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DOPO UNIPOL E IL BOLOGNA CALCIO, CONSORTE SI ALLENA PER LA POLITICA (CON L’OUTSIDER ALDROVANDI) - CHIAMPARINO NON PENSA ALLA PENSIONE, MA ALLA COMPAGNIA SAN PAOLO - COL NUOVO AVVOCATO MARADONA DICHIARA GUERRA AL FISCO - ORSONI VUOLE SFIDUCIARE SEGRE - POPOLARE VICENZA VOLA AL CINEMA - IL LOGO DELLE DOLOMITI NON TROVA PACE - LA NUOVA LANCIA CHE PIACE A NAPOLITANO È UNA CHRYSLER…

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Da "Panorama Economy" in edicola domani


1. CONSORTE SI ALLENA PER LA POLITICA...

Elezioni Dopo aver rilanciato il Bologna calcio, l'ex numero uno di Unipol ci riprova con il candidato sindaco Aldrovandi.

unipol giovanni consorte 001 lap

Giovanni Consorte cambia un'altra volta mestiere. L'ex numero uno di Unipol, infatti, ha deciso di buttarsi in politica. A rilanciarne la popolarità è stato il tesoretto di consenso accumulato con il salvataggio della squadra di calcio del Bologna. È riuscito, infatti, a trovare i 13 milioni di euro e a dare una guida stabile alla squadra. Sia dal punto di vista manageriale che sportivo. Ora le sorti sono in mano dell'allenatore Alberto Malesani e al bomber Marco Di Vaio.

Così Consorte avrà il tempo per la nuova (ma in realtà antichissima) passione per la politica. Seguirà la campagna elettorale dell'outsider Stefano Aldrovandi, ex amministratore delegato di Hera. Una candidatura a sindaco del capoluogo emiliano messa in moto un po' in ritardo. Però la partita è tutta da giocare e Consorte ormai è abituato alle sfide complicate.

Si occuperà dei dossier con i quali ha maggior familiarità: la Fiera, il futuro dell'aeroporto, le infrastrutture. Le ambizioni per il momento sono abbastanza nascoste. Tuttavia che cosa impedisce all'ex amministratore delegato di Unipol di sognare un posto di vicesindaco o un assessorato pesante? Certo le elezioni prima bisogna vincerle. Ma la fantasia non ha confini.

sergio chiamparino lap

2. CHIAMPARINO LASCIA. ANZI, RADDOPPIA...
Anche agli amici più stretti Sergio Chiamparino dice che il suo prossimo obiettivo è la pensione: infatti, con il riscatto della sua laurea maturerà a giugno quarant'anni di contributi. Quanto basta per ritirarsi. Nessuno, però, crede davvero che l'attuale sindaco di Torino terminato il mandato andrà ai giardinetti. Già si parla di incarichi. E la possibilità più concreta è la presidenza della Compagnia di San Paolo che scade proprio l'anno prossimo.

Certo non sarà facile arrivare in cima alla fondazione. L'attuale numero uno Angelo Benessia naturalmente punta alla conferma e non avere ridotto le erogazioni economiche nonostante il periodo di crisi, a differenza di quanto hanno fatto altre fondazioni, lo consolida al vertice.

E poi in corsa c'è sempre Enrico Salza ormai disoccupato. Chiamparino, però, ha sponsorizzato la candidatura di Piero Fassino come suo successore sindaco e in caso di vittoria della sinistra avrà qualche credito da incassare. In alternativa c'è anche la Fondazione Crt: qui il mandato di Andrea Comba scade nel 2013 e la conferma, vista la sua lunga permanenza, non è così scontata. Anche qui ci sono competitori di prim'ordine: Gianfranco Morgando, segretario regionale del Pd, e quella pesantissima, in tutti i sensi, di Fabrizio Palenzona.

maradona

3. MARADONA IN GOL CON IL NUOVO AVVOCATO...
El Pibe de oro non si arrende al debito con Equitalia. Dopo aver perso i ricorsi nel 2002 e con un debito arrivato a 37 milioni, Diego Armando Maradona tenta una nuova strada e si affida all'avvocato Angelo Pisani, fondatore dell'associazione Noi Consumatori e docente di processo tributario all'Università Parthenope, famoso per aver fatto dichiarare illegittime le ipoteche di Equitalia sotto gli 8 mila euro.

