Riceviamo e pubblichiamo:
aldo busiDAGONOTA:
Aldo Busi risponde al lettore di Dagospia che, alla lettera 18
(http://www.dagospia.com/rubrica-1/varie/articolo-23928.htm ), voleva dimostrare com'è facile prendere il treno da Verona a Monaco. Ebbene, secondo l'Aldissimo, quel treno non esiste più.
Lettera 1
Caro Dago, apprendo oggi che la "compagna" Sabina Guzzanti non ha saputo resistere alla succulenta tentazione di investire nel liberissimo e spregiudicatissimo mercato finanziario la bellezza di 408.000 euro tramite la truffaldina società EPG perchè il suo ricavo, nell'immediato, sarebbe stato del 20%.
Un'altra "paladina" della giustizia, della moralità e dell'uguaglianza che nelle piazze brandisce scintillanti spade, giudicando e pontificando, ma poi nelle sue segrete stanze adora solo e semplicemente il DIO DENARO. Un'altra personcina dotata di un' IPOCRISIA davvero cosmica. Niente di più. Questa la pura essenza del tragi-comico comunismo italico.
Franco.
Lettera 2
Caro Dago, con una mossa in stile andreottiano, il FUS viene integrato grazie a l'ennesima tassa (accisa) sulla benzina. Sembra saranno 2 centesimi a litro.
Ma quali sono le attuali accise ancora esistenti ? (fonte wikipedia)
1,90 lire per la guerra di Abissinia del 1935 (0,001 euro);
14 lire per la crisi di Suez del 1956 (0,007 euro);
10 lire per il disastro del Vajont del 1963 (0,005 euro);
10 lire per l'alluvione di Firenze del 1966 (0,005 euro);
10 lire per il terremoto del Belice del 1968 (0,005 euro);
99 lire per il terremoto del Friuli del 1976 (0,051 euro);
75 lire per il terremoto dell'Irpinia del 1980 (0,039 euro);
205 lire per la missione in Libano del 1983 (0,106 euro);
22 lire per la missione in Bosnia del 1996 (0,011 euro);
0,020 euro (39 lire) per rinnovo contratto autoferrotranvieri 2004.
Il tutto per un totale di 0,25 euro (486 lire). Su queste accise viene applicata anche l'IVA, per un totale di 0,30 euro.
Il dato ufficiale del Ministero dello Sviluppo Economico ("STRUTTURA DEL PREZZO MEDIO NAZIONALE DEI PRODOTTI PETROLIFERI") riporta per le accise gli importi che seguono:
Benzina senza piombo: 0,564 Euro Gasolio auto: 0,423 Euro GPL auto: 0,125 Euro Gasolio riscaldamento: 0,403 Euro
(fonte http://www.agenziadogane.it/wps/wcm/connect/40d910804573601d8329e79503fb0af3/aliq-naz-gennaio_2011.pdf?MOD=AJPERES)
Quindi: basterebbe spostare gli introiti della guerra di Abissinia e della crisi di Suez per il FUS e quadruplicheremmo i fondi per il FUS (8 centesimi invece di 2). E senza andare a pesare ancora sui portafogli degli italiani.
Cosa ? Alcune di queste accise dovrebbero essere addirittura tolte, essendo anacronistiche ? Perfettamente d'accordo... d'altronde aspetto ancora la promessa abolizione del bollo auto...
Recondite Armonie
Lettera 3
Caro Dago, la polemica è divertente ma non ha molto senso.
La legge che regolamenta i master universitari è del 1999 (Legge n. 127 del 15 maggio 1997 e Decreto n. 509 del 3 novembre 1999). La Sandadeché (come il sottoscritto fra l'altro) ha frequentato un corso di specializzazione pos-universitario della durata di un anno .... Con diploma ed esami ... che si faceva chiamare master ... senza infrangere alcuna legge. Semplice.
effebì
Lettera 4
caro dago ti leggo da sempre proprio perchè, nel tuo sito, si aveva la possibilità di leggere tutto e di tutti. Da un po' di tempo, però vedo che sei diventato mono direzionale anche tu. Un solo cattivo (il banana) gli atri tutti buoni. Vabbè, evidentemente hai sentito anche tu puzza di cadavere e ti stai adeguando ai nuovi padroni. Peccato
Hasta suerte!
Lettera 5
è inutile che cerchi di sgamare, ogni giorno, da persone diverse e "autorevoli" vieni riconosciuto e smascherato come macchina del fango al pari dei lecchini del nano di arcore! confidiamo in un rigurgito di dignità
enzo
Lettera 6
Caro Dago, stamattina ad un incrocio stradale stavano ripassando le strisce pedonali. Lo spiegamento di forze era imponente. Una società, credo comunale, creata apposta con oneri vari di amministratori, personale amministrrativo ecc. Un camion esuberante, carico solo per il 5% della capacità, tre operai, sagome, macchina spruzzatrice, sagome, vernice. Ovviamente poiché il lavoro si svolgeva nell'ora di punta per far defluire il traffico,le strisce venivano ridipinte a pezzi. Altrettanto ovviamente il personale era 'costretto' ad aspettare che la vernice asciugasse prima di continuare il lavoro e quindi era costretto a non fare un cazzo.
