1- ARCORE, ECCO LE FOTO DELLE NOTTI HARD DI SILVIO
Da l'Unità
Interni di villa San Martino, Arcore, la residenza del presidente Berlusconi. La mattina del 24 ottobre 2010 alle 4 e 44 del mattino, il 12 luglio all'1 e 48, il 23 agosto, solo alcune delle tante serate bunga-bunga secondo le indagini della procura di Milano. Si vede un letto sfatto in una camera arredata con mobili e tendaggi e tappezzerie antiche, sulla libreria le foto di un giovane Silvio Berlusconi; le gambe nude di una ragazza (la stessa Barbara Guerra) sdraiata che guarda lo schermo di una televisione; i baci saffici di tre ragazze che mimano scene intime; Barbara Guerra strizzata in una divisa da poliziotta che gioca con un paio di manette quasi fossero un oggetto erotico; Lele Mora che fa ginnastica con un amico.
barbara guerra, saffo ad arcore2- NOME IN CODICE «BETTY»
Claudia Fusani per l'Unità
Nome in codice «Betty». Dopo «Cesare», che tutto sommato aveva una sua marzialità e anche una legittimazione di opere e parole e modidi fare; dopo «Papi» che decisamente rinvia a una dimensione intimistico-affettuosa con variabili nella sindrome da Lolita; passando per il serioso signor B., adesso dalle carte del processo Ruby spunta un nuovo nomignolo per il Cavaliere: Betty, appunto, con la york finale.
«Betty è il termine abitualmente usato dalle ragazze per indicare Silvio Berlusconi» scrive la polizia giudiziaria spiegando riferimenti e contesto di alcune telefonate. Che non specifica a quale sia la genesi di Betty e a quel Betty si riferiscano.
arcoreC'è l'imbarazzo della scelta: Betty Boop, la prima eroina sexy dei cartoons anni trenta; zia Betty e via dicendo. L'intercettazione in questione risale all'una e 44 del 23 novembre 2010. Il caso Ruby è sui giornali da circa un mese. Normale che Nicole Minetti e la meteorina sarda Barbara Faggioli adottino qualche precauzione.
arcore - di chi è quella gamba?Le ragazze sono reduci da una festa ad Arcore, molto prima del previsto rispetto all'orario e anche assai poco soddisfatte. Sono su due auto diverse. Il consigliere regionale è sulla Smart e segue l'auto della Faggioli. Nicole chiede a Barbara cosa le ha detto (Berlusconi) e lei dice: «Niente, Betty ha dato a tutti 2 scarpe (una scarpa, mille euro, ndr), qualcuno si è lamentato perchè ne voleva di più, mentre a me ha detto che era a posto. L'ho ringraziato comunque e gli ho lasciato il foglio relativo a P. e gli ho chiesto se fissava l'appuntamento con Giancarlo. Mi ha detto di chiamarlo venerdì, di insistere su Roma e di stare tranquilla perchè avrei fatto tutto».
arcore nightTra un singhiozzo e le pause, è chiaro che a novembre le cose non vanno più come dovrebbero in quel di Arcore. Meno soldi, meno feste, giri e interlocutori che stanno cambiando. Se non è finita un'era, sembra finita la stagione di queste ragazze, bruciate dal tempo, dall'inchiesta e dalle continue richieste.
«Più si va avanti e peggio è» dice Barbara, «lui sta cambiando ed è per quello che tutti gli vanno contro». Nicole concorda. Poi Barbara vuol sapere cosa si sono detti (Nicole e il premier) quando sono «andati di là». Nicole risponde «niente di particolare, le solite frasi di circostanza. Gli ho detto dei bigliettini e come immaginavo mi ha risposto che anche a lui gliene mandano tanti».
arcore- letto disfattoGli investigatori registrano ma non indagano le genesi di Betty. Molte telefonate sono state distrutte perchè non utili all'inchiesta. Ma c'è sempre un motivo quando viene scelto un nomignolo e un soprannome. I soci della P3 lo avevano chiamato «Cesare», il cesarismo, la dittatura del capo, l'uomo della provvidenza. «Papi» era riservato alle minorenni. «Betty» è e forse resterà un mistero.
lele mora barbara guerra - arcore night3- LUNEDÌ BERLUSCONI SALTA IL PROCESSO
Contrordine. Un Consiglio dei ministri straordinario costringerà il Cavaliere a disertare lunedì l'Aula del suo processo. Perfino l'avvocato Longo, annunciando nei giorni scorsi la presenza in Tribunale del suo assistito, aveva mostrato un certo scetticismo. La formula «salvo imprevisti dell'ultima ora » tradiva un presagio.
A dispetto della volontà sbandierata, Berlusconi ha trovato il modo di farsi scudo della crisi libica e dell'interesse del Paese. Accusato di aver comprato con 600 mila dollari due testimonianze dell'avvocato Mills, Silvio si è sempre proclamato innocente.