1. VICE-AMBASCIATORE TRIPOLI ALL'ONU,'E' GENOCIDIO'. CHIEDE 'NO FLY ZONE' SU TRIPOLI...
(ANSA) - Il vice-ambasciatore libico all'Onu ha invocato un intervento internazionale contro quello che ha definito "un genocidio" perpetrato dal regime di Tripoli e ha chiesto che venga istituita una no fly zone su Tripoli. Lo riferisce la Bbc nel suo sito internet. Secondo l'emittente britannica l'intera delegazione libica presso le Nazioni Unite ha chiesto un'azione internazionale.
2. GHEDDAFI IN VENEZUELA? FONTI UE, INFONDATO...
(ANSA) - Fonti europee raccolte a Bruxelles ritengono "infondate" le notizie sulla fuga del colonnello Gheddafi in Venezuela. "Sono fonti infondate, non abbiamo conferme", hanno riferito diversi diplomatici Ue.
3. FONTE GOVERNO VENEZUELA, GHEDDAFI NON IN ARRIVO...
(ANSA-REUTERS) - Un alto dirigente presso l'ufficio del presidente venezuelano Hugo Chavez ha smentito che il leader libico Muammar Gheddafi sia in viaggio verso il Paese latinoamericano.
4. AL JAZIRA;TRIPOLI,BOMBARDAMENTO SU MANIFESTANTI...
(ANSA) - Le forze aeree stanno colpendo i manifestanti a Tripoli: lo dice al Jazira in una scritta in sovraimpressione.
5. AL JAZIRA, SPARI CONTRO FOLLA VERSO COMPOUND GHEDDAFI...
(ANSA) - Le forze di sicurezza libiche sparano contro dimostranti diretti verso il compound di Muammar Gheddafi, stando ad informazioni ottenute da al Jazira. Il Libyan News Centre (LNC) con base a Ginevra, ha riferito oggi che fonti di sicurezza stanno uccidendo manifestanti a Tripoli, riferisce ancora al Jazira. Ahmed Elgazir, un operatore per la difesa dei diritti umani, ha affermato che la Lnc ha ricevuto oggi una telefonata di richiesta d'aiuto da parte di una donna "testimone del massacro in corso e che è riuscita a chiamare tramite un telefono satellitare", mentre le linee telefoniche in Libia risultano bloccate ed è quindi impossibile verificare le informazioni.
6. FONTI MILITARI MALTA, CACCIA FUGGITI DA BASE BENGASI...
(ANSA) - I due caccia libici atterrati nel pomeriggio alla Valletta, senza il permesso delle autorità maltesi, sono fuggiti da una base militare di Bengasi, epicentro della rivolta anti-Gheddafi nella Libia orientale. Lo hanno riferito fonti militari maltesi. I quattro piloti libici si sono arresi immediatamente alle autorità locali, secondo le fonti. Quasi contemporaneamente sono atterrati alla Valletta due elicotteri civili con a bordo sette passeggeri, senza passaporto, che hanno detto di essere francesi, dipendenti di una compagnia petrolifera in Libia.
7. CAPO ESERCITO AD ARRESTI DOMICILIARI...
(ANSA) - Il capo di stato maggiore dell'esercito libico, Abu-Bakr Yunis Jabir, sarebbe agli arresti domiciliari dopo essere passato dalla parte dei rivoltosi. Lo riferisce un ex responsabile libico citato dal sito 'Libia al- Youm', rende noto la Bbc online. Erano circolate voci oggi di forti tensioni all'interno dell'esercito al punto da poter prevedere, secondo quanto riferito da fonti libiche alla tv satellitare Al Jazira,che il capo di stato maggiore aggiunto, El Mahdi El Arabi, possa dirigere un colpo di stato militare contro il colonnello Gheddafi.
8. LETTERA DI FINI A PRESIDENTE CONGRESSO LIBICO: CONDANNO LE VIOLENZE...
(LaPresse) - Il presidente della Camera dei deputati, Gianfranco Fini, ha inviato al suo omologo libico, Muhammad Abu-al-Kasim Zway, presidente del Congresso Generale del Popolo, una lettera. "Ho appreso con sgomento - scrive Fini - del tragico esito delle manifestazioni in corso in varie città libiche e della dura repressione attuata dalle forze di sicurezza nei confronti dei manifestanti e della popolazione civile.
Nel condannare tali episodi e nell'esprimere preoccupazione per l'evolversi della situazione nel suo Paese, desidero lanciare tramite la sua persona e il Congresso Generale del Popolo un appello alle competenti autorità affinché le violenze cessino immediatamente e vengano riconosciuti ai cittadini i diritti fondamentali della libertà di manifestare pacificamente e di esprimere liberamente le proprie convinzioni".
