1 - CASO RUBY: INDAGINI CHIUSE IN SETTIMANA PER MINETTI MORA E FEDE, NO COMMENT SU RONALDO...
(Adnkronos) - Riunione tra i difensori del Premier, riunione in procura, e attesa per la chiusura del filone d'indagine che vede indagati Lele Mora, Emilio Fede, Nicole Minetti piu' alte tre perone dell'entourage di Mora, chiusura che quasi certamente non verra' fatta domani ma comunque in settimana.
Dopo aver incassato il 'via libera' al rito immediato per Silvio Berlusconi, imputato per concussione e prostituzione minorile della giovane marocchina, i magistrati milanesi stanno lavorando in vista del deposito atti e notifica della chiusura indagini per gli altri 'protagonisti' dell'inchiesta scandalo che ha coinvolto il Presidente del Consiglio per i quali si apprestano a chiedere il giudizio ordinario.
E' possibile, ed e' il tema all'esame in queste ore dagli inquirenti, che la posizione degli indagati minori venga stralciata, magari per un'archiviazione. Piu' difficile e' che i magistrati decidano di separare le contestazioni mosse fino ad oggi dando di fatto il via ad un terzo procedimento sullo stesso argomento, le serate ad Arcore.
Intanto e' massimo riserbo, negli ambienti giudiziari, sulle dichiarazioni messe a verbale da Ruby circa il suo presunto rapporto sessuale a pagamento, quando ancora era minorenne, con il calciatore Cristiano Ronaldo. Secondo alcuni investigatori la 'storia' raccontata dalla giovane marocchina, in questo caso, come in altri, non sarebbe riscontrabile. E del resto, su un suo primo presunto rapporto a pagamento, la ragazza ha raccontato piu' versioni.
ruby edd e d ac f f c eL'ultima quella andata in onda nel Kalispera di Alfonso Signorini dove Ruby aveva dichiarato di aver provato a prostituirsi, una sera, in una camera d'albergo, ma che le sue lacrime avevano 'fermato' il cliente che l'aveva rassicurata, pagata e lasciata andare senza pretendere nulla. Del resto, raccontava proprio Ruby a Signorini "mia madre aveva ragione quando diceva che puttane si nasce e non si diventa".
Altro 'film' e' quello reso a verbale in procura a Milano dove una Ruby in lacrime ha dichiarato di aver trascorso una notte con il famoso calciatore, consapevole della sua minore eta', per poi trovare soldi e un biglietto che la invitava a lasciare la stanza il mattino dopo.
2 - RUBY, VERSO L'ACCUSA DI ASSOCIAZIONE A DELINQUERE...
Massimo Martinelli per "Il Messaggero"
Per la procura, è la cosiddetta "corsia d'emergenza"; quella che i magistrati milanesi potrebbero percorrere qualora l'inchiesta sui festini di Arcore imboccasse strade diverse da quelle del palazzone di via Freguglia 1, con l'affermazione della competenza di altri uffici giudiziari ad indagare su questa delicata faccenda.
Se così fosse, perchè non è escluso che non possa ancora accadere, c'è un nuovo scenario che consentirà comunque di celebrare un processo a Milano per le presunte attività di prostituzione a villa San Martino, ad Arcore, anche se è in provincia di Monza: è l'inchiesta su una presunta associazione a delinquere che potrebbe riguardare Emilio Fede, Lele Mora e almeno due dei ultimi indagati nell'indagine principale.
RUBY A KALISPERA DA SIGNORINIIn procura stanno vagliando in queste ore quale tipo di reato contestare ai tre personaggi nuovi, coinvolti nelle indagini: si tratta di Mario Sacco, milanese quarantenne, di Gentile Fedele, cosentino e uomo di fiducia di Lele Mora e del piemontese Daniele Salemi, manager di giovanissime in cerca di successo e, tra le altre, di quella Roberta Bonasia che secondo alcuni avrebbe avuto una vera e propria relazione con il premier Berlusconi.I magistrati potrebbero convincersi a contestare ad almeno due di loro, oltre che a Fede e Mora, l'associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento della prostituzione.
Emilio Fede con la Olgettina Marysthell Garcia Polanco nel 2007La presunta attività "delittuosa" sarebbe stata svolta a Milano: nessuno potrebbe contestare la competenza della procura di Edmondo Bruti Liberati e, inoltre, una eventuale inchiesta del genere potrebbe avere vita propria, restando cioè scollegata dal processo già stralciato al premier e anche dalle indagini sulle attività di Nicole Minetti. In questo modo, anche se in un futuro prossimo dovesse essere eccepita la competenza territoriale a giudicare il premier a Milano, la procura di Bruti Liberati potrebbe comunque radicare presso il proprio ufficio un'inchiesta bis sulle feste del bunga bunga.
Che i magistrati milanesi avessero pensato di tenersi un asso procedurale nella manica emerge anche dalla rilettura delle quattrocento pagine di invito a comparire inviato al premier e anche alla Giunta per le autorizzazioni della Camera: «Le seguenti telefonate dimostrano l'organizzazione e la scelta delle partecipanti alla festa da parte di Fede Emilio, Mora "Lele", Salemi Daniele e Gentile Fedele», si legge nella pagina che precede la trascrizione delle telefonate dell'11 agosto scorso.
Sara Tommasi e Lele Mora si scambiano un bacio milestone ed w jEd è la serata in cui Berlusconi evidentemente rimane folgorato dalla Bonasia, e la invita in Sardegna, per il 13 agosto, due giorni dopo, a Villa La Certosa. Anche il tenore di quell'incontro è ipotizzabile dalle conversazioni che lo precedono, tra Roberta Bonasia e Lele Mora. Il quale le anticipa: «Lì ti sembrerà di stare nella casa di Michael Jackson.. e visto che sarai l'infermiera ufficiale, devi fargli uno scherzo... devi prenderti su quello che si misura la pressione finto, poi prendi su un camicione, quello che si usa..». E la Bonasia: «Quello da dottoressa, con sotto niente ovviamente..Vado a comprarlo, si perché non ce l'ho... (ride)». Mora prosegue: «Ti metti lo stetoscopio e la camicina da infermiera». E la Bonasia: «Guarda Lele lo faccio: non mi manca il coraggio».
nicole minettiSuccessivamente, i magistrati fanno riferimento all'organizzazione di altri incontri tra il premier e diverse ragazze che venivano retribuite con denaro e benefit. Così, l'eventuale contestazione del reato di associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento radicherebbe a Milano, in maniera solidissima, un'indagine bis sulle feste di Arcore. L'ipotesi non è peregrina poiché in un prossimo futuro, anche in avvio del giudizio immediato previsto per il prossimo 6 aprile, la difesa del premier potrebbe evidenziare un dato di fatto oggettivo che finora non è stato preso in considerazione.
VILLA CERTOSA di BERLUSCONIE cioè che la telefonata tra Berlusconi e il capo di gabinetto della Questura, Ostuni, durante la quale si sarebbe consumata la presunta concussione con l'invito a velocizzare le pratiche per "la nipote di Mubarak", avvenne fuori dal distretto giudiziario di Milano. Berlusconi era a Parigi; Piero Ostuni era nel suo letto, a casa, a Sesto San Giovanni, cioè in provincia di Monza.
roberta bonasiaCioè nello stesso distretto giudiziario di Arcore. Intanto si fa sentire Michelle De Coceincao, la brasiliana che ospitò Ruby dopo la notte in questura: «Quando sarò chiamata a testimoniare mi presenterò e racconterò la verità. Ruby deve solo vergognarsi. Sul premier ha mentito».