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MASSIMO GHINI RINGRAZIA TRAVAGLIO PER LA SUA ‘STRONCATURA’ DEL PREQUEL DI AMICI MIEI - RIBALTIAMO: CHI C’È DIETRO LERNER? NESSUNO, MANCO ‘NA PARETE DI CARTONGESSO - STRISCIA IL CORAGGIO - IL CORRIERONE COME L’ISTITUTO LUCE PER MARPIONNE - SARKÒ IN AIUTO DEI PERDENTI - SULLA QUESTIONE “RIVELARE LE FONTI”, la risposta di dago…

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Riceviamo e pubblichiamo:

MASSIMO GHINI E MOGLIE

Lettera 1
Scrivo questa mail a Marco Travaglio, da parte di Massimo Ghini di cui curo l'Ufficio Stampa, in merito al suo commento sul trailer di "Amici miei come tutto ebbe inzio..".
Masimo Ghini, sostiene Travaglio nel suo articolo su "Il Fatto", è un attore romano doppiato da un fiorentino..peccato che il film sia stato girato in presa diretta...
Quindi seppur involontariamente Travaglio nel suo pezzo denigratorio del trailer elogia la bravura di Ghini!
Grazie del complimento.

per Massimo Ghini,
Nicoletta Strazzeri
p.s. da Ghini : Maremma Bona!!!

Lettera 1
Caro Dago, dubito che Giancarlo Galan, ove mai diventasse ministro ai Beni culturali al posto del sublime Sandro Bondi, voglia Marco Muller alla testa del Festival di Roma, che francamente detesta (e con lui il consigliori Franco Miracco). L'ex presidente della Regione veneta, semmai, si preoccuperà subito di confermare Paolo Baratta alla testa della Biennale, contraddicendo le volontà di Bondi e mettendo così tutti d'accordo (Comune, Provincia e Regione). A quel punto Baratta, dotato di nuovi poteri quadriennali, riconfermerà il mandarino Muller, il quale va dicendo da anni di volar tornare a fare il produttore. Ma quando mai?
Jerry Douglas

MARCO TRAVAGLIO

Lettera 1
Ieri i coraggiosi autori di striscia hanno consegnato un tapiro al figlio della Moratti. L'intervista di Staffelli è stata così coraggiosa e ha messo così in difficoltà il figlio del sindaco da far dire alla Hunziker, al rientro in studio, simpatico il figlio della Moratti. Subito dopo è andato in onda il solito servizio contro il povero truffatore di turno africano, rincorso dall'inviato di striscia, coadiuvato questa volta anche da alcuni cittadini. La prossima volta il malcapitato africano verrà rincorso tipo caccia alla volpe.

Naturalmente degli scandali del cavalier pompetta, a parte la solita battuta sulle donne, nemmeno l'ombra.Dalla prossima settimana gli ammiratori del premier avranno l'imbarazzo della scelta; alla fine dei due tg berlusconiani, su canale 5 l'immancabile striscia la notizia, su rai 1 giuliano ferrara.
il vigliacco giuliano

GIANFRANCO FINI E GALAN

Lettera 1
Ma avete letto il pezzo di apertura del Corriere della Sera a pagina 43? Questa volta la giornalista embedded di casa Fiat, tale Bianca Carretto, si è superata. Marchionne ha ristrutturato l'ufficio a Mirafiori (notizia degna di una testata naturalmente...); niente di lussuoso -scrive lei- ma tutto secondo il buon gusto dettato da Marchionne. E ancora lui che lì "al secondo piano, quello nobile" si fa installare tutta la tecnologia più moderna per dirigere da Torino (ma guarda un po' dopo tutte le polemiche...) il suo regno internazionale.

E poi poverino, racconta madame Embedded, lui "ha messo a dura prova l'elicottero accumulando 25 mila ore di volo per spostamenti a breve e medio raggio" (bene precisare, come se in elicottero si potesse attraversare l'atlantico). Lo stesso elicottero che (come è scritto nell'articolo!!!) scandisce con il rumore delle sue pale la presenza di Sergione nostro a Mirafiori. E saranno cazzi perché, continua: "Qualcuno tremerà per questo contatto ravvicinato, ma è la smentita più concreta a chi dubita ancora dell'interesse dell'amministratore delegato Fiat per l'auto".

