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PYONGYANG E SVALUTAZIONE DELLO YEN MINACCIANO LA COREA DEL SUD

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Stefano Carrer per "Il Sole 24 Ore"

KIM JONG UN CON I BAMBINI

Un'auto esportata per ogni singolo abitante della Corea del Sud, neonati compresi. È questa la pietra miliare raggiunta in questi giorni dal gruppo Hyundai, che ha imbarcato su una nave la sua vettura numero 50 milioni. Proprio mentre la penisola appare al mondo come sinonimo di pericoli e potenziali attacchi, l'industria sudcoreana ha celebrato un traguardo simbolico del suo successo nell'assalto ai mercati internazionali.

KIM JONG UN CON I BAMBINI

Hyundai mezzo secolo fa non esisteva; 40 anni fa esportò la prima Pony in Ecuador; nel 2001 la somma dell'export arrivava già a 10 milioni, raddoppiati nel 2006; la quota 30 milioni fu raggiunta nel 2009 e quella di 40 nel 2011. Una vera marcia trionfale, che nemmeno comprende le tante auto prodotte in Corea da case estere, come General Motors e Renault, per lo più per l'export.

KIM JONG UN


Il settore auto e quello tecnologico (che ha come portabandiera i colossi Samsung e Lg) spiega nel modo più riconoscibile il perché un Paese partito da zero con dieci anni di ritardo su Italia e Germania - distrutto nei primi anni '50 dalla guerra che divise in due la penisola - sia riuscito, con un'accelerazione spettacolare negli ultimi anni, a diventare una delle più dinamiche economie del pianeta, superando il nostro Paese in molti parametri, dalla quota dell'export globale ai rating di affidabilità creditizia assegnati dalle grandi agenzie.

FOTO COREA DEL NORD DAL MIRROR

Il cosiddetto "miracolo del fiume Han" appare ora insidiato da un doppio vento di destabilizzazione: la minaccia proveniente dal Nord, che Moody's ha definito «credit negative», e quella proveniente da Est dalla politica ultra-espansiva della Banca del Giappone che indebolisce lo yen (rilanciando la competitività del principale concorrente) e rischia di provocare effetti distorsivi sul flusso internazionale di capitali.


Ma come il mondo intero guarda con ammirazione alla calma degli abitanti di Seul, così dalle autorità non vengono segnali di emergenza. Lo ha provato ieri la Bank of Korea, che a dispetto delle aspettative degli analisti internazionali e dello stesso Governo, ha deciso di non abbassare i tassi di riferimento, confermandoli al 2,75 percento.

CACCIA AMERICANI SORVOLANO LA COREA

Una decisione presa anche se le mosse ultra-espansive della Bank of Japan avrebbero giustificato un allentamento e benché l'istituto centrale stesso abbia riconosciuto che l'economia è in decelerazione, abbassando le sue stime sul Pil di quest'anno dal +2,8% del dicembre scorso a +2,6 per cento.

ESERCITO COREA DEL NORD

Il fatto curioso è che anche questa stima del +2,6% resta più favorevole di quella del Governo, che prevede un più modesto passo del +2,3%: di solito sono i ministeri a fare pronostici più ottimisti di quelli espressi dai santuari tecnici. L'istituto centrale, probabilmente, ha voluto tenersi strette le sue munizioni ed evitare di dare segnali di preoccupazione, snobbando anche il fatto che lo yen si sia deprezzato del 20% sul won dall'autunno scorso.

Qualche analista mostra di apprezzare: se la nuova politica monetaria giapponese è stata definita storica, l'economista Young Sun Kwon ha piuttosto definito «un momento storico per la Banca di Corea» quello di ieri, in quanto ha resistito alla tentazione di accodarsi a spinte per la crescita drogate dal debito e al tempo stesso ha affermato la sua indipendenza dal Governo (proprio quando a Tokyo le apparenze dicono il contrario).

SAMSUNG

Una prudenza che si riscontra anche nella nuova amministrazione del presidente Park Geun-hye, che si prepara la settimana prossima a varare una manovra di stimolo all'economia, forse fino a 20mila miliardi di won (17,6 miliardi di dollari), impegnandosi però a contenere altre voci di spesa per non intaccare i fondamentali positivi del Paese.

Fondamentali che hanno consentito la tenuta della Borsa (da due giorni in leggero rialzo) e frenato la discesa del won rispetto alla rinnovata forza del dollaro, anche se alcuni investitori stranieri per prudenza hanno alleggerito le loro posizioni su Seul.

Del resto, ieri la banca centrale ha annunciato che metterà a disposizione una linea speciale addizionale da 3mila miliardi di won (2,6 miliardi di dollari) per il supporto alle piccole e medie imprese, soprattutto quelle tecnologiche che creano posti di lavoro.


Se anche il Nord dovesse confermare gli annunciati piani di chiusura della zona industriale mista di Kaesong, l'impatto più forte sarà per il regime nordcoreano, al quale verranno meno introiti pregiati mentre 53mila lavoratori nordcoreani perderanno il posto.

Il Sud può assorbire il colpo, è il messaggio che viene da Seul, assieme a quello per cui, tutto sommato, non sarà un più o meno momentaneo vantaggio valutario a dare alla Sony i prodotti necessari a farle riprendere il primato mondiale che le fu strappato dalla Samsung.

 

 


BENVENUTI IN FRO-CINA, DOVE I GAY PRENDONO MOGLIE

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Ilaria Maria Sala per LaStampa.it

Appena approvato in Francia il matrimonio per coppie dello stesso sesso, come viene vista la cosa in Cina? Il Paese più popolato al mondo continua ad avere un atteggiamento ambivalente al riguardo - in superficie, vista l'assenza di una morale religiosa, le preferenze sessuali non sono viste con lo stesso sospetto che si incontra in Paesi monoteistici.

SOLDATI AMANTI IN CINA

Ma l'enfasi sulla conformità e sulla necessità (culturale, economica e sociale) del "perpetuare la discendenza" fa si che per la comunità LGBT (dalle iniziali dell'inglese lesbian, gay, bisexual and trans gender) il giorno in cui la loro identità sessuale può essere apertamente mostrata in pubblico e in famiglia è ancora lontano.

Così, la situazione conia neologismi: il più noto, e tragico, è quello di tongqi, ovvero, "moglie di un compagno", dato che "compagno", o tongzhi, è il termine di slang più diffuso per uomo omosessuale. Le tongqi sono donne che, a loro insaputa, hanno contratto matrimonio con uomini gay sotto pressione da parte delle famiglie affinché vivessero una vita "normale", possibilmente con tanto di bambino/a.

GAY CINESI jpeg

Dopo un clamoroso suicidio alcuni anni fa di una donna di 31 anni che aveva scoperto di essere sposata a un gay, la questione è stata ampiamente discussa online (la stampa cartacea è più conservatrice al proposito), dove il mondo del web si è regolarmente mostrato a favore dei matrimoni fra persone dello stesso sesso. Secondo un calcolo inevitabilmente approssimativo le tongqi sarebbero circa 20 milioni, imprigionate in un matrimonio pro-forma che non hanno modo di far funzionare.

DIRITTI GAY IN CINA

Ma se il movimento per i matrimoni gay ha una paladina di rilievo, Li Yinhe, sessuologa all'Accademia di Scienze sociali, che da diversi anni fa lobby presso il Parlamento cinese, nessun personaggio pubblico cinese ha fatto coming out, ammettendo cioè apertamente la sua sessualità.

Si diffonde dunque una nuova tecnica fra i membri della comunità LGBT, per rientrare in un'apparente conformità e tranquillizzare i genitori: sposarsi con un omosessuale del sesso opposto, un matrimonio pro-forma dove entrambi i contraenti sono consapevoli della sessualità dell'altro. Così, si popolarizzano i siti per incontrare qualcuno disposto a un matrimonio "xinghun", o a "sessualità mista" - di nuovo, grazie alla maggiore flessibilità accessibile sul web, questo tipo di organizzazioni possono più facilmente espandersi online che non nel mondo concreto.

Per il resto, la comunità LGBT cerca di fare piccoli passi per venire allo scoperto, con risultati finora piuttosto deludenti: sia i Gay Pride che le manifestazioni culturali a tema omosessuale vengono regolarmente chiuse dalle autorità, per quanto bar e discoteche apertamente gay riescono di solito a restare in affari più a lungo.

Solo Hong Kong, dotata di una larga libertà di stampa, riesce a parlare apertamente di queste cose: come si ricorderà per il caso di Gigi Chao, ragazza lesbica il cui padre miliardario, Cecil Chao, ha offerto 50 milioni di euro a chiunque potesse "curarla" portandola all'altare, che ha avuto l'effetto opposto a quello auspicato dal signor Chao.

GAY PRIDE CINESE

Ovvero, non solo Gigi è uscita allo scoperto, ma è anche diventata un'attivista per i diritti degli omosessuali, dando molta più visibilità al problema della pressione familiare. Ma a Hong Kong le star che hanno dichiarato la loro sessualità al loro pubblico sono numerose, e questo, sperano, potrebbe influenzare quanto avviene nella Cina continentale.

 

DOMANI A BARI, IL BANANA HA IN MENTE DI SPARARE CANNONATE, IN BARBA ALLA COLOMBA LETTA CONTRO IL PD

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1 - DAGOREPORT
Ma perché Berlusconi, al quale oggi è arrivato un "inchino" da Repubblica (cioè dal suo storico nemico giurato), deve rischiare di mettere in discussione il clima di dialogo faticosamente ritrovato con la manifestazione di domani a Bari?

Basta poco, magari per il gusto della battuta o solo per far piacere a qualche falco che all'ultimo momento gli va a raccontare qualche cazzata, per accendere la miccia delle reazioni, cosa che rovinerebbe in pochi minuti il lavoro delle colombe di tutti gli schieramenti che, insieme ai loro fatti personali, stanno cercando di avere qualche riguardo per un Paese allo stremo che chiede solo un governo?

Ci sono alcune cose sulle quali il Cav riesumato dovrebbe riflettere:

1. Ha risalito la china partendo da un Pdl vicino a numeri elettorali simili a quelli poi avuto davvero da Scelta Civica a febbraio ed è arrivato secondo alle elezioni.

2. Ha avuto l'aiutino del Presidente della Repubblica nel non "consentire" la sua eliminazione politica per via giudiziaria o per via di una leggina sull'ineleggibilita' e ha avuto un aiutone dagli autogol di Bersani.

3. Il 50 per cento degli italiani, secondo un sondaggio di Swg per Agora' vede bene l'ipotesi di un accordo Pd/Pdl per il governo.

4. Non c'è dubbio che in quel quarto d'ora a quattr'occhi con il segretario del Pd di cose importanti ne sono state dette. E condividere il percorso della scelta comune del Presidente della Repubblica significa anche sbloccare la partita del governo, che a quel punto potrà durare un anno (massimo due) cercando di realizzare il programma Napolitano che nelle prossime ore i saggi consegneranno all'ex Re Giorgio come l'ultimo atto del suo settennato. E che il Presidente uscente affiderà al suo successore e ai posteri quasi come fossero le tavole di Mose' dell'Italia prossima ventura.

5. Altro chiaro indizio che le cose si stanno muovendo in modo serio e' la posizione della Lega. Anche se maroniani e bossiani se le stanno dando di santa ragione e Maroni Roberto e' alle prese con la vicenda dell'incompatibilita' di alcuni suoi assessori che sta provocando malumori e accuse di inaffidabilità alla sua Lega 2.0, il segretario e presidente della Lombardia gioca in sintonia con Berlusconi sulla presidenza della Repubblica anche se tatticamente fa finta di smarcarsi.


2 - IL DISCORSO DEL CAV. A BARI
Salvatore Merlo per "il Foglio"

"Allora caro Bersani, capiamoci una volta per tutte...". Ieri pomeriggio a Palazzo Grazioli, mentre leggeva un passaggio del discorso che domani dovrà pronunciare in piazza a Bari, Silvio Berlusconi è stato interrotto da Gianni Letta. "No guarda, qui devi limare un po', altrimenti rischi di far saltare la trattativa sul Quirinale". Al gran visir del berlusconismo il discorso del Cavaliere sembrava qua e là un po' troppo duro, specie nella reiterata richiesta di elezioni in caso di mancato accordo sulle larghe intese.

Per Letta alcuni passaggi suonavano "inopportuni", forse troppo livorosi contro quel Pd con il quale adesso bisogna invece trattare, trattare, trattare. "Sono passati quarantotto giorni e ancora non c'è uno straccio di governo - declama il Cavaliere nel suo discorso - in compenso vogliono prendersi ben cinque cariche istituzionali. Volete voi Prodi, Finocchiaro, Monti e Casini?".

Berlusconi ha accettato come sempre gli appunti e le critiche di Gianni Letta, ma poi ha sorriso e non ha modificato nemmeno una virgola nel testo. Il Cavaliere è molto sicuro di sé e di fronte ai suoi uomini preoccupati ieri ha ostentato certezze: "Siamo forti, più uniti del Pd e per questo il negoziato si farà".

Trascinata da Berlusconi, la corte riunita a Palazzo Grazioli ha riscoperto insomma le virtù del centralismo carismatico e tra una pausa e l'altra, nel lavoro di cesellatura del discorso, ieri qualcuno scherzava pure sui tormenti del Pd, e citava Peppino De Filippo: "Noi siamo vincoli, loro sparpagliati", ovvero noi del Pdl siamo uniti mentre loro sono attraversati da un intenso tramestio.

Il Cavaliere si è accorto che i suoi avversari del centrosinistra, a cominciare dal segretario Pier Luigi Bersani, periclitano vistosamente. Così, pur tra mille incertezze, nella complicatissima trattativa sul Quirinale il Cavaliere si fa forte del controllo saldissimo sul suo partito e su quegli uomini che come sempre il grande capo riesce a far suonare come fossero le tante note di una lunga tastiera di pianoforte.

Dunque in questi giorni dal Pdl parte, e quasi senza sosta, una pioggia di offerte, profili, nomi, ipotesi per la presidenza della Repubblica solo apparentemente disordinata. Un lancio fittissimo e tutto rivolto all'indirizzo del Pd: le più diverse e talvolta inconciliabili proposte di candidati per il Quirinale.

Sembra un gioco un po' matto e disordinato mentre in realtà i nomi che turbinano tra giornali e voci di Palazzo sono tutti più o meno esplicitamente suggeriti dal sovrano di Arcore: Violante è proposto da Fabrizio Cicchitto, Bonino è spinta da Mara Carfagna, ma dietro ogni angolo si nasconde il profilo di Berlusconi.

E persino Bersani stesso è ora candidato alla presidenza della Repubblica perché ne ha parlato qualche tempo fa in televisione Daniela Santanchè (a sua volta ovviamente ispirata dal grande regista di Arcore). Dunque è tutto vero, o forse tutto verosimile, in definitiva abbastanza falso.

Circondato da Verdini, Alfano, Schifani, Letta e Brunetta, ieri pomeriggio il Cavaliere non si è soltanto mostrato incline alla trattativa con il Partito democratico ma ha pure affettato una certa sicumera intorno alle possibilità di uscirne vittoriosi, con un accordo in mano.

Di fronte ai suoi interlocutori, a tratti dubbiosi, il grande capo non ha fatto una piega malgrado le tante incognite, i molti rischi, e malgrado la certezza che il tracciato nasconda ancora parecchie trappole. I consiglieri del Cavaliere temono che Bersani "possa fare il furbo", come dice anche Mariastella Gelmini, ovvero temono che il segretario del Pd non rispetti i patti fino in fondo e che ottenga l'elezione di un presidente della Repubblica - Romano Prodi - disponibile a fare "quello che non ha fatto Napolitano".

