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1- MATRIMONIO TRA BUSINESS E ARTE SULL’ASSE MILANO-ROMA DOVE BAZOLI HA IMPALLINATO IL COLOSSEO A PALLINI DELLA VALLE-ALEMAGNO SIBILANDO CHE I 20 MILIONI INVESTITI DALLA SUA BANCA INTESA A MILANO “SERVIRANNO A SUPERARE IL TRADIZIONALE MECENATISMO FILANTROPICO, COSÌ COME L’UTILITARISMO DELLE MODERNE SPONSORIZZAZIONI” 2- NON FATE SAPERE A WOODCOCK CHE MARTEDÌ PROSSIMO NELLA SALA DEL MAPPAMONDO IL LÌDER MAXIMO D’ALEMA SI TROVERÀ ACCANTO SCARONI PER LA PRESENTAZIONE DI UN NUOVO LIBRO DI ELIA VALORI. INSIEME A D’ALEMA CI SARANNO ANCHE DINI, MACCANICO, BEN AMMAR E QUEL TOMASO CUCCHIANI CHE AVREBBE CON BISIGNANI TRAMATO IN UNICREDIT CON IL MASSICCIO PALLENZONA PER FOTTERE PROFUMO 3- LA POSSIBILITÀ DI ARRIVARE IN 2 ORE E 20 DA ROMA A MILANO, UNA NOTIZIA CHE FA CHIUDERE LE CORONARIE A COLANINNO E A SABELLI (E STRINGERE I DENTI A MONTEZUMA) 4- IL TIPO DI PRODUZIONE AL QUALE SAREBBERO CHIAMATI GLI OPERAI DI TERMINI IMERESE? PROTESI PER GINOCCHI, ANCHE E SPALLE, ARTI FRACASSATI ALLE CATENE DI MONTAGGIO!

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1 - BAZOLI ALLO SCARPARO: TE LE DO IO LE SPONSORIZZAZIONI!
L'unico ministro che oltre a Giulietto Tremonti non ha intenzione di vegliare al capezzale del governo è Giancarlo Galan, il politico padovano che verso la fine di marzo ha lasciato il ministero dell'Agricoltura per buttarsi anima e corpo sui Beni Culturali.

Il suo attivismo sta mettendo a dura prova i funzionari di via del Collegio Romano, compreso quel Mario Resca che ne capisce di hamburger ma ha dimostrato di muoversi in maniera maldestra dentro il ministero. Ieri per Galan è stata una giornata faticosa e piena di soddisfazioni che è cominciata al mattino a Milano ed è finita al tramonto sullo sfondo del Colosseo.

Nello spazio di poche ore il 55enne ex-presidente della Regione Veneto ha assistito a due matrimoni celebrati tra l'economia e l'arte. Il primo è avvenuto a Milano dove Abramo-Bazoli, presidente di IntesaSanPaolo ha presentato al gotha della città il "Progetto Cultura", un'iniziativa che prevede la creazione di un quadrilatero dell'arte in quattro superbi palazzi uno dei quali nella storica sede della Comit del mecenate Raffaele Mattioli.

Chi ha assistito all'evento ha notato che il banchiere bresciano era semplicemente radioso come gli succede ogni volta che deve toccare il tema dell'etica e della cultura sulla quale ha detto "quando manca non c'è neanche un'equilibrata crescita economica". Queste parole sono piaciute al massiccio Galan che dopo la laurea in giurisprudenza a Padova ha preso un master alla Bocconi di Milano e si sta spremendo per far dimenticare la gestione del suo predecessore e poeta Sandro Bondi.

C'è però un passaggio nelle parole di Abramo-Bazoli che vale la pena di sottolineare ed è quello in cui ha detto che i 20 milioni investiti dalla sua banca a Milano "serviranno a superare il tradizionale mecenatismo filantropico, così come l'utilitarismo delle moderne sponsorizzazioni".

