Paolo Conti per il "Corriere della Sera"
Giovedì 7 luglio, Consiglio di amministrazione Rai estremamente impegnativo per il direttore generale Lorenza Lei. Primo ostacolo, Lucia Annunziata. La giornalista ha preso contatti col presidente Paolo Garimberti e con la direzione generale per chiedere che il suo «caso» non venga discusso.
Inutile immaginare soluzioni alternative alla collocazione di «In mezz'ora» su Raitre, dopo la frattura col direttore di rete Paolo Ruffini. Annunziata ritiene per ora concluso il capitolo Rai.
Lorenza Lei - foto Ansa SONIA RAULE LUCIA ANNUNZIATAQuindi niente scuse a Ruffini, come il direttore di Raitre aveva chiesto dopo l'intervista in cui Annunziata parlava di «piccole mafie» nella rete. Ma nemmeno altre collocazioni. Il centrodestra ha già fatto sapere che chiederà conto a Ruffini di non aver saputo chiudere un incidente che priverà la Rai di un programma di successo. Secondo problema, Milena Gabanelli. Dal 16 giugno, da quando la conduttrice di «Report» ha rifiutato una bozza di contratto giudicandola «irricevibile» , le trattative con la Rai si sono interrotte.
Non conteneva la clausola della cosiddetta «manleva» , con cui il servizio pubblico si fa carico delle questioni legali (querele, richieste di danni). Lorenza Lei porrà la questione: «Una problematica di carattere generale, che riguarda tutti gli operatori del servizio pubblico impegnati nel settore editoriale, giornalisti, programmisti, dipendenti e collaboratori esterni. Emerge un vulnus di dimensioni enormi».
Nino Rizzo Nervo, consigliere di area Pd, ha chiesto perché alla Gabanelli sia negato ciò che («giustamente» , sottolinea) è previsto per un altro collaboratore, Giuliano Ferrara. Lei chiederà «una decisione condivisa e supportata dall'intera azienda in tutte le sue componenti, direzione generale e Consiglio di amministrazione, l'unica strada che può far superare il problema» . Il direttore generale non vuole trovarsi col cerino Gabanelli in mano. Né decidendo di negare la tutela legale né assicurandola.
santorinoFazio e SavianoChiede un voto del Cda per una decisione «collegiale» per chiudere ogni futura polemica. In mezzo a tanti problemi aperti, uno potrebbe chiudersi, cioè Fabio Fazio (contratto triennale da 1,8 milioni di euro ogni anno). Lorenza Lei ha incontrato giovedì Beppe Caschetto, agente di Fazio. Era rimasta in sospeso la questione di «Vieni via con me» , che Fazio vorrebbe realizzare su La7 con Roberto Saviano. Molti consiglieri (di centrodestra e di centrosinistra) si erano ribellati alla prospettiva di una deroga ai contratti in esclusiva che da sempre la Rai esige.
L'accordo sarebbe stato però raggiunto. La Rai concederà la deroga a Fazio solo per una volta, nella primavera 2012, concluse le puntate di «Che tempo che fa» . Saviano è già sotto contratto con La7 per otto speciali, quattro dei quali verrebbero realizzati proprio con Fazio. La nuova trasmissione non potrà chiamarsi «Vieni via con me» : il marchio è per metà di proprietà Rai e per metà di Endemol, la società che produce la «factory» di Fabio Fazio.
Vedremo dunque a primavera su La7 un format molto simile a «Vieni via con me» , sempre con Fazio Saviano, ma che non porterà quel titolo. E sarà un esperimento unico: poi Fazio tornerà a lavorare in esclusiva per la Rai. Eventualmente, se l'aziende dovesse deciderlo, anche per riproporre «Vieni via con me» che resta in ambito Rai. Il via libera però dipenderà dal voto del Cda che dovrà ratificare il contratto triennale di Fazio, superiore ai 2,5 milioni di euro.
santoro-mentanaCaso Santoro. Si parlerà molto anche di lui, dopo la brusca e discussa interruzione della sua trattativa con La7. Il presidente Paolo Garimberti ha già chiesto un parere all'ufficio legale della Rai sull'accordo raggiunto dal giornalista con la direzione generale per la sua uscita dall'azienda.
RUFFINI DANDINI jpegSe i legali dovessero stabilire che il contratto è di competenza del Consiglio, si potrebbe arrivare al voto. Per bocciarlo? I tre consiglieri di opposizione (Rizzo Nervo, Giorgio van Straten, Pd, e Rodolfo de Laurentiis, Udc) voterebbero per riportare Santoro alla Rai. E così dovrebbe comportarsi Garimberti.
Molti immaginano che, dopo le multe della Corte dei Conti per il contratto all'ex direttore generale Alfredo Meocci, anche alcuni consiglieri di maggioranza (Giovanna Bianchi Clerici? Angelo Maria Petroni?) potrebbero votare contro l'uscita di una trasmissione redditizia per la Rai ed evitare di ritrovarsi con un'altra richiesta di danni, per ora del tutto ipotetica.
Infine, Serena Dandini. Il gruppo di lavoro di «Parla con me» segnala un sostanziale e lungo stallo nelle trattative. Che luglio di fuoco, per Lorenza Lei.