1 - SCOLA E IL RAMADAN: UN APPALTO IN METICCIATO SI PUÒ SEMPRE FARE...
Pietrangelo Buttafuoco per "il Foglio"
Cardinale Scola
Il Papa nomina Angelo Scola arcivescovo di Milano. Succede a Dionigi Tettamanzi e arriverà in città con il nuovo anno, ovvero a settembre. Rispetto al predecessore, che fu un vero amico dell'islam, Scola è assai vicino a Comunione e liberazione ma con il trenta e lode datogli all'esame di filosofia da Emanuele Severino siamo sicuri che non cederà ai latrati xenofobi e alle turbe laiciste ma qualcosa - chissà perché - ci fa pensare che sul catering del Sacro Mese di Ramadan, Sua Eminenza, la sua vorrà dirla. Un appalto in meticciato si può sempre fare. Così, un po' per le Opere. E un po' per la Compagnia.
2 - CONCITA HA LE STESSE PROBABILITÀ DI VINCERE LE PRIMARIE DI QUELLE CHE HA TISCALI DI SBARAGLIARE MICROSOFT.
Andrea Marcenaro per "il Foglio"
CONCITA DE GREGORIO
Concita è brava, è bella, è elegante, è pacata, è nuova, combattiva, donna, femminista, amata dai movimenti, giornalista integra, incoercibile, icona della società civile, vicina ai giovani, moderna, internettiana, è intelligente, duttile, coerente, estimatrice dei girotondi, della pantera, del popolo viola, di quello verde, amica della Fiom, della Cgil, degli operai come degli impiegati, molto dei tecnici, stravede per la ricerca, sa essere aspra quando occorre e dolce quando serve, rispetta le istituzioni, la Costituzione, le piace scrivere, pensare, adora il cinema, la famiglia, la scuola pubblica, l'acqua pubblica, il servizio pubblico, sa comportarsi nel privato, conosce la politica, il giornalismo, le nuove tendenze, sempre curiosa, con la giusta dose di malizia, riverisce la magistratura, ne ossequia l'indipendenza, la difende, la onora ed è legatissima a Soru. A proposito. Ha le stesse probabilità di vincere le primarie di quelle che ha Tiscali di sbaragliare Microsoft.
SORU
3 - LO STRASCICO DI MARA...
Il Lecca Lecca del " Fatto Quotidiano"
La lingua, per l'occasione, è lunga un metro e mezzo. Quanto lo strascico di Mara Carfagna. Chi ha raccontato il matrimonio del ministro per le Pari opportunità con l'imprenditore Marco Mezzaroma ha subìto più il fascino dell'ex valletta che la cattiveria di una scritta appesa a un cavalcavia verso il Castello di Torre in Pietra, a 25 chilometri da Roma: "Auguri Mara! Salutaci Bocchino".
Tutti hanno rispettato (e ossequiato) il matrimonio in Chiesa e la cena in campagna con Silvio Berlusconi in veste scomoda di testimone. L'articolo del Corriere della Sera si chiude con una riflessione commovente che potrebbe aprire il book giornalistico di Mara: "Musica di sottofondo, siamo alla torta, al brindisi. Ci sono le grida di evviva, gli applausi. È sempre bello vedere due sposi che si amano darsi un bacio".
CARFAGNA NOZZE-
Anche Repubblica grida evviva: "Gli auguri sono d'obbligo, e anche sinceri, per quello che possono valere in un tempo che non distingue più tra pubblico e privati". Il Tempo fa un'appassionante cronaca minuto per minuto. La Stampa immagina addirittura un'uscita di scena del ministro per dedicarsi ai piatti sporchi e ai pannolini. Il Giornale è un po' freddino. E Libero, come sempre, è davvero libero di dire boiate: "Il governo torna unito per il sì di Mara".