Francesco Bonami per "Wired"
WIRED CATTELAN1 CAPITOLO
Prima di tutto bisogna essere capaci d'inventarsi una propria storia. Una storia che stia in piedi, ma che sia quasi impossibile da verificare.
Non è difficilissimo.
È sufficiente cambiare i nomi alle persone e ai luoghi, oppure mescolarli. Esempio. Il compagno di scuola Luigi non è nella prima elementare di Padova ma in quella di Treviso, e non è nemmeno più un compagno di scuola ma un semplice benzinaio. Bisogna rendere irrintracciabile Luigi e anche la sua pompa di benzina.
Se poi capiamo che qualcuno vuole mettersi sulle tracce di Luigi ecco che il poveraccio muore, meglio se schiantandosi contro un camion con un motorino 50, che ai tempi di Luigi non avevano targa e quindi non era possibile rintracciarli. Se il reporter è un vero rompiscatole e cerca la tomba di Luigi a Treviso ecco che il nostro gigetto era figlio d'immigrati e una volta morto lo hanno riportato al paesello natale che, questo davvero, non sappiamo proprio come si chiamasse. Pensiamo sia in Calabria ma forse era Basilicata. L'importante è costruire la storia partendo dalla pura verità trasformandola in un'enorme bugia.
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Le bugie sono un'arma essenziale per diventare Super Cattelan.
Se non sei bugiardo di natura, devi allenarti.
Tutti siamo bugiardi alla nascita, solo che poi ci insegnano che mentire è un peccato e dimentichiamo come si fa. Le bugie sono un gesto di gentilezza verso il prossimo: invece di dirgli che è troppo noioso, gli diciamo che nostra zia si è buttata sotto un treno.
Dalle bugie, se vuoi diventare un Cattelan artista, nascono i lavori.
Per esempio, se ti invitano a una Biennale in Bulgaria, tu come opera metti un manichino di una povera vecchietta in mezzo alle rotaie del treno. Se il treno si ferma il manichino diventa una scultura in tre esemplari che poi venderai a circa due milioni di dollari ognuna.
MAURIZIO CATTELAN LA NONA ORASe il treno non si ferma la scultura si raddoppia. Dall'ombellico in su è un'opera d'arte, dall'ombelico in giù un'altra. Sei sculture moltiplicate per due milioni fanno 12 milioni. Un bugia detta gratis ti ha fruttato un bel po'. Se non le sai dire devi allenarti. Tre bugie al giorno per sei mesi di fila.
3 CAPITOLO
Diventare dei Cattelan implica anche fare il voto della povertà apparente. Cattelan potrebbe essere, per quello che ne sappiamo, anche il figlio del proprietario della birra Whurstel. Nessuno ha mai visitato la casa dei genitori.
In Veneto c'è una grande impresa di costruzioni che si chiama proprio Cattelan; potrebbe comodamente appartenere a Maurizio Cattelan, non l'artista, ma suo nonno. L'importante però, per avere il successo del nostro artista contemporaneo ed estemporaneo, è apparire come dei figli di nessuno.
Per riuscire in questo intento devi passare almeno un anno a New York vivendo in una stanza in affitto semivuota e spendendo non più di tre dollari al giorno. Devi essere rigoroso, quasi maniacale. Se un giorno sei costretto a cacciare quattro dollari, il giorno dopo non puoi spenderne più di due.
CATTELAN MOSTRA AL GUGGENHEIM4 CAPITOLO
Questa abitudine a spendere poco, oltre che a farti sembrare povero anche se non lo sei, ti consentirà, anche quando i soldi ti usciranno dalle orecchie, di mantenere le spese di artista basse. Non avrai mai bisogno di uno studio come Jeff Koons o Damien Hirst o Takashi Murakami con 30 assistenti e otto segretarie. Il voto di povertà - senza ridurti nelle condizioni di un artista povero o poveraccio come magari è Jannis Kounellis - ti darà la possibilità di goderti la vita e l'arte come Paperon de' Paperoni e la sua montagna di monete d'oro.
5 CAPITOLO
Importantissimo, per diventare un Cattelan Doc, il mezzo di trasporto: mai pubblico, ma nemmeno la macchina con l'autista, sempre e soltanto la bicicletta. Anche se, una volta che ci sei montato sopra e tutti ti hanno visto girare l'angolo, puoi salire su un taxi. La bicicletta deve anche lei seguire una sua evoluzione particolare. Mai iniziare con una bici supertecnologica, superleggera.
La prima deve essere, infatti, possibilmente rubata. L'ultima deve essere pieghevole, ma sotto tono, anche se ti è costata come una Ferrari. La bici deve rimanere il tuo mezzo di trasporto simbolico, mai un segnale per dimostrare uno status sociale.
Mai una mountain bike. Mai una bici da corsa Campagnolo. Deve essere quasi un triciclo da circo.
6 CAPITOLO
Per cattelanizzarti, devi anche convertirti allo "zen da tinello". Lo zen da tinello è una filosofia di vita che vede nel tinello o nella cucina di casa il proprio tempio o il proprio altare. Le regole sono ferree. Mai avere ospiti per pranzo o cena, figuriamoci per colazione. In certi periodi dell'anno addirittura sono vietati ospiti per tutte le 24 ore, una sorta di Ramadan inventato dal profeta Cattelametto. Se non hai il carattere giusto e hai paura di sentirti solo, lascia perdere, non diventerai mai un vero Cattelan.
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È importante anche la dieta nel processo di trasformazione da persona normale a genio dell'arte. Un luogo comune da sfatare è la sregolatezza del genio. Nel caso di Cattelan sono le regole applicate allo stile di vita, magari anche sregolato, che gli hanno consentito di diventare quello che è. Mai far capire cosa ci piace o non ci piace a tavola. Non bisogna essere anoressici o bulimici ma nemmeno smodati nel nostro appetito.
