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CHE CI AZZECCA, TONINO? - DI PIETRO CHE PARLA CON IL BANANA TRA GLI SCRANNI DI MONTECITORIO È COME SATANA E SAN PIETRO ATTOVAGLIATI IN ALLEGRIA - MA IL CAPO DELL’IDV NON SI MUOVE A CASACCIO: LA SUA ‘SVOLTA MODERATA’ È UN PAPOCCHIO PER SMARCARSI DA GRILLO E VENDOLA AL FINE DI INTERCETTARE L’ELETTORATO CENTRISTA E LEGALITARIO CHE ORA GUARDA A CASINI E A FINI - “NON CI STO PIÙ A SENTIR DIRE CHE NOI TUTTI SIAMO L’OPPOSIZIONE DI SINISTRA!” - L’EPIGRAMMA DI ARTURO PARISI: “LUI È UNO CHE QUANDO TI FA UN REGALO, TE LO TIRA. E SE DEVE FARE UNA SVOLTA MODERATA, LA URLA”...

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Fabio Martini per "la Stampa"

Berlusconi e Di Pietro a colloquio

L' incipit di Tonino è una sviolinata che incuriosisce anche Berlusconi. Il premier alza gli occhi dalle sue carte e sogguarda Di Pietro, che esordisce così: «Signor Presidente del Consiglio, innanzitutto la ringrazio per ascoltare questa volta anche la voce dell'opposizione», «ho seguito con attenzione il suo intervento, lei ha tracciato alcune fotografie che sono un dato di fatto...».

berlusconi-dipietro

Proprio così: alle sei della sera del 22 giugno 2011, in piena aula di Montecitorio, il lapidario Antonio Di Pietro sembra essersi trasformato in monsignor della Casa, con espressioni da galateo: la ringrazio, l'ho ascoltata con attenzione. Quello che sta parlando nel dibattito sulla verifica di governo è lo stesso Di Pietro che non molto tempo fa aveva etichettato Berlusconi come una reincarnazione di «Hitler».

beppe grillo

Per qualche minuto i deputati di tutti i gruppi, si chiedono dove diavolo stia andando a parare Di Pietro. Tanto più che, qualche minuto prima, avevano tutti assistito ad una scenetta spiazzante: nell'emiciclo Berlusconi si era avvicinato all'ex pm e i due eterni duellanti avevano parlottato assieme per un po'.

Ma ora che Tonino sta parlando, si capisce che quell' incipit così gentile con Berlusconi, ma anche così «scandaloso», è un modo per richiamare l'attenzione sulla clamorosa svolta politica che Di Pietro ha preparato nei giorni scorsi con i suoi e che ora sta per annunciare in aula: «Non ci sto più a sentir dire che noi tutti siamo l'opposizione di sinistra! L'opposizione a questo governo è fatta non solo dalla sinistra», ma da forze politiche che devono mettere assieme la solidarietà della sinistra» e «la legalità della destra».

vendola

Primo messaggio, il più importante: l'Italia dei Valori si stacca l'etichetta sinistrorsa degli ultimi tre anni, allontana la propria immagine da quella di Grillo e di Vendola e si candida a diventare l'ala legalitaria ma moderata del centrosinistra, in concorrenza - non ancora dichiarata ma imminente - con l'Udc di Casini e con il potenziale elettorato del Fli di Fini. Ma non è finita qui.

Dice ancora Di Pietro: «Quale è il programma del centrosinistra? Quale la nostra coalizione? Come si sceglierà il premier? Devo dirlo pubblicamente: non lo so! Perché non ho avuto ancora una riunione con gli altri leader dell'opposizione». E poi, rivolto in modo irrituale a Pier Luigi Bersani, seduto sugli scranni del Pd: «Amico Luigi, comincia tu, perché a te spetta l'onore di convocarci». Insomma, caro Pd, vogliamo costruirla finalmente una coalizione alternativa? Un leader che però non sia Vendola, al quale Di Pietro allude quando esorcizza «un oscuro premier che magari parla bene, affabula ma poi in concreto non si sa abbia in capo la libera concorrenza...».

Svolta brusca, annunciata in modo ruvido, quella di Tonino. Come dice Arturo Parisi, uno che lo conosce bene: «Lui è uno che quando ti fa un regalo, te lo tira. E se deve fare una svolta moderata, la urla...». Una svolta talmente brusca da spiazzare gli indignati di sinistra che si fanno sentire subito. Sul blog dell'Idv arrivano proteste: «Caro Tonino stavolta hai toppato!».

Pier Luigi Bersani

Spiazza soprattutto quella chiacchierata con Berlusconi: «Proprio tu ci hai insegnato a non parlarci». E naturalmente la cultura del sospetto, alimentata per anni da un partito come l'Idv, produce un effetto boomerang. Anche perché gira voce, poi smentita, che Berlusconi abbia mandato un bigliettino di complimenti a Di Pietro. Un cambio di passo così bruciante da spiazzare tutti.

Il presidente dei deputati del Pdl Fabrizio Cicchitto in aula vellica l'ex pm: «Bersani, Di Pietro vi ha dato una lezione di strategia!». E quando la seduta in aula si chiude, nel Transatlantico di Montecitorio si accendono le interpretazioni. Un deputato dell'Udc, che nel passato ha avuto a che fare col Di Pietro pm, non trovando spiegazioni plausibili, scherzosamente evoca «chissà quali carte ha in mano al Cavaliere!».

Casini e Fini

Ma è soltanto una battuta. Tanto più che la svolta non è un fulmine a ciel sereno. Con la scomparsa della sinistra radicale dal Parlamento del 2008, l'Idv ne aveva occupato lo spazio, diventando un partito di estrema sinistra.

Ma l'emersione elettorale di Vendola e di Grillo ha spiazzato l'Idv che ora si cerca lo spazio altrove, valorizzando una intuizione già emersa nel passato, come spiega Felice Belisario, presidente dei senatori Idv: «Due anni fa alla festa di Vasto parlammo di passare dalla protesta alla proposta e al nostro congresso abbiamo detto che bisognava preparare un'alternativa di governo. Ora che Berlusconi è avviato alla fine della sua esperienza, dobbiamo pensare al dopo. Proponendoci una missione che gli altri trascurano: intercettare gli elettori di centrodestra delusi».

 


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