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UN’ALTRA SERA DI RUBY IN QUESTURA PRIMA DI SILVIO (MA C’è SEMPRE UN PIDIELLINO CHE CORRE IN SOCCORSO) - Una cattedra per Alfonso Papa. In intercettazioni, naturalmente - SOMMERSO DAI DEBITI, VELARDI LASCIA PALAZZO GRAZIOLI (AFFITTO TROPPO CARO) - IL PEDAGGIO PER LA TIRRENICA FA INCAZZARE I RESIDENTI - CROSETTO IN SMART BLU - RENATONA INGRATA CON FINI - CON GALAN RESCA NON RESTA - QUANTE POLTRONE PER GERONIMO LARUSSA (CHEZ LIGRESTI MA NON SOLO) - UN LEGHISTA AL CIRCO MASSIMO…

Previous: 1- LO SQUALO MURDOCH FA DUE CONTI E SACRIFICA IL SUO TABLOID DA TRE MILIONI DI COPIE PER SALVARE L’ACQUISIZIONE DI BSKYB, LA PAY TV D’INGHILTERRA CHE ERA A UN PASSO DAL COMPRARE PRIMA CHE LO SCANDALO ESPLODESSE (MA NON È DETTO CHE BASTI) 2- CHI è DAVVERO COL CULO A TERRA è IL PREMIER CAMERON, LEGATO A DOPPIO FILO CON MURDOCH: ARRESTO PER IL SUO PORTAVOCE ED EX DIRETTORE DEL \"NEWS OF THE WORLD\" 3- IL CINISMO DELLO SQUALO: CHE SE NE FACEVA DI UN TABLOID SPUTTANATO E SEGATO DI PUBBLICLITà? SPUNTA L’IPOTESI DI UN MERO CAMBIO DI TESTATA: “THE SUN” (SEMPRE DI MURDOCH), IN EDICOLA DAL LUNEDÌ AL SABATO, POTREBBE LANCIARE L’EDIZIONE DOMENICALE 4- ESISTE ANCHE IL RISCHIO CHE LE AUTORITÀ BRITANNICHE REVOCHINO LA LICENZA DI TRASMISSIONE A BSKYB. POTREBBE ACCADERE SE DALLE INDAGINI RISULTASSE CHE NEWS CORP DI MURDOCH NON SAREBBE UN PROPRIETARIO O UN CO-PROPRIETARIO \"IDONEO\"
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A cura di Enrico Arosio e Primo Di Nicola per "l'Espresso"

ruby rubacuori

1. RUBY PRIMA DI RUBY...
L'accusa di furto, la notte in questura, la telefonata di un politico. E il rilascio di Ruby. Sembra il copione fatale del 27 maggio 2010. Ma non siamo a Milano e al telefono non c'è Berlusconi. È il febbraio 2009, a Messina. Ester Fragata, titolare di un centro estetico, denuncia per furto Karima "Ruby" el Marough, che finisce in questura. In suo aiuto si muove un consigliere comunale Pdl, Salvatore T., che "mette in contatto i poliziotti con i servizi sociali".

È una delle rivelazioni contenute nel libro-inchiesta "Nudo di donna con Presidente. L'Italia dietro al bunga bunga" (Fuorionda) di Francesca Lombardi e Stefano Rotta, giovani cronisti della "Gazzetta di Parma". Tra le altre testimonanze inedite, quella di Sara, ospite a Villa Certosa già nel 2003 insieme a una bella amica. Che non si chiama Nicole, ma è diventata consigliere regionale. Pure lei. P. B.

CLAUDIO VELARDI

2. VELARDI CAMBIA CASA...
Bye bye Palazzo Grazioli. Claudio Velardi, ex consigliere di Massimo D'Alema, già assessore alla Cultura nel 2009 nella giunta Bassolino e nel 2000 ideatore della società di consulenza e lobbying politico Reti, ha promosso una grande festa romana giovedì 30 giugno per congedarsi dalla prestigiosa sede di Palazzo Grazioli (ultimo piano con terrazza mozzafiato), che è anche la residenza capitolina del capo del governo Silvio Berlusconi (secondo piano). Motivo dell'abbandono? "Costi troppo elevati".