Se uno viene a pranzo con te, quando si alza deve ricordarsi solo quello che gli hai detto e non quello che ha mangiato. Mai farsi vedere ubriachi anche se bevete come degli squali. Cattelan è una spanna al di sopra di molti suoi colleghi contemporanei perché non ha mai rivelato i propri eccessi. Disciplina, disciplina. Disciplina sfacciata, anche se solo di facciata.
Cattelan ombrello8 CAPITOLO
Essenziale rimanere, apparentemente, celibi, preti dell'arte, molestatori occulti ma colti. L'obiettivo è quello di diventare figli di se stessi. Come se fossimo nati, come i lombrichi, da partenogenesi, ovvero da uova dentro noi stessi, non fecondate. Insomma, diciamo che per essere dei Cattelan Doc è necessario trovare il lombrico dentro di noi.
9 CAPITOLO
Una volta diventati Cattelan Uomini, dobbiamo rimboccarci le maniche e seguire le regole per diventare Cattelan Artisti. Prima regola, ascoltare il prossimo tuo come se fosse te stesso. Ovvero risucchiare le idee degli altri come una pompa per le fosse biologiche. La maggior parte di quello che ci entrerà in testa sarà cacca, ma ogni tanto troveremo qualche diamante che poi diventerà un opera d'arte.
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Seconda regola, cattelinare le idee, ovvero lasciarle uscire molto lentamente dalla nostra testa, senza fretta. Magari lasciando passare anche un anno da un'idea, un'opera e l'altra.
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Terza regola, avere sempre presente che nel mondo non ci siamo solo noi, i nostri amici e il mondo dell'arte. Le opere che creiamo per motivi economici devono arrivare prima ai collezionisti ma, per motivi democratici, devono poi arrivare come immagini al resto del mondo. Un'opera che non può essere riprodotta bene in una rivista o in un quotidiano o in un catalogo non è una buona opera. Ci sono addirittura opere pessime nella realtà che funzionano benissimo sulle pagine di una rivista, tanto da diventare mitiche. Pensiamo ai bambini impiccati a Milano: una vera troiata che ha fatto però il giro del mondo.
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Quarta regola, al solido mettere accanto l'effimero. Per dire, ai cadaveri di marmo mettere accanto il certificato dell'opera invisibile. Al capolavoro affiancare la presa di culo. Il nemico, come nel jujutsu, non deve sapere mai dove guardare, deve sempre trovarsi senza equilibrio. Le domande devono sempre essere: "Gigante o snervante?", "Maestro o cazzone?".
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Quinta regola, essere cinici e cinofili. Ammazzare i cani ma poi imbalsamarli come se fossero le cose più care che mai avevi avuto, eroi della tua vita domestica, divinità del tuo cortile. In generale, avere un rapporto sado-maso con gli animali.
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Sesta regola, chi trova un buon titolo è a metà dell'opera. L'arte di Cattelan è 47 per cento titolo. Pensate a Mini Me, il micro autoritratto da mettere sulla libreria di casa come il Grillo Parlante di Pinocchio. Oppure HIM, l'Hitler nano con gli occhi dolci. Mai, dico mai, provare a dare a un lavoro un titolo un po' intellettuale, o difficile da tradurre in inglese. HIM dice tutto, così come dice tutto FLAG di Jasper Johns.
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Settima regola, essere sempre traducibili. Non solo nel titolo, ma anche nelle opere fisiche. Nel senso che quando uno vede una scultura di Cattelan non ha dubbi, magari dice "che stronzata" ma non dice mai la frase classica del neofita dell'arte contemporanea: "Ma che significa?". No, davanti a Cattelan ci troviamo sempre davanti a un'epifania. Come ho detto, è probabile che la reazione sia: "È nato un idiota !", ma non avremo mai il dubbio di ciò che stiamo guardando.
La tua idiozia deve essere sempre leggibile, comprensibile, traducibile per gli occhi di un americano come per gli occhi di un cinese. Se, davanti a un'opera, il turco capisce e lo spagnolo no, vuol dire
che nell'opera c'è qualcosa di sbagliato. Magari il turco ride e lo spagnolo piange, ma entrambi hanno una reazione
diretta e immediata.
Non fare il furbo.
L'arte che non si capisce, come le bugie, ha le gambe corte.
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Ottava e ultima regola, avere sul tetto di casa l'antenna "paraculoide".
Per essere artisti del calibro di Cattelan bisogna essere capaci di rimanere sospesi nell'aria davanti al paraculismo come
dei colibrì. Succhiare il nettare dai fiori del paraculo senza mai toccare le sue foglie. L'architetto Borromini ha inventato il Barocco, l'artista Cattelan ha inventato il Paraculesimo, un'epoca della storia dell'arte destinata a durare a lungo.
Riassumendo, affinché la nostra mutazione cattelanlogica avvenga: prima si deve diventare un umano a forma di Cattelan, poi si deve diventare un Cattelan a forma di artista, infine dobbiamo diventare artisti capaci di trasformarsi in Cavalieri della Legione del Sudore. Eh sì, perché come direbbe l'Omino Bialetti "Sembra facile". Diventare dei Maurizi Cattelan come si deve non lo è per niente. Infatti, per ora, non ne abbiamo visto nessuno nemmeno simile a quello originale. Il segreto, difficile da insegnare, è infatti quello del sudore e della sfrontatezza. Se vuoi diventare Cattelan non smettere mai di sudare e di farneticare.