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C'E' UN'ALTRA TERRA DEI FUOCHI: LA CALABRIA - SCHIAVONE: "NON SI SCAVA PERCHE' IL POPOLO FAREBBE LA RIVOLUZIONE"

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Da www.radio24.it

FEDERICO CAFIERO DE RAHO

1. TERRADEIFUOCHI. CAFIERO, PROCURATORE CAPO DI REGGIO CALABRIA A RADIO 24: "ANCHE IN CALABRIA" - "PER ANNI FATTO NIENTE CONTRO I RIFIUTI"

"Sono convinto ci sia un equivalente della Terra dei fuochi campana anche in Calabria". E' Federico Cafiero de Raho, procuratore capo di Reggio Calabria a lanciare l'allarme, dai microfoni di ‘A Ciascuno Il Suo' di Radio 24. Per anni a Napoli si è occupato dei casalesi, di Carmine Schiavone e del traffico dei rifiuti, sversati- secondo il racconto dell'ex boss Schiavone, ora pentito anche in Calabria.

terra dei fuochi

"Le mafie si sono arricchite sui rifiuti. Varie sono le notizie sui rifiuti sversati intorno al territorio di Reggio Calabria e un'attività di contrasto su questo ancora non è stata compiuta, è da fare. Legambiente nel suo rapporto dipinge un quadro preoccupante. Ma mi chiedo: come mai nulla è stato fatto visto che questo sversamento di rifiuti è avvenuto tanti anni fa? Noi solo oggi cominciamo a muoverci".

carmine schiavone

2. TERRADEIFUOCHI - SCHIAVONE, L'EX BOSS, A CIASCUNO IL SUO SU RADIO 24: "PIOMBO DELL'EX GERMANIA EST ANCORA INTERRATO" - "NON SI SCAVA, PERCHÉ POPOLO FAREBBE RIVOLUZIONE"

"Devono ancora essere scoperti siti pieni di cassette foderate di piombo. Sono questi i rifiuti più pericolosi ancora interrati nella Terra dei Fuochi". Lo dice ad ‘A Ciascuno Il Suo' di Radio 24 Carmine Schiavone, ex boss dei casalesi da anni collaboratore di Giustizia. "Venivano da aziende del Nord e anche dall'ex Germania dell'est questi rifiuti tossici ancora interrati. Ci sono ancora tantissimi siti dove nessuno ha scavato, perché il popolo altrimenti farebbe la rivoluzione. Perché si è costruito sui rifiuti tossici. Per anni la gente del posto faceva a gara per vendere i terreni alla camorra, invece di denunciare".

Schiavone, uscito dal programma di protezione per i pentiti, dice a Radio 24: "Non ho niente da perdere, io sono l' ultimo mafioso dinosauro rimasto di quei casalesi, gli altri sono tutti o morti o in galera. E per questo parlo".

terra dei fuochi x

2. TERRADEIFUOCHI. CANTONE, MAGISTRATO, A RADIO 24: "OPPORTUNA REVISIONE SU VERBALI SECRETATI"

"Sarebbe opportuno desecretare anche la mia audizione alla Commissione ecomafie. Anzi, le polemiche sui verbali di Carmine Schiavone dovrebbero imporre alle Camere una revisione su tutti i verbali coperti da segreto". Lo dice ad ‘A Ciascuno Il Suo' di Radio 24 Raffaele Cantone, magistrato, ora in Cassazione, ma fino al 2007 alla DDa di Napoli, dove si è occupato anche dei casalesi e di Carmine Schiavone. La sua audizione davanti alla Commissione ecomafie è ancora coperta da segreto:

terra dei fuochi

"sarebbe opportuno fosse desecretata, molte delle vicende raccontate già note. Parlammo delle infiltrazioni dei casalesi nei consorzi, che si occupano dei rifiuti; e delle coperture istituzionali dei fratelli Orsi- imprenditori che avevano creato società mista Eco4 (al centro dell'inchiesta che coinvolse l'ex sottosegretario Nicola Cosentino, ndr). Allora era opportuno che fossero coperte da segreto, perché le indagini erano ancora in corso, ora non più". In questa puntata di A Ciascuno Il Suo, dedicata alla Terra dei Fuochi, anche con lo stesso Carmine Schiavone, Cantone racconta ancora di quanto riferì alla Commissione sulla "famigerata trattativa casalesi-Stato: parlammo del posizionamento delle ecoballe, che aveva viste delle stranezze e delle prime acquisizioni investigative sui terreni individuati per ecoballe, presupposto per la famigerata trattativa".

Davanti alle polemiche per i racconti di Schiavone del '97 rimasti fino al 2013 secretati, Cantone dice a Radio 24 che "erano stati coperti da segreto solo perché all'epoca c'erano ancora attività investigative in corso, per nessun altra ragione. Spesso i verbali davanti alle Commissioni Parlamentari non vengono desecretati per anni solo perché nessuno se ne ricorsa o interessa. Non c'è stato niente di strano. Il Ministero dell'Interno, allora guidato dall'attuale capo dello Stato Giorgio Napolitano, non c'entrava nulla sul segreto. Ma le polemiche sulle dichiarazioni di Schiavone dovrebbero imporre ora alle Camere una revisione su quali verbali conservare secretati".

 

 

 

terra dei fuochi

IL CALCIO CON LE CORNA -ALENA SEREDOVA STRINGE I DENTI: “NON CONCEDERÒ IL DIVORZIO”

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COME È NATO L'AMORE BUFFON-D'AMICO - ECCO IL VIDEO CHE LI "INCASTRA"
- http://tv.liberoquotidiano.it/video/114975/Com_e_nata_la_passione_Buffon_D_Amico__Il_video_che_l_incastra.html#.UuVaOvZd5jc

-buffon-d-amico

Da liberoquotidiano.it

E' il gossip del momento. Con tutta probabilità dell'anno. L'epicentro è sempre a Torino. Dopo Andrea Pirlo e il crac con la moglie, ecco la nuova super storia d'amore, quella tra Gianluigi Buffon e Ilaria D'Amico, il flirt che spezza il cuore di Alena Seredova. Tutti ora si chiedono: ma quando è nato questo amore? Galeotta fu la conferenza stampa. Era il 16 ottobre del 2013, quando Cupido si decise a colpire i cuori di Gigi e Ilaria.

-buffon-d-amico

Quel giorno... - Lei, castigatissima con un dolce vita bianco e gli occhiali neri da professoressa. Lui, capello lungo e fascia d'ordinanza, un sobrio abito nero. A unirli, una nobile causa: i due avevano convocato la stampa per ufficializzare il loro impegno a favore dell'associazione onlus Amo la vita.

Ai giornalisti seduti in sala, però, non era sfuggita la loro intesa: sguardi languidi, sorrisetti complici e un feeling difficile da nascondere. Pare che il portierone della nazionale non abbia resistito. La sbandata, rivelata in radio da Alfonso Signorini, sarebbe nata proprio in quest'occasione.

seredova-buffon-d-amico -buffon-d-amico

E Alena? - Il loro flirt, ora, è l'indiscusso protagonista della cronaca rosa. Dall'altro lato c'è però Alena Seredova, che cerca di proteggere il suo matrimonio dal gossip. La statuaria, e bellissima, modella ceca stringe i denti e su Twitter fa sapere che non si arrenderà tanto facilmente; "Vorrei tranquillizzare tutti gli 'amici', giornalisti e non, che si ostinano a consigliare di rivolgermi all'Avv. Bernardini De Pace: non ho bisogno di alcun avvocato matrimonialista e se, tra vent'anni, me ne servisse mai uno mi affiderei ad un legale di mia piena fiducia e stima... spero di essere stata chiara con tutti gli 'amici'. Un bacio a quelli veri".

-buffon-d-amicoSEREDOVA

 

 

 

ALLA FINE HA CAPITO CHE ERA ARRIVATA AL CAPOLINEA: NUNZIA DE GEROLAMO SI E' DIMESSA

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1. ALLA FINE HA CAPITO CHE ERA ARRIVATA AL CAPOLINEA: NUNZIA DE GEROLAMO SI E' DIMESSA
Corriere.it

nunzia de girolamo francesco boccia

«Mi dimetto da Ministro. L'ho deciso per la mia dignità: è la cosa più importante che ho e la voglio salvaguardare a qualunque costo. Ho deciso di lasciare un ministero e di lasciare un governo perché la mia dignità vale più di tutto questo ed è stata offesa da chi sa che non ho fatto nulla e avrebbe dovuto spiegare perché era suo dovere prima morale e poi politico. Non posso restare in un governo che non ha difeso la mia onorabilità». Lo annuncia in una nota il ministro Nunzia De Girolamo, dopo le polemiche per l'inchiesta sulla Asl di Benevento.

FRANCESCO BOCCIA E NUNZIA DE GIROLAMO

2. "IL TEMPO": DE GIROLAMO PRONTA A TORNARE DA SILVIO - IL MINISTRO DELL'AGRICOLTURA DELUSO DA ALFANO E LETTA, COLPEVOLI DI NON AVERLA DIFESA ABBASTANZA
Pa. Zap. per http://www.iltempo.it/politica/2014/01/25/de-girolamo-pronta-a-tornare-da-silvio-1.1212226

Nunzia De Girolamo sta pensando di rientrare in Forza Italia. Una decisione sulla quale sta meditando da un po' di tempo, complice l'atteggiamento di Enrico Letta e del segretario del suo partito Angelino Alfano. Il ministro dell'Agricoltura non si è sentita difesa dal premier e molto ha pesato la sua assenza quando la scorsa settimana è andata in aula alla Camera per difendersi dalle accuse che le sono piovute addosso nel caso della Asl di Benevento.

BERLUSCONI E NUNZIA DE GIROLAMO

Ma Nunzia De Girolamo, a quanto pare è rimasta anche abbastanza delusa dall'atteggiamento di Angelino Alfano, colpevole, per lei, di non essersi fatto sentire abbastanza per stroncare le accuse che le hanno rivolto.

Ieri è stata una giornata di incontri per il ministro. La De Girolamo è stata vista parlare con le deputate di Forza Italia Gabriella Giammanco e Annagrazia Calabria, con Denis Verdini, Rocco Palese e Vito Crimi. Colloqui fitti, per capire come Forza Italia reagirebbe al suo rientro al fianco di Berlusconi. Il Cavaliere da tempo sta portando avanti una campagna di «moral suasion» per riportare i ribelli del Nuovo Centrodestra dentro il suo partito. E potrebbe aver fatto breccia sull'insofferenza della ministra per le vicissitudini che l'hanno colpita nelle ultime settimane.

nunzia de girolamo

Una decisione non ancora presa e che potrebbe cogliere di sorpresa lo stesso Alfano. Giovedì, infatti, Nunzia De Girolamo ha partecipato a una riunione del Nuovo Centrodestra al Senato sul tema della riforma elettorale e, secondo il racconto dei partecipanti, non ha mostrato alcun segnale di rottura con il partito. Ma la decisione potrebbe arrivare entro pochissimi giorni.

Nunzia De Girolamo è uno dei cinque ministri del Ncd che hanno lasciato Forza Italia a novembre per restare nella maggioranza e appoggiare Enrico Letta. Sposata con il deputato del Pd Francesco Boccia è stata messa sotto accusa nelle ultime settimane per alcune intercettazioni - abusive - che avrebbe fatto il direttore sanitario della Asl di Benevento, Pisapia, a casa del ministro.

nunzia de girolamo annagrazia calabria

Ma con il suo ritorno in Forza Italia si aprirebbe anche il problema delle sue dimissioni da ministro. Passando a un partito che si trova all'opposizione la De Girolamo non potrebbe restare al governo. E a quel punto potrebbe anche dare una mano al premier per avviare un rimpasto di più ministri. Così come chiesto da una parte del Pd, da Lista Civica e dal Ncd.

3. DE GIROLAMO, LA FINANZA INDAGA SUL MINISTERO
ROMA, INCHIESTA DELLA PROCURA SU FONDI UE E NOMINE
giuliano foschini e fabio tonacci per La Repubblica

Dove finiscono i soldi dell'agricoltura italiana? A chi Nunzia De Girolamo, e prima di lei gli altri ministri che si sono seduti su quella poltrona, concede i miliardi di euro che ogni anno arrivano dall'Europa per i produttori di casa nostra?

È attorno a queste due domande che si muove un'indagine molto delicata della guardia di Finanza di Roma che, ancora qualche giorno fa, per acquisire documenti, fatture, mandati di pagamento, verbali di gare d'appalto ha bussato alle porte del ministero dell'Agricoltura e dell'Agea, la società controllata al 51 per cento, che ha il compito di erogare proprio i fondi.

de girolamo e calabria ricevono un biglietto da silvio

L'agenzia, cioè, dove la De Girolamo ha posizionato alcuni suoi fidati collaboratori. Il sospetto è che per anni, e fino a oggi, un'associazione a delinquere abbia lavorato di nascosto per ingannare l'Unione europea e frodare milioni e milioni di euro.

Il tema sono i Pac, i contributi destinati a sostenere chi in Italia coltiva la terra e alleva bestiame. Le cifre che ballano sono elevatissime: dal 2007 al 2013 sono arrivati da Strasburgo 8,9 miliardi di euro. A novembre sono stati ripartiti quelli per il periodo 2014-2020, e per l'Italia ci sono 44 miliardi.

