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IL CDR DEL TG4 S’INCAZZA: “CI FATE SAPERE PERCHÉ LA IMPIGLIA È IN ASPETTATIVA DA QUATTRO ANNI?”

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A cura di Enrico Arosio e Primo Di Nicola per "l'Espresso"

dalema berlusconi

1. SILVIO SPODESTA I ROSSI...
Da D'Alema a Berlusconi: in effetti è un déjà vu. Questa volta non per passaggi politici ma logistici. È successo che Red Tv, canale satellitare di orbita dalemiana, ex Nessuno tv che era invece di stampo veltroniano, con la mission sbaragliatrice di diventare l'emittente generalista del Pd e di tutto il centrosinistra, ha chiuso i battenti con strascico di polemiche per licenziamenti e cassa integrazione. La sede della tv rossa era niente di meno che nel seminterrato di Palazzo Grazioli, con un via vai di "comunisti" ronzanti intorno alle nobili mura arrischiando persino un faccia a faccia con l'inquilino numero uno dell'immobile.

FRANCO FRATTINI

Più volte, Berlusconi aveva manifestato il malcontento per una vicinanza con "rivoluzionari" perdipiù giornalisti e linguacciuti e per la necessità di proteggere la sua privacy (e si capisce bene il perché). Risultato, dopo la chiusura e qualche mese di stand by sull'affitto, il presidente del Consiglio ha affittato anche il seminterrato. L'entrata è secondaria, ottima per cene eleganti e sobrie e quattro salti innocenti. Grazie Max. D. P.

2. SI SVILUPPANO SOLO I DEBITI...
Ottocento milioni di euro. È il debito che l'Italia ha accumulato nei confronti della cooperazione internazionale allo sviluppo. La brutta notizia è stata fornita al Parlamento dal ministro degli Esteri Franco Frattini che ha elencato anche le inadempienze in corso: Fondo globale per la lotta all'Aids, tra l'altro, e poi impegni verso Senegal, Mozambico, Balcani, eccetera. L'Italia è lo Stato Ue che più ha tagliato l'aiuto alla cooperazione: dai 732 milioni del 2008 (governo Prodi) ai soli 175 milioni di quest'anno. Inadempienze e tagli che non aiutano a tenere alte la credibilità e l'immagine dell'Italia presso la comunità internazionale. O. P.

3. TG1 A SCOPPIO RITARDATO...
Giovedì 27 ottobre, il Tg1 apre l'edizione serale con un'intervista a Silvio Berlusconi. Il premier è reduce dalla missione a Bruxelles durante la quale ha consegnato ai capi di governo dell'Unione la lettera che impegna l'Italia a realizzare riforme lacrime e sangue. Quello che serve per convincere il tandem Sarkozy-Merkel, che qualche ora prima ha sghignazzato di lui. Seduto al tavolo delle conferenze della sala stampa di Palazzo Chigi, un Cavaliere raggiante risponde alle domande della giornalista che, nelle immagini proiettate dal tg, gli siede di fronte. Sembra proprio un faccia a faccia. Ma non lo è.

minzolini

Qualche ora prima, solerti funzionari hanno sgombrato la sala stampa, invitando i cronisti accreditati a uscire. Mentre da un ingresso laterale entra l'inviata di Minzolini che registra, in perfetta solitudine, le domande per Berlusconi. Il quale, un'ora dopo, raggiunge il set, per rispondere in differita alle puntigliose ma pre-registrate curiosità della giornalista Rai, che assiste alla scena da un angolo della sala. Quando si spengono le telecamere, intervistato e intervistatrice possono finalmente scambiare qualche convenevole. M. D. B.

4. FORMIGONI NON RIFIUTA MAI...

Proteste e polemiche in Lomellina contro l'ennesimo mega-impianto di trattamento di rifiuti speciali. L'ha autorizzato la Regione Lombardia, a maggio, nonostante l'opposizione di tutti i Comuni interessati, della Provincia di Pavia e lo stop dei tecnici dell'Istituto Negri. A Lomello, cuore di un territorio famoso per il riso doc e l'agricoltura di qualità, sono già pronti i capannoni da 15 mila metri quadrati dove una ditta privata progetta di disinquinare i fanghi di depurazione di mezzo Nord Italia.

