1. P4: GIUNTA VOTA PER ARRESTO ALFONSO PAPA...
(ANSA) - La Giunta per le Autorizzazioni della Camera ha detto sì all'arresto del deputato del Pdl Alfonso Papa. Alla votazione hanno preso parte Pd, Idv, Fli e Udc. Il Pdl ha lasciato l'Aula della Giunta e la Lega si è astenuta. La proposta di arrestare Alfonso Papa é passata in Giunta con nove voti dell'opposizione, secondo i calcoli fatti da alcuni esponenti del centrosinistra.
"E' stata una pagina nera della democrazia parlamentare - commenta l'ex relatore Francesco Paolo Sisto (Pdl) - è stato violato l'art.18 del regolamento. Io ho formulato una documentata e regolare proposta per dire che non si sarebbe potuto concludere il lavoro in giunta, ma sarebbe stato meglio demandare all'Aula la soluzione della vicenda, a causa della nuova documentazione di 15mila pagine depositata due giorni fa da Papa".
Pap ratzinger jpegNon la pensa così invece il centrista Pierluigi Mantini che parla direttamente di "sabotaggio indecente" da parte della maggioranza. "La Lega oggi - interviene Donatella Ferranti (Pd) - ha di fatto smentito il proprio leader Umberto Bossi. E si è trincerata dietro una astensione motivata da cavilli procedurali, per non uscire allo scoperto".
2. BOSSI, LEGA VOTERA' A FAVORE DELL'ARRESTO DI PAPA...
(Adnkronos) - "Voteremo a favore dell'arresto' di Alfonso Papa. Lo ha detto, ai microfoni di 'Repubblica Tv', Umberto Bossi, al suo arrivo stamattina al gruppo della Lega alla Camera. Il ministro delle Riforme sembra aver sciolto cosi' anche l'ultima riserva, dopo che ieri, pur manifestando un orientamento del genere, aveva detto che doveva ancora consultarsi con i rappresentanti della Lega nella Giunta delle autorizzazioni.
3. SCAJOLA, NON SO SE CONSIGLIEREI A PAPA E MILANESE DI DIMETTERSI...
(Adnkronos) - "Se Papa e Milanese mi chiedessero un consiglio, direi loro: io mi sono dimesso e lo rifarei. Ma non so se suggerirei a loro di fare la stessa cosa, visto come sono stato trattato io". Lo dice, in una intervista a Il Messaggero, Claudio Scajola. In ogni caso, aggiunge l'ex ministro, "va chiarito un punto: il Parlamento non e' un tribunale".
Il 20 luglio sara' l'aula a decidere: "ascoltero' le parole del relatore, mi faro' la mia opinione e votero' di conseguenza. Ben sapendo che il carcere preventivo e' uno strumento eccezionale e che qui in Italia il carcere e' una pena e non una rieducazione. Siamo indietro rispetto ai tempi di Beccaria e pure a quelli di Manzoni".
UMBERTO BOSSI"Gli atti -afferma tra l'altro Scajola- sono pervenuti alla Camera. Stiamo pero' attenti: la Camera non fa il processo entrando nel merito, ma deve valutare soltanto se vi sia fumus persecutionis. Bisogna vedere. E astenersi, nel frattempo, da processi sommari o mediatici contro chiunque. Lo so bene io".
4. CAMERA, GOVERNO PONE FIDUCIA SU DL...
(ANSA) - Il governo pone alla Camera la questione di fiducia sulla manovra economica. Lo ha annunciato all'Assemblea di Montecitorio il ministro per i Rapporti con il Parlamento Elio Vito.
5. QUOTE ROSA: TAR LAZIO ANNULLA GIUNTA COMUNE ROMA...
(ANSA) - Annullata dal Tar del Lazio la Giunta del Comune i Roma, per il mancato rispetto delle 'quote rosa'. Lo hanno deciso i giudici della seconda sezione, presieduti da Luigi Tosti, i quali hanno accolto i ricorsi proposti dai Verdi di Bonelli, dalle consigliere comunali di Roma di Pd e Sel Monica Cirinnà e Maria Gemma Azuni, ed dalle consigliere di Parità della provincia di Roma e della regione Lazio, Francesca Bagni e Alida Castelli.
