatto in modo che la Svizzera venisse inserita nella black list dei Paesi non collaborativi in materia fiscale, tipo Cayman e Bahamas. Questa decisione ha creato enormi problemi alle aziende svizzere che lavorano con l'Italia. Per questo Berna non può fare a meno di inviare segnali distensivi. Che cosa succederebbe, per dire, se Londra sospendesse l'autorizzazione delle banche elvetiche a lavorare nella City? Nasce con queste premesse il negoziato per i nuovi trattati fiscali con Germania e Inghilterra. E anche il governo di Mario Monti adesso ha imboccato la stessa strada.

GIULIO TREMONTI

IL CONTO AGLI EVASORI
Una multa pesante, fino al 44 per cento della somma esportata illegalmente, e la promessa di pagare le tasse in futuro. Sono questi gli ingredienti del colpo di spugna per i furboni del fisco. Un regalo agli evasori, protesta l'opposizione socialdemocratica tedesca. E anche in Gran Bretagna l'accordo, deve ancora essere ratificato dal Parlamento. In Italia la trattativa con Berna ripartirà il 24 maggio, come annunciato mercoledì da una nota dei due governi. Trovare l'accordo non sarà facile. A meno che non siano gli svizzeri a mandare tutto a monte. L'Udc, il partito nazionalista di Cristoph Blocher minaccia di promuovere un referendum per bloccare i negoziati. I banchieri approvano.

 

LA FRANCIA NON È UN PAESE PER RICCHI - LA RETORICA SOCIALISTA DI HOLLANDE SPINGE I CAPITALI VERSO ALTRI LIDI…

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Jeremie Le Febvre, 30 anni, fondatore del fondo di private equity TBG Capital Advisors, ha in programma di trasferirsi da Parigi a Singapore.

HOLLANDE FRANCOIS HOLLANDE

Non per colpa della già annunciata volontà del neoeletto presidente, Francois Hollande, di aumentare le tasse, ma piuttosto per il significato che ha assunto la vittoria del candidato socialista in merito alla considerazione che i francesi (o almeno Hollande) hanno della ricchezza.

"Ciò che sta realmente alla base della mia partenza è il fatto che non condivido i valori emersi durante la campagna elettorale, il rifiuto di ambizione e successo", ha detto Jeremie Le Febvre. "Fa parte del difficile rapporto della Francia con i soldi, ma ha raggiunto un nuovo livello. Anche se è utopico, ho bisogno di credere per me e i miei discendenti che il cielo sia l'unico limite".

La Francia è il quinto paese per ricchezza e ospita alcune delle persone più ricche del mondo, tra cui Bernard Arnault, l'amministratore delegato del gruppo LVMH (quello delle borse di lusso Louis Vuitton), che ogni anno porta in gloria l'economia francese grazie al suo giro d'affari milionario.

FRANCOIS HOLLANDE

Eppure la Francia non celebra i suoi primi "finanziatori". L'atteggiamento di Hollande, che una volta disse "Non mi piacciono i ricchi" (anche se poi dichiara un patrimonio immobiliare da oltre 1 milione di euro) e che prevede di schiaffeggiare gli imprenditori con una tassa del 75 per cento sui redditi oltre 1 milione di euro, rafforza il sentimento che in Francia, a essere ricchi, non c'è da andarne fieri.

BORIS JOHNSON

"Hollande sta utilizzando l'imposta sui redditi del 75 per cento come un simbolo per trasmettere determinati valori attraverso la stigmatizzazione", ha detto Le Febvre.

La retorica di Hollande contro la ricchezza e la grande finanza sta spingendo alcuni imprenditori/investitori a prendere in considerazione l'ipotesi di lasciare la Francia, e le rivali europee sono pronte a dar loro il benvenuto. "Bienvenue à Londres", "Benvenuti a Londra", ha ironizzato il sindaco Boris Johnson. Svizzera e Belgio si sono dichiarate altrettanto disponibili.

 

A MONTI È TOCCATO IL FASCIO-FOTOGRAFO DI FINI - COMMISSIONE D’INCHIESTA SU LIGRESTI? - MONTI APRIRÀ IL MEETING DI CL

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A cura di Gianluca Di Feo e Primo Di Nicola per "l'Espresso"

GIANFRANCO FINI

1 - FOTOGRAFI ISTITUZIONALI - TARGATO MUSSOLINI
Benito Mussolini meglio di San Cristoforo, protettore degli automobilisti. Enrico Para, il fotografo ufficiale del presidente della Camera Gianfranco Fini, ma anche del premier Mario Monti e del ministro degli Esteri Giulio Terzi di Sant'Agata, viaggia in compagnia del Duce. Sulla targa della sua Audi (nera, naturalmente) fa bella mostra di sé un'immagine autoadesiva di Benito Mussolini. Para, titolare della società "Impero Fotografico" (stemma, l'aquila imperiale) è stato fotografo ufficiale del Msi e di Giorgio Almirante.

Salvatore Ligresti

L'ingresso dei post-fascisti nelle istituzioni è stata la sua fortuna, e lo ha portato alla provincia di Roma (Moffa presidente), alla Regione Lazio (Storace presidente), ai dicasteri delle Politiche Agricole e degli Italiani nel Mondo (Alemanno e Tremaglia ministri) fino ad arrivare alla Camera e a Palazzo Chigi, con Fini e Berlusconi. Dal sito del governo risulta che Para ha fotografato Monti durante le cerimonie del 25 aprile, dalle Fosse Ardeatine al Museo della Resistenza di via Tasso. Evidentemente, non è servito e qualche rigurgito di fascismo è restato, come l'immagine sulla targa dimostra. A. Ro.

2 - MONTECITORIO - INDAGINE SU LIGRESTI
Il Parlamento pensa a una commissione di indagine sul collasso del gruppo assicurativo di Salvatore Ligresti. La commissione Finanze della Camera presieduta da Gianfranco Conte (Pdl) sta valutando tempi e modi di un'eventuale indagine conoscitiva sul caso Premafin-Fonsai, dopo quelle svolte in passato su Cirio e Parmalat. I vertici della commissione hanno già sondato in maniera informale Palazzo Chigi, compreso il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Antonio Catricalà, e Giancarlo Giannini, il presidente in scadenza dell'Isvap, l'authority che vigila sul comparto assicurativo. M. A.

3 - FUGHE D'AMORE - CANTINA TOGLIATTI
Dopo gli schizzi di fango di Daniela Santanchè ("La Minetti? Anche Togliatti aveva come amante la Iotti, poi lei è diventata il primo presidente donna alla Camera"), c'è chi pensa di dedicare il proprio vino all'ex leader del Pci. È Enrico Giannellini, titolare con Laura Topi, di un'azienda vinicola a Suvereto, un piccolo borgo a due passi da Piombino. "Se fosse possibile, mi piacerebbe dedicare un vino a Togliatti e alla Iotti, che furono una grande coppia di amanti. Altro che Minetti e olgettine", polemizza Giannellini.

DANIELA SANTANCHE

Nel suo podere c'è ancora la stanza, oggi ribattezzata Cantina Togliatti, dove l'ex segretario del Pci soggiornò nell'ottobre del 1949 assieme alla giovane Nilde. Un luogo cult dove sono passati in molti, a cominciare da Sergio Staino, affascinati da quella lontana fuga d'amore del Migliore (la coppia andò anche all'Elba) in cui, come ha ricordato l'ex sindaco di Rio nell'Elba Elvio Diversi, "Nilde stava in disparte, a 5-6 metri da Palmiro, sorridente ma riservata". M. La.

