1- CONFIDUSTRIA AUSPICA POLO INDUSTRIA ALIMENTARE ITALIANA...
(Adnkronos) - 'Confindustria auspica che, nell'ambito delle corrette regole di mercato, possa svilupparsi un polo di riferimento dell'industria alimentare italiana'. E' quanto si legge in una nota al termine del consiglio direttivo di Confindustria.
2- LACTALIS, TRE EQUITY SWAP PER ARRIVARE A 28,97%...
(Adnkronos) - Il gruppo Lactalis ha stipulato in totale tre contratti di equity swap con due controparti, SocGen e Cre'dit Agricole, per arrivare a detenere il 28,97% della Parmalat. Lo chiarisce il gruppo francese in una nota diramata stamani, che conferma quanto scritto oggi dal Sole 24 Ore. Il gruppo francese ha acquistato direttamente dai fondi Zenit Asset Management, Skagen e Mackenzie Financial Corporation complessive 93.365.226 azioni ordinarie Parmalat, pari al 5,37% del capitale sociale della stessa al prezzo di 2,80 euro per ciascuna azione.
Le restanti 172.379.724 azioni possedute dai fondi, pari al 9,92% del capitale sociale di Parmalat, sono state acquistate al medesimo prezzo di 2,80 euro per azione dalle controparti dei contratti di equity swap stipulati dal gruppo Lactalis.
Oltre al primo contratto di equity swap gia' comunicato al mercato ed in base al quale la controparte Socie'te' Ge'ne'rale ha completato la provvista con acquisti di azioni pari al 5,08% del capitale sociale di Parmalat, in occasione dell'operazione con i fondi il gruppo Lactalis ha stipulato un secondo contratto di equity swap con la stessa controparte e le medesime caratteristiche avente ad oggetto una partecipazione potenziale fino al 2,42% del capitale sociale di Parmalat.
GIULIO TREMONTI3- PASSERA: FERRERO POTENZIALMENTE INTERESSATA A PROGETTO LUNGO PERIODO...
(Adnkronos) - 'Il fatto di avere un po' di tempo e' uno dei presupposti positivi che abbiamo oggi'. Ad affermarlo e' il ceo di Intesa SanPaolo, Corrado Passera, che, entrando al museo Maxxi di Roma, ha commentato cosi' il decreto approvato ieri dal Consiglio dei ministri che da' due mesi di tempo in piu' ai consigli di amministrazione o di sorveglianza per convocare le assemblee degli azionisti per l'approvazione del bilancio e il rinnovo dei vertici. 'C'e' una bella azienda industriale potenzialmente interessata a un discorso industriale di lungo periodo con l'appoggio del mondo del credito', ha evidenziato Passera riferendosi a una possibile discesa in campo del gruppo Ferrero.
"C'e' anche il tempo per mettere insieme qualcosa -continua Passera- quindi ci sono tutti i presupposti per una iniziativa valida". Il ceo di Intesa Sanpaolo, incalzato dai cronisti sulle critiche al decreto venute da Confindustria, spiega che "dare del tempo in talune situazioni per valutare se esistono piu' alternative, di per se' non e' un'iniziativa sbagliata, in particolare quando c'e' di mezzo il passaggio di controllo di aziende rilevanti. Assicurarsi che ci possano essere operazioni di mercato alternative, su cui il mercato decidera', mi sembra un modo di affrontare la cosa costruttivo e concreto".
Lactalis4- GHIZZONI, SU PARMALAT SE CI SARA' RICHIESTO COINVOLGIMENTO VALUTEREMO...
(Adnkronos) - 'Ci aspetta un 2011 in grande slancio: la Borsa ci ha dato subito un segnale di fiducia, sapremo ricompensarla'. L'amministratore delegato di Unicredit, Federico Ghizzoni, in una intervista al Corriere della sera sottolinea che la squadra dell'istituto di credito 'e' completa ed e' motivata'. Quanto al dossier Parmalat l'ad conferma: 'al momento non siamo coinvolti. Se ci sara' richiesto valuteremo'.
5- FITOUSSI, NON SI POSSONO FERMARE LE SCALATE PER DECRETO...
(Adnkronos) - 'Non si possono fermare le scalate per decreto. Serve piuttosto un atteggiamento attivo del governo'. Lo afferma l'economista francese, Jean-Paul Fitoussi che in una intervista a Repubblica precisa: 'In Francia non c'e' nessuna legge che difenda le aziende nazionale ne' potrebbe per i vincoli europei. E proprio il quadro comunitario di antitrust, libero mercato e trasparenza, garantisce le operazioni finanziarie'.
