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BUSI RE-CENSORE PER DAGO! - \"perché in quel catino di ovvietà da patibolo che è il tuo sito non gettare una barchetta di carta finemente stampata che destabilizzi per un attimo dalla contemplazione abbruttente delle sole-sòle onde di merda? Perché non vararvi due bei romanzi consigliati da me (\"SOLO\", DI RANA DASGUPTA. E \"HO MOLTO TEMPO DOPO DI TE\", DI FULLIN)? Il trionfo aggiornato di Dagospia non consisterebbe più nel far lavorare gli avvocati, bensì un po’ di più i librai\"...

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MUTANDE PAZZE DAGO E BUSI

1- ALDO BUSI CONSIGLIA DUE ROMANZI AI LETTORI DI DAGOSPIA
Lo so che per te, o D'Agostino così poco innocentemente moraviano, se non c'è scandalismo non c'è notizia e che illuminante mi fu la battuta di Brindani, direttore di "Oggi", "scandalismo è sinonimo di giornalismo, e intendo di ogni giornalismo", ma perché in quel catino di ovvietà da patibolo che è il tuo sito non gettare una barchetta di carta finemente stampata che destabilizzi per un attimo dalla contemplazione abbruttente delle sole-sòle onde di merda? Perché non vararvi due bei romanzi consigliati da me? Il trionfo aggiornato di Dagospia non consisterebbe più nel far lavorare gli avvocati, bensì un po' di più i librai.

RANA DASGUPTA

2- "SOLO", DI RANA DASGUPTA, TRADUZIONE DI S.R. SPERTI, EDITORE FELTRINELLI
Mi affretto a consigliare un romanzo di 345 pagine di cui sino ad ora ho letto solo le prime 190, non in un fiato a causa della sorpresa continua nel constatare quanto mi appassionassi di riga in riga sempre di più: è "Solo" - titolo originale e quindi non in traduzione italiana, della bravissima Silvia Rota Sperti, dai molteplici significati, ambito musicale a parte, in cui il riferimento alla solitudine umana è secondario -, dell'indiano di origine inglese Rana Dasgupta, nato nel 1971, e pubblicato da Feltrinelli un mese fa.

RANA DASGUPTA

Il romanzo ha un'ambientazione per noi italiani e per gli europei in generale ancora esotica e storicamente poco conosciuta, la Bulgaria e la sua capitale Sofia, dai primi anni del Novecento al presente, e segue cento anni di vita di un "uomo qualunque", pieno di qualità rinnegate, dalla musica alla chimica, e via via soppiantate da velleità socialmente sempre più inerti e inermi, e che forse non a caso si chiama Ulrich come il protagonista de "L'uomo senza qualità" di Musil.

ALESSANDRO FULLIN

Siccome sono del parere che meno si "racconta" di un racconto scritto e più ci si mette a servizio del racconto stesso portandogli lettori, non trascriverò alcun passaggio e neppure un solo lembo di frase per dare un esempio della vastità visionaria, poetica, storica, scientifica di questa lingua così sensuale e vera, senza mai un pressapochismo riassuntivo, un dolorismo, un sentimentalismo, un misticismo di propaganda occulta, una lingua logica in una struttura così logica da sembrare, al contrario, un sogno. Salman Rushdie ha molto generosamente scritto, "Solo conferma Rana Dasgupta come il più inaspettato e originale scrittore indiano della sua generazione": secondo me, anche della precedente.

ALESSANDRO FULLIN

3- "HO MOLTO TEMPO DOPO DI TE", DI ALESSANDRO FULLIN, EDITORE KOWALSKI
Se non consigliassi questo romanzo italiano appena uscito, mi sentirei uno snob ingrato, visto che si è fatto leggere fino in fondo, evento oramai insolito per me; si tratta di "Ho molto tempo dopo di te", di Alessandro Fullin, per l'editore Kowalski, un divertissement letterario per chi ama le atmosfere perdute alla Manuel Puig e alla Guido Gozzano, con la differenza che qui fanno il verso, ma trattenuto in una misura di difficile e sofisticatissima naturalezza, alla nebulosa ingegneristico-linguistica di Carlo Emilio Gadda.

Questo è un romanzo che avrebbe potuto essere pubblicato dalla ex sfiziosa Adelphi, dopo i grandi successi mietuti con bagatelle inglesi infinitamente meno divertenti e meno ben scritte di questa.

ALESSANDRO FULLINALESSANDRO FULLIN

Solo a fine lettura, guardando il risvolto di copertina dedicato all'autore, ho scoperto che Alessandro Fullin è quell'eclettico e magnetico attore visto solo in televisione e, purtroppo, mai a teatro come avrei voluto; per qualità di scrittura, di personaggi, di trama e di ritmo narrativo, non c'è niente di lontanamente paragonabile a "Ho molto tempo dopo di te" (e il titolo, più affettuoso che non beffardo necrologio, basti e avanzi per togliere ogni malsana curiosità circa la sostanza, che nello stesso Fullin consiste nel ricamarne l'assenza) uscito nell'ultimo decennio a firma di comici e personaggi televisivi, e adesso che devo fare quattro ore di treno e che vengo a sapere che ha pubblicato nel 2008 per Mondadori un romanzo dal sensatissimo titolo "Come fidanzarsi con un uomo senza essere una donna", vado subito a comprarlo (però era esaurito e mi è stato detto che la Mondadori lo sta ristampando).

busi

Donne, donne e ancora donne, così pallute da sembrare esotiche, sperdute nella jungla del loro impossibile desiderio di un macho, irrealizzabilmente utopico, cioè ancora vivo o almeno ancora caldo.

Non bisogna avere paura di dire che bisogna leggere Wittgenstein per riposarsi dall'impegno che comporta la lettura di un inaspettato e bel romanzo di genere.

ALDO BUSI


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