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1- LA LETTERA CONTRO DAGOSPIA INVIATA DALLO SCARPARO A PATTISTI E CONSIGLIERI RCS 2- FORSE SIAMO PURE ALL’AUTUNNO DEL PATRIARCA (GERONZI) MA AL “CORRIERE DELLA SERA” I RUGGITI DEL LEONE DI TRIESTE METTONO IN FUGA CAPITAN FREGNACCIA DELLA VALLE 3- NELL’ULTIMA RIUNIONE DEL PATTO DI SINDACATO RCS IL PRESIDENTE DI GENERALI HA RICORDATO ALLO SCARPARO A PALLINI DI ESSERE STATO L’UNICO ASTENUTO SULLA NOMINA A DIRETTORE DI FLEBUCCIO DE BORTOLI (FORSE, PER AMORE DELL’USCENTE MIELI?) 4- QUANTO ALL’AUTONOMIA DEL GRUPPO RIVENDICATA DALLO SCARPARO, L’OSTE DI MARINO GERONZI HA CHIESTO A MR. TOD’S PERCHé è ANDATO DAL BANANA A PALAZZO CHIGI INSIEME ALLO SMONTEZEMOLARO PER PARLARE DEL FUTURO DEL CORRIERONE

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1- LETTERA INVIATA, SU CARTA INTESTATA, DA DIEGO DELLA VALLE A PATTISTI E CONSIGLIERI RCS IN DATA 18 FEBBRAIO 2011

"Gentili colleghi, vi invio per conoscenza uno dei numerosi articoli che vengono confezionati più volte al giorno dal nostro "cuoco romano" e dal suo titolare.

ROBERTO DAGOSTINO

Come vedete, il livello qualitativo non rispecchia certo lo stile e l'indirizzo da tutti noi condiviso nelle ultime riunioni.

Personalmente, trovo umiliante ridursi all'utilizzo di strumenti di così basso livello, tanto più che risultano del tutto inefficaci e privi di qualunque autorevolezza e incisività, non essendo mai ripresi da organi di stampa autorevoli.

Come direbbero a Roma e nei colli limitrofi, "se la suonano e se la cantano da soli", circondati dal ridicolo e dalla disistima di tutte le persone perbene."

ALLEGATO AL TESTO DELLA LETTERA LA FOTOCOPIA DI QUESTO ARTICOLO
: http://www.dagospia.com/rubrica-2/media%20e%20tv/articolo-22898.htm

DIEGO DELLA VALLE

DAGOREPORT
Forse stiamo pure assistendo all'"autunno del Patriarca", come annunciava stamane "la Repubblica" di Ezio Mauro sulle pagine del lunedì di "Affari&Finanza". Con il banchiere di Marino, il Sor Cesare Geronzi, indicato quale prima vittima sacrificale del riassetto dei vecchi Poteri Marci. Un Risiko addirittura epocale che, secondo gli stessi osservatori, prenderebbe le mosse dalle intemerate a fior di tomaia di Dieghito El Dritto sul ruolo azionario di Generali e Rcs.

Già, il Capitan Fregnaccia delle Marche scaraventatosi lancia in resta contro gli "arzilli vecchietti" del Corrierone, Abramo Bazoli (Intesa-San Paolo) e Cesare Geronzi, ora alla guida del Leone di Trieste. Una serie di sortite pubbliche, scandite da durissime prese di posizione sui media (interviste televisive, quindi difficilmente smentibili girando su YouTube) cui hanno fatto seguito parziali variazioni. Della serie, insomma, non l'avevo con "l'unto del signore" (il cattolico Bazoli), ma soltanto con l'Oste Geronzi e i suoi "cuochi romani". Da cui, secondo il Dr.Hogan&Mr.Tod's, si attovaglierebbe pure il perfido Dagospia.

della valle montezemolo funerali pininfarina lap

Ora, resta un mistero perché un imprenditore di successo come Dieghito El Dritto, famoso non solo in Italia ma nel mondo, abbia così in dispetto le libertà (d'informare) altrui. Perché un industriale che, a vario titolo, siede nei salotti buoni della finanza (Generali, Rcs, Ferrari, LVMH, Le Monde) e che possiede numerosi pacchetti azionari (da Mediobanca a Ntv), giudica avanzi (o polpette avvelenate) le ricostruzioni delle tormentate vicende azionarie del Corriere della Sera.