Insomma, una montagna di denaro. In parte gestita direttamente dell'Unione europea che sceglie che tipo di produzioni sovvenzionare. Un'altra parte però è in capo allo Stato che decide quali sono le priorità: in queste settimane sono arrivate al ministero richieste perché non vengano privilegiati alcuni territori a svantaggio di altri. Perché tra le regioni più "fortunate" ci sarebbe proprio la Campania, terra da cui proviene e ha il feudo elettorale la De Girolamo.

NUNZIA DE GIROLAMO resize

«Le nomine - spiega Enzo Lavarra, responsabile agricoltura del Pd - che il ministro ha fatto all'Agea sono assolutamente inadeguate. Serve gente esperta e invece...». Il riferimento è a Giovanni Mainolfi, generale della Finanza, scelto proprio per «mettere ordine nell'agenzia». Il problema è che Mainolfi è indagato nell'inchiesta sulla P4 ed è più volte citato in quella della P3, come «persona vicina ad Alfonso Papa e Pasquale Lombardi», il politico e faccendiere campano che secondo la procura di Napoli avrebbero organizzato un'associazione segreta per pilotare appalti e concorsi.

Lombardi conosce bene Nicola de Girolamo, padre del ministro. Nel 2003 fu nominato nel comitato di sorveglianza del Consorzio agricolo di Benevento dove Nicola era direttore. E lo è ancora tuttora, nonostante sua figlia, il ministro, sia in qualche modo il suo controllore. «Ma mai farò interventi diretti» ha giurato lei.

Nunzia De Girolamo e Francesco Boccia da Panorama

Tornando all'Agea, la preoccupazione del ministro nasceva dai continui ingressi dei finanzieri del Nucleo Spesa pubblica e frodi comunitarie, guidati dal generale Bruno Bartoloni, che stanno portando avanti l'inchiesta della procura di Roma. Il fascicolo non è contro ignoti, ma i nomi iscritti sono al momento top secret.

Certo è però che l'indagine si muove in due direzioni: la prima riguarda il monte dei contributi, che spesso invece di finire ai produttori si perdono nei meandri della burocrazia interna tra appalti e software milionari mai realizzati. La seconda ha come oggetto un buco di 50 milioni: l'Agea nel corso dal 1999 al 2012 anni ha riscontrato una serie di irregolarità nella gestione dei fondi comunitari, quantificati dalla Corte dei Conti in 1,9 miliardi di rettifiche finanziare che l'Italia ha dovuto restituire. Secondo i finanzieri, però, l'Agea non ha rendicontato con regolarità ai revisori a Bruxelles. Risultato, l'Unione potrebbe bloccare i nuovi finanziamenti.

NUNZIA DE GIROLAMO - FRANCESCO BOCCIA

Non solo. Sotto osservazione è finita anche la Sin (il direttore generale nominato è Antonio Tozzi, ex fidanzato di Nunzia), una delle agenzie satellite dell'Agea, che ha il compito di gestire il sistema informativo tra il ministero e le singole Regioni. Non a caso tra i soci di Agea in questo progetto figurano anche Finmeccanica e Ibm.

NUNZIA DE GIROLAMO

Ma c'è soprattutto Almaviva, un'azienda che - come segnalato dall'Espresso - vince nel 2007 un appalto da 1,1 miliardi di euro in cambio di servizi informatici fino al 2016. «Un servizio scadente» ha denunciato alla procura il deputato del Pd, Ernesto Carbone, epurato dalla Sin di cui è stato presidente fino ad aprile. Carbone è accusato di spese pazze. Ma lui ha ribaltato il tavolo denunciando appunto il mal funzionamento del software e la cattiva gestione dei vecchi amministratori.

 

 

 

NUNZIA DE GIROLAMO CONTRO MASTELLA

PROTESTE ANTI-MONDIALE A SAN PAOLO: AUTO IN FIAMME, SCONTRI CON LA POLIZIA, CENTINAIA DI FERMI

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Rocco Cotroneo per il "Corriere della Sera"

Auto in fiamme, scontri con la polizia, centinaia di fermi. La ripresa della protesta di piazza in Brasile provoca una notte di paura nel centro di San Paolo, mentre in decine di altre città le manifestazioni si sono svolte senza violenze. Gli autoconvocati, via Facebook, contro le spese per i Mondiali di calcio e il dilagare della corruzione, sono stati ancora una volta sopraffatti da piccoli gruppi di black bloc e dalla reazione spropositata della polizia. Nel centro della metropoli paulista un giovane è stato raggiunto da due colpi di pistola, e non è grave.

Fuochi dartificio sparati vicino ad alcuni Black Bloc durante gli scontri con la polizia in Brasile

Secondo il governo aveva in mano un coltello e stava aggredendo un poliziotto. Si è rischiata la tragedia quando un'auto, un Maggiolino, è passata sopra un materasso in fiamme e ha subito preso fuoco. Il conducente è riuscito a scappare in tempo e mettere in salvo la figlia che aveva al suo fianco. Centinaia di giovani sono stati fermati a fine giornata. Ma sono tornati in libertà la mattina successiva.

brasile scontri

Mancano meno di cinque mesi dall'inizio dei Mondiali, a Davos la presidente Dilma Rousseff ha affermato che sarà una grande ed efficiente festa dello sport, ma si moltiplicano le denunce per i ritardi e gli aumenti dei preventivi per gli stadi e le infrastrutture. Un deputato ha suggerito di applicare leggi antiterrorismo a chi disturberà l'evento: improbabile che la proposta passi, ma il governo di Brasilia è gia in stato d'allerta. Si teme che come lo scorso giugno in occasione della Confederations Cup, il malcontento provochi manifestazioni di massa e code di violenza urbana.

brasile scontri

 

SCONTRI IN BRASILE CONTRO IL MONDIALE DI CALCIO

SCIOPERO DEI GIORNALISTI DEL SETTIMANALE “OGGI” CONTRO I NUOVI TAGLI ANNUNCIATI DA RCS

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Comunicato stampa

DA OGGI ALDO BUSI

Lunedì 27 gennaio oggi.it non sarà aggiornato. I giornalisti di Oggi sono riuniti in assemblea permanente per discutere dei nuovi tagli annunciati da Rcs Mediagroup che mettono in serio pericolo la sopravvivenza di Oggi e del sito oggi.it.

ALTRI 24 ESUBERI, 5 A OGGI - Alla vigilia di una trattativa decisiva per il futuro di Rcs Periodici, la redazione del settimanale Oggi convoca una giornata di assemblea permanente per il 27 gennaio e dichiara lo stato di agitazione. Il 23 gennaio, infatti, nella sede della Fieg a Roma l'azienda ha annunciato 24 esuberi nelle testate superstiti di Rcs Periodici, un gruppo già falcidiato da chiusure, cessioni e sospensioni. Solo nella redazione di Oggi, il giornale che da 70 anni porta l'attualità nelle case degli italiani, protagonista dell'informazione nazionale e anche dei bilanci aziendali (oltre 3 milioni di utili nel 2012), sono stati individuati cinque esuberi.

L'AZIENDA SABOTA SE STESSA - È un corto circuito. L'ennesimo di un'azienda che riesce solo a sabotare se stessa, che premendo a fondo freno e acceleratore brucia risorse anche stando ferma. In questi anni sono stati due i grandi progetti circolati sulla nostra testata. Il primo, rafforzarla. Il secondo, venderla. Da anni viviamo in bilico tra chi a parole annuncia progetti e piani di sviluppo e chi nei fatti li smonta, li vanifica, li rende impossibili. Ultimo esempio, il sito oggi.it.

DA OGGI ALDO BUSI

OGGI.IT, SUCCESSO AZZOPPATO - Dopo gli straordinari risultati ottenuti a partire da maggio 2011, oggi.it è dall'autunno scorso al centro di un progetto che prevede la sua trasformazione in quotidiano popolare online. Una sfida enorme per dare piena copertura ai principali avvenimenti di cronaca, politica, costume e spettacolo. La redazione ha dimostrato da subito la massima disponibilità a operare su carta e web, a rivoluzionare layout, mansioni e organizzazione del lavoro.

Ha chiesto solo due cose. Formazione, per avviare l'immediata integrazione tra i due media. E strumenti, per essere in grado di produrre non solo testi, ma anche servizi audio e video. Risposta dell'azienda: formazione poca, strumenti zero. Anzi, sottozero, fermi a macchine vecchie sette anni, che sotto il peso dell'attività online vanno in tilt una decina di volte al giorno. Immobile sulle due richieste della redazione, l'azienda ha invece scelto di intervenire aumentando di due unità il corpo redazionale.

FOTO DA OGGI - MATTEO RENZI

Quindi,tirando le somme: se il primo gennaio a Milano l'azienda dice che in vista dei nuovi progetti, Oggi ha bisogno di un +2 in organico, 23 giorni dopo a Roma la stessa azienda afferma che nella redazione vanno tagliati 5 giornalisti.

IL PIANO B: LO SPEZZATINO - Da restare sbigottiti. Ma per poco. Solo fino al giorno successivo, quando l'articolo di un quotidiano economico descrive un ipotetico piano B: il nostro sito oggi.it diventerebbe un canale gossip-celebrities del Corriere della Sera e il giornale sarebbe messo in vendita a organici drasticamente ridotti, a condizioni quindi di maggior interesse per eventuali acquirenti. E l'azienda? Non conferma e non smentisce.

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CLIMA IRRESPIRABILE, DA ANNI - Questo è il clima in cui da anni siamo costretti a lavorare. Attorno a noi è avvenuto di tutto. È stato attuato il brutale smantellamento della più importante casa editrice di periodici italiana. E il cerchio continua a stringersi. Dopo due consecutivi stati di crisi, l'11 febbraio 2013 Rcs periodici è stata divisa tra testate «core», unità strategiche da tenere e valorizzare, e dieci testate «no core» da vendere o chiudere. Ad agosto, l'azienda ha fatto l'en plein e ha ottenuto tutto quello che aveva chiesto. Delle testate no core cinque sono state vendute e cinque chiuse e oltre 40 colleghi si sono trovati in cassa integrazione a zero ore.

ABBIAMO GIA' PAGATO IL CONTO: 700 MILA EURO - Rcs ha preteso poi interventi per 700 mila euro sul costo del lavoro nelle testate core. Non le è bastato. Prima ha chiuso Casa Amica e Case da Abitare. Poi passando a Sfera ha chiuso due testate d'infanzia, indicando nove esuberi. A cinque mesi dall'accordo, senza aver investito una lira per tentarne il rilancio, Rcs ha annunciato la sospensione delle pubblicazioni di Mondo e Abitare. Ora, sul drappello di testate superstiti, viene sganciata la bomba degli esuberi.

Umberto Brindani

EPPURE OGGI CONTINUA A FARE UTILI - Eppure Oggi ha un conto economico che nonostante tutto, nonostante una crisi che è sì fuori ma che è anche profondamente radicata dentro l'azienda, è ancora solido. Ma per quanto? Quanto potrà resistere un giornale per quanto forte calato in un sistema di costi faraonici che nel 2014, dopo chiusure e dismissioni, saranno oltretutto ripartiti tra un numero sempre più esiguo di testate? Questa e altre domande poniamo all'azienda, perché dopo anni di ambiguità, incoerenze e contraddizioni ci permetta di vedere chiaro nei conti e si decida ad aprire un'epoca della trasparenza, dicendo la verità su quello che vuole fare del nostro giornale e dell'intero gruppo.

Logo RCS SPORT

LE DOMANDE ALLE QUALI ATTENDIAMO RISPOSTE - Pertanto in vista dell'incontro di venerdì 31 gennaio in Fieg, la redazione, respingendo con fermezza gli esuberi, esige risposte precise e immediate sulle seguenti questioni:

1) È vero che sito e giornale potrebbero essere smembrati?
2) Corrispondono al vero le notizie secondo cui Oggi è in vendita?
3) Se la risposta è no, quali garanzie l'azienda intende dare alla redazione?
4) Cosa aspetta l'azienda a dare concretezza agli investimenti promessi per il rafforzamento della testata e il rilancio del sito?
5) In un quadro di costi generali che appare sproporzionato, quali sono gli interventi di risparmio alternativi al taglio del costo del lavoro che l'azienda intende adottare?

RCS

5 GIORNI DI SCIOPERO - In attesa di risposte non più rinviabili, la redazione di Oggi affida quindi al Cdr un primo pacchetto di cinque giorni di sciopero e si riserva nel contempo di dare visibilità a comunicati e iniziative volte a tenere alta l'attenzione su situazioni divenute ormai insostenibili.

Il cdr e i giornalisti di Oggi

 

 

GIALLO THAILANDESE - TROVATO MORTO IN ALBERGO L'AMMINISTRATORE DELEGATO DI TATA MOTORS

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Da "Corriere.it"

È morto domenica mattina precipitando dal ventiduesimo piano dell'albergo di Bangkok dove alloggiava, Karl Slym, amministratore delegato di Tata Motors. Il corpo senza vita del top manager, 52 anni, è stato ritrovato su un balcone del quarto piano. Ancora da chiarire l'accaduto, ma secondo la polizia potrebbe trattarsi di un suicidio.