Comuni e Provincia sono ricorsi al Tar, ma la giunta Formigoni tiene duro. Sotto accusa c'è anche l'opacità della società interessata, la Cre di Milano: il capitale è intestato a una fiduciaria, i veri proprietari sono anonimi. Ma a esasperare i cittadini è anche uno storico legame con il governatore lombardo. Il manager della Cre, Rodolfo Verpelli, è l'erede di Ambrogio, il fondatore dell'azienda che negli anni Novanta incappò in un fallimento. Indagando sul crac, la Gdf scoprì che il gruppo Verpelli aveva pagato per quattro estati, come "spese di rappresentanza", gli affitti di una villa a Punta Lada in Sardegna. Beneficiario, il turista Roberto Formigoni. P. B.

5. TG MEDIASET, DESAPARECIDE...

Malgrado il rinvio a giudizio per induzione e sfruttamento della prostituzione, Emilio Fede continua tranquillo a dirigere il Tg4, incurante delle voci sulla sua sostituzione e dello share che a settembre è sceso al 5,7 per cento. Intanto, redattori suoi e di "Studio Aperto" continuano a essere spostati verso Tgcom24, il canale all news di Mario Giordano.

Roberto Formigoni

Anche alla luce di questi movimenti, il comitato di redazione ha chiesto lumi all'editore sul caso di Francesca Impiglia, la desaparecida del Tg 4, in aspettativa a Roma da quattro anni.

È l'ex amichetta di Berlusconi a cui dal conto del Montepaschi operato dal ragionier Spinelli furono versati nel 2007 50 mila euro. La Impiglia, sposatasi nel 2006, non è più rientrata in redazione. Un secondo caso riguarda Silvia Trevaini, redattrice di "Studio Aperto", finita nell'inchiesta Rubygate con il solito obolo Montepaschi (nel 2009 sette bonifici, totale 520 mila euro). Sparita pure lei. T. M.

6. PARLAMENTO IN CIFRE...
Una legge al mese. È la media dei provvedimenti di iniziativa parlamentare approvati da inizio legislatura. Dal maggio 2008 all'ottobre 2011, Camera e Senato sono stati impegnati per lo più a votare atti del governo, come la conversione dei decreti, la ratifica di accordi internazionali e le mozioni di sfiducia. Le leggi di iniziativa parlamentare approvate sono state solo 52.

7. CENTO MILIONI E IL TRAM NON VA...

Tutta colpa di Giorgio Guazzaloca. A Bologna il contestato Civis, tram a guida ottica che avrebbe dovuto attraversare la città, va in soffitta, silurato dal sindaco Virginio Merola. A volerlo fu l'ex sindaco del centrodestra, con un contratto con la Irisbus del gruppo Fiat (che oggi sta chiudendo lo stabilimento di Avellino). Un accordo poi finito sotto la lente della magistratura che, con accuse che vanno dalla corruzione alla frode, ha messo sotto inchiesta 17 persone, tra cui lo stesso Guazzaloca.

BERLUSCONI CON FRANCESCA ROMANA IMPIGLIA A VILLA CERTOSA

Un'eredità ancora più pesante dopo la bocciatura della commissione Sicurezza interministeriale, come sottolinea Andrea Colombo, assessore alla Mobilità. Su un costo totale di 122 milioni (tra opere civili, impianti e mezzi), ne sono già stati spesi 102, tra finanziamenti statali e di Comune, Regione e Atc, l'azienda di trasporto pubblico: di questi, 34,8 per ben 49 Civis, da quasi due anni parcheggiati. Merola e Irisbus hanno proposto i mezzi alla Provincia di Trento: si aspettano risposte. N. R.