4 - CONTESTAZIONI RAI - SILENZI POCO PREZIOSI
Giornalisti contro il direttore di Radio Uno e del Giornale Radio, Antonio Preziosi. Con un documento di fuoco hanno annunciato lo stato di agitazione e invitato Preziosi ad uscire, scrivono, dall'immobilismo in cui ha gettato la testata: gli chiedono di occuparsi di più di quello che va in onda, da loro giudicato spesso di scarsa qualità. Il direttore, accusano, non dà risposte su molte questioni poste negli ultimi mesi, dal rilancio del prodotto al problema degli ascolti.

Palmiro Togliatti e Nilde Iotti durante una vacanza Olycom

La redazione si dice allarmata dalle rilevazioni di alcuni istituti, rilanciate nei giorni scorsi, che danno Radio Uno in caduta libera con un crollo dal primo al quarto-quinto posto nella classifica delle reti nazionali. La goccia che ha fatto traboccare il vaso: la richiesta di chiarimenti da parte dei giornalisti sulla proposta di ingaggio che Preziosi avrebbe fatto ad Emilio Fede dopo l'uscita da Mediaset. La risposta di Preziosi? "No comment". L. R.

5 - MONTI 1 - TUTTI AL MEETING CON MARIO
Dopo Giorgio, dai ciellini va anche Mario. Dovrebbe toccare al presidente del Consiglio Mario Monti la relazione di apertura del Meeting di Comunione e Liberazione, nel 2011 svolta invece da Napolitano. Il Professore sarebbe stato già contattato dagli organizzatori della settimana riminese del movimento di don Giussani, che quest'anno andrà dal 19 al 25 agosto ed avrà per tema "La natura dell'uomo è il rapporto con l'infinito".

Monti aprirebbe, dunque, la passerella di politici italiani e stranieri ed esponenti del mondo economico nazionale che rappresenta tradizionalmente la "ripresa" dopo la pausa estiva dei lavori parlamentari. Oltre a lui, a Rimini è atteso anche il presidente dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite. B.C.

6 - MONTI 2 - CHE PIZZA, PRESIDENTE
Dopo aver ascoltato la relazione Giarda sulla spending review e aver dato le direttive sui tagli da fare, Mario Monti ha voluto inaugurare la nuova era nel modo più sobrio. Terminato il Consiglio dei ministri di lunedì 30 aprile,il premier è andato infatti a mangiare una pizza in un noto ristorante napoletano in zona Sant'Andrea della Valle, a Roma. Fatto piuttosto inconsueto per lui. Il capo del governo è rimasto sorpreso dal fatto che attorno a mezzanotte alcuni ragazzi gli chiedessero di farsi fotografare con lui.

antonio preziosi

Stupiti invece i camerieri e i titolari della pizzeria che avevano già ospitato una volta un presidente del Consiglio, ma in quel caso Silvio Berlusconi chiese ed ottenne una saletta riservata e, nonostante ciò, venne fischiato e insultato da un gruppo di giovani schierati sulla strada. V. D.

7 - FALLIMENTO DEIULEMAR - CACCIA AL VIP
Niente da fare. I 13 mila obbligazionisti Deiulemar rivedranno ben poco dei circa 800 milioni di euro investiti nelle obbligazioni semiclandestine emesse per decenni dalla compagnia di navigazione di Torre del Greco. Martedì 2 maggio, la proposta di concordato è stata respinta e Deiulemar è finita in fallimento, al termine di una vicenda (vedi il n. 14 de "l'Espresso") che segna la débâcle clamorosa degli organi di vigilanza, Consob in testa. La parola passa ora ai tre curatori fallimentari ma appare scontato che si vada verso una bancarotta fraudolenta.

MARIO MONTI

La Procura di Torre Annunziata, che aveva già aperto un'inchiesta con cinque avvisi di garanzia, dovrà verificare se proprio a ridosso del fallimento alcuni obbligazionisti "di peso" della Deiulemar, cioè vip ed esponenti del crimine organizzato, siano stati favoriti con una liquidazione pronta cassa delle somme dovute. Una delle società della galassia Deiulemar che sarebbe stata usata per i pagamenti è la Setsea, i cui azionisti sono protetti da schermi fiduciari. È da circa quattro anni che il sistema Deiulemar può contare su una rete di società estere, svizzere e lussemburghesi, utilizzate per fare sparire i soldi dei risparmiatori. G. T.

8 - 2 SU 47 (4,25%) - PARLAMENTO IN CIFRE
sono i membri del governo che hanno pubblicato la propria dichiarazione patrimoniale rispettando pienamente le linee guida individuate da Mario Monti. Infatti, solo lo stesso presidente del Consiglio e Fabrizio Barca, ministro per la Coesione territoriale, hanno incluso nella propria documentazione sia i depositi bancari che la situazione patrimoniale relativa al coniuge. a cura dell'associazione Openpolis

9 - POLITICA ENERGETICA - PASSERA VA A GAS
Indicazioni chiare per il futuro in continuità con il passato. È la strategia energetica anticipata dal ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, in un'audizione parlamentare. Passera ha elencato tre priorità per il paese: mantenere gli alti standard raggiunti per la qualità del servizio; continuare a migliorare la nostra sicurezza e indipendenza di approvvigionamento; ridurre i costi dell'energia per i consumatori.

FABRIZIO BARCA

Per quanto riguarda le novità, Passera ha detto che l'Italia deve senz'altro incrementare la produzione di idrocarburi, dall'attuale 10 al 20% dei consumi (rendendo di fatto meno rigide le autorizzazioni e le concessioni) e diventare un hub sud-europeo del gas. L'unica vera critica ai suoi predecessori è stata quella di aver favorito troppo le energie rinnovabili elettriche (come il solare), "che hanno un'efficacia inferiore rispetto alle rinnovabili termiche". M. A.

10 - URANIO IMPOVERITO - RISARCIMENTI IN VISTA
Siamo ormai a quota 3.761. È il numero di militari che si sono ammalati a causa di una probabile contaminazione da uranio impoverito. La cifra è riportata nella mozione depositata, a fine aprile, alla Camera dal deputato dell'Idv Augusto Stanislao. Di questi casi, 678 riguardano il personale che ha preso parte alle missioni all'estero, mentre 3.063 si riferiscono a militari che non hanno invece mai effettuato attività fuori area. "Dati scioccanti", afferma Di Stanislao, "se si considera che sono parziali, perché riferiti alle missioni all'estero dal 1991 al 2012 e perché riguardanti solo militari in servizio, visto che i civili sono esclusi dal conteggio".

Nella mozione si impegna il governo a riempire il vuoto normativo che si è creato dopo l'abolizione nel 2010 della legge del 1981 che prevedeva un risarcimento per i militari che si sono ammalati a causa dell'uranio impoverito. La risposta è attesa a breve: entro giugno la mozione dovrebbe infatti essere discussa e votata in aula. M. G.