Tiè. Insomma, più che un pezzo sembrava un bollettino dell'istituto Luce. Va bene che De Bortoli ha addomesticato il comitato di redazione milanese, ma almeno gli articoli sulle pagine di economia li legge prima di pubblicarli? Non girano anche a lui le...pale?
Filippo er Centurione

Lettera 1
Leggere critiche a Ferrara è un evento epocale. Ferrara incute un cupo terrore non solo ai politici, ma soprattutto ai giornalisti. Chissa perchè.. Ben oltre i timori e le cautele espresse da un Padellaro compagnone di Feltri, o dell'Annunziata ammiratrice di Fede. Solo Dago riesce a sopportare una tale sfida, verso la quale sarebbe bello leggere, eventualmente, controcritiche nel merito. Viva Dago.
Apocrifo

Marco Muller

Lettera 1
Travaglio e cordoglio sono due sinonimi perfetti. Perché quando scrive cose ANCHE giuste, aggiunge quelle sue orribili battute sempre al di sotto dell'arguto?
E' così scontato e maestrino, che dimentica la piacevolezza della lettura mettendo in fila solo fatti e meschinità.E' una macchina da scrivere senz'anima. E' un secchione poco dotato. Spero che abbandoni questa immensa frustrazione.
Lo dico per lui. Ci tengo!
Matteo d'Aloja

Lettera 1
Pare che Bossi se ne freghi della legge antifumo, e si goda i suoi sigari dove gli pare. Secondo me è giusto lasciarlo fare, poveraccio, ridotto come è ridotto che abbia almeno la sensazione di essere ancora come una volta.
Giuseppe Tubi

Lettera 1
Caro Dago, non amando il giornalismo televisivo, enfatizzato purtroppo dalla carta stampata, l'annunciato arrivo di Giuliano Ferrara e Vittorio Sgarbi su rai1(minuscolo) non mi fa nè caldo, nè freddo, come penso alla maggioranza degli Italiani. Naturalmente non condivido le considerazioni di Marco Travaglio, che si ritiene oramai il depositario della verità assoluta su tutti i fronti. Per quanto riguarda Ferrara c'è da dire che la sua provenienza dalla sinistra lo porta ad essere considerato autorevole ogni volta che parla e scrive. Anche questo è uno dei fenomeni del berlusconismo che non ha mai saputo valorizzare il giornalsimo controcorrente del centrodestra: semmai ha attinto a sinistra , vedi i vari Costanzo, Mentana e, duclis in fundo, Santoro. Cordiali saluti.
Giovanni Attinà

GIULIANONE FERRARA

Lettera 1
Da un pò non ti scrivo, oggi credo sia giusto farlo, dopo aver letto le "riflessioni" di Gallino Lerner sulla vicenda in cui ti ha tirato in ballo Bocchino-non-di-legno: vorrei dire a lor signori, Lerner e i tanti altri che continuano a vedere ombre inquietanti dietro Dagospia, che il successo "real-time" dello stesso è dovuto alla gran sapienza, tua e dei tuoi collaboratori, nel ricavare il meglio dalle tante segnalazioni che ti arrivano da cittadini "comuni" come me, oltre che dalle soffiate dei cittadini "vip". E così le fonti Dagospia risultano essere un mix equilibrato e di successo che evidentemente comincia a dare molto fastidio.

Mi stupisce che un addetto ai lavori come il nostro Gallino la "butti in caciara": che sia la tanta, troppa, invidia? Posso dire a Lerner che nel tuo sito ho trovato lo spazio che TUTTI gli altri siti di informazione libera mi negavano (mi riferisco ad argomenti come la P3, a Wikileaks, ai Servizi Deviati, Bungalove e quant'altro), causa censura? Non sopporto i giornalisti che, o per incapacità o per paraculismo, mandano il cervello all'ammasso vomitandoci addosso i loro pregiudizi da figli di un dio minore: da quale pulpito, poi. Parliamo di un (giornalista?) tipo che ha ben oliato tutti gli ingranaggi per cavalcare l'onda, opportunista e "politically correct" (presunto) fino alla nausea.