E qui il pensiero del ministro e di molti presenti è andato subito all'iniziativa che nel pomeriggio è stata presentata al Colosseo dallo scarparo marchigiano Dieguito Della Valle.

Nell'anfiteatro romano oltre al ministro visibilmente affaticato c'era una platea più modesta di quella milanese dove spiccavano attori, registi e gli immancabili amici Carlo Rossella e Luigino Abete (quest'ultimo sudato per l'afa romana).

Davanti ai suoi amichetti l'imprenditore, che ha investito 25 milioni per il restauro del Colosseo ottenendo in cambio l'esclusiva per 15 anni sul logo del monumento più conosciuto al mondo, ha ascoltato con ammirazione gli elogi del sindaco dalle scarpe ortopediche Alemanno che in un libro di recente successo ormai viene chiamato "AleMagno".

Pur navigando su sponde politiche diverse il primo cittadino del Campidoglio ha esaltato il nuovo mecenatismo escludendo che si tratti di una banale operazione pubblicitaria, mentre da parte sua il buon Galan ha detto senza indulgere all'ipocrisia: "Della Valle ha fatto un affare?, sono contento per lui perché ci abbiamo guadagnato tutti".

Così è andato il matrimonio di ieri tra l'economia e l'arte sull'asse Milano-Roma dove l'arzillo vecchietto Bazoli si è trovato pur con sfumature diverse in sintonia con il giovane arzillo Della Valle. Quest'ultimo oggi pomeriggio avrà modo di spiegare ancor meglio le sue intenzioni filantropiche nella convention "Orgoglio italiano" organizzata dall'Associazione Italia Futura dell'amico di merenda Luchino di Montezemolo.

Ed è certo che alla stregua di ciò che è avvenuto ieri davanti al sindaco AleMagno non farà alcun cenno ai 40 miliardi di vecchie lire che negli anni '90 il Banco di Roma guidato da Cesarone Geronzi buttò sul piatto per il restauro del Colosseo. Quando poi Cesarone e Matteuccio Arpe guidarono Capitalia il progetto fu portato avanti con 13 milioni di euro che dal 2003 ad oggi sono stati erogati senza alcun ritorno pubblicitario e senza contropartite mercantili.

Ma queste sono cose che nemmeno Galan ha voluto ricordare.

2 - QUANTI GREMBIULINI PER IL MAGO DALEMIX
Massimo D'Alema se ne frega altamente delle telefonate di Bisignani e si rifiuta di trasformare lo sterco in mughetti primaverili.

D'altra parte nelle migliaia di pagine dell'Enciclopedia Woodcock il suo nome ricorre senza riferimenti a vicende particolari e questo l'ha portato a ripetere ciò che ha detto anche ai magistrati: "conosco Bisignani da 35 anni...ho però avuto rarissime occasioni di parlare con cui. I contatti più significativi risalgono a quando lui era stampatore dell'"Unità", che io dirigevo, ma parliamo di 20 anni fa".

Il suo cinismo e il gioco delle trame politiche di cui è stato sempre supremo maestro, lo portano probabilmente a considerare miserabile il fiume di parole che da Napoli sta invadendo l'Italia, ed è con questo spirito che non disdegna di sedersi accanto a qualcuno dei personaggi chiamati in causa in queste ore.

Così martedì della prossima settimana alle ore 18 nella Sala del Mappamondo il lìder Maximo si troverà accanto Paoletto Scaroni per la presentazione di un nuovo libro di Giancarlo Elia Valori che ha per titolo "Petrolio, la nuova geopolitica del potere". Insieme a D'Alema ci saranno anche Lamberto Dini, Antonio Maccanico, Tarak Ben Ammar e quel Enrico Tomaso Cucchiani che avrebbe tramato in Unicredit con il massiccio Pallenzona per fottere Alessandro Profumo.

A moderare l'incontro è il giornalista più amato dal Quirinale, Stefano Folli.