11 - ROTTAMAZIONI IMMOBILIARI - AVANTI PIANO
Addio piano casa, avanti con il piano città. È il senso delle 35 pagine che i costruttori dell'Ance hanno consegnato al governo. Visto che le Regioni non sempre hanno dato seguito alle indicazioni del governo Berlusconi sull'incremento delle volumetrie, e che l'edilizia è un volano per invertire la tendenza alla decrescita, l'Ance presieduta da Paolo Buzzetti ha spedito al governo un "piano città": non solo meno Iva su cessioni e locazioni di case, o più agevolazioni per le ristrutturazioni che puntino al risparmio energetico, ma anche una "campagna di rottamazione dell'usato": permute di vecchi fabbricati per costruirne nuovi ad alta efficienza energetica.

CORRADO PASSERA

Come? Con la riduzione al minimo delle imposte a carico delle imprese che acquistano i fabbricati "usati" dati in permuta e una detrazione fiscale all'acquirente del "nuovo" fabbricato. M. A.

12 - SAN MARINO - ANTIMAFIA A RISCHIO
Pochissimo tempo dopo la sua istituzione, la Commissione antimafia della Repubblica di San Marino rischia una fine ingloriosa. Marco Gatti, che è il segretario della Dc sammarinese ma anche commercialista, è stato costretto alle dimissioni dalla presidenza dell'organismo istituito pochi mesi fa dal Parlamento della Repubblica del Titano. Gatti, che non lascia la guida del partito, era infatti il contabile di Seven Eleven, la società sammarinese indagata dalla Procura di Forlì per una frode milionaria con reati che vanno dalla frode fiscale alla falsa fatturazione alla interposizione fittizia. B. C.

13 - CANDIDATURE - RENZI HA UN DUBBIO
Matteo Renzi sfoglia la margheritina: mi candido a premier o è meglio stare fermi un giro? Dilemma che il Rottamatore spera di sciogliere in occasione della convention degli amministratori locali renziani (dal sindaco di Reggio Emilia Graziano Delrio al consigliere regionale siciliano Davide Faraone), in programma il 22 e il 23 giugno a Firenze o a Rimini, come vorrebbe il presidente del consiglio regionale dell'Emilia Romagna Matteo Richetti. In realtà, l'indecisione è non solo di Renzi, ma di tutto il vertice del "Big Bang", la kermesse tenutasi a Firenze nell'autunno scorso.

Giorgio Gori, ex direttore di Canale 5 e di Magnolia, neo iscritto al Pd di Bergamo, capeggia l'ala di chi preme perché il sindaco di Firenze scenda in campo e sfidi Bersani per la leadership del centrosinistra alle prossime elezioni. Renzi, invece, in assenza di una nuova legge elettorale e in una fase politica incerta, sembra orientato a rimanere a Palazzo Vecchio, aspettando qualche anno per la scesa in campo a livello nazionale. M. La.

14 - NUOVE AGENZIE PARLAMENTARI - HABEMUS PAPI
Dalle mazzette di Tangentopoli ai vertici delle istituzioni. A volte ritornano, più forti di prima. È il caso di Enzo Papi, ex manager Fiat Allis, Teksid, Cogefar Impresit, indagato e incarcerato intorno al 1992 dall'allora pm milanese Antonio Di Pietro e condannato in una lunga serie di processi per tangenti. Resuscitato a nuova vita imprenditoriale - si occupa di banche, energia elettrica, gas, immobili, aeroporti e depuratori - Papi sta adesso mettendo radici addirittura in Parlamento attraverso una nuova agenzia di stampa Public Policy con la quale propone "un approccio innovativo all'informazione parlamentare e non solo".

renzi matteo

Per realizzare l'impresa, Papi ha creato un'apposita società, Infoedizioni srl, capitale iniziale 100 mila euro, e ha scelto come direttore Mario Nanni, un giornalista parlamentare in pensione. T. M.

15 - FATTI, NON PAROLE

I quiz per tenere allenata la memoria e il consueto appuntamento con "l'antologia del buonumore". Ma, soprattutto, i messaggi delle massime autorità, dal presidente della Repubblica al governatore di Bankitalia. Edito da AdnKronos Libri, è in libreria "Il libro dei Fatti 2012", con le "informazioni sugli avvenimenti più importanti dell'anno" e una "ricostruzione ragionata dell'attualità".

16 - MALEDETTO NAPOLEONE
Che infausta coincidenza, per Telecom Italia. Luca Luciani, già a capo di Tim Brazil, si è dimesso il 5 maggio da tutte le cariche nel gruppo in seguito all'inchiesta italiana su un trucchetto per gonfiare il numero di sim attive. Già, il 5 maggio: il giorno della morte di Napoleone, che è anche il nomignolo con cui da tempo Luciani è noto ed è sbeffeggiato; dai tempi di un suo discorso, famosissimo in Rete, nel quale spronava i suoi uomini chiedendo di ispirarsi alla "grande vittoria" di Napoleone a Waterloo (sic). Insomma, destino beffardo fino alla fine per l'ex top manager e non è ancora finita: il suo rinvio a giudizio è ora considerato molto probabile. A. L.

17 - CI VUOLE PIÙ EDUCAZIONE
All'europarlamentare Pd Gianni PIttella la riforma Gelmini non deve essere piaciuta, se ha deciso, tramite Prima persona, associazione che presiede, e la fondazione Angelo Vassallo, di lanciarsi nella crociata per l'introduzione dell'insegnamento dell'educazione civica nelle scuole medie inferiori e superiori. In realtà, la materia è già presente nell'orario delle lezioni delle scuole di ogni ordine e grado, ma - proprio in seguito alla riforma voluta dall'ex ministro dell'Istruzione - non ha il vecchio nome, voluto da Aldo Moro, ma la denominazione di "Cittadinanza e Costituzione".

luca luciani

Oltre ai temi dell'educazione civica, la materia comprende l'educazione ambientale, stradale, alla legalità e ai valori del volontariato. "Un insegnamento di fatto disatteso, nel tempo dedicato e nei contenuti", attacca Pittella. Che, con una petizione popolare, chiede adesso al ministro Profumo di reintrodurre la vecchia materia, con in più una forte impronta europeista. C.C.

18 - FARNESINA - STAGE SÌ, MA NIENTE RIMBORSI
Mai più stage gratuiti, aveva promesso Elsa Fornero. E l'ha anche scritto, all'articolo 12 della riforma del mercato del lavoro, spedito al Parlamento dopo l'approvazione di tutti i ministri. Anche di Giulio Terzi di Sant'Agata, titolare degli Esteri. Peccato che proprio dalla Farnesina siano appena usciti un paio di bandi di opposto tenore: quelli per un migliaio di posti da stagista presso le ambasciate in tutto il mondo. Posti ambiti, per i neolaureati che sognano carriere diplomatiche. Ma costosi.

LA TARGA DEL FOTOGRAFO ENRICO PARA CON MUSSOLINI

Infatti, "il progetto non prevede alcun rimborso spese". Così, i ragazzi dovranno pagarsi viaggi, alloggi e tutto il resto. "Non li condanniamo certo alle miniere, hanno tempo per fare altro", la risposta della Farnesina alle proteste de larepubblicadeglistagisti.it. Vadano a lavare i piatti, quando escono dall'ambasciata, dunque. È sempre stato così, del resto: solo che stavolta il governo aveva promesso di finirla con gli stage gratis. R. C.

