1- IL PATRON DELLA TOD'S SE LA PRENDE CON ARMANI: SI E' ATTACCATO SUGLI SPECCHI
(AGV NEWS) - La quotazione di Prada a Hong Kong e' stata "un'operazione perfetta, nulla da dire". Lo ha detto il numero uno della Tod's Diego Della Valle intervenendo al terzo "Luxury summit" organizzato a Milano dal Sole 24 Ore.
"In Italia qualcuno ha avuto da ridire, Giorgio Armani si e' attaccato sugli specchi dicendo cose che non hanno senso. Uno fa un'operazione bellissima, non c'e' una sbavatura e ci troviamo qualcuno che critica senza motivo. Se si quota un'azienda bisognerebbe fargli un applauso, altrimenti non possiamo pensare di costruire aggregazioni".
2- DELLA VALLE AD ARMANI: "INVECE DI CRITICARE PRADA, INVESTA IN OPERE PUBBLICHE"
Samantha Renna per "DellaModa.it"
http://dellamoda.it/news/2011-06/della-valle-risponde-ad-armani-invece-di-criticare-prada-investa-in-opere-pubbliche.php
Fedele a un cliché che gli è ormai proprio, Diego Della Valle non le manda a dire a Giorgio Armani, apostrofandolo per le critiche che Re Giorgio aveva indirizzato a Miuccia Prada in chiusura della settimana della moda maschile. Il patron delle Tod's, intervenendo a Milano al Terzo Luxury Summit promosso dal Sole 24 Ore, si è scagliato contro lo stilista milanese.
"Piuttosto che criticare le strategie di Prada - ha detto Della Valle - Armani dovrebbe imparare a fare come il gruppo in mano a Patrizio Bertelli e Miuccia Prada, ovvero investire sul territorio, come ho fatto anch'io a Roma, contribuendo al restauro del Colosseo".
della valle diegoCome si ricorderà, Armani aveva rivendicato la propria indipendenza dal sistema bancario, accusando la "moda baraccona" e le griffe - come Prada - costrette a indebitarsi con esso pur di continuare a stare sul mercato. Lo sfogo dello stilista, 77 anni a luglio, era caduto a poche ore dall'atteso debutto di Prada sul mercato azionario di Hong Kong.
miuccia prada e Patrizio Bertelli"È stato un attacco ingiusto e mosso nel momento più sbagliato", ha aggiunto Della Valle, che ha poi ricordato come, in un momento di particolare crisi dei consumi, il Made in Italy non dovrebbe dividersi ma al contrario imparare a fare squadra, investendo in opere di pubblica utilità. "Perché Armani non lo fa?", domanda provocatoriamente l'imprenditore marchigiano, che recentemente è entrato a far parte anche dei soci fondatori della Scala di Milano, versando oltre cinque milioni di euro.
Basta con gli individualismo e i duelli fra connazionali, è insomma il monito di Della Valle. Il Made in Italy è in pericolo e dobbiamo imparare dai grandi gruppi stranieri, capaci - come Lvmh e Ppr in Francia, o come l'emergente gruppo austriaco Labelux (di cui ci siamo appena occupati. N.d.R.) - di dare vita a potenti agglomerati di marchi, in grado di competere a livello globale. "Il lusso va nutrito, va trattato bene, va curato e salvaguardato - dice ancora Mr Tod's - Persino su Internet, dove oggi si può comprare tutto. I consumatori di oggi e quelli di domani vorranno etichette con scritto Made in Italy, non Made in China", ha concluso.
"Ho una visione diversa" e la parola "lusso" non mi piace perché io mi rivolgo principalmente ai giovani, gli ha fatto eco Renzo Rosso, fondatore di Diesel, "però concordo con lui sull'idea di proteggere la qualità e l'eccellenza del Made in Italy e di investire sul territorio". Nascerà mai un polo Rosso-Della Valle? Chissà. Il nome, volendo, è già pronto.