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CHE KAHNAIO! - IL RITORNO POLITICO DI DSK GETTA IL PARTITO SOCIALISTA NEL CAOS - I COMPLOTTISTI HANNO RIALZATO LA TESTA E LA GAUCHE È SPACCATA TRA CHI SPALANCA LE BRACCIA ALL’INFOJATO QUASI SCAGIONATO E CHI MOSTRA IL DITO MEDIO - SECONDO IL SARKOZISTA “LE FIGARO” GLI SCENARI SONO TRE: DSK CANDIDATO, DSK CANDIDATO D’EMERGENZA NEL CASO LE PRIMARIE NON ANDASSERO PER IL VERSO GIUSTO, DSK PADRE NOBILE ALLA JOSPIN, MA FUORI DAI GIOCHI - MA PER UN QUALUNQUE RITORNO DOVRÀ USCIRNE PULITO AL 100%...

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Dagoreport da "Libération" e "Le Figaro"
http://bit.ly/kFqevP
http://bit.ly/lxDSFJ

DSK CON GLI AVVOCATI BRAFMAN E TAYLOR

Va bene, il processo rischia di finire in una bolla di sapone, ma Strauss-Kahn può, e vuole, lanciarsi nella corsa all'Eliseo? È la domanda che, in Francia, si stanno ponendo tutti. La clamorosa svolta nello scandalo che ha per protagonista l'ex capo del Fondo monetario ha inaspettatamente sparigliato le carte all'interno del partito socialista. Lo rilevano tanto il quotidiano filo-Sarkozy "Le Figaro", quanto "Libération", espressione della Gauche.

Il secondo riporta gli umori interni al Partito socialista, dove non sono mancate voci, prima fra tutte quella del primo segretario ad interim Harlem Desir (che tuttavia oggi ha fatto marcia indietro), contrarie a qualsiasi modifica del calendario delle primarie per favorire un eventuale ritorno di Dsk. Il termine per presentare la propria candidatura, infatti, è il 13 luglio. Ma la prossima udienza di Dsk è il 18.

ANNE SINCLAIR DOMINIQUE STRAUSS KAHN E PIERRE MOSCOVICI

"Dobbiamo pensare ai problemi dei francesi, non a delle supposizioni tutte politiche", ha detto ieri Christophe Borgel, vicino a Strauss-Kahn, ma oggi impegnato al fianco di Martine Aubry. "Non bruciamo le tappe", continua a ripetere dal canto suo la grande favorita insieme a Francois Hollande. Già, perché come fanno notare anche altri all'interno della sinistra, il rientro in gioco dell'ex ministro accusato (ora sembra ingiustamente) di violenza sessuale, è ancora tutto da vedere.

L'altra candidata alle primarie, Segolene Royale, così come Francois Hollande, raccomandano flessibilità per permettere a Strauss-Kahn di entrare nella corsa. Ma i maligni interpretano questo apparente fair play come il tentativo da parte dell'ex primo segretario del partito di imbonirsi gli elettori simpatizzanti di Dsk. Nel caso di Hollande, invece, c'è la volontà di non apparire sulla difensiva. Un rischio che corre proprio la Aubry, già alle prese con il problema di togliersi di dosso l'etichetta di candidata sostituta affibbiatagli dalla destra e pure da qualche collega di partito.

SARLOZY E STRAUSS KAHN

"Mostrandosi reticente verso una modifica del calendario delle Primarie - dice una persona vicina all'ex capo del Fmi - dimostra di temere il ritorno di Strauss-Kahn e allo stesso tempo fornisce l'evidenza del fatto che se lei si trova dove si trova è perché Dsk non ha potuto correre". La Aubry, ieri sera, ha dunque messo le cose in chiaro su France 2: "Ammettiamo che Dominique decida di candidarsi... nessuno oserà sollevare la questione del calendario", ha detto, affermando tuttavia che lei ha intenzione di andare "fino in fondo".

MARTINE AUBRY

Il punto sollevato da molti è anche un altro: fermo restando che le accuse a Strauss-Kahn sembrano destinate a finire nel nulla, il procedimento giudiziario dovrà comunque arrivare alla fine. E il suo ritorno sulla scena politica è possibile solo se lui ne uscirà completamente pulito, insiste una persona vicina all'ex ministro socialista. I suoi consensi, d'altronde, pur essendo ancora alti sono calati: secondo un sondaggio condotto dal quotidiano "Le Parisien" è favorevole a un suo ritorno il 49% dei francesi. Contrario il 45%. "Egli ha senso di responsabilità, ma non vuole forzare il destino",spiega un suo amico, riconoscendo il vantaggio guadagnato ormai dalla Aubry e sottolineando il danno d'immagine che ha irrimediabilmente subito Strauss-Kahn, a cui sono state dedicate "150mila prime pagine in tutto il mondo".

jospin lionel 001

TRE SCENARI PER DSK
Tutto dipende comunque da lui, scrive "Le Figaro" che sottolinea come le primarie socialiste siano di fatto bloccate e disegna tre differenti scenari: il primo è che Strauss-Kahn effettivamente si lanci nelle primarie, affrontando la sua stessa alleata Aubry. Il secondo è che rimanga a disposizione come candidato nel caso le votazioni non andassero per il verso giusto. Il terzo è che assuma la veste di padre nobile del partito, senza scendere in campo, ma guidando i suoi compagni dall'alto.

HOLLANDE

LA TESI DEL COMPLOTTO
D'altronde, continua "Le Figaro", c'è chi ha ripreso a sostenere la tesi del complotto. Un buon argomento per legittimare il ritorno di Dsk sulla scena politica. Ne dà conto "Libération", parlando delle voci che accusano il gruppo alberghiero francese Accor, proprietario dell'hotel Sofitel di New York, di aver telefonato all'Eliseo immediatamente dopo l'arresto di Strauss-Kahn e di aver da subito scommesso in modo sospetto sull'integrità del curriculum vitae della cameriera Nafissatou Diallo. Accuse che ieri la compagnia ha respinto al mittente, smentendo qualsiasi coinvolgimento con quanto accaduto a Manhattan.

 


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