Insomma la corte del Cavaliere è molto spaventata dalla possibilità che Bersani imbrogli Berlusconi e riesca invece a conquistare, grazie a un capo dello stato "amico" della sinistra e "nemico" del Pdl, quel "governo di minoranza" che Giorgio Napolitano ha osteggiato fin dall'inizio di questa fragile e matta legislatura. Possibile? Si tratta di timori non del tutto irrazionali, ma fondati sulla sensazione diffusa che qualcosa, nei dedali sotterranei del Palazzo, si stia muovendo alle spalle del Pdl e del Cavaliere stesso.

"Si sono attivati certi ambienti", dicono nel Castello berlusconiano alludendo a un meccanismo a tenaglia capace di escluderli del tutto dalle decisioni che contano. Ma a ogni timore, Berlusconi sembra rispondere con un sorriso pieno di certezze che si riverbera nei toni forti con i quali domani vuole "tenere sveglio e pronto" il suo elettorato con la manifestazione e il discorso che terrà a Bari: "Non tradirò mai i miei dieci milioni di voti. O il Pd dialoga con noi o si vota a giugno".

Come se in realtà questa ipotesi di votare a giugno, una volta eletto il presidente della Repubblica, sia più di una semplice ipotesi. Il Cavaliere sarà in Puglia già questa sera. Raffaele Fitto, l'ex ministro, ha messo in moto una gigantesca macchina d'apparato per la manifestazione: settecento pullman, cinquantamila persone dalla sola Puglia per una spesa complessiva che pare si aggiri intorno ai cinquecentomila euro in tutto. Moltissimo, quasi quanto è costata l'intera campagna elettorale afona e low profile che Berlusconi aveva organizzato per le ultime elezioni del 24 e 25 febbraio.

 

L’INCARFAGNATO RUBEN: “MI RACCONTATE IMPEGNATO IN ATTIVITÀ CHE NON HANNO RISCONTRO CON LA REALTÀ”

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Riceviamo e pubblichiamo:

ALESSANDRO RUBEN E SIGNORA

Lettera 
Leggo con estremo stupore la rappresentazione che il suo giornale da delle mie relazioni sociali. Mi raccontano impegnato in attività che non hanno alcun riscontro con la realtà. Mi trovo costretto a chiedervi di verificare con cura e attenzione le vostre fonti prima di pubblicare un articolo come quello di oggi, che vi prego di rimuovere in quanto non corrisponde al vero.

Voi potete contare sulla mia disponibilità e sulla mia trasparenza a cui non può corrispondere una rappresentazione lesiva della mia immagine basata su illazioni e avvenimenti mai accaduti. Vi ringrazio per l'attenzione
Alessandro Ruben

P.S. Al fine di rendere un servizio alla sua testata le do la notizia che il Presidente Monti, nella sua qualità di Ministro degli esteri il giorno del suo insediamento, mi ha riconfermato quale Consigliere per gli affari economici, a titolo gratuito, presso il Ministero.

 

Lettera

Gentile Direttore, Gentile redazione,

La Comunità Ebraica di Roma legge con stupore l'ultimo articolo da voi pubblica to sulle vicende personali di Alessandro Ruben, già onorevole. Sulle questioni p ersonali riguardanti l'avvocato Ruben la Comunità Ebraica di Roma né gioisce né esprime alcun tipo di pensiero, essendo i fatti da voi descritti sulle vostre pa gine on line fatti privati. La stima nei confronti di Alessandro Ruben e nei con fronti della sua famiglia sono massimi. Conosciamo i suoi alti valori morali e i l suo impegno pubblico e nessuno della Comunità Ebraica romana si permetterebbe mai di giudicare negativamente la persona di Alessandro Ruben. La preghiera è che questa lettera sia presa in considerazione e che nei vostri a rticoli vengano tolti tutti i riferimenti alla Comunità Ebraica perché privi di fondamento.

Cordialmente,

Fabio Perugia

Portavoce Comunità Ebraica di Roma

Lettera 2
Ciao dago,
ma se alla fine, fra un annetto, si candidassero renzi a dx e barca a sx, non potremmo far finta di essere un paese normale?

LUCIA ANNUNZIATA AL MARE CON MARCELLO SORGI

Lettera 3
Caro Dago,
a me quelle dei grillini più che "Quirinarie" a me paiono "Urinarie". E nemmeno si coprono!
Ciao
Rob

Lettera 4
Caro Roberto Cacciari contro Madìa: bisognerebbe chiedere al filosofo che cosa ha fatto lui quando è stato deputato del PCI!
Margherita

Lettera 5
Dago mio,
la foto dell'Annunziata in bikini mi ha ricordato quella della Jotti sul "il meglio del peggio di novella 2000" con quel commento che solo un genio poteva partorire " speriamo che sia femmina".
Bei tempi!
Tarcisio Pollaroli

Lettera 6
Caro Dago,
ma il Berlusconi che vuole un governissimo Pd-Pdl è lo stesso Berlusconi che attaccava tutti i giorni il governo Prodi definendolo un carrozzone con dentro tutto e il contrario di tutto, e pertanto incapace di governare? Come si cambia, per non morire... RP

Beppe Grillo

Lettera 7
Preclaro Dago
che tu sappia, il Settis che tanto vorrebbe salire sul colle più alto e che tanto e tardivamente si è battuto sulle colonne de La Republica contro abusi edilizi e cementificazione dell'Italia, è quello stesso Settis che certe malelingue bene informate dicono aver trasformato abusivamente una soffitta in zona abitabile in un suo appartamento sito nei pressi di Piazza Guerrazzi in quel di Pisa?

Massimo Cacciari

Ed è quello stesso Settis che, da Direttore della Scuola Normale Superiore di Pisa, fece modificare lo statuto per poter essere nominato direttore una terza volta salvo poi abbandonare la carica a metà mandato per sopravvenute offerte più allettanti e, con tutta evidenza, ambiziosi sogni quirilanizi?
Bacio le mani
Girolamo

marianna madia servizio pubblico

Lettera 8
Dago,
qualcuno scuota Romano Prodi, magari per la prossima settimana, per la
elezione al Quirinale, sarà sveglio.
Bye
Luigi A

salvatore settis

Lettera 9
Caro Dago,
Ti comunico in anteprima il nome della persona, scelta via web dai Grillini , da candidare al Quirinale : Margherita Hack...er !!!
Salve
Natalino Russo Seminara

BERLUSCONI AL SENATO CON GLI OCCHIALI

Lettera 10
Servizio Pubblico fa vedere un ex operaio che si ritrova a chiedere l'elemosina nella stazione di Bologna. Subito dopo manda in onda l'emblema che mette in cattiva luce la politica vista come luogo di privilegi e della tracotanza, quella sagoma di Bertinotti, che ha un tenore di vita come un pascià grazie a due pensioni d'oro, vitalizi e odiosi privilegi a vita di vario genere come la scorta che andrebbero immediatamente aboliti per chi non ricopre più l'incarico.
honeybump

Fausto e Lella Bertinotti

Lettera 11
Egregio Direttore
Una domanda: veramente gli italiani, in questo momento così critico per l'economia ed il lavoro, sono preoccupati di Berlusconi che, forse, sicuramente, nemmeno per sogno, è andato a letto con Noemi, una signorina di "18 anni meno qualche mese"? Intanto va annotato un fatto, per noi del centro-sud: Berlusconi è attratto da donne del meridione! Poi, è più scandaloso andare con una ragazza di "18 anni meno qualche mese" o con uno dello stesso sesso, anche se maggiorenne e per legge in regola?

noemi letizia gabriele petronio

Per ultimo, sarà più sicura e moralmente apprezzabile ( sotto molti aspetti) una ragazza di "18 anni meno qualche mese" con modeste richieste (rispetto al possibile quantum avuto), oppure una di "18 anni più qualche mese" di provata esperienza, che punta ad appartamenti ed altro per cambiare la propria situazione sociale, in Italia ed all'estero?
Grazie per l'attenzione e buon lavoro
Leopoldo Chiappini Guerrieri
Roseto Degli Abruzzi (Te)

Lettera 12
Nella mia ormai lunga vita ho letto di tutto e di più. Ma affermazioni squinternate come quelle di Francesco Chiesa Soprani a "Vanity Fair" non ancora. Siamo di fronte al classico personaggio che si parla addosso senza sapere bene quello che dice (e che tra l'altro è verità risaputa da anni, cioè che al Banana piacciono le ninfette). La domanda è la solita: perché tanto spreco di spazio, con i deliri di uno che ha urgenza di una visita psichiatrica, quando ben altre sono le notizie che interessano milioni e milioni di italiani posti di fronte ormai alla minaccia di rivolgimenti sociali?
Giuseppe Dicorato

 

MUSSARI RINVIATO A GIUDIZIO. MA IL VERO COLPO È AL CLUB TORCHIA-BASSANINI-AMATO-CDP

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1. LUISA TORCHIA RINVIATA A GIUDIZIO. MA SILENZIO, CHE BASSANINI DEVE ESSERE RICONFERMATO
DAGOREPORT

LUISA TORCHIA

Luisa Torchia, professoressa di diritto amministrativo all'Università di Roma Tre, è Segretario Generale di Astrid, il think tank fondato e diretto da Bassanini e Amato, ma soprattutto è stata per molti anni nel cda di Cassa Depositi e Prestiti, ancora diretta dal suo collega, amico e mentore Bassanini (di cui fu anche braccio destro al ministero della Funzione Pubblica) e consulente dell'Aeroporto di Siena. Proprio per questi due ruoli è stata ieri rinviata a giudizio per falso ideologico in concorso e turbativa d'asta nell'inchiesta sull'aeroporto.

FRANCO BASSANINI NELLE BRACCIA DI MORFEO

La Cdp italiana, insieme a quelle francese e tedesca, era azionista del Fondo Galaxy, un veicolo che si aggiudicò la gara per la costruzione dell'aeroporto. Intervenuta durante l'udienza preliminare davanti al gup senese, secondo l'ANSA Torchia avrebbe ribadito che per la gara che porto' il fondo Galaxy nel capitale della societa' dell'aeroporto non serviva una gara pubblica. Tesi contestata dall'accusa, e che suona davvero strana detta da uno dei componenti della Commissione indipendente (da chi?) per la valutazione, la trasparenza e l'integrità delle amministrazioni pubbliche. Per il quale, grazie alla trasparenza del sito, sappiamo che la prof.Torchia guadagna 150mila euro l'anno

FABIO CORSICO GIUSEPPE MUSSARI GIULIANO AMATO

Inutile poi ricordare i legami tra Bassanini e Siena, dove è stato senatore per due legislature e ha partecipato a tutte le decisioni su Mps, banca controllata al 100% dal Pd senese.

Ma nessuno parla dei legami tra Torchia e Bassanini, e il suo rinvio a giudizio è solo una riga di agenzia. Perché ora l'ex senatore deve essere riconfermato al vertice di Cassa Depositi e Prestiti, e non stupisce nessuno il fatto che il suo braccio destro sia rinviato a giudizio in un'inchiesta nata proprio dalla commistione enti locali senesi-Mps-Cassa Depositi e Prestiti, quel "groviglio armonioso" che ha portato al crac la più antica banca italiana.

CECCUZZI MUSSARI AMATO

Proprio come non stupì nessuno quando nel 2012, non più banchiere e non più al vertice di nessun istituto, l'indagato Mussari fu confermato al vertice dell'Abi, grazie a una deroga allo statuto della stessa associazione scritta apposta per lui.


2. MUSSARI A PROCESSO PER L'AEROPORTO DI AMPUGNANO
Simone Innocenti per il "Corriere Fiorentino"

AEROPORTO SIENA

Nove rinviati a giudizio nell'ambito del procedimento per l'ampliamento e la privatizzazione dell'aeroporto di Ampugnano. Anche l'ex presidente di Mps Giuseppe Mussari. La prima udienza è stata fissata per il 24 ottobre 2013. Sono invece stati prosciolti dal gup del tribunale di Siena, Monica Gaggelli, i cinque indagati per i quali l'accusa aveva chiesto il rinvio a giudizio per concorso in abuso di ufficio.

AEROPORTO SIENA

Mussari è accusato di falso ideologico in concorso e turbativa d'asta. Per lo stesso capo d'imputazione sono stati rinviati a giudizio due ex presidenti dell'aeroporto di Siena, Lorenzo Biscardi ed Enzo Viani, l'ex provveditore della fondazione Mps Marco Parlangeli, l'ex consigliera della Cassa depositi e prestiti Luisa Torchia, l'ex amministratore di Galaxy Fund Corinne Suzanne Namblard, e due componenti della commissione di valutazione della procedura di privatizzazione, Antonio Romoli e Raffaele Rizzi. Escono invece dal processo Riccardo Raimondi, Roberto Tommasetti, Roberto Boccucci, Marcello Rustici e Aude Gwenola Chareton tutti prosciolti dall'accusa di abuso di ufficio.

giuseppe mussari monte paschi interrogato giuseppe mussari

Il Fondo Galaxy - partner privato al 56,38% della compagine societaria formata da Comune e Provincia di Siena, Comune di Sovicille, Camera di commercio di Siena, banca Mps e Aeroporto di Firenze - entrò in scena sei anni fa, quando si procedette alla privatizzazione della società aeroportuale e Galaxy si aggiudicò la gara a evidenza pubblica. A luglio del 2010 I carabinieri sequestrano le quote del fondo Galaxy di proprietà delle Casse Depositi e Prestiti italiana, francese e tedesca.

Secondo gli inquirenti, il fondo sarebbe stato favorito dalla commissione di saggi che fu nominata dal Monte dei Paschi per effettuare la selezione. L'inchiesta nasce dopo un esposto. E a novembre del 2011 arrivano quattordici informazioni di garanzia che il sostituto procuratore della repubblica Antonino Nastasi invia ad altrettante persone nell'ambito dell'inchiesta iniziata nel 2009 sull'operazione di privatizzazione dell'aeroporto di Ampugnano, a chiusura delle indagini preliminari durate 2 anni.

 

 

SESSO NEL PALLONE - CAVANI E LA MOGLIE SI SEPARANO - IBRA CON LA EX DI VAN DER VAART

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Sport Mediaset

CAVANI

Le tante voci sulla vita privata di Edinson Cavani sembrano trovare una conferma in Uruguay: secondo l'edizione online di Tv Show, noto magazine, il Matador si sarebbe separato dalla moglie Maria Soledad "a causa di un rapporto ormai usurato e pochi interessi in comune". La famiglia del calciatore da qualche settimana è in Italia per stare vicino a Edi in un momento così difficile. Cavani e la moglie hanno due figli: l'ultimo, Lucas, ha un mese.

IBRAHIMOVIC AL PSG

Cavani e Maria Soledad si erano sposati nel 2007. Due anni fa era nato Bautista, l'8 marzo scorso era stato il turno di Lucas. Ma sembra che nemmeno il lieto evento, con tanto di viaggio del Matador in patria, sia servito a riconciliare i due. La famiglia di Cavani, comunque, dovrebbe lasciare Napoli e tornare in Uruguay già nelle prossime ore. Attorno all'attaccante del Napoli, negli ultimi mesi, erano circolati rumors a proposito di una storia con la 22enne modella Stefania Fummo.