KARL SLYM

IL GIALLO DELLA LETTERA
Slym si trovava nella capitale tailandese per una riunione della filiale locale . «Non abbiamo trovato nessun segno di lotta», ha detto alla Reuters il capo della polizia locale Somyot Boonyakaew, a capo delle indagini. «Abbiamo trovato una finestra aperta. La finestra è molto piccola quindi non è possibile che sia scivolato. Deve essersi arrampicato fuori dalla finestra per cadere perché era un uomo di grandi dimensioni. Dalle prime evidenze riteniamo che sia saltato».Nella sua stanza c'era anche una lettera di tre pagine scritta in inglese, il cui contenuto è al vaglio della polizia.

L'INDIA NEL CUORE
Il costruttore indiano, di proprietà del magnate Ratan Tata, non commenta i fatti ma con una nota esprime «cordoglio e vicinanza» ai familiari di Slym. E piange la perdita «di un leader dal cuore grande e dal brillante humour». Il manager inglese è arrivato in Tata nell'ottobre nell'anno scorso in un difficile momento di mercato.

Aveva la responsabilità del marchi Tata, ma non di quelli di lusso Jaguar e Land Rover.Nella sua carriera aveva ricoperto importanti cariche nelle divisioni indiane e cinesi di General Motors ( era stato nel consiglio d'amministrazione della Saic), e in Toyota. Su Twitter a volte raccontava, oltre agli affari, la sua vita personale: «Sono un inglese che non riesce a stare lontano dall'India». Amava guardare le partite di cricket e i film di Bollywood, racconta chi lo conosceva.

 

KARL SLYM RATAN TATA

PIETRO GRASSO DA FABIO FAZIO, MA CHI ECCITA GLI ASCOLTI È UN ALTRO PRETINO: TERENCE HILL (11,5%)

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Mattia Buonocore per www.davidemaggio.it

braccialetti rossi

Prima Serata
Su Rai1 esordio vincente per la prima puntata della fiction Braccialetti Rossi che ha ottenuto 5.300.000 ascoltatori (20.02%). Su Canale5 il nuovo appuntamento con Il Segreto ha totalizzato il record in valori assoluti pari a 3.934.000 spettatori (15.67%). Su Italia1 Lucignolo 2.0 ha portato a casa un netto di 1.563.000 spettatori e il 7.1% di share. Su Rai2 NCIS ha ottenuto 2.449.000 ascoltatori (8.33%), nel primo episodio, mentre Hawaii Five O è piaciuto a 2.324.000 ascoltatori (8.22%). Su Rai3 Che Tempo Che Fa, ospitando tra gli altri Pietro Grasso e Terence Hill, conquista 3.325.000 spettatori (11.61%) mentre su Rete4 la pellicola Miami Supercops è stata seguita da 1.724.000 spettatori pari al 6.28% di share. Su La7 La Chiave di Sara ottiene 679.000 spettatori (2.63%).

Access Prime Time
In 5,6 mln per Affari Tuoi.

Su Rai1 Affari Tuoi ha raccolto 5.661.000 spettatori (19.47%). Su Canale5 Paperissima Sprint sigla il 15.45% con 4.465.000 ascoltatori. Su Rai3 l'appuntamento con Blob ottiene 1.623.000 spettatori per uno share del 6.32% e la presentazione di Che Tempo Che Fa ha fatto segnare il 5.98% e 1.596.000 spettatori. Su Rete 4 Tempesta d'Amore ha incollato davanti al video 1.476.000 spettatori con il 5.15%. Su La7 La Resistenza Francese porta a casa l'1.86% e 539.000 telespettatori.

braccialetti rossi la fiction di raiuno

Preserale
Ritorno al Futuro 2 il più visto di Italia1.

Su Rai1 L'Eredità - la Sfida dei 6 è stata seguita da 3.366.000 spettatori per uno share del 16.51% mentre L'Eredità ha convinto 5.095.000 spettatori e il 22.19%. Per la puntata domenicale di Avanti un altro invece i telespettatori sono stati 4.340.000 con il 19.2% (Avanti il primo al 17.07% con 3.414.000 individui all'ascolto). Su Rai2 Novantesimo Minuto ha interessato 2.306.000 ascoltatori (11.57%). Su Italia1 il film Ritorno al futuro 2 ha registrato il 6.07% di share con 1.600.000 spettatori mentre su Rete4 Il Segreto ha siglato il 5.2% con 1.323.000 individui all'ascolto. Su La7 Il Commissario Cordier ha interessato 486.000 spettatori (share del 2.27%).

PIETRO GRASSO


Daytime Mattina
L'ultima di Carello - e in attesa di Lorena Bianchetti - di A Sua Immagine segna il 14.42%.

Su Rai1 Uno Mattina in Famiglia ottiene 866.000 spettatori (27.7%) nella prima parte, 1.950.000 spettatori (25.6%) nella seconda parte, e 1.846.000 spettatori (21.08%) nella terza parte. A Sua Immagine raccoglie 1.405.000 spettatori con il 14.42%. Sulla stessa rete la Santa Messa ha registrato il 17.24% con 1.757.000 spettatori. Su Canale5 il TG5 Mattina è stato seguito da 1.159.000 telespettatori con il 19.94% mentre Le Frontiere dello Spirito ha fatto segnare il 5.73% con 471.000 spettatori. Su Rai 2 Cronache Animali è stato seguito da 697.000 spettatori con il 7.41%. Su Italia 1 L'apprendista Mago conquista 505.000 spettatori con il 5.97%. Su Rete4 la Santa Messa è stata seguita da 874.000 individui con il 9.76%. Su La7 Omnibus conquista l'attenzione di 246.000 spettatori con il 4.29% di share.

Terence Hill in Don Matteo

Daytime Mezzogiorno
L'Arca di Noè si ferma all'11.57%.

Su Rai1 l'Angelus è stato seguito da 2.800.000 spettatori con il 21.01%. A seguire Linea Verde conquista 2.984.000 telespettatori e il 18.38% di share nella prima parte e 3.827.000 con il 19.73% nella seconda. Su Canale5 Melaverde ha radunato 2.119.000 telespettatori (14.12%) mentre L'Arca di Noè ottiene 2.400.000 spettatori con l'11.57%. Su Rai2 Mezzogiorno in famiglia conquista 1.863.000 telespettatori con il 13.62% di share. Su Italia1 Il maggiore Payne arriva al 6.55% con 709.000 telespettatori. Su Rai3 E' uno di quei giorni che segna l'1.69% con 338.000 individui all'ascolto. Su Rete4 Pianeta mare fa segnare dopo il Tg il 2.59% e 387.000 ascoltatori.

terence hill bud spencer

Daytime Pomeriggio
Venier crolla con l'interruzione trasmissioni. Migliora Quelli che Aspettano (col finto incidente a Savino).

Su Rai1 L'Arena ha portato a casa 4.396.000 telespettatori (21.66%), nella prima parte, 3.691.000 spettatori (19.98%) nella seconda parte e 2.883.000 spettatori (16.55%) nella terza parte. A seguire la Domenica In di Mara Venier si è assestata sul 13.74% con 2.340.000 ascoltatori, nella prima parte, sul 15.42% con 2.577.000 ascoltatori nella seconda parte, e sul 12.09% con 2.213.000 spettatori nella terza parte. Tra la seconda e la terza parte di Domenica In c'è stata un'interruzione trasmissioni (dalle 17:39 alle 18:13) che ha ottenuto 1.120.000 spettatori pari al 6.13%.

fabio fazio littizzetto

Su Canale5 Domenica Live sigla il 10.18% con 1.970.000 telespettatori, nella prima parte Attualità, il 12.51% con 2.178.000 telespettatori, nella seconda parte Storie, e il 17.82% con 3.098.000 telespettatori nella terza parte. Su Rai2 Quelli che aspettano fa segnare il 7.17% con 1.404.000 individui, Quelli che il calcio l'8.52% con 1.483.000 individui all'ascolto. Stadio Sprint ha informato 939.000 spettatori con il 5.55%. Anche su Rai2 c'è stata l'interruzione trasmissioni che ha segnato 785.000 spettatori con il 4.62%.

Su Italia1 il film Ember - il mistero della città della luce conquista il 5.46% con 1.065.000 individui all'ascolto e a seguire Magiche Leggende ottiene 813.000 spettatori (4.73%). Su Rete4 il magazine Donnaventura è stato seguito da 584.000 telespettatori con il 2.84% mentre Terapie e Pallottole ne porta a casa 609.000 (3.47%). Su Rai3 In Mezz'ora, con Renato Brunetta, convince 885.000 spettatori con il 4.51% mentre Kilimangiaro ha raccolto 1.153.000 spettatori (6.59%). 558.000 spettatori (3.26%) hanno seguito il film I Vichinghi su La7.

Seconda Serata
Matrix al 9.93%.

la soap opera il segreto

Lo Speciale Tg1 è stato seguito da 1.122.000 ascoltatori (9.04%), S'è fatta notte, ospite Emma, ha ottenuto 433.000 spettatori con il 7.34%. Su Canale5 Matrix non va oltre 821.000 spettatori (9.93%). La domenica sportiva è stata seguita su Rai2 da 1.429.000 spettatori pari al 9.33% di share. Su Rai3 Report è visto da 1.185.000 spettatori (5.24%) mentre Revolution a notte fonda ha portato Italia1 al 6.84% (450.000). Il film di Rete4 Defiance - I giorni del coraggio ha registrato 465.000 spettatori e il 4.49% di share.

Telegiornali
(edizioni meridiana e della sera in migliaia):

TG1: 4.751 (22.93%) - 6.038 (23.04%)
TG2: 2.897 (14.79%) - 1.920 (6.82%)
TG3: 1.482 (7.19%) - 2.063 (9.63%)
TG5: 3.376 (17.16%) - 4.974 (18.87%)
STUDIO APERTO: 1.781 (10.72%) - 1.227 (6.35%)
TG4: 566 (5.15%) - 878 (4.1%)
TGLA7: 756 (3.65%) - 1.225 (4.62%)

NAIKE RIVELLI NUDA A LUCIGNOLO

Ascolti prime time share (%) e v.a. (in migliaia)
Rai 1 18,55 5.324
Rai 2 7,88 2.262
Rai 3 11,68 3.353
Rai 4 0,98 282
Rai 5 0,21 60
Rai Movie 1,48 424

Rai Premium 0,69 197
Rai Gulp 0,33 96
Rai Yoyo 0,69 197
Rai Sport 1 0,35 101
Rai Sport 2 0,20 56

Rai News 0,22 63
Rai Storia 0,04 12
Rai Scuola 0,02 5
Rai Specializzate 5,21 1.493
Totale Rai 43,33 12.433

giampiero fiorani saluta lele mora lucignolo

Canale5 14,47 4.152
Italia1 6,06 1.738
Rete4 5,57 1.599
Boing 0,79 227
Iris 1,25 360

La5 0,37 107
Mediaset Extra 0,27 77
Italia 2 0,43 124
Cartoonito 0,36 102

Mara Venier

Top Crime 1,06 303
Premium Calcio 1,84 527
Mediaset Specializzate 6,37 1.827
Totale Mediaset 32,47 9.317

La7 2,04 584
Altre Satellitari 15,45 4.430
Altre Terrestri 6,73 1.931
Totale Altre 24,22 6.945

 

LUCIA ANNUNZIATAbarbara d urso smack

PROFUMO DI GUAI PER LE BANCHE - FIOCCANO GLI AUMENTI DI CAPITALE (AVEVA RAGIONE PROFUMO!)

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Carlotta Scozzari per Dagospia

ALESSANDRO PROFUMO ENRICO CUCCHIANI DAVID THORNE FOTO DA FLICKR AMBASCIATA USA

Fino a una decina di giorni fa, sembrava essere tornata la fase di "luna di miele" tra le banche italiane e la Borsa. Ma la recente corsa di alcuni titoli, a cominciare dal Banco Popolare, assume oggi una nuova, sinistra luce. Le azioni del gruppo guidato da Pier Francesco Saviotti, con una rally che per loro sui mercati non si vedeva da anni, dall'inizio di gennaio al 15 dello stesso mese, perciò in due sole settimane, erano balzate da 1,37 a quasi 1,75 euro.

Ma la luna di miele è durata poco: venerdì sera, a mercato chiuso, quando già i prezzi erano calati intorno agli 1,52 euro, la Popolare con base a Verona ha annunciato un nuovo aumento di capitale da 1,5 miliardi, già garantito dalle due banche Ubs e Mediobanca. L'operazione è poi la principale motivazione del crollo delle azioni oggi a Piazza Affari, dove in mattinata cedono il 13% a 1,318 euro circa. Viene quasi il sospetto che le classiche "mani forti", nelle prime due settimane di gennaio, si siano adoperate per alzare le quotazioni del Banco e, di conseguenza, anche il prezzo dell'aumento, che non è ancora stato deciso.

Profumo Alessandro

Del resto, il mercato non si aspettava l'operazione, sia perché era stata sempre smentita dai vertici (ma la cosa può non significare nulla), sia perché la Popolare aveva battuto cassa tra soci vecchi e nuovi "appena" nel 2011, per la bellezza di 2 miliardi. Proprio poco prima di quella ricapitalizzazione, l'amministratore delegato Saviotti si affrettava a dichiarare in un'intervista al "Sole 24 ore": "Perché deve essere chiaro a tutti che dal 2011 il Banco Popolare non avrà più bisogno di capitale".

