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IL QUATAR HA INTENZIONE DI PRENDERSI LE QUOTE DEL FONDO SOVRANO LIBICO LIA DI UNICREDIT

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Francesco Manacorda per "La Stampa"

Qatar Emiro Tamim Bin Hamad Al Thani

Il Qia, il Fondo sovrano del Qatar, sta trattando direttamente con i soci libici di Unicredit per rilevare parte della loro quota nella banca. Una trattativa che riguarda in particolare il 2,6% detenuto dal Fondo sovrano Lia. Mentre la banca guidata da Federico Ghizzoni si avvia a una ricapitalizzazione che dovrebbe puntare verso i 7 miliardi partono così le grandi manovre tra gli azionisti stranieri. Manovre che non hanno a che fare con il prossimo, e ormai praticamente certo, aumento di capitale ma che s'intrecciano soprattutto con gli equilibri tra soci e con i mutamenti del quadro politico internazionale degli ultimi mesi.

FEDERICO GHIZZONI resize

Tra i soci di Unicredit ci sono infatti la Banca centrale libica e la Lia, il Fondo sovrano di Tripoli. La prima ha il 5% del capitale, il secondo una quota del 2,6%: entrambi hanno consolidato le loro posizioni nel capitale durante il 2008, sull'onda dell'aumento di capitale varato all'epoca dalla banca. I soci libici - rappresentati in cda dal governatore della Banca centrale di Tripoli Farhat Omar Bengdara - erano e sono di fatto i principali azionisti di piazza Cordusio, con un quota complessiva del 7,6%, anche se entrambi hanno sempre negato di essere una sola entità.

Ma adesso, dopo la caduta del Colonnello Gheddafi a Tripoli e l'arrivo al potere del Consiglio nazionale di transizione, le quote detenute in società e banche estere sembrano avere assai meno importanza strategica, almeno per la Lia che era un'emanazione diretta dello stesso Colonnello. E' quindi la quota della Lia quella su cui si stanno concentrando le trattative, che a quel che si apprende sono condotte direttamente dai due Fondi. Dalla Banca centrale libica, al contrario, sono arrivati segnali di un interesse a sottoscrivere l'aumento di capitale in arrivo.

UNICREDIT

Lo stesso Bengdara si starebbe infatti muovendo per sbloccare la partecipazione azionaria e i sostanziosi depositi liquidi che sono custoditi proprio da Unicredit, affermando che in questo modo potrà sottoscrivere la propria quota di aumento. L'esito della trattativa tra soci non è scontato: i libici hanno in carico le azioni Unicredit a 2-2,5 euro l'una, contro una quotazione attuale che viaggia attorno agli 0,8 euro.

gheddafi morto

E inoltre le quote libiche - prima «congelate» dall'Onu - sono state adesso scongelate, ma non è chiaro se possano considerarsi già negoziabili. L'arrivo del Fondo del Qatar, già grande azionista di Barclays e grande investitore nel collocamento della Agricultural Bank of China, offrirebbe standard simili a quelli del Fondo emiratino Aabar, che detiene un altro 5%.

Ma mentre ai piani alti dell'azionariato si tratta la possibile compravendita, che peraltro non risulta a Unicredit, in banca va avanti spedita la marcia verso il piano industriale e il contemporaneo aumento di capitale che, a meno di sorprese, dovrebbero essere approvati da un consiglio lunedì prossimo.

Farhat Omar Bengdara

Oggi, dopo la riunione del Direttorio della Banca d'Italia, è atteso il «sì» ufficiale a una mossa che sta molto a cuore a Ghizzoni e ai soci: i 3 miliardi di Cashes le obbligazioni convertibili emesse da Unicredit in occasione dell'aumento di capitale del 2009 - saranno considerati assimilabili al capitale vero e proprio e quindi potranno essere computati nel Core Tier 1, quel criterio patrimoniale che ormai sembra essere diventato l'indicatore principe dello stato di salute di qualsiasi istituto.

Ma nonostante la buona notizia sul fronte dei Chashes - che di fatto riduce da 7,3 a 4,3 miliardi la richiesta di capitale aggiuntivo fatta dall'Autorità bancaria europea - l'aumento di capitale che è allo studio ai piani alti di piazza Cordusio non sarà all'insegna del risparmio per gli azionisti. In una forchetta all'esame che va dai 4 ai 7 miliardi ci si sta orientando infatti verso la parte più alta.

La decisione definitiva spetta al consiglio convocato per il 14 novembre. Ma la scelta che Ghizzoni ha fatto, sostenuto dai maggiori azionisti, è quella di sfruttare l'occasione del nuovo piano industriale 2012-2015 per richiedere capitale che consenta di finanziare lo sviluppo specie sui mercati extra-italiani.

 


L’ASSALTO A FINMECCANICA DEL “PROFESSOR TREMONTI” E “I SUOI SCAGNOZZI” CONTRO GUARGUAGLINI

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GUARGUAGLINI

1 - I VERTICI DI FINMECCANICA E L'ORDINE AL TELEFONO: DIFENDERSI DA TREMONTI
Fiorenza Sarzanini per "Il Corriere della Sera"


I vertici di Finmeccanica erano convinti che le inchieste giudiziarie fossero state ispirate dal ministro dell'Economia Giulio Tremonti e dal suo braccio destro Marco Milanese. Ma nelle conversazioni intercettate citano anche altri politici, ad esempio il ministro della Difesa Ignazio La Russa, che a loro parere erano determinati ad ottenere un cambio della dirigenza.

Per questo avrebbero cercato di ottenere «protezioni politiche» e si sarebbero vendicati facendo trapelare informazioni sui «nemici». Ma anche di «influenzare le indagini», come avrebbero fatto in particolare il capo del la sicurezza, l'ex generale dei carabinieri Nicola Savino, e lo stesso presidente Pierfrancesco Guarguaglini.

TREMONTI E MILANESE

La Procura di Roma chiude il fascicolo sull'affare Digint e sono gli atti processuali a rivelare che cosa è accaduto in questi ultimi due anni all'ombra della holding specializzata in sistemi di difesa. Quali scontri -anche politici - si siano combattuti per cercare di orientare e chiudere alcuni affari da milioni di giuro e per gestire il potere.

Ma anche i rapporti spericolati con alcuni elementi criminali, primo fra tutti quel Gennaro Mokbel che avrebbe utilizzato proprio alcuni canali che portano a Finmeccanica per riciclare denaro proveniente da attività illecite. Del resto, questa indagine riguarda proprio una società, la Digint appunto, che Finmeccanica avrebbe ceduto in parte a Mokbel per creare «fondi neri».

Un'azienda poi finita sotto il controllo di Lorenzo Cola, che di Guarguaglini era uno dei consulenti più stretti, tanto da avere un ruolo di primo piano anche come consigliere dell'ingegner Marina Grossi, moglie di Guarguaglini e amministratore delegato di Selex Sistemi Integrati. Titolare dell'inchiesta è il procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo, nei confronti del quale il Consiglio superiore della Magistratura ha avviato accertamenti in relazione a un pranzo organizzato proprio con Tremonti e Milanese nel novembre 2010, mentre era in corso questa indagine.

Larussa scherza

TREMONTI HA «I SUOI SCAGNOZZI» - Quali fossero i dubbi di Tremonti rispetto all'affare Digint si comprende il 9 marzo 2010 quando parla con Guarguaglini e sollecita chiarimenti. Annotano i carabinieri del Ros: «Guarguaglini chiama Tremonti e gli dice che non è riuscito ad andare in Brasile e si trova a Roma. Tremonti esterna perplessità in ordine a Digint e chiede a Guarguaglini la mappa di società di Finmeccanica per verificarne le partecipazioni. Guarguaglini lo rassicura circa l'invio dei documenti».

PAOLO BERLUSCONI

Dice il ministro al telefono: «Vorrei la mappa di tutte le società di rette e indirette, di sopra e di sotto del tuo gruppo... Quell'episodio non è bello. Non si tratta di sapere che cosa c'è sotto, ma è altrettanto chiara che quel tipo di società o di partecipazioni con quei soci è un po' strano, no?». I rapporti tra i due non sono mai stati idilliaci. Anzi. Ma con il trascorrere dei mesi la dirigenza si è convinta che il ministro potesse avere avuto il ruolo di ispiratore dell'inchiesta.

Il 28 maggio 2010, Lorenzo Borgogni (responsabile delle Relazioni Istituzionali di Finmeccanica) ne parla al telefono con Luigi Martini, presidente dell'Enav. Commentano le notizie uscite su tutti i giornali che riguardano l'indagine e una nota diramata dal capo della Procura Giovanni Ferrara.

Borgogni: «Però questi hanno giocato troppo sporco, bisogna fargliela paga?».
Martini: «Sì però bisogna capire chi è? Va bene Lorenzo?».
Borgogni: «Ma come? è il professor Giulio Tremonti dai».
Martini: «Ma ormai te sei sicuro?». Borgogni: «No, ma... il Corriere della Sera mi tratta peggio di Repubblica, sai potevo pensare fosse De Benedetti, no, invece è il professor Tremonti con tutti i suoi scagnozzi Marco Milanese, Ignazio la Russa, Paolo Berlusconi... io li fo i nomi al telefono, li fo tutti».

Flavio Cattaneo

Martini: «Sì sì, Gianfranco la prossima settimana eh? Adesso mi dice il giorno».
Borgogni: «Io devo vederlo in tutti i modi... Hanno perso il capo ieri sera quando alle cinque è uscito il comunicato di Confindustria che diceva che la Marcegaglia propone Guarguaglini come vicepresidente... Hanno perso il capo... Ma non si può, tu puoi avere tutte le aspirazioni che vuoi, ma non puoi andare sulla pelle degli investitori, delle famiglie, questa è una mascalzonata... Oggi si stava perdendo il 5 per cento».
Martini: «Questi so traditori della patria».

Borgogni: «So' mascalzoni... Si chiama Giulio Tremonti, te lo dico io».
Martini: «Senti allora Altero l'hai avvertito?». Borgogni: «No... ma c'è il comunicato della Procura di Roma».
Martini: «Sì, ma è importante io adesso chiamo Altero e Gianfranco, tu ci sei la prossima settimana no?».
La telefonata si chiude con riferimenti alla vita privata del titolare dell'Economia.

Guarguaglini e Lorenzo Borgogni

«ORA LA CONTROFFENSIVA» - Due ore dopo Borgogni parla con un amico che lavora in Finmeccanica e avverte: «Da lunedì comincia un po' di controffensiva eh, di documenti, di cose, di barche a ventimila euro al mese pagate». Il riferimento sembra riguardare proprio Milanese che qualche mese dopo finirà sotto inchiesta per corruzione proprio per essersi fatto pagare, tra l'altro, le rate della barca da un imprenditore che aveva ottenuto appalti dall'Enav. Il giorno dopo Borgogni ne discute al telefono con l'amico Giorgio Giorni e con lui commenta le notizie che vengono pubblicate, facendo anche riferimenti ai comportamenti privati delle persone che cita.

Borgogni: «E una manovra che va avanti da due mesi, chiaramente il professor Tremonti non compare... Compare il suo scudiero Milanese, compare La Russa, compare Paolo Berlusconi, so questi i soggetti».
Giorni: «Però vedi che già un giornale come Il Secolo la legge in modo trasparente... Ma voi avete problemi con Paolo Berlusconi?».

MOKBEL

Borgogni: «No, ma quello è matto, quello ha problemi ora lui e La Russa si so' messi in testa... che vogliono portare Cattaneo (Flavio, presidente di Terna ndr)... il professor Tremonti non vede altro che acquisire nuove... dopo che ha messo il presidente allo Ior e che con le fondazioni bancarie sta cercando di... l'obiettivo è mettere le mani il più possibile su...».
Giorni: «Vuole la presidenza del Consiglio a tutti i costi e non si rende conto però che quello che c'è lotterà...».

Borgogni: «Il Corriere è il più cattivo di tutti in questo momento».
Giorni: «Eh va beh, Milanese in questo momento rispetta tutto quello che è romano».
Borgogni: «No è che è proprio schierato dal professor Tremonti... non può usare la Guardia di Finanza per queste cose».
Giorni: «Eh, ma l'ha usata con Scajola adesso la usa anche, no?».

MARINA GROSSI GUARGUAGLINI

I DEPISTAGGI NELL'INCHIESTA - Scrive il giudice in uno dei provvedimenti che autorizzano le intercettazioni telefoniche: «Dal quadro complessivo emergono con chiarezza i frenetici tentativi di influenzare le indagini da parte di Lorenzo Cola, di Nicola Savino e di Pierfrancesco Guarguaglini (quest'ultimo dialogante con evidenza con persona che riveste un alto incarico pubblico)».

In particolare Savino, che oltre ad occuparsi della sicurezza di Finmeccanica è consigliere del presidente e consigliere di amministrazione della Selex Management con delega ai progetti segretati, si vanta di avere numerosi rapporti con i politici, compreso il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Al figlio racconta invece l'avversione di Gianni Letta nei suoi confronti.

CAPALDO

Annotano gli investigatori: «Il 25 marzo 2010 Savino viene contattato dal figlio Ettore e gli riferisce di collaborare alla preparazione di un importante contratto con il ministero dell'Ambiente per il monitoraggio dei rifiuti di tutta Italia e di aver saputo che il ministro (Stefania Prestigiacomo ndr) ha chiesto la sua estromissione e che il sottosegretario Letta ha detto a Guarguaglini di non fidarsi di lui... Savino dice che malgrado stia seguendo una cosa delicatissima di cui ha discusso il giorno precedente, viene additato come persona non affidabile. Savino si lamenta di essere trattato così dopo che per undici anni ha fatto fare a Finmeccanica grandi contratti all'estero con gli arabi e gli americani che altrimenti sarebbero andati a tedeschi, inglesi e francesi».

2 - "TREMONTI E I SUOI LA PAGHERANNO": LE MINACCE DEI VERTICI DI FINMECCANICA
Carlo Bonini e Maria Elena Vincenzi per "La Repubblica"


"Tremonti la pagherà". Tra la fine della primavera e l'inizio dell'estate del 2010, i vertici di Finmeccanica si convincono che il ministro dell'Economia e il suo consigliere Marco Milanese, utilizzando la Guardia di Finanza e i principali quotidiani del Paese, siano gli architetti di un'operazione che intende delegittimare l'allora presidente e ad della holding Pierfrancesco Guarguaglini per consentirne l'avvicendamento con Flavio Cattaneo.

Luigi Martini dell'Enav

È in questi giorni che viene gettato il seme velenoso di una resa dei conti che, un anno dopo (nel luglio scorso), con la discovery delle inchieste napoletane, travolgerà appunto Milanese, i vertici della Guardia di Finanza, lo stesso ministro Tremonti e, in ultima analisi, il magistrato che per primo aveva afferrato il bandolo di questa matassa, il procuratore aggiunto di Roma Giancarlo Capaldo (accusato di un pranzo sconveniente alla fine del 2010 con Milanese e Tremonti).

Le evidenze di questo scontro di potere terminale tra i vertici della più importante holding a partecipazione pubblica e il vertice della politica economica del governo sono documentate nelle decine di migliaia di atti depositati dalla Procura di Roma a chiusura delle indagini sul cosiddetto affare "Digint".

Una vicenda nata quasi per caso, nel febbraio del 2010, quando l'indagine sulla banda "Mokbel" condotta da Capaldo scopre quale incredibile partner della combriccola proprio Finmeccanica, chiamata a partecipare al 49 per cento in una joint-venture che avrebbe consentito alla "banda" di reinvestire e moltiplicare i suoi profitti e di entrare nel salotto buono degli appalti per la sicurezza militare e civile.

FINMECCANICA etContent asp jpeg

I fatti dunque. Nella primavera del 2010 - come documentano centinaia di intercettazioni telefoniche sulle utenze dei vertici di Finmeccanica (Guarguaglini, il potente responsabile delle relazioni esterne Lorenzo Borgogni, il direttore generale Giorgio Zappa, l'allora superconsulente, poi arrestato, Lorenzo Cola, il responsabile della sicurezza aziendale Vittorio Savino) - le indagini della Procura di Roma hanno un effetto devastante. L'ipotesi investigativa che "Digint" sia né più e né meno che un "format" utilizzato dalla holding per la creazione di "fondi neri", scatena, insieme, la furia e la preoccupazione di Guarguaglini e Borgogni. Ma, soprattutto, eccita la caccia al colpevole.

Il 9 marzo di quell'anno, Guarguaglini chiama Tremonti. La storia di "Digint" ha messo il ministro di pessimo umore. "Vorrei la mappa - gli dice - di tutte le società, dirette, indirette, di sopra e di sotto, del gruppo tuo, estere, interne. Perché quell'episodio non è bello. Vorrei sapere quante società di questo tipo ci sono all'estero, con soci strani. Quella società autorizza a pensare che non sia la sola, no?".

Passano neppure due mesi. Nel maggio 2010, l'inchiesta su "Digint" ha ormai la copertura assidua dei principali quotidiani del Paese. E i vertici di Finmeccanica si convincono che "regista dell'operazione" sia il ministro, "che ha già fatto fuori Scajola con la Guardia di Finanza".

LORENZO COLA

Borgogni, in una telefonata al presidente di Enav, Luigi Martini, usa toni violenti: "Questi hanno giocato troppo sporco. Sono traditori della patria. Mascalzoni. Bisogna fargliela pagare". Martini lo interrompe: "Sì, ma bisogna capire chi è". "Come chi e? - lo investe Borgogni - È il professor Giulio Tremonti con tutti i suoi scagnozzi: Marco Milanese, Ignazio La Russa, Paolo Berlusconi".

Al telefono con Martini, Borgogni prefigura una campagna di ritorsione che deve aggredire il nemico "Tremonti" e i suoi "scagnozzi", colpendoli nel privato. Poco importa se con notizie vere, verosimili, o false. "Mi hanno rotto i coglioni", si inalbera. Quindi, con sorprendente anticipo su quanto le indagini della Procura di Napoli e Roma scopriranno, evoca barche (quella di Milanese) e affitti (quello del ministro dell'Economia) pagati da altri. "La gente che va in barca, perché gliela pagano, che ha la casa in affitto e gli pagano l'affitto a Roma... A me mi hanno rotto i coglioni, sta gente qui".

