1 - TRENT'ANNI DALLA "QUESTIONE MORALE" DI BERLINGUER
« la questione morale esiste da tempo, ma ormai essa è diventata la questione politica prima ed essenziale perché dalla sua soluzione dipende la ripresa di fiducia nelle istituzioni, la effettiva governabilità del paese e la tenuta del regime democratico. »
(enrico berlinguer, intervista a "la repubblica" del 28 luglio 1981)
1- D'ALEMA E VIOLANTE QUERELANO 'IL FATTO QUOTIDIANO'...
(ANSA) - Massimo D'Alema e Luciano Violante danno mandato ai propri legali di tutelare la propria reputazione per un articolo apparso oggi su 'Il Fatto Quotidiano'. Lo rendono noto con due distinti comunicati, ma di fatto quasi fotocopie l'uno dell'altro. 'L'on. Massimo D'Alema - si legge nel primo comunicato - comunica di aver dato incarico all'avv. Gianluca Luongo di tutelare la propria reputazione in ogni sede giudiziaria competente, in relazione alle affermazioni che lo riguardano riferite dal giornale 'Il Fatto Quotidiano', in data 6 luglio 2011'.
'Il professor Luciano Violante - dice il secondo - comunica di aver dato incarico allo studio legale Severino di Roma di tutelare la propria reputazione in ogni sede giudiziaria competente in relazione alle affermazioni che lo riguardano riferite dal giornale 'Il Fatto Quotidiano', in data 6 luglio 2011'.
taverna violante dalemaSotto accusa il pezzo apparso oggi, in taglio basso, a pagina 6 del quotidiano diretto da Antonio Padellaro. 'I Piccini che fanno paura al Pd. Due fratelli, l'unico testimone morto e l'accusa di tre mazzette ai dalemiani, dalla privatizzazione Telecom a Tanzi', titola il giornale.
Nell'articolo si parla dei due fratelli Piccini, Sergio (morto in un incidente stradale) e Pio. Nell'articolo si riferisce che dai due fratelli Piccini, e in particolare dalle dichiarazioni di Pio, e' partita un'inchiesta dei pm romani Paolo Ielo e Giuseppe Cascini 'sulle mazzette ammesse da Vincenzo Morichini e Franco Pronzato, due amici di Massimo D'Alema'.
Diversi i casi di 'mazzette' su cui avrebbero lavorato i magistrati (un appalto da Finmeccanica, il caso Parmalat, la privatizzazione di Telecom) ma senza trovare riscontri. Cosi', ad esempio avviene sulla presunta mega tangente che, come dichiara Giampiero Antonioli, esperto di telecomunicazioni, 'Colaninno e i suoi finanziatori hanno pagato ai Ds, a D'Alema e Violante'. Antonioli cita come fonte Sergio Piccini, ma - scrive 'Il Fatto' - senza che si trovi alcuna prova.
La storia, scrive il giornale, finisce a Parma nel calderone su Tanzi (che aveva rapporti con una societa' dei Piccini) e poi in archivio. Insomma una serie di nulla di fatto anche perche', conclude 'Il Fatto', 'l'unico possibile testimone, Sergio Piccini, era morto con i suoi segreti'.
DALEMA PRONZATO CONSORTE MORICHINI TEDESCO DAL FATTO2- D'ALEMA QUERELA 'PANORAMA'...
(AGI) - Massimo D'Alema, con riferimento al servizio giornalistico pubblicato sul numero 29 del settimanale 'Panorama', comunica "di avere dato mandato all'avv. Gianluca Luongo di tutelare il suo nome e la sua onorabilita' in seguito all'improprio accostamento a vicende giudiziarie alle quali e' del tutto estraneo. La rilevanza penale del lungo articolo appare evidente sia rispetto al contenuto, allusivo, falso e fuorviante, sia rispetto alla veste grafica utilizzata, con la quale gli autori mirano a far apparire l'on. D'Alema al centro di vicende la cui responsabilita' e', eventualmente, da ascrivere alle singole persone citate".
3 - CINQUE DALEMMI
Marco Travaglio per "il Fatto quotidiano"
On. pres. Massimo D'Alema, sarà un caso, ma è dai tempi di Mani Pulite che, ogni volta che scoppia uno scandalo, salta fuori il Suo nome o quello di un Suo amico. La prima è nel 93, con la tangente Fiat al Suo luogotenente veneto De Piccoli. Nel 94 tocca a Lei per il finanziamento illecito di 20 milioni (anni 80) dall'imprenditore malavitoso Cavallari.
MORICHINI, SEDUTONel 2004 Calisto Tanzi racconta ai pm di aver finanziato anche Lei e la Sua fondazione Italianieuropei, tramite gli elemosinieri Parmalat, Romano Bernardoni e Sergio Piccini: "Bernardoni s'è occupato della sponsorizzazione della fondazione Italianieuropei che non ho seguito direttamente. D'Alema attraverso Minniti è stato invece finanziato da Piccini". Lei nega i finanziamenti, ma ammette la sponsorizzazione, il cui interesse per Parmalat sfugge ai più: "La Solaris Srl, editrice del bimestrale Italianieuropei, ha stipulato contratti annuali di acquisto di pagine pubblicitarie sulla rivista col gruppo Parmalat. Contratti da lire 50 milioni per il 2002, euro 25.822 per il 2003 e euro 26 mila per il 2004. La società ha percepito solo l'importo relativo al 2002".
Però, curiosamente, non ha querelato Tanzi per calunnia. Nel 2006 escono le Sue esultanti telefonate a Consorte, poi arrestato per la scalata illegale a Bnl e Lei si trincera dietro l'immunità europea.