Chissà, forse Saviotti intendeva fino all'inizio del 2014, ma è comunque interessante notare come a oggi quei 2 miliardi chiesti circa tre anni fa si siano dissolti quasi come neve al sole, divorati dalle dimensioni sempre maggiori raggiunte dai crediti in sofferenza con cui la Popolare deve oggi fare i conti.

monte-dei-paschi-di-siena-sede

Certo è che l'annuncio a sorpresa dell'aumento di capitale del Banco contribuisce a gettare nuova luce anche sull'insistenza con cui il presidente di Monte dei Paschi Arrogance Profumo, alla fine di dicembre, cercava di convincere, col senno di poi senza successo, la Fondazione Mps di Antonella Mansi a non fare slittare la ricapitalizzazione del'istituto a senese a maggio. "Ci sono già due banche italiane e otto europee che devono fare gli aumenti, e chi parte per primo ha vantaggi sul costo e sulla reperibilità del capitale", sosteneva Profumo in versione Cassandra.

E in effetti il presidente di Mps, col senno di poi, ha avuto ragione. E chissà, si chiede qualcuno, se a metterlo sul "chi va là" possano essere state in qualche modo anche le due banche, la Ubs di Sergio Ermotti e la Mediobanca di Nego Nagel, che oltre a essere garanti della ricapitalizzazione del Banco sarebbero dovute esserlo anche di quella di gennaio, poi saltata, della stessa Montepaschi.

logo BPM

Sta di fatto che oggi, a Piazza Affari, in un mercato in decisa flessione anche per i timori legati alle prospettive dei mercati emergenti, a crollare sono soprattutto le banche che dovranno presto battere cassa tra azionisti vecchi e nuovi: Mps, Bpm e Carige, alle prese con ricapitalizzazioni rispettivamente da 3 miliardi, 500 milioni e 700 milioni.

RAFFAELE MINCIONE

E a proposito della Popolare di Milano, qualcuno si domanda se a imitare l'ex presidente del consiglio di gestione Andrea Bonomi, appena fuggito a gambe levate dall'azionariato vendendo il proprio 8,6% la settimana scorsa (nonostante che giovedì avesse dichiarato di non avere ancora deciso), non possa essere a strettissimo giro anche il finanziere londinese Raffaele Mincione.

 

LA SEDE DI MEDIOBANCA MARCO TRONCHETTI PROVERA ALBERTO NAGEL E ANDREA BONOMI FOTO BARILLARI

LA F1 MERCEDES DEDICATA A SCHUMACHER, MA IL NEUROCHIRURGO NON È OTTIMISTA

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1. F1 MERCEDES: MONOPOSTO TIFA PER SCHUMACHER - LA FRECCIA D'ARGENTO VERRÀ SVELATA DOMANI E OSPITERÀ IL MESSAGGIO «MICHAEL, CONTINUA A COMBATTERE»
Da http://www.corrieredellosport.it/

«Michael, continua a combattere». E' il messaggio, dedicato a Michael Schumacher, che comparirà sulla nuova monoposto della Mercedes. La freccia d'argento verrà svelata domani sul tracciato spagnolo di Jerez, dove sono in programma i primi test stagionali. Schumacher, che ha corso al volante della Mercedes dal 2010 al 2012, dal 29 dicembre è ricoverato all'ospedale di Grenoble dopo un gravissimo incidente sciistico sulle nevi di Meribel.

SCHUMACHER SUGLI SCI NEL DUEMILASEI


2. FORMULA 1 - TODT TORNA A FAR VISITA A SCHUMACHER - LA MOGLIE, CORINNA, HA CHIESTO AGLI AMICI PIÙ CARI DELL'EX-FERRARISTA DI STARGLI VICINO
DF per Eurosport - È quasi un mese ormai, che Michael Schumacher giace in coma farmacologico nel reparto di terapia intensiva dell'ospedale di Grenoble, ma nonostante l'entourage dell'ex-ferrarista abbia smentito qualsiasi voce di un prossimo tentativo di risveglio da parte dello staff medico che lo ha in cura da tempo, la moglie Corinna ha chiesto agli amici più cari un gesto d'affetto.

Jean Todt, presidente della FIA ed ex dirigente della Ferrari dei tempi d'oro, è così tornato in Francia a far visita a Schumi, con cui ha condiviso tantissimi anni a Maranello.

SCHUMACHER E LA MOGLIE CORINNA NEL DUEMILATRE

"Michael e Jean formavano una gran coppia in Ferrari - ha commentato Niki Lauda, tra l'altro visto in compagnia di Bernie Ecclestone in occasione del weekend del circo bianco a Kitzbuehel, in Austria -. La loro amicizia era profonda e sincera. È molto importante che in questo momento stia vicino alla sua famiglia".


3. SCHUMACHER, IL PARERE DEL NEUROCHIRURGO: "RECUPERO? INASPETTATO, NON IMPOSSIBILE" - IL PROF DI NEUROLOGIA DELL'ATENEO DI BORDEAUX: "IL TEMPO GIOCA A SUO SFAVORE. IL RECUPERO? DIFFICILE"
Da "Libero Quotidiano"

I fan di Schumi sotto l ospedale di Grenoble

Sono passati più di venti giorni dal tragico incidente sulla neve che ha ridotto Michael Schumacher in coma. Da allora, il campione tedesco - ricoverato nell'ospedale diGrenoble - è stato sottoposto a due interventi chirurgici per cercare di ridurre gli ematomi, ma il cauto ottimismo filtrato nei primi giorni sta pian piano scemando, e le possibilità che si risvegli si assottigliano giorno dopo giorno.

LINCIDENTE DI SCHUMI article A E x

"Calano le possibilità" - A confermarlo è Jean-Marc Orgogozo, professore di neurologia all'Università di Bordeaux e direttore della Federazione di neuroscienze, che in un'intervista rilasciata al quotidiano francese Le Point ha provato a fare chiarezza sulla situazione clinica di Schumacher: "Pur non sapendo le cose con esattezza, purtroppo il tempo gioca a sfavore. Ogni giorno che passa diminuiscono le possibilità che la situazione migliori. L'intervento dei neurochirurghi sul trauma 'chiuso' doveva dare un beneficio se non immediato, almeno veloce. Se ciò non avviene significa che le lesioni sono ampie e diffuse e hanno poche chance di regredire", ha affermato il medico transalpino.

"Quadro preoccupante" - Dopo tutto questo tempo le possibilità di un "risveglio" sono poche, ma la speranza è l'ultima a morire: "La terapia attuale stabilizza le lesioni che si ritengono irreversibili - ha aggiunto il luminare -, ma se il danno è troppo grande a lungo andare non serve, anche perché il coma può causare complicazioni al sistema immunitario, mentre l'ipotermia ha un impatto negativo sulla circolazione.

In generale, dopo un certo periodo si inizia con un coma più leggero e si vede cosa succede. Non posso aggiungere altro non vedendo le cartelle cliniche, ma è essenziale svegliare il ferito altrimenti non c'è più speranza. Dopo tre settimane non aver riscontri positivi è inquietante e bisogna essere consapevoli che un grave trauma cranico con edemi diffusi è complicato qualunque cosa si faccia. Che Schumacher recuperi senza conseguenze è inaspettato, ma non impossibile".

 

 

 

la moglie Corinna e i due figli vigilano su di lui

GRANDI MANOVRE AL MINISTERO DEL (SOTTO)SVILUPPO PER POLTRONA DI SEGRETARIO GENERALE

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DAGONEWS

Rush finale per la nomina del nuovo capo del ministero dello Sviluppo economico. Oggi è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il decreto della Presidenza del Consiglio che vara la riorganizzazione del ministero retto da Flavio Zanonato, con il quale scompaiono le figure dei capi-dipartimento e viene istituito il segretario generale, come alla Farnesina.
La nomina dovrà arrivare entro l'8 febbraio, data di entrata in vigore della riforma, e al momento si prevede un derby.

CARLO SAPPINO

Il capo di gabinetto Goffredo Zaccardi, già al suo posto con Bersani e Ronchi, spera che la scelta cada sulla propria vice Simonetta Moleti, che ha anche il pregio di essere la consorte di un altro direttore generale del ministero, Carlo Sappino.

Ma in corsa per la nuova poltrona c'è anche Antonio Lirosi, piddino e grande esperto di temi energetici, legato da antica amicizia con Enrico Letta. Ovviamente, molto dipenderà anche dalla permanenza o meno al ministero di Zanonato, bersaniano doc in odore di rimpasto.

 

 

PIANO NO FOOTBALL NELLE SCUOLE BASCHE: ‘DISCRIMINA LE BAMBINE ED È MACHISTA’

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Gian Antonio Orighi per ‘www.stampa.it'

NO FOOTBALL BAMBINI GIOCANO A CALCIO

Basta con i cortili delle scuole occupati, durante la ricreazione, dai maschietti che giocano al pallone, emarginando le ragazzine. In Spagna, il governo regionale di Euskadi, un monocolore dal democristiano Partito Nazionalista Basco, ha appena varato il "Piano di Coeducazione e Prevenzione della Violenza Machista", che tra le altre cose prevede di eliminare "la distribuzione sessista degli spazi nelle zone di ricreazione scolastica".

Stando agli esperti dell'Assessorato alla Pubblica Istruzione, giocare a calcio non favorisce l'uguaglianza tra i sessi, perchè tutti coloro a cui non piace il pallone non possono sviluppare le proprie preferenze o usare gli spazi comuni per altri giochi di socializzazione.

BAMBINI GIOCANO A CALCIO

Alcune scuole già cominciano ad applicare il Piano No Football, e hanno proibito il popolarissimo pallone il lunedì, il mercoledì ed il venerdì. "Si tratta di una misura per combattere le diseguaglianze di genere nelle nostre scuole - spiega Begoña Garamendi, direttrice all'Innovazione Educativa ell'Assessorato.

Nei cortili e nelle zone di ricreazione la distribuzione continua ad essere maschilista. E le attitudini degli alunni o la mancanza di organizzazione fa sì che le zone centrali dei cortili siano sempre a disposizione dei bambini, a scapito delle bambine".

 

 

IL CINEMA DEI GIUSTI – UOMO, DONNA, GAY, MAMMA: L’AUTORITRATTO ‘EN TRAVESTI’ DI GUILLAUME GALLIENE

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Marco Giusti per ‘Dagospia'

A qualche maschio sarà capitato. Di solito avviene verso i 12, 13 anni, quando l'identità sessuale non è così definita. Basta che i genitori, i fratelli, i compagni di scuola ti definiscano al posto tuo. Non sei ancora proprio maschio, allora sarai una femmina. Ma sei davvero una femmina? Allora perché non fai outing e ti dichiari gay? Ma sei davvero gay?

TUTTO SUA MADRE

E qual è il rapporto con tua madre? Si spinge davvero a fondo su questi temi Guillaume Galliene, già piccola star della Comédie Française, molto attivo al cinema come attore fin dagli anni '90, "Il concerto", "Marie Antoinette", "Jet Set", "Tango Lessons", con questa sua commedia brillante, "Tutto sua madre", che in patria si chiamava "Le garçons e Guillaume, a table", nata nel 2008 per il teatro e infine approdata al cinema con grandissimo successo di pubblico.

L'idea, mediata dalla pièce, che Galliene aveva scritto con Claude Mathieu, è quella del racconto in prima persona delle disavventure di un giovane, Guillaume, appunto, che la mamma, già quando chiama i suoi ragazzi a tavola, definisce come un qualcosa "a parte", non uno dei "ragazzi" insomma. E lo spinge verso una sessualità che non è la sua. Ma quella che la mamma e tutti gli altri pensano che sia la sua.

TUTTO SUA MADRE

Nel corso della storia, Guillaume non interpreta solo il se stesso scolaretto o alla ricerca della propria identità più grande in Spagna o pronto alla rivelazione della propria sessualità nei locali gay, ma anche la sua terribile mamma, che Guillaume adora e sa imitare alla perfezione.

Donna forte e spiritosa, che vuole Guillaume tutto per se, forse perché sperava tanto in una femmina dopo aver avuto già due figli maschi. C'è anche un problema di classe. Guillaume nasce in una ricca famiglia borghese parigina, non è un problema essere gay. Ha dei problemi con i collegi francesi, ma in quelli inglesi si trova benissimo.

Poi cresce e deve assolutamente dichiararsi gay. Ma è davvero gay? Ci proverà con i gay, anche se non si sa bene cosa si deve fare e quando lo chiederà a un simpatico gruppetto di arabi, si sentirà rispondere "Prima ce lo succhi e poi te lo mettiamo in...", forse capisce che la cosa non fa proprio per lui. Muore dalla paura di esporsi al mondo, a classi diverse, a persone diverse. E l'essere solo Guillaume e non appartenere a un gruppo, gli crea un nodo difficilmente risolvibile con le proprie forze.

Il problema di Guillaume, magari, è più psicanalitico, è più legato alla sua ossessione materna, al fatto che la veda ovunque si trovi, e che ci parli come fosse il suo doppio. Alla fine Guillaume troverà la sua strada, più nel teatro, nella messa in scena dei suoi problemi che nella psicanalisi magari, ma il percorso sarà lungo. E molto divertente.

Perché questo "Tutto sua madre" è una commedia molto sottile e particolare che non ha niente a che vedere né con le nostre commedie di successo né con quelle francesi alla Danny Boom che vanno tanto di moda adesso. Se Guillaume Galliene è un attore strepitoso, che ha fatto una lunga gavetta a teatro, in tv e al cinema, e interpreterà presto Pierre Bergé nel biopic su Yves Saint Laurent, e sa come rimanere per tutto il film nella linea sottile di chi non ha ancora capito la sua dimensione sessuale, forse né maschio né femmina, anche gli altri attori che lo circondano sono eccellenti.