«Le cartelle del 1991, alle quali si riferisce il debito Irpef» spiega a Panorama Economy l'avvocato «non sono mai state notificate a Maradona che in quel periodo era già andato via dall'Italia e per questo riteniamo che le cartelle siano da considerarsi inesistenti. In più, il debito in lire, pari a 9 milioni di euro, cresce di 3 mila euro al giorno con un interesse che riteniamo usuraio e che finora ha superato di tre volte la somma contestata. Per questo ricorreremo alla Corte costituzionale e alla Corte europea per i diritti dell'uomo».

PAOLA CORTELLESI

4. ORSONI VUOLE SFIDUCIARE SEGRE...
Forse si arriverà alla mozione di sfiducia nei confronti di Giuliano Segre, presidente della Fondazione di Venezia. A organizzarla il sindaco della città lagunare, Giorgio Orsoni. Segre, che guida l'ente dal 1993, è stato condannato per il crac della Trevitex ma ha conservato la poltrona perché in consiglio non è stata raggiunta la maggioranza dei due terzi prevista dallo statuto per la revoca. Tuttavia c'è stata una spaccatura verticale: sei a favore, sei contro e un astenuto. Un voto che autorizza il blitz.

5. POPOLARE VICENZA SI DÀ AL CINEMA...
Due pellicole di successo al cinema, cofinanziate dalla Banca Popolare di Vicenza per entrare di forza sul mercato romano. E puntare proprio su uno dei settori più importanti dell'economia della capitale. Con 2,5 milioni messi nel piatto, l'istituto vicentino, presente già da anni a Roma con nove filiali, ha deciso di accelerare lo sviluppo dell'area business.

Più che puntare su operazioni di immagine e sponsorizzazioni, ha deciso di diventare partner finanziario di due lungometraggi, contribuendo alla realizzazione di Nessuno mi può giudicare, il film con Paola Cortellesi e Raoul Bova attualmente in cima alla classifica degli incassi. Con la seconda operazione invece ha sostenuto il film C'è chi dice no di Giambattista Avellino che ad aprile sarà nelle sale.

NAPOLITANO MARCHIONNE e LAPO

6. NON C'È PACE PER LE DOLOMITI...
Il logo delle Dolomiti, diventate patrimonio dell'Unesco, non trova pace. Dopo le contestazioni da parte di imprenditori e amministratori locali per la scelta di un marchio che sembrava far spuntare grattacieli dalle montagne, presentato lo scorso novembre, la fondazione Dolomiti Unesco ha chiesto al vincitore del concorso, il valdostano Arnaldo Tranti, di rimetterci mano. Ma gli albergatori di Belluno, che hanno visto in anteprima il nuovo marchio, sono rimasti scontenti e chiedono un nuovo restyling all'artista

FOTO NAPOLITANO

7. LA LANCIA DELLA DISCORDIA. ITALIANA...
Giorgio Napolitano, l'americano del Pci, continua ad amare i prodotti made in Usa, questa volta senza accorgersene. Grazie a Sergio Marchionne, il manager di Fiat e Chrysler, altro gran sostenitore degli States che nel weekend dei festeggiamenti dei 150 anni dell'unità d'Italia ha presentato al presidente della Repubblica la nuova Lancia, come prossima grande ammiraglia italiana.

Peccato che il modello altro non è che la Chrysler 300 riadattata agli standard europei e rimarchiata Lancia. «È un'auto bellissima, aspetto di poterla usare» ha detto Napolitano, sicuro di farne una bandiera dell'amata patria. Ma sembra che appena rientrato in Quirinale dallo staff gli abbiano fatto notare che si tratta di un'auto americana e consigliato di non spingere troppo sul modello come ammiraglia italiana.

 


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