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FAVOREVOLE ALLE UNIONI GAY, ALLE DONNE PRETE, TESTAMENTO BIOLOGICO E STAMINALI? anche in italia si può, basta essere valdesi - LA PICCOLA COMUNITÀ PROTESTANTE (30 MILA PERSONE, LA METÀ IN PIEMONTE E NEL NORD-OVEST) È UN PICCOLO MONDO ALL’AVANGUARDIA SUI TEMI ETICI (PREMIATO DAI VERSAMENTI DELL'8 PER MILLE) CHE METTONO IN CRISI SANTA ROMANA CHIESA....

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Enrico Arosio per "l'Espresso"

VALDO DI LIONE

Chi è Giuseppe Platone, il pastore valdese che a Milano ha officiato il rito di benedizione di Ciro e Guido, due fratelli di fede omosessuali che stanno insieme da sette anni? Un avventurista, un provocatore, un mangiacattolici in vena di protagonismo? Ma no. Il pastore Platone, 64 anni, alessandrino, sposato da 36 con un'insegnante, padre di due figli (uno è negli Stati Uniti, stufo di precariato intellettuale), è un tipo equilibrato; tutt'al più è un lettore storico de "l'Espresso" che segue, racconta, "da quando era in formato lenzuolo".

Non è una fuga in avanti, la "benedizione" dell'unione (non "matrimonio gay"; per i valdesi il matrimonio non è un sacramento) nel nome della responsabilità e dell'amore. "Al contrario", spiega il pastore, "l'iniziativa è stata sottoposta all'esame preventivo della comunità". I membri di chiesa, a Milano, hanno ricevuto e compilato un questionario: l'unione di Ciro e Guido ha ottenuto ben 91 voti favorevoli su 116, il 78 per cento dei sì. Del resto, nel 2010 la Chiesa valdese di Trapani e Marsala si trovò a benedire una coppia di donne tedesche.

E già nel 2007 la pastora Letizia Tommasone di La Spezia raccontò di aver benedetto coppie gay senza squilli di fanfare. Dopo la cerimonia milanese, diversi omosessuali si sono fatti vivi col pastore, speranzosi. E ora è lui a dover frenare: "La benedizione avviene all'interno della comunità". E ad aggiungere, spiritoso: "Non è che stiamo aprendo Las Vegas". Reazioni inattese dai cattolici? "Diversi amici cattolici mi hanno chiamato per rallegrarsi". E tra i vostri? "Qualche difficoltà nel mondo pentecostale: sono più fermi al dettato biblico dell'omosessualità come peccato".

GIUSEPPE PLATONE

Ma l'episodio gay è solo un aspetto. Molto à la page, peraltro: è dell'altro giorno il sondaggio secondo cui il 63 per cento dei francesi si dice a favore delle unioni omosessuali, e persino il ministro degli Esteri Alain Juppé si è detto convinto della necessità di pari diritti tra omo ed etero. La domanda è: com'è che una piccola comunità protestante, 30 mila appena, la metà in Piemonte e nel Nord-Ovest, è così avanti su tanti aspetti della vita sociale? Com'è che i valdesi italiani (che ottennero i diritti civili solo nel 1848) sono così aperti, così rispettosi della laicità dello Stato? Un solo esempio: il 28 per cento dei pastori sono donne; una lezione di quote rosa anche per la "politica come professione", per dirla con Max Weber.

CIRO E GUIDO BENEDETTI DAI VALDESI

Luca Savarino, docente di filosofia politica all'Università del Piemonte Orientale, coordinatore della Commissione bioetica valdese, risponde così: "Non chiedete a noi le ragioni della nostra apertura, ma alla Chiesa cattolica le ragioni della sua chiusura. Sono loro che si sono irrigiditi. Basti pensare al dramma di Eluana Englaro. Noi non siamo aperti perché fummo perseguitati come minoranza, ma per ragioni teologiche ed etiche radicate nell'esperienza del protestantesimo liberale nel mondo".

Ah, ecco la parola chiave: liberale. Riprende Savarino: "Il presidente Bush era un protestante fondamentalista. Obama è un protestante liberale della United Church of Christ, e nel sostenere la ricerca sulle cellule staminali embrionali, che Bush aveva ostacolato, ha motivato la sua scelta con il fatto di essere un credente".

