Luigi Ferrarella per il "Corriere della Sera"
PENATI«Era gente che arrivava tutta insieme e si attaccava all'osso perché era un osso abbastanza grosso che volevano rosicchiare»: e «un dato assolutamente certo è che» questo «rapporto con le cooperative emiliane ci venne suggerito da Penati e Vimercati (ex braccio destro di Penati, ndr), che ci hanno caldamente invitato a scegliere loro anziché Auprema (coop di Cinisello Balsamo, ndr) che io preferivo».
Appena un mese fa, il 4 ottobre, in un nuovo interrogatorio a Monza, l'imprenditore Giuseppe Pasini torna a chiamare in causa l'ex vicepresidente pd del consiglio regionale lombardo ed ex sindaco ds di Sesto San Giovanni, che a suo dire per l'ex area Falck 10 anni fa avrebbe preteso una tangente di 4 miliardi di lire (acconto su 20) e l'inserimento delle cooperative rosse.
GIORDANO VIMERCATI E FILIPPO PENATIGià nel noto verbale del 26 maggio, circa le consulenze per 2,4 milioni di euro alle società Aesse e Fingest srl riconducibili ai professionisti vicini alle coop rosse Francesco Agnello e Giampaolo Salami, Pasini aveva dichiarato di essersi «determinato a versare questo denaro» perché «le cooperative emiliane sono il braccio armato del partito».
Adesso rincara: «Ho conosciuto prima Agnello, a seguito di una presentazione da parte dell'ingegner Achille Colombo (gruppo Falck, ndr), e poi Omer Degli Esposti (n.2 del Consorzio cooperative costruzioni di Bologna, pure indagato per concussione con Agnelli e Salami, ndr) tramite Penati e Vimercati (...). Era gente che arrivava tutta insieme e si attaccava all'osso perché era un osso abbastanza grosso che volevano rosicchiare (...). Non so come si dividessero i soldi, per me era un blocco di gente tutta uguale».
Giuseppe PasiniA dispetto del teorico contratto con i consulenti vicini alle coop rosse, «non li ho certo scelti per la "particolare esperienza nella commercializzazione di aree industriali dismesse"». Al contrario, «tutte le fatture si riferiscono a prestazioni fasulle», e «in sostanza il contratto è falso: ho pagato questi qui perché le cooperative se ne andassero fuori dai piedi (in quanto volevano fare la parte del leone senza averne i mezzi) o comunque riducessero le loro pretese nell'affare, forti del "caldo invito" del sindaco Penati a essere presenti nell'iniziativa».
Il nuovo interrogatorio di Pasini compare fra gli atti dell'indagine chiusa non ancora su Penati per concussione, ma per corruzione su altre 6 persone tra cui Pasini, l'immobiliarista Zunino, l'ex assessore Di Leva e l'architetto Magni (ai quali ieri la gip Anna Magelli ha concesso gli arresti domiciliari dopo due mesi).
AREA FALCK SESTO SAN GIOVANNIE in uno dei vecchi verbali di Pasini (26 maggio) cade ora anche l'omissis che copriva l'accenno, non chiarissimo nei dettagli e nel contesto, ad altri asseriti approcci politici: «Mi sono recato a Roma due volte ma non a Botteghe Oscure. La prima volta ho parlato con un onorevole socialista di cui non ricordo il nome. La seconda volta a Sviluppo Italia, associazione (in realtà un'agenzia controllata dal Tesoro, ndr) vicina a D'Alema, alla quale nel 2000-2001 ho pagato le fatture emesse in forza di un contratto per lo sviluppo delle aree. Al socialista non ho dato niente perché mi è parso uno che voleva intrufolarsi senza frutto».
MASSIMO DALEMA