19 - ASSOLTO L'ESPRESSO
Il pubblico ministero aveva chiesto 8 mesi di reclusione per l'inviato de "l'Espresso", Fabrizio Gatti, e 6 mesi per l'allora direttore, Daniela Hamaui. Il giudice del Tribunale di Roma, Raffaele Gargiulo, venerdì scorso ha invece assolto dall'accusa di diffamazione sia Gatti "perché il fatto non costituisce reato", sia il direttore Hamaui "perché il fatto non sussiste". I due giornalisti erano difesi dall'avvocato Paolo Mazzà. Il processo contro "l'Espresso" era stato intentato dalla Confraternita della misericordia di Isola Capo Rizzuto dopo l'inchiesta di Gatti pubblicata nel novembre 2005 sulle pessime condizioni nel centro per immigrati di Crotone.

 


PASSERA COME PAOLETTI ROMANI: : “FAVORI AGLI SPOT DI MEDIASET, IL RICHIAMO DELLA UE AL GOVERNO”

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a cura di COLIN WARD e CRITICAL MESS (Special Guest: Dj Ius)

1- GREMBIULE ROSSO NON AVRAI IL MIO SCALPO!...
A Siena infuria la resa dei conti intorno alla gloriosa banca, tra inchieste giudiziarie, regolamenti di loggia e misteriose creste sulle acquisizioni. Il Cetriolo Quotidiano spara secco: "Profumo travolto dallo sfascio del sistema Siena. 'Non sapevo dell'inchiesta su Mps. Massoneria? Non mi risulta?" (Cq, p. 15). Giorgio Meletti fa i conti in tasca anche alla solerte giustizia italica e ne ricava che le tre inchieste sul buco da 200 milioni all'universita' senese, sull'acquisizione Antonveneta e sui derivati fiscali (e' pronta una leggina salva-banchieri) sono tutte destinate alla prescrizione.

Utile anche il reportaggio di Gianluca Paolucci per la Stampa (p. 24): "Inchieste, debiti e veleni. Lo sgomento della Siena che conta. La politica si divide: è scontro tra Ds ed ex Margherita. I dubbi di Profumo: "I massoni? E' come essere Alice nel Paese delle meraviglie". Chissà che cosa voleva dire davvero, l'Alicetta Profumata.

Poi arrivi ai big e lo spettacolo è assoluto. Il Corriere delle banche ve lo risparmiamo, ma Repubblica proprio no. Come sempre quando si tratta del MontePaschi, il giornale di Largo Fochetti indossa gli improbabili panni del pompiere super-garantista: "Mps parte lesa', nuova pista nell'indagine. La Finanza conclude le perquisizioni. Profumo, siamo solidi, accelereremo il rilancio" (p. 34). Cioè, perquisiscono la quarta banca italiana e il giornale di Zoccolopoli tratta la faccenda a pagina 34, tra i listini di Borsa?

Perfino il Giornale vive nel dubbio: attaccare a testa bassa la "banca dei compagni", per venire incontro all'immaginario dei suoi anziani lettori, oppure ricordarsi che da quelle parti conoscono molti segreti del massone Berlusconi Silvio? Il risultato è una paginata così composta. Apertura di credito al sedicente nuovo corso dell'eroico Arrogance Profumo: "Al Monte Paschi la cura Profumo: ‘I pm non freneranno il mio lavoro'. No a indagini interne sull'acquisizione di Antonveneta: ‘Se gioco il lunedì faccio sempre ‘13'". Secondo pezzo con retroscena pistarolo : "Indagati l'ex dg Vigni e tre sindaci: un prestito mascherato da capitale. Gli inquirenti stanno vagliando l'accordo tra la Fondazione e gli istituti creditori" (p. 10).

Le rapine in banca, del resto, non si fanno con il cappuccio sulla testa?

2- NON FA SOSTA LA SUPPOSTA...
"Le incertezze inutili sugli esodati. Ora si decida". A volte anche il Corriere s'incazza e oggi pubblica un durissimo pezzo in prima pagina di Enrico Marro su un caso che fin qui rappresenta la disfatta professionale e morale del governo dei Professori. Quelli rischiano di rimanere senza reddito per anni dopo la riforma Fornero "sono molti di più" dei 65 mila di cui si parla. Scrive Marro che "il governo lo sapeva dall'inizio".

"Come abbiamo scritto su questo giornale il 4 marzo, sul tavolo del ministero del Lavoro c'era da settimane una relazione tecnica che stimava in almeno 200 mila i lavoratori a rischio. Ma queste stime non sono mai state diffuse (...) Il rammarico del ministro per l'indisponibilità di altre risorse non può diventare il sigillo di una storia nata male e che rischia di finire peggio. Si può ancora evitare, visto che il decreto non è stato emanato. Monti e Fornero farebbero bene a risolvere questo pasticcio".

Ci permettiamo di aggiungere che su una sconcezza del genere ci vorrebbero anche le dimissioni di Mastrapasqua almeno dall'Inps (ha altre decine di poltrone) e un "severo monito" di Re Giorgio Banalitano. Altrimenti anche il presidente della Repubblica, che ormai conciona sulla qualunque con parole auliche, rischia di passare per quello che ti rimbambisce di chiacchiere mentre altri ti sfilano il portafogli.

3- LA BAVA SEPARATA DALLE NOTIZIE (T'ADORIAM, MONTI DIVINO)...
"Governo, un miliardo per i poveri", titola a tutta prima la Repubblica degli Illuminati. Forse pensavano di far cosa gradita al governo dei Sapientoni, ma questo titolo rimarrà negli annali di un paese straccione dentro. E con una classe digerente capace solo di prendere per i fondelli tutti gli altri.

Dentro, si legge che tra le pie misure ci sarebbe "Un piano del governo su anziani e bambini. Risorse dai fondi Ue per il Sud, coinvolti Comuni e Regioni" (p.3). E' quasi commovente lo zelo con cui il quotidiano diretto da Eziolo Mauro tenta di lubrificare le passività nazionali.

4- BANANA FREE MARCHETT...
Mentre apprendiamo da tutti i giornali che il Cavaliere non molla sulla leggina "salva-Ruby" e che però "Monti deve andare avanti fino al 2013" - se no il lavoro zozzo chi lo fa? - i mandarini che comandano il ministero del sedicente Sviluppo economico continuano a scavare la fossa all'AirOne Passera. E Repubblica continua a pizzicarlo: "Favori agli spot di Mediaset", il richiamo della Ue al governo. Ma Passera non ha ancora risposto a Bruxelles. Attesi da oltre un anno chiarimenti sul trattamento differenziato tra tv commerciali" (p. 16). Insomma, come se al ministero ci fosse ancora l'ineffabile Paoletto Romani.

5- SFIG-MECCANICA E UNA STANGATA DI NOME SISTRI...
"Nel pozzo nero di Finmeccanica, la holding che si è fatta tasca della politica e sua stanza di compensazione, c'è un affare da 500 milioni di euro il cui costo è stato caricato per intero sul Paese". Inizia così l'inchiesta di Repubblica su uno dei tanti pozzi neri della Difesa di Stato.

