1- TANGENTI SUGLI APPALTI ENAC -
ARRESTATO IL DIRIGENTE PD PRONZATO -
TRE IMPRENDITORI COINVOLTI. IN UNA LISTA NOMI DI POLITICI
Flavio Haver per Corriere della Sera
Tangente da 40.000 euro sull'appalto da un milione e mezzo dell'Enac per il collegamenti aerei «low cost» tra l'isola d'Elba e Roma Urbe, Firenze e Pisa. È l'accusa che ha portato in carcere con l'accusa di corruzione Franco Pronzato, membro del consiglio d'amministrazione dell'Enac, coordinatore nazionale dell'area Trasporto aereo del Pd (si è autosospeso dal partito) ed ex consulente dell'allora ministro dei Trasporti, Pierluigi Bersani. Con lui sono stati arrestati gli imprenditori Viscardo e Riccardo Paganelli (director e amministratore della società Rotkopf Aviation) e Giuseppe Smeriglio (titolare della Ri.Energy, deve rispondere solo di aver tentato di inquinare le prove e la custodia cautelare è «a tempo», per un mese e mezzo).
Pronzato BersaniLA LISTA DEI POLITICI IN MANO A PAGANELLI - Ma c'è un altro filone d'indagine che può riservare sviluppi clamorosi. A Viscardo Paganelli è stato sequestrato un appunto su cui, accanto a sette nomi di politici e soggetti istituzionali, ci sono scritte somme di denaro: si tratta, complessivamente, di poco meno di duecentomila euro, molti dei quali non contabilizzati. Nell'inchiesta dei pm Stefano Cascini (è il segretario dell'Anm) e Paolo Ielo sono confluiti rapporti e intercettazioni del Nucleo di polizia valutaria della Guardia di finanza.
FRANCO PRONZATOIL RUOLO DEL DALEMIANO MORICHINI - Le Fiamme gialle hanno ascoltato le conversazioni da settembre scorso, da quando cioè l'imprenditore umbro Pio Piccini (ex presidente del gruppo Omega) aveva puntato l'indice contro Vincenzo Morichini (l'imprenditore è indagato, è l'ex amministratore del consorzio delle agenzie Ina Assitalia di Roma ed è legato a Massimo D'Alema).
Piccini aveva parlato della «natura lobbistica-affaristica dei rapporti intrattenuti con Morichini, finalizzati ad agevolare l'acquisizione di appalti sfruttando i suoi legami con esponenti politici e delle pubbliche amministrazioni». Piccini aveva raccontato di 2.500 euro versati ogni mese a Morichini per la sua attività di intermediario, oltre «ad una percentuale del 5 per cento del valore degli affari procacciati - ricorda il gip Elvira Tamburelli nell'ordinanza di custodia cautelare - suddivisa tra Morichini e la sua società (Sdb), la Fondazione Italianieuropei ed il Partito Democratico».
Ricorda il giudice come «Morichini si era proposto a Piccini come "faccendiere" che avrebbe potuto aiutarlo in ambito romano sia rispetto a società con cui aveva rapporti (come Finmeccanica) che con pubbliche amministrazioni (anche fuori del territorio laziale) grazie ai suoi buoni rapporti con esponenti del Pd ed a quelli stretti in virtù della collaborazione prestata alla Fondazione Italianieuropei».
PIERLUIGI BERSANI MASSIMO DALEMAIL SISTEMA - Il gip ha osservato come non ci si trovi «di fronte ad un episodio isolato, bensì ad un sistema illegale di rapporti instaurato tra Morichini, i Paganelli e Pronzato». Il pagamento della «mazzetta» sarebbe stato effettuato per accelerare le pratiche necessarie al rilascio del Coa (Certificato di operatore aereo abilitato al trasporto passeggeri) alla Rotkpof Aviation. E in un interrogatorio Morichini ha ammesso di aver pagato a Pronzato, per conto dei Paganelli, i 40.000 euro, ventimila dei quali trattenuti per sé.
2- I VERBALI: «NON AVETE FATTO IL BONIFICO»
- QUEL SOLLECITO DELL'INDAGATO ALLA ROTKOPF
Fiorenza Sarzanini per Corriere della Sera
«Consegnai a Pronzato complessivi 40.000 euro in due tranches da 20.000 euro l'una. Pronzato di tali somme mi diede la metà: 10.000 euro la prima volta, 10.000 euro la seconda. Consegnai tali somme a Pronzato a Roma, a casa sua in via Frattina. Le consegne avvennero verso la fine dell'anno, l'ultima a Natale del 2010, la prima qualche mese prima».
MORICHINI, SEDUTOÈ l'8 giugno scorso. Vincenzo Morichini, l'ex amministratore delegato delle agenzie Ina-Assitalia e ora titolare di una società di mediazione, si presenta davanti al pubblico ministero Paolo Ielo che indaga sull'appalto per la rotta aerea Roma-Isola d'Elba assegnato alla Rotkopf Aviation Italia di Viscardo Paganelli e di suo figlio Riccardo. È indagato per corruzione, sa bene che rischia di finire in carcere.
Gli investigatori del Nucleo valutario guidati dal generale Leandro Cuzzocrea hanno già rintracciato un bonifico da 28.800 euro dalla società dei Paganelli alla Ri.Energy di Giuseppe Smeriglio, il segretario di Pronzato, a fronte «di un contratto di consulenza fittizio a giustificazione dei flussi di denaro tra le società ». Lui, accompagnato dal suo avvocato Grazia Volo, capisce che negare sarebbe inutile. E confessa. Del resto le intercettazioni hanno già rivelato quello che il giudice definisce nella sua ordinanza «il patto corruttivo». E lui racconta la storia dall'inizio.
