1- DA MONTI A TREMONTI? PER DRAGO DRAGHI SI PUO' (VITTORIO GRILLI CHI?)
Appena sceso dal veloce TGV che lo ha portato questa mattina nella città di Aix en Provence, Mario Draghi si è incamminato a piedi nelle stradine dove i colori e i profumi della Provenza hanno ispirato molti quadri di Cézanne.
Qui si fermerà almeno un paio di giorni per partecipare all'incontro del "Cerchio degli Economisti", un'iniziativa creata dieci anni fa che riunisce i più autorevoli rappresentanti delle banche e delle imprese. I lavori cominciano alle 14 con un dibattito sulla nascita, la vita e il cambiamento degli Stati, ed è prevista la partecipazione di personaggi come Trichet, Attali e numerosi ministri degli Esteri.
MARIO MONTIGli unici italiani che fanno parte del Comitato permanente del "Cerchio" sono Franco Bassanini e Mario Monti, mentre nell'elenco dei partecipanti non c'è traccia di nostri banchieri e imprenditori. Per il Governatore, ormai ufficialmente designato alla BCE, la fuga in Provenza è motivo di grande sollievo perché oltre a gustare le bellezze della città e la musica del Festival Arte Lirica che si tiene in questi giorni, potrà dimenticare il teatrino italiano dove la politica è scesa al livello dei marciapiedi.
Sarebbe ingenuo pensare che comunque Draghi non scambi qualche parola con Mario Monti, un uomo verso il quale ha sempre avuto stima e che negli ultimi tempi sembra essersi fatto iniezioni di coraggio.
Di sicuro parleranno dei rischi che incombono sui mercati internazionali per colpa del contagio provocato dalla crisi greca ed è probabile che nessuno dei due condivida l'idea di un rischio default per l'Italia. Altrettanto plausibile è l'idea che i due personaggi non condividano il dogma della insostituibilità di Giulietto Tremonti alla guida dell'economia.
Franco BassaniniSul treno francese che lo portava ad Aix en Provence Draghi avrà letto l'intervista del Cavaliere che mette una lapide sulle ambizioni da premier dell'ex-tributarista di Sondrio. Non c'è una riga tra le dichiarazioni del premier che lasci intravedere una speranza per Giulietto, autore del famoso libro "La paura e la speranza", un testo che probabilmente dovrà riscrivere puntando sul primo dei due sostantivi.
TREMONTIAgli occhi freddi di Draghi l'insostituibilità di Giulietto a via XX Settembre (accompagnata dal fantasma terrificante del default) può apparire un mito che si può smontare buttando nella mischia quel Mario Monti di cui a Bruxelles e nei circoli internazionali conservano un ottimo ricordo.
Sullo sfondo c'è poi la battaglia per la successione a via Nazionale e qui dopo ciò che è successo ieri e che sta venendo fuori dall'intreccio dei rapporti tra il ministro e l'avido Marco Milanese, sembrano allontanarsi le possibilità di portare il pallido Vittorio Grilli sulla poltrona di via Nazionale. D'altra parte non è un mistero che nei colloqui tra il Presidente Napolitano e lo stesso Draghi sia prevalsa l'idea di guadagnare tempo in modo da rendere ineluttabile la candidatura di Fabrizio Saccomanni, un uomo al di sopra di ogni sospetto.
FABRIZIO SACCOMANNISolo la malizia può indurre a pensare che dal Colle qualche corazziere sia riuscito a vedere già da un paio di settimane le nuvole nere che hanno scatenato il temporale sulla testa dell'ex-tributarista di Sondrio.
2- VIENI AVANTI, RENATINO!
Nella lista di nozze pubblicata la settimana scorsa dall'"Espresso" non c'era traccia del regalo più bello che Renatino Brunetta ha ricevuto oggi dal Cavaliere.
Il figlio dell'ambulante veneto e la longilinea Titti che domenica si sposeranno a Ravello hanno ricevuto il dono impacchettato nella carta di quel giornale "Repubblica" che Renatino considera la roccaforte dei comunisti.
Da sinistra Carlo Baldocci Giulio Tremonti e Vittorio GrilliTra le righe dell'intervista che Berlusconi ha rilasciato oggi al quotidiano di De Benedetti per rilanciare la candidatura di Letta al Quirinale e l'improbabile premiership ad Angelino Jolie Alfano, c'è un riferimento preciso al napoleonico ministro che ieri si è sentito dare del cretino dal nemico storico Tremonti.
"Giulio - dice il Cavaliere - pensa di essere un genio e che tutti gli altri siano cretini. È l'unico che non fa un gioco di squadra", e a proposito dell'insulto al ministro veneto aggiunge: "quel "cretino" è emblematico. Brunetta, giustamente, parlava ai nostri elettori. Lui invece parla solo ai mercati".
C'è quanto basta in queste parole per provocare orgasmi prematrimoniali da inserire nel curriculum dell'economista che ha sempre considerato Tremonti un giurista e ha usato le parole con un'irrefrenabile licenza. Per un attimo ieri pomeriggio la futura sposa Titti si è sforzata di spiegargli che la parola "cretino" si può leggere anche in senso cristiano perché affonda l'etimo nel francese provenzale (crètin) e implica un senso di commiserazione.