"Finmeccanica, l'ultimo scandalo. Il finto sistema contro le ecomafie che costa alle aziende 500 milioni. Si chiama Sistri, Sistema integrato di controllo della tracciabilità e doveva sostituire la burocrazia di carta, manipolabile, che regolava il trasporto e lo smaltimento in tutta Italia. Oltre 400 mila aziende, dal 2010, versano un contributo obbligatorio per un servizio mai erogato, il cui costo è stato caricato per intero sullo Stato. L'entrata in vigore si rivela un disastro. Nulla funziona". E ora Selex, l'azienda guidata fino a pochi mesi fa dalla moglie di Guarguaglione Guarguaglini, viene indagato dalla procura di Napoli" (pp. 30-31)

6- CAZZI CAZAKI PER SCARONI, E A REPUBBLICA HANNO UN FLASH...
"Le tangenti Eni, Scaroni e il dossier interno sparito. Un appunto: ‘Fatelo scavallare dopo il bilancio". Sul Corriere, Luigi Ferrarella squaderna sempre nuovi particolari sulla storiaccia zozza delle commesse in Kazakhstan. Leggete il pezzo (p. 21) e ne avrete di che aggiornare i moderni manuali di management e tecniche di bilancio. E' la seconda puntata di uno scoop messo a segno ieri dal giornale diretto di via Solferinho e gli altri che fanno?

Trattandosi di Eni, piccola società non quotata, su Repubblica va ancora in scena l'apoteosi della libertà di stampa, materia della quale a Largo Fochetti si sono intestati la docenza planetaria. Niente notizia, niente pezzi, ma un "Flash"di cinque righe a pagina 37 che registra: "L'indagine su AgipKco per corruzione in Kazakistan riguarda episodi del 2004 e del 2005. Collaboriamo dal 2009 con la magistratura e aspettiamo di vedere cosa succede. Sono sereno. Paolo Scaroni, ad dell'Eni". Bell'esempio di giornalismo a sei zampe. Silenzio assoluto su Giornale, Stampa, Messaggero, Unità, Sole, Mf e perfino sul Cetriolo Quotidiano.

La pubblicità, di questi tempi, vale oro. Come la benzina alla pompa.

7- ULTIME DALL'ITALIA DEI VALORI (BOLLATI)...
Paolo Viscione, l'imprenditore campano che ha messo nei guai Marco Milanese, punta il fricchettone dipietrista Francesco Barbato. "Soldi e polizze, Woodcock indaga sull'Idv Barbato. L'imprenditore: "Mi chiese 20 mila euro e ottenne un'agenzia assicurativa per la moglie" (Giornale, p. 12). Povero Tonino, non ne azzecca davvero una, a parte la Mura.

8- NUOVO CINEMA INFERNO...
"Garrone ha pagato i boss per Gomorra". Il pentito mando' 20 mila euro al vice di Setola. Il collaboratore di giustizia e' uno dei killer dei casalesi accusato per la strage di Castel Volturno. Garrone: 'Non ho nulla da dire'. Destino tragico del film: gia' quattro attori in carcere" (Cetriolo quotidiano, p. 10). Tragico?

9- LA SVIZZERA LAVA PIU' BIANCO...
"Lugano addio". Il paradiso fiscale più' forte d'Europa e' sotto assedio: gli Stati Uniti demoliscono il segreto bancario. Gran Bretagna, Germania, Austria e ora Italia vogliono le tasse non pagate dagli evasori che hanno esportato capitalia. E un intero sistema inizia a crollare".

Nei forzieri elvetici ci sono 4500 miliardi di euro (150 sono italiani). E Sergio Ermotti, ex braccio destro di Arrogance Profumo e ora capo di Ubs denuncia il complottone mondiale: "C'e' una guerra che vuole indebolire la nostra piazza finanziaria". Sul Cetriolo Quotidiano, bell'inchiesta di Vittorio Malagutti (6-7).

10- E L'ITALIA E' UN PAESE MER(D)AVIGLIOSO...
Una giuria presieduta da Gianni Letta e composta da Federico Carli, Fabio Gallia, Giovanni Malagò, Antonio Martusciello, Giovanni Minoli, Mario Orfeo, Barbara Palombelli, Antonello Piroso, Maurizio Prato e Roberto Rocchi ha veduto bene di assegnare il premio Guido Carli a gente come Silvio Berlusconi ("premio alla carriera", sic), Piero Antinori, Diana Bracco, Diego Della Valle, Vittorio Feltri, Stefano Marroni, Matteo Marzotto, Ottavio Missoni, Franco Moschini, Alberto Quadrio Curzio, Marco Rosi, Paolo Scaroni e Paolo Zegna (Corriere, pubblicità a pagina 29, e Giornale, pezzo-slurp a pagina 15).

A parte l'eleganza di Letta-Letta che premia il padroncino di una vita, ammirate l'accorto Cencelli tra consorterie e marchette di varia natura.

colinward@autistici.org

 

 

SIAMO LO ZIMBELLO D’EUROPA - “SPIEGEL” E “TIMES” ACCUSANO L’ITALIA DI AVER TRUCCATO I CONTI PER ENTRARE NELL’EURO…

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Elysa Fazzino per "Il Sole 24 Ore"

L'Italia truccò i conti per entrare nell'euro, Helmut Kohl lo sapeva ma "ignorò gli avvertimenti sul rischio Italia" perché era convinto che la moneta unica fosse "il destino dell'Europa".

Prodi e Ciampi

Der Spiegel ha scagliato il sasso e il Times volentieri lo rilancia. Der Spiegel ha avuto accesso a centinaia di pagine di documenti del governo tedesco del 1997 e 1998 da cui trae la conclusione che l'allora cancelliere Helmut Kohl "era perfettamente informato della situazione di bilancio" italiana e consapevole che "l'Italia non aveva i conti in regola per entrare nell'euro", ma per motivi politici non volle trarne le conseguenze.

helmut kohl

"Operazione autoinganno", scrive il settimanale tedesco, che rivela i retroscena dell'ingresso italiano nell'euro nel numero in edicola questa settimana, in un servizio di cinque pagine basato sui rapporti dell'ambasciata tedesca a Roma, su note interne dell'esecutivo e su verbali di colloqui avuti dal cancelliere. A decidere sull'ingresso dell'Italia "non furono criteri economici, ma considerazioni politiche", osserva Der Spiegel. "In questo modo - denuncia - si creò il precedente per una decisione sbagliata ancora maggiore presa due anni dopo, l'ingresso nell'euro della Grecia".

La polemica rimbalza sul Times di Londra. Il corrispondente da Berlino David Charter scrive che gli esponenti governativi tedeschi lanciarono numerosi "warning" avvertendo che l'Italia non era pronta a entrare nell'euro. Avvertimenti "ignorati" da Kohl, secondo quanto risulta dalle carte segrete rivelate grazie alla legge sulla libertà dell'informazione.

L'Italia - si legge sul Times - rappresentava un "rischio speciale" per l'euro, fin dal suo inizio nel 1999, poiché "continuava a rifiutarsi di ridurre il suo enorme debito", avvertì un memorandum "profetico" inviato a Kohl nove mesi prima del lancio della moneta unica.

COPERTINA ECONOMIST ITALIA EURO

Kohl fu avvisato che l'Italia usava trucchi contabili per mostrare sulla carta che faceva progressi, mentre in realtà il suo debito cresceva. Kohl trascurò le allerte e insistette che l'Italia doveva entrare nella prima ondata, dicendo che sentiva "il peso della storia" sulle sue spalle. Il Times riferisce la conclusione dello Spiegel: "I documenti dimostrano quello che finora si supponeva soltanto". "L'Italia non avrebbe mai dovuto essere accettata" nell'eurozona.