IBRA CON LA EX DI VAN DER VAART
Corriere.it - Il quotidiano olandese "De Telegraaf" riporta oggi una notizia di gossip clamorosa. Secondo il quotidiano più letto di Amsterdam, Zlatan Ibrahimovic avrebbe una storia con Sylvie Meis, ex moglie di Rafa Van der Vaart, il centrocampista oranje ora all'Amburgo. Secondo il giornale olandese Ibra con Sylvie condividerebbe addirittura una casa dove di nascosto si rifugia a Parigi.

sylvie meis

Tra i due pare che la simpatia risalga al 2005 anno in cui i due giocatori si sarebbero incrociati nell'Ajax (e prima che la bella bionda sposasse Rafael). Ora Van der Vaart e Sylvie sono separati da inizio anno. Anzi nei giorni scorsi il giocatore ha confessato alla Bild di avere una storia con Sabia, amica dell'ex consorte. Ibra invece è sempre legato a Helena Seger che gli ha dato due bambini. Ecco perché tra i due giocatori non è mai scoppiato il feeling ...

 

STAVOLTA TOM CRUISE SI E’ ROTTO I DRONI

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Marco Giusti per Dagospia

Basta con sta rottura di droni! E aggiusta i droni, rompi i droni, rimettili a posto i droni... Ci avete rotto i droni. In questo "Oblivion", ricchissimo ma non del tutto risolto film di fantascienza diretto da Joseph Kosinski, architetto e designer già autore di un interessante "Tron: Legacy", il povero Jack Archer, cioè Tom Cruise, vivrebbe anche felice nel 2077 in quel che resta del pianeta Terra dopo che la solita guerra nucleare l'ha resa un po' invivibile.

OBLIVION

Ha una bella donna tutta per sé, certa Vika, l'elegante Andrea Riseborough, che lo coccola, gli cucina, lo sveglia ogni mattina, gli controlla le spalle quando scende dalla loro casetta spaziale con piscina dove lei si ostina a fare il bagno nuda. Cosa volere di più? La sola rottura è che quando si rompono i droni che controllano la Terra, Tom Cruise deve correre a aggiustarli. E spesso se la vede con gli alieni rimasti sulla Terra, i bellicosi Scavengers, che di solito hanno la peggio.

OBLIVION

Distrattamente si domanda che ci facciano ancora lì... Poi torna su da Vika e la vita procede come sempre. Se non ci fossero ogni tanto dei sogni di una memoria di chissà quando che gli riporta a galla la bella Olga Kurylenko in cima all'Empire State Building come se provenisse da qualche film mal digerito di Terrence Malick.

OBLIVION

Il fatto è, ci spiega lo stesso Jack Harper, che, prima di andare in missione sulla Terra, dal Tet, la base spaziale che controlla la loro casetta e i droni, e dove dovrebbero vivere tutti i terrestri sopravvissuti, lui e Vika hanno avuto un raschiamento di memoria. Così conoscono solo quello che hanno fatto nel presente della loro missione. Nel bel quadretto familiare, insomma, qualcosa non torna.

OBLIVION

Anche perché questi Scavengers, apparentemente degli alieni tipo Predator o degli zombies alla Walking Dead, hanno lo stesso nome degli eroi di un vecchio film western sadico fuori di testa di Robert Lee Frost del 1969. E, stranamente, non vogliono uccidere Jack Harper, ma solo attirare la sua attenzione.

OBLIVION

Mettiamoci anche che Jack, di nascosto da Vika, ha un suo luogo segreto, una casetta nel verde con laghetto, dove ascolta vecchi vinili, si mette il cappellino da baseball, legge libri assurdi, poesia dell'Antica Roma in versione americana e anche un manuale di pesca (boh?).

Poi un giorno arriva da chissà dove una navetta spaziale che era in viaggio dal lontano 2017, l'anno dell'inizio della guerra aliena, e tra i piloti ibernati nelle loro navicelle, che i droni assurdamente iniziano a eliminare sotto i suoi occhi, Jack riesce a salvare proprio la bellissima Olga Kurylenko dei suoi sogni.

TOM CRUISE

La cosa non piacerà affatto a Vika. Tutto questo scatenerà, assieme a un incontro ravvicinato cogli Scavengers, la riattivazione della memoria di Jack spiegandoci cosa è veramente accaduto al pianeta e ai suoi abitanti. Diciamo che fino a qui, cioè fino a dove si può raccontare il film, "Oblivion", ha un certo fascino.

Come tutti i post-atomici, da "Occhi bianchi sul Pianeta Terra" a "Walle" a "Io sono leggenda", fino a quando non arrivano le spiegazioni, le chiarificazioni, il meccanismo dell'uomo solo nella Terra distrutta funziona benissimo.

TOM CRUISE

Inoltre Kosinski, che ha scritto la graphic novel originale da cui Karl Gajdusek e Michael DeBruyn hanno tratto la sceneggiatura, ha un grande gusto nel riprendere le scenografie e gli ambienti del futuro disegnati da Darren Gilford e riprese da Claudio Miranda. Sono elementi bellissimi la casa di Vika e Jack, la navicella spaziale, la motocicletta estraibile, i freddissimi droni.

Ma il regista se la cava molto meno bene quando affronta la memoria della Terra, con le banalità sul rugby, la vita Americana, e l'amore di Jack Harper per la ragazza piovuta dal cielo. Inoltre è terribile il confronto fra la Vika interpretata dalla raffinata attrice inglese Andrea Riseborough e la Julia Rusikova di Olga Kurylenko, terribile attrice. Ma saranno un po' banali anche gli altri umani che prenderanno corpo nella seconda parte del film, da Morgan Freeman (ancora...) al forzuto Kikolaj Coster-Waldau.

OBLIVION

Meglio, in piccolissimi ruoli, Melissa Leo e la stunt-woman tarantiniana Zoe Bell che abbiamo imparato a riconoscere e che avevamo lasciato nascosta da un fazzoletto in "Django Unchained". L'unica cosa davvero interessante in questo film, che, come "Tron: legacy", non fa altro che rimettere in moto i pezzi di vecchi immaginari anni '70 e '80, è proprio l'ossessione dei droni.

Che non ci riportano al vecchio simpatico "WALLE", ma alla follia delle ultime guerre americane e alla pericolosità della civiltà delle macchine che dominano l'uomo. In questo il film funziona. E i droni sono davvero paurosi. In sala dall'11 aprile.

 

I PIU’ SCOPABILI DI HOLLYWOOD - KATE MIDDLETON, “MAMMA-RESSICA” - BEYONCE E JAY Z, ISOLA PRIVATA ALLE BAHAMAS (3 MLN $)

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Vittoria Cecchi Gori per Dagospia

RYAN GOSLINGMILA KUNIS

1 - I PIU' SCOPABILI DI HOLLYWOOD...

Details - Secondo "Details" magazine, i piu' ‘scopabili' di Hollywood sono Mila Kunis e Ryan Gosling. Siete daccordo con i risultati?

Il 50 per cento delle donne ha ammesso di avere fantasie sessuali su Ryan Gosling. Mentre il 41 per cento degli uomini vorrebbe la Kunis.


2 - KATE MIDDLETON, "MAMMA-RESSICA"?...

KATE MIDDLETON

Us Weekly - Un nuovo termino e' stato inventato per descrivere le future mamme alla Kate Middleton che sono magrissime anche durante le gravidanze. La povera Kate e' stata nominata la "Regina delle Mamma-ressiche (Mamme Anoressiche)" ed e' stata accusata di mettere in pericolo la salute del suo bambino stando troppo attenta alla linea.

Ma una fonte sostiene che Kate sia' molto magra di costituzione. E' gia' ingrassata di 6 chili fino ad ora, che e' considerato assolutamente  normale solo che su di lei si nota meno perche e' sempre stata molto snella. Sara' vero?


3 - BEYONCE E JAY Z STANNO PER COMPRARE UN'ISOLA PRIVATA ALLE BAHAMAS DAL COSTO DI 3 MLN DI $...

BEYONCE SUPERBOWL XLVII

http://bit.ly/XGiKXp
The InQuisitr -
Jay Z e Beyonce stanno per comprare un'isola privata alle Bahamas dal valore di 3 milioni di dollari.

La coppia reale del Hip-Hop vuole seguire l'esempio del miliardario filantrico Richard Branson: comprarsi una isola per trasformarla in un paradiso privato.


4 - ANGELINA JOLIE PIU' SCHELETRICA E PALLIDA DEI RIFUGIATI CHE VISITA NEL TERZO MONDO: SVIENE CONTINUAMENTE, SI STA UCCIDENDO...

ANGIE E BRAD

National Enquirer - Secondo un tabloid americano Brad Pitt, la famiglia e gli amici di Angelina Jolie sono in stato di allarme per la salute sempre piu' cagionevole della magrissima super-star.

Visita i paesi piu' poveri del mondo per portare attenzione su quella parte del mondo che vive in poverta, che soffre l'ingiustizia, sociale e sessuale. Non si ferma mai e mangia quasi niente.

ANGELINA JOLIE

"E' cosi' magra e pallida che i rifugiati in Africa sembrano in migliore stato di salute di lei" dice la fonte. Sviene continuamente e cerca di nasconderlo al suo compagno Brad e i suoi bambini ma i dottori preoccupati hanno confessato che Angie si sta lentamente ‘uccidendo' rifiutando di nutrirasi in maniera sana. Brad ha paura per la sua amata e madre dei suoi 6 figli.


5 - ALLA LONGORIA SCAPPA IL CAPEZZOLO...

EVA LONGORIA

http://bit.ly/ZpXTBO
Egotastic! -
Povera Eva! La Longoria ha perso il controllo del suo micro bikini rosso mentre prendeva il sole sulla spiaggia, rendendo felicissimi i paparazzi.

Ecco gli scatti in topless rubati all'attrice latina.
Le foto, nella gallery...


6 - CHRISTINA AGUILERA MOLLA IL BOYFRIEND PERCHE VUOLE UN UOMO FAMOSO...

CHRISTINA AGUILERA AND MATTHEW RUTLER

Star Magazine - Una fonte segreta rivela al tabloid "Star" che la cantante Christina Aguilera sta per ‘mollare' il suo boyfriend Matthew Rutler perche' "troppo sfigato per una relazione duratura". Christina si e' messa a dieta e vuole lasciareMatthew prima di iniziare a lanciare il suo nuovo album e tour.

Vuole essere single per trovare un buon partito. "Cerca un uomo famoso o potente. E' cotta di Colin Farrell e Jared Leto", dice l'insider. Peccato che nessuno dei due e' seriamente un buon partito...


7 - MIRANDA KERR LICENZIATA COME ANGELO DI VICTORIA'S SECRET A CAUSA DEL SUO CARATTERACCIO (LE FOTO PIU' HOT DELL'ANGELO CADUTO)...

MIRANDA KERR

http://bit.ly/YOQXCB
Us Weekly e Egotastic! -
Un business insider rivela che il contratto di Miranda Kerr da 1 milione di dollari per 3 anni non e' stato rinnovato dalla mega-marca di lingerie Victoria's Secret. Miranda e' stata uno degli  "Angeli" piu' emblematici. Pare che la top model abbia una terribile reputazione: avere un pessimo carattere difficilissimo da gestire.

MIRANDA KERR

Tralaltro, altri angeli come Amessandra Ambrosio e Candice Swanepoel pare vendano molto di piu'. Cara Miranda, almeno ti resto il tuo bel maritino Orlando Bloom...

Ecco le foto piu' sexy (mezze nude) dell'angelo "caduto"...
Il resto, nella gallery...


8 - JESSICA ALBA IN BIKINI...

http://bit.ly/Zd1l6X
Egotastic! -
Ecco la bellissima Jessica Alba in bikini a St. Bart's. Che fisico incredibile dopo due gravidanze!

JESSICA ALBA IN BIKINI

Tutte le foto, nella gallery...

 

JESSICA ALBA IN BIKINI

HARDCORE COL CORE: IN FRACIA SPOPOLA IL SITO SPECIALIZZATO IN PORNO PER LE DONNE

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VIDEO - IL CORTOMETRAGGIO EROTICO DI MELANIE LAURENT, ATTRICE DI "INGLORIOUS BASTERDS" E "IL CONCERTO"


A ses pieds di dorcelle

 

 

1 - A QUALCUNA PIACE PORNO
Alessandra Bianchi per "l'Espresso"

Porno è donna, e la rivoluzione femminile è in atto. Parte dalla Francia e ha un nome che fa pensare a qualcosa di dolce, "Dorcelle". Non è il nome di una nuova prelibatezza, ma quello di un piatto gustoso proposto da un sito francese che ha deciso di specializzarsi nel porno per donne. Ovvero: offrire film hardcore che vadano incontro ai gusti femminili, rispettino le loro esigenze e stimolino i loro desideri, senza mai rinnegare l'essenza stessa del porno, cioè qualcosa di estremo, di forte e di provocatorio.

Dorcelle.com porno

L'idea è nata da specialiste del settore: le signore in questione, infatti, lavorano nella casa di produzione Marc Dorcel, firma di successo del porno francese dal 1979. In otto tra impiegate, pornostar ed ex attrici si sono ritrovate a discutere di cosa piace alle donne. Chiacchiere in libertà, fatte nella pausa caffé degli orari di lavoro.

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Che però hanno avuto un risultato molto concreto: «Ne abbiamo parlato subito con Grégory Dorcel, il figlio di Marc, che ci ha dato carta bianca», racconta sorridente e spigliata Adeline Aufray, una delle ideatrici del sito, nato a fine novembre 2012. Che in poco tempo ha già ottenuto un gran bel successo: dal lancio del sito 562 mila visitatori unici, 3.5 milioni di pagine viste. Certo, resta il dubbio sul sesso dell'acquirente di film, ma il porno pare si gusti anche meglio in due.

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I dubbi sui desideri dell'altra metà del cielo, del resto, sono stati fugati da un sondaggio fatto realizzare a settembre da Gregory Dorcel all'Ifop (Institut français d'opinion publique, prestigioso istituto di ricerca), insieme a un'inchiesta condotta dalla rivista degli studenti di Sciences Po, "L'Imparfaite": il dato più interessante è che l'82 per cento delle francesi ha dichiarato di aver visto almeno un film porno, il 50 per cento di averlo fatto da sola, circa il 20 per cento di vederne regolarmente (contro il 63 per cento degli uomini). Un effetto collaterale delle "50 sfumature" di E.L.James, in cui le frontiere dell'eros femminile sono state così attentamente esplorate?

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Il sito pioniere del settore, in ogni caso, non si propone soltanto di produrre e distribuire film hard per le donne: vuole essere per loro anche un punto di incontro, addirittura un "webzine femminile" che offra consigli, testimonianze e interviste, sviluppi tematiche, oltre che uno store dove si possa acquistare di tutto, compresa la lingerie. Non solo: intende offrire anche racconti in prima persona delle porno star. «L'occhio vuole la sua parte, soprattutto in questo settore», dice Adeline.

porno

Ma c'è davvero differenza tra un film porno pensato per le donne e uno rivolto a un pubblico maschile? O si tratta soltanto di un colpo geniale di marketing? «No, le richieste sono davvero diverse. L'uomo va subito al sodo, esige scene molto esplicite. La donna invece cerca un contesto credibile, una storia. Fa attenzione all'ambiente, ai vestiti, ai dettagli.

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Attenzione, non significa che non voglia anche lei scene forti o pensi a un film romantico: stiamo parlando sempre di porno, di ricerca di eccitazione sessuale pari a quella dell'uomo, questi film non sono più soft. Però la donna vuole anche che ci sia una costruzione della storia, una trama, che il desiderio aumenti mentre si va avanti nella storia». Questione di confezione, che deve essere impeccabile.

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Il sondaggio è chiarissimo in questo senso: la prima cosa cui le donne fanno molta attenzione è l'aspetto fisico degli attori, che deve essere naturale (per il 40 per cento delle intervistate): no dunque alle siliconate dai seni impensabili nella realtà, a dimensioni esagerate del pene o a pratiche erotiche talmente complicate da risultare di fatto poco credibili. Deve esserci realismo nelle scene (per il 35 per cento), e lo scenario è importante per il 37. Conta molto anche la bellezza degli interpreti (35 per cento).