Di fronte a questo sottile distinguo Renatino si è agitato ed è riuscito a calmarsi solo verso sera con dichiarazioni concilianti che hanno sorpreso anche il suo avversario.
MARCO MILANESEL'uomo non è solito rinnegare gli insulti che in diverse occasioni ha rivolto agli avversari; l'estate scorsa a Cortina ha parlato di una "sinistra di merda che deve andare a morire ammazzata", e poche settimane dopo ha insistito dicendo che la sinistra gli fa schifo perché lui si sente "moralmente superiore".
La lingua sciolta lo ha tradito nell'altro fuorionda più recente quando ha insultato i precari definendoli la parte peggiore dell'Italia, poi ha fatto una goffa marcia indietro che va attribuita più allo stato emotivo di chi si avvicina alle nozze piuttosto che a una reale convinzione. Resta il fatto che i precari si stanno mobilitando su Facebook e con un passaparola martellante per rovinare la festa di domenica a Ravello, la piccola cittadina della costiera amalfitana che gli ha dato la cittadinanza onoraria e dove Renatino ha acquistato per soli 53mila euro un casale trasformato in villa.
TITTI E BRUNETTAAnche se ieri sera la bella Titti prima di rimboccargli il lenzuolino gli ha letto qualche pagina del libro "La prevalenza del cretino" scritto da Fruttero & Lucentini nel 1985, il figlio dell'ambulante veneto è rimasto con gli occhi aperti fino a tarda notte, ma poi ha avuto il colpo di genio che solo un premio Nobel mancato può avere. Per evitare che i maledetti precari domenica gli rovinino la festa come terroristi della Val di Susa, il buon Brunetta ha pensato di alleggerire la presenza degli ospiti e ha chiamato la segretaria.
Così nel cuore della notte sono partite numerose telefonate per annunciare che di fronte alle difficoltà di raggiungere Ravello i due promessi sposi hanno pensato di organizzare due grandi ricevimenti che si terranno tra Milano e Roma. L'appuntamento a Roma è previsto per il 16 luglio alle ore 21 all'Open Colonna del Palazzo delle Esposizioni (per i precari è d'obbligo lo smoking).
3- NESSUNO DÀ CREDITO ALLA VOCE CHE SARMI O CATTANEO POSSANO SOSTITUIRE MORETTI, PIÙ CREDIBILE SEMBRA LA NOTIZIA CHE I DIRIGENTI DELLA RAI STIANO VALUTANDO LA POSSIBILITÀ DI TRASFERIRE UNA PARTE DEI LORO UFFICI IN UN'ALA DEL PALAZZO DELLE FERROVIE
Nel palazzo-obitorio delle Ferrovie l'aria continua ad essere pesante.
Mauro Moretti è sempre più rinchiuso nel suo ufficio-bunker e la stessa cosa fa il presidente Lamberto Cardia che si guarda bene dal commentare le polemiche di questi giorni seguite alle intercettazioni di Bisignani.
Ad appesantire il clima c'è la rivolta dei pendolari che nei 27 miliardi previsti nel piano industriale non trovano alcuna traccia di investimenti per i loro treni. I più incazzati sono quelli del Lazio che non si placano nemmeno di fronte alle promesse annunciate ieri dal direttore regionale di Trenitalia, Agnello Semplice, di ammodernare le carrozze fatiscenti.
Mauro MorettiLa protesta corre sulle rotaie e sul web dove i Gruppi di Facebook aperti ai pendolari sono più di 300 e si moltiplicano di giorno in giorno.
Come non bastasse ieri è piombata la notizia dell'arresto del sindaco di Voghera Carlo Barbieri che è rimasto impigliato nel giro di corruzione di Marco Milanese. Oltre ad essere primo cittadino il Barbieri è consigliere di amministrazione di Ferservizi, la società di Trenitalia che gestisce le attività commerciali e i rapporti con i fornitori per conto di Ferrovie.
MASSIMO SARMIA questo punto gli uscieri temono che da un momento all'altro il manager di Rimini sbotti in escandescenze e già si parla di una lista di epurazioni.
Mentre nessuno dà credito alla voce che Massimo Sarmi o Flavio Cattaneo possano sostituire Moretti, più credibile sembra la notizia che i dirigenti della Rai stiano valutando la possibilità di trasferire una parte dei loro uffici in un'ala del palazzo-obitorio.
Flavio CattaneoÈ noto infatti che la sede di viale Mazzini ha problemi di amianto che rischiano di minare la salute dei big che governano la televisione italiana.
Parliamo della salute fisica, perché quella mentale è già compromessa da tempo.
4- LA NOMINA DI BOFFO A TV 2000 DOVREBBE SERVIRE AD ALLEGGERIRE I COSTI DELL'EMITTENTE CHE SFIORANO I 30 MILIONI
Avviso ai naviganti: "Si avvisano i signori naviganti che da ieri Dino Boffo, il 59enne ex-direttore dell'"Avvenire", è diventato direttore di Tv 2000, la rete di proprietà dei vescovi italiani.
La notizia appare sul "Corriere della Sera" di oggi, ma è priva di un dettaglio importante. Sembra infatti che i vescovi siano profondamente inquieti per i costi dell'emittente che sfiorano i 30 milioni. Nelle ultime riunioni della Cei il malumore è emerso chiaramente e la nomina di Boffo dovrebbe servire ad alleggerire il peso del canale televisivo cattolico".