Bene. Sull'incontro di mercoledì scorso in via San Marco tra i "pattisti" della Rcs (tredici di numero), il primo faccia a faccia tra Della Valle e Geronzi dopo le schermaglie dei giorni precedenti, molte sono le versioni che girano sulla piazza di Milano. E, nonostante l'impegno dei Signorotti di carta di tenere la bocca cucita sulle "valutazioni" intorno alla holding, qualcosa è cominciata a filtrare all'esterno.

Intanto sembra aver trovato conferma quanto scritto nell'ultimo "Stampa Bastarda" da Dagospia sull'Intentona promossa da Dieghito el Dritto (e compagnia cantando) per mettere alla corde il direttore Flebuccio de Bortoli. Colpevole, secondo lo Scarparo, di essersi fatto portavoce delle critiche sui piani di rilancio (sic) della Fiat di Marpionne e per il troppo spazio lasciato alle inchieste giudiziarie di Sputtanopoli con protagonista (in negativo) il Cavalier Pompetta, Silvio Berlusconi.

De Bortoli Mieli

Come ha trovato riscontro (in via Solferino qualcuno giura che avrebbe visto gli scatoloni pronti per il suo trasloco alla Fondazione), l'indiscrezione che il presidente dell'Rcs, Piergaetano Marchetti, stava per essere pensionato da presidente dell'Rcs.

Proprio in quei giorni girava forte la voce che il notaro di carta sarebbe stato sostituito con il sodale della coppia Della Valle&Montezemolo, cioè il ParaGuru in esilio alla Rcs Libri, Paolino Mieli.
Racconta uno dei "pattisti", assai lontano per mentalità e vedute dall'Oste romano Geronzi e dai suoi cuochi avvelenatori, che forse ha ragione Della Valle quando nega l'esistenza di una "lettera" inviata a Marchetti per mettere nero su bianco "le critiche" espresse a voce dallo Scarparo (a pallini rotti). "Magari la missiva è stata ritirata prima d'inviarla al suo destinatario", aggiunge sibillino.

E si arriva così a mercoledì scorso, il giorno dell'annunciato e poi smentito duello tra Geronzi e Della Valle nel "patto di sindacato". Quasi tutti cronisti, forse imbeccati dalle trattorie concorrenti e dai suoi cucinieri? Insisteranno sulla pax (o tregua) raggiunta al Corrierone grazie al solito Abramo Bazoli. La verità, però, sarebbe un'altra.

Giovanni Bazoli e Cesare Geronzi

Con fare gelido, Cesare Geronzi - dopo aver ascoltato la tiritera del Dr.Hogan & Mr.Tod's insorto a difesa dell'autonomia del "Corriere della Sera" e del suo direttore in carica -, si è limitato a fargli osservare come nell'aprile del 2009 lui fu l'unico ad astenersi sulla nomina di Flebuccio de Bortoli, voluta e imposta a tutti da Abramo Bazoli.

Chissà, forse Mr. Tod's non voleva tradire il suo compagno di merende ai tempi del "Club di Berlino", l'uscente Paolino Mieli? Forse.

Mentre sui volti degli gli altri Cavalieri del "patto" si poteva leggere una forte tensione, l'Oste Geronzi tirava fuori dal suo mazzo di carte un altro asso (di bastoni) da sbattere sulla testa (smemorata) del già stordito Dieghito, ormai più Storto che Dritto.

"Visto che il dottor Della Valle - avrebbe più o meno detto Geronzi rivolto ai pattisti - invoca a piè sospinto l'autonomia dell'Rcs, gli domando qual è stata la ragione per cui sarebbe andato, insieme a Cordero di Montezemolo, a palazzo Chigi per parlare con Berlusconi del futuro del Corriere...". E la vendetta geronziana, almeno a stare a questa ricostruzione, fu servita dall'Oste di Marino così da chiudere (al momento) i conti a Milano con lo Scarparo di Casetta d'Ete. In attesa del rendez-vous a Trieste. In bocca al Leone.

 


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