Scajola nervoso

Non è finita, l'uomo più vicino a Guarguaglini si abbandona a grevi riferimenti sulle asserite inclinazioni sessuali del ministro. Sulle sue compagnie, che Borgogni dice di "conoscere" e dunque di sapere "dove andare a trovare". Fa di più e di peggio. Annuncia a Martini che "la cosa comincia a dirsi in giro". Che, insomma, quello schizzo di fango che lui sta sputando al telefono, può farsi valanga, se veicolato a dovere.

Anche perché, parlando con "Simone" (altro dirigente di Finmeccanica) il 28 maggio, aggiunge: "da lunedì comincia un po' di controffensiva, di documenti, di cose, di barche a 20 mila euro al mese". Ce n'è anche per Paolo Berlusconi e Ignazio La Russa. Borgogni li accusa di essere due cocainomani. Peggio, di essere i due che lavorano alla sostituzione di Guarguaglini con Cattaneo: "Quello è matto (Paolo Berlusconi ndr). Con La Russa, si sono messi in testa, tra una sniffata e l'altra, che vogliono portare Cattaneo lì".

 

NOVARI FA PER ‘’3’’ - SOLO SOLETTO CONTRO TUTTI, VA ALLA GUERRA DEI QUATTRO CENTESIMI

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DAGOREPORT
Un pezzo a tutta pagina del Corrierone ricostruisce il "dietro le quinte" di una guerra tra operatori fissi e mobili per stabilire il prezzo del "pedaggio" delle chiamate voce dei clienti sulle diverse reti.

VINCENZO NOVARI

In attesa del Giudizio Universale del 17 novembre, quando l'Authority di Corrado Calabrò dovrà decidere, il campo di battaglia odierno sarà la commissione Trasporti, dove i vertici delle compagnie telefoniche mobili chiederanno di posticipare il taglio delle tariffe di terminazione, in barba alle ripetute raccomandazioni della commissaria europea Neelie Kroes.

Tutte meno ‘3 Italia', l'azienda guidata da Novari che è pronto a questo taglio purché venga mantenuta all'azienda un'asimmetria rispetto alle altre compagnie mobili e che per questo viene etichettato dal Corrierone come un "traditore".

A ben guardare, l'accusa è meritata visto che 3 Italia non ha mai fatto "comunella" con gli altri operatori, e a differenza di questi, ha sempre menato botte da orbi sia sulle tariffe che sui nuovi prodotti (ricordate i telefonini che in Italia sino al 2005 si pagavano a differenza degli altri paesi europei?).

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Vero e' che la sua azienda, lanciata nel 2003, ha faticosamente raggiunto il pareggio di bilancio nel 2010 (per tutti, una "mission impossibile" anche solo cinque anni fa...), mentre sono 50 i miliardi di euro di utili che Telecom, Vodafone e Wind hanno messo in cascina nello stesso tempo.

Anticipando il taglio da 4 a 1 centesimo, come chiede l'Europa, la bolletta del telefonino potrebbe calare di un miliardo di euro. Mica pizza e fichi, in un momento come quello che stanno passando gli Italiani.

 

IN CHE MANI SIAMO? - STASERA ALLE “IENE” SPUTTANAMENTO DEI DEPUTATI CHE NON SANNO NULLA DELLA CRISI

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Pierluigi Magnaschi per "Italia Oggi"

gdr17 sabrina nobile

Che cosa penserebbe un paziente d'ospedale che sentisse un medico dire in corsia, al microfono di una tv, che «il cuore è un organo che si trova nel cervello e che controlla la minzione»? E che aggiungesse, per giustificarsi: «Beh, capirà, io ero qui in cardiologia per caso ma, in realtà, sono un endocrinologo».

Paola Concia

Ecco perché la trasmissione di stasera delle Iene, nella prima serata di Italia 1, dovrebbe essere anticipata dall'annuncio: «Se ne sconsiglia vivamente la visione ai superiori di anni 21» a coloro cioè che hanno contribuito, con il loro voto, a eleggere in parlamento rappresentanti di questo tipo. Sabrina Nobile, delle Iene, ha posto delle facili domande ai parlamentari.

Che cos'è lo spread? Angelo Cera, dell'Udc, dice che è «la differenza tra quello che si produce e quello che uno realmente spende». Sarebbe come dire che la pera è un tubero che cresce sotto terra. Cristina Pes, Pd, pur non sapendo un tubo, non si lascia prendere dallo scoramento. Anzi, si inerpica in una spiegazione alla Sarchiapone: «Se parliamo di spread, parliamo in termini economici di qualcosa che praticamente interessa l'economia ma io non sto in commissione Finanze, né sto in commissione del bilancio».

SABRINA NOBILE LE IENE

Lorenzo Ria (Udc), per risparmiarsi un brutta figura getta la palla fuori campo dicendo: «Lo spread? Lo sai lei che cos'è_ Lo sa molto bene perché tutti i telegiornali lo spiegano». Carmelo Briguglio (il vitalista del Fli che era sempre disposto a fornire dichiarazioni politiche fracassanti quando Fini era di moda) richiesto di dire a quanto ammontasse il debito pubblico, non è stato zitto, ammettendo di non saperlo, ma ha precisato: «Beh! È incalcolabile, viene da lontanissimo».

CATERINA PES

Angelo Cera (Udc) è stato interrogato anche su Standard & Poor's. La domanda lo ha spiazzato. Non potendo dire che non aveva studiato la lezione perché era morto il nonno, si è giustificato dicendo: «Guarda, io l'inglese non lo conosco. Io parlo in italiano e, per quanto mi riguarda, non ti so rispondere su questa domanda. Lo leggo, lo riesco anche a capire ma non te lo riesco a spiegare».

LORENZO RIA

Paola Concia (Pd) non se la cava meglio sul rapporto fra debito pubblico e pil. Per lei il deficit «è legato al debito pubblico. Cioè, se un paese ha un grosso debito pubblico ha un grosso deficit»: Questi parlamentari senza patente di guida, quando debbono votare le misure di contenimento della spesa pubblica, non sanno di che cosa si parla. Votano quindi imitando i compagni di partito. Il loro contributo è nullo. Meglio così, intendiamoci. Perché, se si esprimessero in autonomia (come prevede la Costituzione) ci porterebbero tutti fuori strada.

ANGELO CERA

 

IL NUOVO PREMIER? NAPOLITANO: TREMONTI E LETTA RISCRIVONO IL MAXIEMENDAMENTO CON L’AIUTO DEL QUIRINALE

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Stefano Bernabei e Giuseppe Fonte per "Reuters"

GIORGIO NAPOLITANO

Il ministro dell'Economia Giulio Tremonti ha illustrato oggi al capo dello Stato Giorgio Napolitano il testo del maxiemendamento alla legge di Stabilità in cui sono contenute alcune delle riforme che l'Italia si è impegnata ad attuare con la comunità internazionale.

Il testo dovrebbe vedere il via libera definitivo entro domenica sera, secondo l'auspicio dei presidenti di Senato e Camera, Renato Schifani e Gianfranco Fini. Anche il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha comunicato stasera in una nota che "sulla base di accordi tra i Presidenti del Senato e della Camera e i gruppi parlamentari sia di maggioranza sia di opposizione, la legge sarà approvata nel giro di alcuni giorni".

GIULIO TREMONTI

Secondo quanto riferito a Reuters da una fonte, il nuovo testo che il governo ha messo a punto con l'aiuto del Quirinale punta soprattutto a mettere in sicurezza i conti, più che a sostenere lo sviluppo economico.

"Non sarà un maxiemendamento, ma più emendamenti. Li stanno mettendo a punto da questa mattina il sottosegretario Gianni Letta e il ministro Giulio Tremonti con il Quirinale: un primo testo è tornato completamente riscritto. Gli emendamenti riguarderanno soprattutto il controllo della spesa, c'è poco sullo sviluppo, si vuole mettere in sicurezza i conti pubblici", ha detto la fonte.

Il governo non intende procedere all'introduzione nella legge di Stabilità di un'imposta sul patrimonio privato.

ISPETTORI UE E BCE INIZIANO MONITORAGGIO
Gli ispettori della Commissione europea e della Banca centrale europea sono arrivati oggi a Roma per una serie di visite istituzionali, al Tesoro, in Bankitalia e presso la Funzione pubblica e il Welfare, allo scopo di verificare l'attuazione delle misure promesse dal governo al Consiglio europeo del 26 ottobre.

GIANNI LETTA

Questa missione segue la lettera che il commissario agli Affari economici della Ue Olli Rehn ha scritto la scorsa settimana al ministro dell'Economia Giulio Tremonti contenente un questionario sull'attuazione delle misure promesse entro la fine di questa settimana. L'Europa vuole vedere in tempi brevi fatti concreti dopo le dichiarazioni di intenti.

Come ha ricordato lunedì sera a Bruxelles il presidente dell'Eurogruppo Jean-Claude Juncker, l'Italia si è impegnata a centrare il pareggio di bilancio entro il 2013 e si è detta "disponibile a fare nuove misure se necessario, rispetto alla riforma delle pensioni, le liberalizzazioni e la riforma del mercato del lavoro".

SILVIO BERLUSCONI

Nella lettera della Commissione - il cui testo è stato integralmente pubblicato sul sito di Repubblica www.repubblica.it - i tecnici di Bruxelles prevedono che saranno necessarie ulteriori misure aggiuntive per centrare l'obiettivo di pareggio di bilancio, anche perché il progressivo peggioramento del quadro congiuntuale italiano, sta mangiando parte delle misure già varate.

La Commissione si chiede se tali misure di emergenza siano già state individuate e se sì che natura abbiano. "Si tratta di ulteriori tagli di spesa basati sui risultati di una spending review?", domandano i tecnici di Rehn.

Dopo Ue e Bce, la terza istituzione internazionale che monitorerà lo stato di attuazione delle promesse del dimissionario governo Berlusconi è il Fmi che invierà parallelamente una propria delegazione in Italia in tempi brevi.

(Ha collaborato Alberto Sisto)

 

PIAZZA AFFARI (-3,8%) TRAVOLTA DALLO SPREAD (554) - BORSE EUROPEE TUTTE NEGATIVE - PAPANDREOU SI È DIMESSO

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1 - BORSA, LA GIORNATA: RALLY SPREAD AFFONDA MILANO, TONFO MEDIASET...
(LaPresse)
- L'incertezza del quadro politico a Roma preme sui titoli di Stato italiani che tirano a fondo la Borsa di Milano. Dopo una giornata di forti ribassi, a Piazza Affari l'indice Ftse Mib cede il 3,78% a 15.071,77 punti e il Ftse All-Share perde il 3,63% a 15.876,73 punti.

piazza affari big

Lo spread tra Btp decennali è Bund ha aperto stamattina a 492 punti base e si è ritrovato al livello record di 575 punti poco prima delle ore 13, per poi assestarsi sotto i 560 punti. Il rally del differenziale tra i buoni italiani e tedeschi e la paura di un contagio della crisi del debito, con il tasso sopra la soglia critica del 7%, ha portato a fondo i listini delle principali Borse europee. Alla fine il Ftse 100 di Londra cede l'1,85% a 5.464,12 punti, il Dax di Francoforte lascia il 2,21% a 5.829,54 punti e il Cac 40 di Parigi perde il 2,17% a 3.075,16 punti. A Madrid, l'indice Ibex mostra un calo del 2,1% a 8.339,3 punti.

Alta anche la pressione sul debito sovrano di Francia e Spagna. Gli Oat decennali vengono scambiati con un tasso del 3,2% sul mercato secondario, con uno spread sul Bund a livelli record vicino ai 150 punti base. Il differenziale tra Bonos spagnoli e Bund è invece a 408 punti base. A Milano soffrono le banche, con Banco Popolare (-5,31% a 0,9535 euro), Intesa Sanpaolo (-4,25% a 1,149 euro), Unicredit (-6,81% a 0,753 euro), Ubi Banca (-5,86% a 2,506 euro) e Mediobanca (-4,29% a 5,47 euro).

BERLUSCONI-TREMONTI

Termina la giornata di scambi in forte ribasso la galassia dei titoli riconducibili al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, dopo l'annuncio di ieri delle sue prossime dimissioni. Mediaset guida i ribassi, crollando del 12,04% a 2,206 euro. Mediolanum cede invece il 4,08% a 2,584 euro dopo la diffusione dei risultati dell'esercizio al 30 settembre 2011 con utile in calo del 60%. Sotto la parità anche Mondadori, che lascia il 2,93% a 1,39 euro.

Giornata di conti per Terna, che perde il 2,8% a 2,704 euro. L'utile netto delle attività continuative si è attestato a 220,2 milioni di euro nei primi nove mesi del 2011, in calo del 41% rispetto ai 373,3 milioni al 30 settembre 2010, ma pesa per 142,5 milioni la Robin Hood tax. L'amministratore delegato, Flavio Cattaneo, ha comunque affermato che il dividendo 2011 sarà in linea con quello dello scorso esercizio.

Anche Impregilo ha diffuso il bilancio al 30 settembre, mostrando un utile in calo a 58,7 milioni di euro, contro i 114,1 milioni di risultato netto realizzati nei primi nove mesi dello scorso anno, quando però il gruppo edile aveva beneficiato delle cessioni di Elog (43 milioni di euro) e Caminos de las Sierras (65,5 milioni). Impregilo termina la giornata di scambi in ribasso del 5,47% a 1,934 euro. Si difende bene Pirelli, che tiene fino a metà giornata sopra la parità per poi chiudere piatta, in calo di appena lo 0,08% a 6,475 euro. Si tratta della miglior performance del listino principale.

CATTANEO

Entro il 2015 Pirelli "prevede di investire complessivamente un valore entro 2,2 miliardi di euro", contro gli oltre 1,9 miliardi previsti nel precedente piano. Lo ha affermato oggi il presidente di Pirelli, Marco Tronchetti Provera, presentando a Londra il business plan 2011-2014, con vision al 2015.

2 - BORSE EUROPEE: LONDRA -1,85%, FRANCOFORTE -2,21%, PARIGI -2,17%...
(LaPresse)
- Chiusura in forte ribasso per le principali Borse europee. Il Ftse 100 di Londra cede l'1,85% a 5.464,12 punti, il Dax di Francoforte lascia il 2,21% a 5.829,54 punti e il Cac 40 di Parigi perde il 2,17% a 3.075,16 punti. A Madrid, l'indice Ibex mostra un calo del 2,1% a 8.339,3 punti.

3 - BORSA, SPREAD BTP-BUND A 554 PUNTI. SALE PRESSIONE SU DEBITO FRANCIA...
(LaPresse)
- Si attesta a 554 punti base lo spread tra Btp e Bund a pochi minuti dalla chiusura delle principali Borse europee, con i titoli del Tesoro italiani scambiati sul mercato secondario con un tasso del 7,27%. Alta anche la pressione sul debito sovrano di Francia e Spagna. Gli Oat decennali viaggiano con un tasso del 3,2%, con un spread sul Bund a livelli record pari a 147 punti base. Il differenziale tra Bonos spagnoli e Bund è invece a 408 punti base.

4 - EURO: CHIUDE IN FORTE CALO SOTTO 1,36 DOLLARI...
(AGI)
- Il forte rialzo dei rendimenti dei titoli di stato italiani e l'incerta situazione politica a Roma tengono i mercati in tensione e spingono l'euro in forte ribasso. La moneta comune chiude a 1,3586 dollari e 105,57 yen, non lontana dai minimi di seduta. Dollaro in lieve recupero sullo yen a 77,71 .

Fulvio Conti

5 - GRECIA: PAPANDREOU SI E' DIMESSO UFFICIALMENTE,PRESTO NUOVO GOVERNO...
Radiocor
- Georges Papandreou si e' dimesso da primo ministro della Grecia. Lo ha annunciato il primo ministro in un discorso alla nazione trasmes so in diretta televisiva. Papandreou non ha indicato il nome del successore, limitandosi a spiegare che si trattera' di una persona capace di unire il Paese. Il nome potrebbe uscire nelle prossime ore dopo un incontro con il presidente della Repubblica.

6 - GERMANIA, CDU: PIÙ POTERI A GRANDI ECONOMIE IN CONSIGLIO DIRETTIVO BCE...
(LaPresse/AP)
- La Cdu del cancelliere tedesco Angela Merkel chiederà più potere per le grandi economie nel consiglio direttivo della Banca centrale europea (Bce). È quanto si apprende da una proposta elaborata da una commissione presieduta dal segretario generale della Cdu, Hermann Groehe, che sarà discussa durante il convegno del partito che inizierà domenica prossima.

Le regole della Bce, si legge nella proposta, dovrebbero essere modificate in modo che i voti "vengano ponderati a seconda della forza dell'economia per tutte le future decisioni del consiglio direttivo della Bce". In questo modo la Germania, prima economia in Europa, riceverebbe il maggior potere di voto. Attualmente i 17 membri del consiglio direttivo hanno invece lo stesso potere.

7 - BORSA, TONFO PER LA GALASSIA BERLUSCONI CON MEDIASET -12,04%...
(LaPresse)
- Termina la giornata di scambi in forte ribasso la galassia dei titoli riconducibili al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, dopo l'annuncio di ieri delle sue prossime dimissioni. Mediaset guida i ribassi, crollando del 12,04% a 2,206 euro. Mediolanum cede invece il 4,08% a 2,584 euro dopo la diffusione dei conti al 30 settembre 2011 con utile in calo del 60%. Sotto la parità anche Mondadori, che lascia il 2,93% a 1,39 euro.

PAPANDREOU AL G VENTI

8 - TERNA: +6,3% UTILE NETTO ADJUSTED 9 MESI A 396 MLN, +3,8% I RICAVI...
Radiocor
- Terna chiude i primi 9 mesi del 2011 con ricavi a 1,214 miliardi, in crescita del 3,8% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, ebitda a 939,3 milioni (+5,6%) ed ebit a 650,3 milioni (+3,2%). Lo comunica la societa' dopo il via libera del cda. L'utile netto di gruppo adjusted, depurato dall'adeguamento del fondo per imposte differite nette per gli effetti della manovra economica, si attesta a 395,7 milioni, in crescita del 6,3% rispetto ai primi 9 mesi del 2010.