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Insomma, porno sì ma con classe. «Non chiedono film in cui ci si scambiano coccole o che finiscano con un bel matrimonio: le scene devono essere in ogni caso hard. Guai però a proporgli cliché o situazioni stereotipate, tipo l'idraulico che arriva a casa e dopo due minuti ha già la padrona di casa nuda tra le sue braccia che lo masturba. Tantomeno i travestimenti da infermiera o insegnante. Per carità», chiarisce netta Adeline.

PORNOSTAR

Per il lancio, Dorcelle ha attinto dall'immenso catalogo di film prodotti dalla casa madre, scegliendo quelli che vanno più incontro ai gusti delle donne, scelta fatta dalla redazione esclusivamente femminile di Dorcelle. Ma se le cose andranno bene, come al momento sicuramente sembra, comincerà la produzione di film ad hoc: mercato tutto da scoprire ed esplorare, che potrebbe dare risultati importanti.

Secondo Adeline Aufray non è affatto necessario che questi film siano girati da donne: «Quando vado al cinema io non mi pongo certo il problema se il regista è un uomo o una donna: conta solo che il film mi piaccia. E per il porno è uguale. Noi per esempio lavoriamo spesso con Hervé Bodilis: occhio molto attento all'estetica ma anche gusto profondamente perverso. Nei suoi film c'è sempre molta dominazione: l'aspetto più richiesto sia dalle donne che dagli uomini, il fantasma più diffuso».

FOTO DI MAN RAY

Un'altra differenza si nota nella classificazione dei film. Per gli uomini si ricorre alla suddivisione per pratiche: sodomia, orge, sadomaso, eiaculazione facciale eccetera. Per le donne si preferisce puntare sul genere: storie, film da guardare in coppia, vintage, glamour.

MAN RAY

Una rivoluzione, comunque, è in atto, nonostante resti ancora parecchia ritrosia nell'ammettere di consumare film porno. Dorcel traccia la via, aperta peraltro dalla svedese Erika Lust, regista e produttrice di film porno come "Cabaret Desirs", o dall'americana Candida Royalle. Anche mostrando che si può vivere il fenomeno con ironia: non a caso sul sito si trova la sezione delle parodie di film hard classici, che può aiutare chi è alle sue prime esperienze a viverle in modo più rilassato, e quella dedicata a racconti di flop e delusioni.

Non solo immagini, quindi, ma anche testi. Erotismo e parole. L'articolo "Oso la sodomia", scritto da Coralie Trinh Thi, scrittrice ed ex pornoattrice di successo, parte attiva del sito come la pornostar Katsuni, è quello finora più cliccato: il 25 per cento di internauti non ha resistito alla curiosità. Lei, bruna prorompente, spiega perché: «Ho cercato di scriverlo con un tono alla Dorcelle: dovevo trovare il giusto equilibrio tra uno stile leggero ma al tempo stesso eccitante. Sul genere ho scritto anche due guide. Cerco di dare consigli, detesto il concetto di "educazione sessuale" perché non si educano le persone al sesso.

MAN RAY BONDAGE ANNI TRENTA

Semplicemente, si prova a dare consigli perché possano liberarsi». Per Coralie, che appena ventenne con Dorcel vinse il premio "Hot d'or" (sorta di Oscar del porno) come miglior attrice europea per il film "La Princesse et la Pute", bisogna però fare una precisazione: «Le donne adorano il porno, io lo dico da anni, e infatti adoro l'idea che esista un sito specificamente rivolto a loro.

BONDAGE D AUTORE BY ARAKI

Però non bisogna mettere paletti troppo rigidi alle espressioni umane dell'erotismo. Conosco uomini che da un film porno si aspettano comunque una trama, certi dettagli alla Dorcelle, e altri che desiderano invece esclusivamente scene hard molto esplicite. Insomma, voglio dire che alcuni uomini sono in realtà molto più "romantici" di certe mie amiche, mentre tante donne hanno timore di ammettere che gli piacerebbe guardare film assolutamente crudi».

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Coralie cita infatti un documentario trasmesso su una rete televisiva francese: «Riferiva di un esperimento effettuato su alcune donne cui erano stati applicati sensori sui genitali mentre guardavano film pornografici. Tutte, in buonafede peraltro, avevano risposto che il film non aveva provocato in loro alcun effetto, ma le loro reazioni fisiologiche dimostravano il contrario: erano eccitate eccome. Però è ancora molto poco accettabile culturalmente e socialmente che una donna ammetta di essere intrigata da questo tipo di film.

Probabilmente ci vorranno ancora anni perché diventi normale, che si possa guardare un film hardcore in una serata tra amiche, magari con allegria e un po' d'ironia».
Coralie in Francia è particolarmente famosa perché insieme all'amica Virgine Despentes ha firmato la regia di "Baise-moi" (Scopami), titolo che di per sé era una geniale provocazione ma che di pornografico aveva molto poco.

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«Fosse stato un porno, sarebbe stato il più fallimentare della storia: il pornografico deve eccitare, provocare il desiderio di masturbarsi. Ma cambiare quel titolo era impensabile».
Sorpresa: secondo il sondaggio, una su tre delle donne che guardano regolarmente porno sarebbe vergine; non solo: il 17 per cento è costituito da ragazze che hanno meno di 25 anni. Ma allora chi è la donna-tipo che consuma questo genere di cinematografia?

Adeline Aufray ha le idee chiare: «Una come me. Che vive in città, non ha complessi, giovane ma non ragazzina - diciamo sui 32 anni - al passo coi tempi e con la realtà». Un profilo molto simile a quello di chi acquista i sex-toys, e tra questi in particolare il gettonatissimo "Rabbit", salito agli onori della cronache grazie al suo utilizzo nella serie televisiva cult "Sex and the city".

Che il vibratore sia l'oggetto più venduto nei sex shop viene confermato anche nel raffinato negozio "Le passage du désir". Specchio dei tempi che cambiano, vede spesso momenti in cui la sua clientela è soltanto femminile. Donne di ogni età, da studentesse a signore un po' agée. «Il vibratore è sempre l'oggetto più richiesto, infatti ne proponiamo di tutti i prezzi», confermano le commesse.

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E, se è vero che negli ultimi anni fa tendenza averne uno in borsa, è anche vero che conta la ricercatezza del modello: «Per certi oggetti estetica e dettagli sono determinanti», dichiara la bruna Régine, che ne sta scegliendo uno dei più costosi: «Proprio come nei film hardcore».

2 - SORELLINE D'ITALIA
Da "l'Espresso"

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E in Italia? Ci sono siti che ovviamente offrono di tutto: "pornoperdonne.com", per esempio, propone video anche amatoriali, foto erotiche ma divertenti, immagini di uomini sexy e ben scolpiti. Ma si cerca anche di fare qualcosa di più. è nato così "Le ragazze del porno", un'associazione culturale composta da 11 registe, giornaliste e fotografe che si propone di girare una serie di cortometraggi di soggetto pornografico, realizzati tutti al femminile. Il progetto c'è, il sito pure, la voglia anche... mancano però i fondi.

La regista Monica Stambrini è una delle ideatrici: «Qualche anno fa la svedese Mia Engberg aveva fatto scalpore con "Dirty Diaries", 12 cortometraggi che parlano di porno in modo diverso. Tramite i social network ci siamo incontrate con altre ragazze, come la giornalista Tiziana Lo Porto e Anna Negri... Così è nato "Le ragazze del porno". Ma in Italia quando si parla di cose vietate ai minori c'è ancora un tabù. Sicuramente il nostro retaggio culturale è profondamente diverso da quello francese».

Anche per le italiane vale comunque la differenza di percezione del porno tra donne e uomini? «È una questione di dettagli. Per esempio non piace assolutamente il salto brutale, nel montaggio, tra una scena e l'altra. Quel passare all'atto direttamente. Manca il crescendo di eccitazione».

3 - LIBERE DI VENDERCI. E DI COMPRARE SESSO
Colloquio Con Elisabeth Badinter Di Alessandra Bianchi

Elisabeth Badinter, filosofa e femminista, è una delle più autorevoli voci francesi, autrice tra l'altro di "La ressemblance des sexes". Per lei si deve partire dalle affinità tra uomo e donna, dalle cose in comune, per arrivare agli stessi diritti e doveri. Sesso e porno compresi.

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«Il desiderio di pornografia appartiene a entrambi i sessi. Il desiderio sessuale dell'uomo e della donna, anche se non è identico, può portare a certi fantasmi, a voler "guardare", è un aspetto molto interessante: per anni la donna è stata invece convinta che il voler godere fosse solo una faccenda maschile, fino ad autocensurarsi. Non dico che tutte le donne abbiano voglia di porno, del resto non accade nemmeno a tutti gli uomini.

Ma non mi sconvolge affatto. A certe cose si arriva un po' per volta, direi che tutto è cominciato agli inizi degli anni Duemila. C'è stata una tappa molto importante: quando le donne di tutte le categorie, senza alcuna differenza sociale, hanno cominciato a comprare dei sex-toys. Un modo per affermare la propria voglia di sessualità, per dire che non c'è per forza bisogno di un uomo per viverla. Una sorta di "liberazione". Si compravano anche prima, certo, ma non erano oggetti diffusi.

Oggi, se uno ha voglia di averli, è una sua scelta e basta. Credo che oggi le donne riconoscano pienamente la loro sessualità. C'è un film indicativo in questo senso, "Une liaison pornographique", la storia di una donna che decide di realizzare una sua fantasia sessuale e per questo mette un annuncio su un giornale. Un uomo le risponde. Non ci sono soldi in gioco, è solo per il piacere di vivere insieme questa fantasia. Questo è un film sulla libertà di vivere i desideri, dove è lei che prende l'iniziativa, che domina e lo afferma».

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L'82 per cento delle francesi dice di aver visto almeno un porno. Una rivoluzione?
«Certo. Impensabile fino a cinquant'anni fa. Invece oggi le donne rivendicano che si possa vivere la sessualità senza amore. Prima le donne univano sempre sessualità a tenerezza e affetto, dicevano "Se non provo sentimenti, non faccio l'amore", non osavano neanche pensare di avere una vita sessuale al di fuori di questi schemi.

Oggi ci si conosce su Internet, ci si incontra in un caffè e, se ci si piace, si va subito a letto. Una rivoluzione sessuale. In Francia è cominciata dieci anni fa. Non c'è più differenza nell'approccio sessuale maschile e femminile. Scomparso il corteggiare, l'attesa, si è nell'istantaneità. La donna agisce come l'uomo».

Ma è un bene o un male, per lei?
«Senza alcuna connotazione morale da parte mia, non so se si perde qualcosa. In tutta la storia della letteratura occidentale le grandi passioni sono fatte di imprevisti, problemi che ritardano il momento tanto sospirato. Oggi tutto questo manca».

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Quanto c'entra questo col femminismo?
«Nel femminismo oggi esistono molte correnti. Quella che vuole una "rottura" con il sesso maschile (per cui fare l'amore con un uomo è un tradimento) è una minoranza. C'è un femminismo americano lesbico molto ostile agli uomini, e poi c'è la maggioranza che vorrebbe semplicemente che le cose cambiassero; che vuole eguaglianza ma non è contro l'uomo e il sesso. Nell'affaire Dominique Strauss-Kahn c'è stata una incredibile
dimostrazione di odio da parte delle femministe, dando per certo che fosse colpevole.

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Mi ha molto colpita. Ancora: molte vorrebbero proibire la prostituzione. Io sono arci-contro: si ha tutto il diritto di pagare una donna per favori sessuali, se lei accetta e se ovviamente non è una vittima in mano a un racket. Le donne hanno il diritto, se lo vogliono, di affittare il proprio corpo, e gli uomini hanno il diritto di chiederlo. Se con due notti guadagnano più che con un mese di lavoro... per me è una scelta rispettabile. Ma la mia è una posizione minoritaria, forse unica. Eppure bisognerebbe pensare che da qualche tempo anche le donne cominciano a "regalarsi" degli atti sessuali.

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Lo fanno soprattutto in viaggio: magari perché hanno una certa età, perché non sono piacenti, perché vogliono comunque vivere la loro sessualità, perché sono sole. Io lo trovo legittimo per loro come per gli uomini. Alcune prostitute mi hanno raccontato che quando gli si accosta una macchina in strada fanno parlare l'uomo per circa un minuto: così riescono a capire se è il caso di salire o no. Hanno modo di scegliere: e trovo che questa sia una prostituzione legittima».

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Insomma il rapporto della donna col suo corpo è completamente cambiato.
«Io credo proprio che la prossima tappa sarà quella di acquistare servizi sessuali. Siamo soltanto all'inizio».

 

 

FLASH! - DALLE MOTO AGLI AEREI, GABRIELE DEL TORCHIO SBARCA AD ALITALIA COME NUOVO AMMINISTRATORE DELEGATO!

VILLAGGIO: LA BONINO E LE QUIRINABILI SONO CESSI - TONDELLI NUOVO GIORNALE A ROMA - MINZO&METALLI S'INGRILLANO

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1. Vanity Fair - Dicono: che un politico vittorioso abbia deciso di cambiare il suo ufficio di presidenza. Dicono che dietro la sua decisione di scendere di piano non ci sia, come dice lui, la spending review, ma le vertigini. Dicono.

AUGUSTO MINZOLINI E LEONARDO METALLI

2. Cena a casa di un noto avvocato romano. Tra gli invitati anche Augusto Minzolini e il neo-grillino Leonardo Metalli. Arriva una telefonata all'ex direttore del Tg1: è un noto giornalista di centrodestra. Si inizia a discutere di Grillo e del "Movimento 5 stelle" e Minzo cosa fa? Passa il telefono a Metalli che inizia a spiegare vita, morti e miracoli del suo nuovo "amore politico"...

GIANMNI LETTA EMMA BONINO GIULIANO AMATO

3. "La Bonino Presidente della Repubblica? No, è bruttina". A dirlo è Paolo Villaggio, che oggi a 'Un Giorno da Pecora' ha dato il suo giudizio sulle donne accostate al Quirinale. Ma questo che c'entra? "Bé, è una figura che deve anche rappresentare il Paese". E allora chi le piacerebbe? "Non me ne viene in mente una, perché tutte quelle che sono accostate al Colle sono tutte piuttosto dei cessi". Il Ministro Cancellieri e la Severino, le andrebbero bene? "No, non mi piacciono". Faccia lei un nome allora. "Penelope Cruz, quello è il modello che mi piace", ha spiegato Villaggio a 'Un Giorno da Pecora'.

Paolo Villaggio

4. Vanity Fair - Soltanto una frugale insalatina alla pizzeria del Chesa Veglia per Lady Goga Ashkenazi, ex di Lapo Elkann. Con lei a cena, in quel di Sankt Moritz, Francesca Versace. Decisamente meno leggero il pranzo, al rifugio Salastrains, di Letizia Moratti con la figlia Gilda: scorpacciata di bratwurst.

Jacopo tondelli

5. Vanity Fair - Alla Milano City Marathon si erano iscritti in quattro per fare una staffetta. Ai primi tre frazionisti Daniela Santanchè, Dimitri d'Asburgo Lorena e Alessandro Sallusti sono toccati 12 km a testa. Alla nostra Patrizia d'Asburgo, pigrona, i restanti 6.125 metri.

6. Uscito con polemiche dal sito Linkiesta, Iacopo Tondelli sta preparando un nuovo giornale. Si concentrerà su Roma, e sarà pubblicato sia su web che su carta. Con alle spalle un investitore "immobile" in forte ascesa. Data prevista: ottobre (non ditelo a Caltariccone)...

