Foto di Umberto Pizzi da Zagarolo
1- VALORI SENZA DOLORI
Stefano Feltri per "il Fatto Quotidiano"
"Petrolio, parlo solo del mio libro e di petrolio. Il mio nome non c'è, ho le mani pulite, io". Giancarlo Elia Valori sorride pacioso, gentile come sempre, nella Sala del Mappamondo alla Camera dei Deputati dove presenta la sua ultima fatica letteraria, Petrolio, la nuova geopolitica del potere. Ex piduista, espulso da Licio Gelli per indegnità, a lungo è stato considerato uno degli uomini più potenti d'Italia, ben al di là delle sue reali cariche. Ora che la carica di eminenza grigia viene attribuita a Luigi Bisignani, Elia Valori si vanta soddisfatto di non figurare mai nelle intercettazioni.
TARAK BEN AMAR MELANIA RIZZOLIQualcuno dice che è perché non è più potente come una volta (è anche sotto processo per una finta scalata ad Alitalia), altri sostengono che sono soltanto lobby diverse. Anche se con molti punti di contatto, perché a presentare il libro del "professore", come preferisce essere chiamato, ci sono i nomi più illustri delle carte processuali della Procura di Napoli.
A cominciare da Paolo Scaroni, l'amministratore delegato dell'Eni che rifugge ogni domanda sul perché un'azienda strategica come il gruppo petrolifero concordasse le sue strategie con un oscuro faccendiere come Bisignani. "Lo sapevo che me l'avrebbero chiesto", borbotta mentre sfugge ai cronisti infilandosi in un'ascensore.
PAOLO SCARONIC'è Massimo D'Alema che, per evitare imbarazzi, scappa senza dire una parola. Sul programma era indicato anche Enrico Tomaso Cucchiani, il consigliere di amministrazione di Unicredit che discuteva con il "Bisi" di come cacciare l'ad Alessandro Profumo. Non si è presentato, giura di non aver mai dato la sua disponibilità.
PAOLO SCARONI VINCENZO LA VIADi certo, per uno riservato come lui, esporsi così assieme ai protagonisti dell'inchiesta sarebbe stato almeno imbarazzante. Perché adesso tutti quelli che non sono stati intercettati giurano di non aver mai incontrato quello che, stando alle carte, era l'uomo più conosciuto di Roma: "Bisignani? Mai incontrato", dicono tutti. Anche se molti dei presenti ad ascoltare Elia Valori, c'è da scommetterci, ne avrebbero di cose da raccontare sul sistema di potere del "Bisi".
PAOLO SCARONI GIANCARLO ELIA VALORI MASSIMO DALEMA2- ISRAELE, SCARONI: "PRESTO DIVENTERÀ POTENZA ENERGETICA"
Da "Focus Medio Oriente" - http://www.focusmo.it/
Israele presto diventerà una potenza energetica. A sostenerlo è stato l'amministratore delegato dell'Eni, Paolo Scaroni, in occasione della presentazione a Montecitorio del libro "Petrolio, la nuova geopolitica del potere" di Giancarlo Elia Valori. "Israele presto diventerà una potenza energetica: a largo delle coste di Israele, Libano e Cipro c'e' infatti un tratto di mare dove sono state fatte grandi scoperte di gas - ha osservato l'ad dell'Eni -. Questo permetterà a Israele di diventare autosufficiente dal punto di vista energetico, anzi potrà addirittura esportare il gas".
PAOLO SCARONI GIANCARLO ELIA VALORIPer il Paese si tratterà, ha aggiunto Scaroni, di "un grosso cambiamento rispetto ad ora che dipende dalle importazioni dall'Egitto, un paese amico ma - ha precisato - non da sempre". E per l'Italia, per l'Europa e per l'intero Occidente è oggi più che mai fondamentale trovare nuove fonti di approvvigionamento energetico, vista anche la richiesta che arriva ai tradizionali Paesi produttori dalle nuove economie emergenti. Lo stesso Scaroni ha sottolineato ad esempio che il gas russo attualmente è "ambito a est, da potenze come Cina e India".
MARCELLO CICCAGLIONIQuesti Paesi, esattamente come l'Europa, cercano di ridurre la dipendenza dal carbone, e far fronte così alle richieste di riduzione delle emissioni di Co2, sostituendolo con il gas. "E noi europei - ha avvertito Scaroni - dobbiamo guardare con molta attenzione a tali dinamiche perché se il gas siberiano dovesse essere diretto verso est il nostro futuro energetico diventerà più complicato".