6. ALEMANNO,SENTENZA NON GIUSTA MA PRENDO ATTO...
(ANSA) - "La sentenza del Tar non è giusta ma ne prendo atto e non ci opporremo. Questo è un comune che rispetta le quote rosa". Lo ha detto il sindaco di Roma Gianni Alemanno commentando la sentenza del Tribunale amministrativo che ha annullato le ordinanze relative ala seconda giunta Alemanno per mancato rispetto delle quote rosa.
7. ALEMANNO, ROSELLA SENSI ENTRA IN GIUNTA...
(ANSA) - Rosella Sensi entra nella giunta Alemanno. Lo ha annunciato lo stesso sindaco di Roma precisando che l'ex presidente dell'As Roma avrà la delega "alla promozione della cità e allo sport". "Un incarico specifico e necessario soprattutto dopo la candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2020", ha precisato i sindaco.
8. AUGELLO, SENTENZA METTE IN DISCUSSIONE 50% GIUNTE...
(ANSA) - "Immagino verrà fatta una nuova Giunta nel giro di pochi giorni con una maggiore presenza femminile. Il problema vero è che questa sentenza del Tar apre una nuova giurisprudenza che potrebbe mettere in discussione un buon 50% delle giunte comunali in Italia e nel Lazio".
Il senatore Pdl, Andrea Augello, ha risposto così a chi gli chiedeva un commento sulla sentenza del Tar che stamattina ha annullato la Giunta Alemanno. "Ricordiamoci - ha aggiunto Augello - che purtroppo sono decine e decine le giunte comunali che non hanno nemmeno una donna al loro interno. Questa sentenza se confermata, apre la strada ad una nuova giurisprudenza, se mai arriveremo al Consiglio di Stato porterà grande scompiglio nelle giunte comunali di tutta Italia".
9. CICCHITTO, MAGGIORANZA NON HA ALCUNA INTENZIONE DI SCIOGLIERSI...
(Adnkronos) - "In una situazione d'emergenza determinata dalla crisi finanziaria internazionale il governo ha fatto interamente la sua parte sostenuto con impegno e lealta' da entrambi i partiti della maggioranza, dal PdL e dalla Lega, mentre l'opposizione ha dimostrato un senso di responsabilita' di cui le va dato atto". Lo dice Fabrizio Cicchitto.
"Tutto cio', e' potuto accadere per il contributo decisivo dato dal presidente della Repubblica On. Giorgio Napolitano che ha messo tutti davanti alle loro responsabilita'. Detto questo non capiamo che senso abbia la richiesta di dimissioni del governo subito dopo la manovra -prosegue il capogruppo del Pdl alla Camera-. In primo luogo un atto del genere rischierebbe di vanificare i sacrifici fatti con la manovra consegnando il Paese inerme alla speculazione internazionale perche' si provocherebbe solo un vuoto politico senza possibilita' di soluzione".
milanese"In secondo luogo l'opposizione e' profondamente divisa al suo interno e non e' per niente portatrice neanche di una omogenea proposta politica e programmatica -dice ancora Cicchitto-. In terzo luogo in parlamento c'e' una maggioranza che non ha alcuna intenzione di arrendersi e di sciogliersi, ma che intende continuare a fare il proprio dovere possibilmente in un confronto positivo con l'opposizione'.
GIANNI ALEMANNO10. ROVATI, TREMONTI NON AVREBBE SFIGURATO IN UN GOVERNO PRODIANO...
(Adnkronos) - "Credo che in questa fase Prodi sia tornato sulla scena per puro senso di responsabilita', visti anche i pasticci che sta attraversando il nostro Paese, ma in linea di massima mi chiedo che cosa ci sia di strano ad ammettere che un uomo con un curriculum come il suo possa ambire ad avere un posto importante nel futuro prossimo della Repubblica italiana. Romano e' qualcosa in piu' di una semplice 'riserva' e non ricordarlo oggi sarebbe un atto di ipocrisia". E' quanto afferma, in una intervista a 'Il Foglio', Angelo Rovati, ex braccio destro di Prodi.
"A parole, in questi anni, tutti nel centrosinistra hanno affermato di essere orgogliosamente prodiani. Ma la verita' la conosciamo tutti qual e': da quando Prodi ha lasciato palazzo Chigi nel Pd vi e' stato un sottile, lento e progressivo tentativo di fare i prodiani a parole e di affrancarsi pero', nei fatti, da tutto cio' che e' stato il prodismo. E oggi che Romano e' di nuovo li' -conclude Rovati- ovviamente la questione torna a essere di grande attualita': perche' bisognera' pure dirlo una volta per tutte che cosa significa per il Pd questo benedetto prodismo".