8. GIORNALI: IL FOGLIO DIVENTA COOP...

Il Foglio Quotidiano, la società cooperativa che possiede la testata diretta da Giuliano Ferrara, entro la fine dell'anno si trasformerà in una vera e propria cooperativa di giornalisti. Una formula simile a quella del "manifesto" (nei corridoi, al paragone, toccano ferro). Come altri, dopo il taglio del finanziamento pubblico ai giornali espressione di partiti politici, anche "Il Foglio" soffre di qualche affanno economico.

Giorgio Guazzaloca

A Milano non c'è più redazione, e per l'amministrazione si cercherà un appartamento meno caro. A Roma si resta nella bella sede di Lungotevere Sanzio, dove si è finito di pagare il leasing. La diffusione, che nel 2010 l'editore dichiarava in 16 mila copie, sarebbe calata ben sotto le 10 mila. E. A.

9. SFIDE IMPOSSIBILI - I SOCIALISTI VANNO AVANTI...
Allarme, tornano i socialisti. A vent'anni dall'estinzione del Garofano craxiano, dopo mille travagli e scissioni, i socialisti del centrosinistra, guidati da Riccardo Nencini, si ritrovano a Fiuggi ai primi di dicembre. Rimasti fuori dal Parlamento nel 2008, oscurati dagli ex compagni entrati nel governo Berlusconi, da Sacconi alla Boniver, si preparano alle elezioni. Immagine rinnovata, invitati speciali come Vito Gamberale, Pietro Ichino e Alessandro Cecchi Paone, slogan patriottico e ottimista "Io amo l'Italia" e totem disseminati nelle stazioni italiane che recitano "Avanti, una nuova Italia". Sperando di non essere confusi con l'"Avanti!" di Lavitola. S. Cer.

10. OPERAIO BATTE GOVERNO 1 A 0...

Da tempo il fiorentino Marco Bazzoni, 37 anni, operaio metalmeccanico iscritto alla Cgil, conduce una personale battaglia contro le morti sul lavoro a forza di mail di denuncia e proposte inviate ai giornali e ai partiti. Due anni fa ha spedito un argomentato ricorso all'Unione europea contro il decreto legge 106/9 del governo Berlusconi. Motivo? Sarebbe peggiorativo della precedente legge del governo Prodi e in contraddizione con la normativa europea.

GIULIANO FERRARA

Sorpresa: l'Ue ha dato ragione a Bazzoni, aprendo un procedimento di infrazione nei confronti dell'Italia per non aver rispettato le disposizioni in materia di sicurezza. Una vittoria che ha il sapore della sfida biblica tra Davide e Golia. Ma quello che dispiace a Bazzoni è il silenzio della Cgil e della sinistra: "Ho chiesto che facessero loro la denuncia all'Ue, ma nessuno mi ha risposto". M. La.

11. SCOMPIGLIO A CAMPIGLIO...
E come faranno, adesso, i sedicenti vip da "Vacanze di Natale"? La Zangola, malga trasformata in discoteca appena fuori Madonna di Campiglio, ha i conti in rosso e quasi certamente non riaprirà. Era un emblema della mondanità alpina di questi tempi: Barbara Berlusconi, Geronimo La Russa, Valeria Mazza, Simona Ventura e altri nuovi ricchi e figli di soliti noti. Più i piloti Felipe Massa, Michael Schumacher e Valentino Rossi, portati a Campiglio, in presenza di Luca Cordero di Montezemolo, per "Wrooom", l'evento show di Ferrari e Ducati.

Tutti di casa alla Zangola che pure, al contrario del Billionaire, pare non sfornasse euro a palate. Qualcuno sta pensando di riconvertire la malga in un night. Nel frattempo, più di un presenzialista potrebbe spostarsi in un'altra location mondana (extra Cortina) delle Dolomiti, il Moritzino sopra La Villa, in Alta Badia. P. C.