I risultati sono in linea con il consensus raccolto da Radiocor. Gli investimenti nelle attivita' tradizionali, in crescita di oltre il 10%, hanno raggiunto gli 844 milioni di euro, di cui oltre il 75% per lo sviluppo della rete. 'I dati dei nove mesi evidenziano l'efficienza gestionale raggiunta dal gruppo che, unita ai contributi delle Attivita' non tradizionali, ci consente di poter proporre un dividendo 2011 in linea con lo scorso anno, nonostante i pesanti effetti della Robin Hood Tax sui nostri conti', ha detto l'amministratore delegato di Terna, Flavio Cattaneo.

Il cda ha quindi deciso la distribuzione dell'acconto sul dividendo ordinario dell'esercizio 2011 di 8 centesimi di euro per azione, in linea con la politica dei dividendi della societa' e con l'acconto distribuito lo scorso anno. L'acconto sul dividendo verra' posto in pagamento dal 24 novembre con stacco cedola il 21 novembre.

9 - ENEL: +1,2% A 3,49 MLD UTILE NETTO 9 MESI, -8,2% NEL TRIMESTRE...
Radiocor
- Il gruppo Enel ha realizzato nei primi nove mesi del 2011 un utile netto di 3,492 miliardi, in aumento dell'1,2% rispetto allo stesso periodo 2010. 'L'effetto positivo della gestione operativa ed il miglioramento dei risultati derivanti della gestione finanziaria sono stati parzialmente compensati - spiega la societa' - dal maggior carico fiscale stimato per il periodo' a causa della nuova Robin tax. L'utile netto ordinario e' pari nel periodo a 3,234 miliardi, in calo del 6,2%. L'ebitda al 30 settembre si e' attestato a 13,284 miliardi (+0,1%), l'ebit a 9,014 miliardi (+1%), i ricavi a 57,496 miliardi (+8,5%). Nel terzo trimestre 2011 l'utile netto e' pari a 940 milioni, in calo dell'8,2%.

ANGELA MERKEL

L'indebitamento cresce del 6,3% rispetto a fine 2010, a 47,767 miliardi. I risultati sono migliori di quelli stimati dal consensus di Radiocor. 'Con riferimento all'intero 2011, prevediamo di mantenere gli obiettivi indicati alla comunita' finanziaria sia in termini di margine operativo lord o sia in termini di indebitamento finanziario netto. L'utile netto ordinario subira' invece gli effetti della cosiddetta Robin Hood Tax'.

Lo ha dichiarato Fulvio Conti, amministratore delegato di Enel, commentando i risultati al 30 settembre. 'Al conseguimento di tali obiettivi concorreranno i programmi di efficienza, l'ottimizzazione degli investimenti e i miglioramenti dei flussi di cassa attesi nell'ultimo trimestre', ha aggiunto Conti. 'I soddisfacenti risultati dei primi nove mesi dell'anno - ha concluso - confermano la forza della diversificazione internazionale del gruppo. La crescita di America Latina, Russia ed Europa dell'est, nonche' delle fonti rinnovabili su scala mondiale, hanno controbilanciato la debolezza del ciclo economico nell'area Euro'.

Il cda di Enel ha infine deliberato una nuova emissione entro il 31 dicembre 2012 di uno o piu' prestiti obbligazionari, per un importo complessivo massimo pari a 5 miliardi di euro, da collocare presso investitori istituzionali o al pubblico retail. I l consiglio ha contestualmente revocata l'analoga deliberazione del giugno scorso che aveva autorizzato emissioni fino a 5 miliardi entro il 2012 e che aveva portato a collocamenti per 1,75 miliardi a luglio e per 2,25 miliardi a ottobre.

10 - GERMANIA, MEDIA: BANCA KFW ACQUISTERÀ PARTECIPAZIONE DEL 7,5% IN EADS...
(LaPresse/AP)
- La KfW, l'istituto di finanziamento pubblico tedesco, acquisterà una partecipazione del 7,5% in Eads (European Aeronautic Defence and Space Company), azienda europea nel settore aerospaziale e della difesa. Lo riferisce l'agenzia di stampa tedesca dapd, citando il ministero dell'Economia di Berlino. Secondo fonti del ministero, la KfW intende acquistare la metà della partecipazione della casa automobilistica tedesca Daimler.

Airbus

Il trasferimento non avverrà tuttavia prima della fine di giugno del 2012 a causa di questioni legali in Olanda, dove l'Eads è registrata. Daimler ha tentato di vendere le proprie partecipazioni nell'Eads per diversi mesi, perché non considera più l'attività della società come parte del suo core business. Il portavoce di KfW non ha voluto commentare la notizia, così come l'ufficio del cancelliere tedesco Angela Merkel.

11 - BENZINA, ESPOSTO CONSUMATORI PER TRUFFA: PROCURA ACCERTI SPECULAZIONI...
(LaPresse) -
Il comitato dei consumatori Casper (Adoc, Codacons, Movimento Difesa del Cittadino e Unione Nazionale Consumatori) presenta un esposto in procura per truffa aggravata per "accertare se l'aumento dei prezzi di benzina e gasolio (che oggi ha toccato il record di 1,561 euro al litro) in occasione dello sciopero dei benzinai, possa configurare illeciti a danno dei cittadini, alla luce della possibile fattispecie di truffa aggravata".

E' quanto si legge in una nota del Casper. "Rincari di tale portata nel primo giorno di sciopero - spiegano le 4 associazioni - quando l'88% degli impianti (stando ai dati delle organizzazioni di categoria) risulta chiuso, rappresenta una chiara speculazione, tesa a lucrare su chi è costretto a fare rifornimento presso le pompe in servizio. Avevamo annunciato la possibilità di rincari abnormi dei listini in occasione della serrata, e puntualmente sono arrivati".

12 - HSBC, UTILE NETTO +66% NEL TERZO TRIMESTRE MA CALA PROFITTO PRETASSE...
(LaPresse/AP)
- Hsbc ha chiuso il terzo trimestre con un aumento dell'utile netto del 66% nonostante un calo dei guadagni nelle divisioni di global banking e del profitto pretasse. I guadagni per il trimestre conclusosi il 30 settembre sono saliti a 5,2 miliardi di dollari rispetto ai 3,2 dello stesso periodo del 2010. L'utile operativo è aumentato del 15% a 21,5 miliardi di dollari, mentre quello pretasse è calato da 2,1 miliardi di dollari a un miliardo. Per i primi nove mesi del 2011 la banca ha registrato un utile netto in rialzo del 46% a 14,4 miliardi di dollari.

pompe di benzina

13 - GEOX: FATTURATO 2011 IN CRESCITA, +5%...
Tendenza & Mercati
- Geox ha chiuso i primi nove mesi del 2011 con un fatturato in crescita del 5% a cambi costanti sostenuto dai mercati emergenti e con una solida posizione di cassa di 57 milioni. In un contesto macroeconomico particolarmente incerto, che impatta negativamente sulla fiducia dei consumatori, il gruppo ha riportato ricavi in crescita proseguendo la propria strategia di sviluppo.

Le calzature hanno rappresentato circa l' 85% dei ricavi consolidati, attestandosi a euro 655,5 milioni, con una crescita del 3% rispetto ai primi nove mesi del 2010. L'abbigliamento è stato pari al 15% dei ricavi consolidati raggiungendo euro 113,2 milioni, con una crescita del 16%.

Il mercato Italiano, che rappresenta il 40% dei ricavi del Gruppo, evidenzia una crescita del 7%, pari ad euro 303,6 milioni, rispetto a 284,3 milioni dei primi nove mesi del 2010. I ricavi generati in Europa, pari al 42% dei ricavi del Gruppo (43% nei primi nove mesi del 2010), ammontano a euro 321,5 milioni, rispetto a euro 316,7 milioni dei primi nove mesi del 2010, registrando una crescita del 2%. Il Nord America riporta un fatturato pari a euro 41,7 milioni, stabile, a cambi costanti, rispetto al corrispondente periodo dell'esercizio precedente, in calo del 3% a cambi correnti. Gli Altri Paesi riportano una crescita del 10% (13% a cambi costanti).

Il risultato operativo (EBIT) si attesta a euro 103,2 milioni, pari al 13,4% dei ricavi contro euro 113,8 milioni dei primi nove mesi del 2010 (15,4% dei ricavi). Il Risultato operativo lordo (EBITDA) si attesta a euro 131,7 milioni, pari al 17,1% dei ricavi, rispetto a euro 143,3 milioni dei primi nove mesi del 2010.

MARIO MORETTI POLEGATO

14 - YOOX: RICAVI IN CRESCITA DEL 35% NEI PRIMI NOVE MESI
Finanza.com
- Nei primi nove mesi del 2011 Yoox ha registrato ricavi per 204,4 milioni, +35,6% rispetto ai 150,8 milioni del pari periodo 2010, ed un risultato netto di 3,6 milioni, quasi il 10% in meno rispetto ai 4 milioni al 30 settembre 2010. "Tale risultato -si legge nella nota diffusa dalla società- risente di maggiori ammortamenti relativi al progetto di automazione della piattaforma tecno-logistica, agli investimenti in innovazione e consolidamento tecnologico, oltre che all'apertura del nuovo ufficio di Milano, all'espansione della sede bolognese e allo start-up delle attività in Cina".

Nel terzo trimestre del 2011, il Gruppo ha registrato ricavi netti per 73,2 milioni (+35%) ed un risultato netto di 0,7 milioni, stabile rispetto al Q3 2010. La posizione finanziaria netta del Gruppo è positiva e passa dai 22,8 milioni di fine 2010 a 0,6 milioni. "Sulla base del positivo andamento del mercato retail online e della domanda di beni di lusso, riteniamo che il Gruppo possa confermare, anche nel quarto trimestre, una crescita del fatturato in linea con le aspettative del mercato".

15 - WIND: AL VIA IL ''CONTEST MOBILE APPEAL'' DI BUSINESS FACTOR...
(ASCA)
- WindBusinessFactor, dopo il successo dei primi contest, lancia il nuovo concorso ''Mobile APPeal'', rivolto ai talenti in cerca di visibilita' e di un'opportunita' concreta di realizzazione, che propongono nuove idee di business e di imprese nel campo delle applicazioni per tablet e smartphone. Lo comunica una nota di Wind.

yoox

L'obiettivo del concorso e' dare visibilita' a realta' e proposte competitive nel campo della mobile application: web agency, piccole e medie imprese, startup, liberi professionisti potranno candidare le proprie applicazioni, condividerle e diffonderle attraverso il network di Wind Business Factor e partecipare al concorso per aggiudicarsi la partecipazione ad un programma di inserimento della durata di tre mesi, per un team di 3 persone, nell'incubatore del ''business angel'' Enlabs.

Il programma offre supporto logistico, amministrativo, di marketing e la mentorship per lo sviluppo del business plan e la presentazione agli investitori. Tutti gli utenti iscritti alla community di Wind Business Factor, imprese, startup, agenzie o liberi professionisti, potranno partecipare, fino al 5 dicembre 2011. Le prime 20 applicazioni che avranno registrato le migliori performance, verranno valutate da una giuria di esperti che, entro il 16 dicembre 2011, scegliera' il vincitore finale.

 

BOSSI NON CI STA. LE ELEZIONI SAREBBERO LA SUA MORTE POLITICA. QUINDI INSISTE: ALFANO PREMIER

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Bigador per Dagospia

GIORGIO NAPOLITANO

1 - Borsa docet. L'ennesimo schiaffo di questa mattina ha definitivamente svegliato nonno Napolitano, che ha gridato: muovetevi!

UMBERTO BOSSI

2 - Risultato? Entro venerdì il ddl verrà approvato al Senato

3 - Risultato/2? Niente mare, montagna, famiglia o amanti: questo week end i deputati devono restare a Roma e provare a votarlo entro domenica sera. Un altro lunedì nero non è accettabile.

4 - Governo, governissimo, governicchio. Sono tutti sul mercato. Si vedono nei bar, nelle salette riservate. Si chiamano. Tutti tramano, tutti cercano di capire, tutti provano a salvarsi. Per molti, in ballo, c'è anche il vitalizio.

5 - Celoduro Bossi non ci sta. Le elezioni sarebbero la sua morte politica. Quindi insiste: governo con Alfano premier

6 - Pacche sulle spalle, sorrisi, abbracci. Il macellaio fiorentino Verdini ha incontrato i ‘'traditori'' Destro, Gava, Sardelli, e con loro è stato un "cari amici miei, senza rancore..."

GIUSTINA DESTRO

7 - Stesso tono tra la Bertolini e Lupi davanti a Montecitorio. Quest'ultimo è in fase di riposizionamento, come gli ha consigliato Formigoni, tanto che non si è detto sfavorevole a un "governissimo".

8 - E domani alla Camera c'è la presentazione del libro scritto dal Sua Santità Lupi: con lui anche Casini, Bersani, Fini e Alfano. Ecco il nuovo governo!

VERDINI gmt

9 - Come Lupi, risalta fuori anche il gran maestro di sci Frattini. In caso di governo di leader lui ci starebbe (come Fitto). La domanda è: ma lui, di chi è leader?

10- Monti non ci pensa più. Voleva un red carpet con tutti i leader di partito nel governo di emergenza per accettare l'incarico. Non possiede la tempra del politico, va bene come ministro dell'Economia. E Bella Napoli sogna il Sottile Amato, l'unico in grado di spillarci i soldi in una notte...

MAURIZIO LUPI

11 - Clima mite su Roma. Sole, venti gradi e niente vento. La bella Gabriella Giammanco sfodera uno splendido sandalo portato senza calze. Nessuno la ferma, nessuno le parla, nessuno la considera. Ricordiamo a tutti (anche a lei) che è onorevole...

GIULIANO AMATO

12 - Chi resiste è il povero Joker-Cicchitto. Frena l'ipotesi di Alfano premier. L'ipotesi, per il capogruppo del Pdl alla Camera, è legata al "quadro numerico e politico. Io lo auspico, ma la situazione di stallo che viviamo non lo rende al momento plausibile".

13 - Redivivi battono un colpo. Il gruppo a sud di ogni Pdl guidato da Miccichè alza la testa e grida: ci siamo anche noi, anche noi vogliamo il governissimo!

monti

14- Rossa di fuori e rossa di dentro. E' Paola Saluzzi la conduttrice del pomeriggio della tv di Murdoch portata sulla via di Damasco rossa da Roberto Zaccaria suo sponsor e nume tutelare quando era presidente della Rai, prima dell'arrivo nel suo cuore Monica Guerritore. Lontani i tempi quando Paoletta braccava Mauriziotto Gasparri allora ministro delle Comunicazioni rivendicando un suo passato di destra quando era al liceo. Dal nero al rosso...

GABRIELLA GIAMMANCO

 

CROLLA TUTTO E DI BRUTTO, CHE FAMO CON ‘STA DEMOCRAZIA DELLO SPREAD? MASSÌ TORNIAMO ALLA MONARCHIA!

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Foto di Mario Pizzi da Zagarolo
Federica Rinaudo per "Il Messaggero"

VITTORIO EMANUELE E MARINA DI SAVOIA SUL BALCONE DI PIAZZA COLONNA


Brindisi reale a Palazzo Ferrajoli per i festeggiamenti in onore della storica Consulta dei Senatori del Regno e anche per il compleanno di Jacopo Sipari di Pescasseroli, giovane talento considerato tra i migliori direttori d'orchestra italiani.

VITTORIO EMANUELE DI SAVOIA E MOGLIE MARINA DORIA

Negli antichi saloni, tra tessuti pregiati, pizzi e ricami, sono arrivati molti nobili, tra cui Vittorio Emanuele e Marina di Savoia, che hanno ricevuto gli onori di casa da parte del marchese Giuseppe Ferrajoli e sono stati poi salutati, tra gli altri, da Ginevra Marocchi, Manfredi Mattei Filo della Torre, Irma Capece Minutolo, Anita Garibaldi, Patrizia de Blanck, Riccardo Langosco, Livia Bonanni, Anna Clara Niccolini, Olga Barishnikova, Livio Falletta, Luigi Bruno, Carlo e Barbara Massimo, Paolo Dragonetti de Torres Rutili, Alberto Giovanelli, Guglielmo Giovanelli Marconi, Fabrizio Tortorici, Giovanni Duvina, Asia Ruffo di Calabria, Giuseppe Grifeo di Partanna, Mario Trapani.

THE LAST DANCE SIGNORE CON PICCOLO MEDAGLIERE

Atmosfera da fiaba con i cavalieri rigorosamente in smoking e cravatta bianca e le dame avvolte, invece, in preziosi abiti da sera, arricchiti da antichi gioielli di famiglia. Dopo la cena, ispirata ai sapori e ai colori della bandiera italiana, Jacopo Sipari di Pescasseroli ha allietato gli invitati con un concerto. Le note degli orchestrali hanno risuonato nei saloni addobbati a festa e i principi Guglielmo Giovanelli Marconi e Irma Capece Minutolo hanno aperto le danze. Un valzer dietro l'altro e fino a tarda notte luci, colori e storia hanno reso ancor più magica la notte reale.

 


ANTONIONE SBUGIARDA IL PATONZA: “NON È IL PADRINO DI MIA FIGLIA” - IL VIDEO DI BELEN? ALTRO CHE MINORENNE, AVEVA 19 ANNI

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1 - Ma con la crisi del governo e l'Italia allo sbando il presidente della Rai Garimba Garimberti non aveva proprio niente di più importante da fare oggi a pranzo che andare a farsi una nuotatina al Circolo Antico tiro a volo ai Parioli?

PAOLO GARIMBERTI

2- Re Giorgio Armani cammina spedito in Via Borgonuovo a Milano alle 15.45. Vestito blu notte con sneaker e occhiali bianchi.