Giocando a rimpiattino, chi c'è dietro Lerner? Ce lo siamo mai chiesti? Evidentemente no: è professionalmente talmente impalpabile e inano di suo, che dietro c'è il nulla assoluto, manco 'na parete de cartongesso...
Una sola rettifica ad un tuo PS: il Piano di Rinascita Democratica fu redatto in America (quando fu sequestrato alla figlia di Gelli, la carta intestata sul quale era stampato risultò essere del Dipartimento di Stato USA. I massoni italiani sono anch'essi strumenti di potere, soprattutto ai vertici.) Con stima e affetto rinnovati,
J. Barefoot

Lettera 1
I teorici visionari della crescita e del miracolo economico, blindati nello zoo del benessere di corte e foraggiati dalle markette perpetue della propaganda, non possono fisicamente accorgersi del dolore del mondo reale. Quà fuori la disoccupazione giovanile si spande voracemente nelle riserve incontaminate della speranza e brucia con gusto il futuro dei giovani. Fortuna che son vecchio altrimenti mi avrebbe già raggiunto e dissolto in un lampo mentre scrivo con la velocità dell'indifferenza. L'antitodo delle riforme è andato perduto ridotto in frantumi dai colpi dei compromessi di sopravvivenza del governo. Resta l'ampolla della crescita ma non è a portata di mano delle capacità, dignità e ambizioni del Tesoro. Poi, da quando hanno reso la vita difficile all'unica efficace manovra rialzista, il bunga bunga, non resta che affidarci alla Crescita per Decreto, Napolitano permettendo.
La Notte dei Gufi / La Repubblica

Letizia e Gabriele Moratti

Lettera 1
Egregio Direttore, Scrive Travaglio, riferendosi alla questione Ruby: "i bonifici di Spinelli erano per le mignotte, tutte fra l'altro carinissime". Ad un raffinato della lingua italiana vorrei ricordare che "mignotta" è un termine dispregiativo romanesco, stante ad indicare una persona in genere, che vende il proprio corpo o la propria dignità in cambio non tanto di danaro (in questo caso prostituta, meretrice, puttana) quanto di favori, oppure per entrare nelle grazie di qualcuno anche a discapito di altre persone.

In ogni caso, non avendo prove o sentenze in mano, le ragazze a cui si riferisce Travaglio, sanno che possono rivolgersi alla "sana ed imparziale" giustizia se si ritengono offese. A proposito, le donne dell'8 marzo ...hanno finito le mimose o quelle ragazze non vanno difese? Leggere Travaglio è molto esplicativo, è un pensiero...al di sopra delle parti! E' come dire: ha parlato Dio! Grazie per l'attenzione e buon lavoro
Valeria Monteforte - Siracusa (Sr)

Lettera 1
Caro Dago, Va bene tutto, ma che il Rank Xerox delle Procure, il portavoce di Toner Di Pietro, il Capo della CEI ( Copia E Incolla ) come Marcio Travaglio, dia di "Non giornalista" a un Giornalistone coi fiocchi e controfiocchi, come Ferrara ( basterebbe confrontare il lessico usato dai due per giudicare ), è proprio il massimo della faccia tosta. In pratica, come se Giulianone desse di obeso a Fassino. Salve
Natalino Russo Seminara

UMBERTO BOSSI GIULIO TREMONTI

Lettera 1
Il collettivo di via Dei Volsci colpisce ancora. Nella loro edificante rubrichetta del mattino, Minimo Riserbo e Falbalaà giudicano il ritratto di Travaglio su Giulianone Ferrara fatto con la "consueta precisione". A parte il fatto che parlare di "consueta precisione" per Travaglio appare una cortesia un po' leccacula, questa volta la perfidia di Travaglio (che, nel caso di Ferrara, è invidia), fa cilecca.