3 - LA POSSIBILITÀ DI ARRIVARE IN 2 ORE E 20 DA ROMA A MILANO, UNA NOTIZIA CHE FARÀ CHIUDERE LE CORONARIE A ROBERTO COLANINNO E A ROCCO SABELLI
Gli uscieri del palazzo-obitorio delle Ferrovie sono molto orgogliosi della performance con cui Mauro Moretti ha presentato ieri mattina alla stazione Termini il nuovo piano industriale.

Il manager di Rimini non ha deluso le aspettative e dopo aver letto il messaggio di Giulietto Tremonti, ha snocciolato davanti alla platea e al cinghialone maremmano Altero Matteoli numeri e progetti di stampo giapponese.

Il più clamoroso riguarda la possibilità di arrivare in 2 ore e 20 da Roma a Milano, una notizia che farà chiudere le coronarie a Roberto Colaninno e a Rocco Sabelli. Naturalmente l'Alta Velocità avrà bisogno di nuovi investimenti che Moretti ha indicato in 27 miliardi per i prossimi cinque anni.

L'annuncio strizza il cuore dell'Alitalia e soprattutto dei concorrenti di Ntv, la società di Luchino & Company che vuole partire a dicembre ma sta ancora aspettando la certificazione dei treni "Italo". Con la concorrenza Moretti non ha voluto infierire più di tanto perché le cifre parlano da sole. È evidente infatti che tra i treni Alstom di Ntv che possono viaggiare a 300 km/h e quelli delle Ferrovie che toccheranno picchi di 360, la partita è terribilmente difficile.

Gli uscieri spiegano comunque che per far correre le vetture delle Ferrovie a quell'altissima velocità bisognerà tenere la linea libera e questa è un'altra botta per Ntv che dovrà regolare le sue corse, e per i poveri pendolari sui quali Moretti non ha speso grandi parole. E a proposito di parole gli uscieri hanno notato che l'ex-sindacalista Cgil non ne ha sprecate molte in favore del Mezzogiorno dove linee come la Salerno-Reggio Calabria sono in uno stato pietoso nonostante ripetuti annunci di ammodernamento.

Qualcosa invece ha detto a proposito del suo coinvolgimento nell'inchiesta napoletana dove non ha esitato a rilanciare la palla nel grembo di Trenitalia, la società guidata da quel Vincenzo Soprano che ha sempre risposto a Moretti come un soldato giapponese.

La kermesse di ieri è culminata con la presentazione del nuovo logo delle Ferrovie e sul volto un po' invecchiato del manager di Rimini è apparsa un'ombra perché la notizia era stata bruciata una settimana fa da quel sito maledetto di Dagospia che si vuol far passare come l'ombelico di tutti gli orrori.

4 - IL TIPO DI PRODUZIONE AL QUALE SAREBBERO CHIAMATI GLI OPERAI DI TERMINI IMERESE? PROTESI PER GINOCCHI, ANCHE E SPALLE, GLI ARTI FRACASSATI ALLE CATENE DI MONTAGGIO
Avviso ai naviganti: "Si avvisano i signori naviganti che mentre a Torino si sono riuniti tutti i sindacalisti delle aziende Fiat-Chrysler operanti nel mondo per creare una nuova "Internazionale", gli operai di Termini Imerese restano in ansia per il futuro dello stabilimento.

La firma prevista per domani alle 16 dell'accordo di programma per il rilancio dello stabilimento siciliano è slittata a data da destinarsi. Nel frattempo è saltato fuori l'ennesimo progetto industriale che dovrebbe salvare i posti di lavoro. A firmarlo è la società Lima Corporate, un'azienda friulana guidata dall'imprenditore barbuto Gabriele Lima che si dichiara pronto a investire 60 milioni per impiegare 100 lavoratori.

L'aspetto davvero originale del progetto riguarda il tipo di produzione al quale sarebbero chiamati gli operai di Termini Imerese poiché la Lima Corporate produce soprattutto protesi per ginocchi, anche e spalle, gli arti fracassati alle catene di montaggio".

 


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