CHIESA VALDESE ROMA

Liberali, Obama, bioetica, immigrati, ecumenismo. A comporre il puzzle dell'azione valdese nella vita civile, la questione dei diritti gay diventa una tra molte. Sia la Commissione bioetica sia il Sinodo valdese (l'autorità assembleare, che si riunisce una volta l'anno a Torre Pellice) si dichiarano a favore della ricerca sulle staminali embrionali. Difendono la libertà del paziente di rifiutare le cure. Auspicano una vera legge sul testamento biologico. Mentre sul punto più delicato, l'eutanasia, non vi è una posizione codificata. I moderni discendenti di Valdo di Lione (l'iniziatore, in pieno Medioevo) non temono la laicità.

"Le nostre opinioni derivano da scelte di fede che non vogliamo imporre all'intera comunità umana. Non siamo finti universalisti", spiega ancora Savarino: "Non ci spaventa la libertà individuale né la scienza, perché l'uomo è imago Dei anche in quanto capace di raziocinio, studio, relazioni".

CHIESA VALDESE

E in politica, come si collocano? I valdesi sono pochi, 30 mila, all'incirca quanto la nostra comunità ebraica. Negli ultimi anni, è vero, sono più vicini al centrosinistra. Ma le posizioni variano. In Parlamento c'è il senatore Lucio Malan del Pdl. Sono stati ministri l'ostinato comunista Paolo Ferrero, oggi fibrillante nel suo appoggio alla Freedom Flottilla diretta alla Striscia di Gaza, e Valdo Spini nel governo Ciampi.

Di famiglia valdese è un industriale liberal come l'ex sindaco di Trieste Riccardo Illy. In passato sono stati eletti pastori come Tullio Vinay (che aderì al Pci) e Lino De Benetti. Tutti memori del ruolo svolto dai loro confratelli prima nel Risorgimento, poi nella Resistenza. Ma un candidato valdese non si presenta come candidato della comunità.

"Io stesso", ricorda l'ex ministro Spini, "non ho chiesto pronunciamenti in mio favore alla nostra Chiesa, anche se qualche voto dai nostri mi è arrivato". Racconta: "Nel '96, candidato del collegio Firenze 3, andai a trovare l'amico parroco don Roberto: "Ti toccherà votare un valdese", dissi. E lui: "Ti ho sentito dichiarare che sei rimasto fuori da Tangentopoli anche per la tua fede religiosa, e a me basta"". In Toscana c'è un solco protestante tracciato da presenze tedesche e svizzere (si pensi al ginevrino Giampietro Vieusseux) e dagli inglesi metodisti. Negli ultimi tempi i valdesi diminuiscono nelle valli storiche piemontesi, e crescono nelle grandi città. Anche grazie all'immigrazione asiatica e africana, da Corea e Filippine per esempio.

GUIDO LANZA E CIRO SCELSI SPOSI IN UNA CHIESA VALDESE

Altra sorpresa: la Chiesa valdese è premiata dai versamenti dell'8 per mille in misura straordinaria. Nelle dichiarazioni dei redditi 2007, ben 350 mila italiani (12 volte la comunità) hanno firmato a favore di valdesi e metodisti. La tendenza è a salire, con una somma versata che cresce oltre il 10 per cento l'anno (più 18 nel 2008). Come mai? "Gli italiani avvertono che questi fondi vengono destinati a concrete attività sociali e culturali", spiega Paolo Naso, docente di Scienze politiche alla Sapienza a Roma: "Biblioteche, centri per giovani e donne, integrazione degli immigrati, perché siamo una Chiesa d'integrazione. Molti cattolici ci finanziano per spirito critico o delusione verso la loro Chiesa; altri in spirito ecumenico".

Al panorama si aggiungono le librerie legate all'editrice Claudiana, che coltivano una incisiva attività di incontri. Nella comunità brilla, da sempre, l'attività intellettuale. Qualche nome: gli storici Giorgio Spini e Giorgio Rochat, il teologo Giovanni Miegge, il giurista Giorgio Peyrot, lo psichiatra Giovanni Jervis. Ma né intellettuali né pastori praticano il proselitismo. Ci si avvicina per fede. Si aderisce scrivendo una lettera al Concistoro. Come riassume il pastore Platone: "Non si nasce valdesi, lo si diventa".

 


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