PRONZATONel 2009-2010 i Suoi fedelissimi in Puglia, Frisullo e Tedesco, finirono l'uno in carcere e l'altro in Senato giusto in tempo per sfuggire alla galera. Negli ultimi 15 giorni, un arresto via l'altro: Vincenzo Morichini, ex amministratore Ina-Assitalia, Suo socio di barca e responsabile della raccolta fondi di Italianieuropei, arrestato per una tangente di 40 mila euro da Riccardo Paganelli per favorire la sua Rotkopf Aviation ad aggiudicarsi i collegamenti aerei per l'Elba;
Franco Pronzato, ex consigliere di Bersani, cda Enac e responsabile Trasporti Pd (plateale conflitto d'interessi), arrestato per aver ricevuto da Paganelli metà della tangente (20 mila euro) per agevolare Rotkopf; Paganelli arrestato per mazzette in cambio di favori da Enac, dice di aver finanziato con 30mila euro Italianeuropei e di averle prestato il suo aereo per cinque voli del valore di 6 mila euro l'uno; Pio Piccini, fratello dell'elemosiniere di Tanzi e amministratore di Omega, arrestato per bancarotta fraudolenta, confessa di aver pagato Morichini perché gli facesse ottenere da Finmeccanica l'appalto delle intercettazioni e di aver finanziato pure lui Italianieuropei con 30 mila euro.
Paolo IeloUn mese fa il Fatto ha chiesto alla Sua fondazione l'elenco dei finanziatori. Nessuna risposta. Ora, con l'aggravarsi del caso, ci permettiamo d'insistere e La invitiamo in redazione per un'intervista che soddisfi alcune nostre curiosità, condivise - ne siamo certi - da molti Suoi elettori.
1) Come ha potuto la Sua fondazione accettare contributi da un personaggio chiacchierato come Piccini, poi arrestato per bancarotta dopo aver gettato sul lastrico 6 mila lavoratori di Omega?
2) Piccini e Paganelli dicono di aver finanziato Italianieuropei per essere favoriti in gare e appalti: non crede di dover restituire i contributi prima che L'accusino di far politica con soldi sporchi?
Panorama3) Francesco Cossiga, dopo aver volato gratis con Parmatour, restituì a Parmalat l'importo dei viaggi: non dovrebbe farlo anche Lei con i 30 mila euro dei passaggi aerei da Paganelli e Morichini?
4) Lo sa che, mentre Lei vola sul bimotore di Paganelli, gli elbani continuano a viaggiare in traghetto perché i maneggi sull'appalto Enac hanno bloccato la linea aerea Firenze-Pisa-Elba?
5) Posto che i parlamentari devono dichiarare le loro fonti di finanziamento; che Lei svolge la Sua attività politica tramite la fondazione Italianieuropei; che le indagini ne hanno svelato tre finanziatori - Tanzi, Piccini e Paganelli - tutti finiti in galera; non è il caso di rendere pubblica la lista completa, nella speranza che comprenda anche qualche incensurato? In attesa di un Suo cortese riscontro, porgiamo distinti saluti.
4- GERARDO D'AMBROSIO AD AFFARITALIANI.IT: "NEL PD C'È UNA QUESTIONE MORALE. I VERTICI SI RILEGGANO BERLINGUER"
Marco Travaglio"La questione morale purtroppo c'è e dobbiamo rendercene conto tutti. Questa questione morale, in maniera più o meno diversa e intensa, esiste in tutte le componenti partitiche, Pd compreso". Gerardo D'Ambrosio, senatore del Pd, ed ex capo della Procura di Milano ai tempi di Tangentopoli, con un'intervista al quotidiano online Affaritaliani.it, mette in guardia il Pd sulla questione morale e invita i vertici del partito a "rileggersi attentamente quello che diceva Berlinguer fin dal 1981"
Visto il caso Pronzato nel Pd esiste una questione morale?
"La questione morale fu sollevata in maniera egregia e inimitabile nel 1981 da Berlinguer. credo che quella questione morale che venne sollevata allora valga per tutti".
Quindi?
"La questione morale purtroppo c'è e dobbiamo rendercene conto tutti. Questa questione morale, in maniera più o meno diversa e intensa, c'è in tutte le componenti partitiche come dimostra allora l'indagine su Mani Pulite. Una volta quando c'era Berlinguer la sinistra si distingueva proprio perché doveva caratterizzarsi da una moralità ben precisa nella amministrazione della cosa pubblica. Purtroppo ci sono dei casi, staremo a vedere fino a che punto sono fondati, che pare abbiano sfiorato anche il Pd. Per fortuna questioni non così grosse come quelle che hanno coinvolto il Centrodestra. Ormai però, tra grandi opere e opere urgenti inferiori a un milione di euro, quasi tutti gli appalti saranno dati a trattativa privata e questi fenomeni che si sono verificati aumenteranno".
In Parlamento è stato approvato un ddl sulla corruzione. Che cosa ne pensa?
"Nulla ha modificato rispetto a prima se non il fatto di aver aumentato e di poco il numero dei vari reati. Reati che sono rimasti quelli e non sono quelli che la convenzione dell'Onu e quella di Strasburgo, rifacendosi un po' alle proposte che avevamo fatto durante Mani Pulite, volevano fossero inseriti".
Che cosa consiglierebbe ai vertici del Pd per affrontare la questione morale?
"Di rileggersi attentamente quello che diceva Berlinguer fin dal 1981".