TUTTO SUA MADRE TUTTO SUA MADRE

Ritroviamo Françoise Fabian, una incredibile Diane Kruger come infermiera pronta a curarlo con una colonterapia forse eccessiva, Reda Kateb fresco di "Zero Dark Thirty", Nanou Garcia che gli insegna come ballare la sevillana, solo che la balla come una donna e non come un maschio. Distribuito dalla Eagle, il film da noi è stato un po' gettato allo sbaraglio, anche se lo troviamo nelle sale del cinema di qualità. Io, ad esempio, l'ho visto a Roma, alla sala 1 del Quattro Fontane il venerdì sera insieme credo a una decina di persona. Un disastro.

TUTTA SUA MADRE

Anche perché il film è particolarmente buono, benissimo scritto e recitato, e meriterebbe più attenzione. Metterlo in sale troppo grandi, forse, non è una grande idea. Scordavo. Se poi uno si scopre davvero gay, è un'altra faccenda. Ma quello è un altro film. O no?

 

L’ARGENTINA FA PIANGERE SOLO TENARIS –MA TUTTO CAMBIA SE IL CONTAGIO SI TRASMETTE AL BRASILE

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Carlotta Scozzari per Dagospia

Sui mercati valutari, oggi si respira una situazione di calma apparente dopo il crollo del peso argentino della scorsa settimana, quando rispetto al dollaro la valuta locale si è svalutata di oltre il 15% in un solo giorno. Il tasso di cambio ufficiale oggi è stabile intorno agli 8 peso per 1 dollaro, livello a cui erano terminate le contrattazioni venerdì scorso, quando il governo di Cristina Kirchner, per non alimentare gli scambi sul mercato nero, aveva deciso di allentare alcune delle restrizioni sulla circolazione di capitali.

Cristina Fernandez de Kirchner

Dato il contesto, caratterizzato da un'inflazione galoppante e da una sostanziale carenza delle riforme di cui invece ci sarebbe stato bisogno, in molti temono che l'economia argentina possa presto essere costretta a un nuovo default, che questa volta però si scaricherebbe soprattutto sul mercato interno, visto che i legami del paese con il resto del mondo sono molto meno forti rispetto al 2001, anno in cui il paese non onorò il debito.

Logo "Fiat"

In effetti, anche la presenza delle società italiane in Argentina è tutto sommato trascurabile. L'unica eccezione di riguardo è la Tenaris della famiglia Rocca, attiva nel mercato del petrolio e del gas attraverso la società locale Siderca. Fino a qualche mese fa, l'altra società italiana presente in forze nel paese era Telecom Italia, con la controllata Telecom Argentina.

TELECOM ITALIA MEDIA

La quale, tuttavia, è stata venduta in fretta e furia a metà novembre per 960 milioni di dollari alla Fintech con un'operazione molto contestata per tempistica e interessi sotterranei, ma che col senno di poi, data la crisi del paese, oggi potrebbe rivelarsi assai azzeccata.

"Gli interessi delle società italiane in Argentina sono molto contenuti - dichiara a Dagospia Vincenzo Longo, market strategist di Ig - ma il problema è che le difficoltà del paese inneschino un effetto contagio sul vicino Brasile, che già sta attraversando le sue difficoltà. In quel caso, il discorso cambierebbe completamente perché al paese sono molto esposti colossi italiani come Fiat e Telecom Italia".

Marco Patuano Telecom Italia

E proprio per la controllata brasiliana della società guidata da Marco Patuano a breve potrebbe materializzarsi un'offerta da parte del magnate egiziano Naguib Sawiris, ex proprietario di Wind. Patuano ancora oggi ha affermato di non saperne nulla, ma nel caso Tim Brasil dovesse essere ceduta è già stata predisposta una procedura specifica per le operazioni con parti correlate (la prima socia di Telecom, Telefonica, in Brasile controlla l'operatore concorrente Vivo) in modo da evitare polemiche e pasticci vari.

SAWIRIS

 

VANZINA: ‘L’ITALIA DI VACANZE DI NATALE? UN MODELLO STUDIATO E REPLICATO, COME ACCADDE A SORDI’…

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Alessandro Ferrucci e Malcom Pagani per il "Fatto quotidiano"

Dieci anni fa, d'estate: "Ero a Fregene e il mio vicino, un simpatico macellaio, parlava al telefono a voce altissima al centro del giardino. Ai piedi aveva una bacinella. Muoveva freneticamente i piedi e avvicinava la cornetta all'acqua: Signò, che je devo dì? È ‘na vacanza da signori. Qui in Sardegna sembra d'esse in paradiso. Il nostro è un buffo paese in cui tutti fingono senza pudore e sentendosi stretti nei propri panni, sognano o millantano di essere diversi da ciò che sono.

ENRICO VANZINA FOTO ANDREA ARRIGA

Ma l'Italia di Vacanze di Natale, quella che racconto da 30 anni, non è cambiata e non conosce evoluzione. Quei modelli sono stati studiati e replicati, un po' come accadde a Sordi che prima osservò i suoi connazionali e poi si accorse che gli italiani avevano iniziato a copiarlo e un'intera generazione parlava e si muoveva esattamente come lui".

A un soffio dai 65 anni (i capelli bianchi e lunghi, la dialettica rapida, il sorriso largo) Enrico Vanzina nutre la stessa curiosità che da ragazzo lo vedeva sostare dietro la porta del pomeriggio ad ascoltare cinema con la speranza che la sera non scendesse a infrangere l'incanto. In cima ai Parioli, l'appartamento in cui suo padre Steno divideva il tempo con Sordi, Longanesi, Pirro e Flaiano: "Ennio andava pazzo per il dettaglio, un giorno entrò e senza togliersi il cappotto ci informò: ‘Nelle scuole è in atto una rivoluzione, le ragazze si chiamano tutte Samantha'" è diventato l'ufficio in cui lui e suo fratello Carlo (non di rado, per abitudine e senso di equità, Enrico parla al plurale) hanno scritto ispirandosi al presente più di 100 film: "Senza mai sventolare tesi preconcette o moralismi".

Enrico Vanzina e moglie

Così hanno reso universali dei modelli, definito dei tic, divulgato prassi. Secondo Mimmo Calopresti hanno anche inventato il "milanese moderno". Mostri con il sorriso sulle labbra. L'ultimo, Sapore di te, è stato immaginato all'alba.

L'ora in cui Enrico, quando tutto tace, si mette a tavolino: "Mai più tardi delle sette e mezza" e sorretto da qualche certezza, immagina: "La situazione generale si è imbarbarita moltissimo, i mostri degli anni Ottanta rispetto ai contemporanei impallidiscono e i nuovi ‘ultramostri' sono mutanti che fatichiamo a raccontare, ma nonostante tutto, la patria di Totò esiste ancora e la setta degli spiritosi non si estingue. Se mio padre fosse qui riderebbe. L'altro giorno camminando per Roma vedo un cartello su un negozio. Sopra c'è scritto: ‘Torno tra un po' e sotto, in piccolo: ‘Si me và'".

Paolo Genovese con Enrico e Carlo Vanzina

Mai avuta voglia di sparire?
Neanche al principio, quando per Figlio delle stelle, ci fecero sapere che a Cagliari avevamo battuto un record. Il giorno della prima, allo spettacolo delle 20, non si era presentato nessuno. Mai successo.

Come cambiaste rotta?
Lizzani diceva: "Bisogna parlare solo di ciò che si conosce" e aveva ragione. Febbre da cavallo funzionò perché dell'ippodromo, a cominciare da un nugolo di figli di mignotta, conoscevo ogni anfratto. Li frequentavo da quando avevo quattordici anni. Decidemmo di scrivere storie sulle nostre passioni. Dopo I fichissimi, 300 milioni di spesa e 9 miliardi di incasso, il calcio con Eccezziunale veramente, Sapore di mare e un film sul nascente edonismo, Vacanze di Natale nonostante il dogma dei cinematografari: mai parlare di neve o pallone.

vacanze-di-natale-a-cortina-cinepanettone-de-sica

Dogma fallace.
Ambientare a Cortina un film su chi la occupava dopo aver fatto i soldi ci sembrò un pretesto interessante. Non c'era alcuna critica sociale, ma solo il racconto diretto di quel che vedevamo. Spaccati di pura commedia all'italiana.

VACANZE DI NATALE A CORTINA

Avete raccontato eccessi e nequizie di una borghesia in movimento. C'è chi non ha capito e accusandovi di eccessiva indulgenza con l'oggetto della vostra indagine.
Avere rispetto per i personaggi non significa aderire ai loro orrori, ma l'odio verso il mondo che raccontavamo era irriducibile. Così violento da alterare il giudizio, anche su di noi. La critica ci ha sovrapposto alle vicende descritte, rendendoci di volta in volta simili e vicini ai decerebrati di Via Montenapoleone, agli Yuppies che imitavano Agnelli o ai figli di papà di South Kensington.

sapore di mare

Perché secondo lei?
Fu un'inconcepibile crociata ideologica. Chi scriveva di gangster era forse il fratello di AL Capone? Le nostre in realtà erano satire ferocissime. Ma per la stampa, stavamo con la Milano da bere a prescindere. Io non sono risentito con nessuno, ma le ingiustizie mi irritano. Il pregiudizio mi ha cambiato. Quando ti additano , per proteggerti, diventi cinico. Un po' di revisionismo storico l'abbiamo meritato.

SAPORE DI MARE

Altri vi hanno riconosciuto lungimiranza. Affaristi, bancarottieri, arrivisti, puttanieri, mazzettari, finte bionde.
Con Le finte bionde, una svolta, ci accorgemmo che i nostri borghesi erano talmente agghiaccianti da rendere difficile la loro trasposizione in commedia. Si creò una rimozione involontaria perché come sempre, i protagonisti delle avventure narrate, preferivano non identificarsi. Sapete quante decine di persone che conosco ho messo nei miei film? Non c'è uno che si sia riconosciuto.

Quasi come in Fratelli d'Italia di Arbasino: "Ci sono tutti, ma io non sono così".
Villaggio teorizzava che il successo della sua maschera fosse proprio la mancata identificazione del pubblico. Fantozzi, per lo spettatore, era sempre l'altro.

ALBERTO SORDI NE I VITELLONI

Ora per raccontare i vizi nazionali vi spostate nel passato e nel futuro.
La chiave fantastica è stata una necessità. Il realismo non funzionava più. E la commedia ferocissima dei Risi e dei Monicelli si era avvalsa di attori enormi che già negli anni Ottanta, traviati dai produttori, erano diventati registi di se stessi.

Con quali risultati?
Un cinema egocentrico e irrisolto che ci impedì di usufruire del talento dei migliori. Nel tempo, forse, è sfumata la pretesa di raccontare il paese. Siamo in attesa che il paese racconti qualcosa a noi. Ma è difficile. Si comunica poco. Nessuno si guarda in faccia. Siamo impantanati. Anche nel linguaggio. Quando leggo Italicum penso a Italicus. A tragedie, cupezze e sfighe atroci.

I vostri mascalzoni si divertivano.
Anche nella vita. Erano folli e spensierati. Il De Sica che incontra un gatto nero, scende dalla macchina e fa guidare il filippino, l'avevamo visto in Via Margutta con Cecchi Gori .

Leo Longanesi

E i vostri cumenda milanesi?
Se andate al Nord li ritrovate identici. Guido Nicheli era arrivato al cinema per caso. Affrontava viaggi pazzeschi armato solo di uno zaino. Poi tornava e con aria da profeta liberava la sua verità: "Ragazzi, c'è una nuova parola d'ordine: Porto Seguro".

Fenomeni odierni?
Zalone. Scorretto, anticonformista, semplice, fuori dagli schemi. Mi piace molto perché non sapresti dire come la pensa, chi voti.

paolo villaggio x

Farebbe un film sulla politica?
Quando per De Sica scrivemmo Simpatici e antipatici, un periplo dei circoli romani con un gigantesco Funari che ai soci promette di riempire la piscina con l'Evian, i politici si infuriarono, uno in particolare mi chiamò e richiamò. Con l'idea di raccontare le seconde file poi scrissi Peones. C'erano parolai di sinistra superdotati e ambìti dalle dame radical dei salotti e leghisti che sedotti dalle popolane, precipitano nelle grinfie di famiglie che li trascinano alla festa Dè Noantri. Un ritratto che non si è fatto perché la cronaca ti frega sempre. Rimani indietro. Abbiamo visto Berlusconi, Marrazzo,Fiorito. Chi l'avrebbe detto?

Paolo Villaggio

Un desiderio?
Mi piacerebbe fare un ritratto corale dell'Italia. Un film senza soggetto che racconti il Paese nell'arco di una giornata. Un Nashville ci servirebbe, anche per superare la categoria di Berlusconi. La sua figura ha cristallizzato tutte le altre.

