PROFILO SU WIKIPEDIA
Lamberto Sechi (Parma, 1922) è un giornalista italiano, considerato
Dopo una serie di esperienze nel giornalismo periodico locale in Emilia (in testate come Architrave e il Giornale dell'Emilia) è stato direttore della Settimana Incom e ha fondato nel 1957 il mensile femminile Arianna, della casa editrice Arnoldo Mondadori Editore.
Nel 1965 è stato il successore di Nantas Salvalaggio, fondatore di Panorama, allora mensile.
Ispirandosi all'esperienza della testata americana Time, Sechi ha trasformato Panorama in un settimanale di formato tabloid e dal taglio veloce, con un linguaggio spigliato e senza nessuna riverenza politica.
Sechi ha inventato per Panorama lo slogan "I fatti separati dalle opinioni".
La linea politica del settimanale sotto la direzione Sechi era moderatamente di sinistra (lui la chiamava "kennediana") e decisamente laica. Tutti gli articoli dovevano essere improntati a un medesimo stile, sobrio ma narrativo, con la continua ricerca del retroscena e del dettaglio di colore, in modo da differenziarsi dalla prosa paludata dei quotidiani dell'epoca.
Alcune rubriche di Panorama, come Periscopio, facevano discutere per la presenza di gossip e di nudi femminili.
Nel giro di pochi anni Panorama di Sechi è diventato il primo settimanale italiano e il suo successo ha costretto anche il principale concorrente L'espresso a passare al formato tabloid.
Alla scuola di Panorama durante la direzione Sechi sono cresciuti molti noti giornalisti italiani come Giulio Anselmi, Corrado Augias, Claudio Rinaldi, Carlo Rossella, Barbara Palombelli, Carlo Rognoni, Giampiero Mughini, Fiamma Nirenstein, Claudio Sabelli Fioretti e altri. Al giornale collaboravano anche giovani scrittori come Stefano Benni.
Lasciato Panorama nel 1979, Sechi è stato in seguito direttore di quotidiani (come La Nuova Venezia) e di altri settimanali (come L'Europeo), oltre che direttore editoriale dei periodici Rizzoli.
Ha lasciato il giornalismo attivo nel 1995.
2- BERLUSCONI? "UNO CHE SMISE DI DARMI DEL TU QUANDO MI DIMISI DA DIRETTORE DI PANORAMA".
Da Dagospia del 21 marzo 2005
http://archivio.dagospia.com/17000-17999/articolo_17151.html
Vittorio Feltri? "Il peggior giornalista del mondo". E Berlusconi? "Uno che smise di darmi del tu quando mi dimisi da direttore di Panorama". Lamberto Sechi non ne ha risparmiate a nessuno alla cerimonia di consegna del premio alla carriera "Guido Gonella" dell'Ordine dei giornalisti del Veneto.
Creatore del settimanale Panorama, Sechi ha ricordato di essere stato costretto ad andarsene in polemica con un gruppo di giornalisti di Lotta continua, "che a un certo punto pretendevano di fare un giornale svincolato dalle scelte della direzione. Ma i giornale io lo facevo per i lettori, non per i fatti loro".
La differenza tra il Panorama di allora e quello di oggi? "Noi avevamo un editore, ora c'è un padrone"Il premio "Claudia Basso" riservato ai giornalisti veneti under 35 è andato alla cronista del Mattino di Padova, Silvia Giralucci. Carina e spigliata, la giornalista è stata costretta a baciare tutti i parrucconi dell'Ordine
veneto.
Da Dagospia del 30 novembre 2002
http://archivio.dagospia.com/5000-5999/articolo_5458.html
BRIVIDO A SEGRATE
Giovedì, 28 novembre, i redattori di Panorama hanno trovato seduto al tavolo del direttore Carlito Rossella nientepopodimeno che il mitico Lamberto Sechi. Tuffo al cuore per i più anziani, sbigottimento per tutti: le voci che volevano Rossella destinato ad altri lidi ricevevano la più evidente delle conferme. Non solo: con Lamberto Sechi si tornerà ai favolosi anni '70! Era ora. Invece Sechi, 80 anni splendidamente portati, era tornato per una volta nel suo Panorama, ospite di Rossella, solo per festeggiare con la redazione e i vertici della casa editrice i primi 40 anni del più grande newsmagazine italiano. Poi tutti a cena al ristorante Fiori Oscuri di Brera e grande torta a forma di copertina.
Da Dagospia del 13 febbraio 2002
Da "La mia generazione" di Giampiero Mughini, Mondadori
http://archivio.dagospia.com/2000-2999/articolo_2731.html
La volta che Lamberto Sechi, mio direttore all' Europeo, venne a cena da me e aveva due guardie del corpo che lo accompagnarono sino al citofono e vennero a riprenderlo al citofono. Erano gli anni di piombo e lui era stato più volte minacciato dai terroristi "rossi". Si seppe più tardi che a minacciarlo era stato quello stesso gruppo di imberbi rampolli della borghesia milanese che stavano studiando da assassini e che avevano ammazzato Walter Tobagi. Uno di loro era figlio di un amico personale di Sechi.