Reti pagava da tempo un affitto di 15 mila euro al mese per 180 mila euro l'anno. Troppi per una società che viaggia in un mare di debiti (lo stesso amministratore ne ammette per oltre sei milioni, ma sempre che i ricavi siano quelli previsti). Le cose hanno cominciato ad andare male dopo che Velardi ha tentato il grande salto, trasformando Reti in un ambizioso polo della comunicazione (suo "Il Riformista" ceduto agli Angelucci; il grande buco di Sherpa Tv, chiusa tre anni fa; l'acquisizione della Gps di Giampaolo Fabris e la Makno di Mario Abis).

matteoli jpeg

Un infortunio dietro l'altro. E ora sono in molti a versare lacrime: ex dipendenti, imprese fallite, piccoli e grandi creditori. Ciò però non ha impedito a Velardi & C. di celebrare in grande stile l'uscita da Palazzo Grazioli. A. F.

3. LIVORNO-CIVITAVECCHIA, UN PEDAGGIO PER MATTEOLI...
Dopo oltre quarant'anni di polemiche, il 27 giugno scorso il ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli ha inaugurato il primo lotto dei lavori che nel giro di cinque anni porteranno alla costruzione dell'autostrada Tirrenica, 206 chilometri, da Livorno a Civitavecchia, per una spesa complessiva di oltre 2 miliardi. "Sono commosso, da livornese è una vita che mi batto per la sua costruzione", ha commentato il ministro.

Ma se Matteoli è commosso ed esultante, i sindaci della costa tirrenica minacciano le barricate. Motivo? L'annuncio del ministro che anche i residenti pagheranno il pedaggio, un vero tradimento. "Ci hanno sempre detto che i locali venivano esentati. Una vergogna. Dal mio comune per andare all'ospedale di Cecina si dovrà pagare il biglietto autostradale", denuncia Fabio Tinti, sindaco di Castagneto Carducci, il piccolo borgo dei nobili. M. LA.

4. CROSETTO IN SMART BLU...

Dopo gli aerei e le auto, ci mancava solo la Smart blu. È quella che ha preteso Guido Crosetto, sottosegretario alla Difesa, per dare il suo personale contributo ai tagli voluti da Tremonti. In piena campagna contro i costi della politica, Crosetto ha deciso di restituire al ministero le chiavi della Mercedes quattro porte a bordo della quale, per tre anni, ha girato l'Italia, pretendendo in sostituzione la piccola utilitaria presa a nolo, naturalmente con autista.

CROSETTO IN SMART

L'effetto scenico a bordo della sobria auto di rappresentanza è irresistibile. Crosetto è un omone alto due metri e le operazioni di imbarco e sbarco dalla minivettura sono piuttosto macchinose. La scelta minimal viene però rivendicata con orgoglio: "I tagli di spesa si fanno e non si annunciano", dice, "e a regime il cambio di auto produrrà un risparmio del 90 per cento". Anche perché Crosetto spiega di voler utilizzare la Smart in ogni occasione, comprese le cerimonie ufficiali. M. D. B.

5. ELEZIONI REGIONALI 2010, QUELL'INGRATA DI RENATA...
Che ingrata Renata. Quando Fini lasciò il Pdl fondando Futuro e Libertà, giusto un anno fa, la Polverini decise di rimanere con Berlusconi. E proprio in quei giorni, in visita a palazzo Grazioli, commentando la scelta di restare nel Pdl del Cavaliere, disse: "Ho avuto Berlusconi al mio fianco nella campagna elettorale: sapete perfettamente che la mia elezione dipende anche dall'impegno personale che il presidente Berlusconi ci ha messo". Lasciando intendere che Fini non l'aveva sostenuta. E che dunque andasse via in pace.

RENATA POLVERINI

Ma non è così. Anzi. A leggere nelle pieghe del bilancio della Fondazione An, fino a dicembre scorso gestita da un comitato a maggioranza finiana, si scopre che c'è stato un solo grosso finanziamento fatto per le Regionali del marzo 2010. Ben mezzo milione di euro per la lista Polverini-Insieme cambiamo. Per il resto, l'ex partito di Fini ha destinato solo 140 mila euro agli altri candidati. Insomma, si può ben dire: in politica la riconoscenza davvero non esiste. V. D.

6. BENI CULTURALI. RESCA O NON RESTA?
Sembra avviata al tramonto la stella di Mario Resca. Dopo l'addio al ministero dei Beni culturali di Sandro Bondi, la cui evanescenza gli consentiva di svolgere di fatto un ruolo da sottosegretario, il manager ha subìto un repentino processo di emarginazione. Una situazione dovuta alla maggior presenza di Giancarlo Galan al ministero, ma soprattutto al sostanziale fallimento dell'obiettivo del direttore generale per la Valorizzazione: l'iniezione di finanziamenti privati per salvare il patrimonio.