MAURIZIO SACCONI ROBERTO MARONI

3- Sacconi for president? Il ministro del welfare Maurizio Sacconi già vociferato premier per il dopo Berlusconi potrebbe stupire e anticipare tutti! Lo scrive Peppino Turani in Uomini & Business in uscita domani.

4- Dite ai colleghi di "Oggi", che lo scoop su Belen incinta di Corona l'ha fatto Dago (domenica 30 ottobre) e non loro, come continuano a scrivere sul loro sito. Oggi.it, il 2 novembre, si è appropriato del Dago-scoop spacciandolo per suo.

Belen Rodriguez

6 - Domenica scorsa, all'ora del lunch, tutti a casa di Marina Straripa di Meana. L'occasione? Festeggiare i suoi 70 anni con gli amici più cari, dopo averli festeggiati con un viaggio a Barcellona in compagnia del marito Carlo e del figlio adottato Andrea Carella. Barcellona è infatti diventata la città del cuore della coppia Ripa di Meana, che la trova troppo cool. Dunque, domenica Marina ha attovagliato al suo desco l'Elefantino Giuliano Ferrara con la moglie Anselma Dell'Olio, Mara Venier e Nicola Carraro, Sandra Milo, Antonella Amendola, Francesca Malagò con la madre e, ovviamente, la figlia Lucrezia Lante della Rovere con le due figlie gemelle.

7 - Qualche settimana fa Italo Bocchino è stato avvistato in tribunale, dove si è recato col suo avvocato per la causa di separazione dalla moglie Gabriella Buontempo. Ma Gabriella non si è proprio fatta vedere. Che abbiamo optato per udienze separate?

ANDREA CARDELLA E MARINA RIPA DI MEANA

8 - Carlo Rossella per "Il Foglio" - Le giacche di cachemire che indossa Valentino sono le più leggere e calde del mondo. Ma lui non dice nemmeno agli amici dove trova quella stoffa.

9 - Maurizio Crippa per "Il Foglio" - Come la Grecia. Pronto il governo paraculis.

Bocchino sudatissimo

10 - (AGI) - Silvio Berlusconi è un bugiardo. L'accusa arriva da Roberto Antonione, deputato Pdl, che oggi al programma di Radio2 'Un Giorno da Pecora' ha risposto alle dichiarazioni del Premier, che a La Stampa lo accusa di tradimento.«Non credo che possa definirsi traditore uno che con trasparenza, chiarezza e lealtà dice le cose che pensa, prima di tutto a Berlusconi, poi ai vertici del partito, e poi, inascoltato, anche pubblicamente». Quindi lei aveva comunicato al Cavaliere quello che intendeva fare? «Certo che glielo ho detto, un sacco di volte».

antonione roberto

Nell'intervista rilasciata a Mario Calabresi, direttore de La Stampa, il Premier ha detto che ieri voleva parlarle, ma non ha potuto farlo perchè lei ha avuto paura e si è limitato a 'liquidarlo' con una lettera. È vero? «Io non ho scritto nessuna lettera al Presidente Berlusconi ieri». Sta dando del bugiardo al Cavaliere? «Se lui dice che gli ho scritto una lettera e non sono andato a parlargli, dice una bugia». Come sono andate le cose allora? «Io gli ho telefonato per spiegargli il motivo per cui non andavo. Se questo significa tradire, Berlusconi ha una concezione particolare del tradimento...»

Il deputato del PDL smentisce il Premier anche sul suo ruolo tenuto al battesimo della figlia. «Non è vero che Berlusconi ha fatto il padrino a mia figlia. È venuto sì al suo battesimo ma senza fare il padrino. Ovviamente era l'ospite d'onore, essendo il Presidente del Consiglio». Crede che Berlusconi, come ha detto, si dimetterà davvero dopo il voto sul Ddl Stabilità? «Forse sono troppo ingenuo, ma sono portato a credere che le persone che dicono delle cose pubblicamente, poi le mantengano. Perchè penso che quando uno ha una faccia, poi non voglia perderla».

FABRIZIO CORONA DI FRONTE ALLA COPERTINA DI CORONAS STARS

11 - Leggo.it - La notizia della gravidanza di Belen ha fatto in parte dimenticare il clamore nato dopo la pubblicazione su internet del filmino hard della showgirl a fianco dell'ex fidanzato, Tobias Blanco. Sulla messa online del sextape stanno indagando le forze dell'ordine perché, come ribadito numerose volte da Fabrizio Corona, quando la fidanzata è stata ripresa era minorenne, diciassettenne per la precisione.

A dire la verità, soprattutto nei blog, in molti avevano espresso dubbi sulle convinzioni dell'ex fotografo dei vip, ed ora a "correggere" le date è arrivato il sito Dagospia.

In una recente intervista infatti la showgirl ha confessato di aver avuto il primo rapporto a diciassette anni. Era innamorata di un ragazzo di nome Damian, con cui appunto ha fatto l'amore la prima volta e con cui è rimasta fidanzata per due anni (appunto dai 17 ai 19). Stando ai numeri, il filmato con Tobias Blanco deve essere stato per forza realizzato quando Belen aveva diciannove anni e quando, tra l'altro, aveva già fatto l'operazione per aumentare le misure del seno...

MARSIAJ, marito herzigova

12 - Gabriella Sassone per Eva 3000 - L'amore? E' un terno al lotto, eterno finchè dura, visto che neanche la bellezza non preserva dal tradimento! Prova ne è Eva Herzigova, la super top che dopo 5 anni d'amore e due figli con l'imprenditore torinese Gregorio Marsiaj, ha subito l'onta, terribile, di vedere paparazzato su una rivista il suo uomo con un'altra. Una fanciulla mora, sconosciuta, con cui lui si scambiava baci appassionati nella notte di Praga, dopo un party a cui sarebbe dovuto andare proprio con Eva, rimasta all'ultimo a casa con gli adorati pargoli George (4 anni) e Philip (8 mesi).

Eva Herzigova

Dopo la festa, Greg è stata beccato in atteggiamenti inequivocabili on the road con la fanciulla, con cui poi è entrato all'Hotel Eurostars David per concludere in bellezza la serata. Insomma, un tradimento in piena regola, pure ben documentato da "Chi".

(Eva e Gregorio si sono rincontrati sere fa a Londra e hanno posato insieme per i fotografi agli "Harper Bazaar's women of the year awards". Sorridenti ma un po' impacciati. Come se nulla fosse accaduto. Farà parte di una messinscena?)

13 - Da Vanity Fair"
Dicono che al Festival di Roma il Marc'Aurelio dell'antipatia l'abbia vinto un'opinionista abituata ad avere la vita liscia. Dicono che, forte del peso massimo che ha sulle spalle, abbia maltrattato pure gli inservienti. Dicono.
- C'è un immobiliarista italiano dietro i tentativi di Naomi Campbell di affittare, con il fidanzato Vladislav Doronin, una casa a Sankt Moritz per la stagione invernale. La top per la sua ricerca è stata in hotel due giorni.

ANGEL BALL: NAOMI CAMPBELL E VLADISLAV DORONIN

 

 

MARIO MONTI NOMINATO SENATORE A VITA DA NAPOLITANO - IL COLMO? IL BANANA HA DOVUTO CONTROFIRMARE IL DECRETO DI NOMINA

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(AGI) - Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha nominato oggi Senatore a vita, ai sensi dell'articolo 59, secondo comma, della Costituzione, il professor Mario Monti, che ha illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo scientifico e sociale. Il decreto e' stato controfirmato dal Presidente del Consiglio dei Ministri, onorevole dottor Silvio Berlusconi. Il Presidente Napolitano ha informato della nomina il Presidente del Senato della Repubblica, senatore avvocato Renato Schifani.

BERLUSCONI NAPOLITANO MARIO MONTI E SIGNORA

Il Capo dello Stato ha dato personalmente notizia della nomina al neo Senatore Mario Monti, porgendogli i piu' vivi auguri. Mario Monti, professore di economia politica e Presidente della Universita' Bocconi di Milano e' stato membro della Commissione europea dal 1994 al 2004 ed e' autorevolmente partecipe di numerose istituzioni europee e internazionali.

 

FORMIGONI E RAO SMENTISCONO L’SMS - BRAGA: ADORO I SOLITI IDIOTI - DAL GAROFANO DI CRAXI ALLA MAGNOLIA DI RENZI

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Riceviamo e pubblichiamo:

ROBERTO RAO

Lettera 1
Caro Dagospia,
l'sms di Formigoni mi avrebbe fatto piacere, ma non è mai arrivato.
Cordiali saluti.
Roberto Rao

Lettera 2
Caro Dago,
A che ora sarebbe stato inviato il fantomatico sms che il presidente Formigoni avrebbe mandato a Rao? E su che numero? Formigoni non lo conosce nemmeno (il numero di Rao).

formigoni berlusconi rullo

Un saluto.
Gaia Carretta - portavoce Formigoni

Lettera 3
Caro stimatissimo Dago,
sono un tuo affezionato lettore e mi dispiace molto che questa volta abbiate preso una toppa gigante proprio su una cosa che mi riguarda.
Mi riferisco al tuo articolo che riprende uno YouTuber che ha postato un video titolato 610 VS I Soliti Idioti...

http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/delirio-per-i-soliti-idioti-code-davanti-alle-sale-spettacoli-extra-montati-in-tutta-31779.htm

Filippo Solibello e Alex Braga

Conosco il Nongio dai tempi di Videomusic, la più gloriosa rete musicale italiana nelle file della quale ebbi l'onore di militare dall'età di 19 anni, e da allora vi è tra noi stima ed affetto reciproco.
Adoro I Soliti Idioti.E loro sono fan di 610.
Abbiamo invitato il Nongio e Fabrizio Biggio in trasmissione e abbiamo preparato con loro una gag sulla volgarità, con finte censure e finti bip !
Il montaggio artefatto dello YouTuber ben si è guardato dal mostrare la gag nella sua interezza, perchè avrebbe fatto a pezzi la sua piccola tesi sullo scontro.

In ogni caso, adesso basta.Anche troppe parole sprecate sul nulla.Ci sono problemi più gravi a cui pensare....comunque sono stracontento di poter celebrare il primo posto al box office di Francesco e Fabrizio con un catartico :
D41 C4770 !

I SOLITI IDIOTI

ps : se proprio siete così spinti dal dovere di cronaca, pubblicate il video intero, che vi fate anche due risate e che si trova qui : http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-9570c791-08f9-4a07-b102-fa433b8d4b67-radio2.html

con affetto e stima
Alex Braga

Lettera 4
Caro Dago. a Guido Crosetto spetta la medaglia d'argento nella specialità faux pas. A Bechis quella d'oro. L'ordine dovrebbe chiedergli conto d'aver disatteso il primo comandamento del giornalista, cioè la protezione della fonte, nonché, emulando il giornalismo alla Murdoch, d'aver inventato e sperimentato l'intercettazione fatta in casa.
Giancarlo Lehner, P.T.

LETTA CROSETTO

Lettera 5
Caro Dago, i Della Valle sono infuriati ma non per la condanna penale. Per loro il dramma e' scucire
25.000 euro a cranio.

Lettera 6
Caro Dago, Berlusconi, Frattini, Cicchitto... a Roma intervenga la Protezione civile con allerta 2 : Attenzione caduta massoni !

Lettera 7
Dopo che Lucia Annunziata, ieri sera a "Ballarò", ha avanzato il sospetto che con le sue dimissioni, solo annunciate, Berlusconi si prepari a sferrare il classico calcio dell'asino, ho visto alcuni suoi colleghi giornalisti e molti lettori, condividere lo stesso sospetto.

DIEGO DELLA VALLE E FRATELLO ANDREA

Senza volere entrare nel merito della questione, mi permetto di avanzare, a mia volta, una doverosa precisazione. Il detto "il calcio dell'asino" presente in una favola di Esopo, ripreso da Fedro, e popolarizzato da La Fontaine nel "Leone diventato vecchio", si usa, per significare, in modo figurato, l'offesa che il debole o il vile rivolge contro chi, dotato un tempo di grande potere, si trova ridotto in misera condizione o comunque nell'impossibilità di difendersi.

Ora appare chiaro che Lucia Annunziata ha stravolto il significato del celebre detto invertendo il soggetto e l'oggetto dell'offesa. Al suo posto avrei parlato di "calcio all'asino" se non avessi troppo rispetto per questo
Gino Spadon

Napolitano e Berlusconi addormentato

Lettera 8
"Un popolo di poeti, di artisti, di eroi, di santi, di pensatori, di scienziati, di navigatori, di trasmigatori". Così è scritto sul Palazzo della Civiltà Italiana dell'EUR a Roma. Manca: "d'ingenui". Ingenui al tempo di Mussolini, gli italiani, ingenui ancora oggi. Si è visto, infatti, con quanto sollievo e soddisfazione molti abbiano accolto la promessa di dimissioni del Cavaliere della Furbizia. Ma no, un popolo d'ingenui non va bene. Sul Palazzo della Civiltà aggiungerei: "Un popolo d'allocchi".
Veronica Tussi

Lettera 9
Fenomenologia di un Paese sul baratro: non c'è più nemmeno il tempo di scriverla. Ci siamo già dentro.
P.S.: L'assurdo della giornata è che il nostro tycoon ha cominciato come se niente fosse, con un "mediatic tour" su televisioni e radio amiche. Come se dovesse convincerci ancora che sta facendo tutto per togliere un'altra nipote di Mubarak dalla strada.
Viper

Lettera 10
Caro Dago, è finita un'era e fin qui pazienza. Quello che preoccupa è che a farla finire siano stati Santo Versace, Gabriella Carlucci, Gennaro Malgieri ("Ero in bagno, non sono riuscito a votare"). Se tanto mi dà tanto, è finita l'era glaciale, ora si passa direttamente all'apocalisse.
Jonathan

Berlusconi appisolato

Lettera 11
Caro Dago, ti mando a vedere che fine stanno facendo i 30.000 (poi diventati 25.000) di mia figlia dal battesimo (anno 2003) ad oggi: regali di Natale, compleanni e arrotondamenti fatti da noi genitori per il futuro.

Deposito Amministrato - 00001/XXXX/YYYYYYY - intestato a AAAAAAA BBBBBBB
OBBLIGAZIONI Q.TA' DIV P.M.C. ULT.PRZ VAR
% AGGIOR. CAMBIO CTV
EURO U/P
Euro % OPERAZIONI
Btp-01fb20 4,50% D15 25.000 EUR 100,0164 83,64 -3,42% 09.11.11 16:14 1
20.910,00 -4.094,09
-16,37
TOTALE 20.910,00 -4.094,09 -16,37
TOT. DEPOSITO AMMINISTRATO 20.910,00 -4.094,09 -16,37

BERLUSCONI ELEONORA GIORGI MILLY E GABRIELLA CARLUCCI FOTO LAPRESSE

Lettera 12
Contrariamente a quanto pontificavano i paraguru economici dell'opposizione il passo indietro,le dimissioni e il proposito di non ripresentarsi alle elezioni non basta a frenare lo spread. L'ultima proposta dei paraguru e' ora l'invito al suicidio.Speriamo che basti. Caino

Lettera 13
gentile Dago, Dal sito del Foglio Giuliano Ferrara si lancia in sempre più frequenti messaggi in cui lancia proclami e suggerimenti per superare l'impasse governativo-parlamentare. Messaggi audio, senza video, che passano sopra l'immagine fissa del suo faccione. Ormai sembra l'Osama Bin Laden degli ultimi anni. Non è che si è rifugiato in un compound ad Arcore?
felipe

Lettera 14
Lady Gaga trionfa agli MTV Music Award: miglior video porno, miglior artista transessuale, miglior chirurgo plastico e miglior costume di Halloween.
honeybump

gabriella carlucci

Lettera 15
Caro Dago, dal berlusconismo al renzismo ? Mah. Politica e Piante ( sinistre trasformazioni ) : dal garofano di Craxi, alla quercia di Occhetto, a l'ulivo di Prodi, alla magnolia di Renzi. Saluti,
Labond.

Lettera 16
SIC TRANSIT GLORIA IMMUNDI
Dino Manetta

LADY GAGA

Lettera 17
Antonio Pizzinato, segretario Cgil negli Anni 80, è un altro «ragazzo di Sesto». La sue parole sono una cartolina dalla Stalingrado che fu. «Sono stato capogruppo del partito quando Penati era sindaco. Quel piano regolatore, quello delle aree Falck, io l'ho votato con convinzione». E le presunte mazzette milionarie? «A Sesto tutti conoscono tutti. E il tenore di vita di Penati in questi anni non è cambiato, glielo dico io».
E' possibile che il capogruppo votasse senza saperne nulla? E... se lo dice lui!
Perché non se ne parla?
paria

Lettera 18
Caro Dago, tu ke sei un ragazzetto intelligentino, mi spieghi come mai i magistrati hanno mollato Berlusconi? Se, come dicono loro, non c'è accanimento giudiziario ma solo fame e sete di giustizia, perché hanno mollato l'osso? Se la loro azione non è politica, beh continuino a massacrarlo, altrimenti i fascistoni che lo seguono potrebbero pensare che in realtà l'accanimento fosse solo politico e che la magistratura fa politica invece di fare il suo mestiere. la gggente potrebbe pensare che le migliaglia di magistrati strapagati pensano prevalentemente alla lotta politica per mantenere i loro privilegi. La gggente potrebbe rompersi e chiedere un CSM democratico, cioè eletto dai cittadini e non dai magistrati.
JusDelirium

MARIO MONTI ALBERTO NAGEL

Lettera 1
Con un dirigente che nega l' esistenza della crisi, che accusa tutti di fraintendere le sue esternazioni, che spende millioni con le donne, che promette da 10 anni cose che non ha mai mantenuto (solo il millione di posti di lavoro è riuscito, ma è un millione in meno, non, in più come credevamo tutti), che racconta continuamente barzelette, ... è oramai evidente a tutti che come per Madame Bettencourt di L' Oreal, è urgente di metterlo sotto tutela, la sua incapacità di intendere è nota a tutti.
Steve

Lettera 19
Dago, lo spread si arrizza e sfonda come nemmeno la matranga suprema del capo. Stika
Un abbraccio irto.
Paolo da lontano

Lettera 20
Caro Dago, ho scoperto che il Censimento 2011 è una bufala. Almeno così mi è sembrato. Mi spiego. Stamane ho dato una mano al mio anziano genitore a compilare il famigerato questionario. Da subito ho notato che era molto più sottile del mio. Infatti mancavano le domande sul numero di vani della casa di abitazione, dei bagni, dell'uso delle stanze, della dotazione di acqua calda nei locali e sul tipo di energia utilizzata, sull' impianto di condizionamento e di riscaldamento, se uno aveva automobili, se aveva garage e a che titolo, se aveva cellulari e quanti, se aveva computer e relativa connessione a Internet o altre , eccetera, eccetera, eccetera.