Un mercenario di Gheddafi ucciso dai dimostranti9. DINI, SITUAZIONE FLUIDA, GIUSTO NON INTERFERIRE AL MOMENTO...
(Adnkronos) - "La situazione e' in movimento e ogni dichiarazione potrebbe essere smentita dai fatti nel giro di poche ore". Questa la premessa del presidente della commissione Esteri del Senato, Lamberto Dini, nella valutazione di quanto sta accadendo in Libia. "La situazione appare estremamente fluida. Anche la stessa fuga di Gheddafi sembra sia stata smentita. E' difficile prevedere cosa accadra'", osserva l'ex-premier parlando all'Adnkronos.
Quello che, al momento, si puo' evincere e' che "siamo di fronte a un paese diviso. La Cirenaica da una parte, la Tripolitania dall'altra". Ma quale sara' l'esito degli scontri in atto "non si puo' prevedere", dice Dini che sostiene la posizione cauta assunta dal governo italiano: "Ogni dichiarazione sarebbe un'interferenza in un paese in cui e' in corso una grave rivolta che non sappiamo come finira'".
saif gheddafiE l'esito della rivolta in Libia, come quella in Egitto, non e' detto poi che porti verso condizioni di maggiore democrazia: "C'e' un'aspettativa di maggiore democrazia, ma e' tutto da dimostrare che questo si avveri concretamente, specie nelle misura in cui il potere e' in mano ai militari. Per questo serve una valutazione attenta perche' tutto cio' rappresenta un rischio altissimo per l'Europa e per l'Italia. Il figlio di Gheddafi ha prospettato la possibilita' che il paese si divida in potentati. Repubbliche islamiche sulle sponde del Mediterraneo -conclude Dini- non sarebbero certo nell'interesse dell'Italia...".
10. LIBIA, DOMANI VERTICE TRA BERLUSCONI, FRATTINI E MARONI...
(LaPresse) - Si svolgerà domani nel tardo pomeriggio, a palazzo Chigi, un vertice governativo sulla situazione del Nord Africa, alla luce degli ultimi avvenimenti che stanno accadendo in Libia. Lo si apprende da fonti del Viminale. Alla riunione parteciperanno il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, i ministri degli Esteri, Franco Frattini, dell'Interno Roberto Maroni, della Difesa Ignazio La Russa e dello Sviluppo economico Paolo Romani e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta.
11. DELLA VEDOVA: GOVERNO CI ESPONE A RISCHI NOTEVOLI...
(LaPresse) - "Dal governo italiano non è giunta una sola parola contro la repressione violenta del regime di Gheddafi, che ha causato in Libia centinaia di morti. Schierandosi, di fatto, dalla parte di Gheddafi e contro chi protesta, il governo non salvaguarda né per il presente né per il futuro gli interessi italiani". Lo afferma Benedetto Della Vedova, capogruppo di Fli alla Camera. "Il disinvolto collateralismo dell'esecutivo, l'unico in Europa a non condannare la repressione, ma a sostenere la mediazione proposta dal figlio di Gheddafi, espone il nostro paese a rischi notevoli - avverte Della Vedova - non solo sul fronte migratorio. Chiunque vinca, a Bengasi e a Tripoli, la cosa che meno gioverà all'Italia sarà l'immagine di paese amico del tiranno".
12. TEMPESTINI (PD):GOVERNO ESPRIMA IMMEDIATA CONDANNA REPRESSIONI
(LaPresse) - "Cosa aspetta il governo italiano ad esprimere netta condanna per il comportamento del governo libico? Pensa davvero di non disturbare?". Lo dichiara il capogruppo Pd in commissione Esteri, Francesco Tempestini. "Non si tratta di ingerenza - spiega il deputato - ma proprio perché la Libia è un Paese importante per l'Italia, proprio per i nostri rapporti con quel paese non possiamo non far sentire la nostra voce di condanna chiara e netta. Abbiamo chiuso il nostro contenzioso coloniale con Gheddafi, ed abbiamo fatto bene, ma anche per questo dobbiamo condannare con fermezza i morti di Bengasi". Per Tempestini, "l'onda lunga delle rivoluzioni democratiche non si è affatto esaurita e l'Italia deve avere chiaro un obbiettivo: aiutare quei processi democratici per costruire una nuova stabilità al posto dell'attuale ormai crollata per nuove prospettive di sviluppo tra le due sponde del Mediterraneo".