1 - LONDRA: BATTAGLIA IN TRIBUNALE SUL MANDATO D'ARRESTO PER ASSANGE
Da "lastampa.it"
Secondo giorno di udienza alla Royal Court of Justice per Julian Assange, il boss di WikiLeaks impegnato nel tentativo di evitare l'estradizione in Svezia dove è accusato di molestie sessuali. La difesa dell'ex hacker australiano ha terminato l'esposizione dei propri argomenti poi la parola è passata all'avvocato Montgomery, che rappresenta le autorità svedesi. Il braccio di ferro è serrato. In ballo, infatti, sembra esserci la natura stessa delle procedure connesse al mandato di arresto europeo.
L'atmosfera oggi si è subito riscaldata. Montgomery, infatti, non appena ha preso la parola ha attaccato i legali di Assange: «La lunga esposizione mi ha tolto la voglia di vivere», ha detto. Risultato: sguardi cupi dai banchi dei difensori. La contesa al momento verte su quando sia iniziato in Svezia il procedimento penale vero e proprio e non solo la fase d'indagine. È uno dei punti chiave della difesa di Julian Assange, che sta mettendo in dubbio davanti ai giudici dell'alta corte la proporzionalità del mandato di arresto europeo rispetto alle accuse nonché la legittimità delle procedure utilizzate.
Vaughan SmithDetto questo, i giudici hanno esortato Ben Emmerson, uno dei legali dell'australiano, a non trattare la questione «attraverso occhi anglosassoni». In Gran Bretagna, infatti, si richiede che la richiesta di estradizione venga avanzata dall'autorità giudiziaria - quindi la parte terza, diversa fra procura e difesa, ndr. - mentre la firma dell'autorità svedese è quella del pm. Il giudice ha però messo le mani avanti: «Viviamo immersi nella cultura giuridica europea». «Ma dobbiamo applicare le regole domestiche», ha ribattuto Emmerson.
Assange, agli arresti domiciliari da inizio dicembre in Inghilterra, ha sempre negato le accuse contestategli da due svedesi per dei fatti che risalgono all'agosto del 2010 in Svezia. Il fondatore di Wikileaks ha sempre sostenuto che le due donne erano consenzienti. A febbraio, in primo grado, il giudice britannico Howard Riddle aveva dato il via libera all'estradizione, respingendo gli argomenti della difesa, in particolare quello secondo cui Assange non potrebbe beneficiare di un "processo equo" in Svezia con il pretesto che le vicende a carattere sessuale generalmente in Svezia si trattano a porte chiuse.
Anna ArdinJULIAN ASSANGEAssange è stato arrestato a dicembre a Londra, in virtù di un mandato d'arresto europeo spiccato da Stoccolma, prima di essere posto agli arresti domiciliari in una proprietà della campagna inglese appartenente ad un amico. Il suo arresto è avvenuto mentre WikiLeaks pubblicava un diluvio di documenti diplomatici americani, che hanno suscitato lo sdegno del governo americano pronto ad «una macchinazione» per neutralizzare Assange, secondo i suoi sostenitori.
L'Alta Corte dovrebbe far sapere la sua decisione già oggi. Assange ha fatto sapere che ricorrerà a tutti i mezzi in suo potere, fino alla Corte suprema se necessario, per opporsi alla sua estradizione. Sottoposto a severe condizioni di libertà provvisoria - indossa un braccialetto elettronico e deve rispettare un coprifuoco - l'hacker due giorni fa ha tuttavia festeggiato il suo quarantesimo compleanno insieme a degli invitati nella lussuosa proprietà dove risiede, secondo Vaughan Smith, che lo ospita.
JULIAN ASSANGE2 - GLI AVVOCATI DI ASSANGE: LA PRESUNTA VITTIMA DI VIOLENZA ERA CONSENZIENTE PERCHÉ "LO HA LASCIATO CONTINUARE"
Da "The Guardian" - http://bit.ly/nQVhuA
Scontro serrato tra i legali di Assange e l'avvocato Clare Montgomery che rappresenta le autorità svedesi. Riguardo a una delle donne che accusano il fondatore di WikiLeaks di molestie sessuali, la difesa ha puntato sul fatto che la presunta vittima, in un secondo momento, avrebbe lasciato continuare Assange.
Anna Ardin, ovvero "Sarah"Secondo l'accusa Assange avrebbe "penetrato" la donna "mentre questa dormiva". Si tratta di un fatto "acclarato", ha detto Montgomery, aggiungendo che, stando così le cose, anche nel caso in cui la donna avesse poi acconsentito al rapporto, ciò non escluderebbe la violenza. Letteralmente: "L'iniziale penetrazione o qualsiasi altra cosa del genere non può essere considerata altro che un atto di violenza".