Pierluigi Depentori per "la Repubblica"
Luis DurnwalderC´era poco, pochissimo Mameli nell´aria dell´Alto Adige ieri poco prima delle gare sportive. Altro che "schiavi di Roma": tra le montagne sudtirolesi ancora imbiancate di neve hanno pensato bene di disattendere le disposizioni impartite dal Coni in vista del 150° anniversario dell´Unità d´Italia. Bastava fare un giro nei paesi che tutti i turisti hanno imparato a conoscere, tra Ora, Aldino e Malles, per accorgersi che dell´Inno nazionale non c´era traccia o quasi.
Il "nein, danke" l´aveva lanciato per primo proprio il governatore altoatesino Luis Durnwalder, che dopo i bisticci col presidente Napolitano per i festeggiamenti - al grido di «noi non ci sentiamo italiani» - aveva risposto picche anche al presidente del Coni Petrucci, supportato dal capo del Coni altoatesino Heinz Gutweniger che aveva parlato apertamente di «direttiva calata dall´alto».
ciampi unita d italiaMolti presidenti di lingua tedesca, soprattutto nei campionati minori, hanno avuto strada facile sollevando "difficoltà tecniche" nell´organizzare la diffusione dell´Inno. A Naturno, dove il presidente della squadra Dietmar Hofer aveva annunciato che le note di Mameli sarebbero risuonate allo stadio durante la partita del campionato di calcio eccellenza, il dietrofront è arrivato proprio all´ultimo secondo.
Uno dei dirigenti della squadra ha semplicemente chiesto all´arbitro cosa sarebbe successo se non avessero suonato l´Inno, e alla risposta che non ci sarebbero state conseguenze, se non un appunto annotato sul referto, ha deciso per il no. A Bressanone, durante una gara di ballo sportivo, l´Inno è stato diffuso con un risultato stranissimo: metà pubblico che si alza e inizia a cantare, l´altra metà che se ne sta seduto ostentando indifferenza.
NAPOLITANOA Bolzano, cuore "italiano" dell´Alto Adige, è andata in scena - è proprio il caso di dirlo - un´altra musica. Tutto regolare al Palaonda per la semifinale scudetto del campionato di hockey tra Bolzano ed Asiago. E allo stadio cittadino le note di Mameli sono risuonate fin dal mattino per una partita di calcio tra giovanissimi. Il presidente della Stella Azzurra Filippo Rosace ha voluto ridisegnare per l´occasione la casacca dei suoi ragazzi, con una divisa che ha riportato i colori della bandiera su maglia, pantaloncini e calzettoni.