12. QUANTI BUCHI NEL PARMIGIANO...
Per i faraoni della finanza pubblica alla parmigiana è arrivato il momento del conto. Azioni di responsabilità per 30 milioni hanno raggiunto dieci ex amministratori del gruppo Stt, controllato dal Comune emiliano. Il mittente è Gustavo Ghidini su incarico di Massimo Varazzani, presidente di Stt e plenipotenziario di Giulio Tremonti con incarichi in Fintecna, Sogei, Enav e commissario al debito del Campidoglio.

Massimo Varazzani

"Se avessi immaginato quello che c'era a Parma, non avrei accettato l'incarico", dice il parmense Varazzani. Se Stt è, grosso modo, risanata a prezzo di rinunce da parte dei creditori, lo stesso non si può dire delle altre avventure inaugurate dai sindaci di centrodestra Elvio Ubaldi e Pietro Vignali, dimessosi a fine settembre per fare posto al commissario Anna Maria Cancellieri. Stu Pasubio, Parma Infrastrutture, Stu Authority, le altre subholding comunali attendono una severa ricognizione dopo anni di finanza creativa. Gli amministratori si sono indebitati come fossero al fantacalcio, fra denaro pubblico e banche che hanno aggiunto finanziamenti fino a un'esposizione, tra debito del Comune e delle 32 partecipate, stimata in un miliardo di euro. Non male, per una città di 100 mila abitanti.

Il catalogo delle follie è sterminato. Si va dalla nuova Questura con un immobile rilevato dal Demanio a prezzo insensato, alla Scuola Europea da realizzarsi su un terreno ipotecato da Cariparma per 4 milioni di euro a fronte di un mutuo non pagato. I rogiti di Spip 2 per 500 mila metri quadrati di terreni comprati dal 1998 al 2007 al prezzo di 7 milioni di euro. A questi vanno aggiunti altri 75 mila metri quadrati acquistati nel 2008 per 8 milioni da una famiglia con un rappresentante nella commissione urbanistica. La gemella Spip 3 ha preso a debito terra per 68 milioni di euro con fondi Unicredit. Oggi la proprietà è svalutata di un terzo. G. T.

13. PAPERONE IN PARLAMENTO...
Il Parlamento fa bene alla salute... del 740. Specie per gli avvocati, che non sono costretti a lasciare la professione. Lo spiega una stakanovista del Senato come Silvia Della Monica, ex consigliere di Cassazione. Un esempio? Maurizio Paniz (Pdl). La dichiarazione dell'avvocato bellunese, noto per aver difeso Unabomber, è letteralmente esplosa da quando è sbarcato in Parlamento. Nel 2001, quando venne eletto alla Camera, il suo 740 si attestava su 2,183 miliardi di lire (1,127 milioni di euro) di reddito complessivo.

MARIA STELLA GELMINI

Sei anni dopo, nel 2007, lievitava già a 1,312 milioni di euro, per decollare definitivamente a 1,801 milioni nel 2010, quando ancora non era salito alla ribalta delle cronache sostenendo che Silvio Berlusconi credeva davvero che Karima El Mahroug, più nota come Ruby Rubacuori, fosse la nipote dell'ex presidente egiziano Mubarak. A. B.

14. UNIVERSITÀ - FUORI CONCORSO...
Si deve ad Alessandro Schiesaro, capo della segreteria tecnica del ministro dell'Istruzione Maria Stella Gelmini, se all'Università La Sapienza sta partendo un concorso per un posto di ricercatore di Filologia classica nel dipartimento di Scienze Documentarie della facoltà di Lettere: è stato lui a insistere perché fosse indetto nel suo ex dipartimento.

Qualche perplessità è stata suscitata dai nomi dei commissari di valutazione: un professore di Messina, Vincenzo Fera, indicato come membro interno anche se non insegna alla Sapienza; un pensionato, sempre messinese, Giacomo Ferraù, coinvolto in passato in discussi concorsi.

Molti malumori sta invece provocando il fatto che tra i diciotto candidati c'è anche la moglie del più stretto collaboratore universitario di Schiesaro, Giorgio Piras, ricercatore di Filologia classica e ora membro del Senato accademico della Sapienza. L. I.

 


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