I moduli del censimento

Queste sono le vere e importanti domande , tutte le altre sono teatro. Ho verificato l'impaginazione del questionario e le istruzioni allegate ma era tutto in ordine, nessuno aveva portato via o strappato delle pagine. Mi è venuto da pensare che per lo Stato Italiano i cittadini oltre una certa età non contano più niente, meno che meno per un censimento a fini statistici. Ecco il perchè di due diversi questionari. Qualcuno dei tuoi affezionati lettori è in grado di spiegarmi dove sbaglio nelle mie deduzioni o se le cose stanno esattamente così? Il censimento 2011 è o non è una bufala? Pardon, una presa per i fondelli?
Renor

Lettera 21
Caro Dago, una delle "ossessioni" berlusconiane riguarda quello di lasciare traccia sui libri di storia. Di qui il ripetere , un giorno sì e uno no, l'obiettivo della durata del suo governo, quello di terminare la legislatura. Adesso le annunciate dimissioni non dovrebbero consentire al premier di battere il record di Giovanni Giolitti, ma urge che qualche suo condigliere gli faccia presente che nella storia si passa per le opere fatte e i problemi risolti, non certo per la durata dei governi. Cordiali saluti.
Giovanni Attinà

Lettera 22
L'onorevole Gennaro Malgieri non ha votato perchè era in bagno. Right or wrong, my toilet.
Vittorio Incontinente InFeltrito

Lettera 23
Le elezioni anticipate scongiurerebbero il vitalizio per i parlamentari in carica, quindi un risparmio per le casse dello stato

zx19 gennaro malgieri

Lettera 24
Berlusconi a casa: sfondato il 7% di spread... dovremmo mettere in mano lo Stato a dei dilettanti di politica e ignoranti di economia?
La posizione in bilico di Papademos in Grecia sta facendo più danni delle dimissioni di Berlusconi, scommettiamo che sistemanto il vicino di casa ellenico, le borse ricominciano a volare? Ma forse è l'amministratore condominiale che vuole questa situazione.
Il problema è che, con questa politica internazionale, alle prossime elezioni manderemo a votare i conti correnti e non le persone.
Giaz

Lettera 25
mentre la stampa italiota segue come un ebete le evoluzioni di berlusconi e sodali, dell'opposizione (?), dei mercati senza capirci nulla e scrivendo solo di inutilita' e peti (e intanto affondiamo nella melma) negli usa e' successo un fatto gravissimo di cui naturalmente nessuno parla. il fatto e ' questo:"e' stato presentato un disegno di legge (che verra' approvato) da parte di due senatori ebrei supertifosi di isarele e di netanyahu che in pratica impedisce qualsiasi contatto con l'iran da parte di esponenti usa , e lo stesso obama, se eventualmente volesse impostare qualche trattativa, dovra' chiedere il permesso ben motivato 15 giorni prima al parlamento.

SORRISI DA PARESI PER SARKOZY OBAMA E MERKEL jpeg

in sostanza e' come se kennedy all'epoca di cuba avesse dovuto chiedere il permesso per parlare con krusciov e aspettare quindici giorni per avere il via libera:nel frattempo il mondo sarebbe esploso. si vuole arrivare insomma alla guerra contro l'iran da parte delle lobby ebraiche che manovrano il mondo con israele in testa. e' come se in usa la pace, o il tentativo di raggiungerla, fosse diventato illegale. cose di gravita' inaudita. e la stampa italiana e, purtroppo, anche europea cosa fa? dorme e scrive di berlusconi, dorme e scrive di berlusconi, dorme e scrive di berlusconi, una macchietta che ci ha disonorato all'estero. allegria.
luciano.

Lettera 26
Daghetto mio stavolta mi deludi
Era ovvio che stamattina crollassero borsa e BTP
Il puzzone non si è dimesso, quelle di ieri sono dimissioni burletta, e i mercati l'hanno capito un secondo dopo
E poi chi dovrebbe approvare una legge di stabilità dove, prevedibilmente, inseriranno di tutto, dalle norme sul lavoro a qualche norma magari sul tema (a caso) successione, il PD? Tu cadresti in questo trappolone ? Nel mondo (purtroppo non in Italia) ci si dimette, non si "annuncia di dimettersi" Quando si sarà dimesso, vedrai che le cose andranno (spero) meglio
Affettuosamente tuo
Marco F

Lettera 27
dago, mi assale un dubbio tremendo vedendo la tanto sperata fine (politica) di Berlusconi: ma se neanche lui con tutti i suoi soldi, le sue amicizie e la sua energia, e' riuscito a venire a capo della vischiosa gattopardesca politica italiana degli ominicchi che si attaccano al vincitore per curare piccoli interessi salvo poi mollarlo quando hanno fatto affondare la barca, chi ci riuscirà? Solo la DC ci salvera' o la rivoluzione "comunista" del PD di Renzi
contro Bersani?

MATTEO RENZI E GIORGIO GORI

Lettera 28
Berlusconi si lamenta per aver verificato di persona che nel suo partito ci sono stati 7 traditori, gli "iscariota" della storia di sempre. Caro Presidente, Le è andata bene, ha rischiato di dover verificare anche dei "cagasotto" ( per fortuna sembra uno solo) e questo, per noi, suoi elettori, sarebbe stato troppo! Si consoli ed assegni ad ognuno dei 308+7 ciascuna delle categorie di Sciascia e poi, distrattamente, lasci il foglietto ...in pasto al primo che passa.

Non può uscire di scena senza farci conoscere se i Suoi giudizi collimano o meno con i nostri. Ci dia questa piccola soddisfazione. Sappiamo che ha dovuto svolgere il suo ruolo, compresso da forze incontrollabili, da caste invisibili ma forti. Il loro terminale, comunque, era in Parlamento, intorno a Lei e lo sa bene. Non avrebbe potuto farci nulla, anche per altri cento anni! Ci dica allora, eccetto gli "uomini", in quale delle altre quattro colloca gli altri per ...gratificarli?
Leopoldo Chiappini Guerrieri - Roseto Degli Abruzzi (Te)

Lettera 29
Buffo: nessuno dice esplicitamente che QUELLO CHE CI CHIEDE, IMPONE, L'EUROPA ALTRO NON È CHE IL PROGRAMMA DI FORZA ITALIA 1994 e successivi stoppato per 17 anni con i noti svariati metodi. ( fa poi un pò impressione sentire Enrico Letta dire che loro sÌ che hanno il senso dello Stato e faranno le riforme istituzionali ed elenca le stesse cose che hanno lasciato morire con la riforma istituzionale del 2002 solo perché fatte da Lui)

ARTEFATTI forza italia berlusconi

Lettera 30
Caro Dago, non trovo nessun motivo per gioire di come si stiano mettendo le cose... Con tutto quello che il piccolo statista di Arcore ha fatto, si "impegna" a dare le dimissioni dopo la legge di stabilità e la gente è pure contenta ( e sui giornali vai coi coccodrilli )...
Ho il terrore di sapere cosa questa gente senza ritegno inserirà nel "Maxiemendamento", e cosa si inventeranno per tirare il brodo fino a natale dell'anno prossimo...

Al prossimo eventuale voto di fiducia alla Camera questi qui si saranno già ricomprati il peggio del peggio che questo indegno Parlamento offre. Motivo per cui adesso probabilmente verificheremo che i migliori acquisti del berlusca sono stati quelli che ha lasciato "embedded" nell'opposizione a tutti i livelli, che garantiranno la sufficiente ammuina. Senza dimenticare il forecast, e quindi, come dicono a Il Tempo e in un paio di banche brianzole, foraggiando già la campagna elettorale di qualche promettente ex rottamatore... Dopo di questo, c'è solo il forcone, e la pala per raccogliere le macerie
PotereAIPiccoli

Lettera 31
Caso Penati. Il PM di Monza Walter Mapelli: ""un sistema tangentizio, tottora operante, che dal livello comunale arriva fino alla direzione centrale del Partito Democratico"" TUTTORA OPERANTE?????

BERLUSCONI SCILIPOTI jpeg

Lettera 32
a scilipò, me dispiace che nun t'hanno ancora trovato.
insomma ieri giornata storica: cade Berlusconi, e viene condannato Moggi. e chi lo avrebbe mai detto anni fa.
un saluto, carlo alibrandi

Lettera 33
Il marxista Daniel Ortega, amico dei dittatori Ciavez e Castro e dell'ex tiranno Gheddafi, è stato eletto per la terza volta presidente del Nicaragua con oltre il 60% dei voti. I comunisti del pianeta Terra hanno naturalmente gioito, ma il passaggio dalla gioia alle lacrime è stato repentino allorquando hanno realizzato che il Nicaragua del sandinista Ortega è il paese con le leggi antiabortiste più dure al mondo, con pene che arrivano fino a 6 anni di carcere per le donne che interrompono la gravidanza, e fino a 8 per i medici che le aiutano.

penati e bersani

I fiumi di lacrime dei progressisti e dei cattolici adulti occidentali che ritengono l'aborto un diritto assoluto, hanno iniziato a ingrossarsi quando si sono ricordati che l'ex guerrigliero marxista aveva addirittura proibito l'aborto terapeutico nei casi di rischio di morte della madre, una pratica possibile oggi nel 98% dei paesi al mondo. Il 3 agosto 2011, in risposta alle pressioni di Amnesty International (in teoria organizzazione internazionale deputata alla difesa dei diritti umani, ma in pratica associazione culturale dedita alla diffusione del femminismo e alla cultura dell'aborto) che chiedeva a Ortega di legalizzare la soppressione della vita nascente, la segretaria della Comunicazione della Presidenza, Rosaria Murillo (moglie dell'attuale presidente) rispose negando che si possa considerare in futuro la depenalizzazione dell'aborto terapeutico in Nicaragua perché contro i valori di giustizia, quelli della vita e i valori cristiani.

Se i governi mondiali, e le stesse gerarchie cattoliche (che in fatto di aborto si "limitano" a scomunicare chi pratica l'infanticidio senza però chiedere la galera) avessero il coraggio di seguire l'esempio dell'"anomalo" compagno Ortega, non potrebbe essere che dall'"alto" cessi l'anticipo di giustizia divina che l'umanità sta "pregustando" prima del giudizio finale?
Gianni Toffali Verona

Lettera 34
Caro Dago, terminata la carrellata di zapping su Berlusconi che perde la sua maggioranza alla Camera e sale al colle dal Capo dello Stato, sugli spread che manderanno in rovina l'Italia, parola di Rutelli e rampogna di Vespa, su chi vuole andare alle elezioni ma anche no, su chi non vuole le elezioni ma auspica un governo tecnico appoggiato anche da coloro che vogliono andare alle elezioni, su chi certifica che le dimissioni di Berlusconi valgono una diminuzione di "300 bases point dello spread", confidenza degli amici tedeschi che se ne intendono, su chi mostra il gigantesco asteroide nero in viaggio verso la Terra che per questa volta, passando a 327 mila chilometri, si dovrà accontentare di sfiorarla, su chi al ponte della Becca fa salire la paura del livello del Po che sale di qualche centimetro o forse scende ma guardate quant'acqua, su chi, illustre carneade, invita gli italiani a comprarsi i BTP del debito, esortazione talmente di buon senso ed immediatamente condivisa dalle elites del paese che viene spontaneo chiedersi dov'è la fregatura, mi assale un dubbio.

VESPA CON BERLUSCONI AL TELEFONO

La paura distribuita in dosi così massicce può produrre danni oppure aiuta a vivere meglio ed il latte riscaldato nel microonde, bevuto prima di dormire, fa bene o fa male?
Max

Lettera 35
Caro Dago, in previsione delle molte opinioni che pubblicherai,ti mando anche la mia...da una parte c'è scilipoti,dall'altra ci sono ben otto scilipoti ! Grazie per l'attenzione e un saluto.
Flavio Gori.

Lettera 36
Caro Dago, sono stato uno dei primi ad attaccare Berlusconi quando, per far piacere alla Lega, fece votare i suoi contro l'abolizione delle province, quella volta Bersani fece una grande stronzata astenendosi, mentre avrebbe potuto cavalcare la tigre. Con i vari provvedimenti sulla finanziaria la mia delusione è stata enorme poiché ha colpito solo
i redditi fissi senza toccare i super ricchi ed i grandi evasori. Sarebbe lungo elencarti quello che avrebbe potuto fare e non ha fatto e per questa ragione ho sempre
auspicato di andare al più presto alle elezioni.

Dimettendosi dopo l'approvazione della legge sulla stabilita, ha preso una decisione saggia poiché dopo si dovrà andare al voto senza ricorrere a governi transitori che sarebbero dei governicchi. Quello che mi ha procurato tristezza e stizza è nel vedere persone che l'hanno osannato ed utilizzato, Carlucci, Mannino, Versace ecc abbandonarlo nel momento di difficoltà. In parte è colpa sua perché si è circondato di tante mezze calzette e di molti yes man.

MAURIZIO SACCONI CON SANTO VERSACE E COMPAGNA

Chiaramente anche se avesse superato la prova di stasera, avrebbe dovuto dare le dimissioni poiché non era più nelle condizioni, nell'interesse dell'Italia, di rimanere. Sarebbe però stata un'uscita diversa. Se avesse fatto quello che ci aveva promesso sarebbe stato ricordato come un buon statista, mentre passerà alla storia come il leader del bunga bunga o della patonza. Questo non lo merita. Onore al perdente.
Annibale Antonelli

Lettera 37
caro Dago anche tu sei dei loro ! Negli Stati Uniti si mettono in galera gli evasori perchè le tasse sono al 25% e quindi se anche in Italia il popolo venisse tassato con tali aliquote, e non il 45% ed oltre , sarebbe giusto mettere in galera. Io metterei in galera invece tutti coloro che ne hanno fatto cattivo uso sciaquando a destra e manca e poi trovano corretta una pensione di 380 euri al mese per i poveri cristi che li hanno mantenuti ! I pensionati dipendenti che han pagato tutta la vita tasse esagerate, senza una lira di evasione, dovrebbero venir tassati nella pensione al massimo un 10% ! Ieri sera a porta a porta il caro Letta Pd ha inventato la detrazione fiscale di tutte le fatture che le famiglie pagano , che bravo ! I paesi civili lo fanno da 200 anni !

fisco

Una riforma elettorale dovrebbe contenere questo obbligo: tutti coloro che desiderano servire il paese devono avere un lavoro, professionisti o dipendenti, e dopo una legislatura si va a casa, senza il premio di rinserimento e senza vitalizio, gli si pagano i contributi previdenziali che pagavano lavorando e poi riprenderanno a pagarseli loro. Portaborse kaput ! Mense barbieri spacci ministeriali annullati e le auto al massimo una panda ! I generali hanno chiesto le Maserati blindate, una panda e se han paura d'essere colpiti facciano i Sergenti che non li ammazza nessuno ! Scorte per nessuno, se han la coscienza sporca e temono d'essere oggetto di attentati, ed hanno paura cambino mestiere e stiano a casa loro e si facciano un orto nel giardino ! Tutta quella gente non si rende conto cosa significa tirare la carretta e vive oltre le nuvole, bisogna riportarli giù ! Ciao Dago

 

 

L’ARTIGLIO DELLA PALOMBA - DOBBIAMO RINGRAZIARE LA CASTA DEI BUROCRATI DI BRUXELLES PER LA CRISI

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Barbara Palombelli per "Il Foglio"

BARBARA PALOMBELLI

Riepiloghiamo. Chi ha case, se la vedrà con il ritorno dell'Ici e una bella patrimoniale. Chi ha soldi sul conto, incontrerà un prelievo notturno come nel 1992. Chi ha titoli, obbligazioni e Buoni del tesoro è già stato ridotto al lumicino ma certamente dovrà aspettare molto per vendere e/o rientrare di una parte delle quote investite. Chi ha reddito dovrà svenarsi in tasse e contributi di solidarietà.

fisco

Chi ha lavoro - probabilmente - lo perderà e comunque si sentirà meno sicuro. Chi ha un'attività, subirà la concorrenza spietata di una liberalizzazione necessaria e selvaggia. Chi cerca lavoro, faticherà di più a trovarlo, guadagnerà meno dei suoi predecessori, forse non lo troverà neppure. Chi vorrà mettere su una ditta in proprio si sentirà dire dalle banche che i soldi non ci sono. In compenso, chi cercherà di espatriare troverà che - tanto in Europa che negli Stati Uniti - tutto quanto descritto è già compiuto e laggiù si sta molto peggio che qui, e non solo al ristorante.

ILONA CICCIOLINA STALLER - Copyright Pizzi

Nonostante tutto, siamo pronti. Meglio la mazzata dell'agonia, meglio la botta secca e la ripartenza di una molle attesa passiva. I sacrifici li faremo, eccome. Fosse per me, tuttavia, metterei una condizione. Vorrei vedere in faccia, anche in foto, alcuni personaggi. Vorrei sapere - quando sarò, come tutti gli italiani, più insicura e più tassata - chi ringraziare. Nel disastro finanziario mondiale, europeo e nazionale, ci sono motivazioni e protagonisti che sfuggono ai più.

Certo, i governi nazionali ci hanno fatto indebitare. Certo, la pensione a Cicciolina e l'onorevole che porta la moglie in autoblu hanno fatto la fortuna di tanti cronisti e andavano denunciati con il dovuto cipiglio. Ma se volessimo essere seri e adempiere al nostro ruolo, dovremmo anche raccontare al pubblico che una quindicina di anni fa certi signori molto compunti e molto pagati (più di Cicciolina) chiusero un occhio sui conti falsi della Grecia, in corsa per le Olimpiadi di Atene 2004.