Non è infatti per nulla vero che il Foglio non lo legge nessuno, la trasmissione Otto e mezzo è ripianta da tutti coloro che non vogliono veder gente scannarsi ma parlare serenamente, al Mugello Ferrara ci andò conscio di perdere, come gesto di sfida. Quel Bertoldo di Travaglio se ne sta invece sempre al riparo delle sue tiritere antiberlusconiane, scrive articoli scritti già 200 volte, va a parlare in teatri pre-parati senza contraddittorio, e rischia come può rischiare Venditti facendo un concerto al Foro Italico. Bell'eroe.
Paolo

Lettera 1
Caro DAGO, qua nel belpaese ci autoaccusiamo di correre sempre in aiuto del vincitore. A leggere i lanci di agenzia di oggi sembra che Sarko, se non lo tengono per l'elastico delle mutande, voglia bombardare Gheddafi (che nel contempo si sta riprendendo), correndo così in aiuto dei perdenti. Della serie: bombardo prima io così poi magari sono il primo ai rinnovi dei contratti petroliferi. Se ci fosse l'Europa ci si potrebbe accordare così: tu bombardi i ribelli e io il puzzone e chi vince poi fa accodare l'altro al diciamo 40%. Una volta c'era la realpolitik, oggi la scheissepolitik.

Quando Parigi intervenne contro la Repubblica Romana del 1849, i patrioti fecero trovare ai francesi la strada da Civitavecchia a Roma tappezzata di manifesti che senza commento alcuno riportavano l'articolo della loro Costituzione che ripudiava la guerra come mezzo per negare l'autodeterminazione agli altri popoli. Ma quella Costituzione aveva i giorni contati, Napoleone stava per diventare Napoleone III.
Libertè egalitè fraternitè spogliami me e vestiti te, dicono forse ancora dalle parti di Genova, memori delle premure francesi per l'altrui libertà. MERDE!
BLUE NOTE

ITALO BOCCHINO

Lettera 1
Vorrei chiedere se esistono le condizioni per denunciare l'onorevole in oggetto per "Stalking Televisivo". Manca solo una sua ospitata tra le polpette della Clerici per occupare l'intero palinsesto Rai. Da solito vecchio sciocco avevo creduto che" Bocchino" fosse un punto del programma del FLI.
Ad maiora !!!


LETTERE SULLA QUESTIONE: "RIVELARE LE FONTI"

Lettera 1
chi tocca dago muore, eh? fai le lezioni da gran giornalista, ma - all'occorrenza - sbatti la fonte in prima pagina... ma finiscila con queste ritorsioni mafiosette... fai tristezza: che brutta fine dago mio.
enrico barbieri

GAD LERNER

Lettera 1
Grave errore, quello di rivelare il nome di una fonte.... anche nel più dozzinale dei gialli americani, i poliziotti ripetono il mantra: mai sputtanare gli informatori.... mai sputtanare gli informatori..... non per bon ton o delicatezza.... ma per la semplice ragione che da oggi chiunque vorrà passare una notizia a D. sarà frenato nel farlo dalla considerazione che un domani, magari per una ripicca, potrebbe finire sotto la luce dei riflettori.... e subire la ritorsione dell'atto compiuto....Incredibile. Incredibile.
Franco Massimo Botticchio - Il Martello del Fucino

Lettera 1
Un bravo giornalista non rivela mai le sue fonti e anche quando esse vengono allo scoperto, sarebbe merito del giornalista non intervenire. Adesso le informazioni private te le darà solo qualche palomba messaggiatrice... e te lo meriti! Quelli della tua generazione non cambieranno mai: morti di fame!

Sarkozy riceve due delegati dell'opposizione libica

Lettera 1
Da sempre leggo il tuo sito. Ti stimo. Ma ora che sta succedendo? Non farti accecare dall'"odio" per Bocchino. Non puoi svelare le tue fonti, neanche quando sei in rotta con loro. Non dovevi neanche accennare al fatto che sia stato lui la gola profonda da cui è scaturita "Noemi". Ora che penseranno le altre (fonti)? "Questo qui se si arrabbia con me per un qualsiasi motivo mi sputtana?" Fermati. Non dare questa immagine di livore e odio.
Con stima
Alvaro

DAGO-RISPOSTA - Ma certo che le fonti non vanno mai svelate, lo prevede anche la deontologia professionale. Ma c'è un "ma". E nel mio caso, un "ma" grosso così che tocca profondamente la mia dignità. Dopo oltre trent'anni di professione e undici anni di Dagospia, essere accusato di ricattare una persona è un oltraggio che non solo va mondato in tribunale ma rivelando anche il rapporto di amicizia ultra-ventennale tra il sottoscritto e Gabriella e Italo Bocchino.

 


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