Il decreto legge approvato ieri dal Cdm, che secondo le indicazioni del ministro dell'Economia, Giulio Tremoni, si e' ispirato al modello transalpino, 'non deve essere una norma che blocchi gli stranieri ,a una linea governativa di comportamento, di azione proattiva, in grado di sostenere le industrie. Il tutto nel quadro della normativa Ue, non c'e' altra via per salvare i campioni nazionali'.
Fitoussi evidenzia pero' 'diversi punti del decreto che mi lasciano perplesso' a partire dal timore che 'l'approvazione governativa per dare il via a un'acquisizione incorrera' nelle incompatibilita' europee'. Quanto alle diverse facolta' tra Italia e Francia, come ad esempio la possibilita' dell'Amf di verificare l'acquirente esterno e contestarlo, secondo l'economista anche la Consob dovrebbe avere la stessa possiblita' perche' 'rientra nel concetto di proattivita''.
Ferrero6- PARMALAT, LA CORDATA ITALIANA SI SFALDA - CONTRARI CONFINDUSTRIA, ASSONIME E ANCHE IL FIGLIO DEL PREMIER: «CIÒ CHE MODIFICA GLI EQUILIBRI DEL MERCATO NON MI FA IMPAZZIRE» -
Alessandro Barbera per "La Stampa"
Doveva essere il giorno della reciprocità. Il giorno in cui il governo prometteva di attaccare a testa bassa contro la grandeuer di Francia e gli appetiti di Lactalis su Parmalat. Autorizzazione governativa alle Opa nei settori strategici, poteri preventivi alla Consob e via difendendo.
FEDERICO GHIZZONIIl consiglio dei ministri di ieri ha invece partorito un solo articolo di legge. Una semplice norma per concedere qualche chance in più a una cordata - quella tricolore - che stenta a decollare. Per dirla in termini bellici, in attesa di novità dal fronte l'attacco con l'artiglieria pesante promesso da Giulio Tremonti è rinviato a data da destinarsi.
Jean Paul FitoussiPer dirla ancora più chiaramente, il governo prende tempo: «Nel caso in cui alla data di entrata in vigore del presente decreto l'avviso di convocazione dell'assemblea è già stato pubblicato, è consentito al consiglio di amministrazione o al consiglio di sorveglianza di convocare l'assemblea, in prima o unica convocazione, a nuova data», dice una nota di Palazzo Chigi. E «qualora l'assemblea sia stata convocata anche per la nomina dei componenti degli organi societari, le liste eventualmente già depositate presso l'emittente sono considerate valide anche in relazione alla nuova convocazione».
Enrico BondiIl numero uno di Parmalat, Enrico Bondi, aveva convocato l'assemblea dei soci per il 14 aprile. Ora, se nel frattempo matureranno le condizioni per una cordata concorrente tricolore, potrà rimandare la scelta dei nuovi vertici fino al 30 di giugno senza dover rifare le liste dei candidati. La partita per la riconquista di Collecchio resta in salita: i Ferrero non sembrano determinati, Unicredit smentisce ogni voce di interessamento (ieri era stata ipotizzata una cordata a tre Intesa-Unicredit-Bnp), ma soprattutto resta ferma la determinazione dei francesi a tenersi in tasca il 29% conquistato in queste ore.
EMMA MARCEGAGLIANel timore che Lactalis punti al pieno controllo di Parmalat con un'Opa totalitaria, Palazzo Chigi avverte: «Il ministro dell'Economia ha illustrato al Consiglio altre ipotesi di intervento normativo che potranno tra l'altro prendere la forma di emendamenti al decreto legge di cui sopra, previa - se del caso - consultazione europea». Giulio Tremonti sa che nelle stanze della Commissione il peso di Roma non è quello di Parigi. E che un intervento a gamba tesa nei confronti di Lactalis potrebbe essere giudicato duramente. «Vigileremo sul rispetto della legislazione europea in materia di concorrenza e di mercato interno», diceva ieri il portavoce del commissario (francese) al mercato interno, Michelle Barnier.
PIERSILVIO BERLUSCONIComunque vada a finire la vicenda Lactalis-Parmalat, al Tesoro danno per certa l'approvazione di un pacchetto di maggior prevenzione anti-scalata. Eppure restano agli atti un paio di fatti. Primo: fino a martedì sera, e prima del vertice di Tremonti con il premier, tutto sembrava pronto per un intervento più duro.
Secondo: non più tardi di ieri, nonostante la scelta per una linea «soft», si sono levate più voci contro interventi protezionistici. Assonime, Confindustria, il di lui figlio, nonché numero uno di Mediaset, Piersilvio Berlusconi. «Tutto quello che modifica gli equilibri del mercato non mi fa impazzire». Un giudizio che fa il paio con quello del presidente Fedele Confalonieri. La preoccupazione di tutti è la stessa: in un Paese a basso tasso di investimenti esteri, il pacchetto «alla francese» rischia di aggiungere problemi a problemi.