Ora c'è Renzi.
È diverso dal Berlusconi che prendendosi la scena disse tre cose semplici e vincenti: mi piace la fica, sono laico e mi piace guadagnare. Renzi è democristiano. Quando Berlusconi ha provato a diventarlo, ha rischiato di essere divorato.

guido nicheli moglie jerry cala

E noi, da cosa siamo divorati?
Dal non senso. Salgo in taxi. Il guidatore mi riconosce: "Senta un po', ma lei lo usa il tablet? C'è mia figlia che chatta tutto il giorno con uno di Grottaferrata, ma non lo incontra mai. Quando ne ho parlato con mia moglie, mi ha rimproverato: "Sei antico. I ragazzi oggi si danno appuntamento in rete". Poi ha inchiodato: "Dottò, ma se rende conto? Io abito a Cinecittà, a due metri da Grottaferrata, ma ‘sti dù scemi non potevano darsi appuntamento a metà strada?".

Guido Nicheli

 

 

RUFFINI E ZALONE A SORRENTO CON LORENA BIANCHETTI FOTO REPUBBLICA NAPOLI VIA COL VENTO RENZI E BERLUSCONI gente funari morena zapparoli

1. NUZZI: “DUDÙ MIGLIOR COMUNICATORE 2014” (E LA PASCALE LO LANCIA A SAN PIETRO)

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DAGOSELECTION

MATTEO SALVINI IO NON PAGO IL CANONE


Gianluigi Nuzzi ‏@GianluigiNuzzi
Dudù è il miglior comunicatore del 2014
pic.twitter.com/pUTpVLuJps


Mattia Carzaniga ‏@MattiaCarzaniga
@lasoncini trova le differenze. pic.twitter.com/K3jGOMizbP
Ritwittato da lasoncini


Ms.barbara guerra ‏@barbyguerraloka
Ehh si anche dopo questa bella giornata ve lo dico col cuore ma baciatemi il culo facce di merda! pic.twitter.com/xupfmXxLPS


Ms.barbara guerra ‏@barbyguerraloka 25 gen
Maa ancora a rompere i coglioni state?!? Ma veramente nn avete un caxxo da fare! Invidiosi di merda..baciatemelo!!! pic.twitter.com/CzwnV8pvtJ


Ms.barbara guerra ‏@barbyguerraloka
Giudicare è una parola che andrebbe tolta dal vocabolario. E poi dalle vostre teste. Le teste di cazzo, dico.

FRANCESCA PASCALE LANCIA DUDU CON IL PAPA E LE COLOMBE

Ms.barbara guerra ‏@barbyguerraloka
Baci uguali non esistono, ogni bacio ha un suo intenso sapore💋💋

Ms.barbara guerra ‏@barbyguerraloka 25 gen
#espero #mio #amor de my vida❤❤❤❤ pic.twitter.com/AGlROLFiLy

 


David Parenzo ‏@DAVIDPARENZO
La vendetta di Valérie: chiederà un maxi risarcimento a Hollande! E mo', so première cazzi'....


piero chiambretti ‏@PChiambretti
Dopo il gol Antonini ha urlato : " ti amo". A Ilaria D'Amico.


Ivan Zazzaroni ‏@Zazzaroni
Alena Seredova amara: "Adesso ho capito perché avevamo quarantacinque abbonamenti a Sky". [Il Rompipallone di Gnocchi].

FLAVIA VENTO CHIEDE A DICAPRIO DI SPOSARLA CON UN SELFIE


Vittorio Zucconi ‏@vittoriozucconi
Juve sotto 0-1 per colpa di uno stordito Romeo Buffon. Possibile documentario per Natlional Geographic: una topa fa incespicare una zebra,

Vittorio Zucconi ‏@vittoriozucconi
Chi disse che il tempo è danaro non doveva conoscere Thohir che si è fatto 40h di viaggio Giacarta-Milano-Giacarta per vedere Inter-Catania.

Ivan Zazzaroni ‏@Zazzaroni
Perché sospetto che #Guarin abbia un accordo privato con la #Juve? Quando chiedi 4,5 milioni anno a Chelsea e Galatasaray e 3 ad Agnelli...

Ivan Zazzaroni ‏@Zazzaroni
#Essien ha il vizio di dormire 12 ore al giorno. E allora? La difesa del #Milan non si sveglia da tre anni.

Ivan Zazzaroni ‏@Zazzaroni
Lo stupore del Corriere dello Sport in prima: "La nuova #Ferrari ha il naso gigante". E Chiellini allora? (Non parlano mai bene della Juve).

Ivan Zazzaroni ‏@Zazzaroni
Montezemolo: "Siamo stufi di arrivare secondi". Quest'anno puntano al terzo posto. #ferrarottimismo

BARBARA GUERRA TWITTA BACIATEMI IL CULO FACCE DI MERDA


Selvaggia Lucarelli ‏@stanzaselvaggia
Non so se cerca una panchina in Inghilterra, ma sabato sera ho incontrato Allegri a Londra nel locale Novikov.


Antonella Clerici ‏@antoclerici
Messaggio x tutti i feticisti che mi scrivono: le scarpe le tolgo solo quando mi fanno male i piedi !

Antonella Clerici ‏@antoclerici
Ma come possibile che jerry cala' potesse tradire quella gnoccolona di mara venier????


Flavia vento ‏@Flaviaventosole
Do you want to married me? @LeoDiCaprio pic.twitter.com/MMxqHmN1sj


Flavia vento ‏@Flaviaventosole
Vergognaaaaaaaaaaaaaaaa pic.twitter.com/yumXDpAFOK

BARBARA GUERRA TWITTA BACIATEMI IL CULO


Flavia vento ‏@Flaviaventosole
Tasse imu non lo capite che nessuno le deve pagare rubano i nostri soldi governo fai schifo

Flavia vento ‏@Flaviaventosole
A politici siete dei ladri e basta guardo il Tg e mi viene il vomito ma di che parlate? State solo a rubareeeeeee ma andate a casa

Flavia vento ‏@Flaviaventosole
Robin hood vieni a salvarciiiiii

Flavia vento ‏@Flaviaventosole
Giacomo Leopardi Lucio Battisti voi siete i grandi amori della mia vita la tua poesia la tua canzone sarà per sempre con me


Vittorio Zucconi ‏@vittoriozucconi
Nunzia DeGirolamo è uscita dal governo. Sorpresa degli italiani che neppure sapevano ci fosse mai entrata.


nicola porro ‏@NicolaPorro
Fondo del corsera: dopo le dimissioni della de girolamo po'succede tutto o niente. Uhmmm interessante

ANTONELLA CLERICI E LE SCARPE

nicola porro ‏@NicolaPorro
De girolamo dice:risultati da min riconosciuti da tutti.Chiedete a coldiretti, assocarni, chiedete a chi volete. Chiederei a confagricoltura

nicola porro ‏@NicolaPorro
Alfano sta sempre piú diventando Casini di dieci anni fa. Quando si tocca la camicia e ispirato dice sulla mia pelle, sembra invece Niki

nicola porro ‏@NicolaPorro
Spread sale,+10% dai min. Anche un cretino sa che non dipende da letta, ma da mercati.La discesa invece era solo merito di letta? Mavvá


Vittorio Feltri ‏@vfeltri
Renzi non piace a Scalfari. Avrà un grande successo.

ANTONELLA CLERICI E LE SCARPE

Lorella Landi ‏@lorellalandi
@vfeltri Direttore, grazie per essere stato mio ospite e per aver acceso la discussione con la tua preparazione e la tua professionalità.


Antonio Padellaro ‏@a_padellaro
L'ex #Caimano nomina l'ex direttore del #Tg4 consigliere politico e non coordinatore di #Fi. Ha fregato i falchi o i falchi fregheranno lui?


Ignazio Marino ‏@ignaziomarino
Iniziamo con Porta Portese e Porta Pia la prima di una serie di azioni di pulizia e contrasto all'abusivismo http://goo.gl/dWAiEA

Maurizio Gasparri ‏@gasparripdl
@ignaziomarino vuoi riportare decoro? Dimettiti. Ti sei reso conto di quanto tu sia inadeguato al ruolo? È un dato di fatto


Augusto Minzolini ‏@AugustoMinzolin
Ministro marocchino dichiara che all'epoca dello scandalo Ruby era maggiorenne:10 a 1che la Bocassini lo incriminerà per falsa testimonianza


marco de benedetti ‏@debenedettimrco
non sarà 1 reato. Ma la puttanata resta eccome!!!!! "@TgLa7: Casa Colosseo, Scajola: 3 anni di sofferenza che nessuno mi restituirà più"

bisignani a ponza con nuzzi


Gad Lerner ‏@gadlernertweet
Farsi regalare una casa non è reato, ma resta un'indecenza

Renato Brunetta ‏@renatobrunetta
#Nuovo - Il nostro è un movimento nuovo, di gente nuova, di volti nuovi. Ogni mattino è un nuovo giorno. @IlMattinale #Auguri @forza_italia


Loris Mazzetti ‏@lorismazzetti
#Brunetta va in tv e crolla l'ascolto, su twitter viene completamente ignorato, su fb è inesistente ma il suo padrone lo sà?


matteo salvini ‏@matteosalvinimi
Visto che i soldi del #CANONE RAI servono anche a pagare i mega-stipendi di #Fazio e #Littizzetto, IO NON PAGO!!! pic.twitter.com/8uwCgB17WF

 


giuseppe cruciani ‏@giucruciani
Un segretario ha preso 68 per cento a primarie, fa accordo, lo sottopone a direzione (passa). Poi 35 emendamenti #Pd. Solita storia

nuzzi e lerner

Guido Crosetto ‏@GuidoCrosetto
@giucruciani 35, non 350. Tra l'altro su un testo scritto male ed incongruente. Anche senza mettere voler in discussione alcun paletto.

giuseppe cruciani ‏@giucruciani
@GuidoCrosetto si, ma facevo notare altra cosa. Il metodo. Non si può mai decidere a maggioranza, ma bisogna accontentare tutti

-buffon-d-amico

Guido Crosetto ‏@GuidoCrosetto
@giucruciani in teoria non dovrebbe esistere vincolo di mandato. Altrimenti basterebbe il voto dei capigruppo..

Guido Crosetto ‏@GuidoCrosetto
@giucruciani poi uno dei temi è che è difficile chiedere al cappone di anticipare Natale...;-)

chiara geloni ‏@lageloni
@GuidoCrosetto @giucruciani a quel punto potremmo finalmente abolire anche la camera, mica solo il senato


Vittorio Zucconi ‏@vittoriozucconi
Grillo e M5S terrorizzati da Italicum perchè con quella legge corrrerebbero il rischio di vincere e di diventare loro il tonno nella scatola

seredova-buffon-d-amico

 

 

 

 

scajola moglie colosseoTITTI E RENATO BRUNETTA PUBBLICATO DA ZUCCONI

GUBITOSI RIUSCIRÀ DAVVERO A CACCIARE PREZIOSI, L’ULTIMO BERLUSCONE AL COMANDO IN RAI?

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1. E SE GUBITOSI NON RIUSCISSE A SILURARE NEANCHE PREZIOSI?
DAGONOTA - Nel casino che regna a Viale Mazzini dall'avvento del governo Letta e ancor più dei renziani, Gubitosi si vede costretto a negare che sia in programma un cambio alle direzioni dei telegiornali. Il problema del direttore generale è che le pressioni politiche per il rinnovo sono molto forti, e lui è invece si trova in una posizione di debolezza.

Antonio Preziosi

Prova ne è il destino di Antonio Preziosi, direttore del giornale radio e di Radio1, che il dg vuole sostituire da tempo. Gubitosi addirittura ammette che "un problema c'è, Radio1 è in sofferenza da tempo e ha bisogno di un rilancio". Già a metà dicembre il dg aveva provato con un blitz a portare in cda la cacciata del berluscone Preziosi, per mandarlo a fare il corrispondente da Bruxelles, ma non gli è riuscito.

Quindi l'uscita di Preziosi, che sembrava in questi giorni sicura, ora di nuovo traballa: i consiglieri di amministrazione appartengono in maggioranza all'area di centro-centrodestra, e non sono disposti a defenestrare l'ultimo giapponese di Forza Italia, che oggi è l'opposizione più importante (ed è interessata alle poltrone, diversamente dal M5S).

Tanto più che, come scrive un articolo del "Tempo", Letta vorrebbe un quarantenne alla guida della radio, non un 65enne esterno alla Rai che si è già girato varie direzioni. Tanto più che Sorgi aveva firmato, all'uscita del Tg1 nel 1998, un accordo nel quale prometteva di non ricandidarsi più per nessun ruolo di direzione in Rai...


2 - RAI, GUBITOSI: "SODDISFATTI DEI TELEGIORNALI, LA RADIO È IN SOFFERENZA E VA RILANCIATA

(Adnkronos) - ''Siamo soddisfatti di come stanno andando i Tg, tutti e tre. E non sono all'ordine del giorno nuove nomine alla guida dei telegiornali, né lo saranno. Lo escludo categoricamente''. A parlare con l'Adnkronos è il Dg Rai Luigi Gubitosi che, incontrato davanti alla sede di Viale Mazzini, ha negato con nettezza l'ipotesi di un cambio di tutti i direttori delle testate, chiarendo, inoltre, che nella giornata di oggi non sono previsti né un preconsiglio, né un consiglio Rai.

PRIMO PIANO DI ANTONIO PREZIOSI

Sul fronte della Radio, invece, ''un problema c'è - ha detto il direttore generale -. Radio 1, infatti, è in sofferenza da tempo e ha bisogno di un rilancio. Ne stiamo parlando - ha evidenziato - ed è un processo che passerà per una serie di valutazioni volte a trovare una soluzione''.