Commissione Europea

Magari, chissà, quei signori sono ancora lì, a Bruxelles, in quei palazzi di vetro che incutono rispetto e sono invece abitati da bookmaker simili a quelli del film "La stangata". Sempre quei signori, anni dopo, fecero dei gran pasticci con fusioni bancarie, controllarono poco le acquisizioni e lo shopping delle nostre banche ex pubbliche all'est. Persero di vista il loro ruolo, ricordate?

LORETTA NAPOLEONI

Qualcuno li chiamava i mastini dell'euro, invece erano gattoni piuttosto ciechi e molto accomodanti. La casta europea dei banchieri e dei controllori non controllanti vorrebbe - da ora in avanti - governare il mondo, non solo l'Europa. Se ne sono accorte, con grande anticipo, due donne: Ida Magli, antropologa ("Contro l'Europa", 1997, La dittatura europea, 2010, entrambi Rizzoli) e Loretta Napoleoni, economista ("Il contagio", 2011, Rizzoli).

Nei loro saggi dimostrano che una soluzione alternativa ci sarebbe. Se volessimo... potremmo salvare i nostri risparmi e le nostre aziende dai diktat tedeschi. Come? Affrontando un default guidato e controllato. Come fecero l'Argentina prima e l'Islanda poco tempo fa. Una follia? Potrebbe essere ancora più da pazzi consegnare i nostri sacrifici nelle manine eleganti di quei burocrati anonimi e sconosciuti che ci hanno catapultato in questa tragedia.

Ida Magli

 

FLASH! MARIO MONTI PRONTO A GUIDARE IL GOVERNO DI UNITA'. SINISCALCO ALL'ECONOMIA, GIANNI LETTA RESTA SOTTOSEGRETARIO

NEI PALAZZI DELLA POLITICA SI GIRA IL REMAKE DI UN VECCHIO FILM “IL MUCCHIO SELVAGGIO”

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1- REMAKE
Jena per La Stampa -
"Nei palazzi della politica è in lavorazione il remake di un vecchio film "Il mucchio selvaggio"

Napolitano

2- IL CAVALIERE PRONTO A LASCIARE EX AN E LEGA FANNO RESISTENZA
DENTRO IL PDL C'È GIÀ CHI SI ORGANIZZA PER EVITARE UN'EMORRAGIA DI VOTI VERSO IL CARROCCIO
Amedeo La Mattina per La Stampa

MARIO MONTI ALBERTO NAGEL

Bossi ha saputo che Berlusconi si stava orientando verso un governo Monti dalle agenzie. Non era stato informato e questo ovviamente non gli è piaciuto proprio. Per cui in serata è andato a Palazzo Grazioli con l'intenzione di rompere e passare all'opposizione. Dei calcoli del Cavaliere, della deflagrazione del Pdl, non gliene frega niente. E gira la voce che lo stesso Tremonti si schiererà con il Senatur.

BERLUSCONI NAPOLITANO

Ma le preoccupazioni di Berlusconi sono tante in questi giorni. Del resto sta decidendo come uscire dalla scena politica con l'onore delle armi o come resistere e difendersi. Ciò che maggiormente ieri l'ha choccato è stato il crollo del 12% di Mediaset in Borsa. Un peso di 350 milioni sull'azienda di famiglia, che sale a 450 se calcolati due giorni di scivoloni a Piazza Affari.

Napolitano - Monti

Un dato nerissimo che a quanto pare avrebbe fatto riflettere anche Confalonieri che solo l'altro giorno ad Arcore, insieme ai figli del premier, aveva consigliato all'amico di sempre di non dimettersi, mai e poi mai. Mentre ieri aveva cambiato idea: in fondo un governo di larghe intese non sarebbe male; metti che ti fanno una legge contro l'impero televisivo.

Così come non è passata inosservata la dichiarazione di Ennio Doris, socio in Mediolanum della Fininvest, che si è già convertito alla bontà di un esecutivo di transizione di tipo tecnico. Alla fine un'osservazione del Cavaliere ai suoi più stretti collaboratori la dice lunga. «Oggi le mie aziende valgono meno dei debiti che hanno».

Elkann Monti

Insomma, nelle scelte di Berlusconi c'è anche questo. Rimanere fuori dai giochi, con una frana di parlamentari del Pdl verso nuovi equilibri politici, potrebbe significare un grave danno economico, oltre che politico. Un danno che deriverebbe se intralciasse una soluzione che mette l'Italia al riparto dalla voragine degli spread e della Borsa.

MARIO MONTI

Ecco perché avrebbe aperto all'ipotesi Monti. Ma il suo problema si chiama Bossi. Sono molti i ministri che gli chiedono di mettere in conto anche una rottura con il Carroccio che aprirebbe uno scenario diverso: una potenziale alleanza elettorale con i centristi di Casini.

Il dilemma di Berlusconi è grande, ma ha capito il pericolo che corre. Nel vertice di ieri sera con lo stato maggiore della Lega ha cercato di convincere gli alleati a rendersi disponibili a un esecutivo tecnico e di breve durata per approvare le misure europee. Con quanta convinzione l'abbia fatto non è dato saperlo. Anzi chi spinge per un governissino teme che il capo cambi idea, ancora una volta. E che vada in fumo il lavoro per convincerlo a sostenere Monti fatto da Gianni Letta e da Angelino Alfano.

MONTI

La maggior parte del Pdl (contrari tutti gli ex An, Sacconi, Brunetta e Romani) spinge per imboccare questa strada, anche a costo di un divorzio con Bossi. Non è accettabile, per questa maggioranza del partito, perdere decine di parlamentari e regalarli al Terzo Polo. Berlusconi vorrebbe un esecutivo tutto tecnico.

Non considera possibile che ministri del Popolo della libertà siedano accanto a quelli del Pd. «Sarebbe la morte del bipolarismo e il ritorno al consociativismo che ha prodotto quel debito pubblico: la vera causa dei problemi che abbiamo oggi. Infatti gli eventi di questi giorni, l'aggressione del mercati, l'assalto all'euro, dimostrano che il problema non sono io».

vendola-la direttrice ASL di bari Lea Cosentino

Ma la soluzione tutta tecnica non piace a molti attuali ministri: come fai a mettere un tecnico in ogni casella; va bene Monti alla presidenza del Consiglio, va bene magari Amato o Saccomanni all'Economia, ok Gianni Letta riconfermato a sottosegretario alla Presidenza. Ma poi è necessario che ci siano anche politici, altrimenti non regge. Poi ci sono gli altri del Pdl che si preparano a passare all'opposizione per non lasciare a Bossi una prateria di consensi. «Il primo sarò io - dice Rotondi - farò un gruppo autonomo. E con me ci saranno molti altri, così Berlusconi avrà una parte dei parlamentari in maggioranza una parte all'opposizione», ironizza il ministro per l'Attuazione del programma.


2- DI PIETRO E VENDOLA INSISTONO SUL VOTO "MONTI? NON SI COMPRA A SCATOLA CHIUSA" - L´EX PM: "ANDARE AL GOVERNO AD INGOIARE ROSPI? PERCHÉ? CON CHI? E PER FARE COSA?"
Annalisa Cuzzocrea per la Repubblica

Napolitano - Berlusconi GIANFRANCO ROTONDI E MOGLIE AL BAGAGLINO

Cupo e pensieroso. Così appare Antonio Di Pietro nelle ore che seguono la caduta di Silvio Berlusconi. L´ex magistrato, l´eterno nemico, appare spiazzato come e più del Pd. La scelta del governissimo non gli piace per niente. Lo ha detto subito. Lo ripete a ora di pranzo al Tg1: si vada a elezioni anticipate, qualsiasi altra soluzione è «un inciucio che serve solo a rimanere attaccati alla poltrona».

Poche ore più tardi, in Transatlantico, è più cauto: «Per ora diciamo no a qualcosa che non c´è, che non sappiamo da chi verrà guidato, da chi verrà sostenuto e per fare cosa». A sera infine, dopo la nomina di Mario Monti a senatore a vita, dopo che la nascita di un governo guidato dall´ex commissario europeo diventa qualcosa più di una voce, il leader dell´Italia dei Valori spiega a Repubblica: «A scatola chiusa non prendiamo niente. Da parte nostra ci sono grande rispetto e stima per il professor Monti, per il senatore Monti, ma così come non accettiamo le misure di macelleria sociale che ha in mente il governo, non le accetteremo da lui perché ha la faccia pulita».

ANTONIO DI PIETRO

Di Pietro non crede che a un governissimo con tutti dentro abbia senso arrivare: «Le soluzioni a 360 gradi non funzionano, noi siamo per il sistema bipolare. Andare al governo a ingoiare rospi? E perché mai? Con chi? Per fare cosa?».

E´ qui, che la foto di Vasto sbiadisce. L´emblema dell´accordo con Bersani e Vendola ha bisogno - per restare nitido e fermo - che ci sia intesa sui passi da compiere, condivisione sulle misure necessarie a combattere la crisi. Di Pietro dice chiaro: cominciamo col tagliare i costi della politica e della casta, che sono strutturali. E´ da lì che si parte, non da pensioni e licenziamenti.

bersani-di pietro

Altrettanto chiaro il messaggio che arriva da Sinistra Ecologia e Libertà. Vendola è in Cina, i suoi tengono a dire di non sottovalutare affatto la crisi, ma di non credere che - in alcun modo - il governo tecnico possa essere la medicina giusta. Gennaro Migliore è cauto: «C´è bisogno di avere il massimo senso di responsabilità». Quindi, Sel valuterà passo passo le decisioni del presidente Napolitano, le rispetta, apprezza la mossa di ieri - l´accelerazione impressa alle dimissioni del premier - ma ritiene che per rispondere a una crisi del genere serva un governo che duri cinque anni.

Se mai ci fosse un governo di salvezza nazionale, poi, sarebbe inaudito - secondo Vendola e compagni (o amici come preferisce dire lui) - che arrivasse alla fine della legislatura con Sel fuori dal Parlamento. E dovrebbe fare subito l´unica cosa a questo punto ineludibile: mettere una tassa sui patrimoni.

rutelli, casini

Alla patrimoniale il Pd è ormai vicino, e lo stesso vale per Di Pietro, ma prima dei contenuti viene lo strumento. E il governo di salvezza nazionale - che strappa a metà la foto di Vasto - vede il Pd giocare un´altra partita.

dipietro bersani

3- DAGOREPORT
Boatos. Gianfranco Rotondi si dimette da ministro e da deputato. Una decisione clamorosa che sarà annunciata oggi alle 12 nel corso di una conferenza stampa a Montecitorio, maturata nella tarda serata di ieri per l'ipotesi del governo Monti che avanza. Il ragionamento di Rotondi è questo: è in atto un'operazione che non ha nulla di politico, che anzi prescinde dalla politica, contro Berlusconi 'costretto' ma non convinto ad accettare l'esecutivo Monti e che porterà il Pdl a sfracellarsi.

Umberto Bossi

Per Rotondi serve un gesto simbolico che risvegli la coscienza degli italiani. Che la mossa di Rotondi sia L'inizio della fine del Pdl? Pare che la clamorosa decisione potrebbe portare alla costituzione di gruppi a Camera e a Senato che darebbe così filo da torcere a Monti e farebbe storcere il naso a Napolitano. Si prevede una slavina non solo nel Pdl ma anche dalle parti del centro-sinistra dove gli scontenti e i delusi sono in tanti per la piega presa dalla crisi

Napolitano - Monti

 

DRAMMA IN BORSA, MOSSA DEL COLLE: IN CAMPO MONTI - BLITZ DEI POTERI FORTI - I TASSI DEI BTP OLTRE IL 7%

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Il Velino.it

Napolitano - Monti

CORRIERE DELLA SERA - In apertura: "Governo, verso l'incarico a Monti". Di spalla: "I tassi dei Btp oltre il 7%. Obama: fiducia nell'Italia". A destra: "Dizionario politico delle fedeltà tradite". A destra quattro boxini: "Frattini: urne? No, bisogna salvare il paese"; "Le baruffe tra Brunetta e Tremonti"; "Quattro mosse per difendere i risparmi" e "Per le banche un conto più pesante". Al centro: "L'europeista a difesa del rigore". L'editoriale di Ferruccio de Bortoli: "Possiamo farcela". Il retroscena: "Così il Colle rassicura Bruxelles". In basso: "Gli amici veri? Sono due a testa". Boxino a fondo pagina: "Trenta sotto zero a 4 mila metri. L'inutile riparo dei due alpinisti".

LA REPUBBLICA - In apertura: "Dramma in Borsa, in campo Monti". Editoriale di Massimo Giannini: "La svolta del Quirinale". A destra: "Btp, giornata da incubo, lo spread vola a quota 575". Al centro: "Professore dell'euro in stile anglosassone". Sempre al centro: "Il Cavaliere: è finita la Seconda Repubblica". In basso: "I paperoni americani che non parlano inglese". A destra in basso: "Balotelli, il bad boy costretto a essere leader". A destra più in alto: "‘Vendiamo l'Italia, è al punto di non ritorno'".

Napolitano - Berlusconi

LA STAMPA - In apertura: "Mossa del Colle: spunta Monti". Editoriale di Mario Calabresi: "L'antidoto al crollo del sistema". In alto a sinistra: "Casini: ora tutti siglino l'armistizio". In alto al centro: "La politica torna ai vecchi riti". In alto a destra: "Mediaset affonda. ‘Silvio fermati'". Al centro interviste: "Veltroni: ‘è perfetto'" e "Bill Clinton: ‘tagli subito'". Al centro: "Stipendio all'80% agli statali in esubero". A destra intervista di Gianni Riotta a Tony Blair: "‘Dio è l'idea per affrontare le crisi'". Più in basso a destra: "Trovati morti i due alpinisti sul Bianco". In basso a sinistra: "Quel segnale che l'Ue attende". In basso al centro: "Solo 12 ministri tecnici". In basso: "Una vita con B".

IL GIORNALE - In apertura: "Blitz dei poteri forti". Fotonotizia: "Il bocconiano amico delle banche". Editoriale di Vittorio Feltri: "Borse e Btp vanno ko. Ma il problema non era solo Silvio?". In basso a sinistra: "L'offerta del Cav: ‘Se serve al Paese lascio subito'". In basso al centro: "Voto per voto tutte le possibili maggioranze". In basso più a destra: "Bossi si sfila, la Lega è già all'opposizione". In basso Marcello Veneziani: "E ora andiamo al vuoto anticipato".

GIANNI LETTA

LIBERO - In apertura: "Qui viene giù tutto". Editoriale di Maurizio Belpietro col titolo di apertura. Di spalla editoriale di Franco Bechis: "Sinistra sbugiardata. Non era Silvio il bersaglio dei mercati". Al centro più in basso: "L'epoca del Cav tramonta ma lui non ha alternativa". A centro pagina più a destra: "Rivolta tra gli azzurri: no ai tecnici, sì al voto". Fotonotizia al centro: "L'Italia affonda e loro sghignazzano".

IL SOLE 24 ORE - In apertura: "Fate presto". A sinistra: "BTp al 7,25%, spread record: il caso Italia affonda le Borse". A destra: "Governissimo, Berlusconi apre. Monti è in pole position". Commento di Luigi Zingales: "Se il patriottismo fa male". Il punto di Stefano Folli: "La riserva della Repubblica".

IL MESSAGGERO - In apertura: "Governo, verso l'incarico a Monti". L'editoriale di Stefano Cappellini: "La cura che serve al Paese". A destra in alto: "È già cominciato il toto-ministri". Sempre a destra commento di Carlo Fusi: "Il nuovo divorzio tra Silvio e Umberto". Al centro: "Crolla la Borsa, spread da record". A destra: "Art. 18, è giallo. Sì a mobilità per gli statali". Fotonotizia al centro: "Sciopero selvaggio, metropolitana in tilt". A sinistra in basso: "Roma, agguato in centro". In basso al centro: "La Figc: ‘Lotito va sospeso'". A destra in basso: "Quante citazioni senza padrone, il plagio sul web è gioco di massa".

BOSSI UMBERTO

IL TEMPO - In apertura: "Il Colle lancia Monti. Berlusconi ci sta". L'editoriale di Mario Sechi: "La politica perde il primato". A destra commenti: "La strategia Zapatero e la bufala dello spread"; "L'Ue chiede misure già varate dall'Italia" e "L'eredità del Cavaliere: destra e cambiamento". Fotonotizia con commento di Francesco Damato: "Il bocconiano ora è meno tecnico". In basso: "Ancora far west a Roma. Un ferito".

L'UNITA' - In apertura la fotonotizia: "L'uomo del Colle". In alto: "Bersani: ‘Noi siamo pronti'". L'analisi di Paolo Guerrieri: "Non c'è tempo da perdere". A sinistra il commento di Michele Prospero: "I cavalieri del polverone". A sinistra in basso: "Niente fondi. Il governo chiude il museo delle stragi nazifasciste". In basso. "Minaccia all'Iran: distruggeremo Israele". In basso a destra: "Com'era global l'homo sapiens".

La Padania 10 Novembre

IL FATTO QUOTIDIANO - In apertura: "Tempo scaduto". Editoriale di Marco Travaglio: "Le ultime volontà". Al centro: "Finalmente se ne va ma è davvero finita?". Editoriale di Paolo Flores d'Arcais: "Finale col trucco". In basso: "Big Luciano contro tutti (Juve inclusa): tremenda vendetta". Sempre in basso: "Chi controllava Finmeccanica? Il faccendiere Cola".

