Quantcast
Channel: Articoli
Viewing all articles
Browse latest Browse all 340557

MASSì, MASI! - \"LA REPUBBLICA\" ANNUNCIA IL DEFENESTRAMENTO, LUI SMENTISCE - PER IL DG CHE NON è RIUSCITO A FAR FUORI Floris, Santoro, Fazio, DANDINI e Gabanelli SAREBBE PRONTO IL VERTICE SNAM-ENI (il colosso DEi \"tubi\" del gas CHE SCARONI VUOL VENDERE) - QUELLO CHE SI DICE è CHE IL CAMBIO POTREBBE AVVENIRE DOPO LE AMMINISTRATIVE - in lizza, ALTRI BERLUSCONINI: Lorenza Lei e Verro...

Previous: 1- SIAMO UOMINI O GENERALI? NON TUTTE LE INCHIESTE A PALLINI VENGONO CON IL BUCO 2- IN ATTESA CHE QUALCHE PERISSI-ROTTO SI DEGNI DI SPIEGARE IL MISTERIOSO AFFARE DELL’OLIGARCA CECO PETR KELLNER, MASSIMO GIANNINI SU \"LA REPUBBLICA\" DI SORGENIA CI DELIZIA IL SABATO CON UNA POTENTE RAFFIGURAZIONE: \"LA GRANDE GUERRA DI TRIESTE È FINITA NEL TRITACARNE MEDIATICO QUOTIDIANO, OLTRE CHE NELLA “MACCHINA DEL FANGO” CHE ORBITA INTORNO ALLA P4 DI LUIGI BISIGNANI E AL SITO DAGOSPIA” 2- INTANTO, DIO ABBIA PIETÀ, OLTRE CHE DEGLI SCRIBI DA CANEA, DEI POVERI DI SPIRITO. QUANTO AL CORAGGIO, QUELLO PURTROPPO NON S’IMPARA PIÙ DOPO I QUARANT’ANNI 3- SECONDO. DOV’ERA IL GIANNINI A PALLINI QUANDO il 17 NOVEMBRE 2010, DAGOSPIA RIVELÒ PER PRIMO LA LETTERA ISVAP CONTRO LA GESTIONE DEL COLOSSO TRIESTINO, COL CONSEGUENTE SCAZZO TRA GEROVITAL GERONZI E LO SCARPARO DELLA VALLE? 4- CHISSÀ, MAGARI QUANDO GLI SCOOP SONO DEI GIANNINI A PALLINI ALLORA è \"GIORNALISMO D’INCHIESTA\", QUANDO SBUCANO DA DAGOSPIA SI CHIAMANO \"MACCHINA DEL FANGO\"?
$
0
0

1- LA DIREZIONE GENERALE RAI: "MASI NON INTENDE DIMETTERSI"
La Repubblica - "Il contenuto dell'articolo di 'Repubblica' a firma Francesco Bei è, per quanto riguarda i comportamenti del direttore generale, privo di fondamento". Così si dice da ambienti della Direzione generale della Rai a proposito delle possibili dimissioni di Mauro Masi.

2- MISSIONE FALLITA, MASI LASCIA LA RAI, PER LUI PRONTO IL VERTICE SNAM
Francesco Bei per La Repubblica

antonio verro

L'era Masi è al tramonto. Martedì prossimo, con un anno di anticipo sulla scadenza, il direttore generale della Rai lascerà l'ufficio al settimo piano di viale Mazzini e spegnerà la luce dietro di sé. Missione fallita, il premier è scontento, i "nemici" di Berlusconi sono ancora tutti al loro posto: da Santoro alla Gabanelli, da Fazio a Floris, fino alla Dandini.

CLEMENTE MIMUM MAURO MASI DERBY ROMA LAZIO

Nonostante gli innumerevoli tentativi di imbrigliarli e censurarli in pubblico, nonostante Masi ce l'abbia messa tutta, quei cinque sono ancora in video. E il direttore generale, quello che criticò le pressioni del premier sulla Rai in una memorabile intercettazione - «manco nello Zimbabwe» - ora se ne deve andare.
Certo, non andrà in esilio a Ventotene.

È pur sempre un ex segretario generale di Palazzo Chigi e Gianni Letta lo tiene in gran conto. Per lui è dunque pronta la poltrona di amministratore delegato di Snam Rete Gas. Una postazione defilata (occupata ora da un ingegnere giudicato da tutti molto competente, Carlo Malacarne) ma che consentirebbe a Letta di mettere un suo uomo nella società controllata dall'Eni, soprattutto se il presidente del cane a sei zampe, Roberto Poli, dovesse essere sostituito da un candidato scelto da Tremonti.

Oltretutto la Snam, il colosso che possiede materialmente i "tubi" del gas, si trova al centro in questi giorni di una partita delicatissima. L'ultimo consiglio dei ministri ha approvato il decreto legislativo che dovrebbe portare alla separazione di Snam da Eni, restituendo alla società pubblica una piena autonomia. Ma Scaroni sembra avere altri piani ed è tornato a parlare di una possibile vendita del gioiello di famiglia.

CONFALONIERI VERROMAURO MASI INGRID NUCCITELLI

Questi sono tuttavia problemi
L'avvicendamento al prossimo Cda di martedì. Decisivo per il dg il mancato allontanamento dal video dei "nemici" di Berlusconi, da Santoro a Fazio
del futuro. Nell'immediato Masi lascia (con circa 120 milioni di euro di indebitamento) una società nel mezzo di uno scontro politico sui conduttori non allineati al governo. In commissione di Vigilanza è stato solo rinviato di qualche giorno il redde rationem sul testo Butti, quello che impone l'alternanza dei conduttori nei talk show e sancisce la libertà dei direttori dei Tg (leggi Minzolini) di fare editoriali. Se anche il testo venisse ammorbidito rispetto all'originale, come il Pdl sembra disposto a fare, resta comunque la stretta sulla libertà editoriale dei conduttori. Una vicenda che sarà il prossimo direttore generale a gestire.

Lorenza Lei

In pista ci sono due nomi. Quello della vice di Masi, Lorenza Lei, e quello del consigliere del Cda, Antonio Verro. Con Guido Paglia come terzo incomodo. Se Verro è di provata fedeltà berlusconiana (è stato deputato di Forza Italia), la Lei può vantare un curriculum da manager del servizio pubblico.

GUIDO PAGLIA

Inoltre Leii ha una freccia micidiale nel suo arco, specie ora che Berlusconi ha bisogno del sostegno del Vaticano a causa del Rubygate. È conosciuta per la sua fede cattolica (fu la responsabile Rai per il Giubileo) ed è molto apprezzata Oltretevere. Ha rapporti personali sia con il presidente della Cei, Bagnasco, che con il segretario di Stato, Bertone.

Alessio Butti

Il ministro Paolo Romani, ha scritto l'Espresso, continua a ricevere da Bertone chiare indicazioni - «perfino via telefono in pieno Transatlantico» - per la promozione della Lei.

La Lei, se sarà effettivamente lei, si troverà dunque a misurarsi con il compito lasciato a metà da Masi: far fuori i conduttori sgraditi. A maggio scadranno i contratti dei magnifici cinque e in sede di rinnovo, con il testo Butti approvato in Vigilanza, il nuovo Dg proverà a dettare le sue condizioni.

 


Viewing all articles
Browse latest Browse all 340557

Trending Articles