LUIGI GUBITOSI OSSERVATORIO GIOVANI EDITORI

Quanto alle voci di un incontro in treno fra lo stesso Gubitosi e il segretario del Pd Matteo Renzi, il numero uno di Viale Mazzini, scandisce: ''Non ho incontrato Renzi. Ogni tanto vengono diffuse strane voci sulla Rai che servono a creare confusione. L'unica cosa di cui si sta parlando, lo ripeto, è la radio in funzione del suo rilancio e specificamente di Radio 1 che negli ultimi tempi ha sofferto, ma è prematuro che si parli di nomi prima che vengano prese decisioni sull'assetto futuro''.

2 - DE GIROLAMO: FICO (M5S), ORA TOCCA A CANCELLIERI (IL FATTO)
(ASCA) - "Noi andiamo avanti, stiamo facendo l'unica vera opposizione in Parlamento. Adesso aspettiamo che se ne vada la Cancellieri". E' quanto dichiara il deputato del M5S Roberto Fico in un'intervista al 'il Fatto Quotidiano', dopo le dimissioni del ministro Nunzia De Girolamo.

GUBITOSI E TARANTOLA jpeg

"Se fosse coerente, si dovrebbe dimettere anche da parlamentare", aggiunge Fico, il quale, sul futuro del governo afferma: "Il segretario del Pd Renzi sta portando avanti un gioco al massacro, vuole fare cadere il governo senza pero assumersi alcuna responsabilità. Ha una doppia faccia: quella reale, che mostra a Berlusconi in privato, e quella per il pubblico, che annuncia agli italiani di volere diminuire i costi della politica attraverso le riforme".

3 - VIGILANZA RAI, ANZALDI (PD): ABBIAMO BUTTATO OTTO MESI
(ilVelino/AGV NEWS) - In Vigilanza? "Abbiamo buttato otto mesi". Ne è convinto il segretario della commissione Michele Anzaldi che in questa intervista al VELINO parla dei nodi irrisolti in tema di Rai. Onorevole Michele Anzaldi, il presidente della Commissione di Vigilanza, di cui lei fa parte (ne èil segretario), oggi in un'intervista dice che Renzi ha una doppia faccia, una privata per Berlusconi ed una pubblica per gli italiani e che gli unici a fare una vera opposizione sono i Cinque stelle. Che cosa ne pensa?

"Non sono d'accordo, gli italiani dopo soli 15 giorni vedono chiaramente come sta lavorando la nuova segreteria del Pd. Prenda l'ultimo sondaggio Ixè che vede crescere la fiducia nel Pd e scendere il movimento di Grillo. Invece, mi permetto di segnalare, che l'incarico più prestigioso e di garanzia, quello della presidenza della Commissione bicamerale per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi e in mano ai Cinque stelle. E qui, mi pare che l'opposizione non ci sia proprio". In che senso onorevole?

"Tanto per fare un esempio recente, ieri alle 13,20 mi trovavo in macchina come milioni di italiani e su Radio due, ho sentito un rap di Fiorello che dileggiava addirittura il Quirinale. Benvenuta la satira, certo, e Fiorello e un grande entertainer: mi chiedo solo se un ascoltatore, sentendo battute e lazzi su un tema così delicato, non si faccia un'idea sbagliata e fuorviante".

morandi e fiorello

A oggi quali sono i nodi irrisolti? "In questi mesi, nonostante il settore radiofonico sia sceso al settimo posto, non siamo riusciti ad avere alcuna risposta su quale strategia stesse mettendo in campo la Rai per risolvere questa caduta libera. Non siamo neanche riusciti ad avere chiarimenti su Mission, e le poche cose che abbiamo saputo le abbiamo dovute leggere sui giornali, non ascoltarle in commissione.

Non siamo riusciti, poi, ad ottenere alcun risultato positivo sul riequilibrio imposto dall'Agcom al programma di Lucia Annunziata dove, nel conteggio sono state arbitrariamente inserite addirittura personalità del mondo della cultura, come nel caso del Maestro Abbado, conteggiato come rappresentante del centrosinistra, il tutto a danno del pluralismo e dell'azienda. Non siamo riusciti a porre rimedio alle grandi epurazioni dell'azienda, come i casi di Serena Dandini e Michele Santoro.

MICHELE ANZALDI

Nulla da fare anche sul fronte dei grandi dibattiti politici, oramai migrati su Sky ed infine, non siamo riusciti ad ottenere risposte sul caso dei 40 milioni di crediti ceduti dalla Rai a una finanziaria privata. Oggi, ciliegina sulla torta, dopo numerose mie interrogazioni e comunicati stampa, apprendiamo, non in commissione, ma da un'agenzia di stampa che il direttore generale della Rai, Gubitosi, afferma che la radio va male e necessita di un rilancio. Abbiamo buttato otto mesi".


4. SCONTRO IN RAI: LETTA VUOLE UN QUARANTENNE AL GR1, GUBITOSI SPINGE SORGI
Filippo Caleri per "Il Tempo"


La prima casella della partita delle nomine per le società pubbliche parte con il freno tirato. L'azienda in questione è la Rai e il posto da occupare è quello del nuovo direttore del Gr1 al posto dell'attuale dato in uscita, Antonio Preziosi. Il direttore generale della rete pubblica, Antonio Gubitosi, starebbe sponsorizzando anche in maniera pressante Marcello Sorgi, attuale editorialista della Stampa, al quale vorrebbe affidare anche la direzione dell'intera rete di Radio uno.

Marcello Sorgi

A lui Gubitosi è legato da un rapporto di conoscenza che risale alla sua esperienza alla Fiat. Nel periodo nel quale era direttore finanziario al Lingotto infatti Sorgi guidava il quotidiano di proprietà degli Agnelli. Uno sponsor di livello insomma per Sorgi che a bocce ferme non avrebbe rivali. Ma sul suo arrivo si stanno addensando molte nubi che rischiano di sbarrargli la strada anzitempo. Innanzitutto il suo nome non risponderebbe pienamente alla linea di rinnovamento e cambiamento delle direzioni Rai che sembrava quella da seguire nelle nuove linee guida gestionali.

Non solo. L'ex direttore della Stampa è anche un esterno rispetto alla dotazione organica dell'azienda televisiva pubblica. Nell'epoca di spending review la linea seguita finora è stata quella di privilegiare gli interni già a libro paga e dunque con costi limitati rispetto ad assunzioni di professionisti non in organico.

MATTEO RENZI E LA BOMBA A ENRICO LETTA

Sulla candidatura di Sorgi penderebbe poi un altro handicap. E cioè i suoi trascorsi in Rai. Quando nel 1998 era direttore del Tg1 e si dimise dall'incarico nella transazione, i legali a fronte del pagamento di una buonuscita congrua ottennero l'inserimento di una clausola che lo impegnava a non ricandidarsi più per nessun ruolo di direzione in Rai. Una pattuizione naturale che dovrebbe a rigor di logica essere valida sine die .
Gubitosi dovrà dunque faticare non poco per difendere la sua scelta. Che si dovrà inevitabilmente confrontare anche con la politica e con il Governo.

Secondo quanto risulta a Il Tempo, infatti, l'orientamento del presidente del Consiglio, Enrico Letta, sarebbe quello di privilegiare la scelta di un giovane, un quarantenne o poco più, nella linea del ringiovanimento della classe dirigente. Da non sottovalutare anche la linea di Forza Italia, partito al quale Preziosi farebbe riferimento, e che frena per la sua uscita. O, in alternativa, accetterebbe quale compromesso la sostituzione con un candidato gradito. In questa lista non figura Sorgi. Che fiutando lo sbarramento avrebbe già tentato un abboccamento con Matteo Renzi. Stando a bene informati con scarsi risultati.

 

 

FIORELLO

 

KAROSHI AMARI - IN GIAPPONE 9 MILA PERSONE L'ANNO MUOIONO PER TROPPO LAVORO

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Silvio Piersanti per "il Venerdì la Repubblica"

karoshi

Karoshi è una parola che terrorizza i giapponesi. Se la si dice a voce alta, si viene zittiti. Un po' come da noi cancro, che viene spesso sostituita da una brutta malattia. Karoshi vuol dire «morte da troppo lavoro». È un vocabolo apparso per la prima volta nei dati statistici del Ministero della salute, del lavoro e del welfare (Mhlw) giapponese nel 1987. Dal 2002 è un lemma dell'Oxford English Dictionary.

I casi accertati di karoshi sono aumentati vertiginosamente a partire dagli anni 80 e 90, quando il Paese del sol levante fu messo in ginocchio dalla bubble economy. Da allora, il numero delle morti per troppo lavoro è sempre aumentato. Attualmente sono circa 9.000 all'anno.

Le industrie in difficoltà licenziano personale ma triplicano, quadruplicano il carico di lavoro dei dipendenti rimasti, cercando di mantenere alto il livello produttivo anche a ranghi ridotti all'osso. In Giappone è considerato standard un contratto di lavoro di 60 ore settimanali, oltre ad ore di straordinario senza limite: basta l'assenso del lavoratore.

karoshi

E se non c'è, arriva immancabilmente l'inoppugnabile licenziamento. Così stabilisce la Corte Suprema. Recentemente, la Corte ha risposto picche alla richiesta di un'organizzazione sindacale di rendere pubblici i nomi delle ditte in cui si verificavano decessi sul lavoro classificabili come karoshi. «Si danneggerebbe la reputazione della ditta», è stata la lapidaria, inappellabile sentenza.

Per capire la mentalità della Corte Suprema in fatto di giuslavoro sarà utile ricordare quanto è successo ad un dipendente della Hitachi: a 15 minuti dal termine del suo lungo turno giornaliero, riceve l'ordine di fare cinque ore di straordinario. Osa dirsi non disponibile, avendo ormai preso impegni improrogabili. Ma il giorno seguente si presenta al lavoro all'alba e gli dà sotto senza soste sino a tarda sera per completare oltre al proprio lavoro ordinario anche quello straordinario che gli era stato chiesto il giorno precedente.

Karoshi

Ora ha la coscienza a posto: ha dimostrato il suo totale attaccamento alla ditta. Ma si sbaglia. La ditta disapprova il suo comportamento e gli chiede di «cambiare modo di pensare» e riconoscere il suo torto. Il lavoratore si rifiuta di ammettere di aver agito scorrettamente, ma paga il delitto di lesa maestà con la perdita del lavoro. Inutile il ricorso alla Corte Suprema che non trova nulla da eccepire al licenziamento del lavoratore ribelle.

Ci sono stati karoshi di operai che avevano fatto anche 300 ore al mese di straordinario (10 ore al giorno oltre il turno regolare di 8 ore). Se si calcola il tempo del viaggio casa lavoro e ritorno - minimo un'ora - rimangono appena quattro ore per riprendere fiato in famiglia (o ciò che rimane di essa).

Non si pensi però ad un lavoratore sfrenatamente avido di guadagni. Infatti l'enorme montagna di ore di straordinario non viene néregistrata, né retribuita. Una buona parte di queste ore sono graziosamente definite furoshiki (nascoste nel fagottino della spesa), perché i dipendenti le fanno a casa dove, con il tacito consenso dei manager, continuano il lavoro che non sono riusciti a terminare negli orari regolari in ufficio o in fabbrica. In ogni caso, comunque e ovunque siano fatte, a nessuno salta in mente di poterne esigere il pagamento: sono il pegno di lealtà verso la ditta.

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Secondo l'Mhlw, sono da classificare come karoshi le morti improvvise di dipendenti che hanno lavorato una media di 65 o più ore a settimana per oltre quattro settimane consecutive (senza giorni di riposo), o una media di 60 ore settimanali per più di 8 settimane consecutive. Ma l'organizzazione sindacale mondiale Labor Force Survey, ritiene che una settimana tipica di un lavoratore giapponese, sia esso operaio o quadro dirigente, va da 70 a 90 ore. Quindi la pur terrificante definizione ministeriale di karoshi è largamente sorpassata dalla realtà accertata dalla Labor Force Survey.

Le autorità governative e le ditte fanno fronte comune nel limitare al massimo la classificazione di karoshi per morti improvvise di lavoratori, anche di fronte a casi assolutamente palesi. L'Ispettorato del lavoro ha negato la definizione alla morte per infarto di un camionista di 42 anni che aveva totalizzato circa 6.000 ore annue (circa 17 ore giornaliere) senza un giorno di riposo negli ultimi sette anni di lavoro.

Con questi dati agghiaccianti è facile comprendere come dal karoshi si scivoli fatalmente nel Karojisatsu, suicidio per il troppo lavoro: una tendenza che si impenna sempre più, parallelamente a quella del karoshi. Recenti ricerche parlano di diverse migliaia di casi accertati ogni anno. Causa ed effetto sono identici, ma nel Karojisatzu l'effetto viene lievemente anticipato: un harakiri post-moderno.

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Perché i Giapponesi si lasciano stritolare a morte dagli ingranaggi del loro tanto invidiato sistema produttivo? Come reagiscono le forze sindacali? Secondo un approfondito studio condotto congiuntamente dal prof. Katsuo Nishiyama docente di medicina preventiva dell'università giapponese di Otsu e dal prof. Jeffrey Johnson, docente di scienze comportamentali dell'università americana Johns Hopkins, le grandi industrie giapponesi «hanno organizzato molte attività formali e informali per inculcare nei lavoratori il concetto che dipendenti e padroni condividono lo stesso destino», erodendo nelle organizzazioni sindacali ogni potere contrattuale e riducendole a «meri strumenti per il controllo dei lavoratori».