7. Da "Novella 2000"

MARA AI FERRI CORTI CON LA SARTA
Periodo burrascoso per Mara Venier. Un piccolo conflitto con una delle storiche sarte di Raiuno si è trasformato in una querelle legale tra la conduttrice e la signora addetta al taglio e cucito. Quella che era nata come una semplice incomprensione, insomma, ora è nelle mani degli avvocati.

Goga Ashkenazi VANITY FAIR VANITY FAIR FRANCESCA VERSACE

LA STRANA COPPIA
Una strana coppia si aggira per le discoteche milanesi: lei è Nicole Minetti, lui Gianpaolo detto Gianpy Tarantini. Che ci fanno insieme i due frequentanti (o forse ex frequentanti) della casa di Silvio Berlusconi?

SPECCHIO DELLE MIE BRAME
Lele Mora è furioso. Nella sua vecchia casa, quella per intenderci che lo Stato ha posto sotto sequestro, non si trova più uno specchio molto particolare, e a lui caro. Lo specchio che all'agente dei Vip era stato regalato dagli ex tronisti di Uomini e donne Costantino Vitagliano e Daniele Interrante.

CHI AFFIANCA FEDERICA?
Il passaggio su Rete 4 di Paolo Del Debbio, che condurrà una striscia quotidiana politica dopo il Tg, lascerà inevitabilmente un buco a Mattino Cinque. Chi lo sostituirà al fianco di Federica Panicucci? L'idea più accreditata era quella di far tornare in video Claudio Brachino, ma si sa che non corre buon sangue tra la conduttrice e il direttore di Videonews. Così a sorpresa è sbucato fuori il nome di Alessio Vinci, anche se Brachino resta favorito per entrare in corsa a partire dal prossimo 22 aprile.

Alessia-Reato-e-Giulia-Calcaterra Nuove Veline di Striscia ALESSIO VINCI NEL BACKSTAGE CON NICOLE MINETTI

RIPARTE IL GF
La macchina del Grande Fratello si rimetterà in moto ufficialmente ai primi di giugno, quando inizieranno i provini della trasmissione. Al timone resterà Alessia Marcuzzi. Incerta la data in cui andrà in onda la tredicesima edizione del reality (si parla di metà gennaio 2014).

IN BILICO LE VELINE
Clamorosa anticipazione di Novella. Le due Veline di Striscia la notizia Alessia Reato e Giulia Calcaterra, secondo quanto ci risulta, non saranno riconfermate nella prossima edizione del tg satirico di Antonio Ricci. Al loro posto due ragazze scelte dalla produzione del programma senza passare dal concorso Veline. Scelta che in passato aveva premiato Elisabetta Canalis, Maddalena Corvaglia e Melissa Satta.

Giorgio Armani a Formentera

ARMANI AMA I VETERINARI
Roberto Alessi per "Novella 2000" - Qualche suo amico insiste nel dirmi che Giorgio Armani è fin troppo oculato (dagli amici mi salvi Iddio). Lo sarà anche, ma intanto dà, di questi tempi, premi di produzione ai suoi dipendenti, fattorini compresi, e scopro che ha perfino sostenuto una squadra di chirurghi veterinari, compresi Mario Cervia (tanto bello che le signore bene comprano il cane solo per portarlo da lui in studio e poterlo vedere da vicino) e il meno bello, ma bravo, dottor Fabio Massimo Borganti. Armani li ha ospitati più volte a casa sua a Pantelleria (viaggio aereo privato compreso).

«Per fornire», mi spiegano all'associazione Amo gli animali, di cui Armani è un sostenitore, «il canile dell'isola di Pantelleria di una sala operatoria attrezzata e di materiale di prima necessità e dove siamo andati personalmente a sterilizzare i cani e ad offrire le cure sanitarie agli ospiti del canile e ai cani e ai gatti adottati». Che dire? Armani ama gli animali, noi amiamo lui anche per questo.

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BRUCE WILLIS TRA VODKA E MODELLE
Roberto Alessi per "Novella 2000" - Bruce Willis confessa: «Potevo bere anche una bottiglia di vodka al giorno, ora è passato». Per fortuna. Ma è anche un po' bugiardo: ne beneva più d'una. Mi ricordo una cena a casa di Donatella Versace, lui che flirtava con Carmen Kass, la modella, e per evitare i bicchieri teneva la bottiglia direttamente per il collo, bevendo a canna. Ovvio che dovesse andare in bagno spesso. Diuresi? Forse no: la bella top lo accompagnava.. Comunque ora ha smesso. A 57 anni, a furia di bere, il rischio di passare al pannolone era imminente.

Bruce Willis e Emma Heming fotografati per W da Steven Klein

 

CIPRO E USA AMMOSCIANO LE BORSE (MILANO -1,5%) Nicosia vuole altri aiuti - L’Eurogruppo allunga i tempi per Portogallo

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1 - BORSE E BOND TIRANO FIATO, PESANO CIPRO E DATI USA
(ANSA) - Le borse europee tirano il fiato dopo un rally di quattro giorni consecutivi e chiudono in negativo, mentre anche gli spread risalgono leggermente, in un mercato deluso dagli ultimi dati sull'economia Usa e che guarda con apprensione alle trattative sul salvataggio di Cipro. In un clima di prese di profitto dopo i guadagni delle ultime sedute, mentre si affaccia la cautela per capire se il rally sia solido o meno, il Ftse Mib a Milano chiude in rosso (-1,5%), così come il Dax di Francoforte (-1,61%), Parigi (-1,23%), Madrid (-1,48%) e Londra (-0,49%).

CIPRO PERSONE IN CODA AL BANKOMAT

La procedura di ratifica a Dublino sul pacchetto di aiuti a Cipro ha invitato alla prudenza, mentre sembra prevalere l'orientamento secondo cui il salvataggio europeo si fermerà alla cifra di 10 miliardi, oltre i quali toccherà a Nicosia reperire risorse. Anche i titoli di Stato 'periferici', in questo clima, tornano ad arretrare, con i Btp italiani che rendono in chiusura il 4,32% per uno spread di 306 punti base (ieri a 303). La Spagna paga il 4,67% con spread a 342.

Tornano acquisti sul bund tedesco, colpito da vendite nelle ultime sedute, in un clima di ritorno verso il rischio, e uscito dalle posizioni difensive a bassissimo rendimento, innescato dalla maxi-manovra monetaria espansiva annunciata dalla Bank of Japan. Tuttavia il ritorno dell'appetito per il rischio è oggi confermato dalle quotazioni dell'oro, in discesa sotto 1.500 dollari per la prima volta dal dicembre del 2011. L'euro viaggia poco sotto 1,31 dollari, vicino ai massimi segnati ieri che lo riportano ai livelli di fine febbraio.

Michael Sarris ministro finanze Cipro

Anche New York procede con indici deboli, il Dow Jones cede lo 0,24% e lo S&P lo 0,62% a metà seduta, reagendo poco all'utile record annunciato da Jp Morgan. Pesano le vendite al dettaglio di marzo, termometro dell'andamento dei consumi degli americani, che hanno registrato un calo dello 0,4% contro previsioni per un dato invariato. Peggiore delle stime anche l'indice preliminare di fiducia dei consumatori statunitensi elaborato dall'Università del Michigan, che ad aprile è sceso a 72,3 punti dai 78,6 punti di marzo (78,5 punti la previsione).

2 - BANCHE: DRAGHI, STANNO RISOLVENDO I PROBLEMI DI FINANZIAMENTO
Radiocor - Le banche stanno risolvendo i problemi di finanziamento e cio' e' dimostrato dal fatto che molto istituti di credito dell'Eurozona stanno ripagando il debito nei confronti della Bce prima del tempo. Una buona parte di queste banche e' spagnola.

mario draghi

3 - EUROGRUPPO: DIJSSELBLOEM, OK SCADENZE PIU' LUNGHE PER IRLANDA E PORTOGALLO
Radiocor - I ministri Eurogruppo sono favorevoli ad allungare la scadenza dei prestiti a Irlanda e Portogallo e sono pronti a dare una risposta positiva. Lo ha detto il presidente Joreon Dijsselbloem indicando che questo pomeriggio sara' proposta una decisione in questo senso alla riunione Ecofin.

4 - GOVERNO: DIJSSELBLOEM, SPERO ITALIA ABBIA UN NUOVO ESECUTIVO QUANTO PRIMA
Radiocor - 'Spero che l'Italia avra' un governo il piu' presto possibile, ma questa e' una ovvieta''. Cosi' il presidente Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, ha risposto alla domanda se fosse preoccupato per la situazione politica italiana. Il presidente Bce Mario Draghi ha dichiarato dal canto suo di non voler commentare la situazione italiana.

5 - CIPRO: FONTI NICOSIA, CHIEDIAMO NUOVO SOSTEGNO MA NON SOLDI
Radiocor - Cipro non sta chiedendo un nuovo aiuto finanziaro, 'denaro supplementare ma un sostegno piu' forte della 'task force' della Commissione eur opea'. Lo hanno indicato fonti di Nicosia. Si tratterebbe di una maggiore assistenza comunitaria attraverso l'uso di fondi strutturali. Era stato il presidente cipriota a parlare di 'aiuto supplementare'.

Jeroen Dijsselbloem

6 - EUROGRUPPO: SU CIPRO CONFERMA AIUTO FINO A 10 MILIARDI
Radiocor - 'E' possibile lanciare le procedure parlamentari' per l'aiuto finanziario a Cipro previsto 'fino a 10 miliardi di euro'. Lo ha detto il presidente Eurogruppo Jereon Dijsselbloem, confermando l'accordo di qualche settimana fa, al termine della riunione dei ministri. Il commissario Ue Olli Rhn ha detto che il 'memorandum of understanding' con Cipro dovrebbe essere pronto la prossima settimana.

'C'e' stata qualche confusione sulla stampa sulle cifre del caso Cipro - ha detto Rehn - una cosa sono le necessita' finanziarie nette, cioe' 17 miliardi, un'altra cosa e' il finanziamento lordo (23 miliardi - ndr), sono compresi 'buffers' addizionali per gli sviluppi di bilancio e del settore bancario inattesi'. Non e' possibile, ha aggiunto, 'comparare mele e pere arrivando poi alle arance'.

7 - IPOTESI QATAR PER GRATTACIELI PORTA NUOVA, NO COMMENT HINES
(ANSA) - Ci sarebbe un interesse del Qatar e di altri investitori a rilevare alcuni dei nuovi immobili di Porta Nuova, il progetto di sviluppo immobiliare, di cui fa parte anche il nuovo grattacielo di Unicredit, che ha cambiato la skyline di Milano. Ma sulle ipotesi che rimbalzano da Londra non si raccolgono commenti da Hines, cui fa capo il progetto.

LEMIRO DEL QATAR E SUA MOGLIE MOZHA

8 - CRISI: STUDIO TEDESCO,EUROBOND SVANTAGGIA GERMANIA,NO ITALIA
(ANSA) - Con un'eventuale introduzione degli eurobond, la Germania sarebbe lo Stato dell'eurozona più svantaggiato dal punto di vista economico, mentre l'Italia ne trarrebbe i maggiori benefici. E' quanto emerge da uno studio congiunto realizzato dai portali economici geld.de e boersennews.de (circa un milione di visitatori al mese), secondo cui complessivamente i titoli comuni costerebbero agli Stati virtuosi 323 miliardi di euro in dieci anni, avvantaggiando i Paesi deboli nello stesso arco di tempo per 361 miliardi.

Secondo la ricerca i tassi di interesse dei sette Paesi più virtuosi - Germania, Francia, Paesi Bassi, Austria, Belgio, Finlandia e Lussemburgo - passerebbero dalla media attuale del 2% al 3,65%. Tenendo in considerazione i dieci anni tra il 2014 e il 2024, ciò comporterebbe un esborso di 323 miliardi di euro, il 62% dei quali, circa 200 miliardi, sarebbe a carico della Germania, mentre la Francia dovrebbe farsi carico di 'soli' 64 miliardi.

Draghi, Merkel e Monti

Al contrario, i tassi di interesse dei Paesi più deboli - Malta, Cipro, Slovacchia, Slovenia, Irlanda, Portogallo, Spagna, Grecia e Italia - scenderebbero da una media del 6,1% al 3,65%, con una minore spesa per 361 miliardi. Il Paese che ne trarrebbe maggior vantaggio, si legge nello studio, è l'Italia, che risparmierebbe in dieci anni circa 170 miliardi di euro, seguita dalla Grecia (84 miliardi) e dalla Spagna (55 miliardi).

9 - RCS: GRUPPO UNIPOL ADERISCE AD AUMENTO DI CAPITALE
Radiocor - Il gruppo Finsoe Unipol ha deciso di supportare l'aumento di capitale di Rcs Mediagroup. Secondo quanto apprende l'agenzia Radiocor da fonti finanziarie, il gruppo assicurativo che ha ereditato il 5,461% del capitale di Rcs dai Ligresti ha sciolto le riserve e ha deciso di fare un passo favorevole verso l'operazione e di rispondere quindi positivamente all'appello lanciato ai soci pattisti dal presidente del gruppo, Angelo Provasoli, per arrivare al Cda di domenica pomeriggio con le posizioni dei singoli soci.

10 - WELLS FARGO: UTILE I TRIM. +22% A 5,2 MLD $, FATTURATO CALA A 21,3 MLD
Radiocor - Dopo quello di Jp Morgan Chase, utile record nel primo trimestre anche per Wells Fargo, quarta banca americana per asset. L'ist ituto ha visto crescere i profitti netti del 22% a 5,2 miliardi di dollari dai 4,25 miliardi del primo trimestre 2012, con un dato record per azione di 92 centesimi, il 23% in piu' rispetto ai 75 centesimi dello stesso periodo dell'anno scorso. Il fatturato e' calato dai 21,6 miliardi del primo trimestre 2012 agli attuali 21,3 miliardi.

WELLS FARGO

11 - BTP ITALIA: OFFERTA DA LUNEDI' 15 APRILE, TASSO ANNUO MINIMO AL 2,25%
Radiocor - La quarta emissione del BTp Italia partira', come previsto, lunedi' prossimo 15 aprile e si chiudera', salvo chiusura anticipata, il successivo 18 aprile. Lo comunica oggi il ministero dell'Economia che ha fissato al 2,25% il tasso cedolare reale minimo garantito. Il tasso cedolare reale annuo, precisa il Tesoro, sara' invece fissato al termine del periodo di raccolta degli ordini che avverra', oltre che sulla piattaforma del MoT, anche attraverso la struttura di Banca Imi e UniCredit.

12 - JP MORGAN: UTILE I TRIM +33% A 6,5 MILIARDI DOLLARI, OLTRE ATTESE
Radiocor - Conti trimestrali oltre le attese per Jp Morgan. La banca d'affari americana ha chiuso il primo trimestre con un utile netto di 6,5 mi liardi di dollari, in aumento del 33% rispetto allo stesso periodo del 2012. In particolare, i profitti per azione sono arrivati a 1,59 dollari contro un consensus di 1,39 dollari. Calano invece del 6% i ricavi, che si attestano a 11,6 miliardi di dollari.

maria cannata

13 - ADR: TAR RESPINGE RICORSO CODACONS SU NUOVE TARIFFE AEROPORTUALI
Radiocor - Il Tar del Lazio ha respinto, secondo quanto apprende Radiocor, il ricorso sul contratto di programma per AdR (gruppo Gemina) e le nuove tariffe aeroportuali. Il ricorso era stato presentato dall'associazione dei consumatori Codacons contro AdR, Assaeroporti - difesa dal professor Angelo Piazza - e la Presidenza del Consiglio.