 


BERLUSCONI FINITO, CRISI FUORI CONTROLLO - ATOMICA, RUSSIA APPOGGIA IRAN - NEUTRINI, “PROBABILE ERRORE”

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Dagoreport

TAZ TIMES

1 - THE NEW YORK TIMES - In apertura, "I timori per l'euro si estendono all'Italia mentre la crisi del debito si aggrava" - Al centro, "L'avvocato di Cain invita le donne che accusano il repubblicano a ‘pensarci due volte'" - In basso, "Il capo di Google Larry Page lavora per rimettere in carreggiata il colosso"

2 - THE WALL STREET JOURNAL - "I timori per l'Italia agitano gli investitori di tutto il mondo"

3 - THE GUARDIAN - In apertura, "Dentro la zona-rischio: la crisi dell'euro va fuori controllo" - In basso, "'Il capo dell'agenzia delle frontiere vincerà la causa contro il segretario all'Interno May" - In alto, "Dieci domande a cui James Murdoch dovrebbe rispondere"

4 - THE INDEPENDENT - In apertura, "Contagio: il virus della crisi ora attacca l'Italia"

5 - THE TIMES - In apertura, "Alla Chiesa viene chiesto di lasciare il controllo delle scuole" - Di spalla, "Uscita di scena anticipata per Berlusconi mentre i costi del debito schizzano" - In alto, "Nancy Dell'Olio: Io e Silvio"

LIBE MONDE

6 - FINANCIAL TIMES - In apertura, "Una crisi di fiducia mette alla prova l'Italia" - In basso, "Rothschild chiede un'operazione-pulizia in PT Bumi"

7 - DAILY MAIL - In apertura, "Fissando l'abisso. Economia italiana in crisi, Francia sotto pressione e timori di una seconda recessione per il Regno Unito"

8 - THE SUN - In apertura, "Where there's a Wills... Il principe William costringe la Fifa a fare marcia indietro sul papavero"

9 - THE DAILY MIRROR - In apertura, "We Wills remember them. Il principe William furioso costringe la Fifa a fare marcia indietro sul bando al papavero"

10 - DAILY EXPRESS - In apertura, "Camilla: Non voglio essere Regina. Dietro la sua decisione, il rispetto per Diana"

11 - LE FIGARO - In apertura, "Zona euro, stato d'allerta sull'Italia" - "Sarkozy, omaggio al generale de Gaulle" - Al centro, "Parigi-Berlino: inchiesta sulla nuova relazione" - In alto, "Auto, la rinascita di Gm"

EXPRESS FIGARO

12 - LIBÉRATION - In apertura, "Ciao! La fine di un'era di scandali per l'Italia"

13 - LE MONDE - In apertura, "Sipario! Berlusconi si rassegna a lasciare il potere" - "Squarcini e l'ombra della malavita corsa" - Al centro, "L'Iran e la bomba atomica: l'Onu mette in fila le prove" - "Tra l'Ump e il Ps comincia la guerra del mondo scolastico"

14 - LES ECHOS - In apertura, "Euro, paura del caos" - In basso, "Sondaggio: Sarkozy in forte crescita di consensi"

15 - LA TRIBUNE - In apertura, "L'Italia infiamma la zona euro" - In basso, "Attali: È inutile accanirsi sulla tripla ‘A'" - "Il pianeta resta troppo dipendente da carbone e petrolio" - "Apple vince la guerra contro Flash" - In alto. "Air France-Klm torna in rosso nel 2011"

16 - EL PAIS - In apertura, "Merkel e Sarkozy ridisegnano l'Eurozona" - In basso, "Lo sgretolamento dell'Italia minaccia l'economia mondiale"

ABC ECHOS

17 - ABC - In apertura, "L'Italia avvicina l'Europa al baratro" - In basso, "Sergio Bertolucci del Cern: Probabile che sui neutrini sia stato commesso un errore"

18 - EL MUNDO - In apertura, "La sfiducia in Berlusconi affonda l'Italia e punisce la Spagna" - Di lato, "Il Pp promette di aumentare le pensioni"

19 - BILD - In apertura, "Un tedesco di 22 anni vince 6,3 milioni di euro a poker"

20 - TAZ.DIE TAGESZEITUNG - In apertura, "Finito. Il ritiro di Berlusconi dalla politica. Stavolta per sempre?"

21 - DIE WELT - In apertura, "Armi nucleari: la Russia appoggia l'Iran"

 

PRIMA CHE DA NAPOLITANO (CHE VOLEVA AMATO), MONTI È STATO IMPOSTO DALLA MERKEL CON L’APPOGGIO DI SARKOZY

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Roberto Sommella per MF

Mario Monti

Mario Monti über alles. O almeno in Germania. Sarebbe stata proprio la cancelliera Angela Merkel, in alcuni colloqui riservati degli ultimi giorni a rivelare questo auspicio, parlando con alcuni autorevoli esponenti dell'economia italiana.

Merkel, secondo quanto riferito da fonti diplomatiche a MF-Milano Finanza, avrebbe fatto il punto della situazione sull'Italia durante questi summit e, forte anche dell'appoggio di Nicolas Sarkozy, si sarebbe lasciata andare a una previsione che suona tanto di indicazione: se l'Italia vuole rispettare la tabella di marcia e salvare l'Eurozona deve far sì che, una volta caduto il governo di Silvio Berlusconi, il capo dello Stato affidi un incarico tecnico-politico al presidente della Bocconi, l'unico in grado di riportare all'autorevolezza perduta il Paese. Se fosse davvero così, e le fonti consultate sono molto autorevoli, sarebbe scoperto il gioco che si sta facendo dalle parti di Parigi e Berlino.

Scalzato dalla sella il Cavaliere, le diplomazie franco-tedesche hanno paura che l'Italia precipiti nel baratro dell'indecisione politica e che si arrivi nel 2012 a elezioni anticipate senza avere varato nessuna riforma di quelle annunciate dal governo di centrodestra. Una prospettiva che viene definita, sempre da questi fonti, «catastrofica» per le stesse sorti dell'euro.

SARKOZY E MERKEL

Serve un esecutivo che porti a compimento le misure di contenimento della spesa, rispetti gli impegni inseriti nella lettera alla Ue presentata da Berlusconi (e rimarcati nella nuova missiva di Bruxelles in cui si chiedono nuove manovre come emerge dall'articolo a pagina 2) e approvi la legge di Stabilità garantendo il pareggio di bilancio nel 2013.

Un programma lacrime e sangue che attualmente, ragionano ancora a Berlino, solo un governo di salvezza nazionale potrebbe provare a garantire. Ecco perché Merkel confida moltissimo, e non ha mai perso occasione per sottolinearlo, nell'opera di Giorgio Napolitano, il vero regista dell'operazione, unico interlocutore considerato «autorevole e affidabile» dalla Germania.

E se qualcuno avesse voluto la conferma di quanto sostenuto da semplici fonti, questa è arrivata ieri in serata. A mezzo stampa. Il quotidiano tedesco Handelsblatt nel commentare le difficoltà di Berlusconi sul Rendiconto dello Stato ha scritto chiaro e tondo: «Adesso è solo necessario con urgenza un nuovo inizio con un governo credibile, vale a dire senza Berlusconi. I mercati finanziari hanno bisogno di un pretesto, per valutare diversamente un Paese e questo pretesto arriverebbe al meglio da una nuova figura al vertice del governo, nel migliore dei casi con la presenza di un autorevole tecnico».

Napolitano

Un identikit fin troppo calzante con la figura di Mario Monti. D'altronde, che l'Italia fosse un sorvegliato speciale dell'Europa, del Fondo monetario internazionale e della Bce era sotto gli occhi di tutti e uno sbocco di questo genere è stato di fatto già auspicato a fine
ottobre dopo il vertice europeo.

In quei giorni, dopo la missione a Bruxelles di Berlusconi, i leader dell'Eurozona furono molto chiari: «Accogliamo con favore i programmi dell'Italia sulle riforme strutturali per rafforzare la crescita e per la strategia di consolidamento fiscale, così come delineate nella lettera inviata ai presidenti del Consiglio europeo e della Commissione e chiediamo all'Italia di presentare urgentemente un ambizioso calendario per queste riforme».

berlusconi merkel

Merkozy e gli altri 15 colleghi invitavano poi l'Italia «ad attuare le riforme strutturali per aumentare la competitività riducendo i vincoli burocratici», rivedendo le regole su licenziamenti e pensioni «entro la fine del 2011».

La Commissione europea, che da oggi sarà presente con i suoi emissari in Italia, dovrà infine «presentare una valutazione dettagliata delle misure e monitorarne l'attuazione. E le autorità italiane dovranno fornire tempestivamente tutte le informazioni necessarie per tale valutazione». Solo rileggendo le conclusioni del vertice europeo del 27 ottobre scorso si capisce quanto sia stringente il cappio al collo del prossimo esecutivo che si insedierà a Palazzo Chigi (se così sarà) e quanto siano chiare le aspirazioni tedesche per un gabinetto tecnico a Roma.

Ma chi sono gli uomini che potrebbero affiancare Monti nel ruolo di ministri? Per ora si fa il nome di Guido Tabellini, rettore dell'Università Bocconi, di Francesco Giavazzi, di Giuliano Amato e di Fabrizio Saccomanni, come rivelato da Italia Oggi. Ma incasellarli in precisi ministeri è un esercizio duro anche per i manovratori di Berlino.

 

MONTI PORTA BENE? MILANO (1,4%) E ATENE (1,8%) IN RIALZO, SPREAD IN LEGGERO CALO

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1. BORSA: EUROPA RIDUCE CALO, MILANO (+1,4%) E ATENE IN TESTA...
(ANSA) -
Procedono in calo, ma al di sopra dei minimi, le principali borse europee, che in apertura hanno risentito del tonfo di Wall Street della vigilia e della chiusura pesante in Asia, con Hong Kong che si è fermata al -5,25%.

Mario Monti

Londra cede lo 0,85%, Parigi lo 0,48% e Francoforte lo 0,65%, mentre Milano procede in rialzo (+1,4% a 15.299 punti) insieme ad Atene (+1,86%). Bene le banche con National Bank of Greece (+9,36%), Alpha Bank (+7,21%), Unicredit (+4,38%) e Intesa Sanpaolo (+2,44%), mentre scivolano Dexia (-6,45%) e Credit Agricole (-2,93%).

Di seguito, gli indici dei titoli guida delle principali borse europee. - Londra -0,85% - Parigi -0,48% - Francoforte -0,45% - Madrid -0,09% - Milano +1,40% - Amsterdam -0,48% - Stoccolma -0,06% - Zurigo -0,79% - Atene +1,86%.

2. SPREAD BTP SOTTO 550 PUNTI, FRANCIA RECORD OLTRE 160...
(ANSA)
- Si raffredda lo spread Btp-Bund che torna sotto la soglia dei 550 punti base (547) con il tasso di rendimento del decennale italiano in calo al 7,21%. E la fuga verso il porto sicuro dei Bund tedeschi mette sotto pressione anche i titoli degli altri Paesi dell'area, a partire dal record negativo della Francia: il differenziale tra titoli decennali di Francia e Germania ha superato i 160 punti base mentre continua ad avanzare lo spread dei Bonos spagnoli che viaggia sui 414 punti.

borsa_valori_hong_kong

3. BORSA: TEMPESTA RAGGIUNGE ASIA; TOKYO -2,9%, HONG KONG -5%...
(ANSA)
- La tempesta finanziaria con epicentro l'Italia si è spostata in Oriente, colpendo le borse di Asia e Pacifico, che hanno replicato nelle prime ore di questa mattina il risultato negativo di Wall Street e dell'Europa, amplificandolo. Tokyo ha lasciato sul campo il 2,9%, Sidney il 2,35% ed Hong Kong, ancora in fase di contrattazioni, cede il 5,1%. Sui mercati orientali si è creata una vera e propria miscela esplosiva, che ha messo insieme le preoccupazioni sull'Italia con il calo degli ordini di macchine per l'industria in Giappone, il rallentamento delle esportazioni cinesi ed il quinto ribasso consecutivo delle quotazioni delle materie prime; il rame è sceso del 3% e la gomma del 7,3%.

wall street

Risultato: a Tokyo, oltre al nuovo tracollo di Olymmpus (-17,12%) alle prese con i conti truccati nel 2008, il produttore di pneumatici Yokohama ha ceduto il 7,87%, Toshiba il 6,65% e Toho Zinc il 5,75%. Effetto conti semestrali su Jgc (-10,08%) e Chioyoda (-6,92%), scivolone di Inpex (-6,2%), più cauta invece Toyota (-1,69%). Sotto pressione ad Hong Kong, ancora aperta, l'immobiliare New World (-8,65%) e la banca anglo-cinese Hsbc (-8,84%), mentre il colosso dell'export tessile negli Usa Li & Fung cede il 6,5%. Difficoltà a Seul per Lg (-11,27%), Woori Finance (-7,34%) e Hyundai Motor (-5,74%), mentre a Sidney sono scivolati gli estrattivo-minerari Fortescue (-8,04%), Murchinson (-6,9%) e Rio Tinto (-2,64%).

Di seguito, gli indici dei titoli guida delle principali borse di Asia e Pacifico. - Tokyo -2,91% - Hong Kong -5,16% (seduta in corso) - Shanghai -1,80% - Taiwan -3,35% - Seul -4,94% - Sidney -2,35% - Mumbai chiusa per festività - Singapore -3,35% (seduta in corso) - Bangkok -0,54% - Jakarta -2,75% (seduta in corso).

4. BCE: SE NECESSARIO PAESI VULNERABILI SIANO PRONTI A MISURE AGGIUNTIVE...
Radiocor
- I Governi dei paesi che sono oggetto di programmi di aggiustamento congiunti Ue-Fmi, nonche' i governi dei paesi 'particolarmente vulnerabili' si dovrebbero tenere pronti 'ad adottare ogni misura aggiuntiva che si rendesse necessaria'.

borsa di milano

Lo scrive la Bce nel bollettino mensile di novembre esortando, allo stesso tempo, i Governi di tutti i paesi dell'area dell'euro, con riferimento alle politiche di bilancio, a 'dimostrare la ferma determinazione a onorare pienamente quanto sottoscritto a nome dei rispettivi Stati sovrani' e 'dare piena attuazione quanto prima possibile alle misure necessarie al risanamento dei conti pubblici, al conseguimento di sistemi pensionistici sostenibili, nonche' al miglioramento della governante'.

5. MORNING NOTE: L'AGENDA DI GIOVEDI' 10 NOVEMBRE...
Radiocor -
Milano: in occasione della quotazione sul mercato Aim Italia di TerniGreen, cerimonia con presentazione introduttiva.

CDA A2A (Consiglio di Gestione), Autogrill, Banca Popolare di Milano, Brembo, Mondadori, Parmalat, Telecom Italia, Mps.

Milano: convegno organizzato da Intesa Sanpaolo e Pambianco 'Moda & Lusso. La sfida della crescita dimensionale'. Partecipano, tra gli altri, Gaetano Micciche', direttore generale Intesa Sanpaolo; Raffaele Jerusalmi, a.d. Borsa Italiana.

Milano: convegno annuale di Osservatorio Asia 'Terra e acqua. La risposta asiatica alla scarsita''. Partecipano, tra gli altri, Pier Andrea Chevallard, segretario generale Camera di Commercio di Milano; Alberto Forchielli, presidente Osservatorio Asia.

BORSA DI FRANCOFORTE

Roma - la commissione Bilancio del Senato esamina il maxiemedamento alla legge di stabilita'.

Roma - firma del Protocollo d'intesa sulla sicurezza e sulla legalita', finalizzato alla prevenzione dei tentativi di infiltrazione della criminalita' organizzata nel sistema degli appalti pubblici. Partecipano, tra gli altri, Roberto Maroni, ministro dell'Interno; Mauro Moretti, amministratore delegato di Ferrovie dello Stato; Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria.

Bruxelles: conferenza stampa di Olli Rehn per le previsioni economiche della Commissione Europea per i paesi Ue e per l'Eurozona.

6. MORNING NOTE: ECONOMIA E FINANZA DAI GIORNALI...
Radiocor
- CRISI: 'Fate presto': l'appello firmato dal direttore del Sole 24 Ore, Roberto Napoletano (Il Sole 24 Ore, pag. 1); BTp al 7,25%, BoT al 9%, spread-record: il caso Italia affonda le Borse (dai giornali); Governo: Berlusconi apre al Governo tecnico, Monti senatore a vita e' in pole position. Bossi: 'Noi stiamo fuori' (dai giornali); Marcegaglia: 'Siamo nel baratro. Governo di emergenza nazionale' (dai giornali); Lch alza i margini sul debito, vola lo spread (dai giornali); Difficile un intervento dell'Efsf. Il fondo non e' ancora potenziato, Italia troppo grande da salvare (Il Sole 24 Ore, pag. 18); Sbarcata in Italia la missione Ue .

MARIO DRAGHI

Il pressing degli ispettori (dai giornali); Un piano per mettere al sicuro le aste del Tesoro. La rete delle banche e il ruolo di Bankitalia (Corriere della sera, pag. 8); Mediaset crolla in Borsa (dai giornali) 'La fiducia teme il test dell'Italia', (Financial Times pag. 1, 2, 3); 'L'unica via per il recupero di Roma: una grande coalizione deve seguire alle dimissioni di Berlus coni' (Financial Times, pag. 10) 'I mercati barcollano mentre l'Italia cerca una via d'uscita' (Wall Street Journal, pag. 1, 6); 'Non c'e' modo di aggirare i rendimenti italiani' (Wall Street Journal, pag. 6)

DDL SVILUPPO: Misure anti-crisi, si chiude in 4 giorni, via libera entro sabato (dai giornali); Le misure: dismissioni, cessioni fino a 60 miliardi. Beni in cambio di titoli di Stato; In pensione a 67 anni nel 2026; Albi, societa' di capitale e prezzi liberi; Apprendisti a contributi zero; Accise sui carburanti piu' care; piu' mobilita' per gli statali (dai giornali)

GRECIA: Fumata nera per il nuovo Governo (dai giornali)

MADE IN ITALY: Confindustria, un piano per l'innovazione (dai giornali)

PIRELLI: Migliora i target, punta a raddoppiare la redditivita' in 4 anni. Pronto piano d'emergenza se la crisi peggiorasse (dai giornali)

UNICREDIT: L'aumento lunedi' al board. Ok parziale di Bankitalia ai cashes (dai giornali); I grandi soci allertati per un aumento tra 7 e 8 miliardi (dai giornali)

Credit Agricole e Generali logo

FINMECCANICA: Rinvia a lunedi' il cda sui conti (dai giornali); Le tangenti diventano 'zucchine', cosi' Finmeccanica pagava i politici. I verbali del super-consulente Cola: 'Guarguaglini sapeva tutto' (dai giornali)

MEDIASET: Banche e fondi allo scontro su Endemol (Il Sole 24 Ore, pag. 43)

ENEL: Paga l'effetto Robin Tax nei nove mesi, allo studio nuovi bond per 5 miliardi (dai giornali)

PMI: 'Reti e consorzi per competere', intervista a Vincenzo Boccia, presidente della Piccola Industria di Confindustria (Il Sole 24 Ore, pag. 34)

SEA: Per l'asta si parte da 385 milioni, via al nuovo bando per la vendita del 20 o del 30% degli aeroporti (dai giornali)

BPM: Lettera di Bankitalia sulla fusione Legnano-Alessandria (messaggero, pag. 25)

7. C.AGRICOLE: ESPOSIZIONE ITALIA RIDOTTA DI 2MLD A 6,74MLD III TRIMESTRE...
Radiocor
- Il gruppo Credit Agricole ha ridotto di 2 miliardi di euro l'esposizione netta consolidata sull'Italia nel corso dell'estate, portan dola a 6,74 miliardi di euro al 30 settembre da 8,72 miliardi al 30 giugno. Come emerge dalla documentazione sui conti del terzo trimestre, l'esposizione e' suddivisa tra 6,5 miliardi di portafoglio bancario e 208 milioni di portafoglio di trading contro 7,8 miliardi e 885 milioni rispettivamente a fine giugno.