Un'inchiesta governativa ha rivelato che il 90 per cento dei lavoratori intervistati non capisce la necessità di cercare un equilibrio tra vita privata e lavoro: 4 lavoratori su 5 si dicono sempre pronti a cancellare qualsiasi impegno della loro vita privata se il capo chiede loro di rimanere a lavorare in straordinario.

L'aumento di rilievo mediatico del fenomeno sociale e le prime battaglie sindacali vinte dalle famiglie delle vittime dei karoshi sono state un campanello d'allarme per le grandi corporazioni che hanno deciso di prendere iniziative per smarcarsi dal fenomeno karoshi.
La banca Mitsubishi ha da poco inaugurato uno schema che permette ai lavoratori di lasciare il lavoro con un massimo di tre ore di anticipo per andare a casa a prendersi cura dei figli piccoli o dei genitori anziani: significativamente, solo 34 dei settemila dipendenti dell'istituto hanno usufruito di questa possibilità.

Ipocritamente (come il nostro «il fumo uccide» sui pacchetti di sigarette del monopolio), alcune ditte, dalle sette di sera, lanciano ogni ora un messaggio con gli altoparlanti in cui si ricorda ai dipendenti che troppo straordinario fa male alla salute. Il karoshi è ormai talmente radicato nella realtà sociale giapponese che nel fiorente mercato dei video-giochi va a ruba Super karoshi, lanciato con lo slogan: «l'unica cosa che devi fare per vincere è uccidere te stesso».

Il karoshi è figlio deforme della lean production (produzione snella) e della «qualità totale» giapponesi, che tanto filo da torcere hanno dato e dànno ai concorrenti occidentali. Ma quando ci estasiamo davanti alla perfezione di un prodotto dell'industria giapponese, non dimentichiamo che assieme all'innegabile valentia e all'estremo impegno dei lavoratori, esso può celare abissi di dolore e sacrificio: una riflessione che può aiutarci ad apprezzare la nostra sciatta felicità.

karoshi

 

ALCUNE TURISTE SCATTANO DELLE FOTO RICORDO E DIETRO DI LORO COMPAIONO ... DUE ELEFANTI!

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Dal "Mailonline"
www.dailymail.co.uk

L'intrusione imprevista che ha rovinato le foto delle vacanze del gruppo di amiche si è materializzata sottoforma di un piccolo elefante da 7 tonnellate. Subito dopo è arrivato un altro elefante a completare il quadretto. Le donne continuano a fotografare ignare dei pachidermi alle loro spalle.

 

ELEFANTI DIETRO LE TURISTE ELEFANTE TURISTE ELEFANTI DIETRO LE TURISTE

 

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IL NUOVO SCANDALO FINANZIARIO: RASTRELLATI MILIONI DI EURO DI RISPARMIATORI DI PROVINCIA

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Nicola Borzi per Plus24 - Il Sole 24Ore

I risparmi degli italiani a volte prendono strade imprevedibili. Come quelle che da un'anonima agenzia assicurativa di Carpi, in provincia di Modena, portano a una fiduciaria di Milano, poi a Chiasso (Svizzera), proseguono per Panama, da lì girano per la Valletta (Malta) per confluire infine a Novosibirsk, in Russia. Lungo la strada, incrociano più volte Ernesto Preatoni, finanziere che ama definirsi "il pioniere".

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Chi è Preatoni? È il raider che dice d'aver esordito in finanza nel 1985, all'epoca della scalata alla Bi-Invest, per poi dare l'assalto a Generali e quindi ad alcune Popolari. Tra il 1995 e il 1996 la sua Parin Sim finì nel mirino di Consob e Tesoro, che la sanzionarono e sospesero.

Preatoni se ne andò dall'Italia: scoprì e lanciò Sharm El Sheikh, diede il via a Domina, società turistico alberghiera, passò all'immobiliare nei Paesi Baltici e nell'ex Urss con Pro Kapital, società di Tallinn (Estonia) che fondò nel 1994. Pro Kapital (oggi Preatoni ne controlla indirettamente il 34%) fu quotata alla Borsa estone ma ne uscì nel 2001, dopo la scoperta di irregolarità contabili, per poi tornare sul listino secondario di Tallinn nel 2012.

La vicenda inizia il 20 dicembre 2012 quando una educatrice d'infanzia di Carpi firma una scrittura privata "avente a oggetto il finanziamento del progetto Novosibirsk che prevede una iniziativa finalizzata alla costruzione di una struttura alberghiera" e versa 10mila euro con assegno bancario alla EuroFiduciaria Srl di Milano, alla quale ha dato mandato fiduciario per finanziare per la stessa somma la Luminus International Corp. di Panama.

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Ma com'è arrivata questa signora a EuroFiduciaria? Contattata da Plus24, la risparmiatrice dice di conoscere il signor Giacomo Gollini e d'averlo incontrato a Carpi diverse volte in un'agenzia di assicurazioni, la cui titolare ha confermato. Gollini le ha segnalato il progetto Novosibirsk.

Anche altri cittadini di Carpi, della provincia di Modena e di altre limitrofe, dicono di essere stati indirizzati verso questi investimenti da Gollini, ma ora chiedono di poterli liquidare per ricostruire abitazioni e attività danneggiate dal terremoto del 2012. Gollini, afferma tra l'altro la risparmiatrice, le aveva consigliato in alternativa un fondo immobiliare: Brickstone. Contattato da Plus24, Giacomo Gollini conferma di aver più volte incontrato risparmiatori in uffici assicurativi a Carpi, ma nega di aver mai sollecitato i loro investimenti.

Chi è Giacomo Gollini? Dopo una lunga carriera, Gollini dal 2004 è consulente indipendente e si dedica alla gestione di patrimoni. Dal 2012 è membro dell'advisory board della maltese Brickstone Real Estate Funds, società controllata da Bank of Valletta. La società gestisce i Brickstone Growth and Development Fund, subfound di Brickstone Real Estate Funds Sicav Plc.

I fondi maltesi intendono investire "nello sviluppo fin dalle prime fasi in hotel di alta qualità, centri commerciali e residenziali, principalmente in Russia, Paesi Baltici e in altri Stati membri della Comunità degli Stati indipendenti (Csi)". Il "documento rendimenti attesi", sul sito della società, stima per il "progetto Novosibirsk" un ritorno del 21,7 per cento.

ERNESTO PREATONI

Dunque l'educatrice a dicembre 2012 si affida a EuroFiduciaria. Il 7 gennaio 2013 Luminus scrive a EuroFiduciaria segnalando di aver "ricevuto un'offerta del Brickstone Growth and Development Fund" per "finanziamento del progetto immobiliare Novosibirsk" per acquisire quote al nominale di 100 euro l'una.

Il 9 gennaio EuroFiduciaria scrive alla risparmiatrice e le chiede di decidere, entro l'8 gennaio (sic) se vuole che il suo credito vada direttamente al "progetto Novosibirsk" o nel fondo Brickstone. Intanto gira i 10mila euro della risparmiatrice di Carpi a Luminus su un conto bancario intestato all'anonima panamense in una filiale di Chiasso (Svizzera).

Poi però la risparmiatrice ci ripensa e chiede di liquidare l'investimento per acquistare un appartamento sul lago di Garda. Ma scopre che il fondo Brickstone ha un periodo di lock-in (nel quale non si possono vendere le quote) di quattro anni, a meno di non sborsare una penalità del 20%.

Il fondo, contattato da Plus24, spiega che il primo Nav è datato 31 marzo 2013, che «non opera e non ha operato in Italia e non ha sul territorio italiano sede e nemmeno stabile organizzazione», né «ha mai promosso e intende promuovere alcuna attività di sollecitazione al pubblico risparmio su suolo italiano».

Allora perché quote di Brickstone, che non risulta autorizzato né da Consob né da Banca d'Italia, indirizzate a investitori istituzionali e professionali, sono nel portafoglio di un'educatrice priva di competenze finanziarie? Alla risparmiatrice restano i dubbi e i documenti di EuroFiduciaria, comprese le scritture intercorse tra questa e Luminus.

Il "progetto Novosibirsk" è uno dei piani di sviluppo in Russia di Ernesto Preatoni: la costruzione di un albergo (apertura prevista a fine 2014) nella città capoluogo della Siberia. Preatoni, insieme all'ex ministro Giuliano Urbani e a Gollini, siede nell'advisory board di Brickstone, dove è circondato da persone di sua fiducia.

Nel team del fondo c'è Luigi Pesce, che in Pro Kapital è entrato nel 2001 e della quale è stato consigliere di sorveglianza fino al 2010, e Oscar Crameri, a lungo alto dirigente della Arner Bank di Lugano. Proprio la Arner che sino a marzo 2012 deteneva il 21% di Pro Kapital.

Oggi invece, spiega il bilancio al 30 settembre 2013, tra gli azionisti della quotata estone di Preatoni c'è una Srl: proprio EuroFiduciaria, che ne detiene il 13,19%. Ma Pesce e Crameri, oltre che in Brickstone, lavorano insieme in un'anonima svizzera: Setimm, che si occupa di "organizzare un servizio di trasmissioni di ordini per l'acquisto e la vendita di valori mobiliari e immobiliari" nella Confederazione e all'estero, anche come "mandataria di operatori finanziari". Setimm ha sede a Chiasso: la cittadina del Canton Ticino dove la panamense Luminus ha il suo conto bancario.

 

LA VENDETTA DEI PAROLAI - FRECCERO E COMPAGNI FANNO A GARA NELL'ESSERE ANTI-RENZI

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Paolo Guzzanti per "il Giornale"

Carlo Freccero

Un gioco di società ormai stantio per quanto è vecchio e banale, è quello che dovrebbe definire una buona vol¬ta che cosa - e chi - è di sinistra e chi di destra. Un contributo notevole alla soluzione del problema l'ha dato Carlo Freccero a Piazzapulita quando ha avuto una violenta crisi di rigetto contro lo sceneggiatore della Grande bellezza Carlo Contarello.

In quell'occasione, Freccero ha fatto di sé il campione e il metro di misura dell'uomo di sinistra del XXI secolo e lo ha mostrato manifestando una insofferenza antropologica nei confronti di Matteo Renzi, definito «di destra» perché non rientrando nelle sue categorie di riferimento era inaccettabile, e dunque andava rifiutato.

Qualche giorno dopo davanti a Lilli Gruber in Otto e Mezzo , Freccero ha mitigato un pochino quella rabbia che aveva manifestato a caldo da Formigli e si è augurato che i referenti culturali di Renzi non fossero «rockettari».

Ma è stata una sorta di ritirata strategica per mitigare l'effetto di una reazione anti-renziana quasi razzista. Ma chi aveva veramente fatto saltare nervi a Freccero era stato Contarello, dando spudoratamente prova di buon senso e di realismo. Freccero, un po' per scherzo e molto di più sul serio, lo aveva minacciato di ritirare i complimenti che gli aveva fatto per il film.

Carlo Freccero e Camilla Nesbit

E allora tutto è apparso improvvisamente chiaro. Freccero, che è un uomo intelligente e di una imperturbabile faziosità, difendeva quel che rimane oggi della sinistra: nessun programma definito, ma la condivisione di un sentimento, anzi, di un risentimento nei confronti della razionalità e di quella cosa odiosissima (per la sinistra) che è la politica «del fare», dal suono dannatamente berlusconiano.

Paolo Guzzanti

Freccero, che ha interpretato magistralmente la sua parte mostrando un fastidio ai limiti del disprezzo, avvertiva come una ferita nell'animo l'espressione di una politica - quella di Matteo Renzi - freneticamente attivista e con un intento razionalizzatore e per di più (indizio di craxismoberlusconismo latente) decisionista.

La razionalità sembra non avere più patria nella sinistra residuale del Pd, perché la razionalizzazione non ha bisogno di ricorrere alla droga emotiva del rifiuto ideologico e antropologico, usato a piene mani nei confronti di Berlusconi e del berlusconismo.

ISABELLA FERRARI CON NANNI MORETTI CAOS CALMO

Dunque, se non ci sbagliamo, nell'espressione amareggiata di Freccero (temperata da sarcasmi e sussulti di intolleranza) stava la prova della frustrazione: la nuova sinistra di Renzi - cui si possono muovere aspre e sensate critiche- se ne infischia dei vecchi richiami emotivi, dello spirito tribale dell'essere di sinistra, che non ha nulla a che vedere con il «fare» una politica di sinistra. Come dire? L'epoca delle chiacchiere e dei sussulti rabbiosi sta andando fuori corso e questo per la vecchia guardia è insopportabile e infatti non lo sopporta.

umberto contarello

Del resto, che cosa gridava Nanni Moretti a D'Alema nelfamoso film? «D'Alema, dì qualcosa di sinistra!». L'invito era a dire, non a fare. A dare segnali emotivi d'appartenenza, non a dare risposte «di sinistra» ai mali del Paese. Nessuna sorpresa che Renzi sia considerato da Freccero, e dai suoi simili, un animale politico pericolosamente simile a Berlusconi, cosa che del resto lo stesso Berlusconi con soddisfazione conferma.

 

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