All'inizio del 1997, esponenti del ministero delle Finanze tedesco dissero a Kohl che a Roma "importanti misure strutturali di risparmio dei costi venivano quasi completamente omesse per considerazioni di consenso sociale". Il negoziatore capo sull'euro, Horst Koehler, che poi divenne presidente della Germania, mandò a Kohl nel marzo del 1998 uno studio che concludeva che l'Italia non aveva rispettato le condizioni "per una riduzione permanente e sostenibile del deficit e del debito". Kohl replicò che era fiducioso che tutti i governi avrebbero fatto le necessarie riforme strutturali "nei prossimi anni". Joachim Bitterlich, ex consulente di politica estera di Kohl, ha affermato ieri: "Non senza gli italiani, per favore. Era questa la parola d'ordine politica".

prodi dalema veltroni ciampi visco festeggiano l'ingresso nell'Euro

In una nota del gennaio 1998, Bitterlich disse che la riduzione del deficit dell'Italia era basata principalmente sull'incerta tassa per l'Europa e su tassi d'interesse insolitamente bassi. Poche settimane dopo, prosegue il Times, esponenti governativi olandesi dissero a Kohl: "Senza misure aggiuntive da parte dell'Italia che diano prova credibile della longevità del consolidamento, l'accettazione dell'Italia nell'eurozona è attualmente inaccettabile". Kohl rispose loro che il governo francese lo aveva avvertito che si sarebbe ritirato se l'Italia fosse stata esclusa.

Poche settimane prima del lancio della moneta unica, si legge ancora sul Times, Stephan Freiherr von Stenglin, attaché finanziario dell'ambasciata tedesca a Roma, mandò un messaggio "drammatico": "Sorge la domanda se un paese con un rapporto di indebitamento estremamente alto non rischi di mettere a rischio il successo dei suoi sforzi di consolidamento, danneggiando di conseguenza non solo se stesso, ma anche l'unione monetaria". Conclude il Times: "Era un altro avvertimento inascoltato da parte del cancelliere tedesco".

 

GLI ANARCHICI NON ASPETTANO UN ATOMO - L’ATTENTATO AD ADINOLFI RIVENDICATO DAL “FAI”…

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1- «ABBIAMO AZZOPPATO ADINOLFI», AL CORRIERE LA RIVENDICAZIONE DEL NUCLEO OLGA
da "Corriere.it"

ROBERTO ADINOLFI NEL E STATO NOMINATO DIRETTORE GENERALE DI ANSALDO NUCLEARE

IL VOLANTINO DELLA RIVENDICAZIONE
http://media2.corriere.it/corriere/pdf/2012/olga_110512.pdf

GAMBIZZATO ADINOLFI RIVENDICAZIONE FAI FEDERAZIONE ANARCHICA INFORMALE

È stato rivendicato con un comunicato a firma Fai-Cellula Olga l'attentato al dirigente dell'Ansaldo, Roberto Adinolfi. Il volantino è stato recapitato al Corriere della Sera per posta ordinaria. Il timbro postale indica che la busta è stata inviata da Genova.

Nel lungo testo viene citata una frase di Adinolfi, gambizzato a Genova lunedì, in cui il dirigente sminuisce l'impatto ambientale del nucleare e la portata del disastro nucleare in Giappone di Fukushima. Il titolo della rivendicazione è Il marchio della vita. Nel testo si legge: «Abbiamo azzoppato Roberto Adinolfi, uno dei tanti stregoni dell'atomo dall'anima candida e dalla coscienza pulita».


2- CHI SONO GLI ANARCHICI DEL FAI
Dall'articolo di Gian Marco Chiocci per "il Giornale" di ieri

(...)
Quel che invece si dà per assodato è una «saldatura» fra due anime sin qui ideologicamente lontane e contrapposte - quella d'ispirazione marxista-leninista e l'altra anarchico/insurrezionalista per provare a dare vita a un'unica direttrice di «deriva violenta». Il riferimento è al già avvenuto salto di qualità degli anarchici «eversivi » della Federazione Anarchica Informale (Fai) capaci di passare dalla radicalizzazione della protesta di piazza alle azioni dirette contro i simboli del Male.

GAMBIZZATO ADINOLFI RIVENDICAZIONE FAI FEDERAZIONE ANARCHICA INFORMALE PISTOLA TOKAREV

Occhio ai già noti «postini esplosivi» e ai loro pacchi bomba recapitati alla sede nazionale di Equitalia a Roma, all'Ad di Deutsche Bank, in Germania, all'ambasciata greca a Parigi, firmandosi «Cellula Free Eat e Billy - Fai/Fronte Rivoluzionario Internazionale», a un'agenzia romana del Monte dei Paschi di Siena. Banche, crisi, tasse, multe, tagli occupazionali, articolo 18, sono i temi delle rivendicazioni talvolta deliranti e dettati - almeno così parebbe- da un'unica mano che via via firmerebbe in maniera diversa ( «Cellule Insorgenti Metropolitane», «Fai Solidarietà Internazionale», «Fai Brigata 20 luglio», «Fai Cooperativa artigiana fuoco e affini», «Fai Nucleo Rivoluzionario Horst Fantazzini», «Fai Rivolta Anonima Tremenda », «Fai Nucleo Anti sociale»). Così, per dare l'idea di un vasto consenso e una copiosa emulazione che in realtà non c'è.

MASSIMO RICCARDO PORCILE

Oltreconfine marcia il «Fronte Rivoluzionario Internazionale» alimentato da componenti anarchiche elleniche, spagnole, tedesche, italiane e sudamericane assemblato all'indomani delle linee programmatiche lanciate dalla «Cospirazione delle Cellule di Fuoco» greche. Strategie eversive che prevedono il «doppio ruolo» clandestino e ufficiale/pubblicodei componenti, la necessità di una «compartimentazione» per garantire all'organizzazione la massima sicurezza, l'innalzamento del livello di intervento auspicando sempre più «azioni dirette ».

Giuseppe-Orsi

Non a caso gli obiettivi presi di mira sono comuni, tutti riferiti allo «strapotere economico finanziario » responsabile della «sofferenza delle masse». E non a caso il Ros sottolinea come una valutazione definitiva sulla possibilità che diventi «endemica» la degenerazione della «connotazione violenta delle manifestazioni di protesta» dipende essenzialmente dall'eventuale perdurare, e peggiorare, delle motivazioni del dissenso rispetto al particolare momento storico e all'escalation di rivendicazioni via via diverse. (...)


3- GENOVA, GIALLO SULLA PISTOLA SPARITA DALL´ARSENALE DELLE NUOVE BR
Massimo Calandri e Francesco Viviano per "la Repubblica"

Nell´arsenale sequestrato tre anni fa agli eredi delle Brigate Rosse, in un paesino dell´entroterra genovese, c´erano due fucili mitragliatori, poi una Beretta e una calibro 6,35 con la matricola abrasa, detonatori, cavi d´innesco ed una bomba a mano. All´elenco mancava solo una pistola di fabbricazione russa. La Digos trovò un disegno dell´arma, trovò le istruzioni per usarla e pulirla, trovò persino le munizioni.

GIANFRANCO ZOJA

Ma la rivoltella, no. Era una Tokarev calibro 7,62. Come quella usata lunedì mattina per gambizzare Roberto Adinolfi, manager di Ansaldo Nucleare. Un caso? Non per la procura del capoluogo ligure, che ieri mattina nel carcere di Catanzaro ha fatto perquisire la cella di Massimo Riccardo Porcile, 42 anni, il contadino proprietario della cascina di Sussisa dove la polizia fece irruzione nel giugno del 2009; e quella di un altro genovese, Gianfranco Zoja, 58 anni, ex armiere - mai pentito - delle vecchie Bierre.

