1 - L'AUTOCRITICA DI ENRICO BONDI
"Io sono un poveretto finito in un pastrocchio...". A prima vista queste parole sembrano uscite dalle bocche di uno dei tanti faccendieri e assistenti di ministri che in queste ore sono alle prese con la giustizia, ma in realtà a pronunciarle è stato Enrico Bondi, il manager che durante l'incontro di ieri alla Bocconi ha annunciato la sua uscita di scena.
Per questo aretino 77enne dalle occhiaie profonde che si è sempre vantato di non rilasciare interviste e di evitare il palcoscenico, l'autocritica davanti a un gruppo di economisti bocconiani deve essere stata un dolore tremendo. A rendere più acuta la sofferenza è il ricordo di una carriera che gli ha portato la fama di grande risanatore ai tempi della Montedison e nella Parmalat disastrata da Calisto Tanzi.
Marchionne e ObamaA distanza di otto anni dal suo arrivo a Collecchio dove ha esercitato azioni forti nei confronti delle banche italiane e straniere per saldare gran parte dei 14 miliardi di debiti del Gruppo, il chimico triste e silenzioso ha dovuto arrendersi di fronte alla scalata dei francesi di Lactalis.
marchionneDi questa operazione, che molti hanno interpretato come un omaggio di Berlusconi al via libera di Sarkozy per la nomina di Draghi a Francoforte, il povero Bondi non ha capito nulla e si è illuso di poter blindare il latte di Collecchio con un'alternativa all'italiana. In realtà a dargli questa speranza è stato soprattutto Corradino Passera, il banchiere che fin dal marzo scorso si è agitato per mettere in piedi una cordata di patrioti in modo da fare il bis con l'operazione Cai-Alitalia.
In un primo tempo l'amministratore delegato di IntesaSanPaolo ha pensato di coinvolgere Luchino di Montezemolo e i suoi compagni di merenda, ma di fronte all'ipotesi di prestare a questi compagni di avventura 3,5 miliardi ha dovuto fermarsi davanti per il no secco del presidente Abramo-Bazoli. Poi ha cercato di coinvolgere la famiglia piemontese dei Ferrero e le cooperative di Granarolo, ma anche questa volta ha dovuto prendere coscienza che il capitalismo italiano anche quando dispone dei quattrini non è disposto a grandi avventure.
marchionne saluta a pugno chiusoEnrico MentanaA questo punto Bondi ha cominciato a fare il giro delle sette chiese e a saltellare tra Gianni Letta e il ministro ex-Opus Dei, Paolo Romani, provando il fastidio che ha sempre avuto nei confronti del Palazzo.
Dopo sette anni e mezzo è arrivato al capolinea e con umiltà per certi versi commovente e meritevole dichiara di non essere riuscito a utilizzare la liquidità di 1,5 miliardi per far fare a Parmalat un salto di qualità dimensionale. L'autocritica è merce rara nel mondo dei manager, soprattutto in quelli che pur nel silenzio sono convinti di essere salvatori della patria. Bondi l'ha fatta, e bisogna dargliene atto, ma non ha capito che il latte di Parma era inquinato di batteri e non ha avuto il coraggio di combattere fino in fondo. La sua conclusione pronunciata ieri con le lacrime agli occhi suona così: "ne sono venuto fuori più o meno bene, e via...è finita", parole alle quali si può aggiungere: "meglio morire in piedi che vivere in ginocchio" (copyright Emilio Zapata).
ENRICO MENTANA2 - MARZANO FELIX: L'ENTE PIÙ INUTILE, IL CNEL, SI SALVA DALLE FORBICI DI TREMONTI
Se vedete un uomo felice che passeggia a Villa Borghese oppure sulla spiaggia prediletta di Fregene, quell'uomo è Antonio Marzano, l'economista che dopo essere stato ministro delle Attività Produttive nel secondo governo Berlusconi è stato premiato con la presidenza del Cnel.
La gioia di questo personaggio (classe 1935) è dovuta al fatto che in tutto il dibattito e nel testo finale della manovra Tremonti non si fa alcun cenno al parlamentino del Cnel che è sempre stato inserito nell'elenco degli enti inutili. Negli ultimi anni le polemiche sull'utilità di questo organismo nel quale siedono 121 rappresentanti delle categorie sociali, è stato al centro di un pungente dibattito. A chiederne la soppressione sono stati D'Alema nella Bicamerale e nel 2008 Casini che lo definì "un cimitero di elefanti".
CATTANEONei giorni scorsi si è parlato molto dell'Ice, un altro carrozzone dal destino incerto che secondo il governo dovrebbe finire sotto l'ombrello della Farnesina, ma nessuno ha sollevato la questione del Cnel dove i consiglieri si ritrovano una volta al mese nella sede stile Liberty di Villa Lubin per prendere una boccata d'aria e un gettone di 2.100 euro a seduta.
Chi ha seguito la storia di questo organismo nato nel dopoguerra sostiene che in tutti questi anni il Cnel ha partorito 11 proposte di legge che non hanno avuto una pratica applicazione. Di contro pare che il parlamentino abbia bruciato qualcosa come 20 milioni l'anno per dare la possibilità a Marzano e ai 121 membri di portare sulla giacca una piccola medaglietta e di respirare l'aria salubre di villa Borghese.
GIOVANNI PERISSINOTTO3 - PER LA FAMIGLIA GERONZI SARÀ UN'ESTATE DURISSIMA. ANCHE LE GERONZINE CHIARA E BENEDETTA PERDONO COLPI
Per la famiglia Geronzi sarà un'estate durissima.