MASSIMO DALEMAUn tema centrale è anche quello delle pipeline: in particolare il Nabucco, il gasdotto che collegherà l'Arzebaijan con l'Europa attraverso la Turchia. Si tratta, ha detto Scaroni, "di una alternativa, o forse un sogno, al gas russo" e che, secondo Valori, vedrà tra i suoi fornitori l'Iran. "Ce lo auguriamo tutti - ha affermato a questo proposito l'ad dell'Eni - ma i tempi non sono maturi, dovremo attendere ancora per vedere l'Iran nel novero dei fornitori del Nabucco. Certamente - ha aggiunto - il futuro del Nabucco è strettamente legato a quello dell'Iran perché solo con le forniture dell'Azerbaijan credo non si giustifichi l'investimento di 20 miliardi di euro".
LAMBERTO DINI GIANCARLO ELIA VALORI TARAK BEN AMARAnche per l'ex presidente del Consiglio, Massimo D'Alema, il primato dell'occidente nel controllo delle fonti energetiche è oggi "messo in discussione" dalle economie emergenti. E questo, ha indicato, avviene in un momento in cui il nucleare è "in crisi" anche a causa della tragedia di Fukushima: per questo il controllo sul petrolio, sul carbone e sul gas, ha affermato D'Alema, è "ancora più strategico". Dunque, se i rapporti con i tradizionali Paesi produttori come la Russia restano centrali, diventano importanti anche quelli con le "potenze energetiche emergenti" come Venezuela e Brasile.
LILIO SFORZA RUSPOLIMa, ha spiegato, ancora più cruciale è "pensare ad una partnership diversa" con i Paesi dell'altra sponda del Mediterraneo e del Golfo interessati dai sommovimenti. Ci troviamo infatti di fronte, ha detto l'ex premier, "ad una grande rivolta che ha messo finora all'angolo il pericolo fondamentalista, proponendo valori comuni a quelli europei. Ma - ha avvertito - un moto democratico e non fondamentalista è inevitabile che determini anche un forte sentimento nazionalista che metterà in campo partner meno accomodanti rispetto alle vecchie oligarchie", con i quali l'Europa è riuscita a dialogare in passato soprattutto in campo energetico.
GIANCARLO ELIA VALORILa nuova classe politica "vorrà avere un controllo" sulle risorse energetiche "e dunque dovremo pensare a partnership diversa" perché dall'altra parte del tavolo l'Europa troverà "interlocutori nuovi, forse anche migliori, ma sicuramente meno accomodanti".
Sotto questo profilo, ha detto invece il finanziere franco-tunisino, Tarak Ben Ammar, bisogna approfittare dal fatto che le rivoluzioni arabe sono rivoluzioni libere e che non sono state fatte con ''slogan anti occidentali'' o ''anti sionisti''. ''Sono state rivoluzioni fatte da sole, senza l'appoggio del radicalismo islamico e dell'occidente''.
GIANCARLO ELIA VALORI MASSIMO DALEMAI giovani tunisini, ha aggiunto Ben Ammar, ''hanno manifestato chiedendo liberta', dignita' e lavoro. Ora hanno la liberta' e la dignita'. Ora serve il lavoro e senza lavoro non ci sara' democrazia''. Per questo, ha sottolineato, "serve aiutare ora piu' che mai questi paesi arabi". Ma lo devono fare "i paesi arabi stessi: non dobbiamo chiedere all'Europa ma dobbiamo chiedere ai paesi arabi che hanno i mezzi''.
GIANCARLO ELIA VALORI CON OSPITEAltrimenti, il pericolo è che le rivoluzioni arabe "diventino ostaggio del radicalismo islamico''. Per quanto riguarda il petrolio, secondo il presidente della Commissioni Affari Esteri del Senato, Lamberto Dini, l'interesse dei grandi paesi produttori ed esportatori è che "non si sviluppino le energie alternative": il loro obiettivo è infatti quello di "mantenere il petrolio la principale fonte di energia".
GENERALE CARLO JEANDini, in particolare, ha insistito sulla necessità dell'utilizzo dell'energia nucleare, "responsabile della produzione di circa il 16% di tutta energia elettrica mondiale". Anche perché "una diminuzione della produzione elettrica su base nucleare non può che portare ad aumento prezzi petrolio", ha concluso Dini facendo riferimento ai continui rialzi del prezzo dei barili.