Ora è vero che io abito in una città "d'arte" ma tre anni fa mi sono trovato a Londra dove per fare questo lavoro, in tempi non di crisi, c'era UN operaio, UN pennello, UN secchio di vernice ed UN furgoncino.Le strisce venivano ripassate a mano libera. Ora capisco perché i sindaci, dato che il bieco ministro Tremonti ha tagliato le risorse, debbono a loro volta tagliare ... le spese sociali e non fare qualche economia, ridurre luminarie, sagre e così via. Ciao.
Luciano Venturini Autieri
Lettera 7
Caro Roberto, festa del Fatto : a me pare che mancasse il personaggio principale : il lettore.
Margherita - Venezia
Lettera 8
Caro D'Agostino, ottima scelta di pubblicare l'articolo di Nicola Porro, anche in questa occasione, dimostra sempre una profonda superficialità ed una totale impreparazione in materia economico finanziaria. La legge Draghi sulle OPA, non ha favorito la famiglia Agnelli nel controllo della Fiat, in quanto la loro quota tramite IFI ed IFIL è stata SEMPRE superiore al 30%, ed oggi che le due finanziarie si sono fuse in EXOR, la quota è del 30,45. Semmai, la legge Draghi sulle Opa ha favorito i "capitani coraggiosi" di Colaninno, nella scalata a Telecom.
Attualmente, la francese Lactalis detiene i marchi: Locatelli, Invernizzi, Galbani, Vallelata, Casale Torralta. L'acquisizione di Parmalalat le consentirebbe di disporre anche dei marchi: Centrale del latte di Roma, Ancona, Monza, Ala, Solac, Latte Brianza ecc. Oltre naturalmente a yogurt e succhi di frutta. Quindi si creerebbe un enorme concentrato di marchi italiani in mano ai francesi. Se a questo si aggiunge che la Nuwlat, controllata da una società Svizzera, detiene nel settore del latte i marchi: Polenghi, Giglio, Matese, Torre in Pietra, Ala, Optimus e Fior di Salento, si comprende che a noi resta ben poco.
Quindi per noi si apre il problema degli agricoltori che producono la materia prima e delle maestranze, già falcidiate dalle acquisizioni interne, come nel caso della Granarolo che ha chiuso a Latina lo storico stabilimento della Pettinicchio. Quanto alla decantata libertà di mercato, giova ricordare a Porro ed alla sua amica Marcegaglia che nel 2005, la Pepsi cola tentò un'Opa su Danone. Il governo francese, dichiarò il settore lattiero caseario strategico ed impedì lì operazione.E
ROBERTO DAGOSTINOguale trattamento ebbe l'Ifil, allorché tentò, anni prima, l'acquisizione dell'acqua Perrier. E' di questi giorni, la vicenda di atlantia - società autostrade- che nonostante abbia vinto la gara per fornire il sistema di pagamento tramite Telepas - per i mezzi pesanti - si trova uno sbarramento giudiziario.
Gli altri alzano barricate per difendere gli interessi nazionali e noi dobbiamo calarci le braghe? Piuttosto, CONFINDUSTRIA faccia un esame sull'enorme debolezza degli imprenditori italiani e ringrazi il governo che almeno questa volta ci sta provando.
Vittorio Pietrosanti
Lettera 9
Circa l'assoluzione della Corte di Strasburgo nei confronti dell'Italia per la morte al G8 di Carlo Giuliani, pur essendo di Amnesty, di sinistra e credente, devo accettare l'idea che se uno, in un contesto convulso di urla sassaiole etc, lancia estintori in faccia alla gente (sì, anche i militari ventenni sono persone) deve mettere in preventivo che parta una revolverata.
E deve anche preventivare che tutte le corti del mondo assolvano lo sparatore.
La vera vergogna del G8, invece, resta l'aggressione notturna, a freddo, degli squadroni della morte del Cav. Prefetto De Gennaro (amato a destra quanto a sinistra), ai danni dei dimostranti che stavano dormendo nella scuola Diaz.
Luigi Contreas
Lettera 10
C'è chi, adirato per qualcosa che non è andato per il verso giusto, se la prende coscientemente con Dio e l'offende. C'è, invece, chi offende Dio senza saperlo, senza rendersene minimamente conto. Bestemmia per colpevole ignoranza. L'ignoranza è colpevole, quando si ha la possibilità di conoscere, di capire, e non lo si fa. Un esempio di questa ultima bestemmia, l'ha offerto recentemente Roberto De Mattei, vicepresidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche, che ha parlato ai microfoni di Radio Maria, dichiarando che il disastro naturale che ha colpito il Giappone, è una punizione divina. Ora, ritenere che il Dio della misericordia possa volere la sofferenza e la morte di persone innocenti, soprattutto di creaturine innocenti, significa non aver capito nulla del Vangelo.