Tutto fa pensare che dopo le ultime sentenze sparate a distanza di una settimana, il banchiere ex-presidente di Generali trascorrerà le vacanze nella villa di Marino senza quelle puntatine in Sardegna e a Cortina che facevano la gioia dei fotografi.
Nemmeno le due liquidazioni da Mediobanca e Generali potranno evitare a Cesarone di riflettere sul suo destino e di coinvolgere l'intera famiglia nei suoi ragionamenti.
CESARE GERONZIÈ quindi probabile che la moglie Giulia e i tre nipotini Ottavio, Giulia, Ernesto Maria resteranno dietro i cancelli della villa sui Colli Albani per buttare sassolini nella fontana che l'impudente Luciano Gaucci sostiene di aver regalato all'ex-presidente di Capitalia.
La chiamata al rigore varrà soprattutto per le due figlie Benedetta e Chiara che avranno modo di spiegare al padre l'andamento delle due società in loro possesso.
Benedetta è la primogenita che nel dicembre 2007 ha sposato il barbuto imprenditore piemontese Bernabò Bocca con una cerimonia favolosa alla quale oltre al cardinal Bertone era presente tra i mille invitati anche quel Dieguito Della Valle che ha pugnalato Geronzi nel blitz di aprile alle Generali.
ANTONIO MARZANOLa ragazza (secondo quanto scrive oggi il quotidiano "Finanza&Mercati") è proprietaria della società Bigger srl fondata nel 2008 davanti al notaio Mariconda per svolgere attività di marketing, promozione e pubbliche relazioni.
A quanto pare l'aziendina non ha finora prodotto grandi frutti e ha chiuso il bilancio con ricavi pari a zero e una perdita di 1.193 euro. Più pesante è la situazione della società Immobiliare Giolitti che l'altra figlia Chiara (classe 1972) ha fondato nel novembre 2003 dopo averla rilevata da Beni Stabili.
Secondo il quotidiano "Finanza&Mercati" che appartiene a Danilo Coppola (l'imprenditore che anni fa si è messo in tasca ricche plusvalenze vendendo azioni alla Banca di Roma) la società di Chiara Geronzi ha debiti per 5,8 milioni e ha chiuso il 2010 con una perdita di 274mila euro rispetto all'utile di 610mila dell'anno precedente.
ENRICO BONDIPer la giornalista che è lavora al Tg5 questi risultati non sono raccapriccianti e comunque meno dolorosi dello scandalo Gea in cui si trovò coinvolta nel febbraio 2007 insieme a Luciano Moggi.
Per fortuna delle due ragazze ci sono le due liquidazioni megagalattiche di papà Cesare a lenire le ferite.
Enrico Bondi4 - PERISSIROTTO SI SVENA DI 128MILA EURO (SIC!) PER TENERE SU IL TITOLO GENERALI
Necrologio: "Con immenso dolore Giovanni Perissinotto (per gli amici Perissirotto) nato a Ravenna nel 1953 partecipa al lutto degli amici Pelliccioli, Bollorè, Del Vecchio e Caltagirone per la perdita di valore del titolo Generali.
Al fine di dare sollievo alle azioni del Leone di Trieste che sono cadute sulla soglia dei 13 euro, Giovanni Perissinotto ha deciso ieri di acquistare 10mila titoli in due tranche per un esborso di 128mila euro al prezzo di 12,79 e 12,8 euro.
Il suo gesto valga come testimonianza e sprone nei confronti degli altri soci".
Calisto Tanzi5 - NON DITE A CATTANEO DEL TERRIFICANTE SERVIZIO SUL "CINEPANETTONE" DI NEW YORK TRASMESSO MERCOLEDÌ SERA DA ENRICHETTO MENTANA NEL SUO TELEGIORNALE
Avviso ai naviganti: "Si avvisano i signori naviganti che oggi Flavio Cattaneo, il bocconiano architetto milanese che dal 2005 è amministratore delegato di Terna, oggi incontrerà la stampa per parlare sul tema "più rete, meno costi, più sicurezza".
I giornalisti sono pregati di non fare domande sulle vicende che hanno visto coinvolto il 48enne manager, e soprattutto di dimenticare il terrificante servizio sul "cinepanettone" di New York trasmesso mercoledì sera da Enrichetto Mentana nel suo telegiornale".
itl55 benedetta chiara geronzi6 - COME MAI IL SAGACE MARPIONNE SI È FATTO FUGGIRE DAL LINGOTTO I DESIGNER DE SILVA E GIUGIARO PER LA GIOIA DELLLA VOLKSWAGEN?
Avviso ai naviganti N2: "Si avvisano i signori naviganti che la Volkswagen ha comprato un'intera pagina del "Corriere" per rendere omaggio a Walter Maria De Silva, il designer di Lecco che ha iniziato la sua attività al centro design della Fiat e che - come ricorda oggi Gino Rocca in una lettera al quotidiano "Il Foglio" - è stato premiato con il Compasso d'Oro alla Carriera.
Nella stessa lettera si ricorda che anche Giorgetto Giugiaro, considerato il miglior designer del secolo, ha progettato la linea della Golf tirando fuori dalla crisi la casa automobilistica tedesca. La pagina comprata da Volkswagen farà sicuramente riflettere Marpionne sulla creatività italiana che dal Gruppo Fiat è emigrata in Germania".