Gino Castaldo per "la Repubblica"
CALIFANO pm17 franco califano«Noi di settembre siamo strani, siamo stati concepiti sotto le feste di Natale, tra gente ubriaca, con le noccioline in bocca, non siamo figli programmati, per cui escono quelli che sono un po´ strani, diversi dagli altri, un po´ artisti insomma», parole del Califfo, ed è uno dei momenti più toccanti dell´auto-elegia che Franco Califano ha costruito sulla sua vita in Noi di settembre', il docufilm girato da Stefano Veneruso, che sarà presentato al festival del cinema di Roma.
Califano racconta tutto, avventure, disastri, ambizioni, poesie, ingiustizie, gli anni di galera, le accuse infamanti in un autoritratto sincero e guascone, dolente, ma non rassegnato, e rivela anche particolari scottanti sul suo secondo arresto, quello legato al caso Tortora: «Scrissi al presidente del Consiglio (Craxi, ndr) dicendo che lui e Pertini sapevano che questo processo era montato ad arte per non parlare del caso Cirillo. Finì che improvvisammo un infarto. Quando mi dissero che giù c´era il medico, io mi buttai per terra, fingendo di stare male. Mi indicavano cosa dovevo dire: mi fa male qua, mi fa male là...».
enzo tortoraCRAXICalifano quella volta è uscito, ma le ferite sono rimaste, come quella del secondo mandato di cattura che bloccò l´occasione della vita, un film da coprotagonista con Belmondo, produzione americana, di quelle che capitano una sola volta nella vita. «Nella mia vita ho avuto tanta forza e tanto coraggio» racconta «ci sono momenti nei quali o crolli o rinasci, io sono rinato spesso e anche questo documentario è un momento di rinascita».
SANDRO PERTINI