1 - ACCUSE A VENDOLA DA SINISTRA E IDV: SULL'ACQUA TRADISCE
Alessandra Arachi per il "Corriere della Sera"
L'attacco è di quelli senza sconti. Diretto. Parte da il manifesto e parte addirittura dalla prima pagina. L'obiettivo? Nichi Vendola e la polemica sull'acqua pubblica. Meglio: la polemica sul profitto dell'acqua pubblica, ovvero il contenuto del secondo referendum, vinto il 13 giugno scorso con una valanga di sì, una polemica nata su Facebook e rimbalzata sul web, in molti siti. Il quotidiano comunista l'ha fatta sua. E a pagina 7 di ieri, scrive: «Lo scontro frontale tra i 27 milioni di italiani che hanno votato due sì con i colossi del mercato idrico ha scelto come campo di battaglia la Puglia di Nichi Vendola».
E poi in un sommarietto attacca, deciso: «La Puglia non farà a meno del 7% in bolletta a remunerazione del capitale» L'articolo occupa tre quarti di pagina. La rabbia di Nichi Vendola esplode come può esplodere soltanto quando ti senti trafitto dal fuoco amico: «Non c'entro niente con questa storia, né come Regione né come acquedotto: le tariffe le decidono i sindaci dell'Ato. Si chiedano spiegazioni a Michele Emiliano, sindaco di Bari».
michele emiliano sindaco bariMa a il manifesto non importa del sindaco di Bari o di Taranto. Scrive ancora: «Molto poco convincono le parole del governatore che nei giorni scorsi ha spiegato di non avere nessuna intenzione di tagliare il 7% del profitto sulla gestione del sistema idrico» . Il governatore reagisce con veemenza. Dice Vendola. E il suo è un profluvio di parole, senza soluzione di continuità: «Non esiste il 7% del profitto nell'acquedotto pugliese. Bisogna capirlo.
Sono d'accordo con l'abolizione del profitto, ma bisogna chiederlo a tutte le altre Regioni d'Italia, non certo alla Puglia. Si è fatta una grande confusione sul nostro acquedotto. E la confusione nasce dal fatto che esiste questo mutuo che dobbiamo pagare e che ha un aggravio di costo annuo del 6,92%. È una rata che dobbiamo alla Merrill Lynch. Un bond di 800 milioni di euro fatto da Raffaele Fitto.
RAFFAELE FITTOUn bond che per fortuna io ho rinegoziato perché era legato alla General Motors e ho fatto in tempo appena prima che fallisse». Ma la verità è che i primi a non voler ascoltare tutte queste spiegazioni sono proprio i promotori del referendum, quelli dell'Idv. È laconico Felice Belisario, senatore del partito di Antonio Di Pietro: «Noi abbiamo fatto un referendum e gli italiani si sono espressi.
Le ragioni contabili che può avere la Puglia non mi interessano. Né voglio entrarci. Il punto è squisitamente politico: i cittadini hanno espresso il loro parere e deve essere rispettato. L'acquedotto pugliese è tutto in mano alla Regione Puglia. E bisogna fare poche prediche e molti fatti» .
2 - SPRECO RECORD PER NICHI: UNA MOSTRA DI SOLE 24 ORE
Jacopo Granzotto per "il Giornale"
Gigantografie sugli ulivi secolari pugliesi accompagnate dalla degustazione dei preziosi extravergine. Pane, olio, fantasia e molti produttori con i l biglietto da visita. Tutto in una notte, un'ammazzata, come nel film di John Landis. L'ultima di Nichi Vendola, politico on the road in missione a Bruxelles, avrà fatto meditare assai Giuliano Tremonti che da giorni va a caccia di sprechi da tagliar e nella pubblica amministrazione e nella politica. Il nuovo pugliese che avanza ha infatti stabilito il record di brevità di una mostra che equivale a uno spreco record.
antonio di pietro idvInaugurata mercoledì in grande stile nella sede del parlamento europeo assieme a tre assessori regionali e a l presidente della commissione Agricoltura del Parlamento europeo Paolo De Castro, la mostra, L'oro degli oliveti secolari di Puglia, ha già chiuso baracca con il rientro in Italia della delegazione pugliese, Vendola escluso. Missione compiuta.
Ma Nichi sventola l'alibi. Il governatore doveva essere comunque a Bruxelles per partecipare alla sessione plenaria del Comitato delle Regioni che deve votare il parere di prospettiva sul «ruolo degli enti locali e regionali nella promozione di una gestione sostenibile dell'acqua».
Senza dimenticare, poi, l'incontro pubblico di giovedì «Come fare politica in Europa per l'Italia: i giovani, l'Europa e il nuovo vocabolario per la sinistra» promosso dalla «Fabbrica di Nichi di Bruxelles». Missioni istituzionali. Ma, in attesa di decifrare il senso della tavola rotonda e conoscere l'europarere di Nichi, già in molti bocciano le olive in tourné .
PAOLO DE CASTROUn'iniziativa promozionale del territorio e della produzione agricola pugliese che poteva rivelarsi interessante per attirare turisti e promuovere l'olio locale. Come, del resto, è stato fatto con le mostre in Brasile nel 2009 e negli Stati Uniti nel 2010. Tutte un discreto successo. Ma la durata, appena 24 ore, con tutte le spese di trasporto, delle trasferte e i costi di realizzazione ha reso il tutto una inutile, costosa operazione. Come se non bastasse, della mostra non c'è traccia alcuna nel sito personale del governatore. Chissà perché.
Dal canto suo il leader di Sel, sempre più impegnato nei viaggi e pronto a stringere fugaci amicizie intercontinentali, promuove a pieni voti il blitz gastronomico. Lui che è ormai è di casa a Bruxelles da quando è stato nominato coordinatore della piattaforma europea di monitoraggio sui cambiamenti climatici e sviluppo sostenibile. «Gli alberi di ulivi secolari - dice - sono strutture botaniche straordinarie, patrimonio della biodiversità. Sono un pezzo di storia e di memoria, di cultura e di tradizione. Qui a Bruxelles lo abbiamo dimostrato».
A proposito, quasi scordavamo: il governatore Vendola giovedì aveva in agenda un'altra conferenza stampa, sempre a Bruxelles. Il tema? «Futuro dei servizi pubblici». Con lui Karl-Heinz Lambertz, presidente della comunità germanofona belga. La regione gli va stretta: tocca allargarla.