14 - IREN E LA CONVIVENZA ONEROSA IN EDIPOWER
Da "Il Sole 24 Ore" - Ci credeva Piero Fassino, sindaco di Torino, in veste di azionista di Iren: «Il progetto Edipower deve funzionare, può essere il primo passo per la multiutility del Nord». E pure Bruno Tabacci, ancora nelle vesti di assessore al Bilancio di Milano, vedeva la nuova Edipower tutta italiana, nata dal riassetto di Edison, come la premessa per un'integrazione A2A-Iren.

aeroporto fiumicino

In realtà, la convivenza tra le due utility nella ex genco Enel non è mai decollata e finirà entro giugno con l'uscita di Iren, che cederà il 21% in cambio di due centrali. Il motivo? L'energia prodotta da Edipower ha un prezzo di ritiro oneroso, necessario per ripagare il debito da oltre 1 miliardo: un fattore sostanzialmente neutro per il socio di controllo A2A, che consolida il mol (e il debito), ma penalizzante per Iren. Quanto lo ha spiegato ieri il dg Andrea Viero: «Nel bilancio 2012 l'impatto negativo è stato di 17 milioni più altri 20 milioni accantonati per il primo semestre». In tutto 37 milioni: troppi, anche per le grandi illusioni della politica. (Ch.C.)

15 - TRA SYNERGO E COLUCCI TENSIONI SU WASTE
Da "Il Sole 24 Ore" - Tensioni in vista tra i soci di Waste Italia, leader nella gestione dei rifiuti speciali. Motivo del contendere tra Pietro Colucci, che possiede anche il controllo della quotata Kinexia, e il fondo Synergo (presente in Waste con una quota del 33%) riguarderebbe le possibili opzioni di uscita dall'investimento.

Da fonti vicine agli advisor societari, l'azionista di riferimento Pietro Colucci avrebbe infatti violato i patti parasociali di Waste. Risulta inoltre che i soci avrebbero dovuto perfezionare un accordo di riscadenziamento del debito del gruppo con le banche, una strada a questo punto molto stretta da percorrere.Waste Italia fattura attualmente circa 90 milioni, con un margine operativo lordo superiore al 35 per cento. (C.Fe.)

16 - I MAGAZZINI PRINTEMPS E IL REPARTO DEI VELENI
Da "Il Sole 24 Ore" - La trattativa per la vendita dei grandi magazzini Printemps al Qatar, attraverso il Borletti Group, sembra ormai in dirittura d'arrivo. Ma i dubbi, le polemiche, i veleni che circondano fin dall'inizio l'operazione - alimentati dai documenti riservati che continuano a filtrare - proseguono. L'ultima rivelazione arriva ancora una volta dal sito Mediapart. Riguarda il contratto firmato dall'ex manager di Procter&Gamble Paolo De Cesare nel maggio del 2007, al momento dell'arrivo a Parigi come ceo di Printemps.

Mediapart

Oltre al milione annuo di retribuzione già incassato, De Cesare dovrebbe ricevere 22 milioni, generosissimo multiplo dell'investimento realizzato a titolo personale per 1,5 milioni (frutto in realtà di un prestito da parte di Rreef e Borletti Group) al momento dell'acquisto del gruppo di Boulevard Haussmann. Utilizzando una struttura di Singapore, Maxpa Invest. Rivelazione che si aggiunge a quella sul ricco contratto di gestione ottenuto da Borletti (almeno 300 milioni). Al fatto che l'identità degli investitori qatari rimane ignota. E che tutto avviene tra società lussemburghesi. Proprio quando la Francia ha dichiarato guerra ai superbonus e ai paradisi fiscali. (M.Mou.)

17 - NELLA SAVE L'EX AMBASCIATORE USA TORNATO AL PRIVATE EQUITY
Fr.Bas. per il "Corriere della Sera" - Giro di nomine per Save, il gruppo che gestisce l'aeroporto di Venezia, terzo scalo intercontinentale del Paese dopo Roma e Milano. Sarà Ronald P. Spogli, l'ex ambasciatore degli Stati Uniti in Italia (dal 2005 al 2008), a prendere il posto di Daniele De Giovanni come indipendente nel consiglio di amministrazione di Save. L'ambasciatore sarà anche membro del Comitato per le Remunerazioni. Spogli è attualmente ceo della Freeman Spogli & Co. Incorporated, società di private equity che ha fondato nel 1983 insieme al socio Bradford M. Freeman con sede a Los Angeles e uffici a New York.

le36 vittorio merloni

Il consiglio ha poi nominato nell'organismo di Vigilanza Pierluigi Di Palma, che dal 1998 al 2003 è stato direttore generale dell'Enac. Mentre Igor Visentin entrerà nel Comitato Controllo e Rischi. Sandro Trevisanato sarà il nuovo Lead Independent Director. Save è per il 46% nelle mani della Finanziaria Internazionale di Enrico Marchi e Andrea De Vido. A dicembre il 14% posseduto dal Comune di Venezia è stato acquistato da San Lazzaro Llc, un veicolo gestito dal fondo Amber, che ha vinto l'asta sborsando 50 milioni di euro.

18 - MERLONI, RICAMBIO IN VISTA PER LA PRESIDENZA
Dal "Corriere della Sera" - L'ufficialità ci sarà solo dopo l'assemblea convocata per il 6-7 maggio prossimi, e la prima riunione del nuovo consiglio, ma la famiglia Merloni si appresterebbe a lasciare la presidenza di Indesit Company spa. Il nuovo presidente potrebbe essere l'attuale amministratore delegato Marco Milani, che manterrebbe il doppio incarico.

Ieri, riferisce l'Ansa, sono state presentate le liste per il nuovo consiglio di amministrazione e, stando a indiscrezioni sull'accordo raggiunto fra i quattro figli di Vittorio Merloni (presidente onorario, costretto a lasciare tre anni fa per motivi di salute), l'attuale presidente Andrea Merloni passerebbe alla guida della Fineldo, la cassaforte di famiglia. A raccogliere il testimone sarebbe appunto Marco Milani, 61 anni, da 30 in Indesit. Lo statuto della società prevede che la presidenza vada al primo candidato della lista che avrà ottenuto il maggior numero dei voti espressi in assemblea, e Milani apre la lista dei candidati Fineldo.

 

 

MARONI BRUCIA IL “CERCHIO TRAGICO”? E BOSSI VA DAL NOTAIO A REGISTRARE UN NUOVO PARTITO DOPO LA CACCIATA DI REGUZZONI

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Da www.repubblica.it

FLAVIO TOSI MATTEO SALVINI ROBERTO MARONI jpegmaroni sul palco con bossi a pontida

"Non c'è alcuna retromarcia, ma una nuova procedura che è stata applicata". Lo ha detto il segretario federale della Lega Nord, Roberto Maroni, rispondendo a margine di un incontro a Milano a chi gli ha chiesto se c'è stato un dietrofront sulle richieste di espulsione di esponenti lombardi del Carroccio, fra i quali Marco Reguzzoni, ex capogruppo alla Camera. Maroni non ha volto commentare le ultime esternazioni di Umberto Bossi, limitandosi a dire che "sta gestendo la questione Matteo Salvini".

Fermezza che ha scatenato la controffensiva del Senatur. Bossi,accompagnato dalla
moglie Manuela e da alcuni fedelissimi, ha depositato infatti oggi presso un notaio gli atti per la nascita di un nuovo soggetto politico. Mossa interpretata come l'ultimo passo prima di una possibile scissione della Lega.

BOSSI MARONI E LA SCOPA PADANA

"Non c'e alcun dietrofront - ha proseguito Maroni - ma è stato interpretato male il provvedimento: c'è un nuovo regolamento in vigore dal primo gennaio 2013 che prevede una procedura diversa e più garantista rispetto a prima. Ed è quella seguita da Salvini". Maroni ha spiegato che "la richiesta fatta dal consiglio nazionale prevede l'audizione da parte del segretario nazionale, che Salvini sta facendo, e la proposta al comitato di garanzia dei provvedimenti sanzionatori".

MARONI E BOSSI

E Salvini conferma che i procedimenti di espulsione si concluderanno in una quindicina di giorni. "Ci siamo visti con Reguzzoni ci siamo visti, abbiamo chiarito che bisogna smetterla di litigare, sparlare, chiacchierare, e mettersi a lavorare. Lui si è detto d'accordo. Ma i provvedimenti nei confronti di chi ha fatto casino saranno presi e si concluderanno in una quindicina di giorni", ha detto il segretario della Lega Lombarda.

A Pontida, secondo Salvini, i contestatori erano "venti persone in tutto", mentre i provvedimenti saranno adottati nei confronti di "cinque o sei persone che da mesi stanno reiteratamente sparlando, attaccando, rompendo le scatole e diffamando. Si tratta di alcuni ex deputati o ex senatori, quei nomi che si leggono sui giornali e dovrebbero mostrarsi più responsabili degli altri".

REGUZZONI-VERMILINGUO

Salvini non crede a un abbandono di Bossi: "Non ci credo. Bossi c'è e ci sarà. Non c'è un nuovo corso della Lega, c'è solo la Lega che cambia alcune cose, doverosamente".

Brunetta Reguzzoni Maroni

 

BENVENUTI IN ARABIA SAUDITA: 18 SAGGI, NESSUNA DONNA!

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Ansa.it

La commissione dei dieci 'Saggi' istituita dal presidente della Repubblica ha terminato il suo lavoro.

saggi al quirinale da napolitano

Ecco le loro proposte contenute nel documento conclusivo presentato oggi al Capo dello Stato. Le relazioni - come ha sottolineato lo stesso Napolitano - faranno parte delle mie consegne al nuovo presidente.

- LEGGE ELETTORALE MISTA CON PREMIO GOVERNABILITA': Superare la legge elettorale vigente: Il nuovo sistema "potrebbe prevedere un sistema misto (in parte proporzionale e in parte maggioritario) un alto sbarramento, un ragionevole premio di governabilita".

i saggi by vauro

- UNA SOLA CAMERA CON POTERE DI INDIRIZZO POLITICO - La governabilità sicura si ha solamente con sola Camera. Lo dicono i saggi nella loro relazione finale. "Nessun sistema elettorale garantisce automaticamente" la maggioranza in entrambi rami del parlamento. "Diverse sarebbero le prospettive della stabilità se si attribuisse l'indirizzo politico a una sola Camera".

I saggi da Napolitano

- GIUDICE DECIDA SU INCOMPATIBILITA' NON CAMERE - Modificare l'art. 66 della Costituzione in modo da attribuire "ad un giudice indipendente e imparziale" la decisione su legittimità dell'elezione, ineleggibilità e incompatibilità, togliendolo al Parlamento: é quanto propongono i saggi nella loro relazione, sottolineando che ora c'é il rischio "del prevalere di logiche politiche".

- ADEGUATO FINANZIAMENTO PARTITI INELIMINABILE - "Il finanziamento pubblico delle attività politiche in forma adeguata e con verificabilità delle singole spese, costituisce un fattore ineliminabile per la correttezza della competizione democratica e per evitare che le ricchezze private possano condizionare impropriamente l'attività politica".Lo scrivono i 'saggi' nel loro documento

Onida Mauro Quagliarello Violante

- LAVORO E' EMERGENZA CHIAVE, SERVE SVILUPPO EQUO - "La principale emergenza che ci troviamo oggi ad affrontare" è "quella del lavoro e della conseguente crescita della povertà" e "la via maestra" per combatterlo è lo "sviluppo economico equo e sostenibile".

'VOLA' RISCHIO POVERTA',SALE 4 PUNTI IN UN ANNO - La percentuale delle persone a rischio di povertà o esclusione è salita in Italia è salita di 4 punti in un solo anno: è rimasta stabile intorno al 25% tra il 2005 e il 2010 ed è salita, tra il 2010 e il 2011, al 28,2% "con un aumento di ben 4 anni in un solo anno".

NAPOLITANO AL TELEFONO AI TEMPI DEL PCI jpeg

SAGGI, ENTRO GIUGNO SERVE 1 MLD PER CIG IN DEROGA - "Non può non essere sottolineata l'urgenza di rifinanziare entro il mese di giugno il meccanismo degli ammortizzatori sociali in deroga per il secondo semestre dell'anno 2013 (circa un miliardo di euro)". Lo chiedono i saggi economici nella relazione consegnata a Napolitano.

 

RE GIORGIO CHIUDE FINALMENTE E NEL PEGGIORE DEI MODI IL SUO SETTENNATO CON LA FARSA DEI SAGGI SCOPRITORI DELL’ACQUA CALD

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a cura di Colin Ward e Critical Mess

NAPOLITANO GRILLO BERLUSCONI BERSANI BY EDOARDO BARALDI

QUIRINAL PARTY
Re Giorgio chiude finalmente il suo settennato con la farsa dei Saggi Scopritori dell'Acqua calda e passa la palla al successore. Dal 18 si comincia a votare e i partiti sono sempre più in fibrillazione. Dopo averci raccontato per anni che non ci sono più le ideologie, restano etichette tipo "cattolico", "di sinistra", "centrista" e via antichizzando. Ovviamente ci sarà anche il candidato che piace ai massoni, ma quello ancora lo tengono incappucciato.

Intanto raggiunge il suo climax l'avventura suicida di Culatello Bersani, l'uomo che non riuscendo a formare un governo si è messo a cercare il prossimo presidente, mentre nel suo partito impazza la corsa alla sua poltrona di segretario. Rischia di centrare tre sconfitte in un colpo solo. E ora andiamo al piombo fuso di giornata.

BERSANI E NAPOLITANO

Per Repubblica "Bersani ora punta su un cattolico, con Marini c'è anche Mattarella. In corsa i due ex popolari. Entro martedì un solo nome. Il segretario pd: ‘I nomi fatti in questi giorni sono perfetti ma manca un pizzico di fantasia" (p. 3). Sul Corriere stappano il Prodino: "Il fronte (da Renzi a D'Alema) che punta su Prodi per il Colle.

GOVERNO DI SCOPO E SCOPONE BERSANI GRILLO BERLUSCONI NAPOLITANO

L'ok di Veltroni e la preoccupazione del segretario. Anche Casini pronto al via libera, ma pesa il no di Franceschini" (p. 9). Capito? Pesa il no di Franceschini. Roba grossa. La Stampa si dedica al fronte pdl: "Berlusconi, no a Cancellieri e Bonino. Martedì l'ultimo incontro pre-voto con Bersani. In caso di spaccatura salgono le chance di Prodi. Esecutivo di scopo e D'Alema al Colle. L'ultima tentazione del Cavaliere" (p. 7).

Intanto il lungo stallo produrrebbe una minima polarizzazione del voto. Un sondaggio di Mannheimer per il Corriere assegna 3 punti in più a Pdl e Pd e registra due punti in meno per grillini e Scelta civica (p. 6).

GLI INTOCCABILI BERSANI MONTI NAPOLITANO BERLUSCONI EDUARDO BARALDI

UN, DUE, TRE, GRILLINO!
Gigantesco (e misterioso) flop informatico in casa di Grillomao. "Attaccati dagli hacker' saltano le ‘quirinarie' online e Grillo fa ripetere il voto. Pioggia di critiche sul blog, scatta la censura. "E ora ridateci la matita copiativa'. Twitter ironizza sulle ‘buffonarie'. Ma spuntano i dubbi degli esperti.

grillo casaleggio

‘Solo Casaleggio sa cos'è successo. Un sistema poco trasparente, lo spoglio è incontrollabile" (Repubblica, pp. 6-7). La Casaleggio parla di "Azione di alto livello" (Stampa, p. 11). Sicuramente, anche una figuraccia di alto livello. Critiche perfino sul Cetriolo Quotidiano, con Umberto Rapetto che dice: "Il web è anarchia. Casaleggio è stato sprovveduto" (p. 4). Il Messaggero scrive che in pole position ci sarebbero Gino Strada, Rodotà e la Gabanelli. "Consensi anche per Grillo" (p. 7), al quale verranno certo risparmiate brutte figure.