Riflettendo sulla tecnica "brigatista" dell´attentato e sull´obiettivo "altamente simbolico", seguendo le tracce di una pistola piuttosto inusuale come la Tokarev, gli investigatori sono inevitabilmente tornati all´arcipelago eversivo genovese e a quell´arma mai ritrovata. A quei due. Che cinque mesi fa, arrestati dopo la scoperta dell´arsenale, sono stati condannati per l´attentato dinamitardo del 2006 alla caserma Vannucci di Livorno, in cui erano rimasti feriti due paracadutisti della Folgore. Secondo la polizia, con alcuni complici volevano compiere un attentato al G8 della Maddalena.

Della lotta armata Porcile e Zoja hanno fatto l´unica ragione di vita, continuando a mantenere contatti con l´esterno. Anche con altri ex brigatisti. Michele Di Lecce, procuratore capo, si limita a dire che nelle indagini «c´è finalmente qualcosa di nuovo», ma non va oltre. Non commenta le perquisizioni, che avrebbero riguardato altre persone attualmente detenute in diversi carceri e legate all´area dell´eversione.

Antonio Manganelli

È la svolta? Il capo della polizia, Antonio Manganelli, si limita a dire che occorre «molta cautela» in questa fase. «Siamo ancora aperti a tutte le ipotesi», aggiunge, ma poi ammette che «si guarda all´area antagonista armata, dove sfumano i confini tra gruppi marxisti-leninisti e anarco-insurrezionalisti».

Nelle prossime ore sono in programma nuove perquisizioni e forse i primi interrogatori, l´attenzione si concentra su alcune persone - tra di loro, altri due genovesi: un insegnante ed un dipendente Asl - definite "vicine" ai due eredi delle Bierre attualmente detenuti. E però il procuratore rilancia la tesi delle tre piste dell´attentato - brigatista, anarchica, aziendale - precisando che «nessuna, al momento, è privilegiata».

Giorgio Piccirillo

Anche il direttore dell´Aisi, Giorgio Piccirillo, ha riferito ieri al Copasir che tutte le ipotesi investigative restano valide. «Si collabora tra le polizie dei diversi Stati», dicono gli inquirenti, e il riferimento è a possibili "pressioni" da parte della criminalità organizzata dell´Est europeo su Ansaldo, che all´estero gestisce commesse milionarie.

LUIGI FALLICO

Tre manager dell´azienda, convocati in questi giorni in tribunale, hanno però smentito qualsiasi tipo di minaccia o ricatto oltre confine. Giuseppe Zampini, ad di Ansaldo Energia, è stato ascoltato nel tardo pomeriggio dal pm Silvio Franz. Stamani parteciperà a Milano, insieme ad altri manager, alla riunione indetta da Giuseppe Orsi, presidente di Ansaldo, per illustrare il piano di Finmeccanica e le conseguenti dismissioni delle attività civili. Un appuntamento che in questa settimana di grande tensione e di fantasmi della lotta armata, gli inquirenti giudicano molto «delicato».

 

“NERO WOLFE” SI PRENDE LA RIVINCITA (19%) CONTRO “BENVENUTI A TAVOLA NORD VS SUD”(18,5%)

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Da "davidemaggio.it"

MICHELE SANTORO

PRIME TIME - Cambio della guardia al comando della prima serata del giovedì con Benvenuti ha tavola - Nord vs Sud che perde la leadership conquistata la settimana scorsa. La fiction della Taodue interpretata da Giorgio Tirabassi e Fabrizio Bentivoglio ha interessato 4.507.000 spettatori (18.5%) facendosi superare da Bentornato Nero Wolfe che su Rai1 ne ha raccolto 4.858.000 (19.01%). Terzo gradino del podio per Mistero che su Italia1 ha fatto segnare 1.927.000 ascoltatori per uno share del 9.47% mentre su Rai2 si registra il sonoro flop della prima puntata dello show Italia Coast2Coast che è stata seguita da soli 821.000 spettatori (3.19%).

CORRADO FORMIGLI

Rai3 con la pellicola Piedone l'Africano ha siglato il 6.48% con 1.688.000 ascoltatori prevalendo su Rete4 che con la serie Rizzoli & Isles non è andata oltre i 1.247.000 spettatori (5.41%) nel doppio episodio trasmesso. In 1.394.000 si sono sintonizzati su La7 per assistere all'appuntamento con Piazzapulita (share del 6.85%) mentre Servizio Pubblico di Michele Santoro, in onda su Cielo e sulle tv locali, ha raccolto 1.527.000 spettatori pari al 7.01%. Sul fronte dei canali all digital, il film Piramide di paura trasmesso da Rai4 segna l'1.36% (352.000 spettatori) e Rush Hour Missione Parigi in onda su Rai Movie ottiene l'1.19% con 318.000 ascoltatori.

GIORGIO TIRABASSI

ACCESS PRIME TIME - Due punti tra Striscia e i pacchi, cresce CSI Miami - Su Canale5 Striscia la notizia conquista 5.943.000 telespettatori e il 22.75% superando Affari Tuoi che su Rai1 ha fatto segnare 5.389.000 ascoltatori (20.68%). Prima del gioco di Max Giusti Qui Radio Londra con Giuliano Ferrara si ferma al 16.45% con 3.975.000 individui all'ascolto.

Su Italia1 CSI Miami registra il 7.95% di share con 1.975.000 spettatori e su Rete4 Walker Texas Ranger sigla il 6.57% con 1.671.000 individui all'ascolto. Su Rai3 Blob ottiene 876.000 spettatori per uno share del 4.36%, Le Storie - Diario...si replica ne ha interessato soltanto 907.000 (4.04%) e Un posto al sole ha fatto segnare il 9.52% e 2.400.000 spettatori. Su La7 Otto e mezzo registra il 5.56% e 1.417.000 telespettatori.

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PRESERALE - Crolla Il braccio e la mente che fa meno di 2 mln - L'Eredità di Carlo Conti è stata seguita su Rai1 da 3.064.000 telespettatori e il 23.16%, che diventano 4.324.000 e il 24.31% nella ghigliottina. Il Braccio e la Mente di Flavio Insinna crolla al 12.88% con appena 1.938.000 spettatori (Anteprima all'11.87% con 1.296.000 individui all'ascolto).

pannofino nero wolfe

Su Italia1 bene l'edizione serale di Studio Sport che ha ottenuto ben 1.064.000 ascoltatori (8.31%) e a seguire l'appuntamento con CSI Miami ha portato a casa 1.196.000 spettatori (6.51%) mentre su Rai2 Ghost Whisperer cattura 748.000 telespettatori con il 6.03% mentre Squadra Speciale Cobra 11 ne conquista 1.297.000 con il 6.88%. Tempesta d'amore su Rete4 raduna 1.524.000 telespettatori con il 7.66%. Su La7 G'Day arriva al 3.5% con 573.000 individui all'ascolto (la prima parte, G'Day alle 7 su La7 al 2.49% con 308.000).