GIANCARLO GALAN

Lo schiaffo plateale è arrivato nei giorni scorsi, quando Resca ha chiesto al governo 30 milioni per il progetto della Grande Brera, di cui è commissario straordinario. Gelida la risposta di Galan: "Dire che non ci sono i soldi è una scusa: volete che a Milano non si trovino 30 milioni?". Parole pronunciate nel giorno in cui Roberto Cecchi, commissario all'area archeologica di Roma, presentava al Colosseo la sponsorizzazione di Della Valle. Il contratto di Resca scade nel 2012. Al momento pochi scommettono sul suo rinnovo. P. Fa.

7. INTERCETTAZIONI DA PAPA...

Una cattedra per Alfonso Papa. In intercettazioni, naturalmente. Ci hanno pensato i responsabili del master in giornalismo dell'Università Suor Orsola Benincasa di Napoli che l'anno scorso hanno affidato proprio al magistrato e deputato Pdl (al centro dell'inchiesta P4 e delle tante telefonate intercettate con Luigi Bisignani) un seminario in materia. Del resto, chi meglio di lui? M. L.

8. GERONIMO ALLA CARICA...

Si fa sempre più ricco il bouquet di poltrone di Geronimo La Russa, giovane erede del ministro della Difesa, Ignazio. Gran parte degli incarichi orbitano nella galassia Ligresti, come i posti nei cda di Premafin, Finadin, Immobiliare Lombarda e della International Strategy srl. Il collante fra le due famiglie sono le comuni radici siciliane: a Paternò, il patron Salvatore e Antonino La Russa (papà di Ignazio) sono nati e diventati amici. Un legame che i due patriarchi hanno trasmesso a figli e nipoti. Geronimo, però, lavora anche in proprio: da marzo 2010 è socio unico della immobiliare Metropol e socio accomandatario della immobiliare di famiglia, Interiblea.

MARIO RESCA

Al suo chilometrico biglietto da visita si aggiungono poi incarichi più glamour come quelli in Gilli (griffe di borse e accessori ideata da Giulia Ligresti) e nella Onlus Milano Young creata nel 2005 insieme agli amici Barbara Berlusconi e Paolo Ligresti. Un anno fa La Russa jr è anche diventato vicepresidente dell'Automobile Club Milano, in quota al ministro del Turismo Brambilla. E l'ultimo incarico che si è aggiunto alla collezione è quello di consigliere d'amministrazione nella Acm Servizi Assicurativi Spa, controllata dall'Aci.

L'assemblea dei soci del 27 maggio lo ha infatti nominato nel board insieme ad Alessandra Talarico. Esperta di polizze nonché figlia di Antonio, uno dei collaboratori storici di Totò Ligresti. CA. C.

9. PARLAMENTO IN CIFRE...
122. Sono i parlamentari che hanno cambiato gruppo in questa legislatura. Si tratta di 87 deputati e 35 senatori che hanno totalizzato 169 passaggi di gruppo. Infatti alcuni sono transitati anche in quattro partiti differenti. L'ultimo caso è quello della senatrice Dorina Bianchi, eletta con il Pd, passata per l'Udc e ora approdata nel Pdl.

ALFONSO PAPA

Da capogruppo del Pd in commissione Igiene e sanità fu al centro di polemiche per la sua posizione sul testamento biologico. Alle ultime amministrative, candidata a sindaco di Crotone per la coalizione di centrodestra (con Udc e Pdl alleati) fece scalpore per il comizio elettorale in cui Berlusconi, giunto per sostenerla, criticò fortemente Casini, il suo segretario, senza che lei spendesse una sola parola per difenderlo.

10. MONTECITORIO, NON SI FA CREDITO AI GIORNALISTI...
Pugno duro alla Camera sui costi della politica. Ma cominciando dalla stampa. Proprio così.
Lo spiegano i responsabili del ristorante di Montecitorio, dove per pagare i pasti consumati i giornalisti utilizzano una tessera prepagata e ricaricabile, che spesso però è risultata scoperta: "I funzionari responsabili ci hanno dato indicazioni chiarissime sulla gestione dei conti". In sostanza, niente più credito ai giornalisti, nemmeno un euro. M. L.