Significa bestemmiare. "Dio non ha creato la morte e non gode per la rovina dei viventi...Il Vangelo della vita, risuonato al principio con la creazione dell'uomo a immagine di Dio per un destino di vita piena e perfetta, viene contraddetto dall'esperienza lacerante della morte che entra nel mondo e getta l'ombra del non senso sull'intera esistenza dell'uomo. La morte vi entra a causa dell'invidia del diavolo" (Evangelium vitae, n. 7). Giovanni Paolo II attribuisce al diavolo la causa del male nel mondo. Lo scienziato De Mattei, l'attribuisce a Dio. E bestemmia.
Francesca Ribeiro
Lettera 11
Ad Annozero Veltroni & C. hanno detto che non è giusto e umano usare il termine "clandestini". Ok, Uolter: propongo "diversamente immigrati".
Vittorio Politicallycorrect InFeltrito ImBelpietrito
Lettera 12
Caro Dago, "8 - L'IDIOTA IN REDAZIONE...
"Benzina più cara? Colpa di Moretti & C." (Giornale in prima pagina, sopra il faccione di Nanni)." sono in disaccordo con quanto sopra affermato da Minimo Riserbo e Pippo il patriota.
Ma è mai possibile che le angoscianti paturnie morettane e simile filmografia di giro debba necessariamente essere pagata, anche in minima parte, da Pantalone?
Ieri sera su Rete 4 ho visto il film Gran Torino del e col grande Clint Eastwood: c'era una storia, dei bravi attori, varie tematiche (persone anziane che vivono da sole ed integrazione multietnica) trattate senza concessioni di sorta al politicamente corretto.
Non credo che abbia avuto grandissimi costi, ma è un film che fa piacere guardare e che al botteghino ha reso tantissimo.
Da noi è invece cominciato il solito battage per l'ennesima morettata, con anticipazioni de l'Espresso, candidature a Cannes, spiate dal buco della serratura con foto di Moretti papizzanti ecc. ecc. Poi finirà come Caos calmo, atteso dall'intellighenziame come grande film e passato alla storia (e da molti visto) per le "presunte" scene di sesso tra il barbuto Moretti ed Isabella Ferrari. Ma mi faccia il piacere, direbbe il grandissmo Toto.
Una prece ai grandi Cannavale e Bombolo!
Francesco Gurrieri - Roma
Lettera 13
Carissimo Dago, sarà pur vero che Alfonso Signorini sia un triste figuro che organizza agguati e macchinazioni agli ordini del suo capo, ma quale sarebbe il mestiere del blogger de L'Espresso che così duramente lo critica?
A ben leggere il suo sito, vi si trovano più che notizie, soltanto sue opinioni sgradevoli, insulti e allusioni messe lì per aizzare la reazione dei suoi lettori, che le corredano di commenti spesso rivoltanti.
Lo farà forse per compiacere il SUO capo, o solo perché è alla ricerca di una facile fama?
In entrambi i casi, si può egli considerare degno di gregiarsi del titolo di giornalista, ammesso che sia un titolo di onorabilità?
Asdrubale
Lettera 14
Caro Dago, la differenza tra l'Italia di ieri e quella di oggi. In passato, quando il governo aumentava la benzia giornalisti autorevoli, Gianni Mazzocchi(fondatore di Quattroruote) e Luidi D'Amato( fondatore di Vita settimanale e de " Il Fiorino") scrivevano editoriali con l'invito a fermarsi e non usare l'auto per protesta. Oggi il governo annuncia l'aumento della benzina per finanziare la cultura, ma nessuno, eccetto Dagospia, si perita di scrivere contro il provvedimento di Tremendino Tremonti, che si guarda bene di eliminare gli enti inutili, tra cui le province, riscoperte dai suoi amici leghisti. Cordiali saluti.
Giovanni Attinà
Lettera 15
Caro Dago, il mirabolante Busi colpisce ancora, ribadendo un ovvio non banale: i Berluschini possono trarre guadagni dal rimanere agnostici rispetto al contenuto del pubblicato. Leggo anche una provocazione sottointesa: cosa volete fare da grandi ? Da coetano dei Berluschini (separato solo da qualche centinaio di milioni di euro e dal precariato) vorrei sottolineare un particolare che, forse, può essere sfuggito ad Aldo per eccessiva diversità generazionale e/o mentale: e se ne strafottessero, essendo straricchi?
Ipotizziamo pure che, per vincere la noia che accompagna l'avere quasi tutto, continuino l'attività editoriale: cosa impedisce loro di continuare a pubblicare minestre riscaldate? Al contrario di un piccolo editore, che non si arrichisce ma sopravvive di un singolo successo, loro pubblicano di tutto: se metà resta invenduto, l'altra metà genera
comunque un mare di denaro. In futuro forse cambierà, ma dal loro punto
di vista: siamo ricchissimi, e chi se ne fotte?