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SECONDA SERATA - Matrix a un passo da Vespa. Crolla Volo, bene Magicland - Su Rai 1 Porta a Porta ha registrato 1.318.000 telespettatori con il 12.11%, tallonato dall'appuntamento di Canale5 con Matrix che ha totalizzato l'11.49% e 912.000 ascoltatori. Volo in diretta, senza un traino forte, cala al 3.83% con 532.000 ascoltatori. Male anche l'approfondimento di Rete4 Sognando Italia che si ferma a 374.000 spettatori (4.13%).

La rivelazione dello slot è invece Italia1 che con Magicland, partito dopo mezzanotte e mezza, ottiene il 10.45% con 465.000 individui all'ascolto. Su La7 il TgLa7 Sport è stato visto da 257.000 spettatori (4.62%) e a seguire (ah)i Piroso da 138.000 (4.18%). Su Rai4 Misfits fa segnare l'1.23% con 208.000 spettatori mentre su Rai Movie il film Saw 2 ottiene 247.000 ascoltatori e l'1.45%. Ottimo risultato infine per Il Maresciallo Rocca 3 che con 177.000 ascoltatori sigla il 2.02% di share.

VOLO NUDO

TELEGIORNALI (Edizioni meridiana e della sera in migliaia):
TG1: 3.232 (20.05%) - 4.787 (22.6%)
TG2: 2.738 (18.19%) - 2.036 (8.22%)
TG3: 1.772 (11.79%) - 1.645 (12.47%)
TG5: 3.351 (22.09%) - 3.897 (18.22%)
STUDIO APERTO: 2.252 (18.8%) - 1.086 (10.81%)
TG4: 407 (7.27%) - 925 (6.97%)
TGLA7: 922 (5.71%) - 2.077 (9.64%)

 

MATTANZARO - DELIRIO ELETTORALE A CATANZARO: IN ALCUNI SEGGI C’ERANO PIÙ SCHEDE DEGLI ELETTORI

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Mattia Feltri per "la Stampa"

E davanti ai consiglieri comunali, agli uomini di partito e ai curiosi vari che coraggiosamente bivaccavano nonostante il vento freddo, annunciando che il nuovo sindaco di Catanzaro è (per la terza volta in carriera), Sergio Abramo del centrodestra. Vittoria al 50 virgola 22, centotrenta voti in più del campione di sinistra, il ventottenne Salvatore Scalzo. Centotrenta voti su cinquantottomila votanti, s'intende, al netto dei brogli che per tre giorni e sette ore hanno inchiodato la città all'incertezza e alla baruffa.

Salvatore Scalzo

Perché l'altro miracolo si era avverato nella tarda mattinata quando un trecento militanti del Pd - e delle liste collegate - si erano radunati davanti alla prefettura per chiedere una risposta. O meglio: un annullamento del voto e tutto da rifare, alla Gino Bartali. Il bello stupore dei catanzaresi è stato sentire i cori "voto libero / voto libero" in questo capoluogo sonnacchioso, persino poco 'ndranghetista, incline all'entusiasmo giusto per le prodezze, ultimamente rare, della squadra di calcio (che fra l'altro, proprio domenica, mentre qui si ingegnavano le migliori menti della truffa al seggio, ha ottenuto un'applauditissima promozione nella vecchia serie C1).

E infatti la piazza si riempie di cuori gonfi e occhi sognanti soltanto quando torna per il revival il leggendario Massimo Palanca, che negli anni Settanta e Ottanta divenne famoso perché sapeva fare gol direttamente da calcio d'angolo.

Ora, naturalmente, la questione delle pastette finirà in procura, che già indagava qualche esponente di centrodestra su ipotesi di voto di scambio. E finirà in una polemica che si prevede infinita poiché le truppe di Scalzo non si arrendono e annunciano battaglia per la ripetizione.

Bisogna dunque dire come tutto è cominciato. Nella notte fra lunedì e martedì, intorno alle tre, quando ogni buon cristiano si aspettava la conclusione dello spoglio, nel seggio numero 85 di Catanzaro Lido erano ancora lì a fare somme e sottrazioni. E in un clima vivace, per così dire. Domenico Petrolo, coordinatore del comitato elettorale di Scalzo, racconta oggi di aver ricevuto qualche telefonata dal suddetto seggio in cui i suoi lo avvertivano che i lavori procedevano non soltanto in ritardo (per legge debbono chiudersi in dodici ore, e lì eravamo già a tredici) ma anche secondo criteri piuttosto innovativi.

E infatti, giunto sul posto, Petrolo ha fatto una curiosa scoperta: le schede erano due più degli aventi diritto al voto. Il dibattito successivo raccontano - è stato piuttosto vivace e interrotto solamente dall'arrivo dei vigili urbani che all'alba hanno messo d'accordo tutti riempiendo un sacco di schede per portarlo alla Commissione centrale. La stessa fine l'hanno fatta, per ragioni simili, le schede del seggio 84 e del seggio 86 dove, alle quattro del mattino, sorbivano caffè caldi e picchiettavano freneticamente sulle macchinette calcolatrici.

La casistica del raggiro, per essere completi, annovera una trentina di persone che hanno votato due volte, qualche decina di schede che non sembravano proprio nuove di zecca, e il caso di tal Francesco Leone della Lista per Catanzaro (di destra), fermato dalla Digos fuori da un seggio con una notevole collezione di santini e con troppi contanti in tasca, la qual cosa ha insospettito più di un po' (anche perché l'anno scorso lo stesso Leone era stato rintracciato ancora fuori da un seggio, stavolta sotto forma di scheda elettorale col suo nome sopra e fotografata col telefonino da un elettore).

sergio abramo

Tutte queste prodezze dovrebbero essere contenute nel verbale che il presidente della Commissione centrale, che ieri sera confermava non meglio precisate anomalie, invierà al Comune perché il Comune lo giri alla Prefettura. E pertanto pace non c'è. Perché qui l'ultimo sindaco, Michele Traversa, deputato berlusconiano, era durato sette mesi soltanto nonostante avesse vinto col 63 per cento delle preferenze, e con le liste a suo sostegno addirittura su e su, fino al 78 per cento.

Una maggioranza così ampia ma anche così frastagliata e così litigiosa (specialmente sulle solite questioni di mattone) che alla prima occasione Traversa se n'è andato ben volentieri, e cioè non appena si era stabilita l'incompatibilità fra la carica di primo cittadino e quella di parlamentare.

Non è che a destra, che qui è piuttosto forte, si siano buttati di sotto dalla disperazione. La carta l'avevano nella manica: il quarantasettenne Sergio Abramo, sindaco due volte a cavallo fra gli anni Novanta e Duemila, soprannominato "detto/fatto", con la giusta dose di ironia, visto che a anche a sinistra non è che abbiano molto da ridire su di lui. Se non che appartiene a una delle "quattro famiglie" che a Catanzaro contano, con le loro tipografie (stampavano anche le schede di Telepiù) e i loro call center da migliaia di addetti che servono Enel e Telecom, fra gli altri (qui lavorano nei call center in sei o settemila, su poco più di novantamila abitanti...).

Ma per una volta, a sinistra hanno avuto l'idea buona: richiamare da Bruxelles, dove lavorava per la Commissione Europea, il giovane Scalzo. Sconfitto con onore da Traversa lo scorso anno, Scalzo ci ha riprovato a questo giro. E' rimasto a centotrenta voti dal traguardo, dopo quattro giorni di comico delirio. Al netto dei brogli, meglio ripeterlo (e sempre che siano tutti a carico del centrodestra).

 

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