11. LEGA/1 LEONI AL CIRCO MASSIMO...
I colleghi della Camera friggono per l'invidia: "Quello lì ha realizzato il sogno di Umberto: occupare Roma". Alla fine di un lungo braccio di ferro con il sindaco Gianni Alemanno, Giuseppe Leoni, 64 anni, deputato varesino fedelissimo di Bossi e leghista della prima ora, è riuscito a farsi consegnare, anche se solo per tre giorni, le chiavi del Circo Massimo. A inizio settembre l'antico sito romano sarà teatro dei festeggiamenti del centenario dell'Aero club d'Italia - organismo del Coni - di cui Leoni è presidente.

GERONIMO LA RUSSA - copyright Pizzi

I preparativi sono top secret, ma Leoni starebbe mettendo a punto una sorpresa: il lancio di nuovi velivoli intitolati a politici cari alla Lega. L'anno scorso furono presentati l'I-rmar dedicato a Roberto Maroni, l'I-cald in onore di Roberto Calderoli, l'I-gtre in omaggio a Giulio Tremonti e l'I-Umbe per il grande capo. A Leoni era stato suggerito anche l'acronimo I-Pad per celebrare la patria padana. Ma poi qualcuno ha osservato che la Apple avrebbe potuto reclamare i diritti d'autore, e quindi amen. M. D. B.

12. LEGA/2, ALBANESI DI BUONA COSTITUZIONE...
La comunità albanese in Toscana ha spedito per posta una copia della Costituzione ai consiglieri regionali della Lega Nord. Perché se la studino.
Il regalo è stato accompagnato dall'invito a fissare un incontro "affinché si conosca meglio la Carta che regola la vita civile di questo Paese". Invito raccolto dal gruppo del Carroccio: "Ben volentieri, regaleremo loro le nostre bandiere e i nostri gadget". Alle elezioni regionali del 2010, la Lega si è affermata come quarto partito con 98 mila voti.

Ma gli albanesi in Toscana non scherzano: sono oltre 67 mila, quasi il 20 per cento degli immigrati. Riusciranno a convertire i leghisti sulla via dell'unità nazionale o finiranno anche loro a mangiare salsicce sui sacri pratoni di Pontida? C. CON.

13. MANCA SOLO MISS VILLA REALE...
Altro che trasferirci i ministeri romani, come ripete Umberto Bossi. Da miss Collant alla convention sugli aspirapolvere: il destino della Villa Reale di Monza pare segnato, a leggere l'articolo 13 del disciplinare allegato al contratto di concessione, la cui firma è imminente. Cocktail, assemblee societarie, sfilate, aste, matrimoni, lanci di brand, servizi fotografici, vj set: nei due piani nobili della Villa privatizzata è previsto di tutto.

Bossi e Maroni

Nel Belvedere ristorazione di lusso, al piano terra artigianato e commercio. In barba alle associazioni, Comitato Antonio Cederna, Legambiente, Italia Nostra e ai 12 mila cittadini che hanno firmato per il ritiro del bando. Infrastrutture Lombarde, la società appaltante della Regione, procede imperterrita col sostegno del presidente Formigoni. Anche se la durata della concessione è scesa da 30 a 22 anni, e l'affitto sale a 60 mila euro: la cultura deve cedere ai "danee". Loro ricorreranno al Tar. E. A.

14. ONG, MOVIMONDO NON GIRA PIÙ...

Un duro colpo alla cooperazione. Il fondatore della ong Movimondo, Andrea Di Vecchia, è stato condannato a risarcire l'erario con 802 mila euro. La Corte dei Conti del Lazio gli imputa di aver fatto la cresta sui finanziamenti europei per oltre 2 milioni, secondo accertamenti della Guardia di Finanza su dieci ong. Di Vecchia, ricercatore del Cnr e docente alla Accademia dei Georgofili di Firenze, è anche uomo Pd, tanto vicino a Walter Veltroni da convincere l'allora sindaco di Roma, ignaro di tutto, a fare il dj per una raccolta fondi e inaugurare pozzi in Mozambico.

Dieci anni dopo, Movimondo finisce nei guai. La Procura di Roma ha avviato anche un procedimento penale per truffa. Il guadagno illecito era realizzato sui fondi e sui cooperanti ai quali veniva chiesta una provvigione occulta. Nel frattempo, alla sede romana non risponde nessuno, e il sito è cancellato. T. Mac.

 


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