INCONTRI E «GRATIFICHE»
«La Sdb ha un contratto di consulenza per attività di relazioni istituzionali con la Foretec, società riconducibile ai Paganelli, così come la Rotkopf Aviation Italia. La società intendeva partecipare al bando, indetto da Enac per l'assegnazione della tratta Elba-Pisa per la cosiddetta continuità territoriale. A tali fini era essenziale essere muniti del Coa, il certificato di operatore aereo.
La Rotkopf aveva presentato l'istanza, ma dentro la struttura amministrativa c'erano resistenze perché loro avevano aerei monomotore. Le lungaggini avrebbero seriamente pregiudicato la partecipazione alla gara e quindi proposi a Paganelli di utilizzare Pronzato. Effettivamente contattai Pronzato che si mise a disposizione. Io, lui e Paganelli ci incontrammo almeno 10 volte prima della concessione del Coa... Dopo un po' di tempo, grazie anche all'intervento di Pronzato, fu rilasciato il Coa e vi fu la gara. Per tali fatti e per mantenere un rapporto che facilitasse la soluzione dei problemi che Rotkopf Aviation poteva incontrare nei rapporti con Enac proposi a Paganelli di erogare gratifiche a Pronzato».
«SU QUALE CONTO IL BONIFICO?»
Non bastano evidentemente i soldi consegnati in contanti e così l'accordo prevede che Paganelli effettui un bonifico a Giuseppe Smeriglio «soggetto legato al Pronzato e da questi coinvolto e seguito costantemente nella gestione del pagamento », per questo finito anche lui agli arresti. Così la trattativa viene ricostruita nell'ordinanza. Il 29 aprile 2011 «Pronzato contatta Smeriglio per riferirgli di aver visto determinate persone che la mattina successiva "faranno tutto". Il 2 maggio Smeriglio comunica a Pronzato che "non è arrivato nulla".
Pronzato invia un sms a Paganelli: "Non avete fatto il bonifico a Smeriglio". Ed è a questo punto che i due Paganelli parlano al telefono. Riccardo: «Dimmi papi?» Viscardo: «Senti chiama Pronzato perché mi ha fatto un sms dicendo "non avete fatto il bonifico a Smeriglio" che stiamo facendo oggi. Digli al coso proprio di stare tranquillo perché è stato fatto, digli che gli arriverà. Noi abbiamo delle procedure interne che non possiamo fargli un saldo unico perché poi quando vengono a fare i controlli ci chiedono perché... capito, fagli capire questo... che sta rompendo i coglioni pure lui». Riccardo: «Va bene... sì, Viscardo: eh! solo a paga' stiamo pronti noi».
GIUSEPPE SMERIGLIOPoco dopo Viscardo Paganelli invia al Pronzato due sms. «Il bonifico è partito venerdì, come da procedure interne. Noi paghiamo tutte le fatture a fine mese. Non posso fare eccezioni. Mi capisci». E dopo «Domani matina gli mando il Cro». Il giorno dopo Pronzato contatta Smeriglio quando ha la conferma che il bonifico è arrivato per avvisarlo del pagamento: «Senti allora quei signori t'hanno fatto tutto eh!». E poi è lo stesso Paganelli a parlare con Smeriglio e la conversazione fa capire che lo stesso «sistema» è stato usato anche in altre occasioni e con altre persone.
Paganelli: «Ho trattato quella cosa esattamente come tutte le altre mie, capito, esattamente senza nessuna...». Smeriglio: «Non sapevo niente, perché lui ha telefonato l'altro giorno perché noi chiudiamo a fine mese, l'importante sia andato tutto a posto, siamo a posto». Paganelli: «Tutto a posto, solo che io le ho trattate esattamente perché quando in passato vennero le prime cose che mi guardarono... e una volta che uno aveva pagato il giorno dopo, mi disse perché?». Smeriglio: «Esattamente, no no bisogna pagare tutto insieme... molto bene, ti ringrazio, ciao».
Annota il giudice: «Le verifiche effettuate dall'organo inquirente sui movimenti del conto corrente numero 172100 acceso presso il Banco Desio e della Brianza hanno consentito di accertare che la società Rotkopf ha effettivamente disposto, con valuta 4 maggio 2011, un bonifico di 28.800 a favore di Ri.Energy con causale "saldo fattura".
GIUSEPPE SMERIGLIOE tuttavia presso gli uffici della società non è stato rinvenuto né il contratto di consulenza oggetto della fattura, né qualsivoglia documento che attesi una prestazione di consulenza nel settore trasporti, salvo che il giorno successivo un tale contratto è "quasi magicamente riapparso" per usare l'efficace espressione adoperata dal pubblico ministero».
La lista dei sette Un falso, dunque, e il sospetto è che sia proprio questo il «"sistema»che Paganelli e Morichini hanno utilizzato anche per altri appalti. La prova sarebbe in quell'elenco di nomi e cifre sequestrato nei suoi uffici e sul quale sarebbero già stati effettuati riscontri.
Scrive il giudice nell'ordinanza: «Le cifre indicate nell'appunto sequestrato - e collocate accanto ad altri nomi di persone fisiche e soggetti giuridici - rappresentano l'annotazione di pagamenti tutti eseguiti, si ricava immediatamente e direttamente, come evidenziato dal pubblico ministero, dalla considerazione che le cifre riferite a operazioni economiche ostensibili (che potevano essere riportate nelle scritture della società) sono considerate come pagamenti in contabilità, differentemente dalle altre, riferibili a politici e amministratori-tra i quali è indicato Pronzato - evidentemente in ragione della loro natura non lecita».