Andrea Laffranchi per il "Corriere della Sera"
Bruce-Springsteen-Clarence-ClemonsBruce Springsteen a cuore aperto. Il Boss ha postato nella home page del suo sito www.brucespringsteen.net, un riassunto dell'elogio funebre recitato ai funerali del suo amico e sassofonista Clarence Clemons, anzi semplicemente «C» come lo chiama. Un discorso pieno di dolcezza, di ricordi, di commozione e di onestà, anche nel descrivere i difetti dell'uomo, come solo un amico sa e può fare.
AMORE, MA ANCHE CONFUSIONE - «Quelli che sono entrati nella vita di Clarence, hanno condiviso con lui il suo amore e la sua confusione», dice il Boss. Springsteen si rivolge ai tre figli di Clemons: «Vostro papà ha vissuto facendo quello che voleva fare e lasciando che le schegge, umane e non solo, cadessero a caso. Come molti di noi, era capace di grandi gesti ma anche di fare casini pazzeschi».
CLARENCE CLEMONS E BRUCE SPRINGSTEENCerto, sottolinea Springsteen, «ci voleva un paese intero per prendersi cura» di lui ma «quando accendeva la lampadina dell'amore illuminava il tuo mondo». Bruce ci porta dietro le quinte della E Street Band. Ricorda che sin dall'inizio della carriera «Clarence lo sciamano» negli alberghi e nei camerini costruiva il «Tempio del Soul», una zona intima con «sciarpe colorate sulle luci, candele profumate, incenso, patchouli, erbe e musica» e fortunato chi ci aveva accesso.
bruce springsteen a torino - la stampa.itGRANDI INSIEME - Bruce si finge anche geloso del fatto che suo figlio Sam fosse talmente affascinato da quell'omone nero che sembrava «l'Africa intera» da preferire di viaggiare nella «stretch limo» con Clarence e non più nel furgone con papà. C'è anche il risvolto razziale della loro amicizia.
bruce springsteen a torino - la stampa.it«Credo di aver protetto "C" da un mondo dove non era facile essere grosso e nero. Il razzismo c'è sempre stato e lo abbiamo vissuto. E penso che "C" mi abbia protetto da un mondo in cui non era facile essere un ragazzo bianco insicuro, strano e magrissimo. Ma messi assieme eravamo cazzuti».
Il Boss è sicuro che «Clarence non ha lasciato la E Street Band quando è morto» ma che «la lascerà quando tutti noi moriremo». E dopo un'intro come quelle che gli faceva nei concerti piena di superlativi e intraducibili giochi di parole («il laureato in sAxual healing») il dolcissimo saluto: «Ti voglio bene "C"».