La Banque Verte ha ridotto complessivamente del 21% l'esposizione ai cinque Paesi periferici della zona euro al 30 settembre, procedendo a un'ulteriore riduzione nel mese successivo. Al 31 ottobre scorso l'esposizione rispetto al 30 giugno era infatti ridotto del 27%. Verso la Spagna a fine settembre l'esposizione era stata ridimensionata a 1,5 miliardi da 1,79 miliardi tre mesi prima, verso il Portogallo a 676 milioni da 827 milioni, verso l'Irlanda a 177 milioni da 144 e verso la Grecia a 177 milioni da 329.

Sergio Ermotti

8. L´AUTUNNO CALDO DELL´ENERGIA...
Luca Pagni per "la Repubblica"
- Il dilemma è lo stesso ogni volta che si manifesta un autunno con temperature più elevate della media. Sono contenti i cittadini che, anche nelle regioni tradizionalmente più fredde del nord, sta limitando al minimo le ore di accensione del riscaldamento. E, quindi, risparmiano, il che di questi tempi è quasi una buona notizia. dall´altra parte, però, soffrono le utility, soprattutto quelle locali, che sperano sempre che l´inverno anticipi i tempi. Lo dicono, del resto, i numeri i consumi.

A ottobre, la diminuzione dei consumi di metano (dai Anigas) è stati pari al 13% rispetto a un anno fa, nonostante il consumo nell´industria è addirittura salito dello 0,3%. Lo stesso vale per i consumi di elettricità (dati Terna) a ottobre scesi dell´1,3%. E, secondo le temperature medi di questi primi giorni di novembre, le cose sembrano mettersi anche peggio per le imprese.

9. ERMOTTI PIÙ VICINO ALLA CONFERMA IN UBS...
L. Te. per "Il Sole 24 Ore"
- Si fa più probabile la conferma di Sergio Ermotti come ceo di Ubs. Il manager ticinese ha assunto la carica ad interim, dopo le dimissioni di Oswald Grübel. Il presidente del cda della banca elvetica, Kaspar Villiger, ha affermato che Ubs non vuole rimandare troppo la decisione definitiva sul ceo ed ha detto di «essere impressionato dal team guidato da Ermotti». Parte della stampa elvetica aveva accolto con freddezza la nomina del manager ex UniCredit, ma ora sono gli stessi giornali svizzero tedeschi ad ipotizzare una sua conferma in tempi non lunghi.

MOODY'S

A Zurigo Ermotti starebbe ora riscuotendo consensi. Qualche ostacolo potrebbe venire dal futuro presidente del cda, il tedesco Axel Weber, ex numero uno della Bundesbank. Secondo una parte degli analisti della piazza svizzera, Weber potrebbe preferire un manager esterno. Ma quelle su Weber sono voci. Mentre gli elogi di Villiger a Ermotti sono un fatto. Forse non bisognerà aspettare troppo per sapere se il nodo della conferma si stia sciogliendo.

10. FERRETTI, RBS TERMINA LA DUE DILIGENCE...
C. Fe. per "Il Sole 24 Ore" -
Ferretti aspetta l'offerta britannica. Non si è ancora concretizzata la proposta di Rbs per il marchio simbolo della nautica italiana. Ma un primo passo è stato fatto l'altro ieri quando Rbs, tra i maggiori creditori dell'azienda romagnola, ha terminato la due diligence sulla situazione economico e finanziaria del gruppo gravato da 60 milioni di euro di debiti: operazione propedeutica al lancio dell'offerta della stessa banca inglese in alleanza con un altro creditore, l'hedge fund newyorkese Strategic Value Partners.

Rbs e soci punterebbero alla conversione dei propri debiti in azioni e alla successiva iniezione di nuova finanza per 180 milioni. Resta da capire quale sarà la risposta degli altri creditori, ai quali venerdì verrà presentato il piano finale: Rbs spera di chiudere il cerchio in modo da arrivare a un'offerta formale alla società (assistita da Hsbc) la prossima settimana. Nel frattempo, sul mercato secondario londinese, il debito di Ferretti si è allineato ai valori indicati nell'offerta.

BORSA DI ZURIGO

11. INVESTIRE 43 MILIONI PER UN «FUMETTO»...
Ma. Pi. per "Il Sole 24 Ore"
- Uno sguardo nel buco della serratura da 43,2 milioni di dollari! A tanto è stato aggiudicato il fumettoso olio di Roy Lichtenstein del primo periodo pop (1961) «I Can See the Whole Room! ..and There's Nobody in it!», stimato 25-45 milioni di dollari, che ha superato così di mezzo milione il record precedente di un anno fa. Nella grande mela la Pop Art è garanzia di successo, nell'asta serale di post-war e contemporanea l'arte si è rivelata un rifugio alle borse: nelle casse di Christie's sono entrati 247,6 milioni di dollari (entro le stime di 226-312 milioni).

Presente in sala anche Leonardo DiCaprio: dei 92 lotti (di cui uno ritirato e 15 garantiti) è stato venduto il 90% delle opere (87% per valore) e ben quattro oltre i 10 milioni. La casa d'asta di François Pinault si è così ripresa dal tonfo dell'asta d'arte impressionista e moderna. Trend positivo per i lavori tridimensionali con valori record per il bronzo «Spider» di Louise Bourgeois del 1996 aggiudicato a 10.722.500 $, per il mobile «Sumac» di Alexander Calder a 4.786.500 e il «Tomato Head (Green)» di Paul McCarthy a 4.562.500.

il quadro di Roy Lichtenstein

12. NOMURA VA CONTRO L'AGENZIA DI RATING...
S. Car. per "Il Sole 24 Ore"
- Delusione e irritazione per l'iniziativa di una agenzia di rating: non farebbe notizia se a dichiarare di essere «disappointed» fosse un Governo o un occupante di Wall Street, ma ieri lo ha fatto una banca d'affari, Nomura, biasimando Moody's dopo la minaccia di un downgrading a un livello solo di un gradino sopra lo status di «junk». Moody's potrebbe tagliare da Baa2 a Baa3 il voto sul debito Nomura per i problemi della divisione Wholesale (in rosso), che include le attività di investment banking.

Sulla decisione non hanno influito né l'ampio portafoglio di bond italiani né le voci di un qualche coinvolgimento nello scandalo Olympus, ma Moody's ha sentenziato che l'acquisizione del 2008 delle attività ex Lehman in Europa e Asia non ha generato sinergie e ritorni. Nomura replica che, appunto, sta tagliando drasticamente i costi, specie in Europa, e che la sua situazione patrimoniale è migliorata. Ma l'eurocrisi rischia di far sì che in ogni caso le attività europee restino insoddisfacenti.

 

LA SUA RETE DI RELAZIONI È IMPRESSIONANTE: SE I POTERI FORTI ESISTONO, MARIO MONTI LI CONOSCE BENE

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Fabrizio Rondolino per "il Giornale"

Mario Monti

Mario Monti, l'economista gradito all'Europa e ai mercati, appena nominato senatore a vita da Giorgio Napolitano con una decisione che ha colto tutti di sorpresa, ha rasserenato un poco gli investitori e soprattutto ha messo il sistema politico con le spalle al muro, potrebbe davvero entrare a Palazzo Chigi martedì o mercoledì prossimi.

vel43 fabrizio rondolino

Le elezioni anticipate restano un'opzione molto forte, tanto più che per un eventuale governo tecnico, al momento, non esiste sulla carta una maggioranza parlamentare. Ma se Berlusconi non otterrà le urne, il suo successore più probabile è senz'altro Monti. Le quotazioni di Giuliano Amato, il grand commis tecnico-politico che la Prima Repubblica ha lasciato in eredità alla Seconda, erano salite nel corso della giornata ma paiono ora fortemente ridimensionate.

Nel fuoco della crisi finanziaria che ci ha portato sull'orlo del baratro entrambi sono giudicati ottimi candidati d'emergenza: ma i due non sono affatto uguali, così come diverse sono le forze e i gruppi che premono per l'uno o per l'altro.

GIULIANO AMATO

All'ingrosso, potremmo semplificare dicendo che l'arrivo di Monti segnerebbe una discontinuità maggiore non tanto rispetto a Berlusconi e al governo attuale, quanto soprattutto rispetto all'intera classe politica italiana. I mercati lo amano prima di tutto perché non ha un curriculum politico, sebbene sia stato nominato commissario europeo per la prima volta da Berlusconi e goda oggi delle simpatie di gran parte del centrosinistra.

La sua candidatura a Palazzo Chigi non è affatto una novità, e nell'ultimo anno e mezzo si è più volte riaffacciata fra gli avversari del governo, prima e dopo la mancata spallata del 14 dicembre; tuttavia lo stesso Berlusconi ha avuto la tentazione di offrirgli almeno una volta la poltronissima di ministro dell'Economia.

Napolitano

Mario Monti appartiene a quel ristretto e qualificatissimo gruppo di banchieri ed economisti italiani - come Draghi o Ciampi - il cui prestigio internazionale è fuori discussione. Allievo a Yale di James Tobin (il premio Nobel noto per la proposta, oggi tornata di stretta attualità, di tassare le transazioni finanziarie internazionali), Monti a 27 anni è già in cattedra, a Torino; la lascerà nel 1985 per la Bocconi, dove diventa prima direttore dell'Istituto di Economia politica, poi rettore e infine (nel '94, alla morte di Spadolini) presidente.

MARIO DRAGHI

Il 1994 è anche l'anno in cui Berlusconi, appena arrivato a Palazzo Chigi, lo indica insieme a Emma Bonino come commissario europeo. Cinque anni dopo è riconfermato dal governo D'Alema e riceve la delega alla Concorrenza. Il procedimento contro Microsoft per violazione delle norme antitrust è opera sua, come è opera sua il divieto alla fusione tra General Electric e Honeywell.

Nel 2004 Monti torna alla Bocconi e comincia a scrivere sul Corriere, ma non è certo un pensionato. Poco conosciuto al grande pubblico, estraneo al reality della politica, lontanissimo dalla guerriglia quotidiana dei giornali e delle tv, la sua rete di contatti e relazioni è in realtà impressionante: dal 2005 è international advisor per la gigantesca banca d'affari Goldman Sachs; è il presidente europeo della Commissione Trilaterale, il misterioso e chiacchieratissimo club internazionale neoliberista che compare in qualsiasi teoria del complotto che si rispetti; infine, fa parte del comitato direttivo del Gruppo Bilderberg, la ristretta confraternita di economisti, banchieri e politici che una volta l'anno si riuniscono - a porte chiuse e senza verbalizzare mai nulla - per discutere i destini del mondo. Diciamo che se i poteri forti esistono, Mario Monti li conosce bene.

bocconiSILVIO BERLUSCONI

Di pasta diversa è Giuliano Amato, classe 1938, il Dottor Sottile che per molti anni servì fedelmente Bettino Craxi e che poi, nel crepuscolo della Prima Repubblica, se ne allontanò per rispondere all'appello di Scalfaro e dar vita, guarda un po', ad un governo tecnico d'emergenza chiamato a fronteggiare una spaventosa crisi finanziaria che aveva buttato la lira fuori dal sistema monetario europeo.

Nella Seconda Repubblica l'ambizioso professore socialista è stato ministro delle Riforme nel governo D'Alema, presidente del Consiglio alla sua caduta, e ministro dell'Interno nel secondo governo Prodi; l'altr'anno Berlusconi lo ha nominato presidente del Comitato dei garanti per le celebrazioni dei 150 anni dell'Unità d'Italia.

Proprio in questo ruolo, apparentemente decorativo, il Dottor Sottile ha avuto modo di riprendere contatti più diretti con Palazzo Chigi e con il Quirinale.

club bilderberg 001

Chi non lo ama rimprovera ad Amato un'eccessiva dipendenza dalla rete di relazioni che ha saputo sapientemente costruire negli anni, e di cui oggi sarebbe di fatto prigioniero. Lo stesso, a ben vedere, si potrebbe dire anche di Monti: ma le sue relazioni sono prevalentemente extrapolitiche e la maggior parte dei suoi amici non è neppure italiana. E questo non può non far piacere a chi ci guarda da Bruxelles, da Parigi o da Berlino. E da Washington, naturalmente.

 

BOSSI GIÀ PARLA DA LEADER DI OPPOSIZIONE: “TUTTI AL POTERE TRANNE NOI” (IL SOGNO LEGHISTA SI AVVICINA)

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Paolo Bracalini per "il Giornale"

BERLUSCONI TIENE LA MANO DI BOSSI

Bossi già parla da leader di opposizione mentre annuncia il no della Lega al maxiemendamento sulla legge di stabilità, se toccherà pensioni e l'articolo 18 (poi voterà sì perchè il ddl è «tutto concordato»).

È una prova generale per una soluzione possibile e non sgradita al Carroccio: stare fuori da tutto, non sporcarsi le mani con «pastrocchi di palazzo» (Calderoli), tornare agli anni '90, alla Lega di battaglia (e di boom elettorali...). Stavolta non si registrano divisioni tra «maroniani», «bossiani» o «cerchisti». Anzi, il capo ha dato mandato a Maroni di tenere la linea del partito (è stato lui, a Che tempo che fa, a dire che «la maggioranza non c'è più, meglio il voto»). Maroni ha avuto uno scambio con Napolitano l'altro giorno, alla festa per i 72 anni dei Vigili del fuoco.

La linea ufficiale, che stanno seguendo tutti, dice che o si trova un'alternativa interna all'asse Pdl-Lega (ma l'ipotesi Alfano ormai è data per tramontata dai leghisti, resta quella Schifani), o ci sono le elezioni. Il Carroccio non vuole un allargamento a partiti che non erano nella coalizione, «quindi nessun governo con l'Udc di Casini» dice Reguzzoni.

roberto maroni

E niente tecnici alla Monti, uomini dei poteri bancari ostili alla Lega. «Se sono così fessi da mandarci all'opposizione, ci rifacciamo la verginità» avrebbe detto Bossi ai suoi. Molto dipenderà dal Cavaliere, da cosa chiederà a Bossi. In extremis la Lega potrebbe dare un appoggio esterno, ma è ancora tutto da vedere.

Maroni è tentato dall'ipotesi solitaria. Che tra l'altro permetterebbe di fare ordine nel partito, perchè Bobo lascerebbe il Viminale per fare il capogruppo alla Camera. Alcuni nella Lega sono convinti che la strada dell'opposizione sia l'effetto di una morsa dei partiti «romani», che hanno sfruttato la crisi per tagliare fuori la Lega. L'eurodeputato Matteo Salvini: «A Roma la voglia di fare un "governone" con dentro tutti tranne la Lega mi pare molto diffusa...» commenta su Facebook.

Rosi Mauro al Senato

Che sia un disegno delle «forze centraliste» o una exit strategy ottima della Lega, il resto del problema di via Bellerio è pensare come presentarsi alle elezioni. «Dipenderà da cosa succede nel Pdl, se si sfalda o se ci sarà ancora» spiega un dirigente lombardo. La Lega potrebbe benissimo correre da sola, soprattutto se lo facesse da forza di opposizione.

Ma potrebbe anche correre con Alfano candidato premier, senza escludere a priori l'Udc, così filtra dai vertici leghisti. Che hanno incassato un risultato positivo per la loro base, il passo indietro di Berlusconi e l'annuncio della sua non ricandidatura. Una mossa (se sarà confermata) che cambia tutto.

E riapre un vecchio sogno di Bossi e di Maroni. Il modello Csu, il partito bavarese che governa una delle regioni più ricche della Germania e impone le sue condizioni a Berlino. «Ce ne torniamo al Nord» dice un big maroniano, sorridendo, ma sul serio. Una Lega post-Berlusconi potrebbe cambiare strategia, puntare a conquistare le regioni del Nord da sola.

ROBERTO CALDEROLI

«Ora se ne andrà Formigoni» sussurrano i leghisti, che nel caos Pdl prevedono una nuova stagione nazionale per il governatore lombardo, e una casella che si apre. Ma tutto dipende dalle mosse dell'attuale alleato, e da Berlusconi, con cui l'asse è ancora valido. Il berlusconismo è finito? «Non so. Bisogna chiederlo a lui», risponde Bossi, che ha passato la serata a Palazzo Grazioli col suo stato maggiore.

Un Pdl senza Berlusconi sarebbe un'incognita anche per la Lega. Potrebbe radunare i moderati al centro, una nuova Balena bianca che lascerebbe fuori la Lega. Ma la gente di Pontida e della Padania non aspetta altro. Ma sì, lo dice anche Bossi: «Bello stare all'opposizione».

 

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