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SPACCA LA SUA MACCHINA FOTOGRAFICA! - RON GALELLA, IL PADRE DI TUTTI I PAPARAZZI, IL PADRINO DI OGNI CAFONAL, CELEBRATO A MADRID CON UNA MOSTRA - L’OSSESSIONE DI JACKIE KENNEDY E DI MARLON BRANDO (CHE GLI RUPPE UNA MASCELLA) - “SONO STATO FORTUNATO. ERO L’UNICO PAPARAZZO AI MIEI TEMPI. NELLE STAR MI PIACE LA NORMALITÀ, LA SMORFIA SPONTANEA, UN GESTO CHE SMONTA LA PRESUNTA PERFEZIONE DELLA LORO IMMAGINE PREFABBRICATA”...

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Chiara Mariani per "Sette"

Steve McQueen foto Ron Galella

«Non ho mai guardato nell'obiettivo. Ho sempre scattato fissando la mia preda. A raffica, come un pazzo, proprio come faccio adesso con te... quando il personaggio non se l'aspetta. Solo così ho un vero contatto con chi mi sta di fronte e alla fine scelgo la fotografia migliore. Sono stato fortunato. Ero l'unico paparazzo ai miei tempi. Quando le celebrity si vestivano semplicemente del loro talento e del loro carisma. È stato facile ed entusiasmante. Adesso c'è molta concorrenza, molta voglia di ficcare il naso nella vita privata senza farsi vedere e in più le personalità non sono eccitanti. Con me era un passo a due».

Così parlò Ron Galella, ospite d'onore al festival di fotografia Photo España che gli dedica alla fine della sua carriera due mostre, una presso la boutique Loewe al numero 8 della Gran Via, l'altra, più imponente, nella sala Picasso del Círculo de Bellas Artes, aperte al pubblico fino al 17 luglio.

Sofia Loren foto Ron Galella

Nato a New York nel 1931, nei primi anni '50 è il fotografo dell'esercito americano impegnato nella guerra di Corea. Più tardi, nel 1958, si laurea in fotogiornalismo a Los Angeles e contemporaneamente si diletta con le lezioni di recitazione che gli saranno molto utili nonostante non gli capiti mai di calcare un palcoscenico. È l'ossessione di Jackie Onassis, un vero stalker: la fotografa con il marito Ari, in bicicletta con John John, a passeggio per le strade di New York, durante un picnic in Central Park, mentre si reca dal dentista...

RON GALELLA e un suo ritratto di Jackie Kennedy

La fotografia che gli è più cara è proprio di Jacqueline: la nota per caso nelle vie di Manhattan, salta su un taxi, chiede all'autista di avvicinarsi e scatta... Poi scende dalla vettura, la insegue ancora, mette una macchina fotografica nelle mani di un passante e chiede di essere fotografato mentre le corre dietro con la sua Nikon: «Mi è sempre piaciuto recitare».

Inizia una guerra senza esclusioni di colpi tra gli avvocati dell'ex first lady e quelli di un impavido paparazzo che non si fa intimidire dal potere e dalla ricchezza. Gli scambi di battute tra i legulei assoldati per incastrarlo o difenderlo, insieme ai numerosi atti di citazione dove sono evidenziati i luoghi dove Jackie O. è sorpresa, sono a disposizione del pubblico di Madrid che può dilettarsi, nella sala Picasso, con il documentario sulla vita del fotografo: proprio con Smash his Camera nel 2010 Leon Gast vinse il premio alla regia al Sundance Film Festival.

Mick Jagger e John Lennon foto Ron Galella

Nel medesimo documentario Galella ostenta un altro trofeo: le radiografie che dimostrano i danni, frattura della mascella e di ben cinque denti, causati da Marlon Brando che non tollera la sua invadenza. Correva il 1973 e l'impetuoso attore, reduce da numerosi successi tra cui Il Padrino e lo scandaloso Ultimo tango a Parigi, si fida più del suo sinistro che delle toghe. Ancora una volta Ron non resiste alla tentazione di rappresentare se stesso: indossa un casco da football americano e chiede a un amico di fotografarlo alle spalle dell'aitante Marlon.

Jackie Kennedy foto di Ron Galella

Per oltre 40 anni cattura ossessivamente i personaggi pubblici che gli capitano a tiro: Robert Redford, John Lennon, Mick Jagger, Jerry Hall, Liz Taylor, Andy Warhol, Jack Nicholson, Sophia Loren... «Nelle star mi piace la normalità, ciò che le accomuna a tutti gli altri mortali: la smorfia spontanea, un sorriso non ostentato, un gesto che rivela un carattere e che smonta la presunta perfezione della loro immagine prefabbricata». Non solo i giornali di qualità ma persino i musei apprezzano il suo stile decontratto, tanto che il MoMA di New York e la Tate Modern di Londra non esitano a esporlo.

Marlon Brando RG VHQ

La Nikon è ancora sempre al collo, con due gigantesche lettere ricamate sulla tracolla, R.G., rispettivamente a sinistra e a destra di chi gli parla, monito per l'incauto interlocutore che si espone al suo obiettivo a suo rischio e pericolo e vestigia di un'intera vita trascorsa in prima linea.

 


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