Nell'intervista, Rovati da' una sua lettura anche del 'feeling intellettuale' tra l'ex premier e Giulio Tremonti, che "non avrebbe sfigurato in un governo prodiano". "La sintonia tra Tremonti e Prodi -spiega Rovati- e' indicativa anche di un certa precisa cultura italiana che sarebbe da pazzi non continuare a valorizzare nel nostro Paese. Prodi, cosi' come Tremonti, ha offerto da sempre un buon appoggio ad alcuni ambienti specifici della cosi' detta finanza bianca che, lo sappiamo, hanno un peso non indifferente nella nostra particolarissima societa'.
Rosella Sensi11. MARTINO (PDL), LA MANOVRA è UNA PORCHERIA CHE COLPISCE POVERI E POPOLO PARTITE IVA. RESTARE NEL PDL NON HA PIU' SENSO...
(Adnkronos) - "Questa manovra e' l'ennesima porcheria, colpisce la povera gente e anche il popolo delle partite Iva. Avevamo promesso che gli avremmo abbassato le tasse e invece muoiono come mosche". Lo dice, in una intervista al Corriere della Sera, il deputato del Pdl Antonio Martino.
Una permanenza, quella nel Pdl, che pero' non sembra scontata per l'ex ministro. "Sono stato da Berlusconi e gli ho detto che per me restare non ha piu' senso. Sul mio blog i liberali veri mi dicono 'lei che ci sta a fare con un governo di pazzi socialisti?'. I nostri elettori sono furibondi. Gli unici liberali rimasti sono Galan e Crosetto. Non sara' un caso se in questo governo i socialisti sono la maggioranza. Sacconi, Brunetta...". E Tremonti? "Nega, ma e' socialista pure lui", risponde Martino.
ANGELO ROVATI"Abbiamo un sistemna fiscale assurdo. Ire, Ires e Irap fruttano il 14,6& del reddito nazionale, non sarebbe piu' sensata una sola aliquota del 20%. La colpa del mancato gettito non e' tanto dell'evasione fiscale, ma di elusione ed erosione. Quando il genio di Sondrio apri' il suo studio di tributarista, solo nel primo anno fece erodere ai suoi clienti, in modo legale, base imponibile per 600 miliardi di lire. Il che, tradotto in parcelle -conclude Martino- vuol dire qualcosa come tre miliardi".
GIULIO TREMONTI12. PER ALFANO PRONTO UFFICIO A VIA UMILTA', MA ADDIO MINISTERO ANCORA LONTANO...
(Adnkronos) - Ancora non c'e' stata la 'cerimonia di insediamento', ma in via dell'Umilta' tutto e' pronto per accogliere il neosegretario del partito. Per l'ufficio personale di Angelino Alfano e del suo staff, raccontano, sono state riservate alcune stanze al quarto piano della sede storica di Forza Italia. Il Guardasigilli avra' come coinquilino il coordinatore nazionale, Sandro Bondi. Non e' dato sapere se e' superstizioso e portera' con se' qualche portafortuna. Forse non si separera' del suo primo santino elettorale del '94 che ha mostrato il 2 luglio scorso quando e' stato 'incoronato' alla guida del partito da Consiglio nazionale del Pdl. Sicuramente portera' con se una sqaudra ristretta di appena tre collaboratori, da sempre con lui.
Intanto, resta sempre aperta la corsa alla successione al ministero della Giustizia. Ieri si era parlato di un'accelerazione, alimentata dalla voce che domani o al massimo martedi' prossimo il neosegretario del Pdl avbrebbe potuto lasciare l'incarico di via Arenula per dedicarsi a tempo pieno al suo nuovo compito.
ANGELINO ALFANOSecondo fonti parlamentari della maggioranza, bisognera' aspettare ancora qualche giorno per l'addio al dicastero: se ne parlera' certamente dopo l'approvazione della manovra economica. Allo stato le voci sono contrastanti: c'e' chi assicura che il cambio ci sara' entro la prossima settimana e chi, invece, prevede tempi piu' lunghi. Alfano, riferiscono, sarebbe pronto a dimettersi al piu' presto, dando il via libera a un 'minirimpasto' con il placet del Quirinale, ma ancora ci sarebbe l'accordo sul suo sostituto. Al momento i nomi in 'pole position' restano quelli del vicepresidente della Camera, Maurizio Lupi, e del ministro degli Esteri, Franco Frattini.