GIANROBERTO CASALEGGIO

LA BELLA POLITICA
Fabrizio Barca si fa intervistare da Repubblica e nega di voler fare il segretario: "No, ma no sul serio. Voglio aprire un dibattito, con l'ambizione di far parte del nuovo gruppo dirigente. Punto" (p. 11). Tutt'intorno infuria la battaglia. "Bersani convoca i big. ‘Basta con il gioco al massacro, serve una tregua o salta tutto" (Repubblica, p. 10). Per il Giornale, "Il Pd vuole lo scalpo di Renzi e spinge l'armata ‘Barcaleone'. Mentre Bersani è impantanato nella bega quirinalizia alle sue spalle è partita la corsa alla leadership. Dopo il rottamatore ora tocca al ministro della Coesione" (p. 6).

NAPOLITANO BARCA jpeg

PARACADUTISTI A BARLETTA
Altro che primarie, a Barletta il candidato del centrosinistra cala dal Colle più alto. "Cascella a Barletta: è il candidato sindaco. Il portavoce di Napolitano messo in campo dal centrosinistra nella sua città natale" (Repubblica, p. 10). Lui anticipa le critiche in una lettera aperta, scrivendo che "un'alleanza larga non è un qualcosa che possa essere calato dall'alto, ma un bisogno che muove prepotentemente dal basso". Insomma, una candidatura mossa dal bisogno.

Gubitosi Luigi

NIENTE ESODO DA LA7?
Intervistona di Luigi Gubitosi al Messaggero (p. 9). Il capatàz Rai nega trattative con Gori, Lilli Gruber e altri giornalisti targati La7: "Sono tutti ottimi professionisti, ma non abbiamo alcuna discussione con loro. Né pensiamo di averne. Vanno privilegiate le risorse interne". Braccino Cairo prenda nota.

COME TI SISTEMO BERTONE
Si annunciano tempi grami per il cardinal Bertone e il grosso della curia romana: papa Francesco starebbe pensando a una rivoluzione "in linea con il Concilio Vaticano II". Lo scrive oggi Repubblica: "Un direttorio di 5 cardinali al vertice della Chiesa, la rivoluzione di Francesco. La svolta a ottobre: meno poteri alla Segreteria di Stato. I membri rappresenteranno i cinque continenti e saranno sottoposti solo al Papa. Tra i candidati Dolan, Schonborn, Tagle e Pell. Il modello è mutuato dai gesuiti e ricorda i patriarcati del primo millennio. Sarà una gestione meno curiale e più collegiale" (p. 15).

bergoglio nel penitenziario di casal del marmo

TELEFONI A MANDORLA
Almeno in Borsa, le avance cinesi funzionano bene. "L'offerta H3g dà la scossa a Telecom. Telefonica sarà ago della bilancia, Alierta critica la gestione italiana" (Repubblica, p. 25). "L'ipotesi cinese scalda la Borsa. Per Telecom balzo del 3,7%" (Stampa, p. 25). Sul Messaggero, "Telecom-3, il comitato stende il calendario. La prima riunione già mercoledì 17: simulazioni sulla reazione dei clienti" (p. 22). Il "comitato" di Telecom come i saggi di Bella Napoli? Un modo per prendere tempo mentre gli azionisti sono divisi. Ma è il Sole 24 Ore a rivelare la bomba a orologeria che potrebbe far saltare per aria le trattative: "Su Telecom-H3g incognita golden share. Il decreto attuativo in attesa di approvazione conferma al Governo poteri di veto in presenza di offerte da parte di un player extra-Ue" (p. 27).

VIENI AVANTI, CREATIVO Fondamentale reportaggio dal Salone del Design di Milano. "Ultima Cena: com'erano le 13 sedie? L'immaginazione dei designer interpreta il carattere degli apostoli. L'idea dello studio Ghigos scaturita dall'opera di Leonardo. Un omaggio all'oggetto-simbolo dell'arredo" (Corriere, p. 43).

 


Ingroia questo Merlo: L'ex Pm risponde al requiem di Francesco Merlo su "Repubblica"

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1 - HO PERSO LE ELEZIONI NON LA MIA STORIA
Lettera di Antonio Ingroia a "Repubblica"

Antonio Ingroia

Caro direttore, se avessi voglia di scherzare, potrei dire che da giudice clemente, di fronte al pezzo di Francesco Merlo, forse rileverei il difetto di dolo Ma, avendo fatto il pm per venticinque anni, non posso dimenticare il principio "ignorantia legis non excusat" e che a un giornalista non si può scusare neppure l´ignoranza dei fatti e delle persone. Però, di fronte ad un articolo così c´è poco da scherzare, e quindi tralascio il tono di dileggio che credo di non meritarmi e mi limito a ristabilire la verità dei fatti.

Merlo mi definisce «perdente» e parla di «triste parabola di autodistruzione». Se si riferisce all´esito elettorale, la sconfitta è innegabile, anche se non si può ignorare che è stata frutto anche delle difficili, quasi proibitive, condizioni esterne in cui è maturata, alleanze mancate comprese, e della peggior legge elettorale immaginabile che ha portato in Parlamento drappelli di eletti in liste che hanno riportato centinaia di migliaia di voti in meno di Rivoluzione civile.

francesco merlo

Se si riferisce ad altro, vorrei ricordargli che tutti i processi e le indagini di cui mi sono occupato hanno avuto importanti conferme processuali. Dalla condanna definitiva di Contrada, alle varie condanne di Dell´Utri fino al recente rinvio a giudizio di tutti gli imputati del processo della "trattativa Stato-mafia". Quindi, non so di quale parabola parli. La mia ormai lunga carriera di magistrato antimafia, con tutti gli annessi e connessi (vita blindata ventennale, esposizione permanente, attacchi delegittimanti, etc.) forse meriterebbe maggiore rispetto, ed è amaro che debba essere io a rammentarlo.

Quanto al trasferimento ad Aosta, nessuna iattanza, ma il richiamo a principi di buona amministrazione e di ragionevolezza istituzionale nell´uso delle risorse umane a disposizione. Ho il massimo rispetto del lavoro e della professionalità dei colleghi di Aosta, ma la prima decisione del Csm era di mandarmi come giudice in soprannumero e per questo ho parlato ironicamente di "scaldare la sedia".

INGROIA

Oggi il Csm cambia idea e, facendo un´eccezione alla regola, dice che posso fare il pm, ma solo ad Aosta. Sicché ho replicato che, fatta un´eccezione, forse si poteva fare anche quella di mandarmi in una procura distrettuale antimafia o alla procura nazionale antimafia.

Ho anche prospettato l´alternativa, offertami dal presidente Crocetta, di mettere a frutto la mia esperienza per mettere ordine in un ente in passato nelle mani della "mafia in guanti gialli" ed oggi sospettato di opacità e gestioni illecite, al punto da avere indotto il presidente della Regione a presentare denuncia alla procura di Palermo. Credevo (e credo) fosse un incarico più in linea con la mia esperienza professionale.

Ingroia e Di Pietro

Ulteriore rettifica. Non ho mai lasciato un´indagine incompiuta, neppure l´indagine sulla "trattativa Stato-mafia". Proprio per portarla sino in fondo ho accettato la proposta di incarico dell´Onu in Guatemala solo dopo l´estate 2012, quindi non prima di aver firmato l´atto conclusivo dell´indagine, la richiesta di rinvio a giudizio poi integralmente accolta dal gup per avviare un processo che sarà seguito dal validissimo pool di magistrati che ho coordinato fino a qualche mese fa.

ingroia, ruotolo, favia

Che l´incarico in Guatemala sia stato breve me ne dolgo, ma non ha impressionato per nulla l´organismo delle Nazioni Unite dove il rapido avvicendamento dei funzionari è la regola, tanto che il mio predecessore argentino vi era rimasto solo un paio di mesi in più di me.
Quanto alla politica, è ovvio che un mio rientro in magistratura non potrebbe non determinare un mio allontanamento, ma il movimento da me fondato continuerà ad andare avanti sulle sue gambe che nel frattempo si sta dando con un radicamento territoriale ed un suo coordinamento nazionale.

BERLU FA IL GESTO DELLE MANETTE A INGROIA

Infine, una domanda. A che devo tanta malevolenza? Perché accusarmi di avere "usato" le mie indagini per chissà cosa, quando i negativi risultati elettorali evidenziano semmai che non incarno il modello di quei tanti "calcolatori di carriera" che affollano il Paese, magistratura compresa?

Antonio Ingroia

Ho sbagliato in alcune mie scelte, come tutti non sono infallibile. Ma l´ho fatto in buona fede, nella convinzione che servisse una politica non più nemica della verità e della giustizia, ma alleata della magistratura nel contrasto alle mafie e al malaffare, e nella ricerca delle troppe verità negate della nostra storia. Avendo commesso errori il diritto di critica è legittimo, mentre il rispetto delle persone e delle loro storie è doveroso e la crocifissione dovrebbe essere evitata.

Risposta di Francesco Merlo
Caro Ingroia, ricostruisca i fatti come le pare, ma eviti di aggiustare le mie parole per la sua comodità polemica. Nel mio articolo non c´erano né il dileggio né la malevolenza né il mancato riconoscimento della sua biografia antimafia. C´era invece l´esplicito e dolente rammarico che una storia come la sua sia finita nel canovaccio grottesco della politica politicante. Anche questa lettera, con le precisazioni da tribuna politica, suona triste alle mie orecchie. Infine: io rispetto la sua buona fede, lei impari a rispettare la mia. (f.m.)

2 - IL CALCIO DELL'ASINO
Marco Travaglio per il "Fatto quotidiano"

travaglio ingroia palco

Uno straniero che si trovasse a passare in Italia in questi giorni, nel leggere certi titoloni contro Antonio Ingroia, penserebbe che l'ex pm di Palermo sia stato colto con le mani nel sacco a rubare, a dire falsa testimonianza, a trescare con mafiosi, a coprire assassini, a corrompere minorenni. "Ingroia, vai a lavorare". "Ingroia ha mentito anche a se stesso" (Libero). "L'antico vizio di sentirsi il più antimafia di tutti. Ecco perché ha fallito il giudice palermitano coccolato dai media" (La Stampa).

TRAVAGLIO MANCINO INGROIA SANTORO

"Il finale grottesco del giudice Ingroia" (Repubblica). Cos'ha fatto Ingroia per meritarsi tutto questo? Si è candidato in politica come decine di suoi colleghi, ha perso le elezioni, ha chiesto il permesso di lavorare in un incarico extra-giudiziario - quello di commissario delle esattorie siciliane - a metà stipendio. Ma il Csm gli ha risposto picche confinandolo in Val d'Aosta (l'unica regione dove non era candidato).

La prima destinazione, ineccepibile dal punto di vista delle regole, era quella di giudice: solo che ad Aosta gli organici giudicanti sono tutti coperti, dunque Ingroia sarebbe stato "in soprannumero": avrebbe percepito stipendio pieno scaldando una sedia. A quel punto il Csm s'è accorto che la porcata era troppo sporca persino per i suoi standard e l'ha nominato pm, derogando al divieto di funzioni requirenti per chi si è candidato.

INGROIA TRAVAGLIO

Lui ha annunciato ricorso: deroga per deroga, c'è un posto ben più consono alla sua storia e competenza: quello di sostituto alla Procura nazionale antimafia, che ha competenza su tutta Italia e funzioni di puro coordinamento di indagini altrui, dunque non striderebbe troppo col divieto di tornare in toga dove ci si è candidati. Resta da capire perché Ingroia non può fare il commissario delle esattorie siciliane, crocevia di interessi illegali e spesso anche mafiosi, che richiede proprio un uomo della sua esperienza.

INGROIA TRAVAGLIO

La risposta dei sepolcri imbiancati è che l'incarico non ha attinenza con l'attività giudiziaria, dunque un magistrato non può ricoprirlo. Ingroia ha chiesto di esser sentito, per spiegare che così non è. Ma non l'hanno neppure degnato di una risposta. Che strano. Un anno fa il Csm autorizzò la giudice Augusta Iannini in Vespa, dal 2001 distaccata al ministero della Giustizia, a passare al Garante della privacy: che attinenza avrà mai quel ruolo con la giustizia?

Napolitano

Del resto, in questi anni, Palazzo dei Marescialli ha autorizzato vari magistrati a fare gli assessori nella regione in cui fino al giorno prima erano pm (Russo nella giunta siciliana Lombardo e Marino nella giunta Crocetta): funzioni non elettive, ma di nomina politica, ben più delicate di un'esattoria. Perciò ha ragione da vendere Ingroia a denunciare il trattamento contra personam di un Csm presieduto da Napolitano, la cui voce fu da lui casualmente ascoltata intercettando Mancino.

NAPOLITANO AL TELEFONO AI TEMPI DEL PCI jpeg

Fare due più due è facile, ma anche legittimo. Eppure commentatori che non hanno mai scritto una riga in difesa di Ingroia quand'era massacrato perché indagava sui potenti, oggi lo massacrano perché s'è dato alla politica. Il solito Francesco Merlo, su Repubblica, lo accusa financo di aver "usato le indagini antimafia per uscire dalla magistratura" e di "danneggiarla" dando ragione a Sallusti.

Ora - a parte il fatto che Sallusti non è in carcere grazie a Merlo che chiese per lui la grazia e a Napolitano che la concesse - dov'era Merlo quando Ingroia veniva isolato con i suoi colleghi perché osava indagare sulla trattativa Stato-mafia? Se gli piaceva tanto il pm Ingroia, perché non l'ha difeso quando tutti lo attaccavano? Il Fatto è stato il primo a criticare la scelta di Ingroia di fare politica (non perché non ne avesse diritto, ma perché rischiava di scendere di livello anziché salire). Ma pure a solidarizzare con lui e i suoi colleghi isolati e linciati da tutti. Anche da quanti ora si esercitano nello sport italiota più diffuso e più vile: la bastonata allo sconfitto, detta anche il calcio dell'asino.

 

ALLE EPURAZIONI BY MARONI, BOSSI RISPONDE SPACCANDO LA LEGA CON UN NUOVO ‘MOVIMENTO’

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Marco Bresolin per "la Stampa"

maroni sul palco con bossi a pontida

Dirlo, l'aveva detto: «Questi sono matti. Se va avanti così non resterò lì neppure io». E ora si sussurra anche che l'abbia anche fatto. Umberto Bossi si prepara a salutare la Lega Nord e a dare vita a un «nuovo soggetto politico». Secondo l'agenzia di stampa Ansa il Senatùr si sarebbe presentato dal notaio accompagnato dalla moglie e da alcuni fedelissimi per depositare il necessario a costituire qualcosa di simile a un partito tutto suo. La notizia, se confermata, avrebbe dell'incredibile e segnerebbe una svolta storica proprio a 29 anni esatti dalla nascita della Lega Lombarda, fondata il 12 aprile del 1984.

Per un movimento che ha fatto dei simboli la sua storia, questa potrebbe essere un'ulteriore indicazione della volontà di rompere. Ma il diretto interessato per ora smentisce. Interpellato dall'agenzia Agi ha negato di voler lasciare il Carroccio: «Non ci penso proprio», ha detto il Senatùr, confermando di voler restare nella Lega. E quella visita dal notaio?

UMBERTO BOSSI E ROBERTO MARONI ELETTO SEGRETARIO DELLA LEGA NORD jpeg

«Si sono confusi con la fondazione del giornale di cultura e identità creato da Giuseppe Leoni» ha replicato Bossi. Solo un giornale o le basi per un nuovo movimento? Per ora, resta il mistero. Un giallo padano. Ma di certo nella Lega le acque sono tutt'altro che tranquille. E così si torna a parlare di secessione. Interna, però.

LA GOCCIA CHE HA FATTO TRABOCCARE L'AMPOLLA
Mercoledì sera il consiglio «nazionale» lombardo aveva proposto l'espulsione di alcuni militanti «bossiani», tra cui l'ex capogruppo alla Camera Marco Reguzzoni, l'ex assessore lombardo Monica Rizzi e altri ex parlamentari come Marco Desiderati. Sono i fedelissimi del Senatùr, quelli che hanno resistito fino all'ultimo alla «scalata» interna di Bobo Maroni e che anche dopo hanno continuato a opporsi alla linea del nuovo segretario. Dopo le richieste di espulsione, Bossi è subito partito all'attacco: «Questi sono un po' matti: alla fine non resterò lì neppure io se va avanti così. non ho mai messo fuori nessuno dalla Lega, tranne chi si era venduto visibilmente».

TOSI: «SE VUOLE ANDARE, FACCIA PURE»
A nulla sono valsi i tentativi di ricucire di Matteo Salvini, segretario nazionale lombardo, che ha provato a gettare acqua sul fuoco, incontrando Reguzzoni e spiegando che «nella Lega non c'è alcuna volontà di epurazione». Niente da fare, i pezzi da novanta del Carroccio hanno confermato la linea dura. Prima il sindaco di Verona Flavio Tosi, che come si sa non ha un ottimo rapporto con Umberto Bossi: «La Lega sopravviverà anche se va via lui, nessuno è indispensabile».

BOSSI E MARONI AL CONGRESSO DELLA LEGA jpeg FLAVIO TOSI MATTEO SALVINI ROBERTO MARONI jpeg

Mai nessuno fino ad ora era riuscito a immaginare - o quanto meno a parlarne - una Lega senza Bossi, ma il primo cittadino scaligero ha sputato il rospo: «La Lega ha un suo segretario, una struttura e un suo progetto. Ognuno può decidere di uscire». E soprattutto i dirigenti, dice Tosi, possono essere liberi di «punire» i dissidenti. Del resto lui, segretario nazionale veneto, alle prese con il caos in tutta la regione e in modo particolare a Treviso, avrebbe già pronta una lista di militanti da epurare. Solo qualche settimana fa aveva già inviato delle lettere di richiamo a chi aveva osato criticare la gestione della campagna elettorale. Anche Maroni ha confermato la linea dura sui provvedimenti per i fedelissimi di Bossi: «Nessuna retromarcia sulle espulsioni».

FASCISTI E PISTOLA
Sul palco si erano fatti fotografare insieme, vicini vicini. Bobo e «l'Umberto», le due anime di questa Lega: la storia e il presente, con la folla sotto a fischiare e a spintonarsi. Per la prima volta, a Pontida, sul sacro suol è volato anche qualche schiaffone. E un volantino con la faccia di Maroni col naso lungo di Pinocchio. «Sono solo quattro pistola» il giudizio del segretario-governatore sugli ultras bossiani venuti prevalentemente dal Veneto per contestarlo.

MARCO REGUZZONI

Per Bossi, invece, «erano dei fascisti con i guanti neri che picchiavano anche le donne, venuti da Verona». Ovviamente il Senatùr non si riferiva ai contestatori, ma ai barbari sognanti del servizio d'ordine che avevano cercato di fermare chi protestava. «Vi dovete dare la mano, dobbiamo restare uniti» ha urlato dal palco lo storico segretario. Giusto un attimo prima di ricordare che i «bossiani» sono almeno la metà del partito. Quello che ormai non sta più insieme nemmeno con lo sputo.

 

TELECOM SULL’ALIERTA: L’AZIONISTA SPAGNOLO POTREBBE CEDERE AI CINESI

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Sara Bennewitz per "la Repubblica"

TELECOM ITALIA jpeg

Il mercato festeggia la fine dello stallo tra i soci di Telco, grazie all´offerta del magnate cinese Li Ka-Shing. Se la maggior parte delle banche d´affari ritiene che le probabilità di un matrimonio tra Telecom e 3 Italia siano scarse, ieri il mercato scommetteva che l´offensiva cinese potrebbe risvegliare Telefonica. Se Li Ka-Shing non fosse convinto della debolezza degli spagnoli non avrebbe subordinato la validità dell´offerta a una ritirata di Telco. E dato che il primo socio della finanziaria che ha il 22,4% di Telecom è Telefonica (46,2%), il socio industriale sarà quello a cui spetta l´ultima parola.

cesar alierta telefonica

I soci italiani guidati da Generali (30,6% di Telco), Mediobanca (11,6%) e Intesa (11,6%) sono rimasti freddi, convinti che l´offerta di H3g non si materializzerà, ma gli spagnoli sono già in allerta. Erano mesi che Cesar Alierta non si presentava a un cda Telecom (neppure in teleconferenza), ma giovedì si è recato a Milano per ascoltare il presidente Franco Bernabè.

E per rimarcare il suo disappunto Alierta, che in passato aveva elegantemente evitato commenti tranchant, avrebbe duramente criticato i risultati italiani della Telecom. Certo l´opportunità di una fusione tra Tim e il quarto operatore mobile tricolore è tutta da dimostrare, così come vanno chiarite le ricadute istituzionali dell´operazione, che difficilmente potrebbe essere realizzata prima di aver messo in sicurezza la rete.

Generali

Tuttavia chi conosce Li Ka-Shing afferma che l´imprenditore non ha fretta e che se per la terza volta propone un´operazione in carta, farà in modo di renderla difficile da rifiutare mettendo i soci Telco di fronte a un bivio. Li Ka-Shing confida inoltre che i soci italiani sarebbero in imbarazzo a rifutare 1,2 euro per ogni Telecom.

Dal punto di vista politico riceverebbero pressioni per rifiutare, ma poi dovrebbero spiegare ai loro azionisti perché respingono la chance di chiudere una vicenda spinosa e senza perdite. Tanto più che il primo socio tricolore, le Generali, hanno annunciato che vogliono uscire dai salotti buoni, figurarsi dagli investimenti infruttiferi.

Comunque vada a finire la partita tra spagnoli e cinesi, nessuno crede che nel lancio di un´Opa, così ieri chi comprava le Telecom (+3,7%) puntava sulla creazione di valore che emergerebbe da un matrimonio con 3 Italia e da una cessione della rete, nel caso prevalesse H3g, piuttosto che in quello di un risveglio di Telefonica, che avrebbe come corollario la vendita degli asset in Sudamerica.

 

SI SCRIVE IOR, SI LEGGE ANCORA BERTONE

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Da "la Stampa"

L'accantonamento presso lo Ior di un fondo di diversi milioni di euro per le opere di carità, a disposizione del cardinale Tarcisio Bertone, è stata una delle decisioni della riunione della Commissione cardinalizia di vigilanza dell'istituto, presieduta dallo stesso Bertone, svoltasi stamane tra le 11 e le 14.

CARDINALE TARCISIO BERTONE

Il presidente dello Ior, Ernst Von Freyberg, ha illustrato i criteri e le direttive su come si muoverà l'istituto, sotto la sua presidenza, «secondo le direttive del Papa». Il direttore generale Paolo Cipriani, secondo la normale prassi, ha illustrato i dettagli tecnici su attività e passività. Oltre all'accantonamento del fondo a disposizione di Bertone, sono state fatte anche altre donazioni ad enti religiosi.

Si è tenuta oggi in Vaticano la prima riunione della Commissione cardinalizia di vigilanza dello Ior nell'era di papa Francesco. Nei giorni scorsi, era stato il portavoce dell'arcidiocesi della capitale argentina, Federico Wals, a dire come sia «del tutto possibile» che Papa Francesco applichi in Vaticano le stesse ricette di gestione amministrative usate nel 1998 quando era arcivescovo di Buenos Aires, ventilando addirittura una possibile chiusura dello Ior.

Bergoglio, nella capitale argentina investita dal crac finanziario aveva rinunciato a partecipazioni della diocesi in diverse banche locali, per garantire un maggior rigore nei conti locali della Chiesa. E da allora, sono state diverse le voci di quanti si sono detti convinti che il nuovo Pontefice voglia «chiudere» la "banca vaticana".

Tarcisio Bertone

Fonti d'Oltretevere avevano comunque fatto notare non solo come il risanamento della diocesi di Buenos Aires sia passato anche attraverso un'importante consulenza fatta dallo Ior, ma anche che esiste notevole differenza tra la gestione finanziaria di una singola diocesi e la struttura dello Ior cui si appoggia finanziariamente la Chiesa universale, con tutte le sue congregazioni, ordini e missioni sparsi per il mondo.

Il torrione Niccolò V, sede dello Ior niccolov

Un intervento riformatore di Papa Francesco sulla banca che è stata al centro di nuove polemiche dopo il sequestro di 23 milioni di euro da parte della procura di Roma e dopo il caso delle brusche dimissioni dell'ex presidente Ettore Gotti Tedeschi, è comunque all'orizzonte. Qualcuno, fuori e dentro il mondo cattolico, ha anche avanzato la proposta di convertire lo Ior in una banca etica.

Ma soprattutto nell'immediato c'è l'esigenza di rendere compatibile la «banca» vaticana con i requisiti di trasparenza finanziaria e anti-riciclaggio previsti dalla procedura Moneyval, in particolare per quanto riguarda la vigilanza: è stato quindi ipotizzato che lo Ior passi sotto il controllo di un dicastero finanziario, in particolare la Prefettura degli Affari economici della Santa Sede.

BASTIONE NICCOLO' V - SEDE DELLO IOR

L'avvenimento di routine, giustificato dalla necessità di approvare il bilancio 2012, si colloca però sullo sfondo della prossima riforma della Curia di papa Bergoglio che, secondo indiscrezioni circolate nei giorni scorsi, potrebbe prevedere anche un ridimensionamento della «banca» vaticana, più volte negli anni passati e anche di recente al centro di scandali finanziari. In questi giorni si è riunito in Vaticano il consiglio di sovrintendenza dello Ior, presieduto dal tedesco Ernst von Freyberg, che ha approvato il bilancio 2012 dell'Istituto.

Due sere fa, poi, il presidente, con il direttore generale Paolo Cipriani, ha ospitato in una cena i cinque cardinali della commissione di vigilanza: il presidente Tarcisio Bertone, segretario di stato fino a nuova decisione del Pontefice, Domenico Calcagno, presidente dell'Apsa, Jean-Louis Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo interreligioso, Pedro Odilo Scherer, arcivescovo di San Paolo del Brasile, e Telesphore Placidus Toppo, arcivescovo di Ranchi, in India.

papa francesco bergoglio bacia i piedi ai detenuti

Oggi, il consuntivo approvato dal board laico è stato quindi sottoposto alla Commissione cardinalizia di vigilanza che ne ha preso visione. L'accantonamento presso lo Ior di un fondo di diversi milioni di euro per le opere di carità, a disposizione del carinale Bertone, è stata una delle decisioni della riunione. Von Freyberg ha illustrato i criteri e le direttive su come si muoverà l'istituto, sotto la sua presidenza, «secondo le direttive del Papa». Il dg Cipriani ha illustrato i dettagli tecnici su attività e passività. Altre donazioni sono state quindi fatte a enti religiosi.

 

QUIRINARIE-URINARIE: IL GURU CASALEGGIO INFILZATO PER DIFESE INFORMATICHE TROPPO BASSE

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Jacopo Iacoboni per "la Stampa"

GIANROBERTO CASALEGGIO E BEPPE GRILLO FOTO LAPRESSE

Il paradosso è che il Movimento Cinque Stelle, al momento, si trova coinvolto in una «verifica»: una delle parole più classiche della politica, solo che stavolta la verifica è informatica, condotta da Dnv, una società leader che si occupa di certificare la regolarità delle procedure su Internet, ma anche - spiegano loro stessi - di sicurezza informatica.

Perché sia necessaria questa «verifica», e perché sia così complessa, bisogna spiegarlo. È successo che il primo turno del voto on line del Movimento per il Quirinale è stato annullato «per un attacco hacker», spiega Beppe Grillo. O, come sobriamente comunica Dnv, per «un'intrusione» nel sistema causa di «un'anomalia» che «ha compromesso in modo significativo la corrispondenza tra voti registrati e l'espressione di voto».

OGNUNO VALE UNO - CASALEGGIO COME V PER VENDETTA

Traduzione: dai voti registrati non si riusciva più a risalire a quelli originari. Ne poteva nascere qualunque cosa. Naturalmente, in primis nei social network, sono spuntate ironie e superbattutisti sulla nemesi toccata al teorico della rivoluzione-web, o sul fatto che Grillo annullava tutto perché era stato eletto...Prodi. Ma a parte tutto, perché avrebbe dovuto farlo? Ieri si votava solo una rosa di 10 nomi, non il vincitore. E «l'anomalia» stavolta è certificata (piccolo passo avanti) da un ente terzo.

I punti da chiarire però sono molti, e non è semplice farlo. Dnv specifica che non è stato possibile ancora «determinare con certezza il momento iniziale della compromissione». Di qui la necessità, che dall'azienda hanno comunicato ieri sera alle otto, di costruire un team con «tre valutatori», tre Harvey Keitel risolvo-problemi che proseguiranno attività di verifica aiutati da vari specialisti fino a che sarà necessario.

GIANROBERTO CASALEGGIO

Insomma: se è vero che non pronunciano mai la parola «hackeraggio» (usata da Griillo), è anche vero che ammettono due cose: uno, che il cliente (Casaleggio associati) «definisce una procedura» e Dnv non si mette neanche al lavoro se non «dopo averne accertato la consistenza», dal punto di vista degli standard di sicurezza informatici. Due, che la compromissione è stata talmente forte da richiedere altre indagini.

Sostengono invece molti informatici che i due standard di sicurezza usati (per la cronaca, ISO/IEC27001, ISO223001) sono troppo bassi, comunque non al livello di una banca, o di una organizzazione governativa. «Altro che attacco hacker», accusano, «hanno scontato la debolezza del loro sistema».

HACKER ONLINE Hacker

Grillo ieri ha scritto «abbiamo deciso di annullare le votazioni e ripeterle con nuovi livelli di sicurezza» (non è chiaro quali); il capo del Movimento sostiene anche che «siamo riusciti a determinare le modalità con cui è avvenuto l'attacco». Dnv tuttavia si è voluta prendere altro tempo. Il che da un lato smentisce che la sicurezza sia stata del tutto raggiunta - ancora ieri il sito era spesso difficile da aprire - dall'altro conferma che il problema non è stato una robetta. Si parla anzi di una «manipolazione passata da numerosi server esteri»; con un notevole livello di «anonimizzazione» dietro.

Fonti davvero di spicco, nel gruppo di Milano, negano in toto la teoria del «bug». Anzi, dicono ancora più di Grillo: «L'attacco hacker è stato di alto livello, una cosa in grande stile». Insomma: non solo hacker, pure un gruppo molto organizzato. Claudio Messora, il coordinatore della comunicazione al Senato (che non usa la parola «hacker»), ha detto in radio «daremo tutti gli elementi alla polizia postale, che ha più strumenti di noi per investigare».

Alla fine è passato quasi in secondo piano che l'elezione di ieri non solo riproponesse, votatissimi, i nomi di Gino Strada e Stefano Rodotà, accanto a quelli di Ferdinando Imposimato e Milena Gabanelli; ma che facesse emergere - molto forti - anche outsider come l'economista Paolo Bagnai e il professor Becchi, ormai un frontman del Movimento. È stato votato, sorpresa relativa, anche Grillo.

 

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