Quantcast
Channel: Articoli
Viewing all 340557 articles
Browse latest View live

Adios Zapatero, la Spagna va a destra - Fondi comunitari: per 700 progetti rischio-restituzione - Ministeri, scintille tra Lega e Pdl - Il Carroccio romanizzato - Un altro vulcano minaccia i voli - Il viaggio di Obama nell’Europa dimenticata - Invettiva contro le anime belle che si sono scordate di Tripoli - Cannes premia Malick i nostri film all’asciutto...

$
0
0
ZAPATERO

Il Velino.it

CORRIERE DELLA SERA - In apertura: "Ministeri, scintille tra Lega e Pdl". Editoriale di Ernesto Galli Della Loggia: "Alle radici del malessere". Di spalla: "Quel gesto d'amore che salverà tre bambini". Al centro foto-notizia: "Il vulcano si risveglia, timori per i voli" e "Fisco, la prima casa e i mezzi di lavoro non saranno pignorabili". In un box: "Disfatta socialista. Il voto locale chiude l'era Zapatero". In taglio basso: "Competizione e solidarietà, il difficile equilibrio" e "Cannes sceglie Malick, l'invisibile".

LA REPUBBLICA - In apertura: "Ministeri, scontro Pdl-Lega". Editoriali di Aldo Schiavone: "La promessa boomerang" e Michele Serra: "Chi urla alla violenza". Di spalla: "Il viaggio di Obama nell'Europa dimenticata" e "Il terzo passo di un'alleanza". Al centro foto-notizia: "Spagna, crollo socialista" e "L'Italia si sente sempre più povera". In taglio basso: "Cannes premia Malick i nostri film all'asciutto" e "Ritorno a Fukushima che tenta di risorgere".

bossi-moratti

LA STAMPA - In apertura a sinistra: "Scontro fra Lega e Pdl sui ministeri al Nord. Bossi: impegno di Silvio". A destra la foto-notizia: "Un altro vulcano minaccia i voli". Editoriale di Luigi La Spina: "Dalla Moratti a Cetto La Qualunque". Al centro: "La Spagna boccia Zapatero" e in un box: "Grandi opere le promesse senza gambe". A fondo pagina: "Cannes, trionfa l'America Anni 50 di Malick".

BOSSI BERLUSCONI

IL SOLE 24 ORE - In apertura: "Emergenza nei tribunali". Editoriale di Pier Paolo Benigno: "Il balletto scatenato tra l'euro e il dollaro". Al centro la foto-notizia: "Italia meno giovane. Gli effetti su economia e consumi" e "Fondi comunitari: per 700 progetti rischio-restituzione". Di spalla: "La nuova strategia degli studi di settore" e "Il Sudafrica scala la classifica dei Brics". In taglio basso: "Dove si vive meglio? Risposta su misura con l'indice Ocse".

DE MAGISTRIS ESULTA

IL GIORNALE - In apertura: "Bossi ci tiene alle balle", con editoriale di Alessandro Sallusti. In un box: " ‘Cara Moratti, ti spiego come puoi recuperare' " e "Caldoro: ‘Il degno erede di Bassolino è De Magistris' ". Al centro: "Neanche la morte mette la moglie contro il marito" e in box: "Adios Zapatero, la Spagna va a destra". Di spalla: "Primavera araba, estate islamica, e inverno cristiano". A fondo pagina: "Dottore, mi curi: sono malato di letteratura".

Barak Obama

IL TEMPO - In apertura: "Lega ladrona di ministeri". Editoriale: "Il Carroccio romanizzato".

Terrence Malick

IL FOGLIO - In apertura: "La pietà e la libidine". Editoriale di Giuliano Ferrara: "Invettiva contro le anime belle che si sono scordate di Tripoli".

L'UNITÀ - In apertura foto-notizia a tutta pagina: "Un altro passo". In taglio alto: "Spagna ‘indignata' ma vince la destra"

 


LE PRIME PAGINE DEI QUOTIDIANI INTERNAZIONALI - REGNO UNITO, RIVOLTA CONTRO il SUPER-BAVAGLIO ANTI-GOSSIP - SPAGNA, DISFATTA SOCIALISTA - Obama preme su Israele affinché prenda ‘decisioni difficili’ - USA 2012, DANIELS SI TIRA INDIETRO - TIMORI PER LA GOVERNANCE DELLA BANCA D’INGHILTERRA - IL PAKISTAN CHIEDE ALLA CINA DI COSTRUIRE UNA BASE NAVALE - IL RITORNO DELLA NUBE ISLANDESE - Gli attacchi in Libia potrebbero costare un miliardo di sterline entro l’autunno - PIPPA TROVA UN NUOVO LAVORO (ALLE DIPENDENZE DELL’EX)…

$
0
0

DAGOREPORT

WSJ

1 - THE NEW YORK TIMES - In apertura, "Obama preme su Israele affinché prenda ‘decisioni difficili'" - "Daniels si tira fuori dalla corsa per il 2012: un'altra scossa per i repubblicani"

2 - THE WALL STREET JOURNAL - EUROPE - In apertura, "Debacle per il partito di governo spagnolo" - In basso, "L'Inghilterra sostiene Lagarde come miglior candidato per l'Fmi"

NYT

3 - LE FIGARO - In apertura, "Libia, la Francia impiega i suoi elicotteri d'attacco" - "New York, la residenza super-sorvegliata di Dsk" - Al centro, "La pesante disfatta dei socialisti alle elezioni spagnole"

4 - LIBÉRATION - In apertura, Francia 2012: "E ora? Dopo l'affaire Dsk il nostro sondaggio esclusivo: Hollande continua la sua ascesa. Aubry decolla ma ci sta ancora pensando" - "Cannes, Palma d'oro a Malick"

5 - LES ECHOS - In apertura, "Crescita, la Francia non beneficia abbastanza di Internet" - "Spagna, disfatta elettorale dei socialisti sullo sfondo delle proteste popolari" - Al centro, "L'Eliseo vuole una revisione della gestione Renault" - In basso, "Affaire Tapie, gli argomenti di Bercy" - "Gli Apple Store celebrano dieci anni di innovazione e prosperità"

LIBERATION

6 - THE GUARDIAN - In apertura, "Il ministro dell'istruzione Gove annuncia la liberalizzazione delle ammissioni nelle scuole migliori. Stretta finanziaria per quelle con meno studenti" - Di spalla, "Gli attacchi in Libia potrebbero costare un miliardo di sterline entro l'autunno"

GUARDIAN

7 - THE INDEPENDENT - A tutta pagina, "Super-ingiunzioni, la legge è una farsa"

8 - THE DAILY TELEGRAPH - In apertura, "I paralizzanti costi dell'assistenza agli anziani" - Al centro, "Oh no, ancora... il ritorno della nube del vulcano islandese" - "Super-ingiunzioni: dopo che il nome del calciatore è stato pubblicato la legge è ormai una farsa"

9 - FINANCIAL TIMES - In apertura, "Timori per la governance della Banca d'Inghilterra" - Fotonotizia, "La nube vulcanica blocca i voli in Islanda" - In basso, "Il Pakistan chiede alla Cina di costruire una base navale nel porto sud-occidentale"

EL PAIS

10 - DAILY MAIL - In apertura, "Mega-rivolta contro le super-ingiunzioni: un giornale scozzese pubblica il nome di un calciatore che vi aveva fatto ricorso. 30mila utenti di Twitter fanno lo stesso" - In basso, "Il cappello della principessa Beatrice venduto su eBay a 81mila sterline"

EL MUNDO

11 - DAILY EXPRESS - In apertura, "Il rischio di cancro è nel piatto pieno di bacon, salsicce e carne rossa" - In basso, "Pippa trova un nuovo lavoro... alle dipendenze del suo ex"

12 - EL PAIS - In apertura, "Il Partito popolare travolge i socialisti" - Di spalla, "Il partito di Rajoy trionfa a Siviglia e i socialisti catalani perdono una roccaforte come Barcellona" - In basso, "La Bildu diventa la seconda forza della regione basca"

13 - EL MUNDO - In apertura, "La Spagna vuole cambiare" - In basso, "Trionfo della Bildu"

14 - DIE WELT - In apertura, "La Spd vince a Brema. I verdi nettamente davanti alla Cdu"

FRANKFURTER ALLGEMEINE

15 - FRANKFURTER ALLGEMEINE - In apertura, "Böhrnsen confermato sindaco di Brema. I Verdi superano la Cdu" - Al centro, "I conservatori della Baviera (Csu) per un'uscita dal nucleare nel 2022. Merkel: Bene così"

 

LA SALMA D’ORO DI CANNES - non si vince a Cannes o a Venezia, e non vale solo per lItalia, se non c’è in giuria un membro \"amico\" - Quest’anno a Cannes non c’era neanche un italiano in giuria, ecco il risultato. La controprova? L’anno scorso per Elio Germano miglior attore c’era Alberto Barbera in giuria. Nel 2008 per Sorrentino e Garrone c’era Castellitto - nel 1998 a Venezia \"Così ridevano\" di Amelio vinse perché la giuria era presieduta da Ettore Scola...

$
0
0

Michele Anselmi per "il Secolo XIX"

SORRENTINO

E ci meravigliamo? Diciamo la verità: era scritto sin dall'inizio che al 64° festival di Cannes avrebbe trionfato il soporifero e pretenzioso "The Tree of Life" di Terrence Malick (andate a sentire cosa pensa il pubblico normale, pagante, uscendo dai cinema italiani). Non che la corsa fosse truccata, per carità, ma tutto congiurava, a partire dalla composizione della giuria, con un presidente americano come Robert De Niro e la collega Uma Thurman di rincalzo, perché andasse così. Dunque "Habemus Papam" e "This Must Be the Place" se ne tornano a casa senza nulla.

Peccato, meritavano di meglio. Non è questione di cine-retorica sciovinista o di affronto ai colori italiani. Sciocchezze. La gara è gara, una volta si vince e un'altra si perde. D'altro canto, Nanni Moretti nel 2001 si aggiudicò la Palma d'oro con "La stanza del figlio" (non succedeva dal 1978 con "L'albero degli zoccoli" di Ermano Olmi); e Paolo Sorrentino, un habitué di Cannes, quattro volte su cinque film, proprio tre anni fa, nel 2008, conquistò il Premio della giuria con "Il Divo", dividendo l'italico exploit con il Matteo Garrone di "Gomorra". E tuttavia qualcosa non torna nel Palmarès finale.

PENN E SORRENTINO E LA FIGLIA DI BONO

Adesso, però, asteniamoci dal fare i rosiconi e gridare alla congiura. L'ha capito anche il neoministro ai Beni culturali, Giancarlo Galan, lesto a inviare per agenzia le sue «più sentite congratulazioni ai vincitori di questa edizione del festival di Cannes». Naturalmente Galan, volato tre volte sulla Croisette, s'aspettava di più, un pensierino su un premio tricolore l'aveva fatto, eccome. Invece nisba.

Consoliamoci pure con la Palma "d'honneur" concessa al settantenne Bernardo Bertolucci in apertura di festival. Mentre l'amministratore delegato Paolo Del Brocco, pur festeggiando il massimo premio andato a "The Tree of Life" che Raicinema e 01 distribuiscono in Italia, con incassi finora poco travolgenti (307 mila euro a sabato), si dice «dispiaciuto per il cinema italiano che torna a mani vuote, pur presentando due grandi film».

SEAN PENN

Poi, certo, l'importante è esserci, soprattutto nel ristretto club del concorso. Essendo il festival di Cannes un formidabile veicolo di promozione internazionale, specie sul fronte degli affari: non a caso sia "Habemus Papam" sia "This Must Be the Place", due film parecchio costosi (8 milioni di euro il primo, 28 milioni di dollari il secondo), sono stati venduti facilmente sui mercati esteri. Un premio "pesante", in fascia alta, sarebbe stata la ciliegina sulla torta, e magari ci siamo illusi contando i minuti di applauso e compulsando alcune recensioni positive della stampa francese e anglosassone.

SEAN PENN

In realtà la partita era dura in partenza. Per due ragioni. Perché i concorrenti erano agguerriti e la qualità generale piuttosto alta. Perché stavolta non figurava neanche un membro italiano in giuria, per scelta, immagino, del direttore Thierry Frémaux e del presidente Gilles Jacob. Dettaglio non da poco. L'esperienza insegna, infatti, e non vale solo per casa nostra, che un aiutino dall'interno non guasta. Senza togliere nulla al valore dei film e all'autonomia dei giurati, s'intende.

PENN E SORRENTINO

Volete qualche esempio? Nel 2001, l'anno della Palma d'oro a Moretti, sedeva Mimmo Calopresti in giuria; nel 2008, l'anno del doppio alloro a Sorrentino e Garrone, toccò a Sergio Castellitto il compito, pure facile, di difendere i colori nazionali; nel 2010, l'anno di Elio Germano miglior attore per "La nostra vita", c'era Alberto Barbera.

Terrence Malick

Volendo risalire più indietro, nel 1994 difficilmente "Caro diario", sempre di Moretti, avrebbe conquistato il premio per la miglior regia senza le calde parole spese in sua difesa, contro il giudizio freddino del presidente Clint Eastwood, da Pupi Avati. Per dire, insomma, che i film non hanno bisogno di "avvocati difensori" se sono belli parlano da soli, e però un giurato amico, ben disposto, può svolgere un ruolo importante nel consesso giudicante, accompagnando la discussione, spiegando meglio dove c'è da spiegare.

Poi, ma è cosa più unica che rara, può succedere anche il contrario: come quella volta che a Locarno l'attrice Laura Morante si dissociò pubblicamente dal Pardo d'oro andato al nostro Maurizio Sciarra per il film "Alla rivoluzione con la due cavalli". Chissà se andrà meglio alla Mostra di Venezia. La pattuglia italiana in gara si annuncia di tutto rilievo: Cristina Comencini, Gianni Amelio, Emanuele Crialese.

Il ministro Galan ci tiene molto, ne ha fatto quasi una malattia: vuole a ogni costo un Leone d'oro italiano, non succede dal 1998, l'anno di "Così ridevano". E anche il direttore uscente Marco Müller, abile confezionatore di giurie, avrebbe di che gioire, sia che resti al Lido per altri quattro anni sia che approdi all'Auditorium di Roma come auspica la governatrice Polverini.

 

\"La Juve comincia da una buona base di partenza, i suoi italiani, ora deve trovare gli stranieri giusti, in questo senso l’acquisto di Pirlo è un ottimo inizio\", (Max Caputi) - \"Attenzione, c´è un corridore che si è perso la bicicletta\" - \"Con la Spal in serie B il campionato di B diventerebbe improvvisamente radioso. Scusate, mi sono lasciato andare\" (Mario Mattioli, nato a Ferrara, 90° B, Raitre)...

$
0
0

1- LA DURA VITA DEI CORRIDORI C´È CHI PERDE LA BICI E CHI DOVREBBE SCARPINARE
Antonio Dipollina per "la Repubblica"

LA GRAN GNOCCA DI SIMONA VENTURA

Maratona dalle 18 fino a tarda sera per il gran finale di Quelli che il calcio. Ultima edizione condotta da Simona Ventura. Il programma resta potenzialmente fortissimo e meriterebbe un colpo di reni per il futuro. Se poi lo vogliono affidare a presunti emergenti o eterne promesse marinare, facciano pure.

1 - Finale di stagione per tutto il calcio multimilionario, con le squadre che si scannano su come spartirsi il malloppo delle tv. E quindi la medaglietta di fine anno la diamo ai due canali Raisport, che assicurano ai fedelissimi il rugby, il volley, la pallanuoto e così via, in maniera più corposa e puntuale rispetto al passato. Guai a chi li tocca, se non per migliorare ancora.

2 - «Attenzione, c´è un corridore che si è perso la bicicletta» (Emanuele Dotto, Radiouno). «Questo Scarponi secondo me adesso si metterà a scarpinare» (Lo scrittore e artista Mauro Corona - mica si è scrittori e artisti per nulla. Processo alla Tappa, Raitre). «Io vorrei spezzare una lancia in favore di tutti quanti» (Gilberto Simoni, Raitre). «Domani la tappa del Grossglockner è impegnativa, ma noi la faremo in macchina» (Emanuele Dotto, Radiouno)

3 -«Con la Spal in serie B il campionato di B diventerebbe improvvisamente radioso. Scusate, mi sono lasciato andare» (Mario Mattioli, nato a Ferrara, 90° B, Raitre)

tri rm real33 mario mattioli

4 -Cristiano Malgioglio: «Ma tu quanto sei alto?»
Andrea Bargnani: «Due metri e dieci»
Malgioglio: «Ma voi avete dei letti speciali?»
(Quelli che il calcio, Raidue)

5 - Spazio vintage per il Giro d´Italia. Le telecronache di Pancani sono linde e pulite, ma come non rimpiangere l´epopea d´oro di Auro Bulbarelli? Una su tutte, il Giro passa in Campania. Auro, trascinato da un´estasi romantica: «E in queste immagini vedete sullo sfondo i Faraglioni di Capri: eh, ogni volta che li vedo non posso fare a meno di pensare a Fantozzi che fa lo sci nautico».

6 - «Cosa volete che sia uno scudetto quando nello stesso campionato c´è la squadra campione del mondo?». (Attribuita ad Adriano Galliani, l´avrebbe pronunciata a fine stagione 2008. Gira sul web da giorni, a occhio è una mezza leggenda metropolitana ma, come dire, è anche credibile).

CRISTIANO MALGIOGLIO

2- "UNO STRANIERO PER LA JUVE PIRLO OTTIMO INIZIO"
Elio Pirari per "la Stampa"

1 - Parli come badi. «Ho qui Luca e Paolo, li ho proprio brancati al volo», Vera Spadini, Sky.

2 - Genovesi già retrocessi, tempi cupi. «Manco 'a soddisfazione de mannà in B 'a Samp...., 'na stagione fallimentare», Sms di un ultrà della Roma.

3 - Strategie telepatiche. «L'olandese Hoogerland ha sorpreso tutti leggendo nel mio pensiero, ma il mio pensiero è che forse stiamo assistendo a un attacco scriteriato», Paolo Savoldelli, Motocronaca 2 al Giro.

DELNERI

4 - Strategie societarie. «La partenza di Delneri?», contrito come se Delneri l'avesse scelto lui, Marotta se la prende con le miserie del nostro campionato. Fa parte di questo nostro calcio vituperato.

5 - Ruolo decisivo della carta stampata. «Siamo intorno ai dieci gradi, Garzelli butta via il giornale con cui s'è protetto dal freddo e si prepara a scalare il passo Fedaia», Pancani.

Pirlo

6 - Btzzz. «Stiamo salendo, bitzz...», «Andrea?», Andrea s'è perso, Pancani prende tempo: «Guardate queste splendide rocce, che abbiamo qualche problema audio», «Btzz...», «Andrea?», «Sì, stiamo scendendo, bitzz...», «Andrea?», «Btzz», «Le rocce, e quei ponti...», «Btzz!», «Andrea?», «Abbiamo rag, btzz, giunt...», «Chi?», «Bitzz», «...quei ponti che portavano il bestiame agli alti pascoli....», «Btzz?». Btzz dagli alti pascoli tra Andrea De Luca, Motocronaca 1 al Giro, e Francesco Pancani.

7 - Andrea Pirloskij. «La Juve comincia da una buona base di partenza, i suoi italiani, ora deve trovare gli stranieri giusti, in questo senso l'acquisto di Pirlo è un ottimo inizio», Max Caputi.

8 - Ventura: «Lo chiedo a te Core de Roma, Giacomino, la Roma stasera può fare un miracolo?», Losi, l'unico pazzo in circolazione a riporre ancora una fiducia cieca in Totti&C: «Sì, Simona, se vince stasera è un miracolo».

9 - «Juve-Napoli, Udinese-Milan e Roma-Samp sono partite molto piacevoli, le squadre si stanno affrontano a viso aperto, c'è solo molto tatticismo», Caputi.

 

I RATING EUROPEI METTONO PAURA ALLE BORSE ASIATICHE - IL VECCHIO CONTINENTE APRE IN CALO - CALA ANCHE L’EURO - IL FISCO CHIEDE 1,65 MLD A SANT’INTESA - ISTAT: FINITA RECESSIONE TECNICA, RESTA QUELLA SOCIALE (1/4 DEGLI ITALIANI A RISCHIO POVERTÀ) - PERISSINOTTO: PER GENERALI MEDIOBANCA È IMPORTANTE MA OGNUNO FACCIA IL SUO MESTIERE” - ABN RADDOPPIA LA REDDITIVITÀ - I MARGINI CALANO MA BERNESCHI (CARIGE) È CONTENTO - L’EUROFIGHTER VOLA SU TOKYO…

$
0
0

1. BORSA: EUROPA DEBOLE CON AUTO, BANCHE E MATERIE PRIME...
(ANSA)
- Prevale il segno meno davanti agli indici delle principali borse europee, sulla scia del calo già registrato in Asia a seguito dei timori per il debito pubblico europeo dopo il taglio del rating alla Grecia da parte di Fitch e il faro acceso sull'Italia da S&P. Londra cede l'1,2%, Parigi l'1,4% e Francoforte l'1,5%, mentre Milano (-2,7%) appare la peggiore, dopo aver lasciato sul campo il 3% nella prima mezz'ora di contrattazioni. Le vendite colpiscono soprattutto i titoli automobilistici, quelli delle banche, delle materie prime e il comparto tecnologico.

borsa di milano

In particolare se segnalano i cali di Commerzbank (-5,06%), Bank of Ireland (-4,21%) e Bnp Paribas (-1,7%), mentre sul listino milanese Intesa Sanpaolo perde l'1,55% e Unicredit -0,82%. Pesanti gli automobilistici Pirelli Volkswagen (-2,4%), Fiat (-2,73%), Renault (-1,93%) e Daimler (-1,99%), mentre in campo estrtattivo minerario le vendite si concentrano su Anglo American (-3%), Kazakhmys (-3,36%) ed Eurasian Natural Resources (-2,57%). Per le 14.30 di oggi è atteso l'indice della Fed di Chicago sull'attività manifatturiera Usa, mentre i future su Wall Street sono in calo dell'8% per lil S&P500 con scadenza 11 giugno e del 17% sul nasdaq alla stessa scadenza.

Di seguito, gli indici dei titoli guida delle princiopali borse europee. - Londra -1,27% - Parigi -1,48% - Francoforte -1,56% - Madrid -1,13% - Milano -2,74% - Amsterdam -1,15% - Stoccolma -1,40% - Zurigo -0,83%.

2. BORSA: ASIA IN DIFFICOLTA', SCIVOLONE TEPCO, TIMORI SU EUROPA...
(ANSA) -
Avvio di settimana pesante per le principali borse di Asia e Pacifico, frenate dai timori degli investitori sull'Europa dopo la decisione di Fitch di tagliare il rating della Grecia e di S&P di mettere sotto osservazione quello dell'Italia. Scivolone a Tokyo di Tepco, gestore dell'impianto nucleare di Fukushima, che ha chiuso l'esercizio 2010-2011 con una perdita record di 15 miliardi di dollari Usa, per la maggior parte dovuta al disastro dello scorso mese di marzo.

Sotto pressione anche i grandi esportatori esposti sull'Europa, come il colosso del tessile Esprit Holding (-3,29%) sulla piazza di Hong Kong, ancora in fase di contrattazioni. A Tokyo sotto pressione il colosso dell'elettronica Toshiba (-2,76%) insieme a Hitachi (-2,16%) e Canon (-0,95%), che vede proprio nell'Europa il suo mercato principale. Difficoltà anche per l'automobilistico Honda (-1,14%), più cauta invece Toyota (-0,61%). Sulla piazza di Sidney sprint di Alacer Gold (+5,99%) a differenza degli altri estrattivo-minerari Sundance Resources (-5,41%), Oz Minerals (-3,58%) e Mincor Resources (-3,23%).

Di seguito, gli indici dei titoli guida delle principali borse di Asia e Pacifico. - Tokyo -1,52% - Hong Kong -1,92% (seduta in corso) - Shanghai -2,70% (seduta in corso) - Taiwan -1,01% - Seul -2,64% - Sidney -1,88% - Mumbai -1,51% (seduta in corso) - Singapore -1,44% (seduta in corso) - Bangkok -1,23% (seduta in corso) - Giakarta -2,25% (seduta in corso).

3. BORSA: EFFETTO CEDOLE PESA L'1,9% SULLA PERFORMANCE DEL FTSE MIB...
Radiocor
- Piazza Affari accusa la performance peggiore del Vecchio Continente, ma si tratta di un effetto tecnico provocato dallo stacco delle cedole. L'indice Ftse Mib arretra del 2,94%, ma lo stacco dei dividendo pesa per l'1,9% circa. Il Ftse All Share, inoltre, scivola del 2,8%. Al netto dello stacco delle cedole Milano (-1,04%) andrebbe meglio degli altri mercati: Parigi, in effetti, cede l'1,84%, Londra l'1,27% e Francoforte l'1,59%.

borsa londra

4. MORNING NOTE: L'AGENDA DI LUNEDI' 23 MAGGIO...
Radiocor - Milano - assemblea annuale Assobiotec. Nell'ambito dell'evento, assegnazione a Telethon dell'Assobiotec Award 2011. Ritira il premio Luca Cordero di Montezemolo.

Milano - conferenza stampa 'Sussidiarieta', liberta' e responsabilita'. Il modello lombardo riletto dal Nobel Amartya Sen'.

Milano - convegno 'Internet e audiovisivi: liberta' senza regole?'. Partecipano, tra gli altri, Fedele Confalonieri, presidente Mediaset; Paolo Romani, ministro dello Sviluppo Economico.

Roma - l'Istat presenta alla Camera il suo Rapporto annuale

Roma - presentazione del Rapporto sul settore bancario italiano - Bilanci al 31 dicembre 2010, realizzato dall'Abi. Partecipano Fabio Gallia, Giuseppe Vegas, Giuseppe Mussari, Giulio Tremonti

5. MORNING NOTE: ECONOMIA E FINANZA DAI GIORNALI...
Radiocor
- GOVERNO: Ministeri, scintille tra Lega e Pdl (dai giornali)

GIUSTIZIA: Emergenza nei tribunali. Presto 'arruolati' 600 giudici in pensione e 10mila avvocati (Il Sole 24 Ore del Lunedi', pag. 1,2,3) CRISI: L'Italia si sente sempre piu' povera. Sondaggio Demos-Coop (La Repubblica, pag. 1,25,25). Il giudizio corretto di S&P e la farsa politica italiana (La Repubblica, pag. 13). Atene, ultima chance per evitare il crac. Oggi il piano-austerita'. Bce contraria a rivedere il debito (dai giornali)

VALUTE: Il balletto scatenato tra l'euro e il dollaro (Il Sole 24 Ore del Lunedi', pag.1,15). Crisi greca, l'euro alla prova dei mercati (La Stampa, pag. 23). Rogoff: 'L'euro rimane saldo nonostante Grecia e Portogallo'. Intervista all'ex presidente dell'Fmi (CorrierEconomia, pag.7)

FMI: Lagarde prende la testa nella corsa alla guida del Fmi (Financial Times, pag.19). La Gran Bretagna sostiene Lagarde come miglior candidato all'Fmi (The Wall Street Journal, pag.1)

MERCATI: Se l'hedge fund finisce alla sbarra (Il Sole 24 Ore del Lunedi', pag.10). Risparmiatori all'incasso delle cedole. Mediaset e Tod's tra i piu' generosi (Il Giornale, pag. 22)

BORSA SHANGAY

GENERALI: Perissinotto, 'Il Leone resti autonomo'. 'Per Generali Mediobanca e' importante'. Anticipazione dell'intervista al sito First Online (dai giornali)

GERONZI: Dove va la finanza senza Geronzi (Affari&Finanza, pag.1,4)

BANCHE: Quei noiosi piani industriali fatti con lo stampino e senza qualita' (Affari&Finanza, pag.19)

ENEL GREEN POWER: Il vantaggio di essere tra le poche 'alternative'. Lettera al risparmiatore (Il Sole 24 Ore di domenica, pag.1,20)

TERNA: alla guerra elettrica. Chi tocca i fili Enel muore (Affari&Finanza, pag.1,18).

ENEL: Quei giudici nemici di ecologia e lavoro. A Porto Tolle dipendenti della centrale Enel e dell'indotto in rivolta dopo il no del Consiglio di Stato alla riconversione dell'impianto (Il Giornale, pag. 22)

ENERGIA: Acqua carica di vantaggi. L'idroelettrico e' sfruttato solo per il 40% delle sue potenzialita' (Il Sole 24 Ore del Lunedi', pag.8)

UTILITY: Municipalizzate & voto: quelle aziende-bancomat per gli appetiti dei Comuni (CorrierEconomia, pag.2)

A2A: Zavorra locale su debiti e crescita (CorrierEconomia, pag.1,3)

ENI: 'I pozzi italiani assediati da Al Qaida e anarchici'. Intervista a Umberto Saccone, capo della sicurezza del gruppo (Il Giornale, pag. 12)

GROUPAMA: Campagna d'Italia anche senza FonSai (CorrierEconomia, pag.1,10)

TRAFFICO AEREO: Torno l'incubo del vulcano in Islanda. Stop agli aerei, allarme il tutta Europa (dai giornali)

TRASPORTI: Ferrovie e Alitalia: l'accerchiamento francese (CorrierEconomia, pag.1,4,5)

ACQUA: I nuovi padroni dell'oro blu (Affari&Finanza, pag.1,2,3)

UE: Fondi comunitari: per 700 progetti rischio-restituzione (Il Sole 24 Ore del Lunedi', pag.1,4)

PRIVATE BANKING: Cresce la richiesta di sicurezza (Il Sole 24 Ore del Lunedi', pag.25)

Corrado Passera

PMI: Ecco il piano Ue: un sostegno a misura di Pmi (Il Sole 24 Ore del Lunedi', pag.5). Il Fondo di garanzia apre ai subfornitori (Il Sole 24 Ore del Lunedi', pag.13)

GRANDI OPERE: Ferme tra tagli e ritardi. 'Intesa e Unicredit insieme possono finanziare i cantieri'. Intervista a Mario Ciaccia, a.d. di Biis (Intesa Sanpaolo) (La Stampa, pag. 12,13)

BRICS: Sorpresa Sudafrica nella gara dei Brics (Il Sole 24 Ore del Lunedi', pag.21)

6. CAMBI: EURO ANCORA PIU' DEBOLE A 1,4051$, PESANO TIMORI SU GRECIA...
Radiocor
- L'euro ha perso ancora terreno nei confronti del dollaro, sempre penalizzato dal ritorno di inquietudine che investe la Grecia, in partic olare dopo il nuovo downgrade di Fitch, determinato dai dubbi sulla sostenibilita' del piano di ristrutturazione del debito. La divisa comune quota stamani 1,4051 dollari contro 1,4173 di venerdi' in chiusura e 115,05 yen da 115,69. Il cross dollaro/yen e' indicato a 81,86, contro 81,64 della chiusura di venerdi'.

7. IL FISCO CHIEDE 1,65 MILIARDI A INTESA SANPAOLO...
Da "La Stampa"
- Oltre un miliardo e mezzo di euro. Sono le pretese dell'Agenzia delle Entrate nei confronti di Intesa Sanpaolo, pari a 1,65 miliardi di euro, più della metà delle quali nate nel 2010. Contestazioni che la banca giudica in gran parte «prive di qualsiasi fondamento» e che ritiene presidiate da «adeguati accantonamenti».

Secondo quanto risulta dal prospetto informativo sull'aumento di capitale, a fronte della richiesta di 1,04 miliardi la banca ha quantificato i «rischi effettivi» al 31 dicembre scorso in 109 milioni di euro. Nessun accantonamento è stato fatto per quella parte del contenzioso (pari a 867 milioni) sorto nel 2010 a causa «dell'arbitrarietà dei motivi» delle contestazioni.

GIOVANNI PERISSINOTTO

8. ISTAT: FINITA RECESSIONE TECNICA, MA RESTA SOCIALE...
(ANSA)
- La recessione, da un punto di vista puramente tecnico, è finita. L'Italia è uscita dalla fase recessiva dell'economia, grazie ad una ripresa che va avanti dall'aprile 2009. Tuttavia, dal punto di vista sociale si fanno sentire le conseguenze evidenti sul mondo del lavoro con un meccanismo di trasmissione a catena che investe le condizioni economiche e sociali delle famiglie. E' quanto sottolineano i tecnici dell'Istat presentando il rapporto annuale 2010. L'Italia, affermano, "ha colto la ripresa anche se in maniera lenta, ovvero meno veloce rispetto a quella degli altri Paesi".

9. ISTAT: 1 ITALIANO SU 4 'SPERIMENTA' POVERTA', ESCLUSIONE...
(ANSA)
- Circa un quarto degli italiani (il 24,7% della popolazione, più o meno 15 milioni) "sperimenta il rischio di povertà o di esclusione sociale". Si tratta di un valore - rileva l'Istat nel rapporto annuale presentato oggi - superiore alla media Ue che è del 23,1%.

10. PERISSINOTTO: «PER GENERALI MEDIOBANCA È IMPORTANTE»...
Da "la Stampa"
- «Mediobanca è un nostro azionista importante e storico e per Generali è fondamentale basarsi su un nucleo stabile di soci. A ognuno, però, il suo mestiere: il nostro è quello di vendere polizze. Teniamo molto alla nostra autonomia e rispettiamo quella altrui. Sono sicuro che Mediobanca continuerà a rappresentare un punto di riferimento nello scenario finanziario del nostro Paese».

Lo dice il Ceo del gruppo Generali, Giovanni Perissinotto in un'intervista a firstonline (www.firstonline.info), giornale web che debutta oggi. Dopo lo scontro con l'ex presidente Cesare Geronzi («Ero certo che la compagnia non potesse sopportare un dissidio al vertice così grave»), Perissinotto dice che la priorità «è alzare la redditività senza rinunciare a una crescita organica e a una esterna selettiva».

abn amro

11. L'OLANDESE ABN RADDOPPIA LA REDDITIVITÀ...
Da "Il Sole 24 Ore"
- Il gruppo Abn Amro, istituto nazionalizzato dallo stato olandese che controlla anche gli asset olandesi della ex Fortis, potrebbe migliorare i propri target sui risparmi di costo dopo il raddoppio dei profitti nel primo trimestre. Il risultato netto è cresciuto a 539 milioni di euro dai 250 milioni del primo trimestre 2010. I costi operativi sono scesi del 10%.

12. CHEUVREUX NON SFUGGE ALLA MULTA PER SEAT...
A. Ol. per "Il Sole 24 Ore"
- Gli avvocati sono pagati per sollevare cavilli. Ma certo che se, per evitare una multa, si sostiene che è arrivata con l'intestazione sbagliata le speranze di farla franca non sono molte. E infatti il Tar del Lazio ha confermato la multa da 170mila euro comminata dalla Consob lo scorso 12 agosto a Crédit Agricole Cheuvreux sim per aver violato il divieto di vendita allo scoperto in occasione dell'aumento di capitale Seat del 2009. La Sim aveva sostenuto, tra l'altro, l'illegittimità della sanzione in quanto inflitta a Crédit Agricole Italia sim, estinta a seguito di fusione con Cheuvreux il 29 dicembre 2009.

Ma il Tar ha ritenuto comunque "accerta" la responsabilità dell'intermediario, che, con lo short selling, ha consentito a tre grossi clienti di realizzare un profitto di 565mila euro. Con la ricapitalizzazione, Seat è invece riuscita solo a guadagnare tempo. È di ieri la notizia che Moody's le ha tagliato ancora il rating da Caa1 a Caa3, con giudizio sul bond Lighthouse sceso da Caa2 a Ca e quello sul bond senior, scadenza 2017, da B3 a Caa1. Comunque voti da allarme rosso.

BERNESCHI

13. GLI INTERROGATIVI SUL VOLO DI AEDES...
C. Fe. per "
Il Sole 24 Ore" - Chi sta comprando titoli Aedes? Giovedì l'azione della società immobiliare milanese ha messo a segno un volo del 20%, mentre ieri l'aumento è stato del 3%. Molto più alti anche i volumi: 11 milioni di titoli mercoledì e 22 milioni giovedi contro una media dell'ultimo mese di 3,8 milioni. Solo rimbalzi tecnici dopo che negli ultimi tre mesi l'azione ha perso in Borsa quasi il 30% del valore? Di sicuro il gruppo non è in salute. La società accumula perdite e i debiti con le banche (Mps, Intesa e UniCredit), con le quali due anni fa è stato raggiunto un accordo di ristrutturazione, ammontano a 551 milioni (a fronte di un patrimonio di 900 milioni).

Sul mercato si dice negli ultimi due giorni siano entrati in azione sul titolo soggetti finanziari. Vicini a chi? L'impressione è che siano in corso assestamenti in vista dell'assemblea del 25 maggio: quando il socio di minoranza Enrico Antonelli chiederà la messa in liquidazione dell'azienda in presenza dell'azionista di riferimento, il gruppo Amenduni, che possiede il 35% di Aedes.

14. L'ADDIO DI BERNESCHI AI MARGINI ELEVATI...
D. Ra. per "
Il Sole 24 Ore" - Capita che un banchiere non provi alcun rammarico nel prendere atto che i margini di intermediazione siano diminuiti. È il caso di Giovanni Berneschi, presidente di Banca Carige, che intravede nel calo dei margini il segnale di una completa normalizzazione del mercato italiano, un segno tangibile che «stiamo diventando più seri».

guarguaglini vola vola foto mezzelani gmt

«Tutte quelle banche, e parlo anche di banche italiane - ha dichiarato ieri Berneschi alla platea di un convegno promosso dalla Cgil e dalla Fisac - che, giocando sulla finanza, hanno goduto, a suo tempo, di margini molto elevati, li hanno fatti pagare successivamente a noi».

Secondo il numero uno della banca genovese, se si lavora sull'economia reale, i margini di intermediazione sono molto diversi da quelli che risultano gonfiati in virtù di operazioni speculative. «Parti dall'euribor, ci aggiungi uno spread e finisce lì», ha riepilogato Berneschi con sintetico approccio .

15. EUROFIGHTER A TOKYO HA SOLO UN RIVALE...
S. Car. per "
Il Sole 24 Ore" - In Finmeccanica si rafforza la speranza che Tokyo scelga l'Eurofighter per il rinnovo della sua flotta degli aerei da combattimento. L'agenzia Kyodo ha riferito che il governo giapponese sta decidendo di togliere dalla "shortlist" di tre candidati il concorrente più accreditato - l'F-35 - a causa dei ritardi nel programma del Joint Strike Fighter (i cui test operativi sono stati rinviati al 2017). Restano in lizza dunque l'Eurofighter e l'F/A-18 Super Hornet della Boeing.

eurofighter typhoon

Tokyo dovrebbe prendere una decisione - più volte rinviata - intorno a fine anno, senza ulteriori indugi: la tsunami, del resto, ha investito la base di Higashimatsushima danneggiando una ventina di aerei militari. Il Super Hornet è ora favorito, tanto più che gli americani - forti dell'alleanza bilaterale - non hanno mai fatto mistero di non volere assolutamente farsi soffiare la torta. Ma chissà che non possa essere spartita.

 

HANNO FATTO LE SCARPE ALLO ZAPATERO! - UNA TRANVATA EPOCALE ALLE AMMINISTRATIVE, I SOCIALISTI HANNO PERSO ROCCAFORTI COME BARCELLONA E SIVIGLIA - SUCCESSO DEI POPOLARI, DELLA DESTRA NAZIONALISTA E DEI BASCHI ESTREMISTI - ORMAI IL PRIMO MINISTRO È DIVENTATO UN PERFETTO DEMOCRISTIANO INCHIODATO ALLA POLTRONA: IL PAESE SARÀ SEMPRE PIÙ PARALIZZATO DALLE PROTESTE DEI GIOVANI “INDIGNADOS” E DALLE OPPOSIZIONI, MA SUBITO ANNUNCIA: NON SI ANDRÀ AL VOTO ANTICIPATO (LE ELEZIONI SONO TRA UN ANNO)…

$
0
0

Gian Antonio Orighi per "la Stampa"

La vittoria del Partito Popolare Spagnolo

Tsunami su Zapatero, vittoria dei popolari che espugnano persino due bastioni storici socialisti come l'Estremadura e Castilla la Mancha, mentre i comunisti di Iu guadagnano briciole e Bildu, il nuovo partito su cui sono confluiti anche i voti dei simpatizzanti dei terroristi dell'Eta, diventa la seconda forza politica dei Paesi Baschi. E a sorpresa l'astensione diminuisce di due punti - 33,95% - nonostante le proteste contro i due partiti maggiori da parte degli «Indignados», che continuano ad occupare con le loro tende tutte le piazze del Paese.

Izquierda Unida

Le amministrative spagnole (hanno votato 13 regioni su 17 e tutti i comuni, 34 milioni gli elettori chiamati alle urne) hanno segnato la débâcle della Rosa. Una sconfitta sonora (mai il Psoe era andato così male alle amministrative) tanto che il vicepremier e ministro degli Interni, Alfredo Rubalcaba, ha commentato: «Bisogna congratularsi con i popolari perché hanno vinto ampiamente». Poi è toccato a Zapatero: «Abbiamo vinto molto, sappiamo vincere, ma sappiamo perdere», ha detto parlando di «chiara sconfitta», prima di sbarrare le porte all'ipotesi di voto anticipato.

indignados

Il Psoe è stato bocciato dagli «Indignados», sia dai ragazzi che affollano le tendopoli che dai disoccupati, e non a caso ha perso anche un'altra sua roccaforte, Barcellona, che governava da 32 anni ed ora è stata conquistata dal centro-destra nazionalista di CiU. Il suo candidato sindaco Xavier Trias per governare avrà bisogno dell'appoggio del Pp, qui terzo partito. Sono le percentuali, a livello nazionale, delle comunali a dare un'idea del tracollo zapaterista. Anche Siviglia sfugge dalla mani del Psoe così come Saragozza, Cordoba e Jean.

indignados

Rispetto alle ultime amministrative, nel 2007, Zapatero dilapida quasi 8 punti, scendendo dal 34,9% al al 27,84%. Ma, considerando le ultime politiche del 2008, lo scivolone è fragoroso: i socialisti erano al 43,6 %. Quasi dimezzano il suo elettorato, visto che le elezioni di ieri erano considerate una sorta di primo turno per le politiche del 2012. I popolari di Rajoy, invece, guadagnano due punti, passando dal 35,6% al 37,34%, comunque meno di quanto si aspettassero. Rispetto al 2008, i popolari arretrano di 2,6 punti. È Zapatero comunque a perdere

indignados rubalcalba

Sorpresa per Iu: poteva aspettarsi un balzo in avanti per il tanto strombazzato appoggio agli Indignados. Il suo invece è un passo da lumaca, dal 5,48% al 6,3%. Notevolissimo invece il trionfo di Bildu, «joint-venture» elettorale tra il centro-sinistra di Ea, Alternatiba, una scissione di Iu, e la galassia etarra, che nel 2007 non aveva potuto partecipare alla competizione elettorale perché il suo partito era fuorilegge per appoggiare il terrorismo.

ZAPATERO

Il neo partito, contestatissimo dai popolari e dalle associazioni delle vittime della barbarie etarra, è il primo nella regione di San Sebastian e secondo nelle altre due regioni basche. Oggi si volta pagina. Almeno in casa socialista.

 

I PENULTIMI GIORNI DI POMPEI - CON LA SCENEGGIATA DEI MINISTERI A MILANO, BOSSI PROVA A riportare all’ovile tutti i suoi vecchi elettori: CHI HA FATTO FLOP CONTRO PISAPIA è LA LEGA, con 20 mila voti in meno - IL CAINANO SEMPRE PIù CONVINTO CHE L’UNICO ANTIDOTO ALLA QUASI CERTA DISFATTA DELLA MORATTI (DEVE RECUPERARE TRA I 50 E I 70 MILA VOTI) SIA IL VOTO ANTICIPATO, SUBITO - IN CASO CONTRARIO, SI VA ALLE URNE A MAGGIO 2012....

$
0
0

Ugo Magri per "la Stampa"

BOSSI BERLUSCONI

Dalle parti del Cavaliere sostengono che lui condivide «in linea generale» il decentramento da Roma «di alcune funzioni» che fanno capo alla presidenza del Consiglio, vale a dire «due-tre ministeri senza portafoglio». Più o meno i concetti (invero un po' confusi) che Berlusconi ha bofonchiato anche ieri, dopo la visita in ospedale alla mamma dell'assessore aggredita giorni fa.

Però, a questo punto, conta abbastanza poco quello che il premier ha detto testualmente nel colloquio di giovedì: la cosa importante è quanto ha capito Bossi. Il quale Bossi crede di avere realizzato un colpo gobbo: il trasloco a Milano dei dicasteri, il suo e quello di Calderoli, più magari in prospettiva un carrozzone di quelli importanti. Per lui la questione è semplice: c'è o no la parola del premier? C'è. E Berlusconi è uomo d'onore? Fino a prova contraria, lo è. Dunque, basta così.

BOSSI BERLUSCONI

Silvio, inutile dire, non è persuaso per niente. Si rende conto che spostare qualche ministero senza portafoglio a Milano o a Napoli sarebbe una finzione, quasi una presa in giro. Dubita seriamente che la mossa possa tornare utile per la campagna elettorale. Gli hanno spiegato che la Moratti deve recuperare a Pisapia tra i 50 e i 70 mila voti (a seconda di come andrà il candidato di centrosinistra).

LETIZIA MORATTI

Dai calcoli in suo possesso però risulta pure che il suo Pdl non può recuperare granché, nel primo turno in fondo non era andato così male. Semmai chi fece flop fu la Lega, con 20 mila voti in meno. Ma perfino nel caso in cui la sparata sui ministeri permettesse a Bossi di riportare all'ovile tutti i suoi vecchi elettori, comunque questi non basterebbero a vincere la disfida.

PISAPIA FESTEGGIATO IN STRADA

Insomma, quella sui ministeri sembra al Cavaliere un'uscita inutile al pari delle promesse che la Moratti dispensa a piene mani poiché «è finita l'epoca», ammettono dalle parti di Arcore, «in cui si vincevano le elezioni asfaltando le strade nell'ultima settimana».

Micaela Biancofiore

Nello stesso tempo, Berlusconi non può, non è in grado di contrariare Bossi. E' obbligato a dargli ragione. Per cui nel famoso faccia a faccia, dicono i suoi, ha ragionato così: passati i ballottaggi, magari la Lega dimenticherà le promesse, da lunedì prossimo avrà ben altro di cui occuparsi, meglio guadagnare tempo, dare ragione a Umberto e poi si vedrà... Sennonché stavolta il premier non ha saputo prevedere le conseguenze.

FORMIGONI con la camicia figlio dei fiori ad Annozer

Perché mezzo Pdl gli si sta rivoltando contro. Due governatori potenti come Formigoni e la Polverini, più il sindaco di Roma Alemanno, avvertono che di spostare ministeri (con o senza portafoglio) non se ne parla. Bossi è imbufalito, sospetta che Silvio stia scherzando col fuoco. O, peggio ancora, che non controlli il suo stesso partito. In parte è proprio così.

Il Pdl è una polveriera sul punto di esplodere. Non c'è solo Scajola all'assalto dei coordinatori nazionali, e nemmeno la fronda di Miccichè al Sud che fa proseliti pure tra i Responsabili. La Biancofiore, fedelissima del Cavaliere, minaccia di andarsene in un gruppo autonomo. A Milano il capogruppo Podestà attacca frontalmente il fiduciario del premier, Mantovani.

Berlusconi e Scajola

Ferrara critica con ferocia Berlusconi sulle colonne del «Giornale» di famiglia... L'impressione, ai piani alti del partito, è di una nave senza timoniere. I due capigruppo, Cicchitto e Gasparri, hanno tentato ieri di loro iniziativa una mediazione con la Lega senza neppure informare preventivamente il Boss, che peraltro si è legato le mani da solo. Grande è la confusione sotto il cielo del Pdl.

GIULIANO FERRARA

Ma non è nulla a confronto di quanto potrebbe accadere se, oltre a Milano, Berlusconi per caso domenica dovesse perdere anche a Napoli. Due sberle atroci. E allora sì che, come ammette uno dei suoi generali più fedeli, «salterebbe il tappo». In pubblico lui sostiene che non ci sarebbero contraccolpi sul governo, ma a crederlo sembra rimasto da solo.

 

KAHN BASTONATO - DOPO GIORNI DI SILENZIO IL NANO DELL’ELISEO SOTTOLINEA CON MALIZIA IL NUOVO STATUS DEL SUO EX RIVALE: DA PRESIDENZIABILE A CONDANNABILE - “SE VOLESSE SCONTARE LA PENA IN FRANCIA IL GOVERNO SOSTERREBBE LA SUA RICHIESTA” (E TANTI SALUTI ALLA PRESUNZIONE D’INNOCENZA) - L’AVVOCATO AMERICANO DI DSK OSTENTA FIDUCIA: “SARÀ ASSOLTO” - CHRISTINE LAGARDE IN POLE PER L’FMI, LA SOCIALISTA MARTINE AUBRY SI CANDIDA PER LE PRESIDENZIALI…

$
0
0

Stefano Montefiori per il "Corriere della Sera"

strauss-schedato 3_pop

«Se Dominique Strauss-Kahn venisse condannato e desiderasse scontare la sua pena in Francia, il governo sosterrebbe evidentemente la sua richiesta», rende noto con carità un po' pelosa il ministro dell'Interno francese Claude Guéant.

Dall'inizio dello scandalo il presidente della Repubblica Nicolas Sarkozy ha raccomandato al governo dignità e riservatezza sulla vicenda; Guéant rompe il silenzio con una dichiarazione apparentemente tecnica, in realtà un modo per sottolineare con malizia - già adesso, con larghissimo anticipo rispetto ai tempi del processo- il nuovo status dell'ex candidato all'Eliseo: da presidenziabile a condannabile.

Strauss-Kahn

Guéant si riferisce alla convenzione bilaterale sottoscritta da Francia e Usa per la regolamentazione del trasferimento dei detenuti, «che consente a un francese detenuto negli Stati Uniti di scontare la pena in Francia».

SARKOZY

«È prima di tutto necessario che il condannato sia d'accordo - ha ricordato Guéant in un'intervista al Parisien -, che poi lo siano anche i due Stati, in particolare il Paese in cui è stata effettuata la condanna che è sempre molto attento a che vi siano garanzie sull'esecuzione effettiva della pena».

L'AVVOCATO BRAFMAN E STRAUSS KAHN

Il ministro dell'Interno precorre molto i tempi, visto che DSK continuerà a dichiararsi non colpevole e la prima udienza di un iter giudiziario che si annuncia lungo (da sei mesi a un anno) avrà luogo il 6 giugno. L'avvocato Benjamin Brafman si è detto (prevedibilmente) fiducioso: «Nulla è certo, ma da quello che vedo nell'inchiesta, Strauss-Kahn sarà assolto. Mi ha molto impressionato, nonostante le circostanze, sta reagendo bene».

Lagarde e Strauss Kahn

Nella corsa per la successione alla direzione dell'Fmi guadagna intanto sempre più terreno la ministra francese delle Finanze Christine Lagarde, sostenuta dalle capitali europee, in primis Londra e Berlino: ieri il Financial Times la definiva il candidato numero uno. Mentre a Parigi la segretaria socialista Martine Aubry fa un passo verso la candidatura («sono pronta a prendermi le mie responsabilità»), a New York il Center for Public Integrity (un'agenzia giornalistica non profit) ha pubblicato nuovi dettagli sui 60 minuti che hanno cambiato i destini della cameriera del Sofitel, di DSK e della Francia.

MArtine Aubry

Sabato 14 maggio intorno alle 12.30 la donna è uscita dalla suite in stato di agitazione, si è rifugiata nel corridoio dove è stata trovata da un altro inserviente, al quale ha detto di essere terrorizzata di perdere il lavoro. Secondo le testimonianze, la ragazza faticava a parlare e a respirare, ha sputato più volte sul pavimento e sui muri e ha provato a vomitare. Il suo racconto - sempre coerente- è stato raccolto da quattro diversi dipendenti del Sofitel, fino a quando la direzione ha deciso di chiamare la polizia e un'ambulanza.

 


1- FINE PENA MAI? NO, MANCA UNA SETTIMANA: IL CAINANO SI DIMETTE E SI VA AL VOTO 2- LA LEGA NORD CHE STA PER MOLLARLO; UNA CRISI ECONOMICA SUGLI (EX) CETI MEDI CHE NESSUN TG DI REGIME RIESCE PIÙ A NEGARE; LA CHIESA E CL CHE NON NE POSSONO PIÙ; MIGLIAIA DI SIGNORE BENPENSANTI SCANDALIZZATE DAL BUNGA BUNGA DI UN VECCHIO SATIRO CON I SOPRATACCHI. IL PISAPIA CON IL SORRISO TRA IL MITE E IL FURBETTO NON È IL NUOVO CHE AVANZA. E’ SEMPLICEMENTE IL BAMBINO CHE URLA: “IL RE È NUDO” 5 - FISCO “MENO PUNITIVO”? TROPPO TARDI. CERTO, FA DAVVERO RIDERE CHE ADESSO, SOTTO ELEZIONI E CON TREMONTI IN POSSIBILE ASCESA, IL MINISTRO DELL’ECONOMIA E IL SUO PRINCIPALE COLLABORATORE, BEFERA, VOGLIANO “RISCOSSIONI MENO PUNITIVE”

$
0
0

A cura di Minimo Riserbo e Pippo il Patriota

BOSSI BERLUSCONI

1 - FINE PENA MAI? NO, MANCA UNA SETTIMANA...
La Lega Nord che sta per mollarlo; una crisi economica sugli (ex) ceti medi che nessun telegiornale di regime riesce più a negare; la Chiesa e Cl che non ne possono più; migliaia di signore ben pensanti scandalizzate dal bunga bunga di un vecchio satiro con i sopratacchi e i capelli finti e tinti. Il Pisapia con il sorriso tra il mite e il furbetto non è il nuovo che avanza. E' semplicemente il bambino che urla: "Il re è nudo".

Dopo la minchiatona dei ministeri a Milano (no, anzi, dei dipartimenti!), il Cainano pare che sia furioso. "Il Cavaliere spiazzato dal Senatur. "Sfascia tutto, pensa al dopo-voto. Proprio ora che dovremmo batterci uniti, abbiamo guerre intestine e minacce di crisi" (Repubblica, p. 3). Sul Corriere delle Elite Corrucciate, l'illuminatissimo professore Ernesto Galli delle Logge celebra il funerale del Cavalier Pompetta e del suo anziano sodale varesotto:

PISAPIA - MORATTI

"Cascano le braccia davanti alla cecità politica che sta dimostrando in queste ore la destra nella campagna per Milano. Ma davvero si può pensare che dilagare sui telegiornali, promettere ministeri, togliere multe, elargire mance e favori possa rovesciare un risultato che ha cause politiche profonde?".

Segue durissima analisi su come "Berlusconi e i suoi non riescano più a dare voce al proprio retroterra (...) a rappresentare gli interessi di chi li ha votati" (p.1). Poi passa don Flebuccio de Bortoli il Silente e sfodera un bel titolazzo di quelli che invogliano alla lettura: "Alle radici del malessere". Ma di chi? Il suo?

ERNESTO GALLI DELLA LOGGIA

Su Milano e dintorni, da registrare la notevole battuta del Mago Dalemix: "Zingaropoli islamica? E' quella che ha fatto il Cavaliere ad Arcore" (Repubblica, p. 6). Il leader Maximo come politico varrà anche poco, ma ormai potrebbe benissimo fare da spalla a Crozza.

hja27 renato altissimo

2 - LA STAMPA, GLI AVANZI DI PARROCCHIA E GLI AVANZI DI GALERA...
Ancora più comico che a dar lezione di buon governo alla Lega Nord sia Cirino Pomicino, intervistato dalla Stampa: "Lega da ridere, sono loro i veri centralisti. Manca solo che chiedano di portare le Cayman a Milano" (p. 3). Per Mariopio Calabresi ormai è una regola. Li intervista tutti lui: Mannino, Formica, Altissimo, Pomicino. A Torino gli ultimi cantori del "si stava meglio quando si stava peggio"?

PAOLO CIRINO POMICINO

3 - C'E' VITA NEL PIDDI'...
Dopo il grande successo delle primarie napoletane, ben confermato anche dall'ampia messe di voti raccolta dal prefetto Morcone, ci tocca leggere anche questa: "Napoli, Ranieri "sposa" de Magistris. Cozzolino: poteva impegnarsi prima" (Corriere, p. 5)

MARIO CALABRESI

4 - POTERI MARCI IN MANOVRA...
Oggi c'è un notevolissimo numero di Affari&Sfiganza, allegato a Repubblica. Si parte con una bella inchiesta di Ettore Livini sull'acqua privata ("I nuovi padroni dell'oro blu. In attesa del referendum sull'acqua, i privati presenti nel settore hanno dato risultati deludenti su investimenti, efficienza e costi". In compenso sulle bollette...

DE MAGISTRIS ESULTA

Poi c'è un incredibile pezzo di Marco Panara, che spia le mosse, infierendo il giusto, del disarcionato Geronzi. Comprende simpatico esempio delle personcine del quale il banchiere di Marino vorrebbe vendicarsi: "Diego Della Valle, Alberto Nagel, Renato Pagliaro, Fabrizio Palenzona e Giovanni Perissinotto". Sì, c'è anche il camionista di Alessandria!. Infine, intervista a un certo Napolitano Giulio sul "caos idrico". Figlio? Sì, figlio.

GERONZI

5 - RISCOSSIONE "MENO PUNITIVA"? TROPPO TARDI, CARI BEFERA E TREMONTI...
Sabato, sulla prima pagina del Corriere, c'era un pezzo molto ben scritto di Mario Sensini, nel quale si spiegava perché cresce il malcontento contro Equitalia e i suoi funzionari. Oggi, sempre sul Corrierone, Sensini anticipa le mosse del suo amato Fìscolo: "Studi del governo per riscossioni meno punitive. La prima casa e i mezzi di lavoro non saranno pignorabili" (p. 1- 17). Bene, molto bene.

Attilio Befera

I curatori di questa modesta rassegna, per i quali la lotta all'evasione fiscale dovrebbe essere la prima "emergenza" della nazione, segnalano da mesi che tra cartelle pazze, ganasce e interessi da cravattari di Stato, c'è un rischio politico grosso per governo e comuni di ogni colore.

Tremonti Taglia da Libero

E c'è un pericolo crescente di violenze sugli incolpevoli esecutori di Equitalia, che spesso pagano errori di altri enti ben più ottusi (Inps, Rai e Inail, ma anche comuni e regioni i cui politicanti poi soffiano pure sul fuoco della demagogia), abbinati all'approccio morbido e trattativista dei capoccioni dell'Agenzia delle Entrate nei confronti degli evasori vip (basta avere i fiscalisti giusti, è noto). In ogni caso, è davvero bello leggere che in Via XX Settembre e nel palazzone di via Cristoforo Colombo vogliano essere meno feroci.

Angela Merkel

Certo, fa davvero ridere che adesso, sotto elezioni e con Tremonti in possibile ascesa, il signor ministro dell'Economia e il suo principale collaboratore, Attilio Befera, vogliano "riscossioni meno punitive". Lo sapete cosa dovrebbero fare questi due novelli Abele del Fisco per dimostrare di essere in buona fede? Smettere di fissare alle varie Equitalia della Penisola gli attuali budget stratosferici di riscossione massiva, che come sanno tutti i dipendenti della riscossione sono la mamma degli errori massivi. E poi dovrebbero mettere le loro famose palle sul tavolo nel contratto tra Agenzia delle Entrate e Poste Italiane, tutto stranamente sbilanciato a favore delle inefficienze dell'azienda guidata da Sarmi.

KAROLINE LINNERT LEADER DEI VERDI TEDESCHI

6 - IL CREATIVO (FETISH) IN REDAZIONE...
Singolare foto sulla Stampa a pagina 7: c'è la madama dei Verdi, quella che fa soffrire Angelona Merkel, ritratta con due strani microfoni sui capezzoli. L'effetto ottico è davvero meraviglioso. Un nuovo gioco erotico? Un supereroe che usa armi improprie sulle sue tette? Si avanzano le ipotesi più ardite.

Ma il capolavoro assoluto del testosterone di redazione arriva a pagina 17 con la grande inchiesta da New York: "Vita da cameriera di albergo". Vi si leggono cose del tipo: "Situazioni scabrose e riservatezza..." E non capisci se sia Chi o una rivista di quelle che si compravano di nascosto. Poi guardi la foto e la dida, "a disposizione dell'ospite", e resti senza parole.

 

VEDI OMAR QUANT’È MORTO! - I SERVIZI SEGRETI DI KABUL CONFERMANO LE PRIME INDISCREZIONI: “IL MULLAH OMAR È MORTO\" - PER L’AGENZIA IRANIANA FARS È STATO UCCISO (NON SI CAPISCE ANCORA DA CHI) IN PAKISTAN - A TRE SETTIMANE DALLA MORTE DI BIN LADEN, I TALEBANI PERDONO ANCHE IL LORO LEADER POLITICO E GUIDA SPIRITUALE - SULLA SUA TESTA UNA TAGLIA DA 25 MILIONI DI DOLLARI…

$
0
0
MULLAH OMAR

1 . MULLAH OMAR, SERVIZI KABUL CONFERMANO MORTE...
(ANSA)
- Il portavoce dei servizi di intelligence afghani (Nds) ha confermato oggi ad una tv indiana che "in base a informazioni ricevute da capi talebani, il Mullah Omar è morto" due giorni fa. In una intervista telefonica con l'emittente "all news" indiana Times Now, il portavoce della Nds, Lutfullah Mashal, ha detto che "abbiamo parlato con responsabili talebani che ci hanno confermato l'uccisione in Pakistan del Mullah Omar".

osamatv b

2 - AGENZIA IRAN,MULLAH OMAR UCCISO IN PAKISTAN...
(ANSA)
- Il Mullah Omar sarebbe stato ucciso nei pressi di Quetta, capoluogo della provincia pachistana del Baluchistan, che confina con Iran e Afghanistan. Lo scrive l'agenzia iraniana Fars citando "fonti di sicurezza" a Kabul contattate dal suo corrispondente.

"Il corpo del Mullah Omar viene sottoposto in queste ore ad alcuni esami medici", ha aggiunto il corrispondente della Fars da Kabul. L'agenzia iraniana afferma che "dalla morte di Osama bin Laden i Talebani non avevano più avuto contatti con il Mullah Omar".

3 - IL MULLAH OMAR, L'UOMO SENZA VOLTO - SULLA SUA TESTA UNA TAGLIA DA 25 MILIONI DI DOLLARI...
(ANSA)
- Il mullah Mohammad Omar, la guida spirituale dei talebani afghani di cui oggi fonti afghane hanno annunciato la morte in Pakistan, subito smentita dai suoi seguaci, è un personaggio di cui si sa poco, definito "senza volto" per le rare immagini che si hanno di lui. Il mullah Omar entrò in clandestinità nella prima settimana del dicembre 2001, dopo la caduta di Kandahar.

Guerriglieti dei talebani in Afghanistan

Abbandonata - forse a bordo di una motocicletta - la capitale spirituale del paese, da cui raramente si allontanava, trovò rifugio tra le montagne al confine tra Afghanistan e Pakistan. Dopo la morte di Osama bin Laden, ucciso in un blitz nel suo bunker in Pakistan, le forze della coalizione internazionale in Afghanistan si sono concentrate nelle sue ricerca e sulla sua testa pende una taglia di 25 milioni di dollari.

Nato nel 1959 nel villaggio di Nodeh da una famiglia di contadini, quando divenne mullah, Mohammad Omar aprì una scuola islamica e poi si unì ai combattenti impegnati nella lotta contro l'occupazione sovietica, cominciata nel 1979. Ferito quattro volte, perse anche l'occhio destro, che tiene coperto con una benda. Con l'arrivo dei Taleban al potere, nel 1996, per sua volontà iniziò il periodo delle proibizioni che fece precipitare il paese in un nuovo Medioevo con la sua visione radicale e primitiva dell'Islam. Omar è anche responsabile degli scempi culturali commessi nel paese.

TALEBANI

Le sue vittime più illustri sono state le colossali statue dei Buddha del 7/o secolo d.C scavate nella roccia nella valle di Bamyan, fatte demolire nel marzo 2001. Il suo potere fu spazzato via dall'operazione militare "Enduring freedom" nell' ottobre 2001 dopo che l'allora leader supremo dei Taleban rispose "no" all'ultimatum lanciato dal presidente George W. Bush di consegnare lo sceicco del terrore Osama bin Laden, responsabile degli attentati dell'11 settembre negli Usa.

Da allora il mullah Omar, nascosto tra le montagne, ha fatto sentire molte volte la sua voce con messaggi scritti o audio in cui ha sempre invitato i suoi sostenitori alla lotta ed ha respinto tutte le offerte di resa che gli sono state proposte. A gennaio di quest'anno si erano sparse voci che fosse stato colpito da un infarto ed operato in un ospedale di Karachi. L'informazione era stata però smentita dai talebani che l'avevano bollata come propaganda, come pure la notizia di un suo arresto in Pakistan, dove la sua presenza è stata più volte segnalata.

 

FANCULO STANDARD & POOR’S! - L´economista Jean-Paul Fitoussi: \"perché dobbiamo fidarci di questi signori? chi sono gli economisti che lavorano con loro, quali metodi usano, quali parametri considerano? non bisogna più starle a sentire\" - \"S&P´s ha fatto un buco nell´acqua con l´America perché se l´è trovata di fronte compatta e forte\" - MA L’EUROPA è IN BALIA DELLE BARUFFE TRA PARIGI E BERLINO...

$
0
0

Eugenio Occorsio per "la Repubblica"

standard & poor's

«Le agenzie di rating continuano a gettare scompiglio sui mercati, ma è tempo che qualcuno ricordi loro che non sono comparabili a veri esperti delle economie nazionali. E non tocca a loro indicare quali sono le riforme da fare. Ci mancherebbe». L´economista Jean-Paul Fitoussi non si unisce al coro dei "l´avevo detto io" dopo l´allarme di Standard & Poor´s sulla sostenibilità del debito italiano. Anzi, ribalta le accuse con veemenza.

Quindi S&P´s e le altre agenzie non sarebbero credibili?
«Senta, ma perché dobbiamo fidarci di questi signori? Non ho mai visto analisi rigorose: chi sono gli economisti che lavorano con loro, quali metodi usano, quali parametri considerano? Nulla ci viene fatto sapere: la mancanza di trasparenza nelle loro analisi sarebbe già una colpa: se l´aggiungiamo alle responsabilità che hanno avuto nella crisi, per le quali non hanno pagato un soldo di danno né hanno subìto riforme o regolazioni, ne esce un quadro deprimente. La conclusione è che non bisogna più starle a sentire».

Jean Paul Fitoussi

C´è un problema di metodo, d´accordo. Ma il merito? La base del ragionamento è concreta: il debito italiano è alto, il governo non dà l´impressione di poterlo abbassare.
«L´analisi è più complessa. L´Italia ha un debito pubblico elevato ma un basso debito privato. La solidità patrimoniale dei cittadini è ferrea, non c´è pericolo che non abbiano più soldi per pagare le tasse».

Ammesso che le paghino...
«Lasci stare l´evasione fiscale, o la corruzione, è un altro problema che non è nato oggi. Parliamo di solidità del paese, che è fuor di dubbio. Sa qual è la verità? Che le agenzie hanno visto ridursi la clientela fra le aziende private, e si concentrano sui debiti sovrani. Cercano pubblicità con uscite a sensazione».

Intendiamoci: vengono pagate per la loro funzione di auditing, non è che si accaniscono per gusto sadico.
«I paesi sottoscrivono gli "abbonamenti" perché così fan tutti, e sarebbe ancora più rischioso restare fuori dal giro dei rating. Ma non è un vero auditing perché manca la responsabilità che è legata a questa funzione. Sono solo dei "pareri", e ciò va corretto. Ha visto com´è finita con l´allarme sull´America? Che i mercati, dopo un minimo sbandamento iniziale, se ne sono infischiati. Le agenzie perdono credibilità ogni giorno: ora si dice che abbiano nel mirino la Francia. Chiuderanno il cerchio con la Germania, non mi stupirei».

Angela Merkel

Cosa si potrebbe fare in concreto per difendersi?
«Una misura urgente, non solo per questo motivo, sarebbe che l´Europa trovasse unità e determinazione, dalle quali uscirebbe più forte. Invece i paesi non perdono occasione per parlarsi contro l´un l´altro: è successo con la Grecia, con il Portogallo, con la Spagna. Al quadro di conflittualità fa riscontro il vuoto di decisioni. S&P´s ha fatto un buco nell´acqua con l´America perché se l´è trovata di fronte compatta e forte. Se l´Europa desse la stessa impressione, stia sicuro che i signori del rating perderebbero smalto e le loro sentenze non sarebbero più così ascoltate».

2- BARUFFE CHIOZZOTTE TRA PARIGI E BERLINO
Dal "Sole 24 Ore"

Le dispute tra Germania e Francia per la leadership in Europa sono di numero uguale solo alle alleanze, detti anche assi, tra Parigi e Berlino. Si va a giorni, settimane, mesi alterni. Un po' la guerra, un po' la pace. Negli intermezzi, tanto per variare, la tregua armata. Adesso è scoppiato il contenzioso sul nuovo Fondo salvastati, l'Ems, che dal 2013 prenderà il posto dell'Esfs.

Sarkozy

Parigi chiede un meccanismo flessibile, e politico, tra la concessione dei prestiti e la ristrutturazione dei debiti; Berlino vuole un automatismo tra aiuti e ristrutturazione che coinvolga i privati. Una misura chiesta per ridurre il moral hazard e placare l'ira dei contribuenti tedeschi sempre più insofferenti nei confronti dei politici spreconi e lassisti dei Paesi periferici.

Germania alla guida dei Paesi a Tripla A, Francia che strizza l'occhio a tutti gli altri. Bene, si fa per dire. Ci si chiede se a Parigi e Berlino si sono accorti di quello che sta succedendo; se la crisi greca con i suoi rischi di contagio e quella del Fondo monetario internazionale sembrano abbastanza serie, e gravi, da consigliare di mettere da parte le schermaglie. L'accordo verrà discusso a metà giugno. Sarebbe bene evitare tre settimane di schermaglie, tira e molla, guerre vere o presunte. Signora Merkel, signor Sarkozy, i mercati ci guardano.

 

TREMONTI SFILA LA POLTRONA ALLO SMONTEZEMOLATO! - NEL DL SVILUPPO TREMONTI PIAZZA LA NORMA CHE POTREBBE SFONDARE LA POLTRONA FRAU: LA CHAISE LOUNGE DI LE CORBUSIER PRODOTTA DALLA CASA DI MONTEZEMOLO DIVENTEREBBE DI DOMINIO PUBBLICO E IL VALORE SUL MERCATO CROLLEREBBE - IL MARCHIO CASSINA (CHE HA I DIRITTI SULLE OPERE DEL GRANDE ARCHITETTO), OGGI VALE 56 MLN € (POLTRONA FRAU SOLO 3 MLN €) - TRA LA FRAU E I PICCOLI IMPRENDITORI CHE RIVENDICANO LA LIBERTÀ DI PRODURRE UN OGGETTO D’USO COMUNE, CONFINDUSTRIA ATTACCA GIULIETTO E SOSTIENE LUCHINO…

$
0
0

Giorgio Meletti per "il Fatto quotidiano"

LUCA CORDERO DI MONTEZEMOLO

La celebre chaise longue disegnata da Le Corbusier nel 1928 è un oggetto brevettato e brevettabile o va considerata di dominio pubblico e quindi liberamente riproducibile, come l'arcobaleno o la ruota?

La domanda è solo apparentemente filosofica. E la risposta che ha dato pochi giorni fa il ministro dell'Economia Giulio Tremonti con il cosiddetto "decreto sviluppo" vale parecchi milioni di euro. In più per i numerosi produttori e commercianti italiani di chaise longue. In meno per Luca Cordero di Montezemolo, che con la sua Cassina (gruppo Poltrona Frau) rivendica di essere il padrone assoluto del "marchio" Le Corbusier.

GIULIO TREMONTI

Adesso, dunque, occhio agli emendamenti. Tutti possono vedere direttamente la partita, se incuriositi. Basta entrare nel sito della Camera dei deputati (www.camera.it) e seguire attraverso l'iter del provvedimento n. 4357: è la legge di conversione del decreto legge n. 70 del 13 maggio 2011.

Al comma 10 dell'articolo 9, in una formulazione ostrogota, c'è scritto che la proprietà intellettuale su opere dell'ingegno umano come il disegno di una poltrona è ammessa da adesso in poi solo se si tratta di opere a suo tempo registrate. Il comma chiude una volta per tutte una lunga battaglia giuridica a colpi di interpretazioni e di legislazioni stratificate. Se non arriva un emendamento a ribaltare di nuovo il gioco, Montezemolo ha perso ogni diritto su Le Corbusier.

frau 04

Il grande architetto di origine svizzera non ha mai registrato i suoi bozzetti di poltrone divani e quant'altro, perché non erano oggetti pensati per lo sfruttamento industriale. Al contrario, i grandi architetti degli anni ‘20 e ‘30 molto spesso intendevano le loro creazioni come doni all'umanità.

frau 01

E infatti da anni tutta l'Europa si dibatte in una confusa partita giuridica e culturale, tra le ragioni del diritto d'autore e la ugualmente legittima opposizione alle rendite ingiustificate. In una successione di leggi nazionali ed europee talvolta contraddittorie, si è sviluppato un mercato di fatto in cui la chaise longue Cassina costa 2.500 euro, mentre se ne trovano esemplari a meno di 600 euro.

frau 07

Con i tribunali intasati di cause e i magistrati confusi. Due cause identiche intentate da Cassina contro i presunti "contraffattori" della chaise longue hanno dato due sentenze di segno opposto: il 4 aprile scorso gli avvocati di Montezemolo hanno perso a Firenze, il 28 aprile hanno vinto a Milano.

frau 03

La mossa di Tremonti, ispirata dal ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani, ha chiarito, ma proprio per questo ha provocato un'alzata di scudi della Confindustria. Che è divisa tra la tutela di pochi grandi iscritti come Montezemolo, che difende con le unghie l'esclusiva della chaise longue, e le ragioni di tanti iscritti più piccoli che rivendicano la libertà di produrre a prezzo competitivo un oggetto d'uso comune. Finora tutti gli esponenti del mondo imprenditoriale hanno scelto Montezemolo, con prese di posizione addirittura sorprendenti.

frau 02

Associazioni di categoria come Federlegno hanno invocato la Convenzione di Berna per la protezione delle opere artistiche. L'imprenditore Carlo Guglielmi definisce il decreto di Tremonti "una vergogna", che fa male "alle aziende che fanno ricerca e innovazione" (concetto curioso per un industriale, oggetti come la chaise longue sono colpi di fortuna o doni dell'Onnipotente, nessuna azienda investirebbe un euro sulla creazione di un long seller).

frau 05

Addirittura anonimi citati dal Corriere della Sera dicono che Giorgio Napolitano non avrebbe dovuto firmare l'immondo provvedimento (e così per la prima volta la Confindustria attacca il Colle, e guardate per che cosa). Anche il pacato industriale tessile Paolo Zegna ha contribuito alla causa di Montezemolo: "Il decreto sviluppo dovrebbe supportare chi investe e non chi fa free riding sugli investimenti altrui".

LOGO CASSINA

Ma pagare ogni anno una misteriosa cifra alla Fondazione Le Corbusier per intestarsi i diritti sulle sue creazioni in tutto il mondo si può considerare un investimento? Dipende dai punti di vista. Certo è che già cinque anni fa, al momento della quotazione in Borsa della Poltrona Frau (che ha in pancia la Cassina, detentrice dei diritti su Le Corbusier ridotti a carta straccia dal governo), fu autorevolmente notato che il patrimonio del gruppo che si offriva ai risparmiatori era costituito per il 60 per cento da avviamenti e marchi: un po' troppo "intangibile" come patrimonio.

Le Corbusier

Anche perché, guardando il bilancio del gruppo Frau, salta agli occhi una discrepanza: come mai si attribuisce al marchio Poltrona Frau un valore di poco più di 3 milioni di euro e al marchio Cassina un valore di ben 56 milioni di euro? Il bilancio non dà informazioni in proposito, però si può ricordare che la Cassina fu acquistata nel 2005, alla vigilia della quotazione in Borsa di Poltrona Frau, e pagata abbastanza caro anche perché vantava, e tuttora vanta, di avere in portafoglio "alcune tra le più significative opere dell'ingegno di designer - tra cui Le Corbusier, Charles Rennie Mackintosh, Giò Ponti...".

PAOLO ROMANI

Il timore è che, se un provvidenziale emendamento non salva in extremis i diritti di Cassina, per il polo del lusso targato Montezemolo, già in acque non floride, il decreto sviluppo si trasformi in un disastro.

 

BERNABÈ, ELKANN, SCARONI, RODOLFO DE BENEDETTI SONO GLI ITALIANI AL FORUM DEI 45 CAPOCCIONI DELLE AZIENDE EUROPEE - TREVISO 2, LA CITTADELLA DEGLI INDUSTRIALI, CON EMMA E IL GRANDE SPONSOR DE POLI (CASSAMARCA) - DONNA MESTIZIA DIVENTA REFERENDARIA SULL’ECOPASS E AL BANANA PRENDE UN COLPO (SPARITA LA LETTERA CON L’INVITO AI MILANESI A VOTARE)…

Next: 1- FERMI TUTTI! NAGEL MIREREBBE A IRROBUSTIRE, CON UNA TERZA GAMBA, MEDIOBANCA (E GENERALI) CON LA CONQUISTA DELLA BANCA POPOLARE DI MILANO DI PONZELLINI 2- PER LA MADRE DI TUTTE LE BATTAGLIE, A SETTEMBRE, NAGEL PREPARA LE DIFESE ADEGUATE CONTRO GLI ASSALITORI FRANCESI (IL DUPLEX BOLLORé & DASSAULT PARE CHE STIA COMPRANDO \"AI BLOCCHI\" DOVIZIOSI PACCHETTI DI AZIONI DI PIAZZETTA CUCCIA) 3- C’È POI DA TENER D’OCCHIO L’EX CAMIONISTA PALLENZONA CHE CON L’8,6% DI UNICREDIT NON FA MISTERO DI VOLER DI FARLA DIVENTARE LA PRIMA BANCA DI SISTEMA IN ITALIA 4- NATURALMENTE IN QUESTO SCENARIO BISOGNERÀ TENER CONTO DELLE INTENZIONI DI TREMONTI E DI QUELLA LEGA ALLA QUALE PONZELLINI OGGI CERCA DI SMARCARSI MENTRE NAGEL POTREBBE AVERE INTERESSE AD AVVICINARSI CON UN ABITO NUOVO 5- ECCO PERCHé TANTA FRETTA NELLA CACCIATA DI GERONZI: SE FOSSE RIMASTO A TRIESTE CON LE SENTENZE IN ARRIVO SU CIRIO E PARMALAT, I SOCI DEL LEONE AVREBBERO DOVUTO IMPEGNARSI VENTRE A TERRA PER RAFFORZARE LA SUA ONORABILITÀ
$
0
0
BERNABE

A cura di Carlo Cinelli e Federico De Rosa per il "CorrierEconomia" del "Corriere della Sera"

1 - La Trilateral europea. La squadra italiana è questa: Franco Bernabè, fresco presidente Telecom, Carlo Bozotti, numero uno di Stm, Rodolfo De Benedetti, alla guida del gruppo Cir, il presidente di Fiat Chrysler, John Elkann e Paolo Scaroni appena riconfermato all'Eni. L'appuntamento è per l'ultimo week-end del mese ad Anversa per la plenaria dello European Roundtable of Industrialists (Ert), il forum dei 45 capi azienda di alcune tra i più «pesanti» gruppi di 18 paesi europei. Insieme valgono 1.600 miliardi di fatturato industriale.

John Elkann

Gli italiani saranno in compagnia, tra gli altri, dei loro omologhi di Telefonica, Total, Bmw, Nestlé o Royal Dutch Shell. Con la regia del chairman dell'Ert, Leif Johansson di Volvo la lobby degli industriali europei proverà a immaginare come si fa a rilanciare la fatidica «competitività» dovendo salvare un paio di paesi europei e diverse banche sparse per il continente (con buona pace dei rovelli italiani sugli stranieri «invasori» ).

PAOLO SCARONI

2 - Tre anni fa inaugurò il suo giro di assemblee territoriali come nuovo presidente di Confindustria proprio da Treviso, volando direttamente da Roma il giorno dopo l'insediamento. Quest'anno Emma Marcegaglia si ripete: venerdì pomeriggio sarà infatti di nuovo ospite del presidente di Unindustria Alessandro Vardanega per fare da madrina della nuova sede degli industriali di Treviso, appena fuori città.

Rodolfo De Benedetti

Nutrita la presenza dei politici e non solo. Al taglio del nastro il ministro Maurizio Sacconi, il governatore Luca Zaia e il presidente di Cassamarca Dino De Poli, che di «Treviso 2», la cittadella degli industriali, è stato ideatore e finanziatore.

EMMA MARCEGAGLIA

3 - La manovra di Letizia Moratti sull'Ecopass non è del tutto estemporanea. Il sindaco di Milano aveva promesso nel programma che avrebbe messo mano al progetto antismog. Ma rafforzando l'Ecopass, non rendendolo gratuito. E ha anche pensato di far scegliere democraticamente ai milanesi se allargare o meno la zona off-limits indicendo un referendum nello stesso week-end in cui gli italiani sono chiamati a pronunciarsi sulla liberalizzazione dell'acqua, sul nucleare e, soprattutto sul legittimo impedimento.

Berlusconi e Letizia Moratti

Un'idea «per risparmiare soldi» aveva spiegato la Moratti auspicando che «tutti i milanesi esprimano il proprio voto per i referendum». Qualcuno, per rendere più efficace l'iniziativa le ha suggerito di inviare una lettera a tutti i cittadini sollecitandoli a partecipare ai referendum. Solo che, raccontano, quando dalle parti di Palazzo Grazioli si è saputo della mobilitazione milanese, gli oltranzisti del no al referendum sono saltati sulla sedia. E della lettera firmata dal sindaco non si è più saputo nulla.

 

1- FERMI TUTTI! NAGEL MIREREBBE A IRROBUSTIRE, CON UNA TERZA GAMBA, MEDIOBANCA (E GENERALI) CON LA CONQUISTA DELLA BANCA POPOLARE DI MILANO DI PONZELLINI 2- PER LA MADRE DI TUTTE LE BATTAGLIE, A SETTEMBRE, NAGEL PREPARA LE DIFESE ADEGUATE CONTRO GLI ASSALITORI FRANCESI (IL DUPLEX BOLLORé & DASSAULT PARE CHE STIA COMPRANDO \"AI BLOCCHI\" DOVIZIOSI PACCHETTI DI AZIONI DI PIAZZETTA CUCCIA) 3- C’È POI DA TENER D’OCCHIO L’EX CAMIONISTA PALLENZONA CHE CON L’8,6% DI UNICREDIT NON FA MISTERO DI VOLER DI FARLA DIVENTARE LA PRIMA BANCA DI SISTEMA IN ITALIA 4- NATURALMENTE IN QUESTO SCENARIO BISOGNERÀ TENER CONTO DELLE INTENZIONI DI TREMONTI E DI QUELLA LEGA ALLA QUALE PONZELLINI OGGI CERCA DI SMARCARSI MENTRE NAGEL POTREBBE AVERE INTERESSE AD AVVICINARSI CON UN ABITO NUOVO 5- ECCO PERCHé TANTA FRETTA NELLA CACCIATA DI GERONZI: SE FOSSE RIMASTO A TRIESTE CON LE SENTENZE IN ARRIVO SU CIRIO E PARMALAT, I SOCI DEL LEONE AVREBBERO DOVUTO IMPEGNARSI VENTRE A TERRA PER RAFFORZARE LA SUA ONORABILITÀ

$
0
0
ALBERTO NAGEL E SIGNORA - copyright Pizzi

1- A QUANTO SI DICE IL VERTICE DI PIAZZETTA CUCCIA AVREBBE MESSO GLI OCCHI SULLA SITUAZIONE DELICATA IN CUI SI TROVA IN QUESTO MOMENTO LA BANCA POPOLARE DI MILANO GUIDATA DAL MASSICCIO PONZELLINI
Durante il weekend Alberto Nagel e l'incantevole moglie hanno fatto un pensierino sugli abiti da indossare per la zuppa di nozze di Corradino Passera con Giovanna Salza.

I festeggiamenti cominceranno venerdì sera ma il clou della cerimonia sarà domenica quando a Villa del Balbianello sul Lago di Como il pallido Nagel si troverà mescolato agli altri banchieri, agli imprenditori come Dieguito Della Valle e Luchino di Montezemolo, e a Pierfurby Casini, l'unico politico presente insieme alla moglie Azzurra.

Luca Cordero Di Montezemolo e Diego Della Valle - Copyright Pizzi

Non potranno mancare naturalmente il presidente Abramo-Bazoli e Gaetano Miccichè (quest'ultimo definitivamente senza moglie) con i quali l'amministratore delegato di Mediobanca ha un buon rapporto. Oltre all'abito da matrimonio il 46enne bocconiano, che nell'ottobre 2008 è salito al vertice di Piazzetta Cuccia, sta riflettendo in questi giorni sul vestito che la storica merchant bank dovrà ritagliarsi in vista della battaglia d'autunno quando scadrà il patto di sindacato che lega i soci di Mediobanca.

Lo scenario non è molto tranquillo e già si percepiscono i movimenti di alcuni azionisti forti che non staranno con le mani in mano; tra questi il francese Bollorè che già detiene quasi il 6% delle azioni e con l'amico miliardario (in euro) Dassault pare che stia comprando "ai blocchi" pacchetti di titoli per sferrare l'attacco di settembre su Piazzetta Cuccia (sullo sfondo c'è Generali).

GAETANO MICCICHE DG INTESA S PAOLO

I due transalpini devono muoversi con cautela e tener d'occhio la battaglia per l'Eliseo dell'amico Sarkozy che rischia di rompersi il collo. Se metteranno da parte i loro timori il tandem Bollorè-Dassault potrà costruire un asset con i vari Ligresti, Tronchetti, Fininvest e Mediolanum che porterebbe un esito imprevedibile nei rapporti di forza.

C'è poi da tener d'occhio il camionista Pallenzona che con l'8,6% di Unicredit non fa mistero di voler buttare il suo peso nella partita insieme a quel brav'uomo di Ghizzoni che lo segue fedelmente con l'obiettivo di far diventare Unicredit la prima banca di sistema in Italia.

bollore article

Il pallido Nagel non è uomo da stare con le mani in mano e lo ha dimostrato nel blitz che ha portato fuori dal palazzo delle Generali il busto di Cesarone Geronzi. Qualcuno attribuisce a questo bocconiano assunto 20 anni fa a Piazzetta Cuccia una mentalità diabolica ed esagerando c'è chi come il giornalista Giovanni Pons di "Repubblica" lo ha paragonato a un piccolo Richelieu.

È un confronto assolutamente improprio perché in realtà il giovane banchiere prima di entrare nella galleria della storia di Mediobanca dove domina ancora l'ombra lunga dello "gnomo" Enrico Cuccia, deve sistemare un po' di cose dentro Piazzetta Cuccia e preparare le difese adeguate contro gli eventuali assalitori.

dassault

In pratica dovrà impegnarsi ventre a terra a rafforzare le tre gambe dell'Istituto che oltre all'attività creditizia e a quella tradizionale di merchant banking negli ultimi anni ha imboccato la strada della raccolta del credito al consumo. In questa direzione nel 2008 è avvenuto il lancio di "Che Banca!" che sta diminuendo le sue perdite e ha depositi superiori ai 10 miliardi. Nella galassia c'è anche da considerare la piccola boutique di Banca Esperia che nonostante un utile di 19,6 milioni registrato nel primo trimestre di quest'anno soffre per la partnership con Banca Mediolanum che non ha provocato grandi risultati.

nicolas sarkozy vincent bollore

Adesso per il pallido Nagel è arrivato il momento di fare delle scelte più significative e tali da consentirgli di presentare le credenziali giuste a settembre. La rotta da seguire sembra portare a un rafforzamento della terza gamba di Mediobanca, quella del retail, e qui vale la pena di registrare una voce che circola con insistenza negli ambienti milanesi.

Fabrizio Palenzona

A quanto si dice il vertice di Piazzetta Cuccia avrebbe messo gli occhi sulla situazione delicata in cui si trova in questo momento la Banca Popolare di Milano guidata dal massiccio Ponzellini. Dopo i richiami imperiosi della Banca d'Italia, Bpm si è decisa finalmente a varare un aumento di capitale da 1,2 miliardi di euro, esattamente il doppio di ciò che Ponzellini aveva ipotizzato dopo le "frustate" della Vigilanza di via Nazionale.

L'operazione è stata particolarmente sofferta per i contrasti con i sindacati interni e comunque quando andrà in porto supererà l'attuale capitalizzazione di Borsa della banca che si aggira intorno a 1 miliardo. Il successo dell'aumento di capitale è scontato e sarà proprio Mediobanca insieme a Banca Akros a giocare la parte di global coordinator. Va detto che già il 22 marzo Ponzellini insieme al direttore generale Dalù (decapitato due settimane fa) sono andati a Piazzetta Cuccia per incontrare Nagel.

CESARE GERONZI

Non si sa se sia stato quell'incontro e la rappresentazione delle difficoltà di Ponzellini ad accendere nella testa dell'amministratore delegato di Piazzetta Cuccia la voglia di considerare la Banca Popolare di Milano qualcosa di più di un semplice cliente. E nemmeno se ad accendere lampadine nel vertice di Piazzetta Cuccia siano state le voci di un interessamento da parte dell'antico amico-nemico Matteuccio Arpe.

Resta il fatto che negli ambienti milanesi si insiste sull'ipotesi che la merchant bank fondata dal mitico "gnomo" potrebbe aprire in tempi stretti un dossier in vista di un'alleanza con un istituto come Bpm, come preludio ad un eventuale controllo.

MASSIMO PONZELLINI

Naturalmente in questo scenario bisognerà tener conto delle intenzioni di Giulietto Tremonti e di quella Lega rispetto alla quale Ponzellini oggi cerca di smarcarsi mentre il pallido Nagel e il fido Pagliaro potrebbero avere interesse ad avvicinarsi con un abito nuovo.

2- L'ANNO RECORD DEL CINEMA DE' NOANTRI
I cinematografari italiani che questa mattina si sono ritrovati sull'aereo in partenza da Nizza dopo l'esito deludente del Festival di Cannes, avevano l'aria di chi ha subito una sberla memorabile.

Eppure per il cinema nostrano questo è stato un anno da record perché mai sono state prodotte tante pellicole con uno sforzo di quattrini superato soltanto in Europa da quello dei francesi. Secondo un Rapporto che sarà presentato giovedì prossimo alle 11,30 alla Luiss, i film di produzione italiana nel 2010 sono stati 141 per un totale di 424 milioni di euro. Di questi ben 276,9 (pari al 65,3%) sono stati messi sul piatto da produttori privati mentre lo Stato con i fondi statali del Fus (Fondo unico per lo spettacolo) ne ha versati poco più di 35 con un calo di quasi il 20%.

GIOVANNI PERISSINOTTO

A parlare del Rapporto, curato dalla Fondazione Ente dello Spettacolo che si è avvalsa della consulenza scientifica dell'ex-direttore del "Mondo", Redendo Mori, saranno Giampaolo Letta, Riccardo Tozzi (presidente Anica), Luciano Sovena (amministratore di Cinecittà Luce) e Dario Viganò, che presiede l'Ente dello Spettacolo.


3- IL BLITZ SU GERONZI

Avviso ai naviganti: "Si avvisano i signori naviganti che dopo aver negato a Geronzi l'acquisto di un iPad, l'amministratore delle Generali, Giovanni Perissinotto (per gli amici Perissirotto), si è convertito a internet.

Alberto Nagel e Renato Pagliaro

In un'intervista che apparirà oggi su un nuovo sito di economia e finanza, il manager triestino ritorna sulla vicenda Geronzi e dice: "ero certo che la Compagnia non potesse sopportare un dissidio al vertice così grave". Sono parole sante perché se Geronzi fosse rimasto a capo delle Generali con le sentenze in arrivo su Cirio e Parmalat, i soci del Leone avrebbero dovuto impegnarsi ventre a terra per rafforzare la sua onorabilità.

E forse è questa la ragione per cui è scattato il blitz di aprile".

 

USARE GLI USA (QUANDO FA COMODO) - I POLITICI ITALIANI INVOCANO L’AMERICA COME MODELLO PER TUTTO, TRANNE CHE PER QUELLO CHE TOCCA LE LORO TASCHE - AI MEMBRI DEL CONGRESSO, AD ESEMPIO, È VIETATO PERCEPIRE (OLTRE ALLO STIPENDIO) ALTRI REDDITI CHE SUPERINO IL 15% DELL’INDENNITÀ PARLAMENTARE - IN ITALIA QUESTA REGOLA TRASFORMEREBBE IN FUORILEGGE I 186 ONOREVOLI CHE DICHIARANO PIU’ DI 200 MILA € (CHIEDERE A BERLUSCONI, ANGELUCCI, VERONESI)…

Previous: 1- FERMI TUTTI! NAGEL MIREREBBE A IRROBUSTIRE, CON UNA TERZA GAMBA, MEDIOBANCA (E GENERALI) CON LA CONQUISTA DELLA BANCA POPOLARE DI MILANO DI PONZELLINI 2- PER LA MADRE DI TUTTE LE BATTAGLIE, A SETTEMBRE, NAGEL PREPARA LE DIFESE ADEGUATE CONTRO GLI ASSALITORI FRANCESI (IL DUPLEX BOLLORé & DASSAULT PARE CHE STIA COMPRANDO \"AI BLOCCHI\" DOVIZIOSI PACCHETTI DI AZIONI DI PIAZZETTA CUCCIA) 3- C’È POI DA TENER D’OCCHIO L’EX CAMIONISTA PALLENZONA CHE CON L’8,6% DI UNICREDIT NON FA MISTERO DI VOLER DI FARLA DIVENTARE LA PRIMA BANCA DI SISTEMA IN ITALIA 4- NATURALMENTE IN QUESTO SCENARIO BISOGNERÀ TENER CONTO DELLE INTENZIONI DI TREMONTI E DI QUELLA LEGA ALLA QUALE PONZELLINI OGGI CERCA DI SMARCARSI MENTRE NAGEL POTREBBE AVERE INTERESSE AD AVVICINARSI CON UN ABITO NUOVO 5- ECCO PERCHé TANTA FRETTA NELLA CACCIATA DI GERONZI: SE FOSSE RIMASTO A TRIESTE CON LE SENTENZE IN ARRIVO SU CIRIO E PARMALAT, I SOCI DEL LEONE AVREBBERO DOVUTO IMPEGNARSI VENTRE A TERRA PER RAFFORZARE LA SUA ONORABILITÀ
$
0
0

Sergio Rizzo per il "Corriere della Sera"

parlamentari-dormono

Silvio Berlusconi non si stanca di ripeterlo: gli Stati Uniti sono un «vero esempio per quanti nel mondo s'identificano nei valori della libertà e della democrazia» . Va però detto che il premier non è l'unico fra i nostri politici ad appellarsi in ogni occasione al modello americano. Sul modo di organizzare i partiti (il coordinatore del Pdl Denis Verdini e il governatore della Campania Stefano Caldoro). Sul conflitto d'interessi (l'ex segretario dei Ds Piero Fassino).

Sugli assetti istituzionali (il pidiellino Lucio Malan). Sul federalismo fiscale (l'ex ministro diessino Vincenzo Visco). Perfino sulla Fiat (Giuliano Cazzola del Pdl). Soltanto su una cosa si sono ben guardati, e tutti, dall'invocare il virtuoso esempio statunitense: gli affari privati. E si capisce perché. Ai membri del Congresso americano è vietato percepire oltre allo stipendio altri redditi che superino il 15% dell'indennità parlamentare. Regola che in Italia provocherebbe a Montecitorio e Palazzo Madama una vera catastrofe economica.

MAURO AGOSTINI

A colmare questa lacuna ci ha pensato ora il senatore democratico Mauro Agostini, che è stato il tesoriere del Partito democratico durante la gestione di Walter Veltroni. Un incarico nel quale si è distinto per aver introdotto una misura rimasta assolutamente isolata nel panorama dei partiti italiani.

Ovvero, la certificazione volontaria del bilancio. Il 4 maggio Agostini ha presentato una proposta di legge di un solo articolo: «Ai membri del Parlamento è fatto divieto di percepire un reddito extraparlamentare annuale, derivante da lavoro autonomo o dipendente, superiore al 15 per cento del trattamento complessivo massimo annuo lordo riconosciuto ai magistrati con funzione di presidente di sezione della Corte di cassazione ed equiparate».

montecitorio

Esattamente la tagliola americana, visto che lo stipendio di deputati e senatori si calcola secondo la legge del 1965, sulla base della retribuzione di quei magistrati. Il che significa non poter cumulare all'indennità più di circa 25 mila euro l'anno. Da notare che la proposta di Agostini, lasciando alle Camere il potere di stabilire le modalità di applicazione della legge, non entra nel merito delle tipologie di attività esterne consentite ai parlamentari.

Che invece le disposizioni americane limitano rigidamente a cose come lezioni all'università, ricavi da pubblicazioni scientifiche... Ma è comunque interessante spiegare che cosa potrebbe accadere da noi applicando, anche senza vincoli del genere, la regola in vigore in quel Paese citato dalla stragrande maggioranza dei politici italiani a esempio di libertà e democrazia.

Tutti i parlamentari che dichiarano più di 200 mila euro l'anno (cifra più o meno pari alla somma dello stipendio di magistrato più il 15%) avrebbero infranto la legge. E sapete quanti erano nel 2009? Centottantasei: centotre alla Camera e ottantatre al Senato. Il 19,7%del totale. Oltre i limiti, manco a dirlo, il premier Silvio Berlusconi (40,9 milioni), il re delle cliniche Antonio Angelucci (6,2 milioni) e uno stuolo di avvocati: da Giuseppe Consolo del Fli ((2,3 milioni) a Gaetano Pecorella del Pdl (562 mila euro).

SILVIO BERLUSCONI FRANCO FRATTINI

Mentre al Senato avrebbero superato decisamente il tetto, fra gli altri, Umberto Veronesi del Pd (1,4 milioni) e due fedelissimi di Berlusconi come Salvatore Sciascia (più di un milione) e Alfredo Messina (1,3 milioni). Una ipotetica barriera, quella dei 200 mila euro lordi, infranta di slancio pure da alcuni noti recordman delle assenze, qual è il cardiochirurgo pugliese Antonio Gaglione (492 mila euro), eletto nel 2008 deputato del Partito democratico e poi passato nel gruppo misto.

UMBERTO VERONESI

«Stare in Parlamento è un lavoro frustrante, una perdita di tempo e una violenza contro la persona» , ha dichiarato a Monica Guerzoni del Corriere il 3 maggio del 2009, dopo essere finito nell'occhio del ciclone perché assente al voto sul contestato (da sinistra) scudo fiscale. Spiegando: «Dire balle non serve. Ero all'hotel Sheraton a un convegno di medicina» . Considerato nel suo campo un autentico luminare, alle votazioni della Camera ha totalizzato il 99,4%di assenze.

ANTONIO ANGELUCCI

Roba da mettere in crisi perfino i risultati di una ricerca fatta da alcuni economisti fra cui Antonio Merlo dell'Università della Pennsylvania, intitolare The labor market of italian politicians secondo cui, ricorda Agostini nella relazione alla sua proposta, il tasso di partecipazione dei parlamentari si riduce mediamente dell' 1%per ogni 10 mila euro di reddito extra.

Attendiamo di conoscere l'esito della provocazione dell'ex tesoriere del Pd veltroniano. Avrà destino migliore della proposta, anch'essa unica nel suo genere, con la quale Pino Pisicchio di Alleanza per l'Italia aveva chiesto due anni fa di introdurre incompatibilità ferree fra l'attività parlamentare e gli altri incarichi istituzionali e privati? L'esame non è mai iniziato. Come pure quello di sei disegni di legge costituzionali per ridurre il numero dei parlamentari.

 


CAFONALINO PALLONARO - ALL’OLIMPICO PER L’ADDIO (SENZA RIMPIANTI DEI TIFOSI) DELLA SENSI - TOTTI REDIVIVO SE GRATTA \"ER PUPONE\" - GIANNI MURA SCODELLA Nove mesi di prodezze, sorprese e fallimenti - JUVE non quaglia senza QUAGLIARELLA, L’INGLORIOSA FINE DI RANIERI, I DUE “TAPPI” SANCHEZ E DI NATALE, IL TANDEM BENITEZ-LEONARDO - IBRA CHE DOVE VA PORTA LO SCUDETTO, CASSANO DALle nozze alle cozze, la sarracinesca HANDANOVIC…

$
0
0

Foto all'Olimpico di Mezzelami-GMT
Gianni Mura per "la Repubblica"

Nove mesi di gol, trionfi e delusioni. Nove mesi di prodezze, sorprese e fallimenti. Ecco le immagini, le facce e i momenti che il campionato ci lascia, e che non potremo dimenticare.

tutti pazzi per totti foto mezzelani gmt

QUAGLIARELLA
Dopo la sosta natalizia la Juve ospita il Parma e sembra una partita facile. La Juve è seconda in classifica. Dopo 5´ Quagliarella si fa male in uno scontro fortuito con Paci. Fino a quel momento aveva segnato 9 gol in 17 partite e stava crescendo, trovando continuità. L´infortunio è grave: legamenti crociati. Quagliarella, l´attaccante più imprevedibile, non rientrerà e la Juve scivolerà sempre giù, fuori dal giro-scudetto, fuori dal giro-Champions, fuori dal giro-Uefa. Fuori come non le accadeva dai tempi di Maifredi. Non tutto dipende dall´infortunio di Quagliarella, ma il 4-1 finale (per il Parma) è un campanello d´allarme che nessuno sembra ascoltare. È l´inizio della fine, limitatamente alla stagione.

tifo samp foto mezzelani gmt

RANIERI
Potremmo stare sul ponte di una nave che sta affondando. O su una collina, con vista sul campo di battaglia. Lo sguardo di Ranieri è quello di un capitano senza marinai, di un generale senza soldati. Il 20 febbraio segna la svolta nel campionato della Roma, per anni grande avversaria dell´Inter e con un gioco a volte più spettacolare. A Marassi va sul 3-0 in 50´. Negli altri 40 il Genoa gliene fa 4. Si dice che il tecnico non è più in grado di gestire uno spogliatoio ribollente. Si dice che serve una scossa. Va via Ranieri. Arriva Montella ma non arriva la scossa.

tifo roma foto mezzelani gmt

CAVANI
La foto lo ritrae la sera della terza tripletta stagionale: dopo Juve e Samp, tocca alla Lazio. Sono gol pesanti, che consentono al Napoli di rimontare da 0-2 a 2-2 e da 2-3 a 4-3. Alla Lazio resta molto amaro in bocca, per il Napoli invece è un babà: torna ad avvicinarsi al Milan, distante 3 punti. Tutto sembra ancora possibile. Poi Cavani si prosciuga. Un solo gol nelle successive sette giornate. Salta le ultime due per squalifica. Ha fatto innegabilmente molto più del previsto, come il Napoli del resto, e va dato atto a Mazzarri di aver visto in lui una prima punta. A Palermo giocava più arretrato. La Champions senza preliminari è un ottimo risultato.

thorne malago foto mezzelani gmt

SANCHEZ & DI NATALE
La fanteria giapponese, in gergo. Non so quanti allenatori avrebbero puntato su due attaccanti alti 1.70 o giù di lì, perché un armadione davanti fa sempre comodo, specie se il gioco latita. Guidolin, bravissimo dopo la partenza agghiacciante, ritocca la posizione di Sanchez, lo accentra, gli spiega che non è necessario dribblare anche la bandierina del corner per essere un grande giocatore. Con questa scelta Guidolin "condanna" l´Udinese: può far punti solo giocando un calcio veloce e tecnico. E la squadra lo segue, dà spettacolo, torna a sentire il sapore della Champions. Per Di Natale l´Udinese è come la Roma per Totti. Quanto a Sanchez (23 anni) tutti lo vogliono, in Italia e fuori. Spero che resti in Italia, è uno dei pochi per cui valga la pena di pagare il biglietto.

tifo roma foto mezzelani gmt

BENITEZ-LEONARDO
Benitez è un´opera incompiuta e Leonardo pure. Benitez ha fatto male, ma con gli zero acquisti che gli ha regalato Moratti era difficile far bene. Leonardo ha fatto bene ma forse poteva far meglio. È amico di Mourinho ma, al suo opposto, parla da diplomatico. Non infiamma i giocatori, ma si fa seguire. Gli avversari (non solo lo Schalke 04) hanno sempre troppe palle-gol, questa è la critica più fondata. Tra i due ci starebbe bene un´immagine di Eto´o: ha tenuto a galla finché ha potuto il vecchio tecnico, idem il nuovo.

sensi totti foto mezzelani gmt

Quando si parla dell´Inter, prosciugata da Mourinho ma plurivittoriosa, non va dimenticato che ha giocato quasi sempre senza Milito e che presto le è mancato Samuel. Benitez non è nemmeno fortunato: gli è toccato vincere il titolo mondiale contro una squadra congolese, che non accendeva la fantasia. La sera stessa ha deciso di togliersi sassolini e sassoloni dalle scarpe. O mi comprate dei giocatori o me ne vado. Risposta: vada pure. Poi i giocatori Moratti li ha comprati. Forse era meglio prima, però la rincorsa con Leonardo l´hanno fatta, prima di lasciare penne e speranze nel derby, ed è la famosa settimana nera.

IBRAHIMOVIC
Dove va porta lo scudetto. Stagione inquieta, altalenante, ben espressa dai numeri. Nelle prime 22 giornate fa 13 gol, di cui 8 decisivi che portano il Milan al primo posto. Poi, in 4 mesi, ne segnerà uno soltanto, su rigore, saltando 5 giornate su 7 per squalifica in piena volata-scudetto. Se non altro, la sua assenza costringe Allegri a variare il gioco e alla fine Pato e Robinho raggiungono lo stesso numero di gol. Di quelli sbagliati da Robinho ho perso il conto, ma forse il più utile tutto sommato è stato lui, più duttile dei compari di reparto.

montella mancini la coppia del gol foto mezzelani gmt

THIAGO SILVA
Il miglior giocatore non solo del Milan, che il suo 18º scudetto l´ha costruito in difesa, ma di tutto il campionato. Come Capello con Desailly, Allegri in emergenza l´ha provato a centrocampo. Per i piedi che ha, e il tiro, ci può pure stare. Il problema è un altro: uno stopper così, dove lo trovi? Chi ce l´ha se lo tiene stretto, tanto più che è un professionista esemplare anche fuori dal campo (mai una sbronza, mai una polemica, mai un gesto fuori posto). Ha un gran fisico, certo, ma i difensori tutto muscolo non m´incantano. Qui c´è senso della posizione, attenzione costante e, particolare non secondario, un´estrema correttezza nei contrasti, dote che spesso il ruolo non contempla.

TOTTI
Al di là della scritta sulla maglietta, il re di Roma non è morto. Il 1º maggio a Bari sbaglia un rigore ma segna due gol che gli consentono di sorpassare Roberto Baggio, un 10 molto diverso da lui, un 10 che ha cambiato molte maglie, e con queste maglie segnato: 39 gol Fiorentina, 78 Juve, 12 Milan, 22 Bologna, 9 Inter, 45 Brescia. Totti, una sola. Ed è una delle ultime bandiere, in un calcio poco sentimentale. Stagione di chiaroscuri, tra un evviva e un de profundis.

rosella francesco foto mezzelani gmt

I colpi li ha ancora, la disponibilità di fiato comincia a sentire il peso gli anni, ma sono convinto che si diverta ancora col pallone e, dal quinto posto, guardi in su. È a quota 206, a 216 sono appaiati Meazza e Altafini. Sul podio può arrivare. Poi restano Nordahl a 225 e Piola a 274. Tutti centravanti. E lui cos´è di preciso, come sarà etichettato? C´è ancora un po´ di tempo per pensarci.

L´AQUILA DELLA LAZIO
Di Lotito si parla soprattutto quando usa il latinorum e quando sbaglia, ma ci azzecca pure. Copia il rito pre-partita del Benfica, il volo dell´aquila, e l´aquila porta buono. Accompagna, all´Olimpico, inizialmente sei vittorie su nove. Fra quelle nove una sola sconfitta, però nel derby. È una Lazio da quartieri alti, che esce dalla Champions solo nelle ultime battute dopo aver fatto sognare a lungo i suoi tifosi. Reja confermato, Zarate in vendita. Giusto così.

montali pensieroso foto mezzelani gmt

CASSANO
Quanta roba in pochi mesi. Il matrimonio. La Champions con la Samp. L´uscita dalla Champions e poi dall´Uefa. Il litigio con Garrone. Il tentativo di metterci una pezza, ma Garrone non ci sta (e fa bene). Il Milan. Il figlio. L´espulsione più assurda nel derby di ritorno. Lo scudetto. Intanto la Samp ha venduto anche Pazzini (male) all´Inter e comincia la discesa agli inferi. Cavasin per Di Carlo: nessun miracolo. Samp in B.

meraviglia totti foto mezzelani gmt

E Cassano, a quanto si legge, non è certo di restare al Milan, di cui mal sopporterebbe il codice comportamentale. Non è un investimento, è una scommessa. Lo vuole a Palermo Zamparini, che forse ignora quanto sia difficile metter d´accordo un barese (Cassano) e un leccese (Miccoli).

PALOMBO
Perseguitata dalla doppia cifra uguale (retrocesse nel ‘66, nel ‘77 e nel ‘99) la Samp non si sottrae alla maledizione del 2011. L´ultima immagine, disarmata e disarmante, bella e triste, è quella di Palombo, il capitano, che come un penitente medievale, capo chino e mani giunte, chiede scusa ai tifosi. Non è un bel gesto che cancella una stagione sbagliata (non certo da Palombo). Ma sopravvive sulle rovine, questo sì, come una promessa per il futuro, un debito da saldare.

mami e papi der pupone foto mezzelani gmt

HANDANOVIC
Se ne parla poco. È poco appariscente. Ma para 6 rigori su 8, nuovo record per la serie A. A 5 s´erano fermati Moro a Bari (‘48/49), Gandolfi a Legnano (`51/52) e Marchegiani al Chievo (2004).

 

ATTEMPATI DI TUTTO IL MONDO, PLACATEVI! NON AVETE DA PERDERE CHE I VOSTRI CATETERI - LA CURVA DI ASCOLTI DI SGARBI non è una curva, ma un precipizio ardito: NON ERA MAI SUCCESSO CHE GLI STACCHI PUBBLICITARI FACESSERO PIÙ ASCOLTI DEL PROGRAMMA - IL CROZZA-MARZULLO INFILZA RENZI E ALE-DANNO (“Roma è la città più amata da: americani, giapponesi, topi...”)

$
0
0

1 - "ATTEMPATI DI TUTTO IL MONDO, PLACATEVI! NON AVETE DA PERDERE CHE I VOSTRI CATETERI"...
Da "il Foglio"
- Che malinconia alla nostra età, e che strazio, dover leggere soltanto di sesso. Anche l'anima nostra scuoteva un tempo, Eros. Sembra ieri, quando gli amici più grandi, infinitamente perfidi, istruivano con falsa sapienza sul numero di cartucce a disposizione nel corso della vita: "Attenzione, non più di duemila". Con noi, chiusi nel bagno, a conteggiare angosciati quante ancora ne rimanevano, dopo i cali furiosi cui sottoponevamo quotidianamente la cartuccera.

Strauss-Kahn

Che malinconia, che strazio, leggere oggi di quello che ancora scopa, di quell'altro che resta sempre ammalato di sesso. Ne vedemmo anche noi, nel nostro piccolo. Ma ora. Ora di altro, avremmo bisogno, di serenità, di quiete, di parole e di scritti capaci di accompagnare la parabola naturale, la quale avverte l'esigenza di non essere sottoposta alle scariche elettriche della competizione a tutti i costi.

Invece no. Pure Strauss-Kahn, ci tocca. E Umberto Galimberti che ne denuda gli impulsi. Perché, stimato compagno Umberto? Perché ti ostini a saltellare ancora tra cazzi, fiche e ambigue questioni di vitalità? Perché non ti limiti a spronarci, semplicemente: "Attempati di tutto il mondo, placatevi! Non avete da perdere che i vostri cateteri"?

Umberto Galimberti

2 - SGARBI E LA CURVA DELLA CAPRA...
Pino Corrias per "il Fatto quotidiano"
- Dicono gli esperti di Auditel che non avevano mai visto una curva degli ascolti strampalata come quella che ha imprigionato il povero Vittorio Sgarbi e il suo infantile egotismo pieno d'aria. Dicono che il tracciato verrà studiato in molti laboratori di scienza della comunicazione: non era mai successo che gli stacchi pubblicitari facessero più ascolti del programma. A dimostrare che i pannoloni, i dentifrici, gli sciogli pancia prevalevano sulle chiacchiere in scatola del Vate.

Vittorio Sgarbi Flop - Nonleggerlo

La curva non è una curva, ma un precipizio ardito. Per rimanere sul terreno coltivato dal vispo Vittorio Sgarbi ("Non mi occupo di dove Berlusconi mette il suo c..., ma di dove lo metto io") il precipizio assomiglia a una "demolizione", termine che il dizionario dei sinonimi e dei contrari indica come il contrario di "erezione". Il che in effetti corrisponde a certi racconti esilaranti che sue (e mie) amiche ogni tanto apparecchiano per allietare talune cene noiose dove si parla in grande prevalenza di Raffaello, Pasolini, Cossiga, Morgan, le capre. Ma poi anche di lui - dei suoi primi salotti a casa delle vecchie, dove furoreggiava - tanto per farci due risate. Prima che arrivino le ostriche e i brindisi.

Maurizio Crozza

3 - CROZZA E LA CAPITALE AMATA DA TURISTI E TOPI...
Da "il Fatto quotidiano"
- Maurizio Crozza, nei panni di Marzullo, intervista a Italialand (La7) i sindaci di Firenze e Roma, Matteo Renzi e Gianni Alemanno. Eccone un estratto: "Pensate, i sindaci di Roma e di Firenze, il 50% del patrimonio artistico dell'intera umanità in mano a questi due..."; "Renzi lei ha dichiarato che raccogliere firme contro Berlusconi non serve a niente. Renzi possiamo dire che la sua strategia è fiaccarlo a forza di visite a casa sua?";

MATTEO RENZI

"Renzi so che ha dovuto disdire un impegno per essere qui: è vero che stasera doveva incontrare il candidato grillino di Milano per giocare con i Gormiti?"; "Renzi, è vero che quando è stato eletto i suoi concittadini hanno fatto il famoso saluto fiorentino... No, questa era per Alemanno";

pzpers18 sindaco gianni alemanno

"Renzi, quale di queste tre opere di fantasia la affascina di più: il Signore degli anelli, il Mago di Oz o il Terzo polo"; "Renzi, lei da giovane aveva partecipato alla Ruota della Fortuna con Mike Bongiorno. È vero che ancora oggi, per dire una cosa di sinistra, deve comprare una vocale?";

"Alemanno, alla fine il Gran premio di Formula1 a Roma non si farà. Come mai? Possibile che non abbia trovato neanche un cugino che sapesse guidare una monoposto?"; "Alemanno, Roma è la città più amata da: americani, giapponesi, topi...".

 

DOVE VAI SE UN NEMICO NON CE L’HAI? - LA STRATEGIA POLITICA ACCHIAPPA-VOTI VUOLE LA \"CREAZIONE\" DI UN AVVERSARIO CHE POSSA SPINGERE GLI ELETTORI VERSO LE URNE - I CIELLINI PRIMA SNOBBANO MESTIZIA, POI METTONO UNA PEZZA CHIAMANDO PISAPIA “L’ANTICRISTO” - PER L’OSSESSIONATO “GAY-VANARDI”, NAPOLI CON DE MAGISTRIS SI RIEMPIREBBE DI “DROGATI E FEMMINIELLI” - E LA CITTà A MISURA DUOMO DIVENTA STALINGRADO, ZINGAROPOLI, TERRA DI MOSCHEE E TERRORISTI…

$
0
0

Filippo Ceccarelli per "la Repubblica"

PISAPIA - MORATTI

Stalingrado, Zingaropoli, la Città dei femminielli, dei drogati, degli islamici e dei terroristi. E questo in fondo già basterebbe a evocare il futuro di Milano e di Napoli, ove mai dovessero vincere i nemici del Popolo della Libertà.

Ma siccome la guerra politica, oltre a nutrirsi di immagini, inesorabilmente scivola verso il cannibalismo, varrà la pena di segnalare, magari non a futura memoria, ma per depositarla nel già ampio bidone dello scemenzario elettorale e differenziato, che ieri il settimanale Tempi ha messo sull´avviso i suoi lettori sull´acclarata circostanza che Giuliano Pisapia sia, "metaforicamente parlando", l´Anticristo, come dire l´arcinemico, ossia il nemico non solo del Pdl e della Lega Nord, ma di Dio.

E questo proprio perché, come scrive il giornale vicino a Cl (che dopo il primo turno deve evidentemente dimostrare qualche rinforzo di zelo), il personaggio dell´aspirante sindaco si presenta con "eloquio suadente e modi gentili", e non invece come lo descriveva nel medioevo Santa Ildegarda di Bingen e quindi un diavolaccio spaventoso, occhi di fuoco, orecchie d´asino, naso e bocca come un leone, denti di ferro e inconfondibile fetore.

DE MAGISTRIS ESULTA DOPO IL PRIMO TURNO

Sull´aspetto delle donne della sinistra, d´altra parte, che sono così brutte da rovinarsi la giornata guardandosi allo specchio; così come sugli uomini di quella parte che "si lavano poco" e quindi puzzano, il Cavaliere ha già dato la settimana che precedeva il voto; dopo di che si amabilmente è concentrato sui magistrati con i risultati che si sono visti.

E meno male che dopo la sconfitta si dovevano abbassare i toni! Ieri l´infuocato Gasparri ha stabilito un automatismo tra la vittoria di Pisapia e il ritorno degli ex terroristi. Mentre il pacioso Pionati, in fregola di guerriero crociato, si è mosso sulla guerra di religione convintosi che in quel caso Milano diventerà "avamposto dell´Islam".

CARLO GIOVANARDI

Ma siccome il mondo è vario, e certo più del necessario almeno in questa campagna elettorale, il vicesindaco della Moratti, De Corato, ha individuato il pericolo nei due milioni di rom della Romania, che per via delle politiche abitative del centrosinistra "busseranno alle porte per avere anche loro una casa" - là dove il punto debole della dichiarazione sta nel fatto che un´orda di tale portata, un´autentica e spaventosa invasione barbarica non busserebbe certo alla porta, tòc-tòc, è permesso?

Ma la palma del tragicomico, record stagionale, se l´è conquistata l´ineffabile sottosegretario Giovanardi. Il quale, probabilmente ringalluzzito dal successo ottenuto la scorsa settimana dalle sue confessioni autoerotiche alla radio, si consegnato ieri a Klaus Davi e lì più o meno ha detto che se la gente vota in un certo modo sarà una pacchia per i drogati e anche per i "femminielli", come ha inteso stimolarlo il suo gentile interlocutore riguardo al contesto napoletano.

Su di un piano più rarefatto e sfuggente, là dove si alimentano le leggende metropolitane nella loro versione post-elettoralistica, vengono denunciati finti rom che volantinano pro Pisapia e anche pretesi edificatori di moschee ad altissima mobilità nei quartieri popolari. Con qualche malevola fantasia, di questo passo, converrebbe annunciare la discesa in campo di pedofili, satanisti, trafficanti di organi, scafisti in trasferta, piromani seriali, aizzatori di pitbull, seguaci di Unabomber, venditori di mucche pazze, installatori di ascensori killer e altri nemici sociali.

GIANNI LETTIERI

Ma a parte gli scherzi - che pure in Italia sono diventati una cosa seria e anche drammatica - occorre forse riconoscere che nella post-politica il marketing della ferocia e dell´intolleranza ha preso il posto delle ostilità ideologiche e dell´odio di classe.

Più in generale, vale la pena di seguire la campagna elettorale di Milano e Napoli tenendo aperto sulla scrivania il piccolo saggio che Umberto Eco ha inserito in apertura del suo recentissimo "Costruire il nemico" (Bompiani), specie là dove si legge: "«Avere un nemico è importante non solo per definire la nostra identità ma anche per procurarci un ostacolo rispetto al quale misurare il nostro sistema di valori e mostrare, nell´affrontarlo, il valore nostro». Con il che, prosegue Eco, quando il nemico non c´è occorre costruirlo.

DE CORATO

E´ quello che in sostanza sta accadendo, altro che il Partito dell´Amore di cui si fece breve promotore Berlusconi dopo l´aggressione della statuetta!

Come si debba reagire a questa Fabbrica del Nemico è faccenda già più complessa. Ma certo un nuovo orizzonte, ironico pacifico immediato virale e interconnesso, già pare di scorgerlo on line nelle poste e nelle pagine di Facebook: "Pisapia è il padre di Charles Manson", "Pisapia guida solo se ha bevuto almeno una bottiglia di Jack Daniels", "Pisapia ha consigliato la decapottabile a John Kennedy", "Pisapia caga per strada dando la colpa ai cani", "Pisapia è una scia chimica prodotta dal signoraggio che ha complottato un attentato alle torri gemelle per inscenare la morte di Paul McCartney", "Pisapia bara al fantacalcio", "Pisapia accende le candele in chiesa e non la lascia l´offerta", "Pisapia annusa la maglia sotto le ascelle per capire se la può mettere il giorno dopo", e infine: "Noi siamo PISAPIA. Sarete assimilati. Ogni resistenza è inutile".

 

DIETRO QUER PASTICCIACCIO BRUTTO DELLA STATUA DI WOJTYLA, C’è ALE-DANNO! - ORA SI SCOPRE CHE GIÀ DAL BOZZETTO, L’OPERA DI RAINALDI FACEVA SCHIFO A TUTTI: NIET DEL MIBAC, VATICANO PERPLESSO, ALLA FINE LA DONAZIONE VIENE RITENUTA INIDONEA E INDETTO UN CONCORSO - MA IL SINDACO VUOLE ASSOLUTAMENTE INAUGURARLA PER IL COMPLEANNO DI KAROL, BLOCCA TUTTO E RIMETTE IN GIOCO LO SCULTORE ROMANO - ORA DI FRONTE ALLA \"RIVOLTA POPOLARE\" IL SOLITO RETRO-MANNO: “REFERENDUM ONLINE, MI INTERESSA IL PARERE DEI CITTADINI”…

$
0
0

Giovanna Vitale per "la Repubblica"

statua wojtyla

Dopo giorni di polemiche e accuse incrociate, il pasticcio della statua papale si tinge di giallo. Secondo quanto risulta a Repubblica, infatti, il bozzetto del monumento a Termini di Giovanni Paolo II era stato inizialmente bocciato dalla soprintendenza capitolina. La quale, giudicando inidonea la donazione della Fondazione Angelucci avrebbe preferito indire un concorso internazionale di idee. Risultato? Un pasticcio. Che solleva una serie di interrogativi.

Chi ha voluto che il bronzo di Wojtyla fosse proprio quello firmato da Rainaldi? È vero, come sostiene il sindaco Alemanno, che l´istruttoria per la scelta dell´opera «ha seguito un percorso ben scandito e indipendente da decisioni politiche»? E allora perché l´Osservatore Romano ha scritto che il progetto approvato dal Vaticano era diverso da quello poi realizzato? E come mai non si è tenuto conto delle «perplessità» espresse dal comitato tecnico del Mibac, denunciate dal sottosegretario Francesco Giro?

pzpers18 sindaco gianni alemanno Umberto Broccoli

Per trovare risposta basta leggere le carte della Commissione «Storia e Arte» presieduta dal soprintendente comunale Umberto Broccoli. Che, riunita a fine marzo per selezionare le proposte di donazione giunte in Campidoglio, aveva deciso di respingere l´offerta degli Angelucci. A giudizio degli esperti, infatti, ce n´erano almeno altre due, tra cui quella di un artista polacco, che potevano meglio rappresentare la grandezza di Giovanni Paolo II.

Decisione subito comunicata a Rainaldi per iscritto, spiegando che la donazione non era stata accettata in quanto si preferiva un concorso di idee. Fatto sta che, trascorsi 40 giorni, il 12 maggio, la Commissione viene riconvocata. E in quella sede Broccoli rende noto che il sindaco aveva stabilito di procedere comunque con la statua del maestro romano, contattato da Alemanno in persona per stringere i tempi, in modo da poterla inaugurare nel giorno del 91esimo compleanno di Wojtyla.

oliviero rainaldi

Dunque la storia poteva ritenersi conclusa. Il contrordine formalizzato in una seconda lettera, subito inviata a Rainaldi. E stata insomma la fretta a tradire Alemanno. Tant´è che a 24 ore dall´annuncio di un referendum online sulla statua della discordia, Alemanno pare averci ripensato: «Stiamo studiando una procedura che coinvolga sia esperti sia i cittadini», ha precisato ieri, prendendo tempo. «Stiamo riflettendo, io non sono di quelli che considerano tutto inamovibile. Mi interessa, a questo punto, il parere della gente, dei cittadini». Come e quando, però, resta un mistero.

 

CONTINUA L’ASSALTO MEDIATICO DEL BANANA: DA BRU-NEO IL 25 (IL GIORNO PRIMA C’È DI PIETRO) - ASSALTO A PISAPIA: CON LUI MILANO DIVENTA UNA ZINGAROPOLI ISLAMICA - CASTELLI NON MOLLA SUI MINISTERI SOTTO LA MADUNINA E FORMIGONI S’INCAZZA: “LA LEGA SI RICORDI CHE GOVERNA GRAZIE A NOI” - STORACE MEJO DE CROZZA: “VECCHIONI CANTERÀ PER DE MAGISTRIS: PERCHÉ, LO INTERROGA?” - IL PROCURATORE GRASSO CAZZIA ALFANO: “COME DIALOGARE CON CHI CI INSULTA?”

$
0
0
PISAPIA CON LA TORTA DI COMPLEANNO

1. BERLUSCONI SARA' A PORTA A PORTA MERCOLEDI' 25 (DI PIETRO IL 24)...
(Adnkronos)
- Silvio Berlusconi e Antonio Di Pietro saranno ospiti di due 'trasmissioni parallele' di 'Porta a porta': martedi' 24 sara' la volta del leader dell'Idv mentre mercoledi' tocchera' al premier. Lo rende noto un comunicato, che precisa: 'Le trasmissioni di novanta minuti ciascuna andranno in onda alla stessa ora'.

Insieme con Bruno Vespa, il presidente del Consiglio e il leader di Italia dei Valori saranno intervistati da tre giornalisti proposti dalla redazione. Prima 'di Di Pietro, era stato interpellato Pierluigi Bersani come capo dell'opposizione, ma il segretario del Pd aveva cortesemente declinato l'invito'.

Lunedi', si legge ancora, 'all'interno di una trasmissione politica dedicata ai ballottaggi, si confronteranno a 'Porta a porta' i candidati al Comune di Napoli Gianni Lettieri e Luigi de Magistris. Il confronto tra Letizia Moratti e Giuliano Pisapia non e' stato possibile per il rifiuto di Pisapia'.

2. BERLUSCONI, NON VOGLIAMO SINDACO CHE PRENDE CAFFE' CON CENTRI SOCIALI...
(Adnkronos)
- "Non credo, davvero, che vogliamo un sindaco che sembra vada a prendere il caffe' tutti i giorni con quelli dei centri sociali".Lo afferma Silvio Berlusconi, in un videomessaggio trasmesso sul sito del Pdl.

VIGNETTA GIANNELLI ZINGAROPOLI

'Da persone concrete, pragmatiche, di buon senso quali siete -aggiunge il leader del Pdl- dovete quindi scegliere tra quello che ha fatto e si impegna a fare la nostra amministrazione di centrodestra e il rischioso, rischioso programma della coalizione di sinistra, che gode dell'appoggio dei centri sociali e delle frange piu' estremiste della sinistra".

"Non credo che per noi milanesi sia una priorita' vedere costruire una bella moschea nella nostra citta'; non credo che sia una priorita' avere nuovi centri sociali spacciati per residenze artistiche e creative; non credo proprio che vogliamo rivedere le vie e le piazze di Milano riempite di bandiere rosse con la falce e il martello come si e' verificato nei giorni scorsi; non credo infine che vorremo consegnare la nostra citta' a chi promette progetti irrealizzabili, a chi vorrebbe fare di Milano la Stalingrado d'Italia".

3. BERLUSCONI, IN VISTA DI EXPO NON PUO' DIVENTARE ZINGAROPOLI ISLAMICA...
(Adnkronos) -
"Milano non puo' diventare, alla vigilia dell'Expo 2015, una citta' islamica, una zingaropoli di campi rom, una citta' assediata dagli stranieri e che da' a questi stranieri extracomunitari anche il diritto di voto nelle consultazioni municipali". Lo afferma Silvio Berlusconi, in un videomessaggio trasmesso sul sito del Pdl.

LETIZIA MOTATTI IN GIRO PER MILANO

"Dobbiamo andare tutti a votare, per garantirci -aggiunge il leader del Pdl- una Milano, piu' bella, piu' ordinata, piu' sicura, che continui a crescere nella prosperita' e nella modernita' come ha fatto in questi anni con Albertini e la Moratti. Una citta' che vuole andare avanti e crescere non vorra' certo consegnarsi all'estrema sinistra, con il rischio di diventare una citta' disordinata, caotica, insicura".

4. CASTELLI, PROPOSTA LEGA NON E' SPOT ELETTORALE...
(ANSA)
- La proposta di trasferire alcuni ministeri al Nord "non è uno spot elettorale, non è un coniglio tirato fuori dal cilindro in vista del ballottaggio, è una proposta che la Lega sta elaborando da tempo ed è completamente slegata dalla questione del ballottagio". Lo ha dichiarato, questa mattina a Genova, a margine dell'assemblea annuale di Assagenti, il viceministro alle infrastrutture Roberto Castelli.

Sul ballottaggio tra Letizia Moratti e il candidato del centrosinistra Giuliano Pisapia, l'esponente della Lega ha aggiunto: "Ricordo che il candidato del centrosinistra non è del Pd ma di Vendola, è a sinistra del Pd anche se adesso giocano tutti a fare i moderati. Se vincesse Pisapia per i milanesi cambierebbe moltissimo e cambierebbe molto anche per la Lega ma - ha concluso Castelli - non credo avrebbe ripercussioni sul governo".

BERLUSCONI

5. MARONI, CI IMPEGNEREMO MOLTISSIMO PER I BALLOTTAGGI...
(Adnkronos)
- "Ci impegneremo moltissimo per i ballottaggi". Lo assicura il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, arrivando a Varese per la Festa della Polizia. "Non sono spaventato da Pisapia - aggiunge - certo che pero' nel suo programma ci sono iniziative non condivisibili, come quella della moschea".

ROBERTO CASTELLI

6. FORMIGONI, SE LEGA A GOVERNO LO DEVE A VOTI PDL...
(ANSA)
- "Lo stesso vale per la Lega. Se la Lega è al governo in Regione Lombardia e nel Paese lo deve ai voti del Pdl". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, rispondendo al leader del Carroccio, Umberto Bossi, che ieri, nella querelle dei ministeri al Nord, aveva fatto notare al governatore lombardo di essere alla guida del Pirellone grazie ai voti della Lega. "Siamo ancora e saremo sempre il partito più importante della Lombardia e d'Italia" ha aggiunto Formigoni, invitando i giornalisti a "non formalizzarsi su queste cose" perché "il mio rapporto personale con Bossi è ottimo, ho solo segnalato a Bossi alcune priorità più prioritarie rispetto allo spostamento dei ministeri".

BERLUSCONI STORACE

7. RENZI, PISAPIA PUO' VINCERE PER CONTRAPPOSIZIONI LEGA...
(Adnkronos)
- 'A Milano Pisapia puo' vincere per le contrapposizioni della Lega'. Al primo turno la Moratti ha perso, perche' 'mentre Bossi diceva agli immigrati fuori dalle balle, Maroni organizzava le tendopoli. I cittadini non possono essere presi per il naso'. Lo dice Matteo Renzi, sindaco Pd di Firenze a 'L'intervista' di Sky tg 24.

DE MAGISTRIS ESULTA

Secondo Renzi 'il risultato delle elezioni di Milano non influira' sulle sorti del governo. Questo voto dimostra che 'il Pd e' tornato a sperare', ma la sinistra 'non deve cantare gia' vittoria'.

8. STORACE, BOSSI COME NEL '94 MA PDL NON SA REAGIRE...
(Adnkronos)
- "Sembra tornare lo spirito del '94.... Dicembre '94, pero', quando Bossi si consegno' a Scalfaro. Ma il Pdl sembra incapace di reagire". Lo afferma il segretario de 'La Destra', Francesco Storace.

GIANNI LETTIERI

9. STORACE, VECCHIONI CHE CANTERA' PER DE MAGISTRIS. PERCHé, LO INTERROGA?
(Andkronos)
- 'E' esilarante l'annuncio che Vecchioni cantera' per De Magistris: perche', lo interroga?'. Lo dichiara con una nota Francesco Storace, Segretario Nazionale de La Destra.

COSENTINO CALDORO jpeg

10. CALDORO, L'EREDE DI BASSOLINO? DE MAGISTRIS, E' LUI LA CASTA...
(Adnkronos)
- "De Magistris rappresenta il voto di pancia e a Napoli questo richiamo e' forte. Bisogna rispondere con la testa e con il cuore, ricordando che non e' certo l'Italia dei Valori che puo' incarnare la discontinuita', visto che ha avuto responsabilita' dirette nelle giunte Bassolino e Iervolino". Lo ha affermato il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, in un'intervista al quotidiano 'Il Giornale'.

PIERO GRASSO

"De Magistris -ha continuato il governatore- e' un parlamentare europeo, quindi secondo la logica della sua campagna elettorale, e' un qualificato membro della 'casta', al contrario di Lettieri che e' un industriale e quindi e' estraneo al sistema di potere politico. Inoltre l'Italia dei Valori -ha proseguito- ha avuto consiglieri e assessori nelle giunte che in questi anni hanno guidato Napoli. Ha avuto responsabilita' dirette. E vederlo prendere oggi le distanze dalla stagione del bassolinismo non e' giusto ne' serio".

ANGELINO ALFANO

11. GRASSO, COME DIALOGARE CON CHI INSULTA?
(ANSA) -
"Come è possibile dialogare con chi ti prende a schiaffi, con chi chiama i magistrati matti, cancro, golpisti?". Lo ha detto il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso, nell'aula bunker di Palermo in un faccia a faccia con il ministro della Giustizia Alfano. Così Grasso ha risposto al giornalista Minoli che gli chiedeva una battuta per smorzare la tensione tra magistrati e potere esecutivo.